LA COGNIZIONE SOCIALE
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1 LA COGNIZIONE SOCIALE Rocco Servidio Dipartimento di Lingue e Scienze dell Educazione Sommario La psicologia sociale è interessata a conoscere gli aspetti della realtà sociale nelle sue diverse forme e manifestazioni. La social cognition o cognizione sociale è l approccio che meglio sintetizza questa necessità di conoscenze della realtà. Essa cerca di comprendere processi e strutture cognitive. Obiettivo di queste ricerche è investigare come il soggetto si adatta alla realtà in cui vive. Alcune definizioni Lo scopo principale della Psicologia sociale è quello di studiare, nel modo più sistematico possibile, i diversi aspetti dell interazione fra individui, fra gruppi sociali e all interno di essi e fra gli individui e i sistemi sociali, piccoli o grandi, di cui fanno parte (Tajfel, 1979). non esiste una psicologia dei gruppi che non sia essenzialmente e interamente una psicologia degli individui la psicologia in tutte le diramazioni è essenzialmente una scienza dell individuo (Allport, 1924). 1
2 Introduzione La psicologia sociale è una disciplina legata al dominio tradizionale delle psicologie. Studia i modi e le forme dell articolazione tra il mondo psichico e quello sociale (diversi livelli di analisi): - A livello intrapsichico si focalizza sulla rappresentazione mentale degli eventi sociali (giudizio, atteggiamento, rappresentazione sociale, identità). - Modalità di relazioni sociali (aggressività vs. altruismo). - Processi collettivi (il gruppo, le relazioni tra gruppi, le influenze sociali). Introduzione: metodi aspetti generali Sul piano metodologico la psicologia sociale è nata come disciplina di indagine sul campo. Essa utilizza spesso esperimenti sul campo e/o in laboratorio. Di fronte alla descrizione di un esperimento, il soggetto è portato a memorizzare la successione di eventi proponendo, in sede di verifica, una loro descrizione cronologica. Ma questo livello di apprendimento non è affatto sufficiente. Introduzione: esperimenti in psicologia Occorre individuare il problema dell esperimento che non coincide con l oggetto esperito, ma al suo significato scientifico. L ipotesi di ricerca, invece, coincide con l interrogativo circa il tema indagato, ovvero come, secondo i ricercatori, il fenomeno avviene, si evidenzia, si giustifica, si realizza, ecc. Come ottiene questo obiettivo? Traducendo i concetti astratti indicati nell ipotesi in esempi concreti, in realtà che possano essere in qualche modo osservabili e soprattutto misurabili: OPERATIVIZZAZIONI. 2
3 Cognizione sociale La psicologia sociale sin dai suoi albori ha elaborato un approccio cognitivo in base al quale la persona viene considerata come un individuo attivo in grado di elaborare le informazioni provenienti dall ambiente in modo da orientare il proprio comportamento. Quali sono i processi socio-psicologici sottostanti alla comprensione dell ambiente sociale? Approccio olistico: la persona acquisisce conoscenza della realtà non per semplice registrazione dei dati attraverso i processi sensoriali, ma percependo immediatamente le connessioni tra i vari elementi dell oggetto di conoscenza. Ciò permette l attribuzione di senso all oggetto percepito. Cognizione sociale È una proposta teorica, un approccio empirico e concettuale, rappresentata da un insieme di modelli destinati a studiare e comprendere fenomeni psicosociali di diversa natura e complessità. Il percorso di analisi che sta alla base di tali modelli viene realizzato mediante l indagine delle strutture cognitive interessate nel giudizio e nel comportamento sociale e dei processi mediante i quali tali strutture operano. Corteccia cerebrale 3
4 Approccio olistico La percezione umana registra i dati della realtà e cerca le connessioni tra i vari elementi dell oggetto da conoscere cosi da darvi un senso - Psicologia della gestalt. Tale termine, che in italiano potrebbe essere tradotto con forma, indica che per la coscienza ciò che diventa significativo non sono tanto le singole sensazioni, (oggetto di studio della psicologia wundtiana), quanto invece gli insiemi delle configurazioni organizzate e strutturate. La catena psicofisica , La luce che viene riflessa dall oggetto arriva all occhio dell osservatore, 2 - forma un immagine sulla retina 3 - e genera impulsi elettrici nei recettori; 4 - gli impulsi nervosi viaggiano attraverso le fibre nervose, 5 - raggiungono il cervello 6 - dove vengono elaborati 7 - e il percettore vede l oggetto Psicologia della gestalt Quando, per esempio, una persona guarda fuori dalla finestra, vede immediatamente gli alberi e il cielo, non i vari presunti elementi sensoriali separati (luminosità, colori, ). Per i gestaltisti, la mente non percepisce singoli stimoli, ma coglie l insieme degli stimoli nel campo visivo. I processi mentali sono globali e strutturati, non sono composti da elementi semplici aggregati tra loro. 4
5 Leggi gestaltiche - esempi Vicinanza Chiusura Movimento apparente o stroboscopico (Wertheimer, 1912) beta Movimento stroboscopico (Wertheimer, 1912) phi puro 5
6 Il contributo di Lewin Lewin, con la sua formazione gestaltista orientata ad analizzare i fenomeni nella loro totalità e con la sua drammatica esperienza di rifugiato, focalizza il suo interesse per i problemi concreti della vita umana e fonda un metodo per la comprensione scientifica dei fatti sociali. Le sue ricerche ebbero per oggetto soprattutto il comportamento umano considerato nel suo contesto fisico e sociale complessivo. Per prevedere il comportamento umano è necessario capire l individuo nella sua specificità e la situazione globale nella quale opera. Cognizione sociale: modelli di individuo pensante Modello di individuo come ricercatore di coerenza (Anni 50-60). Lo stato di incoerenza fra credenze o sentimenti è di per sé motivante al ripristino della coerenza tramite cambiamento dell atteggiamento in questione. Modelli della coerenza cognitiva di Festinger (1957) e Heider (1958). 6
7 Cognizione sociale: modelli di individuo come scienziato ingenuo Come uno scienziato, l individuo: è dotato di capacità logico-razionali raccoglie i dati necessari alla conoscenza di un certo oggetto giunge a conclusioni logiche Esempio: la persona X si è comportata in modo aggressivo perché la situazione induceva questo tipo di comportamento, o perché è una persona aggressiva. Cognizione sociale: modelli di individuo come economizzatore di risorse Nei processi di elaborazione delle informazioni, le persone non tengono in considerazione tutti i fattori in gioco, ma utilizzano scorciatoie di pensiero (euristiche). Queste strategie di pensiero permettono loro di risparmiare tempo ed energie cognitive ma portano a distorsioni ed errori nel ragionamento e nel giudizio sociale. Gli errori sono dovuti a proprietà del sistema cognitivo; le motivazioni non sono prese in considerazione. Cognizione sociale: modelli di individuo come tattico motivato L individuo possiede molte strategie cognitive a cui fa ricorso in base a scopi e bisogni salienti in una determinata situazione: è dunque in grado sia di pensare ed agire rapidamente, sia di soppesare con cura le informazioni che raccoglie nella realtà. La motivazione ha un ruolo fondamentale: tutta l attività di conoscenza è un processo motivato. Motivazioni epistemologiche = motivazioni che hanno per oggetto la conoscenza stessa. Bisogno di cognizione (Petty e Cacioppo, 1986): bisogno di elaborare con cura il contenuto di messaggi persuasivi. Bisogno di chiusura cognitiva (Kruglanski, 1989): bisogno di ottenere una risposta chiara e non ambigua rispetto ad un oggetto di conoscenza. 7
8 Cognizione sociale: modelli di individuo come attore motivato Negli anni più recenti gli studi hanno proposto un modello di soggetto come attore motivato. Questa esigenza nasce dal fatto che non sempre si è consapevoli dei propri scopi. Le conoscenze pregresse attivano il comportamento dei soggetti in un modo quasi inconsapevole. In pratica il comportamento del soggetto è dato dall intreccio tra cognizione e motivazioni. Altri aspetti della conoscenza sociale Motivazione e cognizione lavorano in interazione per orientare l attività umana. Fiske (1992): Esiste un legame imprescindibile fra pensiero ed azione. Thinking is for doing - pensare è per agire. La cognizione sociale è al servizio dell interazione sociale. James (1890): il ragionamento umano è selettivo in funzione dei nostri scopi. Asch (1952): le persone si formano impressioni di personalità coerenti al fine di orientare le proprie relazioni sociali. Bruner (1957): determinati tratti di personalità vengono attivati dagli scopi posseduti dalla persona. Come si genera la conoscenza sociale? Fiske [2010] esplicita in modo molto chiaro e convincente che i motives o motivazioni sono i motori del comportamento attraverso cui le persone si rapportano alla situazione, elaborano informazioni, comunicano e si rapportano agli altri. Le motivazioni fondamentali delle persone sono cinque: Appartenenza Comprensione Controllo Valorizzazione di sé Fiducia 8
9 Appartenenza e Comprensione L appartenenza è essenziale per la sopravvivenza fisica e psicologica. Da qui anche la differenza tra attaccamento e discriminazione nei confronti di altri. Per strutturare una propria identità che è al tempo stesso individuale e sociale. Comprensione Le persone hanno bisogno di comprendere il proprio sé e il mondo che li circonda. Essa diventa saliente nelle situazioni di incertezza. Conoscenza sociale condivisa rappresenta il collante per mantenere unito il gruppo. Controllo e Valorizzazione del sé Controllo e comprensione sono legati. Solo se si comprendono le situazioni (cosa ha generato un conflitto) si può avere il controllo. Si cerca di dare delle risposte a queste domande mediante delle attribuzioni causali. Attiviamo sin da piccoli strategie cognitive di controllo (pianto, sorriso), ecc. Valorizzazione del sé Questa dimensione implica processi affettivi perché riguarda la stima di sé. Chi è motivato ad aumentare la propria stima di sé eviterà attribuzioni interne in caso di insuccesso; chi desidera migliorarsi punterà su fattori interni come l impegno. Fiducia Fiducia genera cooperazione e fiducia verso noi da parte di chi è oggetto della nostra fiducia. La fiducia è una forma di intelligenza sociale che permette alle persone di condividere informazioni, risorse per raggiungere scopi comuni. Ci fidiamo delle persone care è una motivazione che a volte è rischiosa, perché ci rende vulnerabili, ma aumenta il nostro senso di benessere rendendoci più cooperanti e piacevoli. 9
10 La consapevolezza della conoscenza sociale I processi automatici: gran parte della nostra attività di conoscenza si svolge senza la nostra consapevolezza, in modo automatico. Secondo Johnson e Hasher [1987], un processo cognitivo per essere qualificato come automatico deve essere: non intenzionale, inconsapevole, non controllabile ed efficiente. Ø Tuttavia le persone spesso utilizzano simultaneamente processi sia automatici sia controllati [Bargh, 1984]. Ø Esempio: Ø Le persone possono pensare che le donne vanno peggio dei maschi in matematica a causa dell attivazione automatica degli stereotipi sociali o intenzionalmente, poiché se chi emette questo giudizio è un maschio, probabilmente ha l intenzione di mantenere alta la propria autostima. Gli oggetti della cognizione sociale Partiamo dall idea che le persone possano assumere due ruoli nel loro mondo sociale: attori dei comportamenti e osservatori del proprio e altrui comportamento. Nella condizione di osservatori si pongono l obiettivo di capire le relazioni che intercorrono tra due soggetti. Ciò non toglie che possano far parte come attori di questa relazione. Gli osservatori oltre ad essere interessati a comprendere il punto di vista degli altri, possono assumere il ruolo di persona oggetto di precisi desideri. Ciò vale anche per cercare di capire come gli altri percepiscono il proprio comportamento. Come distinguiamo la cognizione sociale La cognizione sociale ha un carattere interpersonale, intersoggettivo e riflessivo (Higgins, 2000); enfatizza il livello cognitivo di analisi in psicologia sociale. Concerne l influenza reciproca di variabili sociali e cognitive: Cognizione della psicologia sociale: comprensione dei processi cognitivi che affrontano oggetti di conoscenza di natura sociale. Esempio: studi sull attribuzione causale. Psicologia sociale della cognizione: comprensione degli effetti dello stare insieme ad altre persone sulla vita mentale. Esempio: studi sul confronto sociale. 10
11 Conoscere la realtà sociale: schemi La percezione umana non riproduce semplicemente la realtà esterna, ma la ricostruisce (Bartlett, 1932; Koffka, 1935) attraverso l utilizzo di schemi. Schemi = strutture cognitive che rappresentano un oggetto di conoscenza, includendo i suoi attributi e i loro legami. Influenzano la codifica delle informazioni nuove, il ricordo di informazioni già acquisite e le inferenze relative ai dati mancanti. Schemi: come funzionano Stimolo esterno Apparato percettivo Cervello Avviene tramite l attivazione degli schemi che possediamo: se lo stimolo è nuovo va ricercata la sua categoria di appartenenza Riconoscimento Percetto SCHEMI strutture mentali che organizzano la conoscenza del mondo sociale generalizzazioni organizzazione gerarchica: livello subordinato (passerotto) livello base (uccello) livello superordinato (animale) A COSA SERVONO? Influenzano le informazioni registrate, su cui si riflette e che si ricordano. Organizzano le informazioni su temi o argomenti: persone, ruoli sociali, noi stessi. Racchiudono conoscenze e impressioni usate per organizzare ciò che già si conosce del mondo sociale. Aiutano ad interpretare situazioni nuove. 11
12 Schemi perché esistono? Ha il vantaggio di rendere più facile il lavoro cognitivo in quanto rende disponibile una serie di informazioni che agevolano la codifica, il ricordo e le inferenze. Possono generare errori (es. commessa di un negozio). Su quali criteri abbiamo costruito la nostra valutazione del soggetto? Conoscere la realtà sociale: schemi Secondo il modello di individuo come tattico motivato, le persone utilizzano due tipi di processi di conoscenza, a seconda degli scopi che perseguono: Processi di conoscenza top-down (o schema-driven): si basano sull esistenza di concetti, conoscenze e teorie presenti in memoria, che permettono di trattare stimoli nuovi facendo riferimento a informazioni già possedute. Accorciano il lavoro cognitivo, ma possono indurre in errori e distorsioni dovuti all influenza di conoscenze già possedute e abitudini sull interpretazione delle informazioni. Processi bottom-up (o data-driven): si basano sui dati della situazione in atto, raccolti tramite la percezione. Sono più accurati, ma dispendiosi sul piano temporale, in quanto si centrano su ogni singolo elemento di informazione. Implicazioni cognitive degli schemi Si basano su una iniziale categorizzazione degli stimoli sociali in base ad alcune caratteristiche possedute. Poiché alcune caratteristiche degli oggetti di una categoria non sono chiaramente distinguibili da quelle di esemplari di altre categorie, sono possibili errori di classificazione. È difficile individuare criteri necessari e sufficienti che definiscono l appartenenza di un oggetto a una determinata categoria: alcuni esemplari sono più rappresentativi di altri degli attributi tipici della categoria (prototipi). Le categorie sociali hanno un organizzazione gerarchica inclusiva dei livelli più specifici; il livello di categorizzazione utilizzato dipende dalla situazione e dagli scopi degli individui. 12
13 Diverse tipologie di schemi sociali Schemi di persona Contengono le informazioni utilizzate per descrivere le persone ricorrendo ai tratti di personalità (simpatico, aggressivo) o altre caratteristiche che le distinguono (studente di psicologia, operaio, ecc.) Inducono aspettative che influenzano il ricordo di azioni e la comprensione di nuove informazioni (Zadny e Gerard, 1974). Schemi di sé Contengono le informazioni relative a se stessi. Siamo particolarmente attenti agli aspetti della realtà che rimandano a noi stessi Ricerca di Zadny e Gerard, 1974 Descrizione di uno studente universitario che deve decidere il proprio curriculum specialistico. Indica: esami conseguiti, interessi e hobby, oggetti e libri, vago quadro psicologico. Poi viene detto loro che lo studente si è iscritto a: psicologia, chimica, studi musicali. Ai soggetti viene chiesto di rievocare le informazioni fornite sullo studente. Si chiede ai soggetti di rievocare un particolare evento legato alla presenza di alcuni fogli. Risultato i soggetti ricordavano che i fogli erano coerenti con il tipo di corso scelto dal soggetto. Schemi di ruolo Organizzano le conoscenze relative ai comportamenti attesi da una persona che occupa una determinata posizione all interno della struttura sociale. Esistono ruoli acquisiti tramite l impegno (ad es., medico, professore) e ruoli ascritti, come il genere sessuale o la razza. In molti casi i ruoli ascritti possono essere utilizzati come stereotipi sociali. Queste associazioni spesso conducono i soggetti a commettere degli errori. 13
14 Schemi di eventi Includono conoscenze relative alle sequenze di azioni appropriate in un determinato contesto, comprese le aspettative sul modo in cui si comporteranno gli altri. Gli schemi di eventi rinviano al concetto di «Script». Esempio: le persone conoscono il copione di comportamento da seguire al ristorante, ed hanno aspettative precise rispetto al comportamento del cameriere ed alle regole da seguire. Il ragionamento sociale Il problema di partenza è come ognuno di noi usa i propri processi cognitivi in situazioni decisionali, in tal caso ci si riferisce ai giudizi sociali. Due possibili strategie: Soggetto come elaboratore di informazioni. Raccoglie tutte quelle informazioni necessarie per poter arrivare a definire un giudizio complessivo. Soggetto che tende alla semplificazione. Raccoglie solo una minima parte di informazioni, guadagnando tempo, per arrivare ad emettere un giudizio sociale. Risultato di questo processo sono le euristiche. Euristica della rappresentatività È utilizzata per decidere se un certo esemplare appartiene a una determinata categoria (TverskyeKahneman,1974). Il criterio utilizzato per decidere è quello della rilevanza o somiglianza. Esempio: una persona è descritta come mite, timida, ritirata. Qual è la sua professione: bibliotecario, trapezista, bagnino? La risposta più probabile sarà bibliotecario, in quanto le caratteristiche di personalità di questa persona rappresentano gli attributi di un bibliotecario. 14
15 Euristica della disponibilità Utilizzata per giudicare la probabilità che un determinato evento si verifichi o sia diffuso. Si basa sulla disponibilità dell informazione in memoria, la facilità con cui recuperiamo dalla memoria degli esempi. Maggiore è la disponibilità in memoria maggiore è la frequenza stimata. - Disponibilità in memoria = frequenza reale NO ERRORE - Disponibilità in memoria frequenza reale ERRORE Frequenza di rievocazione dipende: Esperienza. Salienza à facilità di memorizzazione à facilità di recupero. Percezione di facilità. Euristica della disponibilità La stima di frequenza di un evento può essere influenzata da: Tendenze sistematiche utilizzate nella ricerca di informazioni. Facilità con cui immaginiamo un particolare evento. Esempio: le persone valutano come cause di morte più frequenti eventi drammatici o accidentali come omicidi o atti terroristici rispetto a malattie cardiocircolatorie (Slovic, Fischoff e Lichtenstein, 1976). Giudizio sociale e distorsioni dell euristica della disponibilità. Le persone tendono ad attribuire una etichetta categoriale che si pensi sia condivisa dalla maggioranza delle persone (Stereotipo sociale). Euristica della simulazione Costituisce una variante dell euristica della disponibilità; è utilizzata per immaginare l evoluzione o la realizzazione di scenari/eventi ipotetici. L euristica della simulazione della vita quotidiana non tiene conto dei possibili eventi improvvisi che possono modificarla (pensiero controfattuale). Ragionamento controfattuale: ragionare su cosa sarebbe potuto succedere se le cose fossero andate diversamente. Esso ha importanti implicazioni per il giudizio sociale e le reazioni emotive ad eventi drammatici (Studio di Kahneman e Tversky, 1982). Se solo Impatto sulle spiegazioni del passato e sulle emozioni ad esso collegate. Più è facile annullare mentalmente un esito, più forte la reazione emotiva ad esso. 15
16 Ancoraggio e accomodamento Utilizzata quando dobbiamo emettere giudizi a partire da informazioni incerte o ambigue. Per emettere il giudizio cerchiamo punti di riferimento a cui ancorarci e poi lo accomodiamo in base alle informazioni date. Rischio di errore: sovrastimare la credibilità dei punti di ancoraggio. Esempio: quanto tempo impiegherò per studiare l esame di psicologia sociale? Attribuzione causale Attribuzione causale: processo che le persone mettono in atto per spiegare gli eventi sociali, spinti dal bisogno di comprendere le cause degli eventi sociali, al fine di controllarli, prevederli e quindi mettere in atto comportamenti appropriati. Dall altra parte è noto che spesso siamo costretti a fare delle attribuzioni sulla base di processi accurati. Domanda: come valutiamo alcuni accadimenti che ci riguardano personalmente? Il contributo di Fritz Heider Heider (1944; 1958): il compito della psicologia del senso comune è comprendere come le persone interpretano gli eventi. L individuo utilizza le informazioni a sua disposizione relative ai fattori interni ed esterni per fare inferenze circa le cause di un evento. Locus o origine della causalità: la causa di un comportamento può risiedere in fattori interni o personali (motivazioni, abilità) o in fattori esterni o situazionali. Entrambi i fattori hanno l obiettivo di spiegare il comportamento dei soggetti. Esempio: non abbiamo nessuna voglia di seguire la lezione, ma dobbiamo farlo. La spiegazione potrebbe essere tanto la lezione non è complessa, ecc. (causa esterna). 16
17 Locus of control Con locus of control Rotter ha definito il grado di percezione rispetto al controllo del proprio destino e gli eventi. Questo controllo può essere interno o esterno. Le persone che hanno un locus of control interno attribuiscono la causa di ciò che accade a se stessi e al proprio intervento. Le persone che hanno un locus of control esterno credono di avere poche possibilità di influenzare eventi, che dipendono, secondo loro, dal caso, da chi ha maggiori poteri, ecc. Teoria di Jones e Davis (1965) Il punto di partenza: come le persone cercano di capire le disposizioni degli altri basandosi su una limitata quantità di informazioni. Obiettivo dell attribuzione causale è quello di compiere delle inferenze corrispondenti intendiamo i modi in cui le persone effettuano stabili attribuzioni circa le disposizioni di chi compie un azione. Stiamo parlando del modo in cui le persone, sulla base dei comportamenti osservati e delle caratteristiche dei contesti in cui tali comportamenti hanno avuto luogo, producono inferenze su quanto sia da attribuire la spiegazione a fattori disposizionali o a fattori situazionali. Teoria di Jones e Davis (1965) Tali inferenze si basano su fattori quali: analisi degli effetti non comuni: il confronto fra il comportamento scelto e le opzioni possibili è informativo sulle qualità della persona. desiderabilità sociale: minore è la desiderabilità sociale di un comportamento, più questo è attribuito a disposizioni interne. libera scelta: i comportamenti messi in atto liberamente sono più informativi rispetto a comportamenti messi in atto per costrizione. aspettative comportamentali legate ai ruoli: il comportamento è maggiormente informativo se non deriva da norme legate ai ruoli. 17
18 Il modello della covariazione di Kelley Kelley (1972): per giungere a un giudizio causale le persone valutano le informazioni riguardanti la covariazione di tre elementi informativi: distintività: l effetto si produce solo quando l entità è presente? coerenza temporale e nelle modalità: l effetto si manifesta tutte le volte in cui l entità è presente allo stesso modo? consenso: tutte le persone presenti percepiscono l effetto come dovuto alla presenza dell entità? Il risultato di tale processo è un attribuzione causale disposizionale se l effetto presenta alta distintività, alta coerenza e alto consenso. I tre fattori non hanno uguale valore predittivo: le informazioni riguardanti la coerenza nel tempo sono le più importanti. Il modello della covariazione di Kelley Esempio: perché non capisco la lezione del docente X? distintività: il fatto di non capire la lezione è legato al docente X? O si verifica anche con altri docenti? coerenza temporale e nelle modalità: il fatto di non capire la lezione del docente X è limitato a questa mattina? O è sempre così? consenso: anche gli altri studenti non capiscono la lezione del docente X? In presenza di alta distintività, alta coerenza ed alto consenso, l attribuzione causale risulta tutta a carico dell entità in questione, ossia del docente X. Il modello della covariazione di Kelley Il modello di Kelly suppone che le persone abbiano a disposizione tutte le informazioni necessarie per valutare l evento sulle tre dimensioni: Non sempre però le persone dispongono di tali informazioni. Per esempio non abbiamo sempre informazioni circa il consenso. Per questo motivo diamo pesi diversi alle tre dimensioni: i nostri giudizi sono sopratutto basati sulla coerenza, poi sulla distintività ed infine sul consenso. 18
19 Tendenze sistematiche nei processi di attribuzione Sebbene il modello di Kelly (1967) permetta di spiegare le cause degli eventi, in alcuni casi questo processo potrebbe risultare complesso. Potremmo non capire la lezione del docente X perché ieri siamo andati a letto tardi dopo una serata in discoteca! Self-serving bias: tendenza ad attribuire i propri successi a cause interne e gli insuccessi a cause esterne. Le persone tendono a fare attribuzioni a proprio favore quando intervengono variabili motivazionali (Aspetto cognitivo). Le persone tendono a difendere la propria autostima: tendono a fare attribuzione interne in caso di successo e di esiti positivi del comportamento e attribuzione situazionali in caso di insuccesso e di esiti negativi (Aspetto motivazionale). Ho preso trenta all esame perché sono preparato/a e capace. Sono stato/a bocciato/a all esame perché il test era troppo difficile. Errore fondamentale di attribuzione Tendenza a sovrastimare il peso di fattori disposizionali e sottostimare il peso di fattori situazionali nelle spiegazioni causali dei comportamenti altrui (Heider, 1958; Ross, 1977; Jones e Harris, 1967). Studenti universitari dovevano giudicare un testo scritto da un loro collega su un argomento che era stato loro assegnato. Malgrado fosse stato specificato che chi aveva scritto il brano non aveva potuto scegliere il punto di vista da presentare, i soggetti ritennero che: Errore fondamentale di attribuzione chi aveva scritto un brano a favore di Fidel Castro avesse davvero un atteggiamento favorevole a Fidel Castro. il comportamento dello studente era attribuito a sue disposizioni stabili, senza considerare che egli poteva non avere avuto la possibilità di comportarsi in maniera diversa. Heider (1958): attribuisce la causa di tale errore a fattori salienti dal punto di vista percettivo. L attore è percepito come figura saliente, la situazione o sfondo rimane in ombra (salienza percettiva). 19
20 Errore fondamentale di attribuzione Gilbert (1989): tale errore è conseguenza della scorciatoia dell ancoraggio/accomodamento. Esistono due fasi nel processo attribuzionale. A) Inizialmente l individuo compie una attribuzione disposizionale automatica, ipotizzando che il comportamento di X sia dovuto a caratteristiche personali. B) Se però il contrasto fra l evidenza e l attribuzione è troppo grande, aggiusta il giudizio considerando la situazione in cui X si trova. Discrepanza attore-osservatore Tendenza ad attribuire i propri comportamenti a fattori situazionali e le cause del comportamento altrui a fattori disposizionali. Interpretazioni: l attore dispone di conoscenze accurate sul modo in cui si è comportato in passato: questo scoraggia attribuzioni disposizionali verso se stesso. distorsione percettiva: la situazione è il fattore più saliente per l attore, mentre per l osservatore il fattore più saliente e quindi più informativo è la persona. Salienza percettiva Quando siamo nel ruolo di osservatori del comportamento di altri, l elemento saliente della nostra percezione è il loro comportamento. Quando siamo nel ruolo di attori, proprio perché non siamo in grado di vederci agire, la nostra attività non sarà saliente ma lo saranno i fattori di contesto. 20
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