PROCEDURA ENV 003 Revisione: 00 PERDITE E SPANDIMENTI
|
|
- Davide Lupi
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Data: 26/01/2015 INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE RIFERIMENTI DEFINIZIONI E ACRONOMI RESPONSABILITA Sversamento non grave Sversamento grave Dispositivi di emergenza antisversamento Modalità di raccolta del rifiuto prodotto LISTA DI DISTRIBUZIONE... 5 Rev. Data Natura della Revisione 00 26/01/2015 Revisione di parte della AIR001.rev.01 - Ridefinizione ruoli e responsabilità Redatto Verificato Approvato ENV, MAN, PCR, AIR QUA DIV DSP pagina 1 di
2 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura ha lo scopo di definire le modalità operative per il controllo e la gestione degli sversamenti di prodotti chimici e di soluzioni di essi, quali oli e carburanti che si possono verificare in area di sedime, in modo da garantire la corretta procedura per intervenire efficacemente onde evitare situazioni che possono arrecare danni all ambiente. 2. RIFERIMENTI - D.Lgs 152/2006 e s.m.i Testo Unico Ambietale. - D. Lgs 81/08 e s.m.i. Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro - Regolamento di Scalo - Manuale del Sistema di Gestione HSSE - Procedura aeroportaule AIR011 Segnalazione Eventi Incidentali - Procedura aeroportaule AIR018 Rifornimento Carburante Aeromobili - Procedura aeroportaule ENV001 Gestione Rifiuti - Procedura aeroportaule QSA 023 Gestione dei dispositivi di protezione individuale - Procedura aeroportaule QSA 024 Gestione agenti chimici 3. DEFINIZIONI Sversamento o spandimento = ogni fuoriuscita accidentale o anomala di prodotti chimici e soluzioni di essi (quali prodotti per la pulizia, benzina, gasolio, diserbante) che può provocare inquinamento reale o potenziale del suolo e sottosuolo. Inoltre si definisce: - Sversamento non grave = lo spandimento che non interessa e/o si infiltra nei canali di raccolta delle acque /rete fognaria e che, per dimensione e tipologia, può essere affrontato e risolto usando le attrezzature e competenze esistenti e che non interessi punti sensibili (quali ad esempio area critiche per safety, aree a verde e canali fognari) - Sversamento grave = spandimento che interessa e/o si infiltra nei canali di raccolta delle acque/rete fognaria e che, per dimensione tipologia e localizzazione, non può essere affrontato e risolto utilizzando solo le attrezzature e competenze esistenti e per il quale è necessario richiedere l assistenza esterna ed attivare lo stato di emergenza. Fuel Spillag = sversamento accidentale di carburante da aeromobile 4. RESPONSABILITA Tutto il personale di Società/Ente, Autorità o Ditta terza che opera in ambito aeroportuale e che rileva il verificarsi di uno sversamento di prodotti chimici è tenuto ad intervenire come da propri piani e procedure di emergenza nel rispetto del regolamento di scalo e delle indicazioni descritte nella presente istruzione operativa. È responsabilità di tutti gli operatori che rilevano il verificarsi di uno sversamento segnalarlo tempestivamente all A.D.M (numero telefonico , numero telefonico interno 638), dando indicazioni sulla localizzazione e sull entità della fuoriuscita. In caso di perdite e spandimenti è responsabilità del:
3 Personale di area e/o di funzione provvedere a garantire la messa in sicurezza dell area, di pertinenza, interessata dallo sversamento e a garantire il contenimento dello stesso nelle modalità di seguito descritte. Personale officer, interessato, valutare la gravità dell evento e segnalarlo all ADM e alle funzioni interessate indicando l entità dello sversamento; assicurare la pulizia delle aree interessate dallo sversamento ed il rispristino delle condizioni a regime e riapertura dell area. La verifica dei Kit di emergenza. ADM coordinare ed attivare lo stato di emergenza se configurato. Responsabile di Manutenzione assicurare l efficienza dell impianto di trattamento a monte dei campi pozzi nel rispetto e a tutela delle condizioni ambientali. Nelle aree di cantiere, per lavori o attività di manutenzione, è responsabilità del CSE, del Direttore dei lavori o del responsabile della manutenzione, per i lavori di manutenzione, garantire, in caso di eventuali sversamenti di prodotti, durante le operazioni di movimentazione o utilizzo, la rimozione tempestiva degli stessi e la pulizia dell area utilizzando gli appositi prodotti assorbenti e raccogliendo i residui in un contenitore adatto e a tenuta, nel rispetto delle norme ambientali di riferimento. 5. In caso di sversamento accidentale di prodotti chimici o di loro soluzioni il personale preposto deve intervenire secondo quanto di seguito descritto dopo aver indossato i DPI specifici per l attività in esame. 5.1 Sversamento non grave Nel caso in cui si verifichi lo sversamento di piccoli quantitativi di liquidi, in aree esterne o interne, è sufficiente assorbire il materiale sversato con i materiali assorbenti dati in dotazione e far pulire accuratamente l area interessata onde evitare rischi di scivolamenti successivi. Nel caso di sversamenti di quantità più consistenti il personale in turno preposto, dopo aver indossato i dispositivi di protezione individuali previsti, deve provvedere a: verificare la natura e fornire al responsabile informazioni sulla localizzazione e l entità della fuoriuscita; Circoscrivere e segnalare l area interessata dallo sversamento; Assicurare il contenimento ed assorbimento dello sversamento anche con il materiale assorbente dato in dotazione, impedendo, se possibile, alla sostanza di entrare nei canali di raccolta delle acque attraverso i tombini presenti sui piazzali e viabilità. Per impedire l'infiltrazione del liquido sversato nella rete fognaria posizionare sopra il tombino appositi presidi assorbenti. Il responsabile officer preposto deve provvedere a: valutata la gravità dell evento segnalarlo all ADM; informare il responsabile di manutenzione o suo delegato; assicurare e supervisionare l attività di pulizia dell area interessata dallo sversamento come riportato al punto 5.4; avvisare l ADM dell avvenuto rispristino dell avvenuto rispristino delle condizioni a regime e riapertura dell area; compilare il safety report avendo cura di indicare se lo sversamento ha interessato le canaline di raccolta degli scarichi.
4 5.2 Sversamento grave Nel caso in cui si verifichi uno sversamento grave di prodotti chimici, fermo quanto definito dalla procedura AIR018 lì dove applicabile, il personale in turno preposto deve provvedere a: verificare la natura e fornire al responsabile informazioni sulla localizzazione e l entità della fuoriuscita; circoscrivere tempestivamente l area interessata dallo sversamento con i manicotti assorbenti; assicurare il contenimento dello sversamento anche con il materiale assorbente dato in dotazione, impedendo, se possibile, alla sostanza di entrare nei canali di raccolta delle acque attraverso i tombini presenti sui piazzali e viabilità. Per impedire l'infiltrazione del liquido sversato nella rete fognaria posizionare sopra il tombino appositi presidi assorbenti; assicurare l assorbimento dello sversamento con il materiale assorbente dato in dotazione. Il responsabile officer preposto deve provvedere a: valutare la gravità dell evento, verificando se lo sversamento ha interessato la rete di drenaggio, e segnalarlo immediatamente all ADM, al responsabile di funzione e al responsabile di manutenzione come riportato al punto 4.; assicurare e supervisionare l attività di pulizia dell area interessata dallo sversamento come riportato al punto 5.4; avvisare l ADM dell avvenuto rispristino delle condizioni a regime e riapertura dell area; compilare il safety report avendo cura di indicare se lo sversamento ha interessato le canaline di raccolta degli scarichi. Nel caso in cui lo sversamento interessi la rete fognaria e i canali di raccolta delle acque, il responsabile di manutenzione o suo delegato: esegue una ispezione visiva dei canali di raccolta delle acque con lo scopo di verificare l entità della infiltrazione in termini di quantità ed estensione; se necessario, in funzione dell entità dell infiltrazione nelle canaline, provvede al sezionamento della rete ovvero alla chiusura del pozzetto a valle della canalina e prima del collettore principale del campo dreno interessato; assicura la raccolta immediata dei liquidi e la pulizia dei tratti di canali di raccolta interessati e potenzialmente interessati dallo sversamento; se necessario, provvede alla pulizia dell impianto di disoleazione interessato; in caso di condizioni meteo avverse valuta la necessità e la fattibilità di sezionare la rete fognaria interessata dallo sversamento e comunque provvede, successivamente, alla pulizia delle vasche di sedimentazione/disoleazione. Nel caso in cui lo sversamento interessi i tratti serviti dai drenaggi autonomi, il responsabile di manutenzione provvede direttamente ed immediatamente alla pulizia dell impianto di trattamento interessato dallo sversamento. In caso di Fuel Spillage si applica quanto disciplinato dalla AIR018, ed è responsabilità dell ADO segnalare l evento al responsabile di manutenzione o suo delegato se lo sversamento ha interessato le canaline di raccolta delle acque. 5.3 Dispositivi di emergenza antisversamento In caso di sversamento accidentale di prodotti chimici o di loro soluzioni il personale preposto prima di intervenire deve indossare, oltre alle scarpe di sicurezza, i DPI specifici per l attività, contenuti nel kit di emergenza in dotazione, e composti da:
5 mascherina e guanti da lavoro; occhiali di protezione in dotazione personale; tuta in tyvek (in caso di rilasci consistenti). Nelle aree potenzialmente più a rischio di sversamento devono, inoltre essere predisposti presidi di contenimento dei liquidi, adeguatamente segnalati. I Kit di emergenza sono presidi atti a fronteggiare situazioni di emergenza fornendo al personale preposto gli strumenti necessari per contenere, circoscrivere ed assorbire lo sversamento. Tutte le auto in dotazione all Airfield e Parking & Forecourt devono avere nel bagagliaio posteriore un kit di emergenza contenente i dispositivi di sicurezza e una quantità minima di polvere assorbente pari ad un sacco di quantità pari a 5 kg. Periodicamente è necessario provvedere a controllare il kit di emergenza, in modo da verificarne l integrità e quindi la disponibilità in caso di emergenza. 5.4 Modalità di raccolta del rifiuto prodotto Il materiale assorbente utilizzato deve essere raccolto, dalla ditta preposta, mediante l utilizzo di scopa e paletta all interno di sacchi e conferito nel contenitore a tenuta predisposto presso il deposito temporaneo di rifiuti manutenzione area landside e presso l area gialla in airside, identificato ed etichettato con codice CER Barriere assorbenti e tutto quanto risultante contaminato deve essere raccolto in appositi sacchetti e conferite nel suddetto contenitore dedicato. Nel caso di grossi sversamenti, se per necessità operative, si procede all utilizzo di macchina spazzatrice per la raccolta del materiale assorbente bisogna provvedere, successivamente, allo svuoto e alla lavaggio del cassone. Il rifiuto così prodotto deve essere raccolto nell apposito contenitore. E assolutamente vietato mescolare tali materiali con altre tipologie di rifiuto. E assolutamente vietato rimuovere il prodotti chimici sversati utilizzando acqua. E assolutamente vietato dopo aver rimosso il materiale assorbente lavare l area, esterna, interessata con detergenti. 6. LISTA DI DISTRIBUZIONE La presente procedura viene distribuita a tutte le Funzioni Aziendali.
Gestione Emergenze Ambientali
Sistema QAS Pag.1 di 7 SOMMARIO SOMMARIO 1 1. Scopo 2 2. Applicabilità 2 3. Termini e Definizioni 2 4. Riferimenti 2 5. Responsabilità ed Aggiornamento 3 6. Modalità Operative 3 6.1. Generalità 3 6.2 Rapporto
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA N. 06 SCHEDA INFORMATIVA SULLA GESTIONE DI SVERSAMENTI DI LIQUIDI/SOLIDI DI ORIGINE CHIMICA
ISTRUZIONE OPERATIVA N. 06 SCHEDA INFORMATIVA SULLA GESTIONE DI SVERSAMENTI DI LIQUIDI/SOLIDI DI ORIGINE CHIMICA Revisione 00 - Dicembre 2015 A cura di: Servizio Ambiente e Progettazione per la Sicurezza
DettagliSpandimenti accidentali di materiale biologico
CI Procedura n. 29 REV.1 Pag. 1/7 PROC.SP.ACC..M.B. Rev Data Causale Verifica Approvazione Destinatari 0 21/02/2011 Prima emissione RSPP F.to Direttore Sanitario Aziendale 1 9/01/2013 Aggiornamento RSPP
DettagliPROCEDURA AEROPORTUALE ENV 002
INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2 2 RIFERIMENTI 2 3 DEFINIZIONE 2 4 DESCRIZIONE GENERALE DELL INFRASTRUTTURA 2 5 DISPOSIZIONI GENERALI E RESPONSABILITÀ 3 6 MODALITÀ OPERATIVE DI GESTIONE DEI RIFIUTI
DettagliMANUALE DI AEROPORTO SEZIONE 29 PARTE E SEZ. 29 PREVENZIONE DI INCENDI IN AREA DI
SEZIONE 29 PREVENZIONE DI INCENDI IN AREA DI MOVIMENTO Pagina 1 di 5 INDICE SEZIONE 29 -... 2 Pagina 2 di 5 SEZIONE 29 - (IR ADR.OR.D.040) - (AMC1 ADR.OR.D.040) FUNZIONE RESPONSABILE: DATORE DI LAVORO.
DettagliNORME AMBIENTALI PER FORNITORI DI SERVIZI PRESSO IMPIANTI
NORME AMBIENTALI PER FORNITORI DI SERVIZI PRESSO IMPIANTI MODALITÀ OPERATIVE DA ADOTTARE (rev. 2 del 02/02/2016) rev. 2 del 02/02/2016 Gruppo Erogasmet Pag. 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...
DettagliPRODOTTI ASSORBENTI. per bonifica e pronto intervento ambientale rispondenti alle normative vigenti
PRODOTTI ASSORBENTI per bonifica e pronto intervento ambientale rispondenti alle normative vigenti I Prodotti Assorbenti per Bonifica Ambientale, sono utilizzati per controllare sversamenti o perdite accidentali
DettagliPROCEDURA PER IL TRAVASO DI SOLVENTI DA FUSTO/TANICA (TRVSLV)
1 di 8 GESTIONE DEL DOCUMENTO VISUALIZZAZIONE ELETTRONICA AL SEGUENTE PERCORSO:.. Redatto Approvato dal CdD il 10 Ottobre 2017 Simona Sighinolfi Claudia Zucchi es. 01 Modifiche pagina 2: indice; pag. 4:
DettagliCORRETTA GESTIONE DELLE SOSTANZE CHIMICHE (//VSERVER01/SGS/DVR_AIES_rev_vigente/Istruzioni di sicurezza)
PAG.: 1 di 9 TITOLO ISTRUZIONE: CORRETTA GESTIONE DELLE SOSTANZE CHIMICHE (//VSERVER01/SGS/DVR_AIES_rev_vigente/Istruzioni di sicurezza) STATO DI REVISIONE Revisione 00 01 02 03 04 Data 24/6/2016 2/3/2017
DettagliCittà Metropolitana di Genova
Città Metropolitana di Genova PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI Protocollo Generale N. 0056062 / 2015 Atto N. 2647 OGGETTO: R.R. 10 luglio
DettagliPIANO DI EMERGENZA AMBIENTALE
PIANO DI EMERGENZA AMBIENTALE - 1 - Il presente piano mira ad una duplice finalità: - integrare il percorso formativo ed informativo dei lavoratori e soprattutto di quelli ai quali è demandato il compito
DettagliPROCEDURA AEROPORTUALE ENV 001
INDICE 1 SCOPO 2 2 RIFERIMENTI 2 3 DEFINIZIONI 2 4 RESPONSABILITÀ 3 5 ADEMPIMENTI 4 5.1 DEPOSITO TEMPORANEO 4 6 MODALITÀ DI GESTIONE 4 6.1 GESTIONE DEI DEPOSITI TEMPORANEI 5 6.1.1 Area Blu 5 6.1.2 Area
DettagliSistema di Gestione Ambientale P.G. N /07
Pag. 1/6 Indice 1 Scopo e campo di applicazione... 2 2 Riferimenti... 2 3 Definizioni... 2 4 Modalità operative... 2 4.1 Gestione prodotti chimici pericolosi... 2 4.2 Depositi di prodotti chimici... 5
DettagliSERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE RESPONSABILE: ING. ALESSANDRO SELBMANN
SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE RESPONSABILE: ING. ALESSANDRO SELBMANN PROCEDURA DI SICUREZZA INTERVENTO E BONIFICA A SEGUITO DI SPANDIMENTI ACCIDENTALI DI PRODOTTI O PREPARATI CHIMICI E FARMACI ANTIBLASTICI
DettagliOPERAZIONI DI CARICO/SCARICO DI AUTOCISTERNE E/O AUTOSPURGHI
PAG. 1 DI 9 Argomento: OPERAZIONI DI CARICO/SCARICO DI AUTOCISTERNE E/O AUTOSPURGHI CAMPO DI APPLICAZIONE Centro di Stoccaggio e Pretrattamento Ravenna Rev. Sintetico modifiche data 0 Prima emissione 06/07/2016
DettagliBonifica dei Siti Contaminati. La situazione dei siti contaminati in Italia. Ing. Renato Baciocchi Università di Roma Tor Vergata
La situazione dei siti contaminati in Italia Università di Roma Tor Vergata Siti di interesse nazionale Siti di interesse nazionale Siti contaminati Misure di messa in sicurezza d emergenza Università
DettagliSISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA E SALUTE E AMBIENTE
mo446.03.03 REGISTRO DEI CONTROLLI Pagina 1 di 18 PREMESSA Il comma 1 e 2 dell' Art. 5 del DPR n. 37 dei 12/01/1998, obbliga gli enti e i privati di attività soggette ai controlli di Prevenzione incendi
DettagliREGOLAMENTO REGIONE PIEMONTE 1 / R 7 / R PIANO PREVENZIONE E DI GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE
REGOLAMENTO REGIONE PIEMONTE 1 / R 7 / R PIANO PREVENZIONE E DI GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE DISCIPLINARE DELLE OPERAZIONI DI PREVENZIONE E DI GESTIONE 3.1. - FREQUENZA E MODALITA DELLE OPERAZIONI DI
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RISCHIO BIOLOGICO E PROCEDURE DI SICUREZZA
CITTA DI ALESSANDRIA SERVIZIO DI E P.ZZA DELLA LIBERTA N. 1 DEI RISCHI RISCHIO BIOLOGICO E PROCEDURE DI SICUREZZA (ART. 4 D. LGS. 626/94 E S.M.I.) CIMITERI COMUNALI :.DOC TAVOLA: ELABORAZIONE: FILE: COD.
DettagliD.D. n. 393 del 30/12/2016 Allegato - Modulo Istruzioni in caso di segnalazione Sospetto malattie Manuale Regionale Emergenze Epidemiche
D.D. n. 393 del 30/12/2016 Allegato - Modulo Istruzioni in caso di segnalazione Sospetto malattie Manuale Regionale Emergenze Epidemiche Arrivo e Gestione della Segnalazione di Sospetto 1. Cosa chiedere
DettagliGESTIONE DELLA MANUTENZIONE
P446.03 - GESTIONE DELLA MANUTENZIONE Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLA MANUTENZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Campo di Applicazione... 2 3. Terminologia, Definizioni, Abbreviazioni... 2 4. Responsabilita...
DettagliAEROPORTO DI LINATE NORME PER LA GESTIONE DEL RINVENIMENTO DI COLLI POTENZIALMENTE PERICOLOSI
Pagina: 1 di 5 AEROPORTO DI LINATE DISPOSIZIONE DI SICUREZZA: S.E.A. Società p.a. Esercizi Aeroportuali INSTITORE PER LA SAFETY, L IGIENE DEL LAVORO E L AMBIENTE (Com.te Marco Alberti) Pagina: 2 di 5 PREMESSA
DettagliBonifiche e Tecnologie in siti contaminati da prodotti petroliferi
Bonifiche e Tecnologie in siti contaminati da prodotti petroliferi Secondo modulo formativo IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE NEI PROCEDIMENTI DI RISANAMENTO E BONIFICA DA IDROCARBURI
DettagliPROCEDURA IN CASO DI SPANDIMENTO ACCIDENTALE DI FARMACI ANTIBLASTICI
Pagina 1 di 10 PROCEDURA IN CASO DI SPANDIMENTO ACCIDENTALE DI FARMACI ANTIBLASTICI Nome/Funzione Data Firma Redazione Dott.ssa Giuseppa Cinzia Di Martino Responsabile UFA Verifica Approvazione Adozione
DettagliInformativa sui rischi specifici relativi al servizio
ALLEGATO 3 SERVIZIO DI PULIZIA DI AUTOBUS, VEICOLI E IMPIANTI FISSI DI PROPRIETÀ O IN USO AD ATV SRL, ED OPERAZIONI ACCESSORIE Informativa sui rischi specifici relativi al servizio Di seguito vengono fornite
DettagliMISURE DI SICUREZZA UTILIZZO DI AZOTO LIQUIDO
MISURE DI SICUREZZA UTILIZZO DI AZOTO LIQUIDO Redazione: Verifica: Approvazione: Servizio Prevenzione e Protezione Ing. Stefano Del Do Tecnico della Prevenzione Francesca Pecorale Chiara Giorgi SOC Servizi
DettagliDOCUMENTO UNICO di VALUTAZIONE dei RISCHI da INTERFERENZE (DUVRI)
AZIENDA MULTISERVIZI E D IGIENE URBANA S.p.A. Via D Annunzio, 27 16121 GENOVA DOCUMENTO UNICO di VALUTAZIONE dei RISCHI da INTERFERENZE (DUVRI) (ai sensi art. 26 D.Lgs. 81/2008) Ditta Appaltatrice: Oggetto
DettagliBOLOGNETTA S.C.p.A. GESTIONE EMERGENZE SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PROCEDURA: PSA 07 GESTIONE EMERGENZE REV.00 DEL 30/11/2012.
TIPOLOGIA DISTRIBUZIONE NON CONTROLLATA REVISIONI CONTROLLATA REV DESCRIZIONE EMESSO DATA VERIFICATO DATA APPROVATO DATA 00 EMISSIONE 30/11/12 01 02 03 Pagina 1 di 8 INDICE 1. SCOPO CAMPO DI APPLICAZIONE
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA N. 07 DEPOSITO TEMPORANEO RIFIUTI CHIMICI
ISTRUZIONE OPERATIVA N. 07 DEPOSITO TEMPORANEO RIFIUTI CHIMICI A cura di: Servizio Ambiente e Progettazione per la Sicurezza Premessa L Art.183 del D.Lgs n.152/06 definisce il Deposito Temporaneo come
DettagliPROGETTO DELL'IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE DELL ACQUA DEL CAMPO SPORTIVO BARBIERI E DEL CIRCOLO TENNIS
REGIONE PIEMONTE COMUNE DI PINEROLO CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO PROGETTO DELL'IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE DELL ACQUA DEL CAMPO SPORTIVO BARBIERI E DEL CIRCOLO TENNIS LOCALITA
DettagliRELAZIONE TECNICO LLUSTRATIVA
RELAZIONE TECNICO LLUSTRATIVA INDICE SCOPO DELL APPALTO... 2 GLOSSARIO... 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 3 DESCRIZIONE DELLE AREE... 4 DESCRIZIONE DEI SERVIZI COMPRESI NELL APPALTO... 4 Pagina 1 di 6 SCOPO
DettagliIl ruolo dei progettisti, dei fabbricanti, degli installatori e degli appaltatori
Il ruolo dei progettisti, dei fabbricanti, degli installatori e degli appaltatori I Progettisti I progettisti dei luoghi o posti di lavoro e degli impianti devono rispettare i principi generali di prevenzione
Dettagli- Prescrizioni e Limitazioni - Gestione del servizio pulizie negli ambienti a rischio.
Documento di valutazione dei Rischi da interferenza Art. 26 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Impresa/ Affidatario: con sede in Via.. Oggetto dell affidamento: Appalto per servizi di pulizia, compresi i materiali
DettagliLOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI
SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI INFORMAZIONI GENERALI Nome commerciale: Descrizione prodotto: Azienda: TECHNIQUE SYSTEM ENERGY LOZIONE ANTICADUTA
DettagliLAVORI DI REALIZZAZIONE PISTA CICLABILE IN VIA NAZIONALE - GALLO FRAZIONE DI POGGIO RENATICO (FE)
FASCICOLO TECNICO LAVORI DI REALIZZAZIONE PISTA CICLABILE IN VIA NAZIONALE - GALLO FRAZIONE DI POGGIO RENATICO (FE) (Secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008) COMMITTENTE : COMUNE DI POGGIO RENATICO
DettagliIN SINTESI ANALISI DEI CONTENUTI DEI PIANI DI AZIONE PER L ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI DEL PILOTA DI TORINO
ANALISI DEI CONTENUTI DEI PIANI DI AZIONE PER L ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI DEL PILOTA DI TORINO IN SINTESI 2 ZI ROSTIA Strada del Francese REISS ROMOLI ZI verso San Mauro ZI Castello di Lucento
DettagliSICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO
SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO ESERCITAZIONE SU PROCEDURE DI EMERGENZA AREE COMUNI INTERPORTO ZONA SUD ORBASSANO - TO - 23/11/2017 ore 14,30 INDICE 1 - PRESENZA PROCEDURE DI EMERGENZA 2 - ACCESSIBILITA
DettagliMODALITA DI ACCESSO ALL IMPIANTO
Pagina 1 di 5 MODALITA DI ACCESSO ALL IMPIANTO Criteri generali di sicurezza per il trasporto dei materiali e/o rifiuti presso l impianto di via Remesina Esterna 27/a in località Fossoli di Carpi (MO)
DettagliI N D I C E 1. DATI DELL'AZIENDA QUADRO SINOTTICO COMPONENTI AMBIENTALI... 5
I N D I C E 1. DATI DELL'AZIENDA... 2 2. QUADRO SINOTTICO... 3 3. COMPONENTI AMBIENTALI... 5 3.1. RIFIUTI... 5 3.1.1 Rifiuti in ingresso: quantitativi... 5 3.1.2 Rifiuti in ingresso: caratterizzazione/analisi
DettagliCONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI
pag. 1 di 6 PER IL Dott. Antonio Silvestri Presidente Commissione di Controllo per le Infezioni Ospedaliere Dott. Maurizio Rango Direttore Sanitario Dott. Antonio Silvestri Stesura Validazione ed Approvazione
DettagliIVANO BOSI Marazzato Soluzioni Ambientatali srl Responsabile sistemi di gestione. Prevenire il rischio inquinamento: il profilo tecnico
IVANO BOSI Marazzato Soluzioni Ambientatali srl Responsabile sistemi di gestione Prevenire il rischio inquinamento: il profilo tecnico Percorso della presentazione - Concetto di LiDA e di PIA Intervenire
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENTI GARA IN UNIONE DI ACQUISTO PER AREA VASTA EMILIA CENTRALE D.U.V.R.I.
S E R V I Z I O P R E V E N Z I O N E E P R O T E Z I O N E DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENTI GARA IN UNIONE DI ACQUISTO PER AREA VASTA EMILIA CENTRALE art. 26 c3-ter D.Lgs. 9 aprile
DettagliOPERE DI RESTAURO DEI PROSPETTI E DELLA RECINZIONE DELLA SCUOLA ELEMENTARE GANDOLFI
Opera Lavoro DELLA RECINZIONE DELLA SCUOLA ELEMENTARE GANDOLFI SCHEDA GENERALE DESCRIZIONE OPERA LAVORO I lavori di restauro dei prospetti e della cancellata della scuola elementare Gandolfi, avvengono
DettagliSpettabile ACQUE NORD s.r.l. Via San Bernardino n VERBANIA Alla cortese attenzione del Presidente
1 REVISIONE 05 - del 03.01.2012 Spettabile ACQUE NORD s.r.l. Via San Bernardino n. 50 28922 VERBANIA Alla cortese attenzione del Presidente OGGETTO: D.Lgs n. 152/2006 e ss.mm.ii., L.R. 48/93, D.P.G.R.
DettagliGESTIONE DEI CAMBIAMENTI
P446.01 GESTIONE DEI CAMBIAMENTI Pagina 1 di 9 GESTIONE DEI CAMBIAMENTI INDICE 1. Scopo... 2 2. Campo di Applicazione... 2 3. Terminologia, Definizioni, Abbreviazioni... 2 4. Responsabilita... 3 5. Modalità
DettagliVERBALE DI VISITA IN CANTIERE
Responsabile dei lavori Arch. Direttore dei lavori Ing.. CSE Ing. Massimo CAROLI VERBALE DI VISITA IN CANTIERE L anno, il mese di, il giorno, alle ore, il sottoscritto Ing. Massimo CAROLI, Coordinatore
DettagliIndividuazione dei rischi
Figura Professionale Tipologia di rischio Livello di Rischio P X D Misure di prevenzione e protezione adottate DIRIGENTE SCOLASTICO VIDEOTERMINALE 2 x 3 = 6 STRESS POSTURA 2 X 2 = 4 MICROCLIMA 1 X 2 =
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INTERFERENZIALE
COMUNE DI CHIAVARI DOCUMENTI SICUREZZA DEL LAVORO Pag.1 di 7 DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INTERFERENZIALE Redatto ai sensi dell art. 26 D.Lgs. 81/08 Committente: COMUNE DI CHIAVARI Azienda
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Servizi di public utilities Processo Raccolta e smaltimento dei Sequenza di processo Raccolta e trasporto
DettagliRegolamento generale di Qualità - Sicurezza - Ambiente per le Imprese Subappaltatrici
PAG. 1 DI 5 Regolamento generale di Qualità - Sicurezza - Ambiente per le Imprese Subappaltatrici 1. SCOPO Scopo del presente Documento è quello di regolamentare il comportamento delle Imprese appaltatrici
DettagliLa gestione di un cantiere sostenibile. Giuseppe Romano Steam srl- Padova
La gestione di un cantiere sostenibile Giuseppe Romano Steam srl- Padova Attività specifiche -1/2 Attività formative ed informative sulle tematiche «green» verso il general contractor e i suoi fornitori/subappaltatori;
DettagliStoccaggio e sversamenti di materiali pericolosi, come comportarsi? 27 Febbraio 2015 Borgo Maggiore, San Marino
Stoccaggio e sversamenti di materiali pericolosi, come comportarsi? 27 Febbraio 2015 Borgo Maggiore, San Marino Programma Ore 8,30 9.00: Registrazione e ritiro materiale informativo Ore 9,00 10.30: Normative
Dettagli2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
Pagina 1 di 5 Data di rilascio: 2 marzo 2015 1. IDENTIFICAZIONE DEL MATERIALE E FORNITORE Nome del prodotto Tevo Maxi Tablets Codice del prodotto 50682 Utilizzo del prodotto Nome della società Indirizzo
DettagliI KIT SONO DISPONIBILI IN VARIE VERSIONI IN BASE AL LIQUIDO E AL LUOGO DOVE POSSONO AVVENIRE GLI SVERSAMENTI
KIT EMERGENZA ANTISVERSAMENTO SPILL KIT KIT DI PRONTO INTERVENTO PER INDUSTRIE, TRASPORTATORI, AEROPORTI, FERROVIE, OFFICINE, AZIENDE RACCOLTA RIFIUTI, AUTOSTRADE, ECC. Indispensabili nelle attività lavorative
DettagliCittà Metropolitana di Genova DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE
Città Metropolitana di Genova DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE Prot. Generale N. 0096672 / 2015 Atto N. 4516 OGGETTO: R.R. 10 luglio 2009 n.4: approvazione del "Piano di Prevenzione e Gestione
DettagliIST 52 Informativa ambientale
IST 52 REV.00 DEL 29/03/2011 IST 52 Informativa ambientale L originale autorizzato è disponibile in rete e conservato da RGI. AGGIORNAMENTO DELLA PROCEDURA Rev. Data Descrizione modifica 0 29/03/11 Prima
Dettagli1. individuazione degli eventuali rischi dai quali potrebbe derivare incidente grave;
0) Scopo e generalità Il presente piano individua ed ordina le azioni da svolgere, in modo tempestivo ed efficace, a seguito di incidente grave che possa estendersi oltre il perimetro esterno dello stabilimento.
DettagliTECHNIQUE M'OIL - OLIO MINERALIZZANTE SYSTEM REPAIR - OLIO MINERALIZZANTE
SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE Decreto Legislativo 626/94 Salute e Sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro TECHNIQUE M'OIL - OLIO MINERALIZZANTE SYSTEM REPAIR - OLIO MINERALIZZANTE
DettagliISTRUZIONE DI PRESIDIO PER LA CORRETTA GESTIONE DELLA BIANCHERIA
Pag. 1/6 ISTRUZIONE DI PRESIDIO PER LA CORRETTA GESTIONE DELLA BIANCHERIA REV. DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0 23 gennaio 2003 1 15/06/2011 Nucleo Operativo Barbara Tamarri C.I.O. Ufficio
Dettagli1. individuazione degli eventuali rischi dai quali potrebbe derivare incidente grave;
0) Scopo e generalità Il presente piano individua ed ordina le azioni da svolgere, in modo tempestivo ed efficace, a seguito di incidente grave che possa estendersi oltre il perimetro esterno dello stabilimento.
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA (CONFORME DIRETTIVE 91/155/CEE)
SCHEDA DI SICUREZZA (CONFORME DIRETTIVE 91/155/CEE) 1. Identificazione della sostanza o della miscela e della società 1.1 Identificatore del prodotto Nome del prodotto : VENTOSA Descrizione del prodotto:
DettagliCORSO DI FORMAZIONE SMALTIMENTO DEI RIFIUTI NELLA MANIPOLAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI
CORSO DI FORMAZIONE SMALTIMENTO DEI RIFIUTI NELLA MANIPOLAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI MATERIALE UTILIZZATO FILTRI DELLE CAPPE a cura di Marialuisa Diodato SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Via Albertoni,
DettagliCaricamento reagenti chimici Pag. 1 di 6
Caricamento reagenti chimici Pag. 1 di 6 ISTRUZIONE TECNICA Caricamento reagenti chimici 2.0 09/02/2016 Riemissione a seguito cambio Gestore del SII R. Fumagalli R.Fumagalli F.Balocchi V.Lombardo 1.0 10/10/2013
DettagliPIANO DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO
Impresa A.T.I.: Progettisti PIANO DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO N PROGETTO: ELABORATO: T00CA01CANRE04A EMISSIONE 0 11.2014 Pettinato Cerchiaro Stella 1 2 3 4 descrizione revisione data redatto controllato
DettagliGESTIONE IN SICUREZZA: SVERSAMENTO DI SOSTANZE E MISCELE PERICOLOSE
Pag. 1/5 SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO... 2 2. CAMPO E LUOGO DI APPLICAZIONE... 2 3. RESPONSABILITÀ... 2 3.1. Responsabilità di applicazione... 2 3.2. Responsabilità di redazione... 2 3.3. Responsabilità
DettagliAccesso al Laboratorio
Laboratorio Didattico - Piano Seminterrato Procedure di Sicurezza Procedure generali: Per gli aspetti inerenti la sicurezza nei laboratori tutte le procedure saranno riferite al D.Lgs. 81/2008 ed al D.Lgs.
DettagliS E R V I Z I O P R E V E N Z I O N E E P R O T E Z I O N E
S E R V I Z I O P R E V E N Z I O N E E P R O T E Z I O N E DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENTI GARA IN UNIONE DI ACQUISTO PER AREA VASTA EMILIA CENTRALE art. 26 c3-ter D.Lgs. 9 aprile
DettagliSCHEDA «I»: RIFIUTI 1 1/7
Segatura da vagliatura e lavaggio chip, condotta su legno vergine Polvere di levigatura, trucioli da taglio e squadratura del pannello MDF Toner per stampa esauriti contenenti sostanze pericolose Adesivi
DettagliProcedura Specifica n Gestione Ambientale
Procedura Specifica n. 001-2014 Gestione Ambientale Procedura relativa alle attività da seguire per l utilizzo dei contenitori per la raccolta di inchiostri per stampa esausti e, misure generali di tutela.
DettagliCARICO CENERI LEGGERE M01.ITQAS.IMP06 Rev. 1 Data Ore Trasportatore Turnista incaricato del carico Verifica regolarità autorizzazione al trasporto si no Autorizzazione al carico con informazioni ed istruzioni
DettagliDocumento Valutazione Rischi
P AG. 1 D I 5 P AG. 2 D I 5 INDICE PREMESSA... 3 MISURE TECNICHE:... 3 MISURE ORGANIZZATIVE:... 3 MISURE PROCEDURALI:... 3 AZIONI DI VERIFICA:... 3 RICHIESTE DEGLI R.L.S.:... 3 ATTIVITÀ DI FORMAZIONE,
DettagliRIDUZIONE DELL ESPOSIZIONE A SILICE LIBERA CRISTALLINA
RIDUZIONE DELL ESPOSIZIONE A SILICE LIBERA CRISTALLINA nella produzione di Piastrelle ceramiche Marco Ascari Sassuolo 27-04 04-2010 1 T Enti ASL SPSAL R.E.R. CONFINDUSTRIA CERAMICA INAIL Contarp di Roma
DettagliOperazione: DOSAGGIO AUSILIARI
Scheda 3 Categoria: TINTORIA Operazione: DOSAGGIO AUSILIARI Scopo dell operazione Nel bagno di tintura dei materiali tessili, oltre ai coloranti organici in polvere, vengono impiegati altri prodotti chimici
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE Denominazione qualificazione Addetto al lavaggio e alla bonifica di impianti, serbatoi e cisterne 2 Settore
DettagliSettori di attività tossicologia analitica forense industriale veterinaria dello sport sicurezza alimentare, prevenzione antidoping
Informazione sui rischi specifici esistenti negli ambienti di lavoro dell ente Centro Regionale Antidoping e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate (ai sensi dell articolo 26, comma 1, lettera
DettagliProtezione Civile Piano di Emergenza Comunale
Comune di Rovello Porro Protezione Civile Piano di Emergenza Comunale RELAZIONE C1 Diagrammi di flusso V i g e r s r l Via Madonna del Noce 34 22070 Grandate (CO) Tel. (031) 564 933 Fax (031) 729 311 44
DettagliSISTEMA GESTIONE QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE ISTRUZIONE OPERATIVA SICUREZZA IOS-0261
ISTRUZIONE OPERATIVA SICUREZZA Rev 1 del PAG. 1 DI 8 DESCRIZIONE ATTIVITA Gestione e percolato Discarica Voltana e Alfonsine CAMPO DI APPLICAZIONE Discarica Non Pericolosi Voltana Discariche Alfonsine
DettagliSERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENTI GARA IN UNIONE DI ACQUISTO PER AREA VASTA EMILIA CENTRALE
SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENTI GARA IN UNIONE DI ACQUISTO PER AREA VASTA EMILIA CENTRALE art. 26 c3-ter D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. AZIENDA
DettagliSezione Provinciale di Bologna
Sezione Provinciale di Bologna REPORT DEGLI INTERVENTI IN EMERGENZA AMBIENTALE ANNO 2006 INDICE 1. Gli interventi in emergenza ambientale effettuati nel 2006 dal Servizio Territoriale della Sezione Provinciale
DettagliCORSO BASE SULLA SICUREZZA PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE
CORSO BASE SULLA SICUREZZA PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA DELL INCONTRO: Quadro normativo di riferimento Atipicità del lavoratore Pro Civ Metodologia 8 passi e scelta DPI Esempi pratici di
DettagliControllo mezzi conferitori rifiuti Sito Tremonti
ISTRUZIONE OPERATIVA Controllo mezzi conferitori rifiuti Sito Tremonti CAMPO DI APPLICAZIONE Logistica Vendite Business Accettazione Rifiuti Impianto Trattamento Meccanico Biologico Tremonti Discarica
DettagliVALUTAZIONE DEI RISCHI DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E ANTIBLASTICI SECONDO IL TITOLO IX CAPO II D.Lgs. 81/2008 E PROVVEDIMENTO 5 AGOSTO 1999
DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PROCEDURA DIPARTIMENTALE VALUTAZIONE DEI RISCHI DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E ANTIBLASTICI SECONDO IL TITOLO IX CAPO II D.Lgs. 81/2008 E
DettagliSezione Provinciale di Bologna
Sezione Provinciale di Bologna REPORT DEGLI INTERVENTI IN EMERGENZA AMBIENTALE ANNO 2003 INDICE 1. Gli interventi in emergenza ambientale effettuati nel 2003 dal Servizio Territoriale della Sezione Provinciale
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 ESTRAZIONE GAS, PETROLIO, CARBONE, MINERALI E LAVORAZIONE PIETRE Processo Estrazione di gas e petrolio
DettagliA7.1a. Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza MODULO A Unità didattica A7.1a CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs.
DettagliLAVORI DI MANUTENZIONE, PRONTO INTERVENTO, RIFUNZIONALIZZAZIONE, RICOSTRUZIONE E RIABILITAZIONE DELLE RETI IDRICHE E FOGNARIE LOTTO 3 INDICE
INDICE 1 OBBLIGHI DI SICUREZZA E AMBIENTALI... 2 Allegato V Penali in materia di sicurezza 1 OBBLIGHI DI SICUREZZA E AMBIENTALI Obiettivo generale Assicurare il rispetto dei più elevati standard in materia
DettagliAeroporto internazionale di Napoli
GESAC BAA Aeroporto internazionale di Napoli Master Plan al 2020 Studio di impatto ambientale Integrazione documentazione Quadro di riferimento ambientale Risposta al punto 2 della nota DSA/2005/00856
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
COMUNE DI BREDA DI PIAVE Provincia di Treviso DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INDIVIDUZIONE DEI RISCHI SPECIFICI DEL LUOGO DI LAVORO E MISURE ADOTTATE PER ELIMINARE LE INTERFERENZE (L.123/07
DettagliPROCEDIMENTO DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA
PROCEDIMENTO DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA Progetto Realizzazione di un impianto di trattamento liquami per l abbattimento dei nitrati e annesse vasche di stoccaggio in Loc. Passaggio di Bettona
DettagliCittà Metropolitana di Genova DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE
Città Metropolitana di Genova DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE Prot. Generale N. 0070889 / 2015 Atto N. 3462 OGGETTO: R.R. 10 luglio 2009 n.4: approvazione del "Piano di Prevenzione e Gestione
DettagliSezione Provinciale di Bologna
Sezione Provinciale di Bologna REPORT DEGLI INTERVENTI IN EMERGENZA AMBIENTALE ANNO 2005 INDICE 1. Gli interventi in emergenza ambientale effettuati nel 2005 dal Servizio Territoriale della Sezione Provinciale
DettagliPROCEDURE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI
CI Procedura n. 15 REV.1 Pag.1/5 Redatto da Dott.ssa P. Scandurra Dr.A. Grasso- Dott.ssa O. Marilli Rev Data Causale Verifica Approvazione Destinatari 0 21/02/2011 Prima emissione RSPP F.to Direttore Sanitario
DettagliIl Piano di Emergenza Esterno nelle aziende a rischio di incidente rilevante. Glauco Spanghero - ARPA FVG
Il Piano di Emergenza Esterno nelle aziende a rischio di incidente rilevante Glauco Spanghero - ARPA FVG 1 1. Aspetti introduttivi 2. Struttura dei un PEE 3. Approccio organizzativo con tecnologie GIS
DettagliSCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE SHAMPOO PER CAPELLI. associazione di tensioattivi anionici e anfoteri in soluzione acquosa.
SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE SHAMPOO PER CAPELLI INFORMAZIONI GENERALI Nome commerciale: Descrizione prodotto: Azienda: TECHNIQUE SILVER SHAMPOO ANTIGIALLO associazione di
DettagliDocumento Informativo della Sicurezza Scheda di rischio
Documento Informativo della Sicurezza Scheda di rischio Scheda Nr. Area Impianti Revisione Foglio 15 Area Picchianti Comune di Livorno Centri di Raccolta Livorno Nord Centro di Raccolta Livorno Sud 01
DettagliD.U.V.R.I. Ai sensi D.Lgs 81/08, art. 26, comma 3
ALLEGATO C - fac simile D.U.V.R.I. - Rev. 2/2017 del 02/11/2017 D.U.V.R.I. Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza Ai sensi D.Lgs 81/08, art. 26, comma 3 Attività: Riferimento contratto
DettagliDOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE D.U.V.R.I.
DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE D.U.V.R.I. Il presente documento è redatto ai sensi dell art. 26 del D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 Appalto: PER LA FORNITURA DI PNEUMATICI NUOVI,
Dettagli