LA VAL BISAGNO. DATI GENERALI DEL BACINO Superficie: 93 Kmq

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1 LA VAL BISAGNO DATI GENERALI DEL BACINO Superficie: 93 Kmq Aree interessate: Comuni di Genova, Bargagli, Lumarzo, Davagna, Sant Olcese, Sori e Bogliasco. Tessuto urbano: 13% circa della superficie totale Lunghezza asta principale: 25 km Lunghezza totale aste fluviali: 314 km Portata di piena con tempo di ritorno duecentennale: 1300 mc/sec Quota massima: monte Candelozzo 1034 m Pendenza media dei versanti: 31% Densità dei dissesti: oltre 300 eventi franosi AFFLUENTI PRINCIPALI Sponda destra: Rio Veilino; Fossato Cicala; Rio Trensasco; Torrente Geirato; Rio Torbido; Rio Canate. Sponda sinistra: Rio Fereggiano; Torrente Eo; Torrente Lentro.

2 LA VAL BISAGNO DA 16,30 KM CIRCA

3 L'andamento del livello dei mari dopo l'ultima glaciazione.

4 La «Fossa del Bisagno» La Foce 0.00 m 4 Km 4,5 Km 6,5 Km 13 Km - 100m m m m

5 TOPOGRAFIA DEL BEDROCK

6 ACQUIFERO ALLUVIONALE DEL T. BISAGNO

7 Alessandro Baratta, La famosissima e nobilissima città di Genova con le sue fortificazioni, particolare, 1637

8 Chiostro Palazzo Spinola (1610 circa)

9 SVILUPPO TERRITORIALE E DEMOGRAFICO DI GENOVA

10 Evolution of River and Riparian Landscape XIV century

11 Evolution of River and Riparian Landscape XVII century XIV century

12 Evolution of River and Riparian Landscape XIX century XVII century XIV century

13 FOCE TORRENTE BISAGNO XVIII secolo Oggi Immagini fornite da: Studio Cipolla Sebastiani Geologi Associati - U.O GNDCI-CNR

14 Le Alluvioni Salienti del Torrente Bisagno (1896) (1899) (1900) (1914) 1927 La quantità d acqua caduta in poche ore è stata di circa 30 pollici, che è quasi la metà di quella che suole cadere in un anno (La Gazzetta di Genova, n.87, 30 Ottobre 1822) Torrente Bisagno Mappa di Uso del Suolo Attuale (1939) (1951)

15 IL PIANO DI BACINO DEL BISAGNO

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24 Percentuale (%) Percentuale (%) Piano di bacino del torrente Bisagno (dati 2002) < 1 Ha 1 10 Ha > 10 Ha 0 Dimensioni Attive Quiescenti 10 0 Dimensioni

25 SEZIONE III Regimi Art. 15 Regimi normativi 1. I regimi normativi stabiliscono l ampiezza delle modificazioni, che possono o debbono essere apportate rispetto allo stato attuale del territorio, tenendo conto dei profili di criticità e di positività, nonché del più generale principio di sostenibilità che sono emersi dagli Studi propedeutici e dalla loro elaborazione in Piano di Bacino stralcio.

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27 NUOVA VERSIONE CAPO II - Articolazione del territorio in categorie Art.12 Individuazione e categorie di aree 2. Sono individuate le seguenti categorie di aree relative alla pericolosità idrogeologica, : a) Fasce di inondabilità («Aree AIN»): sono individuate nella Carta delle fasce di inondabilità ed articolate nel modo seguente: 1. Fascia A pericolosità idraulica molto elevata (P i3 ): aree perifluviali inondabili al verificarsi dell evento di piena con portata al colmo di piena corrispondente a periodo di ritorno T=50 anni; 2. Fascia B pericolosità idraulica media (P i2 ): aree perifluviali, esterne alle precedenti, inondabili al verificarsi dell evento di piena con portata al colmo di piena corrispondente a periodo di ritorno T=200 anni; 3. Fascia C pericolosità idraulica bassa (P i1 ): aree perifluviali, esterne alle precedenti, inondabili al verificarsi dell evento di piena con portata al colmo di piena corrispondente a periodo di ritorno T=500 anni, o aree storicamente inondate ove più ampie, laddove non si siano verificate modifiche definitive del territorio tali da escludere il ripetersi dell evento; 4. Fascia B* (ovvero A*): aree storicamente inondate, per le quali non siano avvenute modifiche definitive del territorio tali da escludere il ripetersi dell evento, ovvero aree individuate come a rischio di inondazione sulla base di considerazioni geomorfologiche o di altra evidenze di criticità, in corrispondenza delle quali non siano state effettuate nell ambito del Piano le adeguate verifiche idrauliche finalizzate all individuazione delle fasce di inondabilità.

28 NUOVA VERSIONE Sezione II - Disciplina dell assetto geomorfologico L Art.16 - Aree a diversa suscettività al dissesto norma gli interventi non consentiti in tali aree: Aree a suscettività al dissesto molto elevata (P g4 - frana attiva) Aree a suscettività al dissesto elevata P g3a 3. Aree a suscettività al dissesto elevata P g3b 4. Aree a suscettività al dissesto media (Pg2), bassa (Pg1) e molto bassa (Pg0)

29 La foce del torrente Bisagno alla vigilia della copertura Ponte della Pila Ponte Bezzecca Ponte Castelfidardo Ponte Sant Agata Anno 1887 Ponte Ferrovia

30 Il torrente Bisagno dopo la copertura Copertura Ponte Castelfidardo Ponte Sant Agata Ponte Ferrovia

31 Torrente Bisagno la zona di Brignole oggi

32 La Mitigazione del Rischio nel tronco terminale del Torrente Bisagno Misure Non Strutturali Interventi di Mitigazione del Rischio Alluvionale Attive Passive Monitoraggio e preannuncio Manutenzione ordinaria Norme d uso del territorio Copertura assicurativa Manutenzione straordinaria Misure Strutturali Opere di ingegneria Idraulico-strutturale Naturalistica

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34 Piano di bacino del torrente Bisagno PROVINCIA DI GENOVA: PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DEL CANALE SCOLMATORE COMUNE DI GENOVA: RIFACIMENTO DELLA COPERTURA TERMINALE REGIONE LIGURIA: REPERIMENTO DELLE RISORSE FINANZIARIE, COORDINAMENTO E COLLABORAZIONE CON PROVINCIA E COMUNE

35 Soluzioni imbocco e tracciato scolmatore

36 Diverse soluzioni imbocco e tracciato scolmatore

37 Fotografie da monte zona imbocco Stato attuale Stato di progetto

38 Fotografie da valle zona imbocco Stato attuale Stato di progetto

39 Riassetto idraulico ed ambientale del torrente Bisagno

40 Sezione tipo attuale Per Q=420 m 3 /s Sezione tipo di progetto Pista ciclabile Per Q=420 m 3 /s

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