COSA È IL NIMBY opposizioni da parte del territorio sindrome NIMBY (Not In My Back Yard = non nel mio cortile)
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- Gennaro Meli
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1 COSA È IL NIMBY Nel nostro Paese lo sviluppo infrastrutturale incontra continui ostacoli e ritardi, con conseguenti perdite economiche, tensioni sociali e incertezze. La progettazione di una grande opera civile di pubblica utilità o la realizzazione di un impianto industriale per la produzione di energia o per il trattamento dei rifiuti determina spesso opposizioni da parte del territorio. Si tratta di una vera e propria sindrome, nota come NIMBY (Not In My Back Yard = non nel mio cortile), oggi sempre più diffusa nei vari strati della popolazione nazionale. Per superare diffidenze e opposizioni è essenziale intraprendere opportune azioni di informazione basate sulla trasparenza e sul dialogo, sulla negoziazione e sulla partecipazione. È indispensabile creare un clima di fiducia reciproca tra l'impresa/ente proponente il progetto e il territorio, con l'obiettivo di rendere i cittadini partecipi delle decisioni. Oggi i grandi progetti devono confrontarsi con una molteplicità di attori che hanno, ciascuno, il proprio interesse specifico sul territorio: comitati di liberi di cittadini, associazioni ambientaliste, associazioni di categoria, media. Diventa quindi prioritario avviare fin da subito una politica del consenso intrinseca al progetto stesso, che ne faciliti l'iter burocratico di approvazione e renda possibile la successiva fase costruttiva. Il ruolo della comunicazione - intesa come interazione tra soggetti - e in particolare delle relazioni pubbliche territoriali, è fondamentale per allentare le tensioni sociali sul territorio.; Tutto questo a patto che le politiche di programmazione territoriale siano correttamente impostate. L'esigenza di un nuovo impianto o di una nuova infrastruttura deve nascere a valle ed essere coordinata con il Piano Territoriale Regionale, la pianificazione urbanistica, paesistica e delle infrastrutture, la valutazione dell'impatto urbanistico di rilevanti opere pubbliche e insediamenti produttivi e con l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni per quella tipologia di impianto(valutazione di Impatto Ambientale, Valutazione Ambientale Strategica, eccetera). Inoltre, l'impianto o l'infrastruttura deve rispondere a tutti i requisiti tecnico
2 progettuali in grado di garantire la massima sicurezza e il minimo impatto nella direzione della cosiddetta BAT (Best Available Technology). Il Nimby in Abruzzo Gli impianti per l'estrazione di idrocarburi al largo della costa teatina e teramana, la filovia che congiunge Montesilvano e Pescara, il metanodotto della Snam in Valle Peligna, l elettrodotto di Terna che unirà Italia e Montenegro, la realizzazione di nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti, le centrali a biomasse. L'Abruzzo non è immune dalla sindrome di Nimby, l opposizione a impianti, infrastrutture, opere pubbliche, che ha raggiunto soglie critiche anche nella nostra regione, al quinto posto tra le regioni italiane per numero di impianti contestati, come risulta dall ultimo report dell Osservatorio Nimby Forum ( promosso dall'associazione no profit Aris Agenzia di Ricerche Informazione e Società. Secondo l Osservatorio Nimby Forum, infatti, nel 2012 in Italia sono stati contestati 354 impianti, 27 dei quali in Abruzzo, pari al 7,4% degli impianti complessivi, un numero considerevole che costituisce la metà degli impianti contestati in Lombardia (54) e Veneto (52), e che fa il paio con quelli avversati in Toscana (38) ed Emilia Romagna (30). Le contestazioni in Italia riguardano molte tipologie di insediamenti industriali sul territorio, compresi gli impianti a fonti rinnovabili come le centrali a biomasse, che sono state in Abruzzo tra le opere più contestate nel 2012 e nel RELATORI Relazione introduttiva Alessandro Beulcke, presidente Nimby Forum Nimby Forum è un progetto di ricerca sul fenomeno delle contestazioni territoriali ambientali gestito dall'associazione no profit Aris - Agenzia di Ricerche Informazione e Società.
3 Nato nel 2004 con l'obiettivo di analizzare l'andamento della sindrome NIMBY (Not In My Back Yard), Nimby Forum costituisce oggi il primo e unico database nazionale delle opere di pubblica utilità che subiscono contestazioni e si è accreditato come importante think tank sul tema. Secondo i risultati della ottava edizione del progetto, in Italia sono 354 le infrastrutture e gli impianti oggetto di contestazioni. I TAVOLA ROTONDA Leonardo D Acquisto (Responsabile Relazioni Istituzionali Snam Rete Gas) Presidente della Ferpi, la Federazione italiana degli Esperti in Relazioni Pubbliche. E direttore della Comunicazione di Snam Snam Rete Gas è la società leader in Italia nel trasporto e dispacciamento di gas naturale. Riccardo Finelli (Capo Ufficio Stampa Gruppo Hera) Direttore centrale Gruppo Hera, che a Ferrara e Imola ha promosso il Rab (Residential Advisory Board), un innovativo strumento di partecipazione, nel quale i cittadini presiedono un organismo che controlla e vigila sulla realizzazione delle opere pubbliche. Paolo Bruschi, Agenzia Segest (stanno seguendo la Tap in Puglia) Presidente di Segest, società di Relazioni Pubbliche di Ferrara, specializzata nella gestione dei processi partecipativi nelle infrastrutture. Tra i progetti più importanti che stanno seguendo c è la Tap, il gasdotto che collegherà il Southstream all Europa del Sud (Puglia), particolarmente avversato dai territori della provincia di Lecce. Proprio ieri la Regione ha dato parere negativo alla Valutazione di Impatto Ambientale (cfr. Il Sole 24 Ore di Oggi in allegato). Nicola Di Tullio, Agenzia Weber & Shandwick (stanno seguendo la Tav)
4 Responsabile Public Affairs Weber & Shandwick Italia. Tra i progetti che stanno seguendo c è proprio quello della Tav. Come società di Relazioni Pubbliche sono consulenti delle imprese che stanno realizzando il tunnel. II TAVOLA ROTONDA Antonio Sorgi Direttore del Comitato Valutazione Impatto Ambientale Regione. Sergio Morandi (Consigliere di amministrazione Assomineraria) Assomineraria è la Federazione di Confindustria che riunisce i produttori di idrocarburi. Proporrà esempi di aree europee ed internazionali dove coesistono turismo ed estrazione di idrocarburi. Morandi è anche presidente della Medoilgas, la multinazionale i cui investimenti sono avversati in Abruzzo. Enzo Giammarino (Confesercenti Abruzzo) Direttore di Confesercenti Abruzzo. Come imprese turistiche sono state in prima linea nella sponsorizzazione del Parco della Costa teatina e nel dire no al petrolio. Da venti anni come associazione promuovono Ecotur, la Fiera del Turismo Natura che ha realizzato con l Università de L Aquila un Osservatorio sul tema, i cui lavori sono pubblicati da Il Sole 24Ore. Luciano Fratocchi Docente di Ingegneria Gestionale all Università degli Studi de L Aquila, ha di recente pubblicato una ricerca per valutare il peso economico della filiera degli idrocarburi in Abruzzo (committente Confindustria Abruzzo). Angelo Cichelli Docente di Merceologia, proporrà un modello strategico imperniato su un economia che
5 si basa sull abbattimento delle emissioni di gas ad effetto serra, mediante la programmazione strategica di attività produttive sostenibili : nell agroalimentare (distretti agroalimentari di qualità), nell industria, nel turismo e nei servizi. Mario Di Pietro Sindaco di Bellante, comune della provincia di Teramo, è stato il primo amministratore di un Comune non costiero a schierarsi apertamente contro le trivelle, promuovendo insieme con i Comuni teramani di Mosciano Sant Angelo e Campli il ricorso al Tar contro le concessioni petrolifere alla Medoilgas e Petroceltic. Paolo Primavera Vicepresidente di Confindustria Abruzzo. Come associazione Contestano il no degli ambientalisti alle nuove autorizzazioni petrolifere al largo della costa teramana e teatina. Sono per uno sviluppo economico che contempli le esigenze del turismo attraverso lo sviluppo di entrambi i settori.
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