LOTTA BIOLOGICA AGLI INSETTI IN COLTURA PROTETTA TECNICHE DI CONTROLLO

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Giuliano Bertini
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1 LOTTA BIOLOGICA AGLI INSETTI IN COLTURA PROTETTA TECNICHE DI CONTROLLO

2 TECNICHE DI DIFESA TECNICHE CURATIVE TECNICHE PREVENTIVE LANCI INOCULATIVI LANCI INONDATIVI LANCI PREVENTIVI BANCHER PLANTS PEST IN FIRST

3 LANCI INOCULATIVI Introduzione precoce formazione di colonie di antagonisti Piccoli quantitativi Ausiliari si nutrono anche di fonti alternative (es. polline, insetti no bersaglio) Si sviluppano meno velocemente rispetto al bersaglio La coltura ha un ciclo lungo Relativamente costosi

4 ESEMPI Macrolophus caliginosus si nutre anche di succhi vegetali Orius laevigatus si nutre anche di polline Possono essere inseriti in presenza di basse quantitatà di prede, in assenza di prede specifiche ma in presenza di prede alternative, in assenza totale di prede purchè per tempi ristretti.

5 LANCI INONDATIVI Inserimento dopo l avvistamento dei primi fitofagi Grossi quantitativi Introduzioni ripetute Introduzioni tempestive monitoraggio La più utilizzata soprattutto con ausiliari relativamente poco costosi (può essere usata con qualsiasi ausiliare).

6 LANCIO PREVENTIVO Tecnica attivata subito dopo il trapianto o quando le condizioni sono favorevoli allo sviluppo del fitofago (afidi: ospite primario ospite secondario) Utilizzata per lo più con i parassitoidi Lanci ripetuti in piccole quantità parassitoide vive solo a spese della vittima Ausiliari poco costosi Richiede monitoraggio meno attento rispetto a lancio inondativo Molto usato per il controllo dell afide

7 BANKER PLANT Consiste in una pianta allevata in vaso, solitamente una graminacea, la quale è inospitale per fitofagi e parassiti della coltura. Sulla pianta vengono fatti sviluppare degli afidi, che non attaccano la coltura da difendere (chiamati afidi di sostituzione), i quali a loro volta vengono parassitizzati. I parassitoidi si diffondono nella coltura e, in assenza di afidi, permangono sulla pianta inserita. L inserimento della banker plant deve essere precoce.

8 PEST IN FIRST Usato in condizioni di elevato rischio Consiste nell inserimento iniziale di organismi dannosi alla coltura e successivamente, quando questi hanno raggiunto una soglia prestabilita, si inseriscono i loro antagonisti. È ina tecnica poco usata e richiede elevata professionalità.

9 PER UN CORRETTO CONTROLLO BIOLOGICO Scelta della tecnica di controllo Conoscenza approfondita sia del fitofago sia del dell ausiliare Scelta del numero di ausiliari da inserire (legato anche alla tecnica di controllo) storico aziendale (problemi anni precedenti) Valutazioni agronomiche della coltura Condizioni climatiche medie della serra

10 COME INTRODURRE GLI AUSILIARI Evitare le ore più calde e con minore %UR Distribuzione il più omogenea possibile (attenzione eccessi iniziale e carenze finali tappo della bottiglia) Parassitoidi: distribuiti prima abbondantemente sulle foglie vicine dei focolai (formiche) e poi sul resto della coltura Nel caso di predatori commercializzati con materiale disperdente, agitare il contenitore durante la distribuzione Aphidoletes a. distribuire i pupari su terreno umide riparato dal sole

11 Predatori che non volano: distribuirli solo quando la vegetazione costituisce un tutt uno Effettuato il lancio tenere %UR abbastanza elevata per qualche ora Phytoseiulus p. distribuirlo sulla parte alta della coltura; distribuirlo abbondantemente sui focolai e poi sul resto della vegetazione. Encarsia f.: distribuire i cartoncini uniformemente (è poco mobile), a ¾ d altezza all ombra delle foglie superiori; attenzione a non schiacciare i pupari Riportare la data sul cartoncino per verificare successivamente lo sfarfallamento (in caso di più inserimenti Conoscere l attività vivaistica

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