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1 IUNIOR INTERNATIONAL INSTITUTE Piano dell Offerta Formativa Anno Scolastico 2007/2008 SCUOLA PRIMARIA PARITARIA D.M. 29/12/2000 IUNIOR INTERNATIONAL INSTITUTE VIA G.B. DE ROSSI, ROMA tel. 06/ fax 06/

2 Che cosa è un Piano dell Offerta Formativa? Il Piano dell Offerta Formativa (in arte: POF) costituisce l insieme delle scelte formative - culturali, organizzative, operative - che caratterizzano lo Iunior International Institute; rappresenta, perciò, la risposta globale della Scuola alla domanda educativa dei genitori e degli alunni, in coerenza con i principi ispiratori e in linea con le normative vigenti sull attuazione dell Autonomia e della Riforma. Il presente Piano dell'offerta Formativa si articola in sei parti: I. Progetto educativo (Carta dei Princìpi del FAES) II. La scuola e l ambiente circostante; analisi dei bisogni formativi III. Progettazione educativa IV. Progettazione curricolare V. Risorse e progettazione organizzativa. 2

3 I. PROGETTO EDUCATIVO (Carta d'identità del FAES) Lo Iunior International Institute è promosso da un associazione di genitori (C.E.F.A.) 1 ed è associato al FAES, ente morale il cui nome significa "Famiglia E Scuola", ed anche "Famiglia E Società". A fondamento del suo sistema educativo c'è una serie di convinzioni, riassunte nella Carta d'identità del FAES: sin dall'inizio (1974) della sua attività, il FAES ha ritenuto opportuno esplicitare in un documento di riferimento i criteri di fondo in base ai quali si svolge tutta l'attività educativa, in tal modo, ogni famiglia può avere ben chiari i principi che animano l'itinerario formativo dei propri figli e può così aderirvi in piena consapevolezza e libertà. La "Carta d'identità del FAES", è riportata in Appendice 1 a questo piano dell'offerta formativa quale sua parte integrante e di riferimento. II. LA SCUOLA E L AMBIENTE CIRCOSTANTE: analisi dei bisogni formativi Le scuole della C.E.F.A. nascono dall iniziativa di famiglie che hanno ritenuto opportuno farsi carico attivamente del problema educativo dei propri figli, non accontentandosi di delegarne l educazione a chicchessia (Stato, Enti religiosi...). Il bisogno che si riscontra e cui si cerca di venire incontro è niente meno che la riappropriazione da parte dei cittadini, e delle famiglie in particolare, di una soggettività sociale che nel nostro paese stenta a essere riconosciuta e, di conseguenza, vissuta. La scuola è intesa come un momento particolarmente significativo del percorso di crescita del figlio/alunno: attraverso un vero e proprio lavoro (lo studio) si tratta non solo di trasmettere istruzione, ma di fornirla in modo formativo ; anche per la famiglia si tratta di un periodo, lungo, di crescita e di affiancamento del figlio, per farne maturare l autonomia adeguata alle diverse età. Questo richiede soprattutto un accordo, un patto tra famiglia e scuola di tipo nuovo, con l elaborazione di un sistema di comunicazione reciproca che chiarisca le responsabilità e i ruoli e che consenta un grande scambio tra famiglia e docenti, per la migliore crescita dei figli/alunni. Pertanto, l ambiente circostante e il bacino di utenza della scuola non sono limitati ad un quartiere o ad una particolare zona della città; per principio, e anche di fatto, l area cui ci si rivolge si estende all intera capitale e alle urbanizzazioni limitrofe (zona dei Castelli, altri comuni vicini e ben collegati). L esperienza maturata consente di affermare che il carattere cittadino della provenienza degli alunni agevola la formazione di una mentalità civica che sappia guardare al di là dei ristretti orizzonti del quartiere; è questa una base indispensabile per poter costruire la cittadinanza italiana ed europea tramite gli scambi (con altre scuole italiane, inglesi, irlandesi, francesi e spagnole) che altrimenti non avrebbero il fondamento necessario per diventare efficaci. 1 La CEFA (Associazione di Famiglie per l Educazione e la Cultura) è un ente morale regionale fondato da genitori che hanno deciso di promuovere scuole nelle quali i loro figli vengano educati coerentemente con i valori vissuti in famiglia e i genitori stessi possano ricevere la formazione più opportuna per svolgere adeguatamente il proprio ruolo. 3

4 III. PROGETTAZIONE EDUCATIVA La metodologia educativa si basa sulla didattica partecipativa e sull'orientamento personalizzato. La didattica partecipativa sviluppa in ogni alunno lo spirito di iniziativa nello studio e nella vita della scuola. Il lavoro degli alunni costituisce il fondamento del loro perfezionamento professionale e umano. L'orientamento personalizzato, che si svolge attraverso il tutorato, aiuta ogni alunno a fortificare la volontà e a sviluppare le qualità necessarie ad affrontare con atteggiamento positivo, tenace e allegro la propria condizione di uomo. Fondamentale a questo riguardo è il ruolo di tutor svolto dall'insegnante in un rapporto interpersonale con l'alunno e i suoi genitori. Nello Iunior International Institute, come in tutte le scuole FAES, il tutorato è una costante di tutti i cicli, fin dalla 1^ primaria: esso prevede almeno un incontro personale del tutor con ciascun alunno ogni mese, e almeno tre incontri con entrambi i genitori nell'arco dell'anno scolastico. Ogni alunno dello Iunior International Institute è considerato nella sua globalità, una persona fornita di intelligenza, di volontà e di affettività, elementi tutti che ne specificano la personalità e il carattere. Per questo, anche l'educazione delle qualità umane (amicizia, generosità, laboriosità, ordine, ecc.) viene perseguita intenzionalmente e gli alunni cercano di raggiungere le mete formative personalizzate attraverso la vita scolastica, in continuità con quella familiare. Così anche i momenti informali della vita scolastica, come il pranzo con i compagni e gli insegnanti o lo sport, acquistano un'alta valenza educativa. In sintesi: il tutor è un insegnante che, attraverso la vita in classe e periodici colloqui personali, matura una conoscenza approfondita del ragazzo, che permette di collaborare efficacemente con i genitori per far emergere dall'alunno il meglio di ciò che è. L educazione personalizzata attraverso la didattica partecipativa e il tutorato, l importanza che viene attribuita in ambiente familiare allo sviluppo delle specificità maschili e femminili, l attenzione ai bisogni specifici dell età evolutiva e una serie di osservazioni e di studi sull esperienza scolastica italiana e mondiale hanno portato alla scelta di istituire classi omogenee. Perciò lo Iunior International Institute è caratterizzato dalle classi maschili, mentre il Petranova International Institute, sempre gestito dalla stessa Associazione C.E.F.A., presenta, dopo il livello di scuola dell infanzia, classi femminili. Questa scelta, i cui vantaggi stanno emergendo anche nel dibattito europeo sulla scuola negli ultimi anni (Germania, Inghilterra, Spagna...), ha dato buoni risultati e costituisce parte integrante del progetto educativo. Il tutorato costituisce l'oggetto dell'attività del Dipartimento di Orientamento e Tutoria (DOT), che elabora anche specifici piani di formazione di gruppo per ciascuna classe: tali temi vengono trattati dai docenti tutor nelle classi e ripresi personalmente nei colloqui tutoriali personali previsti. 4

5 La continuità pedagogica tra famiglia e scuola è una condizione necessaria per poter aiutare efficacemente gli alunni a sviluppare una forte e ricca personalità. L'obiettivo di raggiungere e di sostenere tale continuità viene perseguito tramite l'attività di un apposito Dipartimento di Collaborazione Familiare (DCF), che si esplica con riunioni periodiche di comunicazione e di formazione specifica, volta al miglioramento del ruolo di genitori. Nell ambito di ogni classe, il Consiglio di Direzione della scuola nomina una coppia di genitori (i genitori incaricati), che collabora con i docenti alle attività formative e ad alcuni aspetti organizzativi della vita scolastica ordinaria. Sia il Dipartimento di Orientamento e Tutoria che il Dipartimento di Collaborazione Familiare indirizzano il loro lavoro sulla base dei seguenti obiettivi: DIPARTIMENTO DELL ORIENTAMENTO E TUTORIA (obiettivi per i docenti tutor) Incontrare almeno tre volte nell'anno, in colloqui singoli, tutte le famiglie del centro scolastico, aiutandole a migliorare l'efficacia educativa verso i figli. Incontrare in colloqui personali, di frequenza almeno mensile, tutti gli alunni del centro scolastico, aiutandoli a proporsi obiettivi di crescita personale a partire dallo studio e dalla vita scolastica. Partecipare agli incontri formativi secondo il piano elaborato dal Coordinatore delle Attività di Orientamento (CAO) per tutti i docenti. DIPARTIMENTO DI COLLABORAZIONE FAMILIARE (obiettivi per i genitori incaricati) Proporre a tutte le famiglie di migliorare il dialogo e il rapporto con i figli come obiettivo generale dell'anno su cui lavorare, adattandolo alla singola famiglia (con le differenze del gioco/della coltivazione di interessi familiari/del dialogo come strumenti privilegiati di comunicazione nei tre livelli I ciclo primaria/ii ciclo primaria/scuola secondaria di I grado). Svolgere gli incontri formativi trimestrali di gruppo con interventi qualificati, sotto forma di un corso di orientamento per famiglie. Promuovere, tramite giornate di convegno disseminate nel corso dell anno scolastico, una maggior consapevolezza dell importanza della educazione familiare per la crescita globale dei figli. OBIETTIVO COMUNE Sviluppare la collaborazione tra i docenti tutor e i genitori incaricati di classe. 5

6 STIAMO CRESCENDO Gli anni del primo ciclo di studi (scuola primaria e secondaria di I grado) sono il periodo migliore per l educazione delle qualità umane, chiamate anche virtù o valori. La famiglia è l ambito naturale in cui esse possono maturare. La nostra scuola si propone di sostenere e potenziare l azione educativa dei genitori, ma sa di non poterli mai sostituire. Stiamo crescendo è un progetto sistematico che mira ad educare alle virtù durante questa fase di crescita, a partire dalla scuola primaria. Il nostro obiettivo prioritario è quello di aiutare i genitori e i docenti a educarsi e a educare ai valori umani, sintonizzando quelle azioni, in famiglia e a scuola, necessarie per formare gli uomini e le donne di cui il mondo di oggi e di domani ha bisogno. Il progetto è strutturato in modo che, negli otto mesi da ottobre a maggio, tutte le classi della scuola riflettano su una stessa virtù determinata. Questo lavoro svolto in contemporanea sulla medesima qualità umana, rende evidente il fatto che tali virtù sono sempre le stesse, per tutti: genitori, docenti, alunni. e c impegnano per tutta la vita, sia pur con sfumature differenti alle diverse età. Pertanto, non si tratta di fare dell educazione delle virtù un capitolo a parte, ma di inserirle in tutti gli ambiti della vita, scolastica e non. Perché allora strutturiamo in modo dettagliato un lavoro in cui ci proponiamo esplicitamente questi obiettivi educativi? Perché, proprio sulla base di una chiara antropologia della libertà, riteniamo molto importante che ciascuno si proponga tanti piccoli miglioramenti da compiere durante il corso dell anno: ecco allora il motivo delle otto schede. In esse, grazie alle vignette di Mauro Talarico, le virtù vengono presentate in modo attraente e ciò aiuta a visualizzare con simpatia quello che ci si propone. E difficile catalogare le virtù, dato che sono tutte collegate: migliorando in una, lo facciamo in tutte. Abbiamo considerato, perciò, alcune virtù basilari: l ordine, il rispetto, la generosità, la laboriosità, la fortezza, la responsabilità, la giustizia e la gioia. Nello schema allegato (Appendice 2) enunciamo gli obiettivi mensili collegati alle virtù basilari: ciascuna classe, poi, si impegna su possibili mete di miglioramento facilmente valutabili ed osservabili. Per ogni mese, inoltre, specifici orientamenti suggeriscono a genitori e docenti alcuni spunti pratici da potersi proporre in vista della crescita in quella virtù: naturalmente si tratta di semplici esempi, che possono fungere da punto di partenza per la riflessione personale, per arrivare a centrare bene i propri ambiti di miglioramento. 6

7 MODALITA DI REALIZZAZIONE DELL ORIENTAMENTO 1) LAVORO DEI TUTOR (COLLOQUIO PERSONALE CON L ALUNNO E COLLOQUIO FAMILIARE CON I GENITORI) E il lavoro più impegnativo e importante, perché di tipo personale: colloquio a due fra tutor e alunno; colloquio a tre fra genitori e tutor. Si riportano di seguito alcuni punti di riferimento che possono aiutare, per entrambi i tipi di colloquio: 3 Avere un atteggiamento di ascolto e di reale interesse reciproco. 3 Partire sempre dal positivo; saper vedere e far vedere la crescita; allo stesso tempo, non mascherare i problemi eventuali. 3 Trasmettere non solo il proprio punto di vista, ma anche quello del consiglio di classe. 3 Rileggere i fatti nell ottica delle virtù; collegarsi alle mete del piano di orientamento. 3 Iniziare sempre dagli obiettivi dell ultimo colloquio. 3 Concludere con uno-due obiettivi chiari e condivisi. Data l importanza essenziale dell intervento di entrambi i genitori nell educazione del figlio, per lo svolgimento dei colloqui genitori-tutor è richiesta necessariamente la presenza di padre e madre: altrimenti, occorrerà rinviare l incontro. 2) LAVORO SUL PIANO DI ORIENTAMENTO DA PARTE DELL INSEGNANTE INCARICATO DI CLASSE (IC) Il docente incaricato di classe introduce il tema, possibilmente a partire da una lettura, uno spezzone filmato, un racconto, un quadro e lo svolge cercando di usare una modalità partecipativa adatta all età, per coinvolgere tutti gli alunni. Le mete vengono formulate in modo adeguato all età; conviene che siano in qualche modo misurabili, per poter avere una percezione del miglioramento (auspicato); è opportuno che rimangano al centro dell attenzione per una durata almeno quindicinale. Un ruolo importante nella vita della classe e nel raggiungimento degli obiettivi e delle mete è dato dallo svolgimento degli incarichi: nelle classi elementari, occorre che essi siano assegnati in modo chiaro e affissi in bacheca, in modo che ogni docente possa farvi riferimento nella ordinaria attività. 3) LAVORO DEI GENITORI INCARICATI (GI) CON GLI ALTRI GENITORI (INIZIATIVE VARIE). E di tipo familiare: richiede una certa amicizia e un clima adeguato, che è cura dei GI creare e accrescere, con l aiuto dei genitori coordinatori del livello elementare (GC). Le iniziative possono essere diverse e variamente articolate. GC e il Coordinatore delle Attività di Orientamento (CAO) cercheranno di sostenere e diffondere quelle più valide ed efficaci. Un attenzione particolare: eventuali docenti interessati a tali iniziative, che siano di loro interesse per crescere come famiglia, parteciperanno con la rispettiva consorte; non avrebbe senso altra partecipazione, trattandosi di iniziative di tipo familiare. 7

8 4) RIUNIONI FAMILIARI (IC E GI). Sono tre nell anno: ottobre, gennaio/febbraio, aprile. Si svolgono secondo lo schema generale previsto, con una parte a cura prevalente dei docenti coordinati dall IC, e una a cura prevalente dei GI. Obiettivo del 2007/2008: rendere tali riunioni il più possibile occasioni di scambio su temi educativi fra tutti i presenti, naturalmente a partire dal lavoro scolastico. Preparazione: a) focalizzazione del tema (a cura del CAO e dei Genitori Coordinatori GC): - avere un documento per ogni tema previsto; - trovare o creare una bibliografia di riferimento, con profondità culturale (CAO e Direttore). b) raccolta e scambio di domande fra genitori della classe e docenti (a cura dei GI e dell IC, coordinati dal CAO). Modalità di svolgimento: da decidere di volta in volta tra IC-GI-CAO, comunque partecipativa almeno in una buona parte del tempo. IV. PROGETTAZIONE CURRICOLARE Un elemento caratteristico del sistema educativo FAES è la didattica partecipativa, ossia il coinvolgimento attivo dei ragazzi nella lezione. L'attività didattica viene sottoposta periodicamente ad esame da parte dei Consigli di classe e del Collegio dei Docenti, per introdurre quegli elementi di innovazione che la ricerca e la sperimentazione pedagogica hanno dimostrato validi. Per questa ragione, si fa uso frequente dei laboratori (di informatica, di lingue, di scienze e di epigrafia) e delle aule speciali (di educazione tecnica, artistica e teatro/musicale) e si mantengono rapporti di collaborazione con altre scuole italiane ed europee. Come già evidenziato per quanto concerne la progettazione educativa, anche dal punto di vista didattico, si sono riscontrati notevoli vantaggi dall agire su gruppi omogenei di alunni (classi maschili o femminili): questo infatti consente di calibrare meglio gli obiettivi proposti. Infatti, come è noto, la diversa crescita tra ragazzi e ragazze in età preadolescenziale è una delle difficoltà maggiori per un effettivo adeguamento della didattica al gruppo-classe, nel caso di classi miste. Tenendo conto degli obiettivi generali ed educativi della scuola media, il Collegio dei Docenti ha individuato le seguenti principali finalità dell'azione educativa e didattica: 8

9 FINALITA' Educare gli alunni al senso di responsabilità e di consapevolezza dei propri doveri, favorendo l interiorizzazione di norme morali e di condotta, perché si traducano in positive forme di comportamento. Mostrare nella pratica che genitori, insegnanti e alunni sono impegnati nella stessa direzione di migliorarsi e che quindi le qualità e i valori umani proposti (laboriosità, lealtà, amicizia, sincerità, ordine, puntualità, allegria...) riguardano tutti coloro che operano nella scuola. Avviare a una graduale osservazione della realtà, promuovendo la capacità di organizzare e esternare le conoscenze, in modo che i ragazzi acquistino un personale metodo di studio. Attraverso le attività quotidiane ci si propone di trasmettere nella pratica il gusto di lavorare bene, prevedendo lavori ben pensati e progettati, valorizzando il lavoro ben fatto e l'impegno per migliorarsi. Sviluppare gradualmente le abilità di ascoltare, parlare, leggere e scrivere nell'ambito di tutte le discipline al fine di conseguire una competenza comunicativa appropriata. Curare la comunicazione verbale, tenendo presente che oggi spesso è svalutata: ad esempio, in televisione il parlato è in funzione delle immagini, come nei fumetti e nei rotocalchi. Metodologie e tecniche di insegnamento Questo è un campo professionale caratterizzante del tutto la funzione docente, da cui consegue la massima autonomia di lavoro, nel rispetto delle norme collegialmente stabilite. Ormai da diversi anni, nella Scuola si svolge un proficuo lavoro collegiale di programmazione e verifica con cadenza mensile, per consentire di integrare effettivamente ed efficacemente i vari progetti avviati in una didattica che segue i principi della flessibilità e dell'integrazione, nel senso di coerenza progettuale rispetto agli obiettivi prefissati. La programmazione (o progettazione didattica) è stata informatizzata ed unificata, per consentire un raffronto continuo tra le diverse discipline, visualizzandone meglio i punti di contatto e le possibili interazioni reciproche. Verifiche Durante l anno, per le diverse Unità di Apprendimento, sono previste verifiche di diverso tipo: in itinere (formative) e finali (sommative). E evidente che, al fine di una valutazione conclusiva, il peso dei due tipi di verifiche sarà differente; quelle formative infatti servono più a dare un indicazione progressiva all alunno, riguardo ai risultati dello studio che sta compiendo; quelle finali consentono di valutare un risultato complessivo raggiunto. Per favorire il coordinamento educativo e per consentire un più proficuo scambio di notizie con le famiglie, tutte le verifiche che vengono svolte in classe vengono raccolte in cartelline personalizzate per ciascun alunno. In particolare, per ogni alunno della scuola primaria è prevista la compilazione del Piano di studi personalizzato (PSP) che 9

10 rappresenta la descrizione dei percorsi e dei progressi educativi e la certificazione delle competenze acquisite tramite le Unità di Apprendimento elaborate (prove scolastiche significative, scelte in qualche caso anche dagli alunni e dai genitori) e le osservazioni dei docenti.viene compilato e aggiornato dal tutor, in collaborazione con i docenti del Consiglio di Classe, i genitori e altri professionisti che intervengono nella formazione dell alunno (logopedisti, psicopedagoghi, psicologi dell età evolutiva, ecc.). Valutazione Essa è di totale responsabilità del docente che, operando nell ambito di dispositivi di legge e dei criteri stabiliti, agisce con autonomia e discrezionalità all interno del lavoro collegiale prodotto dal Consiglio di classe. Nell ambito della educazione personalizzata la valutazione è in funzione della persona nella sua globalità. In quest ottica essa non è perciò un momento a sè stante, avulso dal processo educativo, non è soltanto misurazione, nè tanto meno selezione, ma è un attività dinamica e complessa nel processo di formazione dell alunno, un insieme di atti collegati razionalmente nel tempo, di processi pedagogici volti al miglioramento della persona, che deve avere in sè la forza dello stimolo. La valutazione diviene così elemento per educare nel senso etimologico di educere, creare situazioni di cambiamento secondo un processo a spirale in cui si operi la trasformazione del limite in risorsa, della risorsa in ulteriore sviluppo, in cui continuamente si cerchino i punti su cui far leva. La valutazione tiene sempre conto dei livelli di partenza e delle osservazioni sistematiche dei singoli docenti. Nella nostra scuola, inoltre, la valutazione tiene conto delle variabili che compongono il progetto educativo di Istituto e quelle dell ambiente familiare e sociale, inserendosi perciò nel contesto più ampio della programmazione di tutta la Scuola, di ogni Consiglio di Classe, di ogni docente e informando di sè tutti i momenti della programmazione. L anno scolastico è suddiviso in due quadrimestri, al termine dei quali (gennaio e giugno) viene stilata la scheda di valutazione per ogni alunno. Per consentire ai genitori un monitoraggio a breve termine dell andamento scolastico del proprio figlio sono fondamentali gli incontri periodici con il tutor. Recupero e Sviluppo Dopo avere valutato il rendimento di un ragazzo, l educatore deve concretare il proprio lavoro tenendo conto delle situazioni in cui può trovarsi più frequentemente un alunno: dopo un rendimento soddisfacente bisogna incoraggiarlo ad ottenere di più, appoggiando e rafforzando la gioia per gli obiettivi raggiunti; dopo un rendimento insoddisfacente bisogna incoraggiarlo a rettificare il suo lavoro perchè raggiunga gli obiettivi che può effettivamente conseguire. Il compito proprio del recupero e dell insegnamento correttivo nella nostra scuola consiste infatti nell incoraggiare lo studente. Il recupero, come del resto lo sviluppo, rappresenta per i docenti il normale sbocco di una valutazione veramente orientativa; sia l uno che l altro vengono studiati ad personam e partono dall individuazione delle capacità da integrare o da potenziare. Mediante l attività di recupero l alunno lavora ulteriormente su quegli obiettivi concreti che non ha raggiunto nel tempo previsto. La sua finalità fondamentale è 10

11 l orientamento individuale del lavoro degli alunni cui è rivolto, perchè essi possano colmare le lacune, superare le difficoltà evidenziate dagli insegnanti o sviluppare pienamente le loro possibilità. Per questo è espressione caratteristica dell educazione personalizzata. Il recupero è estremamente utile e motivante: con esso ci si propone che un alunno ottenga i risultati che si possono e si debbono aspettare dalle sue capacità personali. Nella nostra Scuola, il Collegio dei Docenti ha istituzionalizzato l attività di recupero personalizzato degli alunni con attività parallele, dettate con scadenza mensile dai Consigli di Classe ed inserite nella progettazione delle Unità di Apprendimento. Il recupero viene svolto in parte a scuola, in parte in tempo extrascolastico: nel primo caso, oltre ad attività di lavoro personale con l insegnante, si ricorre all aiuto di monitor, cioè compagni di classe che padroneggino con sicurezza l aspetto concreto oggetto del recupero, mentre nel secondo caso si sviluppa l autorecupero, usando esercizi o schede di autocorrezione individualizzate. I recuperi vengono assegnati soprattutto in Italiano e Matematica, ed eventualmente in altre discipline; sarà cura del docente della materia strutturare l attività, scandendo con precisione i tempi previsti. L attività di recupero viene coordinata e valutata ogni mese, in sede di Consiglio di Classe. In parallelo, i ragazzi che non necessitano di un recupero personalizzato seguono un attività di sviluppo strettamente collegata alla progettazione per Unità di Apprendimento, con modalità diverse: lettura di libri, giochi didattici (di tipo logicomatematico, quiz e/o attività multimediali interattive, ecc.), ricerche con l ausilio di Internet, ecc. Lingue comunitarie Progetto bilinguismo Nella Scuola è attivato già da alcuni anni l insegnamento della lingua Inglese: il nuovo prospetto orario relativo alla Riforma consente di continuare a svilupparlo in modo adeguato. Dall'anno scolastico 2005/2006 ha preso il via il progetto di bilinguismo "English in progress", che prevede, in 1^ primaria, 8 lezioni settimanali, di cui 2 opzionali-facoltative, e nelle altre classi 10 lezioni settimanali, di cui 4 opzionali-facoltative. Questo ampliamento di offerta formativa è svolto integralmente nell ambito delle 30 ore (35 lezioni) di normale funzionamento della scuola primaria. I recenti accordi con altre realtà scolastiche europee e gli attuali progetti didatticolinguistici finanziati dall Unione europea hanno spinto la nostra scuola ad approvare il nuovo progetto di lingua inglese. L obiettivo è quello di far crescere gli alunni senza distinguere la differenza fra la propria lingua di origine e quella inglese, sfumare sempre più i confini dell una e dell altra, valorizzando la capacità di apprendimento dell età evolutiva della scuola primaria. UN PROGETTO BILINGUE DIVERSO DAGLI ALTRI Il progetto English in Progress, diversamente dalle tradizionali metodologie bilingui, protegge e tutela l insegnamento cardine della scuola primaria italiana, insistendo su solide basi in italiano e matematica e progettando l aspetto metodologico dello studio delle materie orali. L innovazione consiste nello sfruttare alcuni momenti che, per motivi didattici, si prestano al supporto linguistico anglofono e altri momenti ludico ricreativi che garantiscono un efficace produzione orale. 11

12 L intensa e capillare ricerca di insegnanti madrelingua ha condotto lo Iunior International Institute a trovare una figura di insegnante che, pur essendo madrelingua, ha uno schema mentale e didattico molto vicino alla cultura italiana che gli permette di intessere relazioni sociali significative con gli alunni, superando alcune difficoltà che possono essere rappresentate dalla differenza culturale e di abitudini. Dall'anno scolastico 2005/2006 la nostra scuola si avvale della collaborazione del Trinity College per il conseguimento delle certificazioni internazionali. Progetto Bilinguismo English in Progress l inglese raddoppia Programma didattico del potenziamento linguistico: - mantenimento dell assetto didattico dei precedenti anni - 6 lezioni istituzionali frontali settimanali di inglese (a partire dalla seconda primaria) - insegnante madrelingua con esperienza pluriennale di insegnamento in Italia e all estero - continuità didattica con il precedente metodo di insegnamento e innovazione nelle strategie di apprendimento attraverso una spiccata attenzione allo speaking - 1 lezione settimanale di english lunch: gli alunni pranzeranno, con la propria classe, in una saletta assistiti dall insegnante madrelingua e converseranno solamente in inglese. - 1 lezione settimanale di english information tecnology con l insegnante madrelingua - 1 lezione settimanale di english game: dopo pranzo gli alunni trascorreranno piacevolmente il tempo attraverso attività ludiche guidate dall insegnante di inglese. - 1 lezione settimanale di english science durante la quale l insegnante di inglese porterà avanti il programma previsto dalla scuola italiana, ma in lingua inglese. - Certificazione della lingua, operata da un ente certificatore internazionale. 12

13 Piani didattici generali annuali CLASSE I PRIMARIA Lingua Italiana: pregrafismo e prerequisiti - presentazione delle vocali e di tutte le lettere dell alfabeto una per una - le difficoltà ortografiche - il testo scritto - la lettura comprensione di storie scritte. Arte ed Immagine: i vari tipi di segni (icona, indice, simbolo) - saper tracciare percorsi e linee - riconoscere regioni interne ed esterne - tracce e impronte - riconoscimento delle forme - forme semplici; riconoscere le figure geometriche e individuarle nell ambiente - lo stereotipo - superare lo stereotipo della rappresentazione di case, alberi, cielo - i colori - la manipolazione - produrre oggetti - i media - i programmi che vediamo; le sensazioni. Matematica: orientarsi nello spazio - i numeri naturali entro il 20 - acquisire i normali concetti topologici - logica e insiemi addizioni e sottrazioni entro il 20. Scienze: imparare ad osservare, descrivere e confrontare gli elementi della realtà circostante - osservare, descrivere e confrontare sassi, animali, piante, forme, colori, odori - conoscere e descrivere le loro proprietà attraverso la conoscenza dei cinque sensi - la vista - il gusto - il tatto - l udito - l odorato. Storia: controllo dello sviluppo del pensiero logico - strutturazione spazio temporale - prendere coscienza della realtà in cui il fanciullo vive - il tempo - Il tempo passa acquisire il concetto di successione temporale - la durata degli avvenimenti - l ordine ciclico dei fenomeni naturali - stagioni - anni - mesi - giorni - misurare il tempo - la data - il calendario - l orologio - i concetti di tempo - durata - temporaneità - trasformazione - cambiamento - la storia - la scoperta del passato. Geografia: struttura dello schema corporeo - la lateralizzazione - la struttura spaziotemporale - la percezione e l astrazione - lo spazio - orientarsi e collocarsi nello spazio - lo spazio nel gioco; lo spazio nel linguaggio grafico e scritto - i percorsi - ambienti immaginari - ambienti reali - i luoghi dove si svolge l attività quotidiana; nomenclatura di base per indicare ambienti e loro funzioni - piantine Educazione alla convivenza civile: le diverse strutture sociali - la famiglia; la scuola; la classe; il quartiere le regole il rispetto dei genitori. Tecnologia ed Informatica: i bisogni primari dell'uomo, gli oggetti, gli strumenti e le macchine che li soddisfano. I principali componenti del computer: pulsante d'accensione, monitor, tastiera e mouse. Religione cattolica: chi è Dio - la figura di Gesù - la famiglia - gli amici - il Natale - la Pasqua - le preghiere. 13

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