La percezione dello spazio (1): indizi monoculari
|
|
- Alessandro Lombardi
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 (1): indizi monoculari Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it Introduzione alla percezione dello spazio Dagli indizi monoculari alla percezione dello spazio tridimensionale Visione binoculare e stereopsi La combinazione di indizi di profondità
2 Il mondo fisico risponde alle leggi della geometria euclidea. Gli oggetti mantengono la stessa forma e la stessa dimensione quando si muovono per lo spazio La somma degli angoli interni di un triangolo è sempre uguale a 180 Due linee rette parallele non si incontrano, etc La geometria delle immagini del mondo proiettate sulla retina non è euclidea visto che il mondo tridimensionale viene proiettato su una superficie bidimensionale e curva come la retina. Per vedere il mondo reale, che risponde a regole di tipo euclideo, il mio sistema visivo deve rielaborare un input. Ancora un problema mal posto!
3 //ecologia della percezione Lo spazio tridimensionale percepito è l ambiente in cui un individuo agisce. Affinché sia possibile avere una percezione spaziale, è necessario che l ambiente specifichi una certa quantità e un certo tipo di informazione che ilnostro sistema visivo possa percepire. Avere percezione dello spazio circostante significa percepire diverse caratteristiche dell ambiente visibile. L insieme di tali caratteristiche si può definire il nostro schema spaziale. dimensioni delle superfici visibili la loro distanza, la forma l orientamento //ecologia della percezione Il nostro sistema visivo è interfacciato direttamente con le informazioni specificate dall ambiente. Le prede hanno occhi laterali (per massimizzare il campo) Gibson 1979, Marr 1982 Il sistema visivo procede per inferenze. Le informazioni sono indizi. Gregory (1997). I predatori hanno occhi frontali (per la visione binoculare)
4 //indizi Per ricostruire gli aspetti tridimensionali dell ambiente il sistema visivo fa uso di una serie di indizi di profondità. informazioni contenute nell ambiente circostante. Distinguiamo fra: Indizi di profondità monoculari. Indizi di profondità binoculari. Tali indizi si combinano per fornire una rappresentazione coerente dello spazio. //indizi monoculari Indizi di profondità monoculari: non necessitano in linea di principio dell informazione proveniente da entrambi gli occhi. non significa che in situazioni normali tali indizi non provengano da entrambi gli occhi. a) Occlusione b) Indizi di grandezza e posizionamento c) Prospettiva aerea d) Prospettiva lineare e) Ombreggiatura e) Indizi di movimento (eg: parallasse) f) Accomodazione
5 //indizi monoculari: occlusione //indizi monoculari: occlusione
6 //indizi monoculari: occlusione Occlusione: Un indizio di profondità relativo che può essere utilizzato quando un oggetto occlude la visione di un altro oggetto Ci dà informazione sull ordine e la posizione relativa degli oggetti. indizio statico, poiché non è necessario che le superfici siano in movimento. non-metrico, poiché non ci dice nulla sulla distanza nella terza dimensione //indizi monoculari: occlusione E indice di un contorno non visibile. Per inferire informazioni sulla profondità il sistema visivo si basa sulle assunzioni circa la forma degli oggetti La configurazione che percepiamo è determinata dalla nostra esperienza passata Le figure in parte occluse vengono completate in accordo con la frequenza delle forme incontrate in precedenza
7 //indizi monoculari: grandezza relativa Indici di grandezza e posizione: Grandezza relativa: un confronto della grandezza di due oggetti senza sapere nulla sulla loro grandezza assoluta L immagine retinica formata da un oggetto diventa più piccola più l oggetto è lontano. Sappiamo che gli oggetti piccoli sono più lontani e utilizziamo questo indizio di profondità //indizi monoculari: altezza relativa Normalmente oggetti a distanze diverse dall osservatore appoggiati sul terreno, formano immagini ad altezze diverse sulla retina.
8 //indizi monoculari: altezza relativa Normalmente oggetti a distanze diverse dall osservatore appoggiati sul terreno, formano immagini ad altezze diverse sulla retina. Gli oggetti più vicini saranno proiettati nella parte bassa del campo visivo. Gli oggetti più lontani saranno invece proiettati nella parte più alta del campo visivo. //indizi monoculari: gradiente di tessitura Gradiente di Tessitura: cambiamenti SISTEMATICI della forma e della dimensione di piccoli elementi della tessitura. Il gradiente di tessitura viene utilizzato dal nostro sistema visivo per percepire la distanza e la profondità.
9 //indizi monoculari: gradiente di tessitura Gradiente di Tessitura: cambiamenti SISTEMATICI della forma e della dimensione di piccoli elementi della tessitura. Il gradiente di tessitura viene utilizzato dal nostro sistema visivo per percepire la distanza e la profondità....e anche forma e orientazione //indizi monoculari: combinazioni Altezza Relativa + Grandezza Relativa Possono fornire alcune informazioni metriche (relative) Conoscenza a priori: sappiamo che oggetti della stessa grandezza appaiono più piccoli quando lontani. gli oggetti si dispongono solitamente ordinatamente: gli oggetti più grandi in un area e gli oggetti più piccoli in un altra
10 //indizi monoculari: combinazioni //indizi monoculari: combinazioni
11 //indizi monoculari: combinazioni Altezza Relativa + Grandezza Relativa + Gradiente di tessitura Il gradiente di tessitura deve combinarsi con la grandezza relativa e con l altezza relativa per dare una rappresentazione convincente dell ambiente. Nel caso in cui gli indizi entrano in conflitto la rappresentazione dellaprofondità può risultare compromessa Conoscenza a priori: oggetti della stessa grandezza appaiono più piccoli quando lontani. gli oggetti si dispongono solitamente ordinatamente: gli oggetti più grandi in un area e gli oggetti più piccoli in un altra illusione di grandezza //indizi monoculari: grandezza familiare Si possono ottenere informazioni sulla profondità avendo una conoscenza a priori della grandezza di un certo oggetto Può essere considerato a tutti gli effetti un indice di profondità metrico
12 //indizi monoculari: prospettiva aerea Un indizio di profondità che si basa sulla conoscenza implicita che l atmosfera diffonde la luce maggiore la quantità di atmosfera tra osservatore e oggetto, maggiore la dispersione della luce oggetti più distanti sono soggetti ad una dispersione maggiore e appaiono più sfumati Un esempio: la nebbia/ foschia //indizi monoculari: prospettiva aerea Un indizio di profondità che si basa sulla conoscenza implicita che l atmosfera diffonde la luce maggiore la quantità di atmosfera tra osservatore e oggetto, maggiore la dispersione della luce oggetti più distanti sono soggetti ad una dispersione maggiore e appaiono più sfumati Un esempio: la nebbia/ foschia
13 //indizi monoculari: prospettiva lineare Indizio di profondità basato sulla conoscenza che le linee parallele nel mondo 3D sembrano convergere in una immagine 2D Punto di fuga: Il punto immaginario dello spazio in cui linee parallele convergono in profondità //indizi monoculari: prospettiva lineare Indizio di profondità basato sulla conoscenza che le linee parallele nel mondo 3D sembrano convergere in una immagine 2D Punto di fuga: Il punto immaginario dello spazio in cui linee parallele convergono in profondità
14 //indizi monoculari: prospettiva lineare Indizio di profondità basato sulla conoscenza che le linee parallele nel mondo 3D sembrano convergere in una immagine 2D Punto di fuga: Il punto immaginario dello spazio in cui linee parallele convergono in profondità //indizi monoculari: prospettiva lineare Indizio di profondità basato sulla conoscenza che le linee parallele nel mondo 3D sembrano convergere in una immagine 2D Punto di fuga: Il punto immaginario dello spazio in cui linee parallele convergono in profondità
15 //indizi monoculari: luci e ombre Indizio di profondità basato sulla conoscenza a priori del posizionamento delle luci e delle forme degli oggetti nel mondo 3D, e di come queste si proiettano in una immagine 2D Ancora una volta: problema mal posto dovuto alla proiezione 3D -> 2D //indizi monoculari: luci e ombre Indizio di profondità basato sulla conoscenza a priori del posizionamento delle luci e delle forme degli oggetti nel mondo 3D, e di come queste si proiettano in una immagine 2D Ancora una volta: problema mal posto dovuto alla proiezione 3D -> 2D
16 //indizi monoculari: luci e ombre Indizio di profondità basato sulla conoscenza a priori del posizionamento delle luci e delle forme degli oggetti nel mondo 3D, e di come queste si proiettano in una immagine 2D Ancora una volta: problema mal posto dovuto alla proiezione 3D -> 2D //indizi monoculari: luci e ombre Indizio di profondità basato sulla conoscenza a priori del posizionamento delle luci e delle forme degli oggetti nel mondo 3D, e di come queste si proiettano in una immagine 2D Ancora una volta: problema mal posto dovuto alla proiezione 3D -> 2D
17 //indizi monoculari: luci e ombre Indizio di profondità basato sulla conoscenza a priori del posizionamento delle luci e delle forme degli oggetti nel mondo 3D, e di come queste si proiettano in una immagine 2D Ancora una volta: problema mal posto dovuto alla proiezione 3D -> 2D //indizi monoculari: luci e ombre Indizio di profondità basato sulla conoscenza a priori del posizionamento delle luci e delle forme degli oggetti nel mondo 3D, e di come queste si proiettano in una immagine 2D Ancora una volta: problema mal posto dovuto alla proiezione 3D -> 2D
18 //indizi monoculari: luci e ombre Indizio di profondità basato sulla conoscenza a priori del posizionamento delle luci e delle forme degli oggetti nel mondo 3D, e di come queste si proiettano in una immagine 2D Ancora una volta: problema mal posto dovuto alla proiezione 3D -> 2D //indizi monoculari: luci e ombre [illusione di Todorovic, 2005]
19 //indizi monoculari: luci e ombre! tre tubi [illusione di Todorovic, 2005] //indizi monoculari: luci e ombre! due tubi e una superficie incavata [illusione di Todorovic, 2005]
20 //indizi monoculari: luci e ombre! tre ondulazioni [illusione di Todorovic, 2005] //indizi monoculari: movimento Le trasformazioni dinamiche dell informazione specificata dall ambiente dovute al movimento genera nuove fonti di informazione spaziale Superfici lontane diventano più vicine, Superfici o parti di superfici nascoste diventano visibili Parallasse di movimento: le immagini di oggetti posti a distanze differenti dall osservatore si muovono a diverse velocità sulla retina, al mutare della posizione dell osservatore, confronta la differenza fra due immagini retiniche sequenziali
21 //indizi monoculari: movimento Parallasse di movimento: le immagini di oggetti posti a distanze differenti dall osservatore si muovono a diverse velocità sulla retina, al mutare della posizione dell osservatore, confronta la differenza fra due immagini retiniche sequenziali //indizi monoculari: movimento Parallasse di movimento: le immagini di oggetti posti a distanze differenti dall osservatore si muovono a diverse velocità sulla retina, al mutare della posizione dell osservatore, confronta la differenza fra due immagini retiniche sequenziali
22 //indizi monoculari: movimento Il treno si sposta da sinistra verso destra e gli oggetti del mondo esterno si spostano nella direzione opposta. Alcuni si muovono più di altri. Il punto di fissazione non si muove lungo la retina - fovea. Il resto del campo visivo si muove con una velocità e in una direzione che dipende dallarelazione di profondità con il punto difissazione //indizi monoculari: movimento e flusso ottico Quando l osservatore si muove lungo una linea retta, il suo movimento produce un cambiamento nella direzione angolare di molti punti percepiti. Questa complessa e continua trasformazione degli stimoli distale e prossimale si chiama flusso ottico. irezioni relative, superfici occluse, dimensioni relative
23 //indizi monoculari: movimento e flusso ottico Quando l osservatore si muove lungo una linea retta, il suo movimento produce un cambiamento nella direzione angolare di molti punti percepiti. Questa complessa e continua trasformazione degli stimoli distale e prossimale si chiama flusso ottico. //indizi monoculari: Gunnar Johansonn
24 //indizi monoculari: movimento Quando il filo è immobile viene percepito come bidimensionale. Quando il filo ruota lungo il suo asse verticale viene percepito come tridimensionale. Il problema è geometricamente indeterminato: potrebbe trattarsi di deformazioni di una forma 2D. Il sistema visivo normalmente percepisce questo movimento come il movimento di un corpo rigido 3D. //indizi monoculari: Kinetic Depth Effect Quando il filo è immobile viene percepito come bidimensionale. Quando il filo ruota lungo il suo asse verticale viene percepito come tridimensionale. Il problema è geometricamente indeterminato: potrebbe trattarsi di deformazioni di una forma 2D. Il sistema visivo normalmente percepisce questo movimento come il movimento di un corpo rigido 3D.
25 //indizi monoculari: accomodazione L accomodazione e la vergenza aiutano l occhio a percepire la profondità : Accomodazione (monoculare): L occhio cambia il suo fuoco Vergenza (binoculare): Convergenza: L abilità dei due occhi di ruotare verso l interno (di incrociarsi) Divergenza: L abilità dei due occhi di ruotare verso l esterno (di riallinearsi) //indizi monoculari: accomodazione Accomodazione (monoculare): l occhio cambia il suo fuoco processo di variazione dello spessore del cristallino in funzione della distanza di un oggetto controllato dai muscoli ciliari
26 //indizi monoculari: accomodazione Accomodazione (monoculare): l occhio cambia il suo fuoco processo di variazione dello spessore del cristallino in funzione della distanza di un oggetto controllato dai muscoli ciliari //indizi monoculari: in sintesi La costruzione dell immagine tridimensionale del mondo partendo da un spazio bidimensionale non Euclideo (come quello in cui si formano le immagini retiniche) è uno dei problemi più fondamentali che il sistema percettivo visivo si trova a dover affrontare Come fa il sistema visivo a decidere che cosa si sta effettivamente vedendo? Quale è l interpretazione più plausibile? Tutti gli indizi di profondità monoculari (e anche binoculari) sono combinati insieme (inconsciamente) in accordo con quelle che sono le nostre conoscenze pregresse (conoscenza a priori). Questa è la base dell approccio Bayesiano Da queste estrapoliamo anche la probabilità di occorrenza di un determinato evento ma quando le nostre inferenze risultano errate ecco che si formano le ILLUSIONI!
27 //illusioni ottiche: Ponzo //illusioni ottiche: Ponzo
28 //illusioni ottiche: Ponzo //illusioni ottiche: Ponzo
29 //illusioni ottiche: Muller-Lyer //illusioni ottiche: Muller-Lyer
30 //illusioni ottiche: Muller-Lyer //illusioni ottiche: la stanza di Ames
31 //illusioni ottiche: la stanza di Ames
Progettazione Multimediale REGOLE DI COMPOSIZIONE GRAFICA. Parte 3. Lo spazio. Prof. Gianfranco Ciaschetti
Progettazione Multimediale REGOLE DI COMPOSIZIONE GRAFICA Parte 3 Lo spazio Prof. Gianfranco Ciaschetti Solitamente, per spazio intendiamo un volume in tre dimensioni di estensione illimitata. In grafica,
Dettagligestalt ed elementi percettivi 09corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina
gestalt ed elementi percettivi 09corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina regola della vicinanza o prossimità gli elementi del campo percettivo vengono uniti in
DettagliDISEGNO PROSPETTICO CAPITOLO 1 METODI DI RAPPRESENTAZIONE PER IL DISEGNO TECNICO: QUADRO GENERALE PROIEZIONI ORTOGRAFICHE PROIEZIONI ASSONOMETRICHE
CAPITOLO DISEGNO PROSPETTICO METODI DI RAPPRESENTAZIONE PER IL DISEGNO TECNICO: QUADRO GENERALE La norma UNI EN ISO 0209-2 raccoglie i principali metodi di rappresentazione raccomandati per il disegno
DettagliCome ad esempio in questa immagine, l occhio vede 4 gambe, invece ad un osservazione più attenta se ne vedono 8.
Percezione Visiva Semplicità Il nostro cervello, quando vede un immagine cerca sempre di semplificarla il più possibile. La nostra percezione è sempre disposta ad organizzare ciò che vediamo in un insieme
DettagliLE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it
LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE LENTI E LE LORO PROPRIETÀ Una lente è uno strumento costituito da un mezzo trasparente delimitato da due superfici curve, oppure da una
DettagliLe Tolleranze Geometriche
Le Tolleranze Geometriche Ing. Alessandro Carandina A.A. 2014/2015 Disegno Tecnico Industriale per Ingegneria Meccanica 2 Tolleranze geometriche Le tolleranze geometriche consentono di controllare lo scostamento
DettagliOttica geometrica. Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile)
Ottica geometrica Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile) All interno di un mezzo omogeneo la propagazione e rettilinea: i raggi luminosi sono pertanto rappresentati da tratti
DettagliLa pianta 1. Rilievo Le regole della rappresentazione grafica Geometria descrittiva rappresentare un oggetto su un piano bidimensionale Concetti base proiezione e sezione Tipologia delle rappresentazioni
DettagliB6. Sistemi di primo grado
B6. Sistemi di primo grado Nelle equazioni l obiettivo è determinare il valore dell incognita che verifica l equazione. Tale valore, se c è, è detto soluzione. In un sistema di equazioni l obiettivo è
DettagliCORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 1 METODI DI RAPPRESENTAZIONE
PERCORSI ABILITANTI SPECIALI (PAS) - A.A. 2013-2014 UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE (DICI) CORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 1 METODI DI RAPPRESENTAZIONE
Dettagliquadrilatero generico parallelogramma rombo rettangolo quadrato
Pavimentare 1. Quali forme di quadrilateri puoi costruire? Schizza tutte le forme possibili e scrivi il loro nome. 2. Cosa rappresentano i piccoli punti rossi sui lati del quadrilatero? 3. a) Costruisci
DettagliLA SALDATURA. 2. La rappresentazione schematica comprende un segno grafico elementare, che può essere completato da:
Normativa di riferimento La norma che stabilisce le regole da applicare per la rappresentazione schematica sui disegni dei giunti saldati è la UNI EN 22553: 1997. La normativa stessa accetta che i giunti
DettagliCORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 4 PROSPETTIVA
PERCORSI ABILITANTI SPECIALI (PAS) - A.A. 2013-2014 UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE (DICI) CORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 4 PROSPETTIVA 1 Raffaello (1483
DettagliQUOTATURA. Affinché un qualsiasi oggetto disegnato possa essere esattamente realizzato deve essere perfettamente individuato in forma e dimensioni
QUOTATURA Affinché un qualsiasi oggetto disegnato possa essere esattamente realizzato deve essere perfettamente individuato in forma e dimensioni Il disegno di un oggetto è quindi completo se descrive
DettagliTRAGUARDI DI COMPETENZE DA SVILUPPARE AL TERMINE DELLA CLASSE
ARTE E IMMAGINE classe PRIMA TRAGUARDI DI COMPETENZE DA SVILUPPARE AL TERMINE DELLA CLASSE Utilizza in modo semplice gli elementi di base del linguaggio visuale (linea-forma-colore) per osservare e descrivere
DettagliIIS Moro Dipartimento di matematica e fisica
IIS Moro Dipartimento di matematica e fisica Obiettivi minimi per le classi prime - Fisica Poiché la disciplina Fisica è parte dell Asse Scientifico Tecnologico, essa concorre, attraverso lo studio dei
DettagliGIOCHI DI STRATEGIA Giochi di potere!!!.
GIOCHI DI STRATEGIA Giochi di potere!!!. Dopo avere dedicato ampio spazio nei numeri precedenti all attenzione dovuta alla formazione dei pre-requisiti motori e funzionali, in questo intervento è mia intenzione
DettagliESPERIENZE CON GLI SPECCHI PIANI
1. Qual è la posizione dell immagine fornita da uno specchio piano? Di che tipo di immagine si tratta? Disponi il cilindro giallo dietro lo specchio, in modo che coincida con l immagine riflessa del cilindro
DettagliOTTICA DELLA VISIONE. Disegno schematico dell occhio umano
OTTICA DELLA VISIONE Disegno schematico dell occhio umano OTTICA DELLA VISIONE Parametri fisici Raggio di curvatura (cm) Cornea 0.8 Anteriore del cristallino Posteriore del cristallino.0 0.6 Indice di
DettagliL'animazione 3D. Le basi dell'animazione 3D. Informatica Grafica per le arti. Le basi dell'animazione 3D. Le basi dell'animazione 3D
Informatica Grafica per le arti L'animazione 3D Marco Gribaudo marcog@di.unito.it L'animazione 3D si basa sugli stessi principi dell'animazione tradizionale. Il filmato viene realizzato attraverso una
DettagliRappresentazione grafica delle ombre delle figure disegnate
Rappresentazione grafica delle ombre delle figure disegnate BERTOLDO T. E., Tecnica grafica. I - II tomo. Istituto Italiano Edizioni Atlas (Biblioteca Architettura ) Teoria delle ombre applicata alle proiezioni
DettagliQuadro riassuntivo di geometria analitica
Quadro riassuntivo di geometria analitica IL PIANO CARTESIANO (detta ascissa o coordinata x) e y quella dall'asse x (detta ordinata o coordinata y). Le coordinate di un punto P sono: entrambe positive
DettagliAttrito statico e attrito dinamico
Forza di attrito La presenza delle forze di attrito fa parte dell esperienza quotidiana. Se si tenta di far scorrere un corpo su una superficie, si sviluppa una resistenza allo scorrimento detta forza
DettagliTIPI DI TRIANGOLO La classificazione dei triangoli può essere fatta o in riferimento ai lati oppure agli angoli. Sulla base dei lati abbiamo:
TIPI DI TRIANGOLO La classificazione dei triangoli può essere fatta o in riferimento ai lati oppure agli angoli. Sulla base dei lati abbiamo: TRIANGOLO EQUILATERO Il triangolo equilatero ha i tre lati
DettagliLa Refrazione Dr. U. Benelli
La Refrazione Dr. U. Benelli Occhio: sistema diottrico con potere refrattivo 60 D Emmetropia: quando ad accomodazione rilasciata i raggi luminosi vanno a fuoco sulla retina DIPENDE DA Curvatura Superfici
DettagliLaboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica
Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Fisica Progetto Lauree Scientifiche Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica Antonio Maggio
DettagliCORSO DI DISEGNO TECNICO EDILE LEZIONE 2 TEORIA DELLE OMBRE
PERCORSI ABILITANTI SPECIALI (PAS) - A.A. 2013-2014 UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE (DICI) CORSO DI DISEGNO TECNICO EDILE LEZIONE 2 TEORIA DELLE OMBRE 1 non abbiate mai
DettagliIl sole e le ombre. Un percorso in costruzione, modifiche ed adeguamenti. Claudia Iacopini, Lorella Cesare. Scuola Primaria Vinci 2014
Il sole e le ombre Un percorso in costruzione, modifiche ed adeguamenti Scuola Primaria Vinci 2014 Claudia Iacopini, Lorella Cesare Attività per la classe quarta Indagine individuale: Cos è per te l ombra?
DettagliLeggi fisiche dell'equilibrio
Leggi fisiche dell'equilibrio Il corpo umano, come tutti gli altri corpi sulla Terra, è soggetto alle leggi della gravità e dell'equilibrio. Esse stabiliscono che per qualunque oggetto l'equilibrio è possibile
DettagliLa corrente alternata
La corrente alternata Corrente continua e corrente alternata Le correnti continue sono dovute ad un generatore i cui poli hanno sempre lo stesso segno e pertanto esse percorrono un circuito sempre nello
DettagliTecnologie di Recupero e Riciclo dei Materiali Alberto Simboli I MATERIALI NELLA PRODUZIONE
Tecnologie di Recupero e Riciclo dei Materiali Alberto Simboli 3. I MATERIALI NELLA PRODUZIONE 3.1. INTRODUZIONE Origine dei materiali I materiali, dal punto di vista della loro origine si possono suddividere
DettagliClassi: 4A inf Sirio Disciplina: MATEMATICA Ore settimanali previste: 3
Classi: 4A inf Sirio Disciplina: MATEMATICA Ore settimanali previste: 3 Titolo unità didattiche in cui è diviso Titolo Modulo il modulo Prerequisiti per l'accesso al modulo 1: Calcolo numerico e letterale,
DettagliSTRUTTURA DEL CORSO 1.3.
Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TSAF) CORSO DI LAURA IN TCNOLOGI FORSTALI AMBINTALI ISTITUZIONI DI CONOMIA AGRARIA, FORSTAL AMBINTAL lena Pisani elena.pisani@unipd.it tel. 49-827274 STRUTTURA
DettagliElementi costruttivi: le scale
Elementi costruttivi: le scale Quando si devono mettere in comunicazione spazi giacenti a quote differenti è necessario introdurre elementi costruttivi di collegamento verticale. Essi si dividono in: -
DettagliCenni al rendering di ombre
Cenni al rendering di ombre Davide Gadia Corso di Programmazione Grafica per il Tempo Reale Laurea Magistrale in Informatica per la Comunicazione a.a. 2013/2014 Ombre Componenti fondamentali per aumentare
DettagliLa consapevolezza visiva
Deficit visivi dopo una lesione cerebrale La consapevolezza visiva Canale dorsale V1 Canale ventrale Area in cui si determina X la consapevolezza visiva 1 Blindsight (visione cieca) Lesioni di V1 causano
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza Corso di Disegno Tecnico Industriale per il Corso di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e in Ingegneria Meccatronica Tolleranze
DettagliLe vie visive centrali
Le vie visive centrali globo oculare nervo ottico chiasma ottico peduncolo ipofisi tratto ottico sezione trasversa tronco encefalo Proiezioni retiniche corticali Proiezioni retiniche non corticali Ipotalamo
Dettagli1 I solidi a superficie curva
1 I solidi a superficie curva PROPRIETÀ. Un punto che ruota attorno ad un asse determina una circonferenza. PROPRIETÀ. Una linea, un segmento o una retta che ruotano attorno ad un asse determinano una
DettagliStrumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo,
Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo, come strumento ottico proprio l occhio. Schema dell occhio
Dettagli5 Lenti e Specchi. Formazione immagini Specchi Superfici rifrangenti Lenti sottili Lenti spessi Punti cardinali
Laboratorio di didattica della Fisica (III modulo): Metodologie di insegnamento del Laboratorio di Ottica Formazione immagini Specchi Superfici rifrangenti Lenti sottili Lenti spessi Punti cardinali 5
DettagliCinematica Angolare! FONDAMENTI DI BIOINGEGNERIA - ING.FRANCESCO SGRO!
Cinematica Angolare! Movimento angolare! ü Si definisce movimento angolare qualsiasi movimento di rotazione che avviene rispetto ad un asse immaginario! ü In un movimento angolare tutto il corpo/soggetto
DettagliDispositivi di output
Dispositivi di output I dispositivi di output sono generalmente i monitor o display (CRT, LCD ) Inizialmente (primi anni '60) i display sono dispositivi di tipo vettoriale (lineare), in grado di tracciare
Dettagli26.03-ITA. Il metodo Victaulic per tubazioni per accomodare gli sfalsamenti
2.03-ITA Sfalsature del tubo I giunti flessibili Victaulic offrono ai progettisti un metodo per assecondare le sfalsature dei tubi, dovute al disallineamento o all assestamento dell edificio. È possibile
DettagliFUNZIONI QUADRATICHE
f: R R si dice funzione quadratica se è del tipo f(x) =ax 2 +bx+c, dove a,b,c sono costanti Il grafico di una funzione quadratica è una curva detta parabola Abbiamo incontrato funzioni di questo tipo quando
DettagliLe regole del buon video reporter
SkyTG24perlescuole Introduzione L era digitale ha cambiato radicalmente il contesto lavorativo dei media. Per gli aspiranti giornalisti è necessario saperne sfruttarne al meglio le opportunità. Ora, tutti
DettagliPROSPETTIVA ACCIDENTALE
PROSPETTIVA ACCIDENTALE viene così chiamato l insieme di regole utili a rappresentare oggetti inclinati in modo casuale (accidentale) rispetto al quadro prospettico. inclinato rispetto al quadro --> prospettiva
DettagliGLI STRUMENTI PER IL DISEGNO
GLI STRUMENTI PER IL DISEGNO Gli strumenti che noi useremo sono: 1) Fogli di carta liscia di formato A3, squadrati; 2) N. 2 matite, preferibilmente micromine (una con mina H e una con mina HB); 3) Gomma
Dettagliteoria delle ombre - generalità 12corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina
12corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina le sorgenti luminose 1 2 3 tipi di sorgenti luminose 1 - puntiforme omnidirezionale - i raggi si irradiano in tutte le
DettagliUna circonferenza e una parabola sono disegnate nel piano cartesiano. La circonferenza ha centro nel punto
La parabola Esercizi Esercizio 368.395 Una circonferenza e una parabola sono disegnate nel piano cartesiano. La circonferenza ha centro nel punto 0 ;5 e raggio, e la parabola ha il suo vertice in 0 ;0.
DettagliImportanza delle incertezze nelle misure fisiche
Importanza delle incertezze nelle misure fisiche La parola errore non significa equivoco o sbaglio Essa assume il significato di incertezza da associare alla misura Nessuna grandezza fisica può essere
DettagliLogica figurale. 1 Quanti quadrati contengono la stella? A. 1 B. 2 C. 5 D. 6 E. 9. 2 Quanti triangoli sono rappresentati nella figura?
Logica figurale 1 Quanti quadrati contengono la stella? A. 1 B. 2 C. 5 D. 6 E. 9 2 Quanti triangoli sono rappresentati nella figura? A. 6 B. 8 C. 9 D. 10 E. 12 3 Quanti sono i quadrati presenti nella seguente
DettagliANAT ANA O T MIA G ENERALE GENERALE U MANA UMANA
CORSO DI FORMAZIONE TECNICO EDUCATORE REGIONALE LA MACCHINA DELL UOMO: CENNI DI FISIOLOGIA, ANATOMIA DELL APPARATO LOCOMOTORE TERMINOLOGIA ANATOMICA Relatore: Dott.Michele Bisogni Medico chirurgo Specializzando
DettagliSCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA
SCHEDA N 1 IL PENDOLO SEMPLICE SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA Scopo dell'esperimento. Determinare il periodo di oscillazione di un pendolo semplice. Applicare le nozioni sugli errori di una grandezza
DettagliDESCRIZIONE CREAZIONE APP Si suddivide in 4 fasi di lavoro: 1. PIANIFICAZIONE; 2. PROGETTAZIONE; 3. SVILUPPO; 4. DISTRIBUZIONE.
DESCRIZIONE CREAZIONE APP Si suddivide in 4 fasi di lavoro: 1. PIANIFICAZIONE; 2. PROGETTAZIONE; 3. SVILUPPO; 4. DISTRIBUZIONE. PIANIFICAZIONE La pianificazione è la prima fase. Questa è la più delicata
DettagliClasse quinta Scuola Primaria scienze - COMPETENZE EUROPEE CONTENUTI E ATTIVITA APPRENDIMENTO
COMPETENZE EUROPEE TRAGUARDI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONTENUTI E ATTIVITA Comunicazione nella madrelingua (CAPACITA DI ESPRIMERE E INTERPERTARE IN FORMA ORALE E SCRITTA) 1. Espone in forma chiara ciò
DettagliIl magnetismo magnetismo magnetite
Magnetismo Il magnetismo Fenomeno noto fin dall antichità. Il termine magnetismo deriva da Magnesia città dell Asia Minore dove si era notato che un minerale, la magnetite, attirava a sé i corpi ferrosi.
DettagliRILIEVO DIRETTO: strumenti e metodi. dr. arch. anna christiana maiorano _03
RILIEVO DIRETTO: strumenti e metodi dr. arch. anna christiana maiorano gli strumenti per il rilevamento architettonico Nel rilevamento architettonico e urbano vengono impiegati, per compiere le diverse
DettagliPROIEZIONI ASSONOMETRICHE
1 ci permettono di disegnare un solido, che ha 3 dimensioni, su un foglio che ha 2 dimensioni PROIEZIONI ORTOGONALI PROIEZIONI ASSONOMETRICHE PROIEZIONI PROSPETTICHE Libro consigliato: Disegno Laboratorio
DettagliApplicazioni del teorema di Gauss
prof. Alessandro ALTERIO (FISICA) 5ªD (P.N.I.) liceo scientifico Marconi di Grosseto pagina 1 di 8 Applicazioni del teorema di Gauss Campo elettrostatico di una distribuzione di carica uniforme e filiforme
DettagliPROBLEMA. L EFFETTO GEMELLI Adattamento da P.A. Tipler Invito alla Fisica 3 E.F.Taylor-J.A.Wheeler Fisica dello Spazio-Tempo Zanichelli
PROBLEMA. L EFFETTO GEMELLI Adattamento da P.A. Tipler Invito alla Fisica 3 E.F.Taylor-J.A.Wheeler Fisica dello Spazio-Tempo Zanichelli Obiettivi Presentare una soluzione semplificata del Paradosso dei
DettagliPROCESSO DELL ASPORTAZIONE DEL METALLO
PROCESSO DELL ASPORTAZIONE DEL METALLO Formazione del truciolo La lavorazione meccanica di un elemento, ha lo scopo di mutarne la forma e le dimensioni per ottenere un particolare meccanico conforme alle
DettagliLe forze. Cos è una forza? in quiete. in moto
Le forze Ricorda che quando parli di: - corpo: ti stai riferendo all oggetto che stai studiando; - deformazione. significa che il corpo che stai studiando cambia forma (come quando pesti una scatola di
DettagliLICEO ARTISTICO STATALE Giacomo e Pio Manzù BERGAMO SPERIMENTALE MICHELANGELO INDIRIZZO (SOLO TRIENNIO):
MATERIA: LABORATORIO DOCENTE: ROTA CARMELO CLASSE 1B A.S. 2015/2016 CORSO: X ORDINAMENTALE DIURNO SERALE FINALITA RAGGIUNTE SPERIMENTALE MICHELANGELO INDIRIZZO (SOLO TRIENNIO): Hanno maturato una motivazione
DettagliAnno Accademico 2005-06
Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Meccanica e Tecnologie Industriali CORSO DI: DISEGNO MECCANICO (FI) CORSO DI: DISEGNO TECNICO IND.LE (PO) Anno Accademico 2005-06 Docenti: Modulo 2: RAPPRESENTAZIONE
DettagliCONCETTI E ARCHITETTURA DI UN SISTEMA DI BASI DI DATI
CONCETTI E ARCHITETTURA DI UN SISTEMA DI BASI DI DATI Introduzione alle basi di dati (2) 2 Modelli dei dati, schemi e istanze (1) Nell approccio con basi di dati è fondamentale avere un certo livello di
DettagliAppunti sullo sviluppo piano di figure solide
Appunti sullo sviluppo piano di figure solide Indice 1. Cosa è un prisma 2. Prisma retto, parallelepipedo e cubo. 3. Sviluppo piano di un prisma 1. Cosa è un prisma Per effettuare lo sviluppo piano di
DettagliProtocollo dei saperi imprescindibili Ordine di scuola: professionale
Protocollo dei saperi imprescindibili Ordine di scuola: professionale DISCIPLINA: MATEMATICA RESPONSABILE: CAGNESCHI F. IMPERATORE D. CLASSE: prima servizi commerciali Utilizzare le tecniche e le procedure
DettagliLu cian o R eg azzo n i. Quaderno di anatomia. Applicato al Fumetto
Lu cian o R eg azzo n i Quaderno di anatomia Applicato al Fumetto Lu cian o R eg azzo n i Quaderno di anatomia Applicato al Fumetto Quaderno di anatomia Applicato al Fumetto LA REALE APPARENZA DI UN
DettagliEQUAZIONI CON VALORE ASSOLUTO DISEQUAZIONI CON VALORE ASSOLUTO
EQUAZIONI CON VALORE AOLUTO DIEQUAZIONI CON VALORE AOLUTO Prima di tutto: che cosa è il valore assoluto di un numero? Il valore assoluto è quella legge che ad un numero (positivo o negativo) associa sempre
DettagliLABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1
SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DISEGNO INDUSTRIALE CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 a.a. 2013 / 2014 PROF. ARCH. CHERUBINO
DettagliCONTROLLO DELLA RADIAZIONE SOLARE
Corso di Fisica tecnica e ambientale a.a. 211/212 - Docente: Prof. Carlo Isetti CAPITOLO 11 CONTROLLO DELLA RADIAZIONE OLARE La localizzazione e l orientamento di un edificio per ridurre l esposizione
DettagliCAPITOLO II. Il Vantaggio Assoluto
CAPITOLO II Il Vantaggio Assoluto Ragionare di commercio internazionale facendo uso del modello Domanda-Offerta: le esportazioni (importazioni) corrispondono ad un eccesso di offerta (domanda), ai prezzi
DettagliFISICA: Le Forze. Giancarlo Zancanella (2014)
FISICA: Le Forze Giancarlo Zancanella (2014) 1 Cos è una forza 2 Il Principio D inerzia Un corpo mantiene inalterato il suo stato di quiete o di moto fino a quando non si gli applica una forza che ne cambia
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria A.A. 2009/10
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PDOV Facoltà di Ingegneria Corso di Disegno Tecnico Industriale per i Corsi di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e in Ingegneria dell Energia Costruzioni geometriche in
Dettagliprof.a.battistelli PROIEZIONI ORTOGONALI
PROIEZIONI ORTOGONALI PROIEZIONI ORTOGONALI È il disegno delle viste, da davanti, da sopra e di fianco di un oggetto tridimensionale disegnate in un foglio bidimensionale. Trasformiamoci in designer Per
DettagliFondamenti per la Programmazione delle Macchine a Controllo Numerico
Fondamenti per la Programmazione delle Macchine a Controllo Numerico Sistemi di Coordinate I sistemi di coordinate, permettono al programmatore di definire i punti caratteristici del profilo da lavorare.
DettagliLezione 3 Progettazione di siti
Lezione 3 Progettazione di siti Ingegneria dei Processi Aziendali Modulo 1 Servizi Web Unità didattica 1 Protocolli Web Ernesto Damiani Università di Milano Elementi base della progettazione di servizi
DettagliMicrosoft Excel. Nozioni Avanzate
Microsoft Excel Nozioni Avanzate Grafici [2/14] Ad aree: Rappresentano il contributo che ogni serie di dati fornisce al totale, nel tempo. Più piccola è l area di una serie, più lieve è il contributo apportato
DettagliMatematica e-learning - Corso Zero di Matematica. Gli Insiemi. Prof. Erasmo Modica A.A.
Matematica e-learning - Gli Insiemi Prof. Erasmo Modica http://www.galois.it erasmo@galois.it A.A. 2009/2010 1 Simboli Matematici Poiché in queste pagine verranno utilizzati differenti simboli matematici,
Dettagli3.Visione_03 Le vie visive e la visione cromatica
3.Visione_03 Le vie visive e la visione cromatica Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi Organizzazione delle vie visive
DettagliLe nozioni fondamentali della geometria
Le nozioni fondamentali della geometria Insegnante: Meloni Marta Testi utilizzati: Matematica Oggi di Mario Mariscotti Sistema matematica di Anna Montemurro A.S. 2008/2008 Introduzione... La geometria
DettagliREALTÀ E MODELLI SCHEDA DI LAVORO
LE TRSFRINI GEETRICHE RELTÀ E DELLI SCHED DI LVR Il televisore La forma rettangolare di uno schermo televisivo è differente a seconda del rapporto tra la larghezza e l altezza. I televisori di vecchio
DettagliGiochiamo con i fiammiferi. Ivana Sacchi -
Giochiamo con i fiammiferi Ivana Sacchi - ivana@ivana.it Dare ad ogni bambino 12 fiammiferi. Chiedere di utilizzare tutti i fiammiferi per disegnare il contorno di figure che misurino 9,8,7,6,5 quadrati
DettagliMisure della distanza tra punti e propagazione dell errore
Misure della distanza tra punti e propagazione dell errore Ing. Pier Paolo Conti Asti 04 Gennaio 2014 Introduzione Con la presente esposizione mi propongo di mostrare che la propagazione dell incertezza
DettagliCURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI. Scuola Secondaria di Primo Grado Matematica -
CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Secondaria di Primo Grado Matematica - Classe Prima COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA Profilo dello studente al termine del Primo ciclo
DettagliTact Noch produktiver arbeiten im Tact
Tact Noch produktiver arbeiten im Tact Indoor Lenti da lavoro Massimo comfort al lavoro, nel tempo libero e per il vostro hobby Una vista rilassata al lavoro Quasi la metà dei lavoratori in Svizzera svolge
DettagliIllustrazione 1: Telaio. Piantanida Simone 1 G Scopo dell'esperienza: Misura di grandezze vettoriali
Piantanida Simone 1 G Scopo dell'esperienza: Misura di grandezze vettoriali Materiale utilizzato: Telaio (carrucole,supporto,filo), pesi, goniometro o foglio con goniometro stampato, righello Premessa
DettagliARTE E IMMAGINE NUCLEI FONDANTI DELLA DISCIPLINA. riconoscere ed usare i linguaggi visivi. Produzione e rielaborazione dei messaggi visivi.
ARTE E IMMAGINE NUCLEI FONDANTI DELLA DISCIPLINA Capacità di vedere osservare e comprendere riconoscere ed usare i linguaggi visivi. Conoscenza ed uso delle tecniche espressive. Produzione e rielaborazione
DettagliRenderCAD S.r.l. Formazione
Descrizione AutoCAD rappresenta sempre più, oltre che un software di disegno assistito, una piattaforma ed uno standard di lavoro dal quale non si può più prescindere per tutti coloro che operano in ambito
DettagliRobotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco
Robotica industriale Richiami di statica del corpo rigido Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Sistemi di forze P 1 P 2 F 1 F 2 F 3 F n Consideriamo un sistema di forze agenti su un corpo rigido.
DettagliPNI QUESITO 1 QUESITO 2
www.matefilia.it PNI 0014 QUESITO 1 Per il teorema dei seni risulta: = da cui sen α = Quindi α = arcsen ( ) che porta alle due soluzioni: α 41,810 41 49 α 138 11 QUESITO I poliedri regolari (solidi platonici)
DettagliNumeri naturali ed operazioni con essi
Liceo B. Russell VIA IV NOVEMBRE 35, 38023 CLES Indirizzo: Liceo Linguistico CLASSI Programmazione Didattica 1 e Disciplina: MATEMATICA Ore annue: 110 MODULO 1 TEORIA DEGLI INSIEMI E INSIEMI NUMERICI settembre
DettagliFrancesca Berardi. Classe IV MONTESSORI. Una ricerca. La fotografia
Francesca Berardi Classe IV MONTESSORI Una ricerca La fotografia Per scattare una buona foto, occorre molto più che premere un pulsante. Bisogna imparare ad usare la macchina fotografica e a gestire la
DettagliSTATISTICA DESCRITTIVA. Elementi di statistica medica GLI INDICI INDICI DI DISPERSIONE STATISTICA DESCRITTIVA
STATISTICA DESCRITTIVA Elementi di statistica medica STATISTICA DESCRITTIVA È quella branca della statistica che ha il fine di descrivere un fenomeno. Deve quindi sintetizzare tramite pochi valori(indici
DettagliPercezione. Testi di riferimento: Coon, Mitterer (2011) Psicologia generale. UTET Cap. 4
Percezione Testi di riferimento: Coon, Mitterer (2011) Psicologia generale. UTET Cap. 4 Definizione La percezione è da intendersi come: Costruzione percettiva cioè un elaborazione mentale automatica degli
DettagliDerivate delle funzioni di una variabile.
Derivate delle funzioni di una variabile. Il concetto di derivata di una funzione di una variabile è uno dei più fecondi della matematica ed è quello su cui si basa il calcolo differenziale. I problemi
DettagliChe cos è la Psicologia sociale? Dott.ssa Daniela Cipollone
Che cos è la Psicologia sociale? Dott.ssa Daniela Cipollone Difficoltà ad identificare una definizione sufficientemente articolata e sintetica: - complessità del campo di pertinenza della psicologia sociale;
DettagliCONSIDERAZIONI SUL SISTEMA DI GESTIONE DELL UTENSILERIA PER LE AZIENDE MANIFATTURIERE METALMECCANICHE
CONSIDERAZIONI SUL SISTEMA DI GESTIONE DELL UTENSILERIA PER LE AZIENDE MANIFATTURIERE METALMECCANICHE Il Sistema ToolRoom Lyra 1 LYRA Sistemi Informatici Il Problema La gestione di grossi volumi di componenti
DettagliSoluzione dei sistemi lineari con metodo grafico classe 2H
Soluzione dei sistemi lineari con metodo grafico classe H (con esempi di utilizzo del software open source multipiattaforma Geogebra e calcolatrice grafica Texas Instruments TI-89) Metodo grafico Il metodo
Dettagli