-ottica -scaenographia (Vitruvio) -scienza della rappresentazione visiva. Cosa devo conoscere?

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "-ottica -scaenographia (Vitruvio) -scienza della rappresentazione visiva. Cosa devo conoscere?"

Transcript

1 La prospettiva

2 Prospettiva dal latino perspicere (vedere con chiarezza), indica un modo per rappresentare la realtà che vuol ricostruire la percezione spaziale tridimensionale, come è colta nell interazione tra occhio e cervello. -ottica -scaenographia (Vitruvio) -scienza della rappresentazione visiva Cosa devo conoscere? Il meccanismo della visione Il concetto di spazio Lo scopo della comunicazione Diverse teorie e diverse concezioni di spazio

3 La prospettiva non è stata uno strumento di rappresentazione obiettiva della realtà, né tantomeno un sistema di regole immutabili fondate sulla visione, ma al contrario, FORMA SIMBOLICA, espressione di diverse interpretazioni culturali della percezione puramente fisiologica dello spazio Ci sono degli INDIZI che ci portano a comprendere la tridimensionalità.

4 Rapporto FIGURA-SFONDO La DIMINUZIONE di GRANDEZZE APPARENTI Icaro, Matisse

5 La SOVRAPPOSIZIONE I GRADIENTI La grande foresta, Ernst Paesaggio italiano, Klimt Campo con i papaveri, Monet

6 Euclide Alla base delle regole geometriche della visione è l'ottica in virtù della corrispondenza che è possibile istituire tra retta e raggio visivo. trattato sull'ottica di Euclide (300 a.c.): definisce il modello visivo basato su tre elementi fondamentali -l occhio che vede, -l oggetto visibile, -la luce che illumina le cose; ossia, rispetto alle successive formulazioni relative al modello geometrico della prospettiva: centro di vista, oggetto e raggi proiettanti. Euclide in tal modo introduce il concetto di cono visivo, definendolo quale figura compresa dai raggi visivi avente il vertice nell occhio e la base al margine dell oggetto visto, formulando al contempo una teoria emissiva della rappresentazione dove i raggi visuali vengono immaginati come fuoriuscenti dall occhio verso l oggetto.

7 Alcune proposizioni dall' Ottica di Euclide: Proposizione IV Date due lunghezze su di una medesima retta, quelle che si vedono a distanza maggiore appaiono minori. Proposizione V Oggetti uguali ma inegualmente distanti *dall occhio+appaiono ineguali e maggiore quello più vicino all occhio. Proposizione VI Le rette parallele viste da lontano sembrano non equidistanti. Proposizione VII Oggetti uguali posti su di una stessa retta, ma tra loro distanti, appaiono disuguali. Proposizione VIII Segmenti uguali e paralleli, distanti dall occhio in modo diseguale, sono visti sotto angoli che non sono proporzionali alle distanze relative. Proposizione X In piani sottostanti all occhio, gli oggetti più distanti appaiono più alti. Proposizione XI In piani sovrastanti all occhio, gli oggetti più distanti appaiono più bassi. Notiamo che Euclide parla in termini di grandezze di angoli visivi e non di grandezza di immagini.

8 Ottica L influenza dei risultati provati da Euclide è stata notevole sia nella tecnica che nel pensiero di studiosi e artisti nel periodo successivo al 300 a.c.: si può notare infatti la presenza di alcuni accorgimenti tecnici nella struttura degli edifici greci. La visione scenografica della facciata del tempio greco ha una notevole rilevanza; le ricerche sull ottica, unitamente alla pratica, hanno permesso di superare l impressione di convergenza delle colonne che, altrimenti, apparirebbero appunto lievemente deformate alla visione. Per evitare il manifestarsi di tale aberrazione, molti edifici sono costruiti con opportune deformazioni opposte (descritte nel De Architectura di Vitruvio).

9 Perspectiva communis Fino al Trecento la rappresentazione spaziale denuncia una forte discontinuità e i singoli elementi risultano separati gli uni dagli altri. Il colore tenta di attuare una sintesi nella rappresentazione di uno spazio ancora frammentario dove la scena è occupata da numerose figure che nascondono le incongruenze della rappresentazione. Accorgimenti pratici significativi per la resa pittorica compaiono nelle opere di molti artisti del tardo Medio Evo tra cui Duccio da Boninsegna ( ), Ambrogio Lorenzetti e Giotto. Giotto, Annunciazione ad Anna

10 La perspectiva communis precede l introduzione di una precisa teoria matematica sulla materia. Le difficoltà legate alla costruzione corretta della prospettiva a volte vengono superate ricorrendo a "trucchi, quali figure poste al centro della scena che coprono le parti irrisolte del dipinto. Tipica dell'arte tardo-antica e di quella orientale, la prospettiva a spina di pesce (in cui le linee di fuga della composizione convergono su vari punti disposti su di un asse). Duccio di Buoninsegna, l ultima cena

11 La rappresentazione dello spazio nel Rinascimento Il Rinascimento costituisce il periodo più significativo per gli studi sulla rappresentazione prospettica Insieme di regole sul fenomeno della visione Scienza della rappresentazione di esclusiva competenza di artisti ed architetti. Visione dell uomo = prospettiva = centralità dell uomo La prospettiva non rappresenta la realtà, ma la realtà come pensata dalla mente, dall uomo.

12 La prospettiva rinascimentale Tra XV e XVI secolo si assiste alla progressiva definizione delle sperimentazioni inerenti la pratica prospettica. In particolare, sulla scorta delle intuizioni di Giotto emblematiche nella sua Maestà, ci si cimenterà in sperimentazioni improntate alla dimostrazione scientifica del metodo usato; il nuovo approccio al metodo esprime il controllo che l architetto esercita nel fissare l ordine in cui il fruitore percepisce le varie parti della costruzione. La perspectiva medievale che indicava la scienza ottica, l optikè greca o al-manazir araba, fornisce i suoi principi, quale quello della riduzione delle grandezze in funzione della distanza, alla prospettiva così come intesa dal Rinascimento in poi.

13 BRUNELLESCHI A Firenze Brunelleschi conduce due diversi esperimenti di verifica e definizione del metodo, mettendo a frutto le conoscenze di Ottica dell architetto e dimostrando la possibilità di sostituzione tra immagine percepita e immagine tracciata col criterio prospettico. Brunelleschi conosceva l opera della geometria di Euclide (elementi), ed in particolare i teoremi VI-VIII -X dell Ottica in cui si esprime il concetto dei raggi visuali e dell intersezione di questi con il piano di quadro; inoltre aveva dimestichezza con le opere di Vitruvio e di Tolomeo. Egli riesce a risolvere il problema della rappresentazione dello spazio, intersecando i raggi proiettanti, passanti per il punto di vista, con il piano di riquadro, e utilizzando, a questo scopo, la pianta e l alzato dell elemento da rappresentare

14 Le sperimentazioni del Brunelleschi Realizza due tavolette; la prima rappresentava il Battistero di S. Giovanni riproducendone l immagine speculare di quella percepibile da un uomo posto sulla soglia di Santa Maria del Fiore, in asse con una faccia dell edificio; un foro a sezione tronco conica praticato sulla tavoletta consentiva, dal retro, di leggere, su di uno specchio posto tra la tavoletta e il Battistero, l immagine riflessa di quella dipinta; la giusta distanza dello specchio dal dipinto, consentiva la perfetta sovrapponibilità dell immagine rappresentata e di quella reale percepibile attraverso il foro suddetto; dato cioè il punto di vista, la variabile, e incognita, è la distanza del quadro. Essa costituiva la nascita delle regole per la costruzione della prospettiva di un edificio. Una seconda tavoletta rappresentava il Palazzo della Signoria; la differenza tra i due esperimenti prospettici del Brunelleschi è che mentre nella prima tavoletta è dato il punto di vista e bisogna trovare la distanza del quadro (posizione dello specchio), nella seconda è data la posizione del quadro e si deve trovare la posizione del punto di vista.

15

16 LEON BATTISTA ALBERTI Architetto e umanista ( ) è il primo a codificare le regole prospettiche. Nel trattato De Pictura ( , stampato nel 1511) definisce le regole della "costruzione legittima" (cioè della proiezione centrale con punto di distanza). Partendo dai concetti brunelleschiani, con un metodo prospettico detto Costruzione abbreviata, risolve alcuni problemi pratici, semplificandone il procedimento. Nella sua opera Alberti suddivide la prospettiva in: - prospettiva come metodi di rappresentazione; - perspectiva naturalis o communis, ossia la scienza della visione; - perspectiva artificialis o pingendi, ossia la scienza della rappresentazione. Il trattato De pictura si apre con una discussione generale dei principi dello scorcio per poi descrivere un metodo per rappresentare in un piano del dipinto verticale una serie di quadrati disposti in un piano del pavimento orizzontale

17 -la convergenza verso un punto di fuga unico di tutte le rette perpendicolari al piano della rappresentazione -la progressiva diminuzione delle dimensioni apparenti degli elementi al crescere della loro distanza, da valutarsi attraverso la costruzione di un punto laterale detto punto di distanza. Il metodo abbreviato forniva un criterio per la costruzione della prospettiva molto efficace e fu utilizzato dagli artisti dell epoca per mettere in scorcio una pianta quadrettata o per realizzare un vero e proprio reticolo spaziale di riferimento per la realizzazione della prospettiva.

18

19 L esperienza albertiana Il metodo è così enunciato: Scrivo uno quadrangolo di retti angoli quanto grande io voglio, el quale reputo essere una finestra aperta e per donde io miri quello che quivi sarà dipinto, si fissa l altezza di un uomo che è pari a tre braccia e con la stessa unità di misura si divide la base del quadrangolo in un certo numero di parti uguali, poi dentro a questo quadrangolo fermo uno punto il quale occupi quello luogo dove il razzo centrico ferisce et per questo il chiamo punto centrico e lo si collega con i punti in cui la linea di base è rimasta divisa. Descrive poi il suo modo optimo di individuazione della riduzione della distanza delle trasversali, ottenuto con una costruzione parallela; poi constituisco quanto io voglia distantia dall ochio alla pictura et ivi segnio, quanto dicono i mathematici, una perpendiculare linea tagliando qualunque truovi linea. Traccia infine l orizzontale passante per il punto centrico e dimostra che li huomini dipinti posti nell ultimo braccio quadro della dipintura sono minori che gli altri; qual cosa così essere la natura medesima ad noi dimostra.

20

21 Vista Frontale La costruzione della prospettiva Vista dall alto

22 La costruzione della prospettiva

23 La teoria prospettica nell enunciato albertiano è una semplice applicazione alla visione delle leggi della geometria euclidea. Possiamo considerare il fascio delle linee convergenti in un punto (punto di fuga) come una piramide, di cui quell ideale piano di proiezione sia la base e posssiamo immaginare di tagliare la piramide in tanti piani paralleli alla base. Avremo così tante sezioni della piramide visiva. I lati della piramide sono triangoli; tagliando i lati parallelamente alla base avremo, come insegna Euclide, tanti triangoli simili i cui lati sono proporzionali. Poiché la piramide è vista in profondità (come guardandovi dentro dalla base, in modo che il suo asse unisca il vertice-punto di fuga-il nostro occhio), il teorema delle proporzioni ci dà la legge matematica del degradare delle grandezze secondo la distanza. Con la prospettiva non vediamo più le cose in sé, vediamo tutto per rapporti proporzionali; la realtà non si presenta più come un inventario di cose ma come un sistema di relazioni metriche. Dice chiaramente Alberti che OGNI CONOSCENZA SI FÀ PER COMPARAZIONE

24 Lorenzetti, Annunciazione

25 Masaccio Il primo esempio di rappresentazione pittorica prospetticamente corretta di cui c'è rimasta testimonianza è l'affresco della Trinità di Masaccio, nella chiesa di S. Maria Novella di Firenze. Masaccio per primo utilizzò la prospettiva lineare come strumento essenziale della raffigurazione. Infatti è possibile ricostruire lo spazio architettonico descritto nel dipinto e calcolarne esattamente la profondità. Da questo momento in poi la prospettiva diventa una nuova scienza, che condiziona in modo radicale l'evoluzione artistica del Rinascimento e dei secoli successivi.

26

27 LEONARDO DA VINCI, DE PICTURA Anche Leonardo da Vinci ( ) -ricerca di un risultato artistico globale del quadro (uso di sfumature, ricorso alla prospettiva aerea). Abbi uno vetro grande come uno mezzo foglio regale e quello ferma bene dinanzi ali ochi tua, cioè tra l ochio e la cosa che vuoi ritrare, e di poi ti poni lontano col ochio al detto vetro 2/3 di braccio e ferma la testa con uno strumento in modo non possi muovere punto la testa; di poi serra o ti copri un ochio e col penello o con lapis a matita macinata segnia in sul vetro ciò che di là appare, e poi lucida con la carta dal vetro e spolverizzala sopra bona carta e dipingila, se ti piace, usando bene poi la prospettiva aerea. ( )

28 Prospettiva aerea Tecnica pittorica con la quale, mediante velature di colore trasparente, strati di colore chiaro e colori digradanti, si è in gradi di rendere il disporsi degli oggetti e dello spazio in profondità.

29 PIERO DELLA FRANCESCA ( ) DE PROSPETTIVA PINGENDI riassume prospettiva in cinque elementi: La prima è il vedere, cioè l ochio la seconda è la forma della cosa veduta la terza è la distanza da l ochio a la cosa veduta la quarta è le linee che se partano da l estremità de la cosa e vanno a l ochio la quinta è il termine che è intra l ochio e la cosa veduta dove se intende ponere le cose. Restituzione prospettica dalla Flagellazione

30 Restituzione prospettica dalla Città ideale

31 ALBRECHT DÜRER La diffusione delle teorie sulla prospettiva nell Europa centro-settentrionale è favorita dall opera di Albrecht Dürer ( ), artista di Norimberga che nel 1525 pubblica Institutionem geometricarum Libri quatuor. Dürer afferma che la struttura prospettica di una quadro non deve essere disegnata a mano libera, ma ricavata attraverso precisi procedimenti matematici. Nel libro Quarto del suo trattato egli illustra la costruzione geometrica della rappresentazione prospettica di poligoni regolari e di poliedri insieme alla rappresentazione in pianta ed in alzato

32 Albrecht Dürer e le macchine prospettiche I quest ultimo ad inserire nella propria trattazione una prima definizione grafica del velo albertiano, e ad introdurre l elemento ulteriore del piccolo obelisco che fissa la posizione dell osservatore. Il suo sportello, inoltre, rappresenta la trasposizione fisica dell intersezione della piramide visiva con il quadro e dei razzi proiettanti, consentendo una esatta dimostrazione e visualizzazione della corrispondenza tra oggetto e relativa proiezione sul piano d intersezione

33 Prospettiva pratica Vignola (Danti 1583)

34 Le macchine per la prospettiva

35 Le macchine per la prospettiva

36 La prospettiva nel Cinquecento All inizio del 500, i punti di vista assumono posizioni sempre più svincolate dall altezza dell occhio umano, alla ricerca di nuovi effetti. Il gusto del tempo si avvale dell ormai raggiunta grande abilità dell uso delle tecniche prospettiche attraverso viste dal basso, dall alto e a volo d uccello, immagini fortemente scorciate, illusioni spaziali esasperate. Sono esemplari le concezioni spaziali plastiche e ariose di Michelangelo, come quella della piazza del Campidoglio, a Roma, i cui lati convergono verso il fondo per contrastare l impressione di lunghezza,

37 D.Bramante, Chiesa di S. Maria presso S.Satiro, Milano F.Borromini, Galleria Spada, Roma

38 La prospettiva nel Seicento La teoria e la pratica della prospettiva lineare, divennero d'uso costante nel XVI-XVII sec., mentre se ne moltiplicavano i trattati; in Italia tra gli altri che si occuparono del problema, D. Barbaro, S. Serlio, il Vignola, F. Bibiena e A. Pozzo che, elaborando la teoria della prospettiva d'angolo, realizzò spettacolari effetti scenografici con la rappresentazione illusionistica di architetture in prospettiva su pareti e soffitti, già tentata, nel secolo precedente, da Giulio Romano, B. Peruzzi, D. Bramante.

39 Andrea Pozzo, cupola di sant Ignazio

40 La prospettiva nel Seicento La definitiva distinzione della prospettiva in senso matematico dal problema della rappresentazione del reale nell arte è dovuta al matematico Guidobaldo dal Monte ( ) che pubblica nel 1600 un trattato sulla prospettiva nel quale ne dà una formulazione quale modello teorico matematico. Guidobaldo dal Monte riprende in esame le tecniche utilizzate dagli artisti per darne un esauriente formulazione e dimostra che: 1) la proiezione centrale di un fascio di rette parallele è costituita da un fascio di rette concorrenti in un punto; 2) più fasci di rette parallele tra loro e tutte parallele allo stesso piano hanno i punti in concorso sulla stessa retta

41 Autonomia del modello geometrico Al modello ottico si sostituisce un modello geometrico che attraverso le operazioni di proiezione e sezione consente la rappresentazione prospettica degli enti. La prospettiva fa parte delle proiezioni coniche o centrali. Il punto di vista è infatti un punto proprio dello spazio. La prospettiva si basa sulla presenza di un centro di vista proprio, un piano di quadro e un piano geometrale, mentre l oggetto viene posto oltre il quadro. L intersezione dei raggi visuali che lambiscono il contorno dell oggetto con il quadro danno luogo all immagine prospettica dell oggetto.

42 Punto di vista P.V. Coincide con l occhio dell osservatore, dal quale hanno origine i raggi visuali. Contrariamente all esperienza naturale, la visione prospettica deriva da un solo punto di vista fisso. Dal P.V. derivano: il punto di stazione P.S., che ne costituisce la proiezione sul piano geometrale o di terra T, e il punto principale P.P., proiezione perpendicolare del P.V. sul quadro. Cono ottico I raggi visuali, tracce rettilinee immaginarie, portano l immagine dell oggetto all occhio, senza limite di dimensione, con una traiettoria simile ai raggi luminosi; l insieme di raggi visuali compreso in un dato campo (angolo visuale) costituisce la piramide visiva o cono ottico, l ambito in cui la visione è più netta. Nella pratica del disegno, per ottenere un immagine simile alla visione reale, si dà all angolo visuale un ampiezza compresa generalmente tra i 30 e i 60. Asse ottico Individuato anche come raggio visivo principale o asse del cono ottico, è la semiretta perpendicolare al quadro avente origine nel punto di vista (P.V.) e che determina il punto principale (P.P.) sulla linea di orizzonte (L.O.).

43 Piano geometrale o di terra T Identificato con il suolo, è un piano immaginario orizzontale, delimitato dalla linea di terra, corrispondente al P.O. della proiezione ortogonale e al semipiano inferiore nella rappresentazione prospettica. Quadro È il piano immaginario su cui si esegue il disegno prospettico, ed equivale a una sezione del cono ottico o piramide visiva. È perpendicolare all asse ottico e al piano geometrale T. Linea di terra L.T. Traccia determinata dall intersezione del quadro e del piano geometrale T; è il riferimento fondamentale delle proiezioni sia perpendicolari sia oblique derivate dall oggetto durante la costruzione prospettica; nella figura preparatoria equivale alla traccia del quadro. Linea di orizzonte L.O. Collocata sul quadro, deriva dalla proiezione di quella reale che si coglie come confine tra terra e cielo. Alla L.O. concorrono tutte le tracce prospettiche: sulla L.O. si collocano sia il P.P. sia i punti di distanza (PP.DD.) destro e sinistro, oltre ad altri punti significativi legati ai diversi metodi esecutivi. Nell esperienza comune riconosciamo il variare dell altezza della L.O. dal suolo; nella prospettiva la distanza della L.O. dalla L.T. definisce l altezza dell occhio dell osservatore (P.V.) rispetto al piano geometrale T

44 Punti di distanza PP.DD. I punti di distanza sono i punti a cui convergono tutte le tracce inclinate di 45 al quadro; si distinguono in punto di distanza sinistro (P.D.s.) e destro (P.D.d.) e derivano dalla rotazione di 90 della distanza principale P.V.-P.P. Punti di fuga PP.FF. I punti di fuga, distinguibili in sinistro (P.F.s.) e destro (P.F.d.) sono situati sulla linea di orizzonte; si individuano mediante tracce parallele ai lati dell oggetto nella rappresentazione sul piano geometrale T, o figura preparatoria; a essi convergono le tracce genericamente inclinate al quadro.

45

46 La pianta come preliminare alla prospettiva Per l esecuzione di un disegno prospettico è necessario stabilire la pianta dell oggetto da rappresentare. L ampiezza dell angolo visuale determina la distanza del P.V. dal quadro Per evitare deformazioni prospettiche, dovute a una scorretta ampiezza dell angolo visuale, nella riproduzione di un oggetto, bisogna che nella fase preliminare di definizione della pianta il P.V. sia posto sul foglio a una distanza dal quadro che corrisponde a una volta e mezza la dimensione massima dell immagine.

47 Il quadro deve sempre essere perpendicolare all asse del cono ottico. Si ha una PROSPETTIVA CENTRALE quando il quadro è parallelo a un lato della faccia dell oggetto. Si ha una PROSPETTIVA ACCIDENTALE quando il quadro è disposto in posizione angolata rispetto all oggetto. Se lo sguardo dell osservatore è rivolto in alto o in basso, e il quadro è inclinato rispetto al P.O., si hanno prospettive a quadro inclinato od obliquo.

48 Prospettiva a quadro verticale e a quadro inclinato In relazione alla giacitura del quadro si hanno due diverse prospettive: a quadro verticale e a quadro inclinato. Nella prospettiva a quadro verticale gli spigoli restano verticali. Nella prospettiva a quadro inclinato gli spigoli convergono verso l alto o verso il basso a seconda se la prospettiva è dall alto (a volo d uccello) o dal basso.

49 Altezza della L.O. sulla L.T. La linea di orizzonte (L.O.) deve essere decisa in relazione all oggetto da rappresentare; per evitare un effetto di simmetria e di appiattimento è opportuno che la L.O. non venga situata alla metà dell altezza dell oggetto. Al contrario è da preferire una posizione diversa: si può scegliere tra uno spostamento verso il basso (ottenendo più slancio dei volumi o, negli interni, maggiori dettagli delle parti in alto) o verso l alto (con una maggiore definizione del suolo o dell andamento spaziale). Porre la L.O. all altezza umana (convenzionalmente stabilita in 170 cm) produce gli effetti più naturali e realistici, specialmente per edifici o interni, o per definire meglio gli spazi architettonici. Il P.V. nella prospettiva centrale Per le stesse ragioni sopra accennate la scelta del P.V. non deve coincidere con il centro dell immagine prospettica, bensì essere spostato lateralmente.

50 Altezza del centro di vista La scelta dell altezza dell osservatore dipende dall effetto che si vuole rendere. La prospettiva infatti varia a seconda dell altezza del centro di vista dal geometrale (altezza dell osservatore) che corrisponde alla distanza tra fondamentale (o linea di terra) e retta di orizzonte. Quanto più distanti saranno Lt e O tanto più l oggetto in prospettiva sarà visto dall alto (si vedrà la copertura); quanto più vicine, tanto più l oggetto sarà visto dal basso

51 Visione d angolo Un angolazione simmetrica (P.V. sullo spigolo, taglio prospettico a 45 ) produce un maggiore appiattimento dell immagine prospettica; meglio operare con angoli di che consentono visuali dinamiche, riservando l angolo minore per il lato più interessante dell oggetto.

52 Prospettiva centrale, prospettiva accidentale

53 Prospettiva centrale, prospettiva accidentale La prospettiva centrale, presenta generalmente un solo punto di fuga La prospettiva accidentale presenta almeno due punti di fuga

54 Le diverse posizioni dell osservatore, del quadro e dell oggetto da rappresentare danno luogo a differenti modelli di prospettiva

55

56

57 Frank Lloyd Wright Concrete House progetto di arredo di un soggiorno

58 Tadao Ando Prospettiva dello studio di casa Kidosaki Tadao Ando Prospettiva del soggiorno di casa Kidosaki

59

60

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze Misure di base su una carta Calcoli di distanze Per calcolare la distanza tra due punti su una carta disegnata si opera nel modo seguente: 1. Occorre identificare la scala della carta o ricorrendo alle

Dettagli

PROIEZIONI ORTOGONALI

PROIEZIONI ORTOGONALI PROIEZIONI ORTOGONALI 104 Il metodo della doppia proiezione ortogonale Il metodo attualmente conosciuto come metodo delle proiezioni ortogonali (o proiezioni ortografiche) inizialmente nacque come metodo

Dettagli

la restituzione prospettica da singolo fotogramma

la restituzione prospettica da singolo fotogramma la restituzione prospettica da singolo fotogramma arch. francesco guerini francesco.guerini@gmail.com politecnico di Milano, Facoltà di Architettura e Società Laboratorio di Rappresentazione 1 Prof. Andrea

Dettagli

Tecniche grafiche per il disegno a mano libera il segno espressivo

Tecniche grafiche per il disegno a mano libera il segno espressivo Tecniche grafiche per il disegno a mano libera il segno espressivo Tecnica a tratto o di solo contorno textures e trattamenti di campo chiaroscuro acquerello Alcuni suggerimenti utili.. Una corretta postura

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI ARTE E IMMAGINE. Classi Prime

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI ARTE E IMMAGINE. Classi Prime PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI ARTE E IMMAGINE Classi Prime Progettazione annuale 1. Rilevazione dei livelli di partenza della classe ed individuazione delle competenze precedentemente acquisite. Profilo

Dettagli

Similitudine e omotetia nella didattica della geometria nella scuola secondaria di primo grado di Luciano Porta

Similitudine e omotetia nella didattica della geometria nella scuola secondaria di primo grado di Luciano Porta Similitudine e omotetia nella didattica della geometria nella scuola secondaria di primo grado di Luciano Porta Il concetto di similitudine è innato: riconosciamo lo stesso oggetto se è più o meno distante

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Qui cade sua altezza

Qui cade sua altezza Qui cade sua altezza Silvia Sbaragli N.R.D. Bologna DFA, SUPSI Locarno (Svizzera) Pubblicato in: Sbaragli S. (2010). Qui cade sua altezza. La Vita Scolastica. 18, 25-27. Nell insegnamento della matematica

Dettagli

CORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 2 PROIEZIONI ORTOGONALI

CORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 2 PROIEZIONI ORTOGONALI PERCORSI ABILITANTI SPECIALI (PAS) - A.A. 2013-2014 UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE (DICI) CORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 2 PROIEZIONI ORTOGONALI 1 CENNI

Dettagli

Anna Montemurro. 2Geometria. e misura

Anna Montemurro. 2Geometria. e misura Anna Montemurro Destinazione Matematica 2Geometria e misura GEOMETRIA E MISURA UNITÀ 11 Le aree dei poligoni apprendo... 11. 1 FIGURE PIANE EQUIVALENTI Consideriamo la figura A. A Le figure B e C

Dettagli

Proiezioni Grafica 3d

Proiezioni Grafica 3d Proiezioni Grafica 3d Giancarlo RINALDO rinaldo@dipmat.unime.it Dipartimento di Matematica Università di Messina ProiezioniGrafica 3d p. 1 Introduzione Il processo di visualizzazione in 3D è intrinsecamente

Dettagli

Unità Didattica 3 ESERCITAZIONE IL PLASTICO. Unità Didattica 1 CURVE DI LIVELLO. Unità Didattica 2 PROFILO ALTIMETRICO

Unità Didattica 3 ESERCITAZIONE IL PLASTICO. Unità Didattica 1 CURVE DI LIVELLO. Unità Didattica 2 PROFILO ALTIMETRICO ARGOMENTO INTERDISCIPLINARE: TECNOLOGIA-SCIENZE-GEOGRAFIA Unità Didattica 1 CURVE DI LIVELLO Unità Didattica 2 PROFILO ALTIMETRICO................................. Unità Didattica 3 ESERCITAZIONE IL PLASTICO

Dettagli

Processo di rendering

Processo di rendering Processo di rendering Trasformazioni di vista Trasformazioni di vista Il processo di visione in tre dimensioni Le trasformazioni di proiezione 2 Rendering nello spazio 2D Il processo di rendering (visualizzazione)

Dettagli

INTEGRALI DEFINITI. Tale superficie viene detta trapezoide e la misura della sua area si ottiene utilizzando il calcolo di un integrale definito.

INTEGRALI DEFINITI. Tale superficie viene detta trapezoide e la misura della sua area si ottiene utilizzando il calcolo di un integrale definito. INTEGRALI DEFINITI Sia nel campo scientifico che in quello tecnico si presentano spesso situazioni per affrontare le quali è necessario ricorrere al calcolo dell integrale definito. Vi sono infatti svariati

Dettagli

GEOMETRIA DELLE MASSE

GEOMETRIA DELLE MASSE 1 DISPENSA N 2 GEOMETRIA DELLE MASSE Si prende in considerazione un sistema piano, ossia giacente nel pian x-y. Un insieme di masse posizionato nel piano X-Y, rappresentato da punti individuati dalle loro

Dettagli

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011 1 Trasformazioni Geometriche 1 Roberto etroni, 2011 Trasformazioni Geometriche sul piano euclideo 1) Introduzione Def: si dice trasformazione geometrica una corrispondenza biunivoca che associa ad ogni

Dettagli

Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico

Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico Parte teorica Fenomenologia di base La luce che attraversa una finestra, un foro, una fenditura,

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE PROFILO TOPOGRAFICO Il profilo topografico, detto anche profilo altimetrico, è l intersezione di un piano verticale con la superficie topografica. Si tratta quindi di

Dettagli

B. Vogliamo determinare l equazione della retta

B. Vogliamo determinare l equazione della retta Risoluzione quesiti ordinamento Quesito N.1 Indicata con α la misura dell angolo CAB, si ha che: 1 Area ( ABC ) = AC AB sinα = 3 sinα π 3 sinα = 3 sinα = 1 α = Il triangolo è quindi retto in A. La misura

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il Lezione 5:10 Marzo 2003 SPAZIO E GEOMETRIA VERBALE (a cura di Elisabetta Contardo e Elisabetta Pronsati) Esercitazione su F5.1 P: sarebbe ottimale a livello di scuola dell obbligo, fornire dei concetti

Dettagli

La spirale iperbolica: Fu descritta per la prima volta da Pierre Varignon (1654-1722). L equazione, espressa in coordinate polari, è del tipo:

La spirale iperbolica: Fu descritta per la prima volta da Pierre Varignon (1654-1722). L equazione, espressa in coordinate polari, è del tipo: Esistono delle forme geometriche che sono in grado, per complessi fattori psicologici non del tutto chiariti, di comunicarci un senso d equilibrio, di gradimento e di benessere. Tra queste analizzeremo

Dettagli

a) Si descriva, internamente al triangolo, con centro in B e raggio x, l arco di circonferenza di π π

a) Si descriva, internamente al triangolo, con centro in B e raggio x, l arco di circonferenza di π π PROBLEMA Il triangolo rettangolo ABC ha l ipotenusa AB = a e l angolo CAB =. a) Si descriva, internamente al triangolo, con centro in B e raggio, l arco di circonferenza di estremi P e Q rispettivamente

Dettagli

GEOGEBRA I OGGETTI GEOMETRICI

GEOGEBRA I OGGETTI GEOMETRICI GEOGEBRA I OGGETTI GEOMETRICI PROPRIETA : Finestra Proprietà (tasto destro mouse sull oggetto) Fondamentali: permette di assegnare o cambiare NOME, VALORE, di mostrare nascondere l oggetto, di mostrare

Dettagli

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri COMPETENZA CHIAVE MATEMATICA Fonte di legittimazione Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE L alunno utilizza il calcolo scritto e mentale con i numeri

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

13. Campi vettoriali

13. Campi vettoriali 13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

2. Un teorema geniale e divertente anche per la scuola elementare

2. Un teorema geniale e divertente anche per la scuola elementare 051-056 BDM 56 Maurizi imp 21.5.2008 11:49 Pagina 51 II. Didattica 2. Un teorema geniale e divertente anche per la scuola elementare Lorella Maurizi 1 51 Ho proposto ai bambini di una classe quinta della

Dettagli

SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA

SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA Qui sotto avete una griglia, che rappresenta una normale quadrettatura, come quella dei quaderni a quadretti; nelle attività che seguono dovrete immaginare

Dettagli

SEZIONI. Introduzione

SEZIONI. Introduzione SEIONI 128 Introduzione Sezionare un solido significa tagliarlo secondo una superficie ideale in modo da mostrare il volume interno del solido stesso. Nella maggior parte dei casi l elemento secante è

Dettagli

Consideriamo due polinomi

Consideriamo due polinomi Capitolo 3 Il luogo delle radici Consideriamo due polinomi N(z) = (z z 1 )(z z 2 )... (z z m ) D(z) = (z p 1 )(z p 2 )... (z p n ) della variabile complessa z con m < n. Nelle problematiche connesse al

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante Riflettiamo sulla pista Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di specificazione - possiede capacità progettuale - è in grado di organizzare il proprio tempo e di costruire piani per

Dettagli

Esempi di funzione. Scheda Tre

Esempi di funzione. Scheda Tre Scheda Tre Funzioni Consideriamo una legge f che associa ad un elemento di un insieme X al più un elemento di un insieme Y; diciamo che f è una funzione, X è l insieme di partenza e X l insieme di arrivo.

Dettagli

DISEGNO E LABORATORIO CAD

DISEGNO E LABORATORIO CAD CORSO DI DISEGNO E LABORATORIO CAD CIVILI C.D.L. INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E EDILE A.A. 2014 2015 P R O G R A M M A DISEGNO E LABORATORIO CAD Docente: Ing. Marco NOCERA m.nocera@email.it Codocente:

Dettagli

63 7. Quale geometria per la computer grafica? 75 8. L omografia e l affinità nella digitalizzazione e georeferenziazione

63 7. Quale geometria per la computer grafica? 75 8. L omografia e l affinità nella digitalizzazione e georeferenziazione Indice 7 Presentazione 9 Premessa 11 Introduzione 13 1. Rilevamento ed oggetto 19 2. La stazione totale 23 3. La procedura generale 33 4. Dai punti al modello tridimensionale 45 5. Il modello tridimensionale

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

Fig. 2. Proiezioni ortogonali di un parallelepipedo su piani esterni alla figura

Fig. 2. Proiezioni ortogonali di un parallelepipedo su piani esterni alla figura 3. LE PROIEZIONI ORTOGONALI Le proiezioni ortogonali sono originate dallo scopo di proiettare su un piano (il foglio della rappresentazione) un oggetto posto nello spazio, che conservi le stesse caratteristiche

Dettagli

LEZIONI CON I PAD Docente scuola secondaria IC Moglia Carla Casareggio Classi seconde 2014/2015 Proprietà triangoli e quadrilateri con Sketchometry

LEZIONI CON I PAD Docente scuola secondaria IC Moglia Carla Casareggio Classi seconde 2014/2015 Proprietà triangoli e quadrilateri con Sketchometry LEZIONI CON I PAD Docente scuola secondaria IC Moglia Carla Casareggio Classi seconde 2014/2015 Proprietà triangoli e quadrilateri con Sketchometry La costruzione di figure geometriche al computer con

Dettagli

Si sa che la via più breve tra due punti è la linea retta. Ma vi siete mai chiesti, Qual è la via più breve tra tre punti? o tra quattro punti?

Si sa che la via più breve tra due punti è la linea retta. Ma vi siete mai chiesti, Qual è la via più breve tra tre punti? o tra quattro punti? Dov'è Moriart? Cerchiamo la via più breve con Mathcad Potete determinare la distanza più breve da tre punti e trovare Moriart? Si sa che la via più breve tra due punti è la linea retta. Ma vi siete mai

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

Le funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. 2002-03. A. Pisani, appunti di Matematica 1

Le funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. 2002-03. A. Pisani, appunti di Matematica 1 Le funzioni continue A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. -3 A. Pisani, appunti di Matematica 1 Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato

Dettagli

Mappe catasto terreni Mappe catasto edifici Planimetria chiesa

Mappe catasto terreni Mappe catasto edifici Planimetria chiesa 1 E una rappresentazione in piano di una superficie, di un terreno o di un edificio. Equivale al concetto di pianta nel disegno tecnico (PO). Tutti i beni immobili vengono registrati al CATASTO, ufficio

Dettagli

INdAM QUESITI A RISPOSTA MULTIPLA

INdAM QUESITI A RISPOSTA MULTIPLA INdAM Prova scritta per il concorso a 40 borse di studio, 2 borse aggiuntive e a 40 premi per l iscrizione ai Corsi di Laurea in Matematica, anno accademico 2011/2012. Piano Lauree Scientifiche. La prova

Dettagli

PROVA INVALSI Scuola Secondaria di I grado Classe Prima

PROVA INVALSI Scuola Secondaria di I grado Classe Prima SNV 2010-2011; SNV 2011-2012; SNV 2012-2013 SPAZIO E FIGURE SNV 2011 10 quesiti su 29 (12 item di cui 6 a risposta aperta) SNV 2012 11 quesiti su 30 (13 item di cui 2 a risposta aperta) SNV 2013 9 quesiti

Dettagli

CURVE DI LIVELLO. Per avere informazioni sull andamento di una funzione f : D IR n IR può essere utile considerare i suoi insiemi di livello.

CURVE DI LIVELLO. Per avere informazioni sull andamento di una funzione f : D IR n IR può essere utile considerare i suoi insiemi di livello. CURVE DI LIVELLO Per avere informazioni sull andamento di una funzione f : D IR n IR può essere utile considerare i suoi insiemi di livello. Definizione. Si chiama insieme di livello k della funzione f

Dettagli

3 GRAFICI DI FUNZIONI

3 GRAFICI DI FUNZIONI 3 GRAFICI DI FUNZIONI Particolari sottoinsiemi di R che noi studieremo sono i grafici di funzioni. Il grafico di una funzione f (se non è specificato il dominio di definizione) è dato da {(x, y) : x dom

Dettagli

A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA D ISTITUTO COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DISCIPLINA

A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA D ISTITUTO COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DISCIPLINA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di 1 grado San Giovanni Teatino (CH) CURRICOLO A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI DI Sviluppa

Dettagli

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse

Dettagli

15 febbraio 2010 - Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 2009-2010 COGNOME... NOME... N. MATRICOLA...

15 febbraio 2010 - Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 2009-2010 COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... 15 febbraio 010 - Soluzione esame di geometria - 1 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 009-010 COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura

Dettagli

geometriche. Parte Sesta Trasformazioni isometriche

geometriche. Parte Sesta Trasformazioni isometriche Parte Sesta Trasformazioni isometriche In questa sezione di programma di matematica parliamo della geometria delle trasformazioni che studia le figure geometriche soggette a movimenti. Tali movimenti,

Dettagli

Basi di matematica per il corso di micro

Basi di matematica per il corso di micro Basi di matematica per il corso di micro Microeconomia (anno accademico 2006-2007) Lezione del 21 Marzo 2007 Marianna Belloc 1 Le funzioni 1.1 Definizione Una funzione è una regola che descrive una relazione

Dettagli

Parte Seconda. Geometria

Parte Seconda. Geometria Parte Seconda Geometria Geometria piana 99 CAPITOLO I GEOMETRIA PIANA Geometria: scienza che studia le proprietà delle figure geometriche piane e solide, cioè la forma, l estensione e la posizione dei

Dettagli

CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA

CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA LA CARTA TOPOGRAFICA 88. La carta topografica è una rappresentazione grafica di una parte più o meno ampia della superficie terrestre in una determinata scala.

Dettagli

Corrispondenze e funzioni

Corrispondenze e funzioni Corrispondenze e funzioni L attività fondamentale della mente umana consiste nello stabilire corrispondenze e relazioni tra oggetti; è anche per questo motivo che il concetto di corrispondenza è uno dei

Dettagli

Classe seconda scuola primaria

Classe seconda scuola primaria Classe seconda scuola primaria Il percorso di seconda cerca di approfondire le differenze tra le principali proprietà delle figure geometriche solide, in particolare il cubo, e di creare attività di osservazione

Dettagli

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).

Dettagli

G3. Asintoti e continuità

G3. Asintoti e continuità G3 Asintoti e continuità Un asintoto è una retta a cui la funzione si avvicina sempre di più senza mai toccarla Non è la definizione formale, ma sicuramente serve per capire il concetto di asintoto Nei

Dettagli

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. Algoritmi 1 Sommario Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. 2 Informatica Nome Informatica=informazione+automatica. Definizione Scienza che si occupa dell

Dettagli

Grandezze scalari e vettoriali

Grandezze scalari e vettoriali Grandezze scalari e vettoriali Esempio vettore spostamento: Esistono due tipi di grandezze fisiche. a) Grandezze scalari specificate da un valore numerico (positivo negativo o nullo) e (nel caso di grandezze

Dettagli

Sezione Aurea: una guida per gli artisti La bellezza delle proporzioni per pittori, fotografi e grafici

Sezione Aurea: una guida per gli artisti La bellezza delle proporzioni per pittori, fotografi e grafici Sezione Aurea: una guida per gli artisti La bellezza delle proporzioni per pittori, fotografi e grafici C'è un rapporto matematico che si trova comunemente in natura, il rapporto di 1-1,618 cui sono stati

Dettagli

Teoria in sintesi 10. Attività di sportello 1, 24 - Attività di sportello 2, 24 - Verifica conclusiva, 25. Teoria in sintesi 26

Teoria in sintesi 10. Attività di sportello 1, 24 - Attività di sportello 2, 24 - Verifica conclusiva, 25. Teoria in sintesi 26 Indice L attività di recupero 6 Funzioni Teoria in sintesi 0 Obiettivo Ricerca del dominio e del codominio di funzioni note Obiettivo Ricerca del dominio di funzioni algebriche; scrittura del dominio Obiettivo

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza Corso di Disegno Tecnico Industriale per il Corso di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e in Ingegneria Meccatronica Tolleranze

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione di immagini assumendo che la luce si propaghi in modo rettilineo

Dettagli

DISEGNO DI MACCHINE APPUNTI DELLE LEZIONI

DISEGNO DI MACCHINE APPUNTI DELLE LEZIONI DISEGNO DI MACCHINE APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 3: Proiezioni Ortogonali con il metodo europeo Francesca Campana Le proiezioni ortogonali Le proiezioni ortogonali descrivono bi-dimensionalmente un oggetto

Dettagli

Funzioni funzione dominio codominio legge argomento variabile indipendente variabile dipendente

Funzioni funzione dominio codominio legge argomento variabile indipendente variabile dipendente Funzioni In matematica, una funzione f da X in Y consiste in: 1. un insieme X detto dominio di f 2. un insieme Y detto codominio di f 3. una legge che ad ogni elemento x in X associa uno ed un solo elemento

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA La geometria operativa, contrariamente a quella descrittiva basata sulle regole per la rappresentazione delle forme geometriche, prende in considerazione lo spazio racchiuso

Dettagli

Laboratorio di Rappresentazione e Modellazione dell Architettura

Laboratorio di Rappresentazione e Modellazione dell Architettura Laboratorio di Rappresentazione e Modellazione dell Architettura Seconda Università di Napoli Facoltà di Architettura Corso di Laurea in Architettura Laboratorio di Rappresentazione e Modellazione dell

Dettagli

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Scelta

Dettagli

La rappresentazione dello spazio nel mondo antico

La rappresentazione dello spazio nel mondo antico La rappresentazione dello spazio nel mondo antico L esigenza di creare uno spazio all interno del quale coordinare diversi elementi figurativi comincia a farsi sentire nella cultura egizia e in quella

Dettagli

LE SCALE DI RAPPRESENTAZIONE

LE SCALE DI RAPPRESENTAZIONE IL SUPPORTO La CARTA DA DISEGNO è raggruppabile in due tipi fondamentali: - carta opaca o bianca - carta trasparente o da lucido, usata per disegni a china. GLI STRUMENTI Il gruppo di linee da usare per

Dettagli

Laboratorio di Fisica 3 Ottica 2. Studenti: Buoni - Giambastiani - Leidi Gruppo: G09

Laboratorio di Fisica 3 Ottica 2. Studenti: Buoni - Giambastiani - Leidi Gruppo: G09 Laboratorio di Fisica 3 Ottica 2 Studenti: Buoni - Giambastiani - Leidi Gruppo: G09 24 febbraio 2015 1 Lunghezza d onda di un laser He-Ne 1.1 Scopo dell esperienza Lo scopo dell esperienza è quello di

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA GEOMETRIA \ GEOMETRIA EUCLIDEA \ GEOMETRIA DEL PIANO (1)

APPUNTI DI MATEMATICA GEOMETRIA \ GEOMETRIA EUCLIDEA \ GEOMETRIA DEL PIANO (1) GEOMETRIA \ GEOMETRIA EUCLIDEA \ GEOMETRIA DEL PIANO (1) Un ente (geometrico) è un oggetto studiato dalla geometria. Per descrivere gli enti vengono utilizzate delle definizioni. Una definizione è una

Dettagli

L ultima cena fu dipinta da Leonardo da Vinci tra il 1494 e il 1498 nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano.

L ultima cena fu dipinta da Leonardo da Vinci tra il 1494 e il 1498 nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. 2. Storia, politica, filosofia e arte nel Rinascimento Un esempio di prospettiva: L ultima cena di Leonardo L ultima cena fu dipinta da Leonardo da Vinci tra il 1494 e il 1498 nel refettorio del convento

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

Verifica sperimentale del principio di conservazione dell'energia meccanica totale

Verifica sperimentale del principio di conservazione dell'energia meccanica totale Scopo: Verifica sperimentale del principio di conservazione dell'energia meccanica totale Materiale: treppiede con morsa asta millimetrata treppiede senza morsa con due masse da 5 kg pallina carta carbone

Dettagli

Intorni Fissato un punto sull' asse reale, si definisce intorno del punto, un intervallo aperto contenente e tutto contenuto in

Intorni Fissato un punto sull' asse reale, si definisce intorno del punto, un intervallo aperto contenente e tutto contenuto in Intorni Fissato un punto sull' asse reale, si definisce intorno del punto, un intervallo aperto contenente e tutto contenuto in Solitamente si fa riferimento ad intorni simmetrici =, + + Definizione: dato

Dettagli

Proposta di soluzione della prova di matematica Liceo scientifico di Ordinamento - 2014

Proposta di soluzione della prova di matematica Liceo scientifico di Ordinamento - 2014 Proposta di soluzione della prova di matematica Liceo scientifico di Ordinamento - 14 Problema 1 Punto a) Osserviamo che g (x) = f(x) e pertanto g () = f() = in quanto Γ è tangente all asse delle ascisse,

Dettagli

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R Studio di funzione Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R : allo scopo di determinarne le caratteristiche principali.

Dettagli

FASCI DI RETTE. scrivere la retta in forma esplicita: 2y = 3x + 4 y = 3 2 x 2. scrivere l equazione del fascio di rette:

FASCI DI RETTE. scrivere la retta in forma esplicita: 2y = 3x + 4 y = 3 2 x 2. scrivere l equazione del fascio di rette: FASCI DI RETTE DEFINIZIONE: Si chiama fascio di rette parallele o fascio improprio [erroneamente data la somiglianza effettiva con un fascio!] un insieme di rette che hanno tutte lo stesso coefficiente

Dettagli

Parte Seconda La Misura

Parte Seconda La Misura Il procedimento di misura è uno dei procedimenti fondamentali della conoscenza scientifica in quanto consente di descrivere quantitativamente una proprietà di un oggetto o una caratteristica di un fenomeno.

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Capittol lo 2 Visualizzazione 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Nel primo capitolo sono state analizzate le diverse componenti della finestra di Word 2000: barra del titolo, barra dei menu,

Dettagli

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k Capitolo 4 Serie numeriche 4. Serie convergenti, divergenti, indeterminate Data una successione di numeri reali si chiama serie ad essa relativa il simbolo u +... + u +... u, u 2,..., u,..., (4.) oppure

Dettagli

Matematica generale CTF

Matematica generale CTF Successioni numeriche 19 agosto 2015 Definizione di successione Monotonìa e limitatezza Forme indeterminate Successioni infinitesime Comportamento asintotico Criterio del rapporto per le successioni Definizione

Dettagli

Obiettivi di apprendimento

Obiettivi di apprendimento classe Prima Primaria 1.PERCEZIONE VISIVA 1.1 Usare la linea grafica consapevolmente 1.2 Riconoscere i colori primari secondari 1.3 Riconoscere le diverse tonalità di colore 1.4 Usare materiale plastico.

Dettagli

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA MATEMATICA CLASSE QUINTA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L ALUNNO SVILUPPA UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO RISPETTO ALLA MATEMATICA,

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

All interno dei colori primari e secondari, abbiamo tre coppie di colori detti COMPLEMENTARI.

All interno dei colori primari e secondari, abbiamo tre coppie di colori detti COMPLEMENTARI. Teoria del colore La teoria dei colori Gli oggetti e gli ambienti che ci circondano sono in gran parte colorati. Ciò dipende dal fatto che la luce si diffonde attraverso onde di diversa lunghezza: ad ogni

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

4. Proiezioni del piano e dello spazio

4. Proiezioni del piano e dello spazio 4. Proiezioni del piano e dello spazio La visualizzazione di oggetti tridimensionali richiede di ottenere una vista piana dell'oggetto. Questo avviene mediante una sequenza di operazioni. Innanzitutto,

Dettagli

Lunghezza ocale. Donato Di Bello

Lunghezza ocale. Donato Di Bello F Lunghezza ocale Donato Di Bello Cinepresa, telecamera, macchina fotografica: tre strumenti tecnologici che utilizziamo per registrare la realtà intorno a noi o per trasformare in immagini la nostra fantasia.

Dettagli

TOPOGRAFI A E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA. 04-09-2014 XXIV Corso di Alpinismo A1

TOPOGRAFI A E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA. 04-09-2014 XXIV Corso di Alpinismo A1 Club Alpino Italiano - Sezione di Bozzolo TOPOGRAFI A E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA TOPOGRAFIA E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA Cenni di geodesia e topografia Cartografia Lettura ed interpretazione delle carte

Dettagli

II.f. Altre attività sull euro

II.f. Altre attività sull euro Altre attività sull euro II.f È consigliabile costruire modelli in carta o cartoncino di monete e banconote, e farli usare ai bambini in varie attività di classe fin dal primo o al più dal secondo anno.

Dettagli

Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale

Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale Corso di Matematica, I modulo, Università di Udine, Osservazioni sulla continuità Osservazioni sulla continuità per le funzioni reali di variabile reale Come è noto una funzione è continua in un punto

Dettagli