TEATRO DELLA REGGIA DI DIANA COMPLESSO DELLA VENARIA REALE RELAZIONE TECNICA SOLUZIONI ACUSTICHE E RISULTATI DI CALCOLO PER LA SALA.

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1 Progettazione: Collaborazione alla Progettazione: Ing. Francesco PERNICE Ing. Alessandro Grazzini (Coord.) Arch. Elena Buonfrate Prof. Ing. Marco Masoero (acustica) Arch. Alessia Griginis (acustica) Ing. Remo Vaudano (impianti fluido-meccanici) Ing. Guido Nicelli (impianti elettrici e speciali) Ing. Gianfranco Lo Cigno (prevenzione incendi) Ing. Giancarlo Gonnet (sicurezza)

2 TEATRO DELLA REGGIA DI DIANA COMPLESSO DELLA VENARIA REALE RELAZIONE TECNICA SOLUZIONI ACUSTICHE E RISULTATI DI CALCOLO PER LA SALA Ottobre 2010 prof. ing. Marco Masoero arch. Alessia Griginis Onleco S.r.l. 1

3 INDICE 1. INDIRIZZI PROGETTUALI La sala e le destinazioni d uso Requisiti acustici per la sala Il livello sonoro della sorgente Il livello sonoro del rumore di fondo Il tempo di riverberazione Altri parametri acustici IL PROGETTO DELLA SALA Descrizione dello stato di fatto Il progetto acustico della sala ANALISI DELLE SCELTE PROGETTUALI Simulazione al calcolatore delle proprietà acustiche della Sala I risultati...20 ALLEGATO A: Parametri di qualità acustica ALLEGATO B: Elaborati grafici ALLEGATO C: Schede tecniche dei materiali 2

4 1. INDIRIZZI PROGETTUALI 1.1. La sala e le destinazioni d uso Le proposte progettuali presentate all interno del presente documento sono state definite con l obiettivo di rispondere alle esigenze di versatilità dello spazio del Teatro della Reggia di Diana nel Complesso della Venaria Reale, espresse dalla Committenza. In particolare tali esigenze comprendono specifiche richieste in termini di adattamento dello spazio per diversi utilizzi della sala. In particolare le destinazioni d uso previste sono: o o o esposizione: conferenze e convegni in presenza di pubblico; esecuzione di concerti di musica da camera in presenza di pubblico. L evidente molteplicità di utilizzi della sala impone che la progettazione sia mirata all individuazione di soluzioni che garantiscano una buona risposta acustica in ognuna delle condizioni citate. Nell ambito della presente relazione verranno analizzate in particolare le soluzioni acustiche adatte alle destinazioni d uso della sala come sala esposizione e come sala conferenze. Per quanto riguarda l esecuzione di concerti di musica da camera si prevede il progetto di una conchiglia acustica da collocare in corrispondenza del palco, attività oggetto di specifici approfondimenti nell ambito di un diverso incarico Requisiti acustici per la sala L acustica passiva della sala deve essere ottimizzata sia per la l ascolto della parola che della musica. La definizione degli obiettivi acustici prende avvio dall individuazione dei parametri che permettono di descrivere le qualità della sala, sia per quanto riguarda il buon ascolto sia per quanto riguarda il controllo della rumorosità. In particolare la progettazione acustica ha come obiettivo la corretta trasmissione del messaggio sonoro a partire dal palco verso la platea. Le caratteristiche acustiche dell ambiente in cui avviene la comunicazione possono perturbare la qualità della trasmissione del segnale emesso, rendendolo meno intelligibile per l ascoltatore. Per una buona ricezione è necessario un buon livello sonoro del segnale utile, un basso livello di rumore di fondo ed il controllo della riverberazione sonora, quantificato attraverso la misura o il calcolo del tempo di riverberazione. Questi tre parametri, non ottimizzati, riducono l intelligibilità della parola e 3

5 del segnale musicale e, di conseguenza, le condizioni di comfort acustico all interno della sala Il livello sonoro della sorgente Il campo sonoro che tende a stabilirsi in condizioni stazionarie in un ambiente chiuso è dato dalla sovrapposizione del campo sonoro diretto, costituito dalle onde provenienti direttamente dalla sorgente, e dal campo riverberato, costituito dall insieme di tutte le onde riflesse, che si susseguono nel tempo. Il suono diretto si riduce in intensità in funzione della distanza dalla sorgente, ma viene contemporaneamente integrato dalle riflessioni provenienti dalle superfici delimitanti il locale. La pressione sonora in un punto all interno del campo è direttamente proporzionale alla potenza sonora della sorgente ed al suo fattore di direttività, ed è inversamente proporzionale alla distanza tra sorgente e ricevitore e all assorbimento acustico totale dell ambiente (o area di assorbimento equivalente). Per la sala oggetto di studio la sorgente sonora può essere rappresentata dalla voce umana, la cui potenza sonora, nel caso di un oratore maschio che parli in una sala conferenze con sforzo vocale forte è pari a circa 80 db. Dai valori di pressione sonora si determina il livello globale di pressione sonora ponderato A, cioè il livello sonoro pesato in funzione della curva di ponderazione A che tiene conto della diversa sensibilità dell orecchio umano alle diverse frequenze. Per una buona ricezione il livello sonoro deve sovrastare il rumore di fondo di almeno 15 db(a) in tutti i punti della sala. Considerando che in una sala il livello di rumore di fondo, prodotto essenzialmente dagli impianti e dal vociare degli occupanti, non dovrebbe superare i 35 db(a), nella posizione più distante dall oratore il livello sonoro dovrà essere almeno 50 db(a) Il livello sonoro del rumore di fondo Per caratterizzare oggettivamente la risposta soggettiva al rumore di un individuo medio viene utilizzato il livello globale continuo equivalente di pressione sonora ponderato A, LAeq,T, a causa della buona correlazione esistente tra il livello misurato e il disturbo percepito. Con questo indice di valutazione l effetto disturbante del rumore viene correlato al contributo energetico medio temporale piuttosto che all energia sonora istantanea effettivamente percepita. Per gli ambienti confinati, in funzione della loro destinazione d uso e della tipologia di rumore, sono fissati i valori massimi di LAeq,T da non superare per non incorrere in disturbo. I limiti di riferimento sono definiti su base statistica in relazione a ben precise condizioni ambientali. Si 4

6 può citare, nell ambito della legislazione nazionale, il DPCM 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici. Tale decreto definisce limiti sulla rumorosità degli impianti tecnologici a funzionamento continuo e discontinuo. Gli impianti a funzionamento continuo sono gli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento. Nel caso di edifici adibiti ad attività ricreative, ai quali può ricondursi una sala conferenze/musica, il decreto stabilisce un livello massimo per tali impianti pari a 35 db(a) Il tempo di riverberazione Gli effetti del suono riverberato sulla qualità dell ascolto si valutano con la determinazione del tempo di riverberazione convenzionale, T60. Il valore ottimale del tempo di riverberazione rappresenta il giusto compromesso tra il raggiungimento di un livello sonoro sufficiente in condizioni di acustica passiva, in tutti i punti dell ambiente, e la riduzione degli effetti dannosi provocati da un eccesso di riverberazione. Il tempo di riverberazione ottimale può essere stabilito in funzione del volume dell ambiente e della sua destinazione d uso. In linea generale per ambienti destinati all ascolto della parola, dove il suono diretto viene privilegiato rispetto a quello riverberato, si indicano valori di tempo di riverberazione più brevi rispetto a quelli ideali per sale destinate all ascolto della musica. Si passa da poco meno di un secondo per il parlato a poco più di due secondi per la musica. In letteratura sono riportati diagrammi che forniscono tali valori ottimali in funzione della frequenza (Figura 1). Figura 1: Curva in frequenza del tempo di riverberazione. Calcolo riferito alle frequenze principali (bande di ottava). Per la sala oggetto di studio il valore ottimale del tempo di riverberazione è stato individuato in relazione alla destinazione d uso come sala concerti di musica, considerando che il controllo e la riduzione della riverberazione rispetto alla situazione attuale siano funzionali anche per l ascolto della parola, che, in ogni caso, sarà favorito dall impiego di sistemi di diffusione sonora. 5

7 In Tabella 1 e 2 si riportano i valori del tempo di riverberazione ottimale da letteratura in funzione rispettivamente del volume e della destinazione d uso dell ambiente. Tabella 1: Tempo di riverberazione ottimale in funzione del volume dell ambiente. Simone Secchi, La qualità acustica delle sale. Università degli studi di Firenze. TEMPO DI RIVERBERAZIONE OTTIMALE IN FUNZIONE DEL VOLUME DELL'AMBIENTE Range ottimale del tempo di Volume [m 3 riverberazione, T60 [s] ] in funzione della destnazione d'uso musica parola ,99 1,25 0,75 0, ,10 1,45 0,83 1, ,25 1,65 0,92 1, ,40 1,85 0,99 1, ,50 2,00 1,04 1, ,55 2,50 1,08 1, ,60 2,15 1,12 1,38 Tabella 2: Tempo di riverberazione ottimale in funzione della destinazione d uso dell ambiente secondo Michael Barron. Simone Secchi, La qualità acustica delle sale. Università degli studi di Firenze. TEMPO DI RIVERBERAZIONE OTTIMALE IN FUNZIONE DELLA DESTINAZIONE D'USO DELL'AMBIENTE [Barron] Musica per organo Oltre 2,5 s Musica del periodo romantico 1,8-2,2 s Musica classica 1,6-1,8 s Opera 1,3-1,8 s Musica da camera 1,4-1,7 s Teatro 0,7-1,0 s In Figura 2 si riporta la curva ottimale del tempo di riverberazione per la sala oggetto di studio calcolata in relazione alle sue dimensioni geometriche e alla destinazione d uso prevalente. 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 Tempo [ s] 2,5 2,0 1,5 2,1 1,7 1,5 1,3 1,3 1,3 1,0 0,5 0, Frequenze [Hz] Valore ottimale Figura 2: Tempo di riverberazione. Valori ottimali in frequenza per le bande di ottava tra 125 e 4000 Hz. 6

8 Altri parametri acustici Dal punto di vista normativo, la norma UNI EN ISO Acustica - Misurazione del tempo di riverberazione di ambienti con riferimento ad altri parametri acustici -, introduce non solo la standardizzazione delle metodologie di misurazione del tempo di riverberazione, ma rappresenta anche il riferimento normativo per la definizione dei principali parametri di caratterizzazione acustica per le sale. Tra i parametri descritti nella norma si citano: l indice di chiarezza, C80 e l indice di definizione, D50; l indice di intensità, G; gli indici di supporto per i musicisti, ST; In Allegato A si riportano le definizioni e dei principali parametri di qualità acustica Analisi modale L analisi modale trova applicazione principalmente in ambienti piccoli ma può essere estesa ad ambienti di maggiori dimensioni nei casi in cui vi sia la presenza di superfici piane parallele I modi Si definiscono modi di un ambiente le frequenze delle onde sonore la cui lunghezza d onda è confrontabile con le dimensioni dell ambiente. In altri termini, data una sorgente che emette una certa onda sonora nell ambiente in esame, se la lunghezza spaziale di tale onda è confrontabile con le dimensioni della stanza, tale frequenza è detta modo. I modi producono fenomeni di colorazione del suono, ovvero si ha un incremento del livello di pressione sonora in corrispondenza delle frequenze modali. La Figura 3 mostra l andamento del livello di pressione sonora in un vertice di un ambiente a forma di parallelepipedo quando nel vertice opposto è in funzione una sorgente in grado di emettere nello spazio libero un suono di livello costante in frequenza. 7

9 Figura 3: Livello di pressione in un vertice dell ambiente a forma di parallelepipedo. Le dimensioni dell ambiente sono 7x4x2.6 m (da E. Cirillo, Acustica Applicata, McGraw-Hill, 1997, pag.70, Fig. 5.7). Si possono definire 3 tipi di modi, come riportato in Figura 4: modi assiali coinvolgono 2 superfici del parallelepipedo; modi tangenziali coinvolgono 4 superfici del parallelepipedo; modi obliqui coinvolgono tutte le superfici del parallelepipedo; Figura 4: Rappresentazione dei modi assiali, tangenziali e obliqui (da F. Alton Everest, Manuale di acustica, Hoepli, 1996, pag. 251, Fig. 15.6). L analisi modale ha validità per le frequenze basse, in particolare al di sotto di una determinata frequenza detta di Schroeder. Tale frequenza dipende dal volume della stanza e dal tempo di riverberazione e può essere calcolata come segue: f 1 T 60 = 1875 in Hz V Dove: - T60 è il tempo di riverberazione dell ambiente in s; - V è il volume dell ambiente in m 3. 8

10 Al di sopra della frequenza di Schroeder e fino ad una frequenza 4 volte maggiore di tale frequenza si trova una regione cosiddetta di diffusione, all interno della quale la teoria dell analisi modale trova ancora applicazione ma il campo sonoro può essere studiato anche mediante l acustica statistica (assorbimento e riflessioni speculari). Al di sopra di tale frequenza la teoria modale perde di validità. La suddivisione in regioni dello spettro di frequenze è mostrato in Figura 5. Figura 5: Suddivisione dello spettro in frequenza nelle 3 regioni. Le frequenze modali vengono calcolate tenendo in considerazione la tipologia di modi (assiali, tangenziali e obliqui) mediante: c n n x y 2 nz f = + + n in Hz lx l y lz Dove: - c è la velocità del suono pari a 340 m/s 2 ; 2 - n sono coefficienti da 0 a n (con n numero intero) che identificano l ordine del modo in una delle tre direzioni x, y o z. Se n=0 il modo non è presente; - l sono le dimensioni dell ambiente, rispettivamente lunghezza, larghezza ed altezza

11 2. IL PROGETTO DELLA SALA Il progetto acustico del Teatro della Reggia di Diana nel Complesso della Venaria Reale prevede interventi volti all ottimizzazione della risposta acustica all interno della sala per le diverse destinazioni d uso previste, 2.1. Descrizione dello stato di fatto Attualmente l ambiente presenta una pianta rettangolare di circa 230 m 2, con un altezza di circa 9,9 m per un volume complessivo di circa m 3. Per la caratterizzazione delle condizioni acustiche ante operam dell ambiente è stata svolta un analisi sperimentale volta alla determinazione del tempo di riverberazione. La misura è stata condotta attraverso l impiego di un segnale impulsivo (ossia un segnale di durata temporale brevissima come un colpo di pistola a salve o lo scoppio di un palloncino). Tale analisi è da ritenersi del tutto orientativa in quanto le misure sono state condotte in condizioni di cantiere (con il battuto di cemento a pavimento), in assenza di porte e in presenza di molto materiale da costruzione depositato a pavimento. In Figura 6 si riportano alcune immagini dello stato di fatto della sala. In Figura 7 si riporta la curva del tempo di riverberazione misurato relativamente allo stato di fatto. Figura 6: Foto rappresentative dello stato di fatto. 10

12 5,0 4,5 4,0 4,1 4,4 3,9 3,5 3,4 3,4 Tempo [s] 3,0 2,5 2,0 1,5 2,6 1,7 1,0 0,5 0, Frequenze [Hz] Misure Figura 7: Curva del tempo di riverberazione misurato in opera, in frequenza, per bande di ottava Il progetto acustico della sala In Allegato B sono riportate la pianta e le sezioni della sala con l indicazione della collocazione dei pannelli di rivestimento fonoassorbenti previsti a soffitto e in corrispondenza della parete di fondo della sala. Nel caso del soffitto, tra la travi esistenti che saranno rivestite con un carter in cartongesso per permettere il passaggio degli impianti meccanici e la collocazione delle bocchette di mandata degli stessi nonché la collocazione degli apparecchi illuminanti, si prevede la realizzazione di un sistema fonoassorbente a lamelle tipo Topakustik 14/2, a forma di onda, con percentuale di foratura pari al 7,5%, montato con intercapedine media pari a 20 cm, parzialmente riempita con lana minerale. Nelle Figure 8 e 9 si riportano i particolari in sezione della soluzione prevista per il trattamento acustico proposto per il soffitto della sala Figura 8: Il sistema fonoassorbente previsto per il soffitto. Sezione trasversale. 11

13 Figura 9: Il sistema fonoassorbente previsto per il soffitto. Sezione longitudinale. Nel caso della parete di fondo, per evitare che troppa energia sonora venga orientata verso il fondo della sala e il conseguente verificarsi di fenomeni di eco 1, si prevede, la realizzazione di un rivestimento fonoassorbente a lamelle tipo Topakustik 14/2, con percentuale di foratura pari al 7,5%, montato con intercapedine pari a 5 cm (Figura 10). Figura 10: Il rivestimento fonoassorbente previsto per la parete di fondo. Sezione longitudinale. 1 Eco: fenomeno dovuto alla particolarità dell orecchio umano di percepire distintamente due brevissimi suoni se vengono ricevuti distanziati da un intervallo di circa 50 millisecondi dal suono diretto. Il fenomeno dell'eco si ha in ambiente riverberante quando tra la percezione del suono diretto e quella del primo suono riflesso trascorre un tempo almeno di 50 millisecondi. 12

14 Per le pareti laterali della sale, data l esigenza di utilizzare la sala come ambiente espositivo e dunque di esporre quadri di grandi dimensioni, è stata prevista una finitura ad intonaco, mentre per il pavimento è stata previsto un parquet di legno. In corrispondenza degli angoli della sala inoltre è stata prevista la realizzazione di elementi angolari in cartongesso. Tali elementi risultano funzionali al passaggio dei canali di ripresa dell aria, oltre che comportarsi acusticamente come bass-trap, ovvero dispositivi in grado di assorbire l energia sonora alle basse frequenze. Nella Figura 11 si riporta un immagine rappresentativa dei rivestimenti fonoassorbenti. Figura 11: Caratteristiche del materiale ipotizzato per la realizzazione del sistema fonoassorbente a soffitto e del rivestimento a parete. Nella Figura 12 si riporta un immagine tridimensionale della sala con indicazione dei rivestimenti acustici. Figura 12: Immagine tridimensionale della sala. Per quanto riguarda le sedie, poiché si tratta di una sala polifunzionale in cui l esigenza è quella di poter allestire in breve tempo la sala per diverse destinazioni d uso, nonché quella di facilità di stoccaggio degli arredi della sala in appositi spazi quando non necessari, è stato 13

15 previsto l impiego di sedie con braccioli leggermente imbottite, rivestite in tessuto ignifugo e impilabili della serie Gilda prodotte e distribuite da Moroso. In Figura 13 si riporta un immagine della sedia individuata. Figura 13: Le sedie. In Allegato C si riportano le schede tecniche dei materiali individuati a progetto. In Tabella 3 sono riportati i coefficienti di assorbimento, in bande di un terzo d ottava, dei diversi materiali di rivestimento interno assunti per l esecuzione dei calcoli. 14

16 Tabella 3: Coefficienti di assorbimento degli elementi di rivestimento dell auditorium; valori in frequenza, per le bande di ottava tra 125 e 4000 Hz. Coefficienti di assorbimento, a[-] Materiali Parquet di legno incollato, spessore 6 mm 0,04 0,04 0,07 0,06,06 0,07 Sistema fonoassorbente a lamelle tipo Topakustik 14/2, % di foratura=7,5 %, intercapedine media 300 mm_soffitto 0,32 0,81 0,93 0,92 0,83 0,60 Rivestimento fonoassorbente a lamelle tipo Topakustik 14/2, % di foratura=7,5 %, intercapedine media 50 mm_parete 0,15 0,57 0,94 0,94 0,79 0,59 Intonaco 0,02 0,03 0,03 0,04 0,05 0,07 Carter in cartongesso di rivestimento delle travi per il passaggio terminali di impianti elettrici e meccanici 0,12 0,08 0,05 0,05 0,05 0,05 Finestre 0,15 0,05 0,03 0,03 0,02 0,02 Poltrone leggermente imbottite occupate 0,51 0,64 0,75 0,8 0,82 0,83 15

17 3. ANALISI DELLE SCELTE PROGETTUALI 3.1. Risultati dell analisi modale L ambiente in esame è caratterizzato da un volume piuttosto grande ma presenta pareti piane parallele e pertanto è stata valutata l eventuale insorgenza di fenomeni modali. In Tabella 4 si riportano le caratteristiche dell ambiente in esame e la frequenza di Shroeder calcolata Tabella 4: Caratteristiche dell ambiente in esame e frequenza di Schroeder. L [m] W [m] H [m] V [m 2 ] T60 [s] fschroeder [s] Dato l elevato volume della sala la frequenza di Schroeder risulta piuttosto bassa, pari a circa 67 Hz. Il calcolo dei modi è stato effettuato fino ad una frequenza doppia rispetto a quella di Schroeder, considerando modi fino al quinto ordine. In Tabella 5 si riporta il numero di modi suddivisi in bande d un terzo d ottava. Tabella 5: Numero di modi in bande di frequenza. n modi f centrale f di taglio assiali tangenziali obliqui modi totali L analisi modale viene eseguita mediante l applicazione di due criteri di valutazione: - criterio di Bonello - criterio di Gilford Criterio di Bonello Prende in esame tutti i 3 tipi di modi e suggerisce che la distanza minima tra due modi non deve essere inferiore al 5%. Suddivide inoltre lo spettro in bande di terzi d ottava: ogni banda successiva deve contenere un numero di modi superiore a quello della banda precedente. Non sono ammesse coincidenze. 16

18 Relativamente al caso in esame le distanze dei modi non sono sempre superiori al 5% e sono presenti diverse coincidenze modali. Tuttavia in ogni banda d un terzo d ottava il numero di modi risulta crescente, come mostrato dalla Figura 14. Distribuzione dei modi in bande di 1/3 d'ottava N dei modi Frequenza in Hz Figura 14: Andamento in frequenza del numero di modi. Si sottolinea, inoltre, che il progetto impiantistico prevede la realizzazione di un sistema di ripresa dell aria in corrispondenza di tutti e quattro gli angoli della sala. Il sistema sarà realizzato mediante partizioni in cartongesso, aventi una distanza media dalle pareti di circa 12 cm. Queste saranno appositamente forate per consentire il passaggio dell aria: dal punto di vista acustico il sistema si comporta come una bass trap, ovvero un dispositivo in grado di assorbire l energia sonora a frequenze molto basse. Questo sarà utile proprio per risolvere il problema delle coincidenze modali. Le dimensioni dell intercapedine d aria che si crea tra la parete e la contro-parete permette di ottenere una frequenza di risonanza della bass trap pari a 63 Hz. La frequenza di risonanza è infatti definita come la frequenza in corrispondenza della quale il sistema risuona e quindi è in grado di assorbire energia sonora. A 63 Hz, vicina alla frequenza di Schroeder, il numero di modi risulta infatti elevato (cfr. Figura 5) e le coincidenze sono maggiori. Criterio di Gilford Se un modo assiale dista oltre 20 Hz dal successivo questo tende ad essere acusticamente isolato. Gilford si preoccupa quindi maggiormente delle distanze massime. In Tabella 6 si riporta l elenco dei modi assiali e delle distanze. 17

19 Tabella 6: elenco dei modi assiali e delle distanze. Freq modi n x n y n z assiali Distanza Come si può vedere dalla Tabella 3 tutti i modi assiali sono caratterizzati da una distanza inferiore a 20 Hz e quindi il criterio è soddisfatto Simulazione al calcolatore delle proprietà acustiche della Sala Per la verifica del progetto acustico sono state condotte alcune verifiche preliminari attraverso l applicazione di tecniche di simulazione numerica. Le simulazioni sono state effettuate attraverso l impiego di Odeon 9.2, un software di calcolo che, sulla base di modelli CAD tridimensionali, ricostruisce il campo sonoro, restituendo parametri oggettivi di valutazione acustica. Il modello tridimensionale, realizzato mediante 3dfaces (superfici tridimensionali), riproduce in modo semplificato le caratteristiche geometriche della sala ed è a tenuta d acqua, cioè concepito in modo da non lasciar uscire raggi sonori dall involucro. La sala è stata considerata come composta da superfici piane che hanno la proprietà di assorbire energia in accordo con un coefficiente di assorbimento variabile in frequenza, considerato indipendente dall angolo di incidenza del raggio sonoro sulla superficie stessa. L algoritmo di calcolo utilizzato dal programma è basato su un metodo ibrido ray tracing/sorgenti immagine ; tale algoritmo prevede che, dopo aver fissato una sorgente all interno del modello, la simulazione del campo sonoro avvenga inviando nella sala un elevato numero di raggi, che vengono riflessi tutte le volte che intercettano una superficie (ray tracing). I raggi sono lanciati in tutte le direzioni in modo uniforme e, dapprima, sono utilizzati per scoprire le sorgenti immagine dei primi ordini di riflessione, che inviano nei punti riceventi l energia sonora riflessa di maggiore contenuto energetico. Le sorgenti immagine sono sorgenti sonore virtuali, simmetriche rispetto alla sorgente reale e opposte rispetto alla 18

20 superficie riflettente considerata. In questo modo le onde riflesse si propagano come se fossero state prodotte dalla sorgente virtuale e la direzione di propagazione del suono riflesso forma con la superficie riflettente lo stesso angolo del suono incidente (Figura 8). Dopo le prime riflessioni ogni volta che un raggio colpisce una superficie viene generata una sorgente secondaria di tipo diffondente, che da origine alla coda sonora. La simulazione acustica è stata eseguita per due diverse configurazioni: - esposizione: con trattamento acustico fonoassorbente del soffitto e della parete di fondo della sala, in assenza di allestimenti (palco e platea), collocando la sorgente sonora al centro dell ambiente; - conferenze: con trattamento acustico fonoassorbente del soffitto e della parete di fondo della sala, palco e platea, considerando la sala occupata (180 persone) e collocando la sorgente sonora sul palcoscenico. In Figura 15 si riporta un immagine del modello tridimensionale realizzato per la simulazione. P1 P1 Figura 15: Modello tridimensionale realizzato per la simulazione. Esposizione e conferenza. In entrambi i casi il calcolo è stato eseguito considerando una sorgente sonora che riproduce la direttività ed il livello di potenza sonora di un oratore che si esprima, nel primo caso, con uno sforzo vocale normale (Lw_globale pari a 71,4 db) e, nel secondo caso, uno sforzo vocale elevato (Lw_globale pari a 77,7 db). Per la configurazione esposizione la valutazione è stata effettuata solo in riferimento al tempo di riverberazione, mentre per la configurazione conferenze sono stati verificati anche gli indici di intelligibilità, oltre che il livello sonoro in corrispondenza dell area occupata dalla platea. La valutazione è stata eseguita rispetto ad una griglia di calcolo che corrisponde all area occupata dalle dalla platea (Figura 16). 19

21 Figura 16: Modello tridimensionale realizzato per la simulazione. La griglia di calcolo e i ricevitori puntuali. In Figura 17 si riporta un esempio di rendering restituito dal software di simulazione che rappresenta, in funzione del colore, il grado di assorbimento dei materiali. In particolare i colori più scuri sono associati a valori di assorbimento maggiori. Odeon Licensed to: License information /dongle unavailable at start up! Figura 17: Esempio di rendering I risultati In Figura 18 si riporta il grafico del tempo di riverberazione ottenuto attraverso la simulazione al calcolatore, considerando le soluzioni progettuali per le due configurazioni sopradescritte, in confronto con i valori misurati nella condizione di stato di fatto. 20

22 5,0 4,5 4,0 4,1 4,4 3,9 3,5 3,4 3,4 3,0 Tempo [s] 2,5 2,0 1,5 1,0 2,4 2,11 1,6 1,39 1,2 1,2 1,2 1,13 1,08 1,08 2,6 1,1 1,2 0,5 0, Frequenze [Hz] Stato di fatto (Misure) Esposizione (Progetto) Conferenze (Progetto) Valore ottimale Figura 18: Tempi di riverberazione in frequenza, per bande di ottava, della sala. Valori misurati, valori simulati e valori ottimali. Dal grafico emerge che le soluzioni progettuali previste consentono di ridurre il tempo di riverberazione fino al raggiungimento dei valori ritenuti ottimali. In particolare nel caso della configurazione conferenze i valori alle medio - alte frequenze ( Hz) risultano leggermente inferiori rispetto al valore ottimale per la musica, favorendo maggiormente la comprensione verbale. Nel caso di rappresentazioni musicali la riduzione di tale valore sarà compensata dalla presenza della conchiglia acustica che consentirà di incrementare le prime riflessioni del suono e di direzionarle in maniera calcolata verso la platea. Per la configurazione conferenze sono stati verificati anche gli indici di intelligibilità, oltre che il livello sonoro in corrispondenza dell area occupata dalla platea. In Figura 19 si riporta la mappa dell indice STI all interno della sala. L indice è stato valutato in assenza di rumore di fondo. 21

23 metres STI >= 1,00 0,97 0,94 0,92 0,89 10 metres 0,87 0,84 0,82 8 0,79 0,77 6 P1 0,74 0,72 0,69 4 0,67 0,64 2 0,62 0,59 0,57 0 0,54 0,52 Odeon Licensed to: ONLECO SRL, Italy <= 0,50 Figura 19: Mappa di STI [-] Dalla mappa emerge che i valori di STI ottenuti, superiori a 0,6 in tutti i punti della sala, indicano generalmente una classe di qualità della comunicazione buona, anche in condizioni di acustica passiva. La distribuzione spaziale dell indice, inoltre risulta essere abbastanza omogenea. La presenza del rumore di fondo dovuta principalmente al funzionamento dell impianto di climatizzazione potrebbe provocare una riduzione dell intelligibilità della parola all interno della sala, ma l ausilio di sistemi di diffusione sonora contribuisce a ottenere valori di STI più elevati, rendendo migliore la classe di qualità della comunicazione. In Figura 20 si riporta la mappa del livello di pressione sonora ponderato A che si produce all interno della sala (SPL(A)), dovuto alla potenza sonora di una sorgente parlatore che si esprima con uno sforzo vocale elevato metres SPL(A) >= 50,1 49,8 49,5 49,3 49,0 10 metres 48,8 48,5 48,3 8 48,0 47,8 6 P1 47,5 47,3 47,0 4 46,8 46,5 46,3 2 46,0 45,8 0 45,5 45,3 Odeon Licensed to: ONLECO SRL, Italy <= 45,2 Figura 20: Mappa di SPL(A) [db(a)]. 22

24 Dalla mappa emerge che il livello sonoro è distribuito abbastanza uniformemente all interno della sala e anche nei punti più lontani dalla sorgente, verso il fondo della sala il valori di livello sono tali da consentire un buon ascolto anche in condizioni di acustica passiva. In ogni caso si ritiene che la condizione di ascolto e il comfort acustico posano essere migliori con l ausilio di sistemi di diffusione sonora. 23

25 ALLEGATO A: Parametri di qualità acustica 24

26 o IL TEMPO DI RIVERBERAZIONE Gli effetti del suono riverberato sulla qualità dell ascolto si valutano con la determinazione del tempo di riverberazione convenzionale, T60. Esso rappresenta il tempo necessario affinché il livello sonoro in ambiente si riduca di 60 db, rispetto al valore che assume nell istante in cui una sorgente sonora che emette in modo stazionario cessa di funzionare (Figura 1). Figura 1: Decadimento del livello sonoro in ambiente e tempo di riverberazione. Più è alto il tempo di riverberazione più è lunga la coda sonora in ambiente. La determinazione del valore ottimale per le diverse destinazioni d uso è stata ottenuta in seguito a numerose valutazioni soggettive sulla qualità dell audizione in ambienti diversi anche in volumetria. In linea generale per ambienti destinati all ascolto della parola, dove il suono diretto viene privilegiato rispetto a quello riverberato, si indicano valori di tempo di riverberazione più brevi rispetto a quelli ideali per sale destinate all ascolto della musica. Si passa da poco meno di un secondo per il parlato a poco più di due secondi per la musica. In letteratura sono riportati diagrammi che consentono la determinazione del tempo di riverberazione ottimale in funzione del volume dell ambiente e della sua destinazione d uso. I diagrammi generalmente forniscono tali valori ottimali in funzione della frequenza. Il tempo di riverberazione può essere calcolato attraverso alcune formule che si basano sull assunzione che in ambiente si crei un campo sonoro perfettamente diffuso. La più semplice e impiegata delle formule è la relazione di Sabine, secondo la quale il tempo di riverberazione è direttamente proporzionale al volume dell ambiente e inversamente proporzionale all assorbimento totale: 0,16V T = 60 [s] A tot 25

27 dove V è il volume dell ambiente, in m3 e Atot è l assorbimento acustico totale, in m 2, calcolato secondo la seguente relazione: A tot = n i= 1 a S + i i m j= 1 n A j j [m 2 ] dove ai = assorbimento acustico della i-esima superficie, in ad.; Si = area della i-esima superficie, in m 2 ; nj = numero di unità del j-esimo tipo, in ad.; Aj = unità assorbenti dell unità del j-esimo tipo, in m 2. I metodi per la misurazione del tempo di riverberazione sono definiti nella già citata norma UNI EN ISO 3382 Misurazione del tempo di riverberazione di ambienti con riferimento ad altri parametri acustici (2001). Essa definisce il tempo di riverberazione, T30 o T20, come il tempo, espresso in secondi, necessario affinché il livello di pressione sonora presente nell ambiente, in condizioni stazionarie, decresca di 60 db, ad un tasso di decadimento indicato dalla retta di regressione lineare dei minimi quadrati della curva di decadimento, misurata, per il T30 da un livello -5 db sotto il livello iniziale a un livello di -35 db (vedi Figure 2 e 3), per il T20, preferito in presenza di insufficiente rapporto segnale/rumore, misurata tra 5 db e 25 db. L equazione della retta interpolante è della forma: y = n x + q Nota l equazione della retta e il coefficiente angolare n, si ottiene: n dy = = dx T T x 30 T = n = [s] Hz [db] Serie [s] 26

28 Figura 2: Decadimento del livello sonoro in un punto di un ambiente Hz 80 [db] y = x R 2 = 0.97 Serie1 Lineare (Serie1) [s] Figura 3: Retta di regressione lineare. La sorgente di eccitazione dell ambiente deve essere una sorgente sonora con caratteristiche omnidirezionali, alimentata da un segnale casuale a larga banda (rumore bianco o rumore rosa). Tenendo conto della natura casuale del segnale di eccitazione l incertezza della misura con il metodo del segnale interrotto dipende dal numero di medie effettuate per ogni postazione di misura; è opportuno infatti determinare il tempo di riverberazione come media di almeno tre decadimenti acquisiti consecutivamente. La norma ISO 3382 definisce un altro metodo per determinare il tempo di riverberazione. Questo metodo è basato sulla misura della risposta all impulso. Il tempo di riverberazione viene calcolato sulla curva ricavata dall integrazione, a partire dalla fine, del quadrato della risposta all impulso (integrazione all indietro). Schroeder (1965) ha dimostrato che il tempo di riverberazione calcolato in questo modo equivale al tempo di riverberazione ottenuto con un numero infinito di medie, utilizzando il metodo del rumore interrotto. La letteratura ormai consolidata, oltre all esperienza sul campo, indica i seguenti tempi di riverberazione ottimali per le destinazioni d uso indicate (Tabella 1): 27

29 Tabella 1:tempi di riverberazione ottimale per diverse destinazioni d uso Ambiente TRm,opt (s) Prosa 1,0 1,1 Teatro d opera (musica lirica) 1,2 1,5 Sala da concerto (musica sinfonica) 1,6 2,3 TRm,opt è definito come la media aritmetica dei tempi di riverberazione nelle bande d ottava centrali di 500 Hz e 1 khz, a sala occupata. Per ciò che riguarda il tempo di riverberazione alle basse frequenze, è consigliato un incremento rispetto al valore del tempo di riverberazione alle medie frequenze, che comunque non deve superare il 20%. Un TRm,opt pari a 1,2 s porta a determinare per le basse frequenze (125 e 250 Hz) un valore del tempo di riverberazione che non deve superare 1,4 s; con TRm,opt pari a 1,5 s, non deve superare 1,8 s. Nonostante il tempo riverberazione non sia l unico parametro da prendere in considerazione per la valutazione e la progettazione di una buona acustica, per un analisi preliminare resta comunque il più importante. Il tempo di primo decadimento (Early Decay Time o EDT) è il tempo di riverberazione basato sui primi 10 db di decadimento di un suono interrotto bruscamente e calcolato con il metodo della retta di regressione lineare. L EDT è stato dimostrato avere una maggiore correlazione con il giudizio soggettivo di riverberazione rispetto al tempo di riverberazione tradizionale. o ALTRI PARAMETRI ACUSTICI Dal punto di vista normativo, la norma UNI EN ISO Acustica - Misurazione del tempo di riverberazione di ambienti con riferimento ad altri parametri acustici -, introduce non solo la standardizzazione delle metodologie di misurazione del tempo di riverberazione, ma rappresenta anche il riferimento normativo per la definizione dei principali parametri di caratterizzazione acustica per le sale. Tra i parametri descritti nella norma si citano: l indice di chiarezza, C80 e l indice di definizione, D50; l indice di intensità, G; gli indici di supporto per i musicisti, ST; Tali parametri variano da punto a punto della sala e sono determinati a partire dalla risposta all impulso (o ecogramma energetico) in quella precisa posizione. Essa rappresenta l andamento temporale della pressione sonora, in un punto, quando l ambiente è eccitato con un segnale impulsivo nella posizione della sorgente sonora (Figura 4). 28

30 Figura 4: Risposta all impulso in un punto all interno di un ambiente, con sorgente impulsiva posizionata nella posizione del palco. o L INDICE DI CHIAREZZA E L'INDICE DI DEFINIZIONE L'indice di chiarezza, introdotto da Reichart, è riportato nella ISO 3382 come misura della comprensione della musica, e rappresenta il rapporto tra l'energia cosiddetta "utile", che comprende il suono diretto e il suono riflesso che giunge all'ascoltatore entro i primi 80 ms dopo l'arrivo del suono diretto, e l'energia successiva a tale istante. Esso è definito dalla formula seguente: 80ms 2 C80 = 10 log [db] 0 80ms p ( t) dt 2 p ( t) dt Tale indice è risultato di uno studio soggettivo specifico sulla percezione del messaggio musicale che ha portato la definizione del limite temporale di 80 ms, come finestra entro la quale l'orecchio recepisce le riflessioni sonore come utili per la comprensione della musica. Rispetto al parlato, la musica richiede un tempo pari a circa 80 ms entro il quale le riflessioni contribuiscono all'intelligibilità dell'articolazione del fraseggio musicale, senza che si verifichi un mescolamento e mascheramento dei suoni. La comprensione delle frasi pronunciate richiede un tempo inferiore, pari a 50 ms. Su tale constatazione di basa l'espressione di un indice simile alla chiarezza C80, utilizzato per la parola: l'indice di definizione D dato dalla seguente espressione: 29

31 D= 50ms p ( t) dt p ( t) dt [%] o L INDICE DI INTENSITÁ L indice di intensità G è particolarmente importante per garantire un ascolto senza sforzo, del segnale sonoro. Esso è significativo per il pubblico e deve essere valutato anche in termini di uniformità dei valori distribuiti in sala. L'indice di intensità può essere misurato, oltre come rapporto energetico, anche come differenza di livello e rappresenta in questo modo una misura diretta dell'amplificazione, cioè del rinforzo del suono, generata dalla sala stessa. Esso è dato dall'espressione: G= 2 p ( t) dt L pe L 0 10 log10 = pe,10 2 p10( t) dt 0 [db] dove LpE e LpE,10 sono rispettivamente i livelli di esposizione sonora misurato nella sala e in campo libero a 10 m di distanza della medesima sorgente, a pari potenza sonora. o GLI INDICI DI SUPPORTO Una valutazione delle condizioni acustiche per i musicisti è fornita dalla misura degli indici di supporto ST, che si distinguono in STEarly, STLate, STTotal, a seconda che siano riferiti alla prima parte dell'energia sonora, all'ultima parte o alla sua totalità. Gli indici di supporto sono anch'essi delle frazioni energetiche e descrivono il "supporto" percepito dal musicista fornito dal proprio strumento, dagli altri strumentisti, dal palcoscenico e dalla sala stessa. Le formule che esprimono queste grandezze sono riportate sulla norma ISO 3382: 0,100s 2 p ( t ) 0,020s = 10 log s [db] 0, 2 p ( t ) dt 0 ST early 010 1,000s 2 p ( t ) 0,100s = 10 log s [db] 0, 2 p ( t ) dt 0 ST late

32 1,000s 2 p ( t ) 0,020s = 10 log s [db] 0, 2 p ( t ) dt 0 STTotal 010 Tali indici sono stati introdotti da A.C. Gade che ha compiuto diversi studi tra gli esecutori, sia di carattere oggettivo che di correlazioni con considerazioni di tipo soggettivo. o LO SPEECH TRANSMISSION INDEX (STI) L effetto combinato dell interferenza della riverberazione e del rumore di fondo sulla riduzione di intelligibilità del parlato si valutano con l indice STI, Speech Transmission Index. Secondo la teoria che sta alla base della definizione dello STI, la voce umana può essere considerata come un segnale modulato in ampiezza e in un ambiente si avranno buone condizioni di intelligibilità se si mantengono il più possibile invariate le caratteristiche iniziali di modulazione, esprimibili dall indice di modulazione. La procedura per la determinazione dello STI fa riferimento alla norma IEC (1998). Si applica per valutare l intelligibilità del parlato con e senza sistemi di amplificazione sonora. Per la misura dello STI si impiega un segnale di test che riflette le caratteristiche spettrali e temporali di un campione di parlato continuo. Esso consiste in un rumore bianco filtrato per bande di ottava da 125 Hz a 8 khz (f), modulato sinusoidalmente in ampiezza, con indice di modulazione pari a 1, secondo 14 frequenze di modulazione (F), ad intervalli di un terzo d ottava 0,63; 0,8; 1; 1,25; 1,6; 2; 2,5; 3,15; 4; 5; 6,3; 8; 10; 12,5 Hz. La misura si effettua con la sorgente nella posizione dell oratore e il microfono in corrispondenza della testa dell ascoltatore. Lo STI si ottiene dalla determinazione della funzione di trasferimento della modulazione (Modulation Transfer Function), che quantifica la riduzione dell indice di modulazione del segnale di test, dall emissione alla ricezione, in funzione della frequenza di modulazione. Per ciascuna frequenza di modulazione la MTF è determinata dal rapporto tra l indice di modulazione del segnale in corrispondenza dell ascoltatore, mo, e l indice di modulazione del segnale di test, mi. Le prestazioni del sistema di trasmissione vengono quantificate mediante la determinazione della funzione di trasferimento della modulazione per le 7 bande di ottava, ottenendo 7 x 14 = 98 valori di fattore di riduzione dell indice di modulazione m per ogni posizione d ascolto. In particolare con indice di modulazione del segnale di test mi pari ad 1 (modulazione del 100%), l indice di modulazione mo coincide con il fattore di riduzione dell indice di modulazione m. 31

33 Viene determinata una famiglia di curve della MTF, nella quale ogni curva è relativa a ciascuna banda di emissione del segnale vocale ed è definita dai valori che il fattore di riduzione dell indice di modulazione m (mo/mi) assume per ogni frequenza di modulazione (Fig. 5). Figura 5: Riduzione della modulazione di un segnale vocale prodotta dal rumore di fondo e dalla riverberazione, mi = 1, mo 1. Ciascuno dei 98 valori viene convertito in rapporto segnale/rumore apparente, cioè un rapporto segnale/rumore equivalente che da solo, cioè in assenza di riverberazione, fornirebbe lo stesso valore di m: S N f, F m f, F = 10 log [db] 1 mf, F I rapporti segnale/rumore apparente vengono limitati ad un intervallo compreso tra ±15 db. Valori inferiori a 15 db vengono assunti pari a 15 db e valori superiori a +15 db, vengono assunti pari a 15 db. Ogni rapporto segnale/rumore apparente è convertito in indice di trasmissione (TIf,F), compreso in un intervallo tra 0 e 1: S N f, F + 15 TI f, F = [-] 30 Per ogni banda di ottava viene calcolato l indice di trasferimento della modulazione (MTIf) come media aritmetica degli indici di trasmissione per le 14 frequenze di modulazione: 32

34 14 1 MTI f = TI [-] f, F 14 f = 1 Infine si ottiene l indice STI come somma pesata degli indici di trasferimento della modulazione per tutte le 7 bande di ottava. I pesi αf e βf sono diversi in relazione al sesso del parlatore e si riferiscono alla importanza di ogni banda nei confronti dell intelligibilità complessiva (Tabella 2). STI = 7 α MTI β MTI MTI [-] f f f = 1 f = 1 6 f f ( f + 1) Tabella 2. Fattori di pesatura per la determinazione dell indice STI nei casi di voce maschile e femminile. Sesso del Frequenze centrali delle bande di ottava (Hz) parlatore maschio femmina α 0,085 0,127 0,230 0,233 0,309 0,244 0,173 β 0,085 0,078 0,065 0,011 0,047 0,095 - α - 0,117 0,223 0,216 0,328 0,250 0,194 β - 0,099 0,066 0,062 0,025 0,076 - L indice STI è stato correlato a scale soggettive di intelligibilità, come quella riportata in Tabella 3. Tabella 3. Classificazione della qualità della comunicazione in relazione all indice STI. Classe di qualità della comunicazione Valore dell indice STI Pessima < 0,2 Scadente 0,2 0,4 discreta 0,4 0,6 buona 0,6 0,8 eccellente > 0,8 La determinazione della funzione di trasferimento della modulazione può essere eseguita anche a partire dalla misura non contemporanea della risposta all impulso e del rumore di fondo. In sede progettuale, con l utilizzo di procedure di calcolo numerico, è possibile ricostruire secondo tecniche ray tracing la risposta all impulso nei diversi punti di una sala. In questo modo, anche in sede di progetto è possibile scegliere correttamente la forma, i materiali e le tecnologie d involucro dell ambiente di ascolto rispettando le specifiche di capitolato. 33

35 ALLEGATO B: Elaborati grafici 34

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37

38 ALLEGATO C: Schede tecniche dei materiali 35

39 A C O U S T I C S Y S T E M in opera...

40

41 IL PANNELLO FONOASSORBENTE / SOUND-DEADENING PANEL COS È È l elemento primario di un sistema che ha la funzione di catturare le onde sonore e dissiparle al suo interno. TOPAKUSTIK rappresenta oggi il sistema fonoassorbente più innovativo ed efficiente disponibile sul mercato. A COSA SERVE I sistemi fonoassorbenti vengono installati per modificare e migliorare le caratteristiche acustiche di un ambiente, calibrando le prestazioni di fonoassorbenza a seconda della destinazione d uso. TOPAKUSTIK offre la più ampia gamma di soluzioni per sale pubbliche, impianti sportivi, spazi di lavoro e residenziali. TOPAKUSTIK garantisce inoltre performance evolute unitamente a qualità estetiche insuperabili. WHAT IS IT It s the main component of a system whose function is to capture sound waves and dissipate them within itself. TOPAKUSTIK is today the most innovative and efficient sound-deadening system available in the market. WHAT IS IT USED FOR Sound-deadening systems are installed to modify and improve the acoustic characteristics of an environment, with sound-deadening performance calibrated according to the required use. TOPAKUSTIK offers the widest range of solutions for public halls, sports facilities, work and residential environments. TOPAKUSTIK also guarantees advanced performance combined with exceptional aesthetic qualities.

42 CARATTERISTICHE COMUNI / COMMON CHARACTERISTICS Materiale e dimensioni Materiale di supporto: MDF 16 mm E1 massa volumica 760 Kg/m 3 MDF 16 mm FR (ignifugo classe I) Superficie visibile: Rivestimento melaminico di nobilitazione Bianco 0118 Acero 1681 Faggio 2018 Alluminio 6265 Ulteriori decorativi secondo mazzetta Superficie posteriore: TNT nero, accoppiato Lunghezza lamelle: 4061 mm Larghezza lamelle: 128 mm Tolleranze: larghezza = 0.1 mm / lunghezza = +/- 2 mm Lati lunghi: con unione a incastro maschio - femmina Lati corti: taglio di testa a squadra (90 ) Material and dimensions Support material: MDF 16 mm E1 absolute density 760 Kg/m 3 MDF 16 mm FR (Class I flame retardant) Visible surface: Melamine facing White 0018 Maple 1681 Beech 2018 Aluminium 6265 Other decorative finishes as per sample book Rear surface: Black non-woven fabric, bonded Strip length: 4061 mm Strip width: 128 mm Tolerances: width = 0.1 mm / length = +/- 2 mm Long edges: with male-female slotted joint Short edges: square cut end (90 ) 4

43 TIPOLOGIE / TYPES Profili e Lamelle fonoassorbenti TOPAKUSTIK Le lamelle TOPAKUSTIK sono proposte in diverse tipologie estetiche determinate dalle dimensioni delle fresature e dalla loro distanza reciproca sulla superficie visibile, e dalle distinte geometrie di perforazione del retro. A ciascuna tipologia corrispondono precise caratteristiche di fonoassorbenza. TOPAKUSTIK rails and sound-deadening strips TOPAKUSTIK strips are available in two types, the appearance of which is determined by the size of the millings and their distance from each other on the visible surface, and by the different drilling geometries on the reverse side. Each type has specific sound-deadening properties. Tipologia 9/2 Perforazione 6% Type 9/2 6% drilling Tipologia 14/2 Perforazione 7% Type 14/2 7% drilling Tipologia 13/3 Perforazione 12% Type 13/3 12% drilling Tipologia 28/4 Perforazione 7.5% Type 28/4 7.5% drilling 5

44 TOPAKUSTIK 14/2: grado di fonoassorbenza secondo ISO 354 TOPAKUSTIK 14/2: sound-deadening capacity according to ISO 354 Materiale testato tipologia / type 14/2 M - perforazione / drilling 7% Material tested tessuto / fabric SP 60 N Misurazione riferimento / reference: in camera riverberante volume / volume: m 3 Measurements temperatura / temperature: 20 in reverberation chamber umidità dell aria / air humidity: 55% superficie rivestita / area covered: 12m 2 tipologia 14/2 perforazione 7% type 14/2 drilling 7% 10

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