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1 Sarah Colognola

2 L omeostasi Mantenimento di un livello prefissato di alcuni parametri interni anche in caso di disturbi esterni o interni. Fondamentale per la sopravvivenza dell individuo. Rete di sistemi di controllo Sistema nervoso Sistema endocrino

3 Disturbi esterni Sistema Nervoso: Raccolta delle informazioni Ritorno del sistema all omeostas i Disturbi interni Attivazione del Sistema endocrino Produzione di modificazioni metaboliche

4 Collaborano ma sono anche molto diversi tra loro. 5 differenze fondamentali: SPECIFICITA NATURA DEL SEGNALE Sistema Nervoso Molto specifico: neurone- cellula bersaglio Elettrico (lungo il neurone) e chimico (neurone-neurone/cellula bersaglio) Sistema Endocrino Generalizzato: ghiandola -ormone -qualunque cellula del corpo dotata del recettore specifico Chimico (ormoni) VELOCITA Molto elevata (fino a 120 m/s) Molto più lenta (minuti, ore) DURATA d AZIONE Breve Lung a CODIFICAZIONE dell INTENSITA dello STIMOLO Attraverso il cambio di frequenza Quantità di ormone rilasciato

5 Il Sistema endocrino Ghiandole endocrine Cellule endocrine Ormoni Non ha continuità anatomica ma continuità funzionale. A differenza del sistema nervoso, gli organi endocrini sono localizzati in sedi distanti dal punto in cui agiscono gli ormoni prodotti.

6 Le ghiandole Organi secretori Sintesi e liberazione di sostanze utili all organismo Struttura generale: Parenchima, o unitàfunzionale, costituito dall epitelio ghiandolare. Stroma: porzione connettivale di sostegno e trofica. Rete sanguigna addetta alla nutrizione Terminazioni nervose In base a dove viene riversato il secreto si dividono in: Esocrine Endocrine

7 Ghiandole esocrine Riversano il proprio secreto all esterno o in cavitàinterne del corpo ma comunicanti con l esterno. Ghiandole endocrine Riversano il secreto nei liquidi interni del corpo. Comune origine: entrambe derivano da un epitelio di rivestimentoche, invaginatosi, èsprofondato nel connettivo sottostante. Ghiandole esocrine: Da qui si è specializzato l adenomero collegato all epitelio dal dotto escretore. Ghiandole endocrine: viene perso il collegamento con l epitelio originario e il parechima si organizza attorno a una fitta rete capillare dove verrà immesso il secreto: l ormone.

8 Ghiandole endocrine Organia se stanti (es. tiroide, ipofisi ecc.) Gruppi di cellule all interno di altri organi (es. cellule interstiziali di Leydig nei testicoli, Isole di Langerhans nel pancreas ecc.) Riccamente vascolarizzate Producono ormoni Versano il loro prodotto direttamente nel sangue Attraverso il sangue inviano il loro prodotto alle cellule bersaglio il tutto il corpo.

9 Le ghiandole del sistema endocrino sono suddivise in Ghiandole a struttura epiteliale Altri organi con attività endocrina Ipofisi Adenoipofisi, Neuroipofisi, Pars Intermedia Ipotalamo Tiroide Ghiandola pineale

10 Ghiandole a struttura epiteliale Paratiroidi Ghiandole surrenali: regione corticale e midollare

11 Altri organi con attività endocrina Cute

12 Altri organi con attività endocrina Fegato Stomaco Duodeno Pancreas Reni

13 Altri organi con attività endocrina Tessuto adiposo Cuore (miocardio) Midollo osseo

14 Altri organi con attività endocrina Timo E un organo linfoepiteliale transitorio. Durante lo sviluppo il timo viene infiltrato da tessuto adiposo e pertanto assume un colorito più giallastro e forma il corpo adiposo retrosternale, che separa il pericardio dalla faccia posteriore dello sterno.

15 Altri organi con attività endocrina Gonadi Ovaie e testicoli Placenta Utero

16 Altri organi con attività endocrina Milza Non èindispensabile per la vita, perchéin sua assenza altri organi si fanno carico delle sue mansioni. Queste consistono nel filtraggio del sangue (rimozione globuli rossi senescenti) e il controllo di infezioni. Durante la vita fetale partecipa alla formazione dei globuli rossi.

17 Gli ormoni Proteina, pochi amminoacidi o uno steroide. Una volta rilasciato nel sangue ha la capacitàdi agire sulle cellule bersaglio provocando degli effetti che cambiano da ormone a ormone. Possono essere classificati in base alla modalità d azione o alla struttura chimica.

18 Gli ormoni Classificazione strutturale: Ormoni di natura protidica a. Derivati da aminoacidi: Catecolamine (adrenalina, noradrenalina), ormoni tiroidei, melatonina. b. Peptidici e proteici: ipofisari, pancreatici, paratiroidei, gastrointestinali, calcitonina, fattori di crescita Ormoni steroidei (derivati dal colesterolo) Ormoni sessuali maschili e femminili, ormoni corticosurrenalici Ormoni derivati da acidi grassi: prostaglandine Ormoni retinoidi: Vitamina A

19 Gli ormoni Classificazione funzionale: Endocrino: origina in una ghiandola, viene riversato nel circolo ematico, agisce su una cellula bersaglio distante (ormoni tiroidei e ipofisari, insulina ) Neuroendocrino: viene rilasciato nella giunzione sinaptica ed agisce attraverso i neuroni (adrenalina, noradrenalina) Paracrino: origina in una ghiandola, viene riversato nello spazio extracellulare ed agisce su una cellula bersaglio vicina (ormoni del tratto digerente) Autocrino: hanno come bersaglio la stessa cellula che li ha prodotti (prostaglandine). A volte si può avere un azione ormonale mista ( es. autocrina + paracrina ).

20 Gli ormoni Operano in concentrazioni molto bassee vengono prodotti secondo cicliche possono essere diurni, mensili o annuali o in base a dei cicli di fertilità. La durata media della loro vitaèmolto breve; vengono inattivati dopo aver svolto il loro compito per avere un controllo migliore sulla loro azione. Azione Cellule-bersaglio specifiche Cioèsolo quelle provviste di strutture di riconoscimento: i recettori.

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22 I recettori Ci sono due tipi di recettori che interagiscono in modo diverso con gli ormoni: Recettori di membrana: interagiscono con gli ormoni proteici e peptidici. Sono presenti sulla membrana intercellulare e, una volta legati all ormone, attivano un enzima che sintetizza un secondo messaggero intracellulare che avvia una cascata enzimatica che amplifica il segnale modificando il metabolismo della cellula. Recettori intracellulari: interagiscono con gli ormoni steroidei, retinoidi e tiroidei. Questi ormoni entrano nella cellula e si legano ai recettori nucleari. A questo punto entrano nel nucleo dove avviene la sintesi delle proteine che rappresentano la risposta cellulare allo stimolo inviato.

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24 Processo gerarchico di segnalazione ormonale

25 Regolazione della secrezione ormonale Retroazione o feedback negativo: Controllo nervoso: Controllo ormonale:

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27 Acromegalia, Gigantismo e Nanismo 80 ipofisario

28 Ormone della crescita o GH (Growth hormone) Età: secrezione massima alla nascita, a livelli bassi per tutta l infanzia, raggiunge i massimi livelli nella pubertà, diminuisce progressivamente dopo i 20 anni. Livelli di GH Ipoglicemia e esercizio fisico ne aumentano la produzione. Secrezione pulsatile: 3-4 cicli di produzione nelle 24 ore con picco massimo nei primi 90 minuti del sonno notturno.

29 Controllo della secrezione di GH: Ormoni ipotalamici GHRH (stimolante) e Somatostatina STS (inibitore). Feedback negativodello stesso GH su GHRH e STS, e dell IGF1 (fattore della crescita insulino-simile) su ipofisi e ipotalamo. Un alterata secrezione di GH produce effetti diversi a seconda che essa sia aumentata o diminuita, e a seconda che l alterazione compaia prima o dopo la pubertà.

30 Effetti metabolici: Effetti diretti: su fegato e muscoli (diminuzione dell assorbimento del glucosio, iperglicemia) e in generale aumentando la sintesi di acidi nucleici e proteine. Effetti mediatiattraverso la stimolazione della produzione di somatomedinea livello di vari organi (fegato, rene, fibroblasti, cartilagine) che agiscono come il GH sul glucosio e sulle proteine.

31 Effetti sull organismo: a. Aumento della sintesi proteica nelle cellule e della deposizione delleproteinenei tessuti, aumentando cosìla massa dei muscoli scheletrici; b. Stimolazione della liberazione diacidi grassidaltessuto adiposo: questa azione anabolizzante può contribuire a lungo termine all'aumentodella massa magra; c. Riduzione dell'assorbimento delglucosionei tessuti, in particolare neltessuto muscolaree neltessuto adiposo: questo produce aumento del glucosio nel sangue e di conseguenza aumento della produzione di insulina; d. Stimolazione della deposizione delcalcionel tessuto osseoe la proliferazione delle cellule cartilaginee: ne consegue allungamento delle ossa con aumento dellastaturae in generale di tutte le dimensioni dello scheletro.

32 Sindromi da ECCESSO di GH Acromegalia e Gigantismo Una eccessiva produzione di GH èquasi sempre dovuta alla presenza di Adenomi ipofisari GH-secernenti. Molto raramente èdovuta a produzione ectopica di GH da tumori(polmone, pancreas), eccezionalmente da eccessiva produzione di GHRH da parte di tumori pancreatici. Quando ciò si verifica nell adultoil quadro clinico che ne deriva èl Acromegalia; Nei giovani, invece, il Gigantismo.

33 Acromegalia Eccessiva produzione di GH dopola scomparsa della cartilagine di accrescimento delle ossa ovvero a SVILUPPO TERMINATO. La diagnosidel disturbo èposta sempre dopo molti anni dall inizio dell insorgenza del tumore, perchéquesto cresce lentamente (e quindi produce effetti locali molto tardi) e perché l effetto del GH sui tessuti è molto lento. I sintomidell eccesso di GH sono dovuti ad un eccessivo allargamento osseo e ad una abnorme ipertrofia dei tessuti molli e dei visceri.

34 Effetti: Acromegalia Modificazioni della fisionomia (facies acromegalia): la mandibola si allarga, i denti si distanziano tra di loro, labbra e lingua si ingrossano; anche ilnaso, gli zigomi, le sopracciglia e le bozze frontali si allargano; aumentano di volume mani e piedi. L ipertrofia interessa anche i seni paranasali e le corde vocali (con comparsa di voce cavernosa). Modificazioni cutanee: cute spessa, unta e sudata. Visceromegalia: aumentano di volume praticamente tutti gli organi interni. Alterazioni articolari: cartilagini, ligamenti, capsule e guaine si ispessiscono, con dolori articolari e diminuzione della mobilità delle articolazioni. Turbe neuro-muscolari: l ispessimento del perinervio provoca compressione e demielinizzazione dei nervi periferici con disturbi sensitivi e diminuzione della forza. Turbe metaboliche Ipogonadismo (inadeguata secrezione degli ormoni sessuali). Nella donna ciò provoca galattorrea, amenorrea, infertilità; nell uomo infertilità, diminuzione della libido e impotenza.

35 Gigantismo Eccessiva produzione di GH iniziata durante l INFANZIA, prima della conclusione dei processi di accrescimento corporeo e dello sviluppo sessuale. Sintomi: Per eccesso di GH: abnorme aumento della statura con allargamento delle ossa proporzionale all aumento di lunghezza e alterazione del metabolismo glucidico fino al diabete. Per effetto della massa del tumore secernete sulle strutture contigue: -sintomi neurologici: piùspesso riduzione del campo visivo per compressione delle fibre ottiche; -sindrome da ipopituitarismo: dovuta soprattutto a deficit di FSH-LH, èrappresentata da ipogonadismo e aspetto eunucoide (aumento di volume delle mammelle, scarso sviluppo degli organi genitali);

36 Sindromi da DEFICIT di GH Nanismo ipofisario Deficit di secrezione del GH in ETÀ GIOVANILE. È il caso più frequente. Effetti: L accrescimento corporeo èfortemente ridotto ma lo sviluppo scheletrico avviene mantenendo le normali proporzioni del corpo (nanismo armonico): pur raggiungendo un altezza massima di 120 cm nell adulto, le proporzioni relative di arti superiori, arti inferiori e tronco sono corrette. Il nanismo ipofisario (da deficit di GH di natura sconosciuta o da adenoma ipofisario) non èereditario: i figli di persone affette da questa malattia presentano in genere accrescimento e altezza normali.

37 Sindromi da DEFICIT di GH Nell etàadulta il deficit isolato di GH èmolto raro: piùspesso si presenta nell ambito di una riduzione della produzione di più ormoni ipofisari e/o diencefalici. Il deficit di GH nell adulto può essere del tutto asintomatico oppure produrre alterazioni: Funzionali: astenia, adinamia, depressione. Lente alterazioni strutturali (aumento della massa grassa, diminuzione della massa magra e ossea, con facilità alle fratture) e metaboliche(aumento dei lipidi nel sangue).

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