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1 La denuncia INAIL (ex ISPESL) per l impianto termico Il Titolo II del Decreto Ministeriale 1 dic stabilisce quali sono i requisiti di sicurezza che i generatori di calore per impianti di riscaldamento ad acqua calda sotto pressione, con temperatura non superiore a quella di ebollizione a pressione atmosferica, devono soddisfare per la prevenzione degli infortuni. 1

2 In particolare l articolo 18 prevede che, per i generatori soggetti alle disposizioni del decreto, deve essere presentata una denuncia all Associazione nazionale per il controllo della combustione (A.N.C.C. poi I.S.P.E.S.L. ora I.N.A.I.L.) nei seguenti casi: 1. nuova installazione; 2. modifiche interessanti ai dispositivi di sicurezza e di protezione dei generatori; 3. sostituzione o modifica del generatore/i esistenti con un aumento della potenzialità nominale o variazione della pressione di targa. La pratica di denuncia dell impianto deve essere preparata dall installatore e deve attenersi al formato e ai contenuti previsti dalla Circolare INAIL 28 febbraio Di seguito analizziamo: i documenti di cui si compone la pratica di denuncia di suddetti impianti, analizzandone i contenuti minimi e gli eventuali dettagli aggiuntivi. Il dimensionamento di alcuni dispositivi di sicurezza, espansione, protezione e controllo per i generatori ad acqua calda con circuito a vaso chiuso o aperto, in conformità alla nuova raccolta R- edizione I compiti dell INAIL in materia di impianti termici L ISPESL, acronimo di Istituto Superiore per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro, era un ente di diritto pubblico del settore della ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero della Salute; l art.7 del D.L. n.78 del 31 maggio 2010 ha soppresso L ISPESL, trasferendo le relative funzioni all INAIL. Nell art. 16 del Titolo II del D.M. 1 dicembre 1975 si afferma che: I generatori di calore alimentati da combustibile solido, liquido o gassoso per impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione con temperatura dell acqua non superiore alla temperatura di ebollizione alla pressione atmosferica, con esclusione di quelli destinati ad impianti con potenzialità globale dei focolai non superiore a kcal/h e di quelli ricadenti nelle ipotesi previste, per i generatori di vapore, all art. 3 del regio decreto 12 maggio 1927, n. 824, devono essere realizzati dal costruttore ed installati in modo che ne sia assicurata la stabilità nelle condizioni di massima pressione di esercizio alla quale sono destinati a funzionare. 2

3 Si fa quindi riferimento ad impianti termici con potenzialità maggiore di 35 kw che devono rispettare specifici requisiti di sicurezza e nel successivo art. 18, sempre in riferimento a questo gruppo di impianti, viene indicato chiaramente in quali casi è necessario presentare la denuncia dell impianto all INAIL: nuova installazione di impianto; modifiche interessanti ai dispositivi di sicurezza e di protezione dei generatori; sostituzione o modifica del generatore che comportino un aumento della potenzialità nominale o una variazione della pressione di targa rispetto a quelle esistenti prima del cambiamento effettuato. Qualora si rientri in uno dei casi precedenti, prima che venga iniziata la costruzione o la modifica dell impianto, deve essere presentata una denuncia all INAIL a cura dell installatore. Inoltre, unitamente alla denuncia, l installatore deve presentare il progetto firmato da un ingegnere o altro tecnico abilitato a norma delle disposizioni in vigore. L INAIL provvederà quindi all esame della rispondenza del progetto alle norme vigenti, comunicandone l esito al richiedente e provvedendo all omologazione dell impianto. Nell art. 22 del Titolo II del D.M. 1 dicembre 1975 si indica inoltre che ogni cinque anni, solo gli impianti centralizzati installati in edifici condominiali per i quali esista, a norma dell art del codice civile, l obbligatorietà della nomina dell amministratore oppure aventi potenzialità globale dei focolai superiore a 116 kw ( kcal/h), devono essere sottoposti da parte dell INAIL (ex-ispesl) ad una verifica dello stato di efficienza dei dispositivi di sicurezza, di protezione e di controllo. I contenuti della pratica di denuncia impianto I contenuti della pratica di denuncia dell impianto sono stati stabiliti dalla Circolare INAIL A00-09/ /2011 in particolare devono essere presenti: a. denuncia redatta su apposito modello RD b. relazione tecnica redatta sugli appositi modelli RR, RR/gen (uno per ogni generatore) e RR/circuiti (uno per ogni circuito intercettabile) c. dati complementari alla relazione tecnica elencati al punto 3 della Circolare d. schema idraulico dell impianto La modulistica da compilare può essere scaricata dal sito nella sezione dedicata a moduli e modelli. 3

4 La Raccolta R Edizione 2009 e il dimensionamento dei dispositivi dell impianto Nell art. 26 del Titolo III del D.M. 1 dicembre 1975 si afferma che: L associazione nazionale per il controllo della combustione emana, su conforme parere del proprio consiglio tecnico, le specificazioni tecniche applicative del presente decreto. Dal 1 marzo 2011 le specifiche tecniche in questione sono rappresentate dalla Raccolta R-Edizione 2009, introdotta con la Circolare INAIL n.1 IN/2010 del La nuova Raccolta R, che sostituisce la precedente del 1982, si prefigge come scopo quello di adeguare la regolamentazione degli impianti centrali di riscaldamento alimentati da acqua calda sotto pressione al progresso tecnologico intercorso nel frattempo (dal 1982): la Raccolta R-Edizione 2009 si applica agli impianti centrali di riscaldamento che usano acqua calda sotto pressione a temperatura non superiore a 110 C e potenza nominale complessiva dei focolari superiore a 35 kw. La Raccolta R è organizzata in fascicoli: fascicolo R.1: di carattere generale definisce i campi di applicazione, la terminologia di riferimento e le tipologie dei generatori di calore. fascicolo R.2: è relativo ai dispositivi di sicurezza di protezione e di controllo negli impianti termici. gli altri fascicoli analizzano le caratteristiche degli impianti, le verifiche a cui sono soggetti e le specifiche tecniche per i limitatori di pressioni e di temperature. Nei paragrafi seguenti verranno illustrate nel dettaglio le verifiche che la Raccolta R prevede siano eseguite sui vari dispositivi che possono essere presenti in un impianto termico. Dimensionamento della valvola di sicurezza e della valvola di scarica termico Nel capitolo R.1.B della Raccolta R i dispositivi di sicurezza sono definiti come dispositivi automatici destinati ad impedire che siano superati i valori limiti prefissati di pressione e temperatura dell acqua. Tra i dispositivi di sicurezza sono incluse la valvola di sicurezza e la valvola di scarico termico che descriviamo più in dettaglio qui di seguito. Valvola di sicurezza La valvola di sicurezza scarica una quantità di fluido tale da impedire che sia superata la pressione di sicurezza prefissata. La valvola è caratterizzata da una pressione di taratura e da una portata di scarico. Si usa negli impianti a vaso chiuso. 4

5 - Tubo di carico La Raccolta R fornisce precise indicazioni anche per il dimensionamento del tubo di sicurezza e del tubo di carico. - Vaso di espansione La Raccolta R fornisce precise indicazioni anche per il dimensionamento del vaso di espansione e della relativa pressione di precarica (va effettuata la manutenzione). 5

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