Digestione anaerobica di effluenti di allevamento e gestione del digestato funzionale alla Direttiva Nitrati

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1 Digestione anaerobica di effluenti di allevamento e gestione del digestato funzionale alla Direttiva Nitrati Treviso, 21 ottobre 2011 Treviso, 21 ottobre

2 La problematica dei nitrati nelle acque Il problema nitrati L O.M.S. ha individuato i seguenti limiti come valori guida (VG) per scongiurare rischi per l a salute umana - 50 mg/l per i nitrati (NO 3- ) - 3 mg/l per i nitriti (NO 2- ) I valori di riferimento per l Italia con DPR 236/88 parlano di 5 mg/l per i nitrati e 0,1 mg/l per i nitriti come valori guida. Treviso, 21 ottobre

3 Il problema nitrati Ma non è solo un problema sanitario. è un problema ambientale (salvaguardia degli ecosistemi...) è un problema economico (disinquinare costa!) è un problema di tempo (il ciclo idrogeologico dura anni..) è un problema giuridico-sociale (salvaguardia degli usi legittimi delle risorse). Treviso, 21 ottobre

4 Il problema nitrati La UE ha affrontato, con oltre 70 documenti dagli anni 80 in poi, la problematica della presenza dei nitrati nelle acque dolci superficiali e sotterranee (in particolare se destinate alla produzione di acqua potabile) Ciò con varie Decisioni, Direttive, Risoluzioni, Programmi di Azione, etc. Treviso, 21 ottobre

5 Quadro normativo comunitario Decreto 91/676/CEE DIRETTIVA NITRATI La direttiva 91/676/CEE (direttiva nitrati), ha per obiettivo (art. 1) la riduzione dell inquinamento delle acque causato direttamente o indirettamente dai nitrati di origine agricola Allo scopo (art. 3), gli stati membri devono individuare le acque inquinate e quelle che potrebbero essere oggetto di inquinamento (entro 2 anni), e designano le zone vulnerabili, rivedendole almeno ogni 4 anni. NB: nello stesso anno usciva la Direttiva 91/271, recante norme trattamento delle acque reflue ed il controllo dei nutrienti Treviso, 21 ottobre

6 Quadro normativo comunitario Inoltre, (art. 4) gli Stati Membri fissano codici di buona pratica agricola e predispongono un programma comprensivo di disposizioni per la formazione e l informazione degli agricoltori, per promuovere l applicazione dei codici. Oltre a ciò (art. 5), essi devono prevedere dei programmi d azione (specifici piani d intervento regolatorio per la corretta gestione degli effluenti zootecnici e dei concimi) per quanto riguarda le zone vulnerabili designate, a seconda delle diverse zone o parti di zone, e attuano programmi di controllo entro due anni dalla prima designazione delle zone vulnerabili. Infine (art. 6), eseguono monitoraggi della concentrazione nitrati nelle acque dolci, e dello stato eutrofico delle acque dolci superficiali, estuarie e costiere. Treviso, 21 ottobre

7 Quadro normativo comunitario Ogni 4 anni gli Stati Membri presentano alla Commissione una relazione (art 10) Art 11: la Commissione pubblica relazioni di sintesi Art 12: Entro due anni (!) gli Stati Membri devono attuare ed adottare regolamenti per conformarsi alla presente Direttiva Treviso, 21 ottobre

8 Nonostante la perentorietà temporale della direttiva in oggetto, l Italia ha provveduto solo nel corso del 2006 a concludere tutti gli atti sopra citati, accumulando un ritardo (16 anni!!!) che ha indotto la Commissione ad avviare la procedura d infrazione n. 2006/2163. Nel frattempo, nel corso degli anni le Reti di Sorveglianza Europea hanno evidenziato che - il 22% delle acque sotterranee europee presentano concentrazioni in nitrati superiori ai Valori Guida Quadro normativo comunitario - il 30-40% di laghi e fiumi presentano concentrazioni di nitrati troppo elevate (oltre 25 mg/l). - l azoto di origine agricola rappresenta tra il 50 e l 80% dell apporto di nitrati alle acque dolci europee. In realtà questo ultimo dato è oggi in discussione ( Treviso, 21 ottobre

9 Eccedenza di carichi di azoto in Europa Source Treviso, 21 ottobre

10 Concentrazione di nitrati nelle acque di falda in Europa Treviso, 21 ottobre Source

11 Il quadro italiano Quadro normativo nazionale La tutela delle acque è disciplinata in Italia dal Decreto Legislativo 152 del 1999, ulteriormente modificato ed integrato con Decreto Legislativo 258 del e oggi parte del Testo Unico Ambientale (TUA), Decreto 152 dell aprile 2006 che disciplina TUTTA la normativa ambientale Già l art. 38 del Decreto Legislativo 152 del 1999 era dedicato alla necessità di definizione di criteri per l utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento.. Treviso, 21 ottobre

12 Quadro normativo nazionale.. nasce così il Decreto 7 aprile 2006 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MiPAF), recante Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento di cui all art. 38 del Decreto Legislativo n. 152 del 11 maggio 1999 Treviso, 21 ottobre

13 ALLEGATO III al Decreto 7 aprile 2006 Quadro normativo nazionale Strategie di gestione degli effluenti zootecnici A. Trattamenti aziendali ed interaziendale dei liquami zootecnici e dei prodotti di risulta B. Trattamenti consortili di liquami zootecnici 1. Impianti interaziendali con utilizzo agronomico dei liquami trattati 2. Trattamento dei liquami in eccedenza in depuratori per acque reflue urbane Attenzione: l ALLEGATO propone dei modelli di trattamento che necessitano di essere armonizzati con la normativa di settore ambientale. Treviso, 21 ottobre

14 Parte A. Trattamenti Aziendali ed Interaziendali Quadro normativo nazionale 1. Separazione solido/liquido con compostaggio del solido in azienda e distribuzione del compost interaziendale con uso del liquido dopo riduzione dei nutrienti 2. Separazione solido/liquido con compostaggio e distribuzione del solido interaziendale e uso del liquido dopo riduzione dei nutrienti 3. Separazione solido/liquido con compostaggio del solido in azienda e distribuzione del compost interaziendale depurazione del liquido e scarico in fognatura 4. Separazione solido/liquido compostaggio del solido in azienda e distribuzione del compost interaziendale depurazione della frazione liquida incentro consortile 5. Separazione solido/liquido digestione anaerobica e recupero energetico dal solido in centro interaziendale e depurazione in azienda del liquido Treviso, 21 ottobre

15 Parte B. Trattamenti consortili Quadro normativo nazionale Ipotesi 1. Impianti interaziendali per il trattamento dei liquami zootecnici con digestione anaerobica e recupero energetico, poi separazione solido/liquido del digestato, compostaggio (eventuale) del solido, trattamento della frazione liquida per la riduzione dei nutrienti e uso delle frazioni solide e liquide per uso agronomico Attenzione: anche qui, si fa riferimento a differenti ambiti ambientali (effluenti di allevamento, rifiuti, acque) Treviso, 21 ottobre

16 Parte B. Trattamenti consortili Quadro normativo nazionale Ipotesi 2. Trattamento dei liquami zootecnici in impianti di depurazione dotati di sezione di stabilizzazione anaerobica dei fanghi. I fanghi disidratati possono trovare un uso agronomico (eventualmente previa compostaggio) mentre la frazione liquida è trattata in impianto. Attenzione: anche qui, si fa riferimento a differenti ambiti ambientali (rifiuti) Treviso, 21 ottobre

17 Quadro normativo nazionale Il medesimo Decreto fissava inoltre i carichi di azoto al campo da zootecnia in 340 e 170 kg/ha per anno per zone ordinarie e zone vulnerabili ai nitrati, rispettivamente. Inoltre, il 4 ottobre scorso il Comitato Tecnico Consultivo della CE ha approvato la richiesta italiana di deroga, per alcuni singoli casi, al limite imposto dalla Direttiva nitrati come da richiesta presentata da cinque regioni (Lombardia, Emilia- Romagna, Veneto, Piemonte e Friuli Venezia Giulia) con il MIPAAF ed il MATTM innalzando il limite in ZVN a 250 kg/ha per anno in aziende che ne facciano richiesta e che rispondano a determinati requisiti. E, di fatto, un opportunità in più. Una decisione definitiva arriverà da parte della Comunità Europea entro fine anno. Treviso, 21 ottobre

18 Fonte: CRPA su Informatore Agrario 2010 Treviso, 21 ottobre

19 A livello locale tutte le informazioni sono reperibili dal portale nitrati della Regione Veneto. Quadro normativo Regionale Allo stato attuale, con Deliberazione della Giunta Regionale n del 7 agosto 2006 veniva recepito il DM 7 aprile 2006 e veniva definito il Programma d Azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto (fino al 2011 compreso). La DGR, recepisce il DM 7 aprile 2006, e fa propri i carichi di 170 kgn/ha/anno per le Zone Vulnerabili ai Nitrati (aggiornate con Decreto n. 3 del 3 marzo 2010) e di 340 kgn/ha/anno per le zone non vulnerabili. Questi vengono confermati anche nel Piano d Azione per il quadriennio pur aprendosi l opportunità, per alcune aziende, di accedere al limite di 250 kgn/ha per anno in ZVN. Treviso, 21 ottobre

20 Treviso, 21 ottobre

21 Come rendere sostenibile per il nostro territorio la zootecnia?! Digestione anaerobica e recupero / rimozione dell azoto Uno strumento ideale per combinare il recupero energetico (e quindi economico) con la salvaguardia ambientale, laddove i carichi azotati da zootecnica risultino eccedenti, è costituito indubbiamente dall accoppiamento tra la digestione anaerobica degli effluenti di allevamento (ed altri co-substrati) con i processi di recupero o rimozione dell azoto, secondo la seguente logica: Treviso, 21 ottobre

22 Treviso, 21 ottobre

23 Treviso, 21 ottobre

24 kwh Treviso, 21 ottobre

25 kwh NH 3 Treviso, 21 ottobre

26 kwh NH 3 Treviso, 21 ottobre

27 Ciò, grazie agli incentivi per le energie rinnovabili. Lo Stato Italiano (Legge 99 del 2009) ha introdotto la tariffa omnicomprensiva di 0.28 kwh per la produzione di energia da fonte rinnovabile da filiera corta per potenze elettriche installate fino ad 1 MW. La tariffa si applica per 15 anni Il tutto permette di a) Incrementare la produzione di energia da fonte rinnovabile b) Sostenere economicamente i processi per il controllo dell azoto dopo digestione anaerobica Il D.Lgs. 28/2011 pone oggi le basi per la nuova tariffa (per impianti in esercizio dal 1 gennaio 2013) Treviso, 21 ottobre

28 Date le premesse, il programma della giornata di lavoro è strutturato secondo i seguenti interventi Treviso, 21 ottobre

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