Club Alpino Italiano Sezione di Bozzolo. Scuola di Alpinismo e SciAlpinismo Sesto Gnaccarini Gestione delle Emergenze

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Club Alpino Italiano Sezione di Bozzolo. Scuola di Alpinismo e SciAlpinismo Sesto Gnaccarini Gestione delle Emergenze"

Transcript

1 Gestione delle Emergenze

2 PREVENIRE. E MEGLIO CHE CURARE

3 Indice della serata: Messa in sicurezza della cordata e predisposizione del sistema iniziale di recupero Paranco semplice con rinvio al compagno Paranco Mezzo Poldo con piastrina Paranco Mezzo Poldo con piastrina e spezzone ausiliario Paranco Vanzo Autosoccorso in valanga

4 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 1. Tenuta 2. Predisposizione del primo sistema di assicurazione 3. Caricamento dell ancoraggio provvisorio 4. Predisposizione dell ancoraggio definitivo 5. Collegamento dei punti di ancoraggio 6. Caricamento dell ancoraggio definitivo 7. Autoassicurazione e riduzione degli attriti

5 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 1. Tenuta a. Importanza della corda tesa in modo da arrestare la caduta in pochi metri b. Opporsi con tutte le proprie forze all improvvisa trazione, magari abbassandosi (si abbassa il baricentro), magari aiutandosi con la becca della piccozza c. Una volta bloccata la caduta, stabilizzare la propria posizione in modo da operare con una certa libertà d. Essere in linea con la corda in modo da scaricare il più possibile sui piedi il peso del compagno e. Per quanto possibile il caduto dovrà cercare si alleviare il proprio peso in modo da facilitare l assicuratore

6 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 1. Tenuta

7 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 2. Predisposizione del primo sistema di assicurazione a. Si predispone un ancoraggio provvisorio sul quale scaricare parzialmente il peso del compagno e predisporre in condizioni di maggiore sicurezza e stabilità la sosta definitiva che dovrà avere assoluta garanzia di tenuta b. Operazione da farsi quanto più velocemente possibile

8 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 2. Predisposizione del primo sistema di assicurazione A seconda del terreno, come ancoraggio provvisorio possiamo utilizzare: - Neve poco consistente: piccozza orizzontale - Neve con sufficiente consistenza: piccozza in verticale - Neve molto dura o ghiaccio: piantare la becca della piccozza o avvitare un chiodo da ghiaccio

9 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 3. Caricamento dell ancoraggio provvisorio a. Collegare l anello di cordino da ghiacciaio (collegato alla corda con nodo Prusik) all ancoraggio provvisorio e caricarlo gradualmente accertandosi della sua tenuta b. Nel caso di neve sufficientemente consistente, gli attrezzi possono essere infilati direttamente nell anello di cordino durante l infissione c. Collaborare comunque alla tenuta mantenendo in tensione la corda fino all esecuzione della sosta definitiva

10 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 3. Caricamento dell ancoraggio provvisorio

11

12 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 4. Predisposizione dell ancoraggio definitivo a. Col materiale disponibile realizzare un ancoraggio definitivo che garantisca la massima tenuta possibile b. Ancoraggio definitivo sempre a monte dell ancoraggio provvisorio c. Si raccomanda la massima velocità e semplicità di esecuzione d. A seconda del terreno valgono le stesse regole di cui sopra riguardo al tipo di ancoraggio da utilizzare

13

14 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 5. Collegamento dei punti di ancoraggio a. Collegare i vari ancoraggi con un cordino sufficientemente lungo b. Nel vertice ottenuto applicare un moschettone a ghiera con piastrina bloccante c. Inserirvi il tratto di corda di cordata compresa tra il prusik e il barcaiolo del soccorritore (tratto che può diventare lasco) d. Tensionare il più possibile la corda recuperando mediante piastrina autobloccante

15

16 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 5. Collegamento dei punti di ancoraggio

17 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 6. Caricamento dell ancoraggio definitivo a. Sciogliere asola e contro-asola e traferire in modo graduale il peso del compagno dall ancoraggio provvisorio a quello definitivo

18

19 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 6. Caricamento dell ancoraggio definitivo

20 MESSA IN SICUREZZA DELLA CORDATA E PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA INIZIALE DI RECUPERO 7. Autoassicurazione e riduzione degli attriti a. Moschettone nel foro inferiore della piastrina e barcaiolo sul ramo di corda scarico b. Sciogliere il prusik sul ramo carico ed eseguirlo su quello scarico c. Collegare uno dei due rami del cordino da ghiacciaio all imbragatura mediante barcaiolo e nodino di sicurezza d. Solo ora sciogliere il barcaiolo della corda di cordata

21

22 PREDISPOSIZIONE DEL SISTEMA DI RECUPERO Considerazioni da fare 1. Il gruppo di soccorritori è numeroso (4 o più) 2. Il compagno caduto è perfettamente in grado di collaborare (fisicamente e psicologicamente integro) 3. Il compagno caduto è leggermente infortunato e/ in stato confusionale (il suo apporto nelle fasi di recupero è limitato) 4. Il compagno caduto non è in grado di collaborare

23 PARANCO SEMPLICE CON RINVIO AL COMPAGNO Sistema adatto con gruppi numerosi e con compagno in grado di collaborare Si basa sulla grande forza disponibile derivante dal numero cospicuo di soccorritori

24 PARANCO SEMPLICE CON RINVIO AL COMPAGNO Per poter utilizzare il paranco semplice è necessario che: a. Il compagno caduto collabori almeno parzialmente b. Si disponga di una quantità di corda libera pari a circa il doppio della distanza tra compagno caduto ed ancoraggio su cui questo è assicurato c. I soccorritori siano almeno 3/4

25 PARANCO SEMPLICE CON RINVIO AL COMPAGNO FASI DELLA MANOVRA 1. Messa in sicurezza della cordata secondo i punti precedenti 2. Inviare al caduto la corda disponibile, doppiata e predisposta con un moschettone a ghiera che il caduto dovrà agganciare all anello di servizio della propria imbracatura 3. Effettuare il recupero mediante una trazione coordinata dei soccorritori 4. Man mano recuperare il lasco di corda nella piastrina

26 PARANCO SEMPLICE CON RINVIO AL COMPAGNO

27 PARANCO MEZZO POLDO CON PIASTRINA Sistema di recupero in grado di garantire il successo anche con un solo soccorritore e caduto impossibilitato a collaborare Si basa sulla demoltiplicazione delle forze (sollevo circa la metà del peso del caduto e un recupero di corda quattro volte maggiore di quanto dev essere sollevato il compagno)

28 PARANCO MEZZO POLDO CON PIASTRINA LISTA DELLA SPESA - Spazio minimo per la manovra 1,20 m - Un soccorritore esterno - Una piastrina bloccante oppure nodi Edi o nodo cuore - 5 moschettoni (consigliati base larga) - 1 cordino per autobloccante machard bidirezionale - Eventuale puleggia da inserire nel punto M1 (riduzione dello sforzo del 20%)

29 PARANCO MEZZO POLDO CON PIASTRINA

30 PARANCO MEZZO POLDO CON PIASTRINA PASSAGGIO DEI NODI A PALLA

31 PARANCO MEZZO POLDO CON PIASTRINA E SPEZZONE AUSILIARIO Sistema più lento del precedente ma meno faticoso e si basa su un ulteriore demoltiplicazione delle forze Sollevo il mio compagno utilizzando una forza pari a circa un terzo del suo peso, recuperando però una quantità di corda pari a otto volte la distanza che il caduto deve percorrere

32 PARANCO MEZZO POLDO CON PIASTRINA E SPEZZONE AUSILIARIO LISTA DELLA SPESA - Spazio minimo per la manovra 1,50 m - Un soccorritore esterno - Una piastrina bloccante oppure nodi Edi o nodo cuore - 6 moschettoni (consigliati base larga) - 1 cordino per autobloccante machard bidirezionale - Spezzone di cordino - Eventuale puleggia da inserire nel punto M1 (riduzione dello sforzo del 20%)

33 PARANCO MEZZO POLDO CON PIASTRINA E SPEZZONE AUSILIARIO

34 PARANCO VANZO Sistema utilizzabile con caduto in grado di collaborare; si basa sul principio di effettuare il recupero esattamente sulla verticale del caduto con conseguente eliminazione di ogni attrito; lavora il ramo privo di nodi a palla (un problema in meno )

35 PARANCO VANZO LISTA DELLA SPESA - Un soccorritore esterno - Quantità di corda libera pari al doppio della distanza fra compagno caduto ed ancoraggio definitivo - Caduto in grado di collaborare almeno parzialmente - Bordo del crepaccio privo di cornici e sufficientemente solido - Spezzone di cordino della lunghezza di 3,20-3,50m (va bene anche il cordino da ghiacciaio)

36 FASI DELLA MANOVRA PARANCO VANZO 1. Approntamento dell ancoraggio definitivo (già vista e fase comune a tutte le manovre) 2. Bloccare la corda scarica mediante nodo barcaiolo eseguito su un moschettone a ghiera applicato al foro inferiore della piastrina 3. Sciogliere il nodo Prusik che si trova sul ramo carico e rieseguirlo sul ramo scarico 4. Col ramo più corto eseguire un barcaiolo con nodino di sicurezza in un moschettone applicato all asola di servizio 5. Inviare al caduto la corda doppiata dotata di moschettone a ghiera che egli provvederà ad agganciare all asola di servizio della propria imbracatura

37 PARANCO VANZO FASI DELLA MANOVRA 6. Eseguire sulla parte di corda di ritorno dal compagno un nodo autobloccante bellunese utilizzando il ramo più lungo del cordino utilizzato per autoassicurarsi 7. Durante la fase di recupero mantenere il nodo bellunese sul bordo del crepaccio mediante un asoletta sufficientemente larga da far scorrere agevolmente la corda (consigliato il bulino); il capo libero di questo cordino verrà avvolto attorno allo scarpone

38 PARANCO VANZO FASI DELLA MANOVRA 8. Iniziare ora la fase di recupero mediante recupero a spalla della corda proveniente da compagno 9. Alfine di ridurre lo sforzo del soccorritore, il compagno caduto si potrà aiutare trazionando la corda che arriva a lui e che si trova fissata all ancoraggio definitivo mediante nodo barcaiolo

39 PARANCO VANZO

40 PARANCO VANZO

41

42 PARANCO VANZO Nodo Bellunese (esecuzione)

43

44

45

46 PARANCO VANZO

47

48 AUTOSOCCORSO IN VALANGA Non è un problema solo degli scialpinisti tempo limite 15 min.

49 AUTOSOCCORSO IN VALANGA ecco perché è meglio averli!!

50 AUTOSOCCORSO IN VALANGA Fase di ricerca Vista-Udito -A.R.V.A in ricezione + Pala + Sonda (se disponibili) -esplorare tutta la superficie della valanga IN SILENZIO - comunicare subito all eventuale coordinatore il ritrovamento di oggetti (segnare e non rimuovere)

51 AUTOSOCCORSO IN VALANGA Aree di Ricerca Primarie Zona di accumulo finale Zona di accumulo laterale Avvallamenti A monte o valle di ostacoli naturali (rocce; alberi) Zona in cui c'è perdita di velocità (pendio <30 )

52 AUTOSOCCORSO IN VALANGA IN OGNI CASO SI DEVE SEMPRE CHIAMARE IL SOCCORSO

53 Grazie per l attenzione!!!

TECNICHE DI RECUPERO DA CREPACCIO

TECNICHE DI RECUPERO DA CREPACCIO CLUB ALPINO ITALIANO Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo e Sci Alpinismo Scuola Centrale di Alpinismo Scuola Centrale di Sci Alpinismo TECNICHE DI RECUPERO DA CREPACCIO Approvato dalla CNSASA il

Dettagli

PROGRESSIONE IN FERRATA CON MINORI UTILIZZO DEL KIT DA FERRATA MONORAMO. Scuola AG - VFG Aggiornamento AAG Arco 25-26 maggio 2013

PROGRESSIONE IN FERRATA CON MINORI UTILIZZO DEL KIT DA FERRATA MONORAMO. Scuola AG - VFG Aggiornamento AAG Arco 25-26 maggio 2013 PROGRESSIONE IN CON MINORI UTILIZZO DEL KIT DA MONORAMO Scuola AG - VFG Aggiornamento AAG Arco 25-26 maggio 2013 PROGRESSIONE IN CON OBIETTIVI DELL AGGIORNAMENTO: MINORI Presentare le tecniche di progressione

Dettagli

VieNormali.it - www.vienormali.it

VieNormali.it - www.vienormali.it VieNormali.it - www.vienormali.it Progressione a Y Nodi e Progressione in Via Ferrata di Alberto Bernardi Per chi va in montagna e non si improvvisa Alpinista è bene avere dimestichezza con i nodi qui

Dettagli

Manovre di emergenza. per. Istruttori di Sci Fondo Escursionismo

Manovre di emergenza. per. Istruttori di Sci Fondo Escursionismo Manovre di emergenza per Istruttori di Sci Fondo Escursionismo Sommario Premessa...3 Attrezzatura...3 Corde, cordini e fettucce...3 Corde...3 Cordini...4 Fettucce...4 Moschettoni...4 Manovre di emergenza...5

Dettagli

RECUPERO da CREPACCIO

RECUPERO da CREPACCIO recupero da crepaccio 1 RECUPERO da CREPACCIO G. Galli - maggio 2010 recupero da crepaccio 2 premessa 1 condizioni dell incidente la caduta in un crepaccio può verificarsi per un alpinista: legato e preventivamente

Dettagli

Manovre di autosoccorso: Paranchi

Manovre di autosoccorso: Paranchi Angela Montanari Paranchi Pag. 1/8 Manovre di autosoccorso: Paranchi Recupero di ferito con paranco mezzo Poldo con piastrina. Questo sistema di recupero va adottato, oltre che in alpinismo su ghiaccio

Dettagli

CLUB ALPINO ITALIANO

CLUB ALPINO ITALIANO CLUB ALPINO ITALIANO Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo e Sci Alpinismo Scuola centrale di Alpinismo Scuola centrale di Sci Alpinismo AGGIORNAMENTO SU TECNICHE E MANOVRE DI CORDA Approvato dalla

Dettagli

Torri per Anemometri

Torri per Anemometri Torri per Anemometri SCHEDA TECNICA PALO 12M E 16 M La torre ribaltabile da 12M e 16M è fornita completa di tubi diametro 50 mm tipo taz (Legrand o similari) già preforati. Il kit è composto da una base

Dettagli

EVAK 500 è esclusivamente riservato ai professionisti che abbiano ricevuto l addestramento richiesto per manovre di soccorso.

EVAK 500 è esclusivamente riservato ai professionisti che abbiano ricevuto l addestramento richiesto per manovre di soccorso. evak 500 argano-paranco a corda a corsa illimitata concepito per operazioni di salvataggio e di evacuazione SOMMARIO Pagina Avvertenze importanti 2 1. Generalità 2 2. Sicurezza 3 3. Installazione 3 4.

Dettagli

SISTEMA VANZO. descrizione sequenza operativa

SISTEMA VANZO. descrizione sequenza operativa PARANCO MEZZO POLDO Il "mezzo Poldo" è un paranco utilizzato nella pratica alpinistica e scialpinistica, non è molto veloce ma garantisce il successo del recupero anche se ad agire si è da soli. Il "mezzo

Dettagli

Scuola Nazionale di Alpinismo Emilio Comici Della Società Alpina delle Giulie Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano LA CATENA DI SICUREZZA

Scuola Nazionale di Alpinismo Emilio Comici Della Società Alpina delle Giulie Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano LA CATENA DI SICUREZZA Scuola Nazionale di Alpinismo Emilio Comici Della Società Alpina delle Giulie Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano LA CATENA DI SICUREZZA Sommario Il movimento della cordata La caduta Metodi di

Dettagli

AUTOSOCCORSO SU ROCCIA

AUTOSOCCORSO SU ROCCIA AUTOSOCCORSO SU ROCCIA LE OPERAZIONI SEGUENTI DEVONO ESSERE BEN CHIARE NELLA MENTE DI CHI LE ESEGUE E FRUTTO DI PERIODICHE ESERCITAZIONI, AFFINCHÈ NON SIANO CAUSA DI FATALI CONSEGUENZE, ALTRIMENTI FERMARSI

Dettagli

Club Alpino Italiano. Commissione Lombarda Materiali e Tecniche

Club Alpino Italiano. Commissione Lombarda Materiali e Tecniche Club Alpino Italiano Commissione Lombarda Materiali e Tecniche L ASSICURAZIONE IN PARETE: L IMPORTANZA DELL ALTEZZA DELLA PRIMA PROTEZIONE E DI UNA CORRETTA ASSICURAZIONE PER RIDURRE I RISCHI DI IMPATTO

Dettagli

m = 53, g L = 1,4 m r = 25 cm

m = 53, g L = 1,4 m r = 25 cm Un pendolo conico è formato da un sassolino di 53 g attaccato ad un filo lungo 1,4 m. Il sassolino gira lungo una circonferenza di raggio uguale 25 cm. Qual è: (a) la velocità del sassolino; (b) la sua

Dettagli

Scale portatili. Le scale portatili sono di 3 tipi: - Semplici - Ad elementi innestati - Doppie (o a sfilo)

Scale portatili. Le scale portatili sono di 3 tipi: - Semplici - Ad elementi innestati - Doppie (o a sfilo) SCALE PORTATILI Scale portatili DEFINIZIONE Attrezzatura di lavoro costituita da due montanti paralleli, collegati tra loro da una serie di pioli trasversali incastrati ai montanti e distanziati in uguale

Dettagli

TOPOLOGIA DELLE RETI 1. Tipi di canale 1. topologia a maglia completa 2. Topologia ad albero 3. Topologia a stella 3

TOPOLOGIA DELLE RETI 1. Tipi di canale 1. topologia a maglia completa 2. Topologia ad albero 3. Topologia a stella 3 TOPOLOGIA DELLE RETI 1 Tipi di canale 1 topologia a maglia completa 2 Topologia ad albero 3 Topologia a stella 3 Topologia a maglia parzialmente connessa 4 Topologia ad anello 5 Topologia a bus 6 Topologia

Dettagli

NODI E CORDE APPUNTI

NODI E CORDE APPUNTI NODI E CORDE APPUNTI I NODI di base, pag.1 I NODI Autobloccanti, pag.5 I NODI per l imbragatura e la sicura, pag.7 I NODI di giunzione. pag.11 1 I nodi di base: Pagina quadro I nodi autobloccanti I nodi

Dettagli

TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA

TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA CRITERI PROGETTUALI Scheda: CR003 Rev: 17/06/2009 20.28.00 Pagina 1/1 TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI IN COPERTURA a) ELIMINAZIONE E RIDUZIONE DEL RISCHIO Dispositivi permanenti Il Regolamento Regionale

Dettagli

INSTALLAZIONE HARDWARE IDP106C Ver. 1.3 BLUE DIMMER INSTALLAZIONE HARDWARE

INSTALLAZIONE HARDWARE IDP106C Ver. 1.3 BLUE DIMMER INSTALLAZIONE HARDWARE INSTALLAZIONE HARDWARE IDP106C Ver. 1.3 BLUE DIMMER INSTALLAZIONE HARDWARE Di seguito vengono forniti gli elementi di base per l installazione e l utilizzo del modulo BLUE DIMMER (modello IDP106C). Il

Dettagli

Spinta d Archimede - Metodi di misura diversi e compatibilità dei risultati

Spinta d Archimede - Metodi di misura diversi e compatibilità dei risultati Spinta d Archimede - Metodi di misura diversi e compatibilità dei risultati Materiali -dinamometro -bottiglia di plastica trasparente di capacità uguale o superiore a 1,5 L -cannucce -silicone -forbici

Dettagli

Manuale d istruzioni per uso Alimentatore di rete a sicurezza intrinseca

Manuale d istruzioni per uso Alimentatore di rete a sicurezza intrinseca KERN & Sohn GmbH Ziegelei 1 D-72336 Balingen E-mail: info@kern-sohn.com Telefon: +49-[0]7433-9933-0 Fax: +49-[0]7433-9933-149 Internet: www.kern-sohn.com Manuale d istruzioni per uso Alimentatore di rete

Dettagli

Direttore IA Carlo Cardella. Vice Direttore IAL Mauro Giambastiani. Relatore IAL Daniele Fontanelli

Direttore IA Carlo Cardella. Vice Direttore IAL Mauro Giambastiani. Relatore IAL Daniele Fontanelli Scuola Alpinismo e Sci Alpinismo CAI Lucca CORSO AR1 2016 Direttore IA Carlo Cardella Vice Direttore IAL Mauro Giambastiani Relatore IAL Daniele Fontanelli Autosoccorso della Cordata Gli esperti muoiono

Dettagli

Corso di Chimica-Fisica A.A. 2008/09. Prof. Zanrè Roberto E-mail: roberto.zanre@gmail.com Oggetto: corso chimica-fisica. Esercizi: Dinamica

Corso di Chimica-Fisica A.A. 2008/09. Prof. Zanrè Roberto E-mail: roberto.zanre@gmail.com Oggetto: corso chimica-fisica. Esercizi: Dinamica Corso di Chimica-Fisica A.A. 2008/09 Prof. Zanrè Roberto E-mail: roberto.zanre@gmail.com Oggetto: corso chimica-fisica Esercizi: Dinamica Appunti di lezione Indice Dinamica 3 Le quattro forze 4 Le tre

Dettagli

DESCRIZIONE CREAZIONE APP Si suddivide in 4 fasi di lavoro: 1. PIANIFICAZIONE; 2. PROGETTAZIONE; 3. SVILUPPO; 4. DISTRIBUZIONE.

DESCRIZIONE CREAZIONE APP Si suddivide in 4 fasi di lavoro: 1. PIANIFICAZIONE; 2. PROGETTAZIONE; 3. SVILUPPO; 4. DISTRIBUZIONE. DESCRIZIONE CREAZIONE APP Si suddivide in 4 fasi di lavoro: 1. PIANIFICAZIONE; 2. PROGETTAZIONE; 3. SVILUPPO; 4. DISTRIBUZIONE. PIANIFICAZIONE La pianificazione è la prima fase. Questa è la più delicata

Dettagli

CDR LA SCALETTA DELLA SCALATA

CDR LA SCALETTA DELLA SCALATA CDR L E D I S P E N S E D E L C ORSO D I R O C C I A P R O G R E S S I O N E D E L L A C O R D A T A LA SCALETTA DELLA SCALATA Questa dispensa riporta in maniera schematica: 1. le fasi della progressione

Dettagli

Introduzione alle macchine a stati (non definitivo)

Introduzione alle macchine a stati (non definitivo) Introduzione alle macchine a stati (non definitivo) - Introduzione Il modo migliore per affrontare un problema di automazione industriale (anche non particolarmente complesso) consiste nel dividerlo in

Dettagli

Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime

Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime Procedura operativa per la gestione della funzione di formazione classi prime Questa funzione viene fornita allo scopo di effettuare la formazione delle classi prime nel rispetto dei parametri indicati

Dettagli

GLI ATTEGGIAMENTI PREVENTIVI DIVENSIVI E OFFENSIVI. Relatori: MAURIZIO VISCIDI (vice coordinatore Nazionali Giovanili)

GLI ATTEGGIAMENTI PREVENTIVI DIVENSIVI E OFFENSIVI. Relatori: MAURIZIO VISCIDI (vice coordinatore Nazionali Giovanili) Padova, 10 Febbraio 2014 GLI ATTEGGIAMENTI PREVENTIVI DIVENSIVI E OFFENSIVI Relatori: MAURIZIO VISCIDI (vice coordinatore Nazionali Giovanili) e MARCO SCARPA (osservatore Nazionale A) Per un approfondimento

Dettagli

Club Alpino Italiano Scuola di Alpinismo e di Arrampicata Libera Cosimo Zappelli Sezioni C.A.I. M. Bacci Viareggio - E.

Club Alpino Italiano Scuola di Alpinismo e di Arrampicata Libera Cosimo Zappelli Sezioni C.A.I. M. Bacci Viareggio - E. Club Alpino Italiano Scuola di Alpinismo e di Arrampicata Libera Cosimo Zappelli Sezioni C.A.I. M. Bacci Viareggio - E. Bertini Prato La parola chiave in montagna è Sicurezza 2 Materiale I cordini e i

Dettagli

ESERCIZI PER LE VACANZE ESTIVE

ESERCIZI PER LE VACANZE ESTIVE Opera Monte Grappa ESERCIZI PER LE VACANZE ESTIVE Claudio Zanella 14 2 ESERCIZI: Calcolo della resistenza di un conduttore filiforme. 1. Calcola la resistenza di un filo di rame lungo 100m e della sezione

Dettagli

PANNELLI FOTOVOLTAICI Prime indicazioni in caso d intervento

PANNELLI FOTOVOLTAICI Prime indicazioni in caso d intervento Federazione dei Corpi Vigili del Fuoco Volontari della Provincia autonoma di Trento PANNELLI FOTOVOLTAICI Prime indicazioni in caso d intervento Trento, 15 aprile 2011 ore 20:00 Aula magna Consorzio dei

Dettagli

PER RIPASSARE NODI E MANOVRE

PER RIPASSARE NODI E MANOVRE PER RIPASSARE NODI E MANOVRE COLLEGAMENTO DELLA CORDATA Nodo delle guide con frizione Detto anche nodo Savoia o Otto ripassato. Deve essere eseguito il più vicino possibile all'imbrago e possibilmente

Dettagli

"Sei Bravo a... Scuola di Calcio"

Sei Bravo a... Scuola di Calcio "4c4: un gioco polivalente" PROGETTO TECNICO: REGOLAMENTO 1) Gioco 4c4 + portieri - Partita libera giocata in uno spazio delle seguenti misure minime/massime: lunghezza mt 25/35. larghezza mt 20/25 - Vengono

Dettagli

Passo dopo passo risolvere i problemi - Matri

Passo dopo passo risolvere i problemi - Matri Passo dopo passo risolvere i problemi - Matri Matri si impegnerà sempre per risolvere in modo professionale tutti gli eventuali problemi che si possano manifestare durante il periodo della garanzia. Molto

Dettagli

PALL GASKLEEN FILTRO PRECONDIZIONATO PER GAS ISTRUZIONI DI INSTALLAZIONE /SOSTITUZIONE

PALL GASKLEEN FILTRO PRECONDIZIONATO PER GAS ISTRUZIONI DI INSTALLAZIONE /SOSTITUZIONE PALL GASKLEEN FILTRO PRECONDIZIONATO PER GAS ISTRUZIONI DI INSTALLAZIONE /SOSTITUZIONE 1. INSTALLAZIONE SUGGERITA Figure 1 2. INSTALLAZIONE E SOSTITUZIONE DEL FILTRO È raccomandata la seguente procedura

Dettagli

GUIDA PRATICA ALL ISTALLAZIONE DI UN CORRIMANO IN LEGNO ONLYWOOD

GUIDA PRATICA ALL ISTALLAZIONE DI UN CORRIMANO IN LEGNO ONLYWOOD GUIDA PRATICA ALL ISTALLAZIONE DI UN CORRIMANO IN LEGNO ONLYWOOD A cura di Iulius Caesar - Staff Tecnico ONLYWOOD I corrimano in legno (detti anche Mancorrenti o Scorrimano ) sono un elemento indispensabile

Dettagli

ARRAMPICATA SPORTIVA (Progetto Classi in movimento, Giocosport - 4 lezioni - 8/10 anni) LEZIONE 1

ARRAMPICATA SPORTIVA (Progetto Classi in movimento, Giocosport - 4 lezioni - 8/10 anni) LEZIONE 1 ARRAMPICATA SPORTIVA (Progetto Classi in movimento, Giocosport - 4 lezioni - 8/10 anni) LEZIONE 1 COS E L ARRAMPICATA SPORTIVA: Introduzione all arrampicata, differenza tra alpinismo e arrampicata sportiva,

Dettagli

Modellazione Poligonale Avanzata

Modellazione Poligonale Avanzata Informatica Grafica I Modellazione Poligonale Avanzata Il (FFD) inserisce un oggetto in una gabbia (a forma di parallelepipedo o di cilindro). Spostando i vertici della gabbia si deforma il solido in esso

Dettagli

CORSO DI ALPINISMO Dispensa informativa sulla progressione su ghiacciaio

CORSO DI ALPINISMO Dispensa informativa sulla progressione su ghiacciaio CORSO DI ALPINISMO Dispensa informativa sulla progressione su ghiacciaio INTRODUZIONE La conoscenza della neve e dei fenomeni legati alla sua trasformazione e l'esperienza di numerose ascensioni non sono

Dettagli

SCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.)

SCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.) SCHEDA 17A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STANDARD FIAT 415R E SIMILI (FIAT 215, FIAT 315, etc.) Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista:

Dettagli

PENDENZE E SISTEMI ANTICADUTA

PENDENZE E SISTEMI ANTICADUTA CRITERI PROGETTUALI Scheda: CR006 Rev: 10/06/2009 18.26.00 Pagina 1/1 PENDENZE E SISTEMI ANTICADUTA Pendenze La Uni 8088 classifica le coperture secondo la loro pendenza suddividendole in tre principali

Dettagli

REALIZZA IL TUO IMPIANTO DI VERNICIATURA CON LA CABINA DI VERNICIATURA A SECCO SERIE VS EVO

REALIZZA IL TUO IMPIANTO DI VERNICIATURA CON LA CABINA DI VERNICIATURA A SECCO SERIE VS EVO REALIZZA IL TUO IMPIANTO DI VERNICIATURA CON LA CABINA DI VERNICIATURA A SECCO SERIE VS EVO PER REALIZZARE IL TUO IMPIANTO DI VERNICIATURA ALL INTERNO DEL TUO LOCALE PUOI SEGUIRE I SEGUENTI SUGGERIMENTI

Dettagli

Autodesk Map parte I digitalizzazione e importazione dati

Autodesk Map parte I digitalizzazione e importazione dati Autodesk Map parte I digitalizzazione e importazione dati Marco Negretti e-mail: marco.negretti@polimi.it http://geomatica.como.polimi.it V 5.1 10/10/08 I dati in Autodesk Map I dati vengono memorizzati

Dettagli

3.5.1 PREPARAZ1ONE I documenti che si possono creare con la stampa unione sono: lettere, messaggi di posta elettronica, o etichette.

3.5.1 PREPARAZ1ONE I documenti che si possono creare con la stampa unione sono: lettere, messaggi di posta elettronica, o etichette. 3.5 STAMPA UNIONE Le funzioni della stampa unione (o stampa in serie) permettono di collegare un documento principale con un elenco di nominativi e indirizzi, creando così tanti esemplari uguali nel contenuto,

Dettagli

ANCORAGGI SOSTE INDICE DELLA SERATA TECNICHE DI ASSICURAZIONE DISCESA IN CORDA DOPPIA. Ancoraggi e soste Tecniche di assicurazione La corda doppia

ANCORAGGI SOSTE INDICE DELLA SERATA TECNICHE DI ASSICURAZIONE DISCESA IN CORDA DOPPIA. Ancoraggi e soste Tecniche di assicurazione La corda doppia ANCORAGGI SOSTE TECNICHE DI ASSICURAZIONE DISCESA IN CORDA DOPPIA (CAPP. 4-5-6 MANUALE GHIACCIO VERTICALE) INDICE DELLA SERATA Ancoraggi e soste Tecniche di assicurazione La corda doppia 1 ANCORAGGI Ancoraggi

Dettagli

NEW. à ANTICADUTA JAG SYSTEM JAG JAG TRAXION. Moschettone con ghiera di bloccaggio automatico Am D TRIACT-LOCK (vedi pag. 33) Kit di recupero

NEW. à ANTICADUTA JAG SYSTEM JAG JAG TRAXION. Moschettone con ghiera di bloccaggio automatico Am D TRIACT-LOCK (vedi pag. 33) Kit di recupero JAG SYSTEM Kit di recupero NEW Moschettone con ghiera di bloccaggio automatico Am D TRIACT-LOCK (vedi pag. 33) Polivalenza d uso: permette di sganciare l infortunato, realizzare un ancoraggio sbloccabile,

Dettagli

Trust Predator Manuale dell'utente

Trust Predator Manuale dell'utente Trust Predator Manuale dell'utente IT-1 Copyright Nessuna parte del presente manuale può essere riprodotta o trasmessa con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma (elettronica o meccanica, compresa la fotocopia,

Dettagli

Valutazione tecnica. Allegato A

Valutazione tecnica. Allegato A Allegato A Per definire il livello tecnico di una squadra di pallavolo (base o avanzato), si valutano tutti i giocatori sui seguenti fondamentali: palleggio, bagher, battuta e attacco. Ogni fondamentale

Dettagli

SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI

SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI SCHEDA 32A: ADEGUAMENTO DEI TRATTORI A RUOTE A CARREGGIATA STRETTA MODELLO FIAT 300 DT E SIMILI Il presente documento è stato realizzato nell ambito dell attività di ricerca prevista: dalla convenzione

Dettagli

Corso di aggiornamento per CSP, CSE EDILFORM ESTENSE Ferrara, Febbraio 2016. Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro

Corso di aggiornamento per CSP, CSE EDILFORM ESTENSE Ferrara, Febbraio 2016. Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Corso di aggiornamento per CSP, CSE EDILFORM ESTENSE Ferrara, Febbraio 2016 Sistemi anti-caduta: modulo Coperture Lauro Rossi Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Valutazione dei

Dettagli

Massimo Meneguzzo - Collaborazioni DIfensive: Blocchi lontano dalla palla.

Massimo Meneguzzo - Collaborazioni DIfensive: Blocchi lontano dalla palla. i Corso Allenatore 2 Anno Bormio 7 Luglio 2009 ore 10.30 Modulo 2 Massimo Meneguzzo - Collaborazioni DIfensive: Blocchi lontano dalla palla. Formula: Togliere gli spazi vantaggiosi e rompere il timing

Dettagli

2. Sicurezza 2. Sicurezza generale delle macchine

2. Sicurezza 2. Sicurezza generale delle macchine 2. Sicurezza 2. Sicurezza generale delle macchine 2.2.5.2 DISPOSITIVI DI COMANDO A DUE MANI UNI EN 574/98 Descrizione Il comando a due mani è un dispositivo di sicurezza che garantisce, se correttamente

Dettagli

ESERCIZI RITMICI FONDAMENTALI

ESERCIZI RITMICI FONDAMENTALI 1/9 ESERCIZI RITMICI FONDAMENTALI ESERCIZI RITMICI FONDAMENTALI ESERCIZIO 1 Questo esercizio sull accordo di Mim su un tempo di 2/4 deve essere eseguito in modo che la successione delle battute sia chiaramente

Dettagli

Test di Contrazione Muscolare Cosa è e come funziona

Test di Contrazione Muscolare Cosa è e come funziona Test di Contrazione Muscolare Cosa è e come funziona INTRODUZIONE IMPORTANTE: Visita www.metodomc.it/test per un approfondimento completo sul Test di Contrazione Muscolare. Nei video allegati si fa accenno

Dettagli

Corso Base di Alpinismo A1 2009-2010 DISPENSA SUI NODI

Corso Base di Alpinismo A1 2009-2010 DISPENSA SUI NODI SCUOLA INTERSEZIONALE SIBILLA DI ALPINISMO E SCIALPINISMO Corso Base di Alpinismo A1 2009-2010 DISPENSA SUI NODI NODI A cosa servono i nodi in Alpinismo? formare una cordata congiungere corde e chiudere

Dettagli

L importanza delle prescrizioni derivanti dalla valutazione dei rischi

L importanza delle prescrizioni derivanti dalla valutazione dei rischi L importanza delle prescrizioni derivanti dalla valutazione dei rischi Lucca 10 0ttobre 2008 relatore Roberto Iacometti Art. 2 comma 1 let. q) D.Lgs 81/08 : valutazione globale

Dettagli

CINQUE MINUTI AL CIMITERO

CINQUE MINUTI AL CIMITERO CINQUE MINUTI AL CIMITERO a cura di Luigi Lattuchella, Susanna Barboni, Servizio Pre.S.A.L. della Asl TO5 Che cosa è successo Un dipendente di un impresa funebre, durante l effettuazione di rilievi tecnici

Dettagli

LEGAL RISK MANAGEMENT

LEGAL RISK MANAGEMENT LEGAL RISK MANAGEMENT AIUTIAMO A FARE IMPRESA IN TOTALE SICUREZZA STUDIO LEGALE SOCCOL STUDIO LEGALE SOCCOL Il rischio legale Cos è? È il rischio, insito in ogni attività imprenditoriale, di perdite derivanti

Dettagli

Monte Moregallo (m.1276) - Cresta G.G. OSA

Monte Moregallo (m.1276) - Cresta G.G. OSA Scuola di Alpinismo e Scialpinismo Guido Della Torre - http://www.scuolaguidodellatorre.it Monte Moregallo (m.1276) - Cresta G.G. OSA Accesso stradale: da Valmadrera (Lecco) salire in auto fino alla frazione

Dettagli

AUTO SOCCORSO in parete CORSO di Tecniche e Manovre

AUTO SOCCORSO in parete CORSO di Tecniche e Manovre AUTO SOCCORSO in parete CORSO di Tecniche e Manovre Diamo pure per scontato, e già questo è un azzardo, che sappiate che passare da una situazione orizzontale, condizione che consideriamo normale, ad una

Dettagli

Collegamenti filettati

Collegamenti filettati Collegamenti filettati Carmine Napoli Si possono dividere i collegamenti filettati in due tipologie: 1. di serraggio (collegamento forzato tra due elementi) 2. viti di manovra ( tornio movimento torretta)

Dettagli

Guida pratica all impianto elettrico nell appartamento

Guida pratica all impianto elettrico nell appartamento Guida pratica all impianto elettrico nell appartamento (prima parte) Pubblicato il: 17/05/2004 Aggiornato al: 25/05/2004 di Gianluigi Saveri La lavorazione dell impianto elettrico nell appartamento si

Dettagli

Onde sonore stazionarie in un tubo risonante

Onde sonore stazionarie in un tubo risonante Onde sonore stazionarie in un tubo risonante Scopo dell esperimento Determinare la velocità del suono analizzando le caratteristiche delle onde sonore stazionarie in un tubo risonante. Richiamo teorico

Dettagli

COMPARATORE 1/100 COMPARATORE GRADUATO

COMPARATORE 1/100 COMPARATORE GRADUATO COMPARATORE 1/100 CLASSIFICAZIONE DELLO STRUMENTO: COMPARATORE GRADUATO Avente una approssimazione di 0,01 mm ESIGENZE DI VERIFICA: E utilizzato per il controllo di errori di forma dei pezzi e per misurazioni

Dettagli

Circolare 9/2013 - Cosa fare in caso di esodo ex art. 4 della legge n. 92 del 2012

Circolare 9/2013 - Cosa fare in caso di esodo ex art. 4 della legge n. 92 del 2012 Roma, 25 ottobre 2013 Prot. 39506/AM Alla cortese attenzione di: Iscritti al Fondo Pegaso Fonti istitutive Delegati all Assemblea di Pegaso Aziende associate -Direzioni del personale -RSU aziendali Circolare

Dettagli

IM-6145. Un sistema di misurazione completamente nuovo. p osi z iona re e. Sistema di misurazione dimensionale tramite immagini. Esempi di misurazione

IM-6145. Un sistema di misurazione completamente nuovo. p osi z iona re e. Sistema di misurazione dimensionale tramite immagini. Esempi di misurazione IM-6145 Un sistema di completamente nuovo È su ffi c iente p osi z iona re e preme re Sistema di dimensionale tramite immagini Esempi di Panoramica del sistema di dimensionale tramite immagini Obiettivo

Dettagli

Università del Salento Facoltà di Ingegneria. Costruzione di Macchine

Università del Salento Facoltà di Ingegneria. Costruzione di Macchine Università del Salento Facoltà di Ingegneria Costruzione di Macchine I giunti meccanici a cura dell ing. Riccardo Nobile 1 I giunti meccanici I giunti sono degli organi meccanici utilizzati per realizzare

Dettagli

LA QUASI TOTALITÀ DEL TESTO CONTENUTO IN QUESTA DISPENSA È STATO TRATTO DAI MANUALI DEL C.A.I. PREMESSA

LA QUASI TOTALITÀ DEL TESTO CONTENUTO IN QUESTA DISPENSA È STATO TRATTO DAI MANUALI DEL C.A.I. PREMESSA LA QUASI TOTALITÀ DEL TESTO CONTENUTO IN QUESTA DISPENSA È STATO TRATTO DAI MANUALI DEL C.A.I. ALPINISMO SU GHIACCIO E MISTO E ALPINISMO SU ROCCIA ; SONO STATE CAMBIATE LA QUASI TOTALITÀ DELLE FOTO ED

Dettagli

Schall-Isostep HT-V Generale

Schall-Isostep HT-V Generale Generale Schall-Isodorn tipo HTV - elemento d'isolamento acustico per rampe di scale Riduzione di rumori di calpestio L w *= 16 db Il prodotto Vantaggi L'applicazione L'elemento d'isolamento contro rumori

Dettagli

MURI DI SOSTEGNO. a cura del professore. Francesco Occhicone

MURI DI SOSTEGNO. a cura del professore. Francesco Occhicone MURI DI SOSTEGNO a cura del professore Francesco Occhicone anno 2014 MURI DI SOSTEGNO Per muro di sostegno si intende un opera d arte con la funzione principale di sostenere o contenere fronti di terreno

Dettagli

Il cono d affilatura nelle punte elicoidali. Riprendendo la figura N 1 della descrizione generale, si possono dare le seguenti definizioni:

Il cono d affilatura nelle punte elicoidali. Riprendendo la figura N 1 della descrizione generale, si possono dare le seguenti definizioni: Il cono d affilatura nelle punte elicoidali Riprendendo la figura N 1 della descrizione generale, si possono dare le seguenti definizioni: Fig.N 1- Alcuni angoli caratteristici della punta elicoidale ε

Dettagli

I sistemi di ancoraggio costituiscono il core business dell azienda neozelandese Maxwell che da più di 4 decenni offre soluzioni eccellenti per

I sistemi di ancoraggio costituiscono il core business dell azienda neozelandese Maxwell che da più di 4 decenni offre soluzioni eccellenti per I sistemi di ancoraggio costituiscono il core business dell azienda neozelandese Maxwell che da più di 4 decenni offre soluzioni eccellenti per imbarcazioni da diporto, da lavoro e militari con lunghezze

Dettagli

Topologie delle reti di telecomunicazione

Topologie delle reti di telecomunicazione Topologie delle reti di telecomunicazione Gruppo Reti TLC nome.cognome@polito.it http://www.telematica.polito.it/ INTRODUZIONE ALLE RETI TELEMATICHE - 1 Rete di telecomunicazione Definizione: un insieme

Dettagli

MISURE GENERALI DI SICUREZZA NELL UTILIZZO DELLE SCALE. Relazione Coordinamento Regionale Cpt Lombardia

MISURE GENERALI DI SICUREZZA NELL UTILIZZO DELLE SCALE. Relazione Coordinamento Regionale Cpt Lombardia MISURE GENERALI DI SICUREZZA NELL UTILIZZO DELLE SCALE Relazione Coordinamento Regionale Cpt Lombardia Prima dell uso Il personale addetto all uso della scala deve essere stato: valutato idoneo alla mansione

Dettagli

COMMITTENTE: Comune di Follo (SP) T3 T4 FRANA DI TORENCO MONITORAGGIO DEL VERSANTE A SEGUITO DELLE OPERE DI CONSOLIDAMENTO

COMMITTENTE: Comune di Follo (SP) T3 T4 FRANA DI TORENCO MONITORAGGIO DEL VERSANTE A SEGUITO DELLE OPERE DI CONSOLIDAMENTO FERRARI DE NOBILI Sede Legale:Via Levanto n. 9 19126 La Spezia Sede Amm.va: Via C. Arzelà n. 76-19123 La Spezia- Tel: 0187/713950 Fax: 0187/717589 C.F. e P.IVA: 01141690113 R.E.A. C.C.I.A.A. della Spezia

Dettagli

Attuatori per piccole valvole

Attuatori per piccole valvole Attuatori per piccole valvole con corsa nominale di 5.5 mm 4 891 80130 80117 SSB... senza SSB...1 con Attuatori elettromeccanici per valvole VMP45..., VVP45... e VXP45... Corsa nominale da 5.5 mm Comando

Dettagli

Figura 15.2 - Cuneo di spinta attiva del terreno

Figura 15.2 - Cuneo di spinta attiva del terreno 15 LE OPERE DI SOSTEGNO 15.1 La spinta delle terre Per comprendere il significato di spinta delle terre, si prendano inizialmente in considerazione tre identici contenitori con pareti laterali piane, riempiti

Dettagli

ATTESTAZIONE. Oppure. 15 m. a pavimento o a parete

ATTESTAZIONE. Oppure. 15 m. a pavimento o a parete ATTESTAZIONE Le linee di vita permanenti EN 795 CLASSE C possono essere di tipo mono-fune o bi-fune. La linea di vita Travspring Tractel è una linea di vita permanente EN 795 CLASSE C di tipo mono-fune.

Dettagli

Il Conto Corrente Realizzato da: Elena Bozzano, Irene Fazio, Chiara Brighi, Gabriela Rosales, Luca Servetto, Riccardo Vercellone.

Il Conto Corrente Realizzato da: Elena Bozzano, Irene Fazio, Chiara Brighi, Gabriela Rosales, Luca Servetto, Riccardo Vercellone. Il Conto Corrente 1 Realizzato da: Elena Bozzano, Irene Fazio, Chiara Brighi, Gabriela Rosales, Luca Servetto, Riccardo Vercellone. Definizione di conto corrente 2 Il conto corrente bancario semplifica

Dettagli

STRUTTURA DI PROTEZIONE A QUATTRO MONTANTI PROGETTATA PER TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 120 C E SIMILI (FIAT 60 C, FIAT 70 C, FIAT 80 C, ETC.

STRUTTURA DI PROTEZIONE A QUATTRO MONTANTI PROGETTATA PER TRATTORI A CINGOLI MODELLO FIAT 120 C E SIMILI (FIAT 60 C, FIAT 70 C, FIAT 80 C, ETC. ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento Tecnologie di Sicurezza VIII Unità Funzionale 00040 Monte Porzio Catone... via di Fontana Candida, 1 Tel. 0694181 Certificato

Dettagli

Lezione n. 6 di 7. 1 Sistemi anticaduta 2 Punti di ancoraggio 3 Spazi Confinati 4 Lavori su corda 5 Rescue 6 Linee vita 7 Ispezione

Lezione n. 6 di 7. 1 Sistemi anticaduta 2 Punti di ancoraggio 3 Spazi Confinati 4 Lavori su corda 5 Rescue 6 Linee vita 7 Ispezione Linee vita 11/2015 Lezione n. 6 di 7 1 Sistemi anticaduta 2 Punti di ancoraggio 3 Spazi Confinati 4 Lavori su corda 5 Rescue 6 Linee vita 7 Ispezione Indice Introduzione alle linee vita LV201 SPEEDLINE

Dettagli

STRUTTURA DI PROTEZIONE A DUE MONTANTI POSTERIORE PROGETTATA PER TRATTORI STANDARD A RUOTE MODELLO FIAT 500 E SIMILI (FIAT 550, FIAT 600, etc)

STRUTTURA DI PROTEZIONE A DUE MONTANTI POSTERIORE PROGETTATA PER TRATTORI STANDARD A RUOTE MODELLO FIAT 500 E SIMILI (FIAT 550, FIAT 600, etc) ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento Tecnologie di Sicurezza VIII Unità Funzionale 00040 Monte Porzio Catone... via di Fontana Candida, 1 Tel. 0694181 Certificato

Dettagli

Come gestire il Money Management nelle Opzioni Binarie

Come gestire il Money Management nelle Opzioni Binarie Come gestire il Money Management nelle Opzioni Binarie 1) La prima regola per guadagnare consiste nel non perdere denaro. Chi è in grado di non perdere il capitale di partenza è sicuramente in grado di

Dettagli

La comunicazione: obiettivi e strategie. Qual è l obiettivo della comunicazione?

La comunicazione: obiettivi e strategie. Qual è l obiettivo della comunicazione? La comunicazione: obiettivi e strategie Qual è l obiettivo della comunicazione? Serata informativa per agenti immobiliari del 14 novembre 2008 POTENZIALITA DELL OFFERTA MERCATO TARGET Come faccio ad orientarmi?

Dettagli

CLAUSOLE DI ARBITRATO. arbitrato

CLAUSOLE DI ARBITRATO. arbitrato CLAUSOLE DI ARBITRATO arbitrato CLAUSOLE DI ARBITRATO DELLA CCI La CCI raccomanda a tutte le parti che vogliano fare riferimento nei loro contratti all arbitrato CCI di inserirvi la seguente clausola tipo.

Dettagli

FASCICOLO DELL OPERA. FASCICOLO DELL OPERA allegato XVI del D.Lgs.81/08 e s.m.i.

FASCICOLO DELL OPERA. FASCICOLO DELL OPERA allegato XVI del D.Lgs.81/08 e s.m.i. FASCICOLO DELL OPERA allegato XVI del D.Lgs.81/08 e s.m.i. 17 Aprile 2013 28 Maggio 2012 Dott. Ing. Silvio Spadi FASCICOLO DELL OPERA Piano di manutenzione dell opera e delle sue parti Obbiettivo prevedere,

Dettagli

Don't just purge Ultra Purge! TM. Scheda tecnica. Ultra Purge 5060. Purging compound pronto all'uso rinforzato con fibra di vetro

Don't just purge Ultra Purge! TM. Scheda tecnica. Ultra Purge 5060. Purging compound pronto all'uso rinforzato con fibra di vetro P.14 All 3 Rev 0 Don't just purge Ultra Purge! TM Scheda tecnica Temperature di lavoro Funziona con Applicazioni Ideato per da 190 C / 374 F Iniezione Cambio Colore a 320 C / 608 F Canali Caldi Cambio

Dettagli

ELLISSE AL VOSTRO FIANCO PER LA SICUREZZA

ELLISSE AL VOSTRO FIANCO PER LA SICUREZZA Organismo Abilitato Il primo organismo abilitato dal Ministero delle Attività Produttive ad effettuare le verifiche di legge degli impianti ai sensi del DPR 462/01 AL VOSTRO FIANCO PER LA SICUREZZA Abilitazione

Dettagli

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia Unità di misura di lunghezza usate in astronomia In astronomia si usano unità di lunghezza un po diverse da quelle che abbiamo finora utilizzato; ciò è dovuto alle enormi distanze che separano gli oggetti

Dettagli

Dr Daio Benedini 1 ARRESTO CARDIO RESPIRATORIO. La rianimazione cardio-polmonare è una procedura di mantenimento temporaneo e

Dr Daio Benedini 1 ARRESTO CARDIO RESPIRATORIO. La rianimazione cardio-polmonare è una procedura di mantenimento temporaneo e Dr Daio Benedini 1 ARRESTO CARDIO RESPIRATORIO RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE (BLS) : COSA È La rianimazione cardio-polmonare è una procedura di mantenimento temporaneo e parziale della ventilazione e della

Dettagli

TRASPORTI IN CONTO PROPRIO O OUTSOURCING? VALUTAZIONE MAKE OR BUY EXECUTIVE SUMMARY

TRASPORTI IN CONTO PROPRIO O OUTSOURCING? VALUTAZIONE MAKE OR BUY EXECUTIVE SUMMARY Pagina 1 TRASPORTI IN CONTO PROPRIO O OUTSOURCING? VALUTAZIONE MAKE OR BUY EXECUTIVE SUMMARY I dati esposti in questo documento provengono dalle seguenti fonti esterne : Osservatorio Nazionale sul Trasporto

Dettagli

Proteggere la rete I FIREWALL (seconda parte)

Proteggere la rete I FIREWALL (seconda parte) Proteggere la rete I FIREWALL (seconda parte) Index Architetture di rete con Firewall A cosa serve il NAT Cosa sono gli Intrusion Detection System Esistono molte architetture possibili per inserire un

Dettagli

La distalizzazione molare con l ausilio del Treppiedi

La distalizzazione molare con l ausilio del Treppiedi La distalizzazione molare con l ausilio del Treppiedi Dott. Paolo Pasquali Libero professionista a Macerata Il Treppiedi, ideato nel novembre del 98 dal sottoscritto e realizzato presso il laboratorio

Dettagli

4^ EDIZIONE DEL TORNEO DEL BORLENGO 2014

4^ EDIZIONE DEL TORNEO DEL BORLENGO 2014 Dalle 18.30 alle 20.30 di Sabato 17. STOFF SPRITZ PARTY!!! Aperitivo con musica da baracca.. Poi tutti in Sagra ad abbuffarsi di Borlenghi 4^ EDIZIONE DEL TORNEO DEL BORLENGO 2014 Il gruppo dell A Sam

Dettagli

VIAGGIO SOLO GMG VOLO + TRANSFER 16-23 AGOSTO 2011 FIRENZE - MADRID - FIRENZE

VIAGGIO SOLO GMG VOLO + TRANSFER 16-23 AGOSTO 2011 FIRENZE - MADRID - FIRENZE VIAGGIO SOLO GMG VOLO + TRANSFER 16-23 AGOSTO 2011 FIRENZE - MADRID - FIRENZE PARTECIPANTI: 50 PROGRAMMA DI VIAGGIO DEFINITIVO GIORNO 16/08/2011 ore 07.00 PROGRAMMA RITROVO PARTECIPANTI C/O APT DI FIRENZE

Dettagli

Ridimensionamento Immagini

Ridimensionamento Immagini Page 1 of 8 COME RIDIMENSIONARE LE IMMAGINI PER ilist.net Ridimensionamento Immagini Le immagini scaricate dalla macchina fotografica digitale sono troppo pesanti e di dimensioni troppo grosse per poter

Dettagli

La "sosta classica" Nella "sosta classica", i due ancoraggi sono collegati tra loro con due moschettoni ed un anello di cordino.

La sosta classica Nella sosta classica, i due ancoraggi sono collegati tra loro con due moschettoni ed un anello di cordino. La "sosta classica" 6 aprile 2005 La progressione della cordata su una parete è caratterizzata dal movimento non contemporaneo degli alpinisti. Durante la progressione della cordata, la sosta è il punto

Dettagli

KIT INTERFACCIA PANNELLO REMOTO (Cupra 28 CSI MZ) L'INSTALLAZIONE ISTRUZIONI PER. caldaie

KIT INTERFACCIA PANNELLO REMOTO (Cupra 28 CSI MZ) L'INSTALLAZIONE ISTRUZIONI PER. caldaie ISTRUZIONI PER L'INSTALLAZIONE KIT INTERFACCIA PANNELLO REMOTO (Cupra 28 CSI MZ) ISTRUZIONI PER L INSTALLATORE Questa istruzione é parte integrante del ibretto dell apparecchio sul quale é stato installato

Dettagli

TECNICHE DI SPOSTAMENTO A MURO: ALCUNE DIFFERENZE TRA SESSI E LIVELLO TECNICO

TECNICHE DI SPOSTAMENTO A MURO: ALCUNE DIFFERENZE TRA SESSI E LIVELLO TECNICO AVCA Annual Convention Dec. 12 15, 2007 Seminar Title: Blocking Footwork Techniques Used by Players of Different Gender and Level Speaker(s): Dr. Roberto Lobietti, PhD Lecturer at University of Bologna

Dettagli

Progetto del controllore

Progetto del controllore Parte 10, 1 - Problema di progetto Parte 10, 2 Progetto del controllore Il caso dei sistemi LTI a tempo continuo Determinare in modo che il sistema soddisfi alcuni requisiti - Principali requisiti e diagrammi

Dettagli