Le buone prassi. Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale

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1 Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale

2 Crediti Si ringraziano le associazioni, i volontari, i partner, la Regione Emilia Romagna, le Amministrazioni pubbliche locali, le fondazioni di origine bancaria, il Comitato di Gestione dell Emilia Romagna e tutti coloro che hanno portato un contributo diretto alla realizzazione del Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale Le buone prassi collezionate nella pubblicazione sono estrapolate dall insieme più ampio di tutte le attività messe in campo dal progetto e si inseriscono nella modalità di lavoro dei Centri di Servizio per il Volontariato dell Emilia Romagna che dal 1998 operano sulla progettazione sociale. Questa iniziativa, come previsto dalla Legge 266/1991 per tutte le attività dei Centri di Servizio per il Volontariato, è possibile grazie al contributo delle fondazioni di origine bancaria presenti sul territorio della regione Emilia- Romagna: Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Monte di Credito su Pegno di Busseto, Fondazione Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia - Pietro Manodori, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola, Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza, Fondazione Monte di Parma Coordinamento e supporto alla realizzazione del Progetto Regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale Coordinamento dei CSV dell Emilia Romagna, CSV di Bologna, CSV di Ferrara, CSV di Forlì-Cesena, CSV di Modena, CSV di Parma, CSV di Piacenza, CSV di Ravenna, CSV di Reggio Emilia, CSV di Rimini Progetto editoriale e supervisione tecnica Coordinamento dei CSV dell Emilia Romagna in collaborazione con CSV di Bologna e Ferrara Supervisione istituzionale Coordinamento dei CSV dell Emilia Romagna Hanno collaborato alla realizzazione del progetto e alla redazione dei testi di questa pubblicazione i CSV di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini Progetto grafico e impaginazione Chialab Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 2

3 Introduzione Il progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale è stato ideato e promosso dal volontariato dell Emilia-Romagna insieme ai Centri di Servizio per il Volontariato del territorio (d ora in poi CSV), al loro Coordinamento, al Comitato di Gestione. Dopo la fase di formulazione che ha coinvolto circa 240 Associazioni di Volontariato del contesto regionale, il progetto è entrato in fase di piena realizzazione delle attività nel 2010, l Anno europeo di lotta alla povertà e per l inclusione sociale. Dal 2010 al 2013 ha coinvolto attivamente circa volontari. Il progetto si è articolato essenzialmente, anche se non unicamente, nelle seguenti macrofasi di attività: 1. ricerca finalizzata alla conoscenza, ossia all analisi e lettura delle situazioni di povertà e vulnerabilità e alle risposte attuate attraverso l apporto delle Organizzazioni di Volontariato (d ora in poi OdV) per quanto emerge dall analisi dei dati regionali e locali. Le informazioni raccolte confermavano che il fenomeno delle nuove povertà poteva solo acuirsi ed era fondamentale trovare nuove risposte, in quanto le soluzioni e i servizi sperimentati fino a quel momento per affrontare la povertà in senso lato non erano adatti o sufficienti. 2. ideazione del progetto nella sua dimensione locale provinciale - e regionale attraverso l individuazione di azioni innovative e originali, soprattutto nelle modalità delle OdV di interpretare le loro funzioni di promozione sociale e advocacy, finalizzate a dare risposta alle problematiche riscontrate attraverso l analisi. (CFR. Fondazione Zancan, Progetto di ricerca finalizzato alla valutazione preventiva di impatto di un Piano di lotta alla Povertà in Emilia Romagna, 2009). 3. realizzazione delle attività a livello locale 4. realizzazione delle attività di informazione, confronto e comunicazione a livello regionale. È dal confronto sui dati emersi nel rapporto di conoscenza delle condizioni di povertà, vulnerabilità sociale e delle risposte rilevate con i ricercatori della Fondazione Zancan che i volontari, sostenuti dai CSV e dai Comitati paritetici, hanno scelto gli ambiti tematici prioritari di intervento, definito destinatari diretti ed indiretti delle attività, ideato azioni specifiche nell ambito del progetto. Presentazione Questa pubblicazione raccoglie parte delle attività realizzate dal progetto riconducibili non solo ai contesti territoriali, alle loro reti di riferimento, ma anche alle tre categorie tematiche di intervento: beni alimentari e di prima necessità, lavoro e beni relazionali. Si tratta di buone pratiche avviate per far fronte ai bisogni, mettendo al centro le singole persone e le loro famiglie. Sono esperienze che rappresentano un bene prezioso messo a disposizione della comunità e di chi le vorrà replicare e trasferire in altri contesti. Fra le diverse attività, alcune, come quelle legate alla realizzazione degli empori Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 3

4 e della raccolta e distribuzione del cibo, sono entrate più di altre nell immaginario collettivo, grazie anche all informazione profusa dai media locali, nazionali ed internazionali; altre, come quelle legate al lavoro o alla custodia dei minori, hanno consentito di risolvere con percorsi innovativi problemi complessi che coinvolgono non solo i singoli individui, ma anche famiglie. Il progetto nella sua composita unitarietà ha certamente permesso di richiamare l attenzione degli enti pubblici e della comunità sull impegno dei volontari, degli operatori e dei cittadini; sui risultati prodotti da attività realizzate con il contributo diretto dei beneficiari stessi in termini di idee e fattiva operatività. Se nel 2009, all inizio di questo percorso finalizzato al contrasto della povertà e dell esclusione sociale, volontari e CSV sapevano di doversi occupare di disagio sociale quale condizione di rottura della normalità, e sapevano che non si trattava più di eccezionalità, probabilmente non immaginavano che si trattasse di un fenomeno così esteso. Con il senno di poi, l avere individuato prima di agire i maggiori fattori di rischio di povertà, l avere scelto di privilegiare interventi sui volontari e sulla persone direttamente coinvolte nel fenomeno delle nuove forme di povertà, l avere scelto di puntare sulla valorizzazione del capitale sociale, sul miglioramento della vita delle comunità e sull educazione dei cittadini verso stili di vita più eco-sostenibili è risultato la migliore delle scelte possibili. E i risultati del monitoraggio condotti dalla società di consulenza MBS per conto del Co.Ge. sembrano andare in questa direzione. Si ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno portato un contributo diretto alla realizzazione del progetto. Un grazie speciale va ai volontari che hanno dedicato ore e ore del proprio tempo ad un impresa oggi così preziosa. La struttura del catalogo Il formato di questa pubblicazione è stato pensato per offrire l opportunità a quanti - volontari, operatori, amministratori sono attivi sul territorio regionale nell ambito del contrasto alla povertà e all esclusione sociale. Tre capitoli suddivisi per ambito tematico raccolgono schede sintetiche che raccontano le buone prassi sperimentate all interno del progetto. Di seguito i criteri che hanno portato alla scelta delle azioni ed esperienze contenute nelle schede: innovazione degli interventi (come azione innovativa o come modalità di lavoro sviluppata in seno al progetto) replicabilità: si tratta di azioni che, anche grazie ai CSV referenti e agli strumenti a disposizione, potrebbero essere facilmente replicate in altri territori, naturalmente con i dovuti adattamenti continuità nel tempo: in molti casi le azioni sono ancora in corso o si sono sviluppate in altre modalità attualità degli interventi: il tema povertà, tutt ora all ordine del giorno nelle sue diverse ed eterogenee declinazioni, vede le azioni del progetto come strumento e stimolo per migliorare o replicare interventi che, seppure come goccia nel mare dei bisogni, hanno portato un miglioramento alle nostre comunità azioni in rete: tutti gli interventi sono fortemente caratterizzati da co-partecipazione a diversi livelli (dalla progettazione alla realizzazione pratica) di soggetti diversi del Volontariato, del Terzo settore, di Enti pubblici e del profit. Per una maggiore continuità delle buone prassi riteniamo un valore imprescindibile legare gli obiettivi progettuali con quanti sul territorio potranno occuparsi della ricaduta, oltre la durata del progetto singolo. Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 4

5 Indice Capitolo 1 Beni di prima necessità Introduzione... 6 BO Formazione per volontari Dallo spreco alla solidarietà.corso sulla gestione e la conservazione degli alimenti... 8 FE Conoscere per orientare e informare Indagine provinciale sulla distribuzione...9 FE Promozione e raccolta nelle scuole Raccolta straordinaria di alimenti presso la scuola FE Lotta agli sprechi Supporto e accordo di rete FC Raccolta e sensibilizzazione nelle scuole Promozione nelle scuole, raccolta e distribuzione alimenti MO Nuove forme di sostegno materiale Portobello Modena Emporio Sociale MO Scambio tra beni e servizi: la conoscenza del territorio da donna a donna Intrecciando parole PR Servizio integrato di accoglienza e distribuzione di generi alimentari Emporio solidale di Parma PR Servizio integrato di accoglienza e distribuzione di generi alimentari Emporio solidale Valtaro PR Servizio integrato di accoglienza e distribuzione di generi alimentari Piattaforma alimentare e database unificato Parma PC Raccolta alimentare Ampliamento meccanismi di raccolta generi alimentari PC Favorire lo sviluppo di una rete di economia solidale Consumo solidale tavolo GAS RA Pranzo di solidarietà della vigilia di Natale Per un Natale in Compagnia RA Tavolo di aiuto Supporto a mense, centri di ascolto e centri di accoglienza RE Relazione e cibo Informazione e formazione per una gestione condivisa degli aiuti alimentari RE Il cibo tra risorsa e spreco Sensibilizzazione, lotta agli sprechi e corretti stili di consumo RN Approvvigionamento e consumo solidale Raccolta cibo e farmaci Capitolo 2 Lavoro Introduzione BO Sostenere e orientare le persone nella ricerca del lavoro Spazi Informativi di Prossimità - SIP...27 FE Orientamento/Informazione Percorsi di formazione per volontari...28 FE Un sostegno nella conciliazione tra lavoro e cura Volontariato accogliente...29 FC Formazione e consulenza nella ricerca del lavoro Supporto ai volontari e sostegno a famiglie e minori RE Formazione dei volontari a sostegno del lavoro Volontari a sostegno del lavoro RN Conciliazione dei tempi di cura e lavoro Kinderheim Centro del mondo...32 Capitolo 3 Relazioni che valgono Introduzione BO Campi estivi Esperienze educative e di socializzazione per adolescenti e pre-adolescenti...34 FE Orientamento e informazione Un vademecum per volontari ed operatori...35 MO Ricerca intervento di quartiere e di vicinato Dall individuazione dei vulnerabili ad interventi di coesione sociale...36 MO Progetti microcredito per autonomie lavorative Il microcredito: dall accoglienza al servizio Carpi...37 MO Percorsi di cittadinanza e lavoro per giovani fragili Anch io V.In.C.O. Esperienze di Volontariato, INclusione, Cittadinanza e Opportunità di lavoro per giovani...38 PR Forme di contatto a bassa soglia per la povertà Laboratori di comunità...39 PC Processi d integrazione per migranti Favorire l integrazione e l autonomia delle persone di origine straniera RE Traiettorie sulle biografie dei senza dimora Dimore invisibili rapporto tra processi di impoverimento e fragilità dei legami sociali Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 5

6 1 Beni di prima necessità Introduzione Tre anni fa per fronteggiare il fenomeno emergente della cosiddetta nuova povertà, che non si prevedeva sarebbe stato così pesante, il volontariato emiliano romagnolo, con il supporto dei CSV, si è prontamente attivato facendo rete e coinvolgendo istituzioni, aziende e fondazioni. In ogni provincia sono nate nuove esperienze che si caratterizzano per: intercettare con modalità nuove, diverse e profondamente dignitose quell insieme di persone passate da un tenore di vita normale ad una situazione di improvvisa indigenza mettere concretamente la persona al centro dell attenzione, nella consapevolezza che il periodo di crisi colpisce i beni materiali, ma anche riconoscendo che i beni relazionali sono fondamentali nella vita di ogni individuo coltivare la speranza, affinché la sete di dignità e, perché no, di giustizia possa tradursi in capacità di proposta politica. Le attività, le azioni progettuali messe in campo sono unite da un preciso filo rosso: la sfida in questo momento è convincere tutti di essere parte e responsabili della comunità. Nessuno oggi può sottrarsi alla chiamata di dare il proprio apporto a un modello che veda al centro la corresponsabilità di ogni cittadino basata sui valori della partecipazione, della solidarietà, della coesione sociale e della condivisone del bene comune. Con le azioni intraprese nei vari contesti territoriali si vuole innanzitutto affermare un modello in cui, a partire da un profondo e radicato lavoro di rete, tutti cooperano secondo le proprie competenze e possibilità. Proprio seguendo questa logica, una particolare attenzione progettuale è stata posta alla sensibilizzazione contro gli sprechi, agli stili di vita sobri e sostenibili e grande attenzione è stata data all incontro con studenti e giovani in genere per affermare il valore profondo di un cambiamento culturale quale presupposto basilare per guardare al futuro con fondata speranza. Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 6

7 Le azioni specifiche, declinate sui diversi territori con modalità diverse a seconda delle realtà presenti e delle condivisioni degli obiettivi tra i vari soggetti partecipanti, hanno dato luogo ad una svariata declinazione di interventi. In alcuni casi, infatti, è prevalsa la chiara volontà di studiare e dotarsi di una modalità innovativa di risposta ai bisogni di prima necessità che coniugasse con forza aspetti di aiuto con percorsi di relazione, vicinanza e accompagnamento all autonomia delle famiglie che proprio per situazioni dovute alla crisi si sono trovate, in alcuni casi per la prima volta nella propria vita, a fronteggiare situazioni di grave disagio (ad esempio Emporio di Parma e Modena). In altri territori l energia e l impegno maggiore sono stati spesi nel sostenere e avvicinare sempre più le singole associazioni, Caritas, enti che rispondono quotidianamente a bisogni in situazioni di emergenza, a percorsi che portassero ad una sempre maggiore razionalizzazione e utilizzo di quanto ciascuna realtà già svolgeva, sia in termini di miglior utilizzo dei beni a disposizione, sia rispetto a possibili interventi volti ad una più approfondita analisi del bisogno. In altri territori ancora, in raccordo con i docenti, sono stati rafforzati e sviluppati l attività di intervento nelle scuole e l incontro con studenti di diversa età per facilitare un cambiamento culturale che, partendo dall agire, come nel caso delle numerose raccolte di cibo realizzate nelle classi, possa portare ad un pensiero di accoglienza e di responsabilità sociale. Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 7

8 Beni di prima necessità Provincia: BO Formazione per volontari Dallo spreco alla solidarietà. Corso sulla gestione e la conservazione degli alimenti Il ciclo di incontri ha avuto l obiettivo di fornire alle organizzazioni, impegnate quotidianamente nel recupero e distribuzione di generi di prima necessità a favore di persone e famiglie in difficoltà, uno strumento utile al miglioramento delle competenze sulla gestione e conservazione degli alimenti, con particolare attenzione agli aspetti igienico-sanitari. Il corso si è sviluppato su due filoni: corso sugli aspetti igienico-sanitari relativi alla gestione e conservazione degli alimenti, in collaborazione con Last Minute Market e la società partner Anima Mundi (4 ore) corso per operatore alimentare con particolare attenzione al trattamento dei cibi recuperati, in collaborazione con l ASL di Bologna. Il corso prevedeva un test finale e il rilascio dell attestato di formazione per il personale alimentarista ai sensi della L.R. 11 del 2003 (4 ore). 240 organizzazioni non profit coinvolte, anche di fuori provincia 24 partecipanti Viste le numerose richieste di partecipazione pervenute, il corso è stato proposto in due edizioni a marzo e a dicembre Il percorso, unitamente all attività di consulenza alla rete bolognese realizzata da LMM, ha portato alla realizzazione delle Linee guida per la gestione e distribuzione di prodotti alimentari per le organizzazioni che hanno partecipato al Progetto regionale di contrasto alla povertà - Tavolo Beni Alimentari della rete provinciale di Bologna. A disposizione presso il CSV di Bologna il materiale didattico del corso. : VOLABO Centro Servizi per il Volontariato di Bologna progettazione@volabo.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 8

9 Beni di prima necessità Provincia: FE Conoscere per orientare e informare Indagine provinciale sulla distribuzione L indagine, condotta nella provincia di Ferrara da Agire Sociale - CSV di Ferrara nei primi mesi del 2012, nasce dal bisogno di una lettura del territorio: chi dona alimenti e generi di prima necessità alle persone in stato di indigenza? Quali sono le prassi d intervento? Per rispondere ai quesiti si è articolata un azione di ricerca sugli enti caritativi e le organizzazioni di Terzo settore che, nel territorio ferrarese, si occupano della distribuzione di alimenti e beni di prima necessità, monitorando le modalità con cui vengono effettuati il recupero e la distribuzione di questi beni. La ricerca ha visto coinvolti nella distribuzione di beni alimentari e di prima necessità ai più bisognosi una prevalenza di gruppi Caritas facenti capo a parroci, a volte responsabili per più parrocchie, e un numero significativo di OdV con altre organizzazioni di Terzo settore. Le principali modalità di recupero del donato avvengono tramite il canale del Banco Alimentare di Ferrara, gestito dall associazione Centro Solidarietà Carità, il progetto Brutti ma Buoni di Coop Estense riservato alle Onlus, il progetto Last Minute Market. Altra prassi deriva da accordi privati tra associazioni e negozi, supermercati e aziende, o viene alimentata con l autofinanziamento. È stato avviato un percorso di conoscenza e confronto tra le associazioni e gli enti contattati che ha visto diversi incontri, iniziative di sensibilizzazione rivolte alle scuole e alla cittadinanza e la partecipazione a tre tavoli istituzionali sul contrasto alle povertà. Soggetti coinvolti nell indagine: 14 associazioni di volontariato 2 associazioni di promozione sociale e cultruale 60 parroci 4 cooperative sociali Coinvolgimento e analisi delle progettualità legate al Banco Alimentare, a Brutti ma Buoni di Coop Estense e al progetto Last Minute Market A disposizione presso il CSV di Ferrara schede di rilevazione presentazione dell indagine provinciale. Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara segreteria@csvferrara.it formazione@csvferrara.it Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 9

10 Beni di prima necessità Provincia: FE Promozione e raccolta nelle scuole Raccolta straordinaria di alimenti presso la scuola Le risorse alimentari di cui hanno potuto disporre gli enti caritatevoli in questi anni stanno progressivamente diminuendo, a fronte di un aumento continuo delle persone che entrano sotto la soglia di povertà. È necessario mettere in campo nuove strategie per il reperimento di beni di prima necessità a lunga conservazione. Parallelamente, è possibile sensibilizzare gli alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado ai valori del volontariato, attraverso la conoscenza dell operato di alcune associazioni attive sul territorio. Soggetti coinvolti nell indagine: 11 volontari 10 organizzazioni coinvolte 364 bambini coinvolti nell iniziativa 8 scuole elementari 9 maestre 622 chili di generi alimentari raccolti Nella giornata concordata con la scuola, gli alunni si presentano in classe con i beni alimentari da donare. Ogni classe, a turno, si reca nel luogo e, con l ausilio dei volontari, procede allo smistamento dei prodotti per genere alimentare. I prodotti raccolti verranno distribuiti alle associazioni che nell ambito comunale si occupano di distribuzione di beni alimentari e di prima necessità alle famiglie indigenti ivi residenti. A disposizione presso il CSV di Ferrara scheda tecnica da presentare ai dirigenti scolastici per la presentazione della proposta materiale informativo e promozionale video realizzato durante la raccolta effettuata (10 min.): watch?v=nrpp4wdxsm0&feature=youtu.be Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara segreteria@csvferrara.it formazione@csvferrara.it Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 10

11 Beni di prima necessità Provincia: FE Lotta agli sprechi Supporto e accordo di rete L opportunità di recuperare generi alimentari legati alla filiera del fresco, come frutta e verdura, ha spinto numerose associazioni e gruppi Caritas della città a sperimentare una modalità di coordinamento, attraverso un accordo di rete firmato a settembre Il fresco, recuperato due volte alla settimana dal Mercato Ortofrutticolo di Bologna, attraverso un automezzo dotato di cella frigo, è stato poi distribuito direttamente con l automezzo in tre punti di raccolta della città, per facilitarne il recupero da parte della rete di organizzazioni ed enti che ne beneficiano per i propri assistiti. In alcuni casi alle associazioni più in difficoltà dal punto di vista di forza volontaria, i prodotti venivano consegnati direttamente in sede. 19 enti aderenti all accordo (di cui 9 OdV, 6 gruppi Caritas, 2 cooperative sociali, 1 associazione di promozione sociale e 1 ente non profit) 30 volontari coinvolti nella distribuzione del donato 8 quintali di generi alimentari recuperati e distribuiti L intervento progettuale ha contribuito alla riduzione degli sprechi e ad una ridistribuzione del donato agli enti aderenti all accordo e, tramite loro, alle famiglie in condizioni di indigenza. La sperimentazione ha portato ad una valorizzazione delle prassi solidali esistenti sul territorio e ad una facilitazione dei rapporti tra enti e associazioni, anche attraverso la possibilità di contattare con facilità la persona individuata per il coordinamento, a cui era stato affidato un numero di cellulare di reperibilità. Sono disponibili presso il CSV di Ferrara video (dvd) realizzato in collaborazione con Area Giovani del Comune di Ferrara il documento dell accordo di rete presentazione del Progetto regionale di contrasto alle povertà e all esclusione sociale nel territorio ferrarese. Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara segreteria@csvferrara.it formazione@csvferrara.it Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 11

12 Beni di prima necessità Provincia: FC Raccolta e sensibilizzazione nelle scuole Promozione nelle scuole, raccolta e distribuzione alimenti È stata realizzata una campagna di informazione e sensibilizzazione nelle scuole sui temi della lotta agli sprechi, i corretti stili di consumo e la promozione del volontariato, denominata Donacibo. Sono state contattate tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia di Forlì-Cesena, grazie alla collaborazione dell Ufficio Scolastico Provinciale. In ogni scuola o classe interessata, è stata proposta la testimonianza di uno o più volontari impegnati nella consegna di pacchi alimentari a persone indigenti e gli studenti sono stati invitati a contribuire alla raccolta di alimenti. 5 OdV 70 volontari coinvolti nell attività studenti raggiunti Nel 2011 sono stati raccolti oltre kg di alimenti a lunga conservazione; nel 2012 ne sono stati raccolti oltre kg L iniziativa è stata proposta sia nel 2011, sia nel 2012 in tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia di Forlì-Cesena che hanno aderito. Nel 2011 sono stati complessivamente raggiunti circa studenti; nel 2012 sono stati coinvolti 88 plessi scolastici, per un totale di 282 incontri di testimonianza da parte di oltre 70 volontari. A disposizione presso il CSV di Forlì-Cesena rassegna stampa delle campagne Donacibo 2011 e 2012 materiale pubblicitario prodotto per le due campagne. ASS.I.PRO.V. Centro Servizi per il Volontariato di Forlì-Cesena info@assiprov.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 12

13 Beni di prima necessità Provincia: MO Nuove forme di sostegno materiale Portobello Modena Emporio Sociale Emporio sociale è un importante progetto di comunità per la sperimentazione di nuove soluzioni di contrasto alle povertà. Si propone di razionalizzare la raccolta alimentare ampliando la rete dei soggetti da coinvolgere e di rendere il più possibile dignitosa la distribuzione alle famiglie attraverso un luogo tipo market che permetta la scelta dei prodotti più adeguati alle esigenze delle famiglie. Portobello è uno spazio che negli arredi ricorda un supermarket, fornito di prodotti di prima necessità, alimentari o di igiene personale, e vi hanno accesso, per un tempo definito, famiglie in difficoltà economica. Ogni nucleo è dotato di una tessera a punti gratuita con la quale è possibile fare la spesa ; ogni tessera è commisurata alla composizione del nucleo familiare, previa selezione all accesso con valutazione dell ISEE, tenendo conto di criteri concordati con i Servizi sociali e facendo particolare attenzione alle famiglie numerose. L Emporio sociale si rivolge a persone e famiglie in difficoltà a causa della crisi economica e della perdita del lavoro. L accesso è determinato da criteri decisi di concerto con i Servizi sociali. Offre un concreto supporto a circa 450 persone del comune di Modena, con generi alimentari e per l igiene, in modo da favorire l uscita da situazioni di fragilità e di povertà. Emporio non sostituisce le attuali distribuzioni eseguite da gruppi e associazioni, ma si pone al loro fianco ottimizzando la distribuzione delle eccedenze. La famiglia beneficiaria sarà coinvolta come volontaria presso l Emporio stesso o presso altre organizzazioni di volontariato, per fare in modo che non si senta assistita ma sia responsabilizzata e si ponga come risorsa per la comunità. Attorno al market sono organizzati un punto di ascolto per l accoglienza e l accompagnamento delle nuove famiglie ammesse, nonché alcune attività di socializzazione e di orientamento ai servizi del territorio e alle attività specifiche svolte dalle associazioni. Per la realizzazione del progetto Emporio sociale Portobello ASVM coordina una rete di 23 promotori appartenenti al mondo del volontariato e 23 partner del mondo delle istituzioni, delle imprese e dell associazionismo. A.S.V.M. Associazione Servizi per il Volontariato di Modena info@portobellomodena.it luigi.zironi@volontariamo.it tel OdV promotrici 12 partner di Terzo settore 1 istituzione 37 imprese partner e loro organizzazioni Accessi dall apertura (28 giugno 2013): 856 persone, per un totale di 220 famiglie (di cui il 50% di origine italiana) Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 13

14 Beni di prima necessità Provincia: MO Scambio tra beni e servizi: la conoscenza del territorio da donna a donna Intrecciando parole Nel distretto di Mirandola, con l acuirsi della crisi economica, il numero di mamme straniere seguite dalle OdV con distribuzione di beni alimentari e di prima necessità è aumentato in modo considerevole negli ultimi tre anni. Le volontarie delle associazioni hanno sentito il bisogno di offrire a queste persone la possibilità di integrarsi meglio sul territorio e di diventare piccole mediatrici verso la propria comunità in cambio dell aiuto ricevuto. Il progetto ha permesso alle mamme straniere coinvolte di approfondire la conoscenza della nostra lingua e del territorio, dei suoi servizi come delle sue regole, da donna a donna. Pur non essendo nate nel finalese e avendo origini, lingua e cultura diverse, queste signore hanno avuto l opportunità di inserirsi e diventare un aiuto concreto verso altre madri e mogli. Un piccolo ambizioso progetto: dare parole a chi fatica a farsi comprendere e, a sua volta, spesso non capisce persone e abitudini di una terra non sua, ma che ora abita. Le associazioni, in collaborazione con i Servizi sociali del Comune di Finale Emilia, hanno individuato un gruppo di 25 donne e mamme, prevalentemente nigeriane e marocchine, assistite perché in disagio economico-sociale e hanno organizzato un percorso di confronto e conoscenza tra donne iniziato a febbraio Il corso, interrotto a causa del terremoto, è ripreso nell autunno con le persone rimaste, aiutandole ad integrarsi maggiormente sul territorio e diventare un aiuto prezioso per altre donne nelle diverse comunità presenti. volontariamo Centro Servizi per il Volontariato di Modena info@volontariamo.it tel stefania.michelini@volontariamo.it Cav di Finale Emilia adiegoli@tiscalinet.it 1 OdV 4 organizzazioni di Terzo settore 1 istituzione Destinatari coinvolti : 25 donne straniere 25 volontari, di cui 12 volontarie del gruppo di progetto per programmazione, organizzazione e babysitteraggio durante il corso, e 13 volontari professionisti come docenti (Ausl, Centro per l Impiego, Servizi sociali, Scuola, Medici, Ostetriche ) Le donne che hanno frequentato il percorso Intrecciando Parole hanno iniziato a operare come mediatrici nei confronti delle altre donne della propria comunità ricevendo, in cambio della propria prestazione, beni alimentari e di prima necessità. Inoltre per l autunno 2013 si sono rese disponibili a tenere un corso di arabo per italiane, con il supporto organizzativo del gruppo di associazioni e dell amministrazione. A disposizione presso il CSV di Modena materiale cartaceo video utilizzati durante il corso. Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 14

15 Beni di prima necessità Provincia: PR Servizio integrato di accoglienza e distribuzione di generi alimentari Emporio solidale di Parma Emporio risponde alla necessità di integrare le forme di reazione ai processi di impoverimento con un servizio innovativo di distribuzione di generi di primaria necessità, capace di soddisfare con dignità il crescente bisogno del territorio. Emporio è un market ad accesso controllato (sulla base di una graduatoria costruita in funzione delle condizioni socio-economiche di povertà), dove prelevare gratuitamente generi alimentari e altri prodotti. Viene assolta anche una funzione di ascolto e orientamento ad altri servizi presenti sul territorio oltre che azioni di potenziamento delle relazioni tra persone. Emporio ha strutturato un servizio integrato di accoglienza per persone in difficoltà socio-economica che prevede distribuzione gratuita di beni di prima necessità e servizi di orientamento per il lavoro e la salute persone tesserate per il market nuclei familiari accolti e ascoltati 1 milione di euro di controvalore di beni alimentari erogati nel aziende donatrici costanti 50 volontari 13 Associazioni di volontariato coinvolte 2 Enti locali 1 Fondazione bancaria 2 partner di progetto A disposizione presso il CSV di Parma video 1 - TdBI4&feature=share&list=UUQ8E7QrYw62tk1cl- ULaB9JA video KvL1x0&feature=share&list=UUQ8E7QrYw62tk1cl- ULaB9JA Forum di solidarietà Centro Servizi per il Volontariato di Parma s.coccoi@forumsolidarieta.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 15

16 Beni di prima necessità Provincia: PR Servizio integrato di accoglienza e distribuzione di generi alimentari Emporio solidale Valtaro Emporio Valtaro nasce dall esigenza di rispondere in modo più efficace alla crescente difficoltà delle famiglie di garantire livelli di vita accettabili e modalità di assistenza che tutelino la dignità delle persone. Il market permette di prelevare gratuitamente generi alimentari liberamente dagli scaffali in base alla numerosità del nucleo familiare. Attualmente l accesso è cadenzato ogni 15 giorni, occasione che viene impiegata per approfondire la relazione di ascolto delle famiglie che frequentano l Emporio. 200 persone tesserate per il market 55 nuclei familiari accolti e ascoltati 10 volontari 11 OdV coinvolte, 1 ente locale, 1 fondazione bancaria, 3 partner di progetto Emporio ha razionalizzato il sistema di distribuzione di generi alimentari gestito dalla Caritas offrendo una maggiore varietà di prodotti alimentari e soprattutto rendendo libera la scelta degli stessi presso gli scaffali. A disposizione presso il CSV di Parma materiali prodotti mostre guide video spettacolo se replicabile materiale promozionale report sugli accessi al servizio. Forum di solidarietà Centro Servizi per il Volontariato di Parma Via Bandini, Parma Omar Olivieri tel / o.olivieri@forumsolidarieta.it Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 16

17 Beni di prima necessità Provincia: PR Servizio integrato di accoglienza e distribuzione di generi alimentari Piattaforma alimentare e database unificato Parma La Piattaforma Parma ha lanciato un appello alle aziende affinché possano aumentare le donazioni di generi alimentari a favore di famiglie in difficoltà del territorio: la piattaforma ricerca, raccoglie generi alimentari e li ridistribuisce alle Onlus di Parma e provincia impegnate nella lotta alla povertà. Una struttura logistica ed organizzativa garantisce l efficienza e l efficacia del servizio logistico di ritiro, di stoccaggio e di distribuzione di generi alimentari donati dalle aziende. Il progetto della piattaforma si basa su un database unificato delle persone assistite, strumento che consente di evitare le sovrapposizioni nelle donazioni e di proporzionare i quantitativi sulle necessità. La piattaforma nasce anche in virtù dell esperienza maturata all interno di Emporio Parma sia nell ambito del reperimento cibi che di gestione dei dati degli utenti serviti nuclei familiari registrati sul database 4 grandi organizzazioni destinatarie delle donazioni (migliaia di persone assistite) 1 furgone refrigerato 10 volontari Piattaforma Parma ha avviato la rete di collaborazioni e dei destinatari potenziali e ha cominciato a gestire alcune donazioni. Esiste un gruppo dedicato al reperimento delle merci e alla comunicazione con le aziende. Il database unificato ha permesso un lavoro continuo di confronto e scambio di informazioni tra enti del privato sociale e pubblici. A disposizione presso il CSV di Parma mostre guide video spettacolo se replicabile materiale promozionale report sugli accessi al servizio. Forum Solidarietà Centro Servizi per il Volontariato di Parma Via Bandini, Parma Clelia Bergonzani e Sandro Coccoi c.bergonzani@forumsolidarieta.it s.coccoi@forumsolidarieta.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 17

18 Beni di prima necessità Provincia: PC Raccolta alimentare Ampliamento meccanismi di raccolta generi alimentari Le associazioni di volontariato del nostro territorio, che operano a sostegno delle famiglie indigenti donando loro pacchi alimentari, hanno sottolineato come l attuale situazione socio-economica stia portando ad un numero sempre maggiore di persone che necessita di tale aiuto, mettendo peraltro in grossa difficoltà le riserve a disposizione. Si è deciso di proporre tre distinte giornate di raccolta alimentare presso i supermercati presenti nei comuni dove risiedono e/o operano le OdV aderenti all iniziativa. Tutti i prodotti raccolti sono rimasti in loco, ovvero ogni associazione ha operato nei punti vendita del proprio comune di residenza beneficiando dei prodotti donati. Inoltre sono state poste le basi per lo sviluppo di una rete dinamica facendo sì che le realtà beneficiarie possano condividere e scambiarsi i prodotti raccolti in base al fabbisogno del proprio territorio. Raccolta organizzazioni aderenti 5 organizzazioni beneficiarie 4 tonnellate di prodotti donati 9 enti profit (Grande distribuzione organizzata) Raccolta organizzazioni aderenti 13 organizzazioni beneficiarie 10 tonnellate di prodotti donati 18 enti profit (Grande Distribuzione Organizzata) A disposizione presso il CSV di Piacenza i report della due giornate di raccolta alimentare S.V.E.P. Centro di Servizio Volontariato di Piacenza info@svep.piacenza.it progettopoverta@svep.piacenza.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 18

19 Beni di prima necessità Provincia: PC Favorire lo sviluppo di una rete di economia solidale Consumo solidale tavolo GAS Il rispetto dell ambiente, la consapevolezza dei consumi, la filiera corta, la trasparenza dei prezzi, il sostegno al commercio equo, la solidarietà sociale e la riscoperta delle relazioni sono i valori su cui si sono basati alcuni percorsi avviati in questi anni sul territorio piacentino. La valorizzazione di questa accresciuta attenzione ai temi dell Economia Solidale si è tramutata nell ampliamento e nel sostegno alla rete di attori che hanno posto le basi per la nascita di una carta dei principi di un Distretto di Economia Solidale (DES). Il Tavolo GAS della provincia di Piacenza, nato dal Progetto povertà, rappresenta all interno del DES il fronte dei ConsumaTTori critici e solidali che, in dialogo costante con il Tavolo Produttori, sviluppa un percorso partecipato e democratico, al quale possono prendere parte le realtà del Distretto e le singole persone. I GAS hanno partecipato al percorso formativo dal consumo critico alle reti di economia solidale ; è stato realizzato un opuscolo-guida con la collaborazione del Liceo Artistico B. Cassinari di Piacenza comprendente le indicazioni per la costituzione e la gestione di un Gruppo di Acquisto Solidale e le buone prassi locali di Economia Solidale; sono state organizzate due feste come momenti di sensibilizzazione culturale per la promozione e l adozione consapevole di stili di vita sobri; è stato creato un database per gli ordini on-line dei GAS. Le azioni realizzate hanno permesso la costituzione di una rete solidale diffusa sul territorio che opera in stretta relazione con i produttori, la diffusione di competenze per la creazione di nuovi Gruppi di Acquisto Solidali e lo sviluppo di una rete territoriale con metodologie e finalità comuni. A supporto della rete è stato creato un database per gli ordini on-line dei GAS e prodotto un opuscolo-guida Gruppi di Acquisto Solidale a Piacenza, una rete in movimento sulle buone prassi di Economia Solidale e sulla costituzione e gestione di un GAS. A disposizione presso il CSV di Piacenza il pdf dell opuscolo-guida Gruppi di Acquisto Solidale a Piacenza, una rete in movimento. Link utili DES Tacum è una Cooperativa Sociale di tipo B che ha dato vita ad un Centro Servizi per il nascente Distretto di Economia Solidale di Piacenza e che gestisce il database per gli ordini on-line dei GAS GAS Valnure è un gruppo di acquisto solidale costituitosi anche grazie alla partecipazione dei suoi soci alle attività promosse dal Progetto Regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale. S.V.E.P. Centro di Servizio Volontariato di Piacenza info@svep.piacenza.it progettopoverta@svep.piacenza.it tel volontari che hanno partecipato alla realizzazione delle attività 9 partner coinvolti (di cui 4 OdV, 1 APS, 3 GAS, 1 GAP, produttori locali) Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 19

20 Beni di prima necessità Provincia: RA Pranzo di solidarietà della vigilia di Natale Per un Natale in Compagnia 2012 Sotto il Coordinamento della Consulta ravennate del volontariato e con il supporto tecnico del CSV di Ravenna, alla vigilia del Natale 2012 si è svolto un pranzo di solidarietà totalmente organizzato dai volontari di Ravenna, rivolto a quella fascia di persone che, più di altre in quanto sole, hanno bisogno della considerazione e dell affetto di tutta la comunità. Si è ricreato il clima familiare della vigilia di Natale per i poveri, le persone sole, gli anziani, gli immigrati, gli utenti dei numerosi centri di accoglienza e ricovero della città. Hanno mangiato insieme, hanno parlato con tanti volontari, hanno ascoltato un po di musica, hanno ricevuto il regalo di Natale, hanno avuto la possibilità di trovare qualcuno che gli è stato utile anche dopo l evento. 25 associazioni partecipanti 80 volontari attivi 200 ospiti al pranzo 12 enti profit contribuenti Il successo dell iniziativa ha contribuito a radicare la medesima come evento da ripetere ogni anno. Si sono impegnate nell organizzazione molte più associazioni del previsto, nonché singoli cittadini, soprattutto giovani, che hanno svolto nell occasione la prima esperienza di volontariato della loro vita. Nonostante l ingresso ad invito, il numero degli utenti è stato di un quarto superiore alle previsioni, tanto che all ultimo momento si sono dovuti aggiungere alcuni tavoli. Inattesa anche la quantità di imprese disponibili a sostegno dell iniziativa con contributi in beni, denaro ed ore lavoro di professionisti qualificati. Per gli altri Centro di Servizio per il Volontariato di Ravenna info@perglialtri.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 20

21 Beni di prima necessità Provincia: RA Tavolo di aiuto Supporto a mense, centri di ascolto e centri di accoglienza Nell ambito delle attività del progetto, il CSV di Ravenna ha costituito il tavolo provinciale delle associazioni di volontariato impegnate nella lotta alla povertà. Nel corso delle riunioni, le cui attività proseguono anche oltre la conclusione del progetto, le associazioni hanno approfondito la reciproca conoscenza e si sono confrontate sulle sedi e sugli strumenti di lavoro a loro disposizione. Si è quindi provveduto a migliorare le dotazioni di ogni struttura attiva, con interventi o acquisti mirati a migliorare la quantità e qualità dei servizi erogati, nonché a potenziare o anticipare ristrutturazioni già previste. Di particolare rilievo il fatto che il tavolo provinciale delle associazioni continui a riunirsi anche dopo il completamento del progetto. Inoltre, si è contribuito alla dotazione di nuove attrezzature in una struttura a Cervia, tre a Ravenna, due a Faenza, una a Lugo, una a Bagnacavallo. Per gli altri Centro di Servizio per il Volontariato di Ravenna info@perglialtri.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 21

22 Beni di prima necessità Provincia: RE Relazione e cibo Informazione e formazione per una gestione condivisa degli aiuti alimentari Promozione di incontri di conoscenza sul tema della distribuzione di generi alimentari tra enti locali, mondo profit e non profit e delle modalità di gestione anche dal punto di vista relazionale, al fine di ottimizzare le modalità di aiuto. Percorso formativo per operatori e volontari delle associazioni sul tema della gestione delle attività di distribuzione alimentare, toccando sia aspetti tecnici sulla conservazione del cibo ma soffermandosi soprattutto sugli aspetti relazionali nel rapporto con gli utenti. 1 corso per volontari sulla gestione delle organizzazioni nella relazione d aiuto e sulla gestione dei generi alimentari. 30 persone partecipanti 3 seminari con enti locali e organizzazioni non profit sul tema della raccolta e distribuzione di generi alimentari Si è dato vita a nuove modalità di relazione tra enti locali e organizzazioni non profit per la gestione condivisa dell aiuto e per la creazione di un gruppo provinciale delle associazioni/enti coinvolti nel recupero/distribuzione. Sono aumentate le competenze e le conoscenze dei volontari sulla gestione dei prodotti, dei volontari e nell organizzazione delle associazioni. A disposizione presso il CSV di Reggio Emilia gli atti del percorso formativo per i volontari su La gestione del conflitto nella relazione d aiuto. Dar Voce Centro Servizi per il Volontariato di Reggio Emilia cecilia.pignagnoli@darvoce.org tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 22

23 Beni di prima necessità Provincia: RE Il cibo tra risorsa e spreco Sensibilizzazione, lotta agli sprechi e corretti stili di consumo Promozione nelle scuole di attività di riflessione e formazione sui temi della solidarietà, cibo e stili di vita, in modo da trasmettere ai ragazzi il valore del cibo, inteso non solo come consumo ma anche come risorsa. Sono state coinvolte sei Scuole e nove classi. Il progetto si è svolto con la collaborazione del coordinamento Il Granello di senape. 6 scuole secondarie coinvolte 9 classi 70 ore di percorso (teorico e pratico) Si è dato vita a nuove modalità di relazione tra enti locali e organizzazioni non profit per la gestione condivisa delle attività di aiuto e per la creazione di un gruppo provinciale delle associazioni/enti coinvolti nel recupero/ distribuzione. Sono aumentate le competenze e le conoscenze dei volontari sulla gestione dei prodotti, delle persone coinvolte e dell organizzazione delle associazioni. A disposizione presso il CSV di Reggio Emilia gli atti del percorso formativo per i volontari su La gestione del conflitto nella relazione d aiuto. Dar Voce Centro Servizi per il Volontariato di Reggio Emilia cecilia.pignagnoli@darvoce.org tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 23

24 Beni di prima necessità Provincia: RN Approvvigionamento e consumo solidale Raccolta cibo e farmaci Con il progetto, attraverso i supporti per il trasporto, è stata ottimizzata la raccolta beni alimentari di lunga conservazione di varia tipologia (scatolame, olio, latte, farina e prodotti per l igiene personale) che sono poi stati inseriti nei pacchi viveri da assegnare alle famiglie bisognose. La scelta dei prodotti è stata effettuata con la finalità di rispondere in modo più adeguato alle esigenze nutrizionali delle famiglie assistite. Grazie alla disponibilità di questi prodotti, abbiamo potuto rendere accessibili anche generi alimentari, che normalmente non vengono forniti. Inoltre abbiamo consentito la movimentazione dei prodotti agricolo/alimentari che sono stati utilizzati per il confezionamento di pasti caldi. Ritiro presso le farmacie comunali dei prodotti farmaceutici/parafarmaceutici in scadenza, raccolta di verdura/frutta fresca presso il C.A.A.R. e ritiro presso vari forni del pane da destinare al consumo giornaliero presso la mensa Caritas. Con le iniziative nelle scuole Donacibo sono stati condotti incontri di sensibilizzazione in classe che hanno coinvolto i giovani nella raccolta di cibo. 9 associazioni di volontariato 34 parrocchie Nel 2012 consegnati pacchi viveri a famiglie, distribuiti pasti caldi. Sono state coinvolte 10 scuole, incontrati ragazzi e raccolti 4.236,50 Kg. di cibo a cura dei ragazzi e loro famiglie I prodotti suddetti sono stati impiegati per confezionare i pacchi viveri, che settimanalmente vengono distribuiti dalle associazioni, alle famiglie in stato di difficoltà economica, individuate su segnalazione dei servizi sociali, delle parrocchie della provincia e dal Banco di Solidarietà. Così hanno potuto ricevere assistenza più famiglie rispetto agli anni precedenti. Rapporto sulle povertà redatto dalla Caritas diocesana reperibile anche sul sito: http// Volontarimini Centro Servizi per il Volontariato di Rimini progetti@volontarimini.it tel http// Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 24

25 2 Lavoro Introduzione Presentiamo di seguito alcune esperienze realizzate in diverse province della nostra regione attraverso la chiave di osservazione e quindi di azione peculiare dei Centri stessi: il ruolo del volontariato promotore di diritti di cittadinanza. Si tratta quindi di uno sguardo ampio a 360 gradi sui diritti fondamentali della persona, a partire dalla sussistenza alimentare (affrontata nel progetto Beni alimentari di prima necessità), fino alle relazioni significative e positive per un contesto di comunità accogliente e inclusiva (come trattato nel progetto Beni relazionali), per giungere al tema lavoro. Intendiamo quindi il lavoro non soltanto come semplice modalità di sostegno economico per le persone e le famiglie, ma come canale attraverso il quale realizzare la piena cittadinanza, con i suoi diritti fondamentali, riconosciuti peraltro dalla stessa Costituzione italiana. In questa logica centrata sui diritti di cittadinanza, il ruolo del volontariato non è tanto quello di sostituirsi ad altri servizi o addirittura di crearne altri in parallelo a quanto già esiste. Così i progetti sostenuti dai CSV riguardanti il lavoro non hanno avuto l obiettivo di risolvere il grave problema della mancanza del lavoro per tante persone che vivono nella nostra regione, ma quello di essere complementari e promotori di progetti di rete. Il volontariato coinvolto in questi progetti si è posto come tramite, come accompagnatore che si inserisce con una funzione sussidiaria nel percorso di orientamento e ricerca del lavoro con le persone. Per questo, i Centri di Servizio per il Volontariato hanno costruito con i volontari progetti che li sostenessero nel compito difficile e forse inedito per alcune associazioni di stare accanto, essere soglia per chi vive una condizione di mancanza di lavoro, che, alle volte, è persistente, altre volte è invece inattesa e in questo senso anche più disperante. I volontari sono stati quindi chiamati a dare risposte il più possibile improntate su prossimità e competenza, affinché le relazioni con i cittadini in cerca di lavoro possano riattivare tutte le energie della persona in difficoltà, senza renderli utenti passivi di un servizio. Per sostenere il volontariato nell assumere questo ruolo di accompagnamento, i progetti che presentiamo hanno (in diversi modi) utilizzato due risorse importanti. a. La prima risorsa è quella della coprogettazione di rete con i diversi servizi preposti al tema. Si sono attivate nuove collaborazioni con gli enti locali, i centri per l impiego, altre organizzazioni di Terzo settore, quali cooperative sociali e fondazioni, sindacati ed altri enti, per offrire corsi di formazione ai volontari su tecniche e contenuti della ricerca di lavoro, ma anche su temi innovativi quali empowerment e auto imprenditorialità, così da riattivare la motivazione a rimettersi in gioco. In particolare con i giovani inoccupati e disoccupati, il cui numero è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi cinque anni, si sono sperimentati stage di inserimento in aziende e in associazioni, che hanno consentito loro di riacquistare autostima, coraggio e nuova motivazione per continuare nella ricerca del lavoro. Anche per le madri sole, si sono sperimentate azioni di sostegno alla genitorialità quali il kinderhaim e i microaffidi famigliari, consentendo loro di proseguire l impegno lavorativo o intraprenderne uno con la tranquillità dell accudimento del figlio. Tra le azioni utilmente attivate citiamo il tutoraggio da parte dei volontari che ha consentito in diversi casi di accompagnare famiglie monogenitoriali (per lo più madri sole) a inserirsi nel mondo del lavoro. Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 25

26 b. La seconda risorsa: il rapporto positivo tra profit e non profit. Il rapporto che si è generato tra profit e non profit in questi percorsi ha permesso di sviluppare nuovi progetti con reciproca soddisfazione. Da un lato l azienda ha trovato un sostegno attraverso i tutor del mondo del volontariato per avere garanzie di affidabilità e costante accompagnamento a fianco delle persone inserite in azienda, sperimentando la dimensione attivante della responsabilità sociale d impresa; dall altro, le organizzazioni di Terzo settore hanno imparato a rapportarsi col mondo delle imprese, e hanno scoperto nuovi sbocchi per valorizzare le risorse della comunità, che sono innanzi tutto le persone. In conclusione riportiamo un esperienza, che ha riguardato un giovane coinvolto in uno dei progetti. Matteo ha preso parte a uno stage e dopo due mesi ha avuto conferma dell assunzione presso l azienda ospitante: Con lui non ci sono mai stati problemi, imparava le cose al volo, aveva quella luce negli occhi, ha raccontato il datore di lavoro evidenziando le potenzialità di una generazione che altrimenti non può mettersi in gioco. Come lui altri cinque partecipanti al progetto al termine dello stage sono stati confermati nell azienda presso cui avevano svolto l attività. Questi primi esiti incoraggiano tutti i giovani, imprenditori, volontari e istituzioni a proseguire in esperienze di coprogettazione dove ognuno porta un contributo, impegnando risorse al fine di affrontare positivamente le difficoltà che si hanno di fronte. Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 26

27 Lavoro Sostenere e orientare le persone nella ricerca del lavoro Spazi Informativi di Prossimità - SIP Provincia: BO I SIP sono spazi di ascolto, informazione e prossimità che si pongono in maniera complementare rispetto ai servizi esistenti sul territorio per intercettare i bisogni di persone che sono in cerca di occupazione e faticano ad orientarsi tra i servizi esistenti. La mission dei SIP non è quella di trovare lavoro alle persone, ma di aiutarle a cercare lavoro, sostenendone l empowerment, l autoimprenditoria, la piena auto-valutazione di competenze, l accesso alle informazioni. Si tratta quindi di un azione di sostegno, che aiuta le persone ad orientarsi e ad individuare i servizi giusti a cui rivolgersi e a costruire gli strumenti da cui partire o ripartire. 9 associazioni coinvolte 6 SIP 53 persone accolte nei SIP (31 maschi e 23 femmine) 6 persone che hanno trovato borse lavoro o altre opportunità di inizio lavoro Avvio e sperimentazione di cinque SIP Spazi Informativi di Prossimità con sede fisica presso le associazioni di volontariato con giorni e orari precisi e uno con sede in movimento, gestiti dai volontari che hanno sperimentato nuovi percorsi volti a supportare le persone che si trovano in condizioni di disagio sociale a causa della propria situazione lavorativa. VOLABO Centro Servizi per il Volontariato di Bologna progettazione@volabo.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 27

28 Lavoro Orientamento/Informazione Percorsi di formazione per volontari Provincia: FE Durante alcune riunioni svolte tra associazioni nell ambito del Progetto di contrasto alle povertà, si è evidenziata la necessità di migliorare la capacità di orientamento al lavoro dei volontari impegnati nei punti di ascolto. Al fine di rispondere adeguatamente a tali esigenze sono state avviate alcune collaborazioni con Informagiovani Ferrara, Centro per l impiego e Centro ricerche Documentazione e Studi (CDS) Ferrara. 15 organizzazioni coinvolte 50 volontari partecipanti 1 incontro seminariale provinciale - 80 partecipanti 2 percorsi di accompagnamento e formazione volontari in 2 comuni (Ferrara e Portomaggiore) di 3 incontri di ciascuno Sono stati organizzati un incontro seminariale e due percorsi formativi rivolti a volontari (uno a Ferrara e uno a Portomaggiore) per l acquisizione delle competenze in merito a: orientamento al lavoro: dove inviare e/o accompagnare le persone a seconda dei casi e che tipo di documenti, quali informazioni dovrebbero avere o recuperare prima di presentarsi ai vari servizi: centro per l impiego, Informagiovani, agenzie interinali, servizi sociali creazione di un curriculum vitae e di una lettera di presentazione siti, newsletter, banche dati e informazioni sul tema ai quali è possibile accedere Sono a disposizione presso il CSV di Ferrara i materiali presentati durante i corsi con una banca dati delle risorse del territorio per la ricerca attiva del lavoro Fac simile curriculum vitae Fac simile lettera di presentazione Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara segreteria@csvferrara.it formazione@csvferrara.it Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 28

29 Lavoro Un sostegno nella conciliazione tra lavoro e cura Volontariato accogliente Provincia: FE Il progetto prende spunto dalla necessità di offrire sostegno e accompagnamento a famiglie fragili, in presenza di gravi difficoltà nel mantenere un lavoro senza un adeguato appoggio o una rete familiare o territoriale, in particolare nell accudimento e cura dei minori. In genere, attraverso un progetto di volontariato specifico, è concordata la presenza di uno o più volontari in alcuni momenti della settimana o nell arco dell anno per la cura, l accompagnamento in orari o periodi in cui i servizi pubblici non sono disponibili e vi è per la mamma la necessità di lavorare. In alcuni luoghi della città ad alta concentrazione di minori e famiglie disagiate o in particolari periodi dell anno in cui è più elevato il bisogno di accudimento, si sono sostenute delle attività di accoglienza bimbi presso strutture adeguate, attraverso progetti di inserimento specifici ed il supporto di volontari. La sperimentazione ha portato allo sviluppo e definizione di un gruppo di lavoro di volontari appartenenti a diverse associazioni e che hanno condiviso e avvalorato un modello innovativo e flessibile di risposta ai bisogni rilevati, in rete con Enti pubblici del territorio. Una prassi che si è rafforzata e modificata durante il periodo estivo con il coinvolgimento di numerose strutture che accolgono minori con disagio sociale, economico e familiare e la collaborazione con volontari; la definizione di progetti condivisi all interno dei tavoli di progettazione locali in diversi comuni della provincia; l avvio e il sostegno di altri luoghi di aggregazione e aiuto compiti per minori in alcuni luoghi della città. 22 associazioni e 16 realtà del Terzo settore e del Pubblico 32 progetti individuali di volontariato in 2 anni per un totale stimato di ore di volontariato. 89 volontari coinvolti direttamente nei progetti singoli 2 centri di aggregazione e aiuto compiti sostenuti e 2 avviati 4 Comuni della provincia coinvolti Estate 2012, in collaborazione con progetto Pdz locale: 21 nuovi volontari inseriti nelle attività di accoglienza estive 45 bimbi con disagio accolti in 9 strutture estive della città. Per chi vuole approfondire A disposizione presso il CSV di Ferrara materiale promozionale e documentativo dell esperienza strumenti e schede di lavoro. Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara segreteria@csvferrara.it Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 29

30 Lavoro Formazione e consulenza nella ricerca del lavoro Supporto ai volontari e sostegno a famiglie e minori Provincia: FC I volontari delle associazioni promotrici hanno ricevuto formazione e consulenze specifiche da parte di professionisti sulle varie tipologie di contratto e sulle modalità più efficaci per cercare opportunità lavorative da proporre ai beneficiari. Due ragazze madri sono state avviate al lavoro grazie alla supervisione di tutor qualificati che le hanno seguite nella complessa fase di inserimento o reinserimento lavorativo. Non è un risultato? 15 volontari formati sulla ricerca di opportunità lavorative 2 madri sole avviate al lavoro Incremento delle capacità dei volontari di presa in carico dei diversi problemi di inserimento lavorativo, attraverso la trasmissione di strumenti e conoscenze necessari ad offrire un adeguato percorso di orientamento, sostegno e valorizzazione delle potenzialità dei beneficiari. A disposizione presso il CSV di Forlì Cesena un opuscolo informativo intitolato Mi sono perso, piccola guida sulle normative sul lavoro, contenente i risultati della ricerca sulle opportunità lavorative e le principali leggi in materia di avviamento lavorativo e sgravi fiscali, con particolare riferimento a tirocinio e borse lavoro. ASS.I.PRO.V. Centro Servizi per il Volontariato di Forlì Cesena info@assiprov.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 30

31 Lavoro Formazione dei volontari a sostegno del lavoro Volontari a sostegno del lavoro Provincia: RE L esigenza e la richiesta di lavoro delle persone viene captata dalle associazioni nel loro agire quotidiano e rappresenta una delle esigenze più consistenti rispetto alla quale il volontariato si trova ad avere meno competenze. I Volontari a sostegno del lavoro hanno seguito un percorso sull agire di comunità, su come esercitare la funzione di antenne sul territorio e acquisire quegli strumenti e informazioni per provare a orientare queste persone nel mondo del lavoro, trasferire loro le competenze necessarie per potervi accedere e accompagnarli nella costruzione del proprio progetto professionale. Soggetti coinvolti: 7 OdV, 8 enti del Terzo settore 30 volontari partecipanti 9 appuntamenti formativi 20 ore di formazione Il percorso formativo è stato occasione di scambio di informazioni e buone prassi tra i volontari. Attraverso momenti d aula e di laboratorio hanno potuto acquisire maggiori informazioni sulle modalità per stare in relazioni d aiuto, oltre che acquisire quegli strumenti per accompagnare le persone nella realizzazione di un piano di azione alla creazione del proprio progetto lavorativo. A disposizione presso il CSV di Reggio Emilia mappatura delle realtà e punti informativi in città per la ricerca attiva del lavoro pubblicazione ad uso dei volontari i volontari hanno realizzato una scheda My job project per raccogliere informazioni sulle competenze delle persone, da usare durante i colloqui. Dar Voce Centro Servizi per il Volontariato di Reggio Emilia cecilia.pignagnoli@darvoce.org tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 31

32 Lavoro Conciliazione dei tempi di cura e lavoro Kinderheim Centro del mondo Provincia: RN L azione ha realizzato un servizio di accoglienza per bambini che ha dato risposte a famiglie individuate dalle associazioni con particolare attenzione a quelle in difficoltà economica, monogenitoriali e numerose. Le attività del Kinderheim denominato Al centro del mondo hanno offerto ai bambini una proposta educativa caratterizzata da laboratori e percorsi interculturali con attenzione all accoglienza delle diversità come valore sociale. Le famiglie che si sono avvalse del servizio gratuito hanno dedicato una parte del loro tempo alle attività dell azione del progetto divenendo a loro volta risorse e non assistiti. I risultati dei questionari sottoposti a genitori e volontari hanno evidenziato indici di gradimento alti in merito all utilità del servizio, tra i più rilevanti per l offerta di occasioni di socializzazione, sostegno nei compiti della scuola, per avere più tempo per cercare lavoro e avere un supporto per conciliare tempo di lavoro e di cura dei figli. Inoltre le buone prassi acquisite durante le attività estive si sono concretizzate in quattro laboratori autunnali che hanno interessato circa cento bambini, dove le volontarie con la supervisione delle consulenti hanno applicato le metodologie acquisite nel Kinderheim. 8 associazioni di volontariato 22 volontari al corso preparatorio 30 famiglie di cui 25 di origine straniera 36 bambini di età compresa tra i 6 e 11 anni hanno beneficiato del sevizio di Kinderheim nel periodo estivo 100 bambini hanno partecipato ai laboratori invernali 1 Ente locale ha concesso gratuitamente gli spazi A disposizione presso il CSV di Rimini kit educativo realizzato allo scopo di offrire il frutto del lavoro svolto alle associazioni che hanno attivato attività educative pomeridiane quali doposcuola e che intendono sviluppare attività educative attente alle differenze culturali e all accoglienza delle diversità report di monitoraggio al link: php?option=com_collector&view=item&id=29:pubblica zioni&itemid=129&item=1078:progetto-regionale-lottaalle-poverta Volontarimini Centro Servizi per il Volontariato di Rimini progetti@volontarimini.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 32

33 3 Relazioni che valgono Introduzione La cura delle relazioni è sicuramente il valore aggiunto che il volontariato porta nei servizi alle persone, è il suo tratto peculiare che permette spesso di essere anticipatore di una serie di interventi in cui il servizio pubblico arriva dopo. Promuovere pertanto un Progetto di contrasto alla povertà e all esclusione sociale non poteva non avere come focus importante e trasversale, in ogni intervento programmato, l attenzione ai beni relazionali, pensati e agiti come promozione o consolidamento delle reti di relazione sociale che spesso, in condizioni di fragilità economica, vengono deteriorate rendendo le persone ancor più vulnerabili. Le azioni promosse sono fortemente connotate dalla logica della ricerca intervento e della territorialità: attraverso la conoscenza specifica dei bisogni delle persone di un territorio, anche piccolo come il quartiere, le organizzazioni di volontariato coinvolte sono venute a conoscenza dei bisogni reali e soprattutto hanno potuto acquisire nuove metodologie e approcci per intercettare le nuove fasce di povertà, quella zona grigia che ha bisogno di un contatto non stigmatizzante, non assistenzialistico adottando la logica del lavoro sociale di rete. In tal modo il volontariato è riuscito a lavorare al di fuori del proprio perimetro di azione consolidato e per target istituzionali: progettare interventi di prossimità significa intercettare i bisogni e creare relazioni con chi ti è vicino, che sia anziano piuttosto che immigrato o famiglia monogenitoriale, confrontandoti con gli altri attori della rete, uscendo dalla logica dell autoreferenzialità poiché la complessità del disagio, della vulnerabilità impone una presa di coscienza responsabile e condivisa dei problemi e degli approcci. Le associazioni in questo percorso sono state accompagnate con percorsi formativi adeguati ad acquisire consapevolezza sulla relazione d aiuto nel sostegno alle persone in difficoltà, sia per chi le incontra in attività di distribuzione di generi alimentari e di prima necessità, sia per chi le affianca in percorsi di reinserimento lavorativo o accesso al microcredito, o nel ruolo educativo rivolto ad adolescenti. Un altro elemento ricorrente è la complementarietà, l integrazione con i servizi attivi: nei percorsi formativi, nelle azioni di ricerca e nella realizzazione delle pubblicazioni, si è prestato attenzione al confronto, allo scambio di conoscenza reciproca fra operatori pubblici e volontariato, valorizzando le specificità di ognuno. Infine, in questi progetti si legge un altro tratto specifico del volontariato: l azione di sentinella, di curatore di bisogni che vengono presentati ad un pubblico più ampio, attraverso modalità innovative (come può essere una mostra fotografica che traccia traiettorie biografiche) e stimolando il cittadino ad osservare con più attenzione e magari ad assumere un ruolo più responsabile nei confronti della propria comunità. Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 33

34 Relazioni che valgono Provincia: BO Campi estivi Esperienze educative e di socializzazione per adolescenti e pre-adolescenti L esperienza dei campi estivi risponde al bisogno di ragazzi adolescenti e preadolescenti di vivere momenti di socializzazione e svago nel periodo estivo, in cui le opportunità presentate dal territorio sono scarse per quelle famiglie che non hanno la possibilità di andare in vacanza. I campi estivi sono quindi una esperienza di socialità, svago e apprendimento che, attraverso laboratori e attività creative, ha permesso di instaurare legami di gruppo e situazioni di benessere tra i ragazzi e per le famiglie coinvolte. 8 campi estivi 160 ragazzi 9 OdV 9 Enti Locali 8 Associazioni Sportive e di Promozione Sociale Tra l estate 2011 e l estate 2012 sono state realizzate otto esperienze di campi estivi (di cui una, nel luglio 2012, in un territorio colpito dal sisma). Nei territori coinvolti le partnership e collaborazioni attivate hanno dato vita a una rete strutturata di comunità a livello locale. A disposizione presso il CSV di Bologna materiale fotografico e video schede di presentazione delle attività di socializzazione/educative proposte ai ragazzi. VOLABO Centro Servizi per il Volontariato di Bologna progettazione@volabo.it tel t Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 34

35 Relazioni che valgono Provincia: FE Orientamento e informazione Un vademecum per volontari ed operatori Nell ambito della rete di soggetti del pubblico e del privato sociale impegnati nel contrasto alle povertà, si lamenta spesso una scarsa conoscenza sia di quanto opera il volontariato, sia delle risorse messe in campo dal pubblico. Al fine di migliorare la conoscenza delle opportunità offerte, si è pensato di elaborare uno strumento in grado di facilitare la conoscenza tra organizzazioni, in vista anche di una progressivo coordinamento e razionalizzazione delle risorse. 86 enti contattati del distretto centro-nord In trentuno pagine, in continuo aggiornamento, sono raccolti i servizi attivati a livello di strutture di prima accoglienza, centri per l impiego, centri di ascolto e di distribuzione di beni di prima necessità, parrocchie, associazioni, con indirizzi, modalità di accesso, destinatari. Il vademecum, rivolto a volontari ed operatori del distretto socio sanitario centro-nord (Comune di Ferrara, Masi, Torello, Voghiera e l Unione dei sei Comuni del Copparese), è suddiviso per tematiche per facilitarne la fruibilità: informazioni/salute/dormire/mangiare/vestire e lavarsi/ lavorare/lingua/tutela dei diritti/numeri di emergenza. A disposizione presso il CSV di Ferrara il Vademecum. Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara formazione@csvferrara.it segreteria@csvferrara.it Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 35

36 Relazioni che valgono Provincia: MO Ricerca intervento di quartiere e di vicinato Dall individuazione dei vulnerabili ad interventi di coesione sociale Il percorso ha coinvolto cinque quartieri della città di Modena in cui operano le organizzazioni interessate e si è sviluppato in tre fasi: la prima di approfondimento sul tema dei vulnerabili e sull approccio non assistenziale, con una modalità che parte dalla condivisone della comune situazione di difficoltà, che non attende, piuttosto raggiunge le persone nei loro contesti di vita, attraverso gesti quotidiani. La seconda fase ha poi sistematizzato e approfondito la conoscenza dei contesti scelti ma sopratutto si è concentrata sulla scelta delle piccole azioni, di oggetti e gesti utili e non stigmatizzanti per entrare in contatto e coinvolgere le persone più vulnerabili. Durante la terza fase i volontari nei loro contesti hanno sperimentato le microattività scelte. Da sottolineare inoltre che il percorso si è svolto con continuo confronto tra queste realtà associative, sostenute da una supervisione esperta. Per le associazioni coinvolte questo percorso ha significato acquisire un approccio e metodologie sociali nuove, conoscere meglio la loro realtà sociale, confrontarsi con altre realtà del territorio. Queste sono alcune delle iniziative realizzate dalle associazioni che continuano anche dopo la conclusione del progetto: Quartiere Cittadella: individuazione di un area specifica di una parrocchia per eventi e iniziative di prossimità. La messa a disposizione di porzioni di terreno da coltivare ad orto, non solo per anziani ma anche per gli adulti, favorendo l aspetto comunitario del lavoro e della fruizione diretta dei prodotti. Quartiere Villaggio Giardino: suddivisione in 14 zone del territorio, scelta di un responsabile e di un referente per ogni zona, coadiuvati da alcuni volontari. Scelta di una zona con 326 famiglie e 44 volontari: consegna di bollettini durante il periodo natalizio di casa in casa in alcuni condomini di una strada con notizie sul progetto e sulle attività solidali per sensibilizzare le persone sul tema della vulnerabilità, incontri con le famiglie di una via in particolare, utilizzo della bacheca del condominio per inserire le disponibilità all aiuto, giocare a carte in cortile, informare quando muore qualcuno, organizzare occasioni conviviali nel parchetto in cui ognuno porta qualcosa, lancio dell idea di una banca delle disponibilità nella via. Distribuzione dei panettoni e visite a casa degli anziani per zona (circa 230 anziani) Albereto e Zona Crocetta: rilancio dell esperienza della banca del tempo come meccanismo valido che non stigmatizza gli aderenti, riconoscendoli come portatori di richieste ma anche di risorse. Disponibilità anche in questa zona di un terreno per orto urbano. A disposizione presso il CSV di Modena materiale descrittivo del percorso svolto dalle associazioni. volontariamo Centro di Servizi per il Volontariato di Modena info@volontariamo.it barbara.borsarini@volontariamo.it tel OdV enti contattati del distretto centro-nord 5 organizzazioni di terzo settore 150 volontari coinvolti Destinatari: 230 anziani 15 donne straniere e relativi nuclei familiari 360 famiglie Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 36

37 Relazioni che valgono Provincia: MO Progetti microcredito per autonomie lavorative Il microcredito: dall accoglienza al servizio Carpi Il microcredito, nella sua finalità di riqualificazione sociale e professionale della persona, può rappresentare, se utilizzato correttamente, un valido strumento per contrastare la povertà. Il costante monitoraggio sul progetto Avere Credito, della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e dalla Fondazione Casa del Volontariato di Carpi, ha messo in evidenza che affinché il microcredito possa rappresentare veramente uno strumento per uscire da un momentaneo stato di difficoltà economico sociale, deve prevedere un reale tutoraggio della persona, che non può esaurirsi nella compilazione e presentazione della domanda dovendo piuttosto trasformarsi in uno vero e proprio servizio di ascolto, accompagnamento e orientamento alla persona. Dall altra parte il Centro di Servizio per il Volontariato che coordina un progetto di contrasto alle povertà, volto a favorire la sperimentazioni di nuove soluzioni di contrasto alla povertà ha accompagnato le associazioni e i partner del progetto nella riflessione sul ruolo del tutor volontario all interno di questo progetto. Un tutoraggio con tali caratteristiche richiede specifiche competenze tecniche relazionali, acquisibili attraverso uno specifico iter formativo. Per questo motivo è nato il progetto formativo rivolto a volontari tutor del progetto Avere Credito. Il percorso si rivolge a volontari e operatori delle associazioni e degli enti che già svolgono attività di sportello, nonché gli altri soggetti del territorio interessati ad entrare a far parte di una rete che intende sviluppare nuove soluzioni di contrasto alle povertàe ha toccato tre ambiti diversi: Ambito psicologico-relazionale (3 incontri) I bisogni della famiglia (2 incontri) I progetti attivi sul tema e le nuove progettualità che possono nascere da questo percorso (2 incontri) volontariamo Centro di Servizi per il Volontariato di Modena info@volontariamo.it tel Fondazione Casa del Volontariato Carpi Promotori formazione tutor: 4 OdV 5 organizzazioni di terzo settore 3 istituzioni Partecipanti alla formazione: 12 tutor volontari delle associazioni Ente gestore progetto: Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi Fondazione Casa del Volontariato Carpi Sportelli: 5 associazioni cooperative 3 istituzioni Costituzione di una vera e propria rete di associazioni ed enti che condivide un approccio relazionale e informativo rispetto alle richieste di accesso a programmi di sostegno come il microcredito a Carpi e che si confronta in modo costante sulle risposte possibili per far fronte a situazioni di vulnerabilità. I volontari formati sono stati 12. Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 37

38 Relazioni che valgono Provincia: MO Percorsi di cittadinanza e lavoro per giovani fragili Anch io V.In.C.O. Esperienze di Volontariato, INclusione, Cittadinanza e Opportunità di lavoro per giovani Anche tra i giovani modenesi sta crescendo il numero di chi ha ormai rinunciato a cercare lavoro e ad iscriversi al centro per l impiego, diventando così inattivo. Questi giovani non cercano, ma vorrebbero un lavoro, paralizzati da pessimismo o in attesa degli esiti di colloqui o di risposta a curricula inviati ad aziende, agenzie e centri per l impiego. Li chiamano, con un acronimo inglese, neet. Sono i giovani che non sono iscritti a scuola né all Università, che non lavorano e che nemmeno seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale. L obiettivo primario di questo progetto è quello di sostenere 65 giovani attraverso azioni pratiche d orientamento nel mondo del volontariato e del lavoro. Si tratta di esperienze pratiche di formazione in imprese del territorio come investimento del territorio stesso sui giovani ed esperienze pratiche di volontariato come restituzione di risorse al territorio. Ad ogni giovane coinvolto è stata offerta la possibilità di svolgere un attività formativa complessiva di 270 ore di cui: 20 ore di lavoro individuale e di gruppo per favorire l emergere di attitudini, bisogni e aspettative da un minimo di 150 ore a un massimo di 200 ore di formazione pratica all interno di aziende disponibili ad ospitare i giovani in una esperienza di stage da un minimo di 50 ore a un massimo di 100 ore di esperienza di volontariato in associazioni del Terzo settore. Il progetto ha promosso percorsi di agio e benessere a favore dei giovani attraverso il consolidamento di reti sociali e l acquisizione di competenze relazionali e professionali. Ha inoltre ridotto e lavorato per prevenire l aggravarsi degli effetti della crisi socio-economica in corso sui i giovani (perdita di autostima e di speranza verso il futuro). volontariamo Centro di Servizi per il Volontariato di Modena info@volontariamo.it barbara.borsarini@volontariamo.it tel Promotori: CSV Modena CEIS Modena Comune di Modena Fondazione Cassa di Risparmio di Modena 8 OdV 2 APS Soggetti coinvolti: 35 Soggetti profit 20 volontari 65 tirocinanti inseriti di cui 34 donne e 31 uomini 68 tirocini attivati di cui 12 attivi e 5 in chiusura 9 assunzioni 23 tirocini con indennità da parte dell azienda ospitante A disposizione presso il CSV di Modena relazioni descrittive dei risultati e dei percorsi svolti video Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 38

39 Relazioni che valgono Provincia: PR Forme di contatto a bassa soglia per la povertà Laboratori di comunità Nel distretto di Fidenza vi era necessità di intercettare nuove tipologie di povertà attraverso una forma di contatto a bassa soglia, che a partire da un incontro costruito sui bisogni primari (es. la consegna a domicilio di beni alimentari) mirasse ad attivare processi relazionali volti all inclusione e all integrazione sociale. Si è realizzato un coordinamento misto per la gestione del Fondo Famiglie per le famiglie; una Banca dell oggetto per favorire la cultura del riuso nelle giovani generazioni e soprattutto dei Laboratori di comunità per favorire la partecipazione di categorie di persone spesso ai margini in attività culturali e ricreative rivolte alla cittadinanza. 5 laboratori realizzati ogni anno 12 OdV 2 tipologie di gruppi informali (Gruppi di Acquisto Solidale e gruppi di famiglie collegate a parrocchie) 80 persone intercettate, appartenenti a circa 40 nuclei familiari. Il progetto ha consolidato i rapporti tra le associazioni del territorio soprattutto nella pratica di laboratori di arti a forte valenza interculturale; a questo si aggiunge il lavoro di tessitura delle relazioni a livello di quartiere come efficace contrasto all impoverimento sociale. Forum di solidarietà Centro Servizi per il Volontariato di Parma r.pippa@forumsolidarieta.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 39

40 Relazioni che valgono Provincia: PC Processi d integrazione per migranti Favorire l integrazione e l autonomia delle persone di origine straniera Le persone senza dimora potrebbero essere considerate come il settore della popolazione in cui, nella forma più acuta e grave, si manifestano sia la deprivazione economica e materiale, sia il deterioramento del tessuto di relazioni sociali. Si è effettivamente spesso in presenza di traiettorie biografiche connotate da abbandono e decomposizione del sé, in cui si alimentano reciprocamente la contrazione delle reti sociali e la compressione della progettualità esistenziale. L originale operazione culturale sviluppata dalla mostra fotografica e dal relativo catalogo invita a problematizzare questa rappresentazione, mostrando come, anche in condizioni di estrema precarietà economica e psico-sociale, il desiderio di intimità e di domesticità non sempre si estingua, anzi si misuri creativamente con un quadro di vincoli potenzialmente paralizzanti. 13 associazioni promotrici (di cui 5 hanno affiancato direttamente il gruppo di lavoro) 5 enti partner 8 esposizioni in differenti contesti provinciali ed extra-provinciali Le numerose location (provinciali ed extra-provinciali) in cui è stata ospitata la mostra fotografica hanno permesso di raggiungere e far riflettere centinaia o forse migliaia di persone. Le immagini e le parole di questo catalogo, innovativo approfondimento socio-culturale sulle traiettorie biografiche dei senza dimora della città di Piacenza, possono essere accolte come monito, come richiamo a chi voglia porsi, come uomo e cittadino, in atteggiamento di ascolto e di assunzione di responsabilità, poiché segnalano come e quanto efficacemente, anche nel nostro territorio, si producano marginalità e separatezza. A disposizione presso il CSV di Piacenza il catalogo fotografico realizzato S.V.E.P. Centro di Servizio Volontariato di Piacenza info@svep.piacenza.it progettopoverta@svep.piacenza.it tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 40

41 Relazioni che valgono Provincia: RE Traiettorie sulle biografie dei senza dimora Dimore invisibili rapporto tra processi di impoverimento e fragilità dei legami sociali In diversi luoghi a livello locale sono stati attivati momenti di relazione e percorsi formativi di autonomia rivolti alla fascia di povertà rappresentata dai migranti, in particolare dalle donne. A questo scopo sono stati organizzati corsi di alfabetizzazione di diversi livelli, laboratori di sartoria, promozione dell autonomia nella mobilità delle donne e promozione della conoscenza del territorio, e corsi per l insegnamento della lingua italiana attraverso diverse metodologie. 3 corsi per volontari sull insegnamento agli stranieri 6 corsi di alfabetizzazione per persone straniere 30 persone partecipanti nei corsi di sartoria 200 persone migranti nel corso di alfabetizzazione Lo stimolo ad una maggiore apertura e confronto tra le diverse realtà che operano a fianco delle persone migranti, ha generato sui diversi territori la creazione di percorsi di progettazione condivisi per la presa in carico dei numerosi casi di povertà. Ciò ha favorito la continuità dei percorsi di ascolto e dei corsi di alfabetizzazione. A disposizione presso il CSV di Reggio Emilia materiale formativo sull insegnamento della lingua italiana per stranieri. Dar Voce Centro Servizi per il Volontariato di Reggio Emilia cecilia.pignagnoli@darvoce.org tel Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all esclusione sociale 41

42 C M Y CM MY CY CMY K logo_vettoriale.pdf 1 08/10/13 11:54 Hanno collaborato alla realizzazione del progetto e di questa pubblicazione i CSV di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini e il Coordinamento dei CSV dell Emilia Romagna.

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