COMUNE DI MILANO PIANO DI ZONA: IL PIANO REGOLATORE DEI SERVIZI SOCIALI

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1 COMUNE DI MILANO PIANO DI ZONA: IL PIANO REGOLATORE DEI SERVIZI SOCIALI Il Piano di Zona è lo strumento fondamentale attraverso cui i Comuni, in collaborazione con tutti i soggetti attivi sul territorio, possono disegnare il sistema integrato degli interventi e dei servizi: il Piano Regolatore dei servizi e degli interventi socioassistenziali e socio-sanitari e rivolti alla Città. Secondo quanto indicato dalla Legge 328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) gli ambiti territoriali redigono il proprio Piano di Zona per programmare, progettare e realizzare la rete locale dei servizi sociali. Attraverso questo documento si predispongono: l erogazione dei servizi, le prestazioni economiche, nonché l autorizzazione, l accreditamento e il monitoraggio delle organizzazioni private e non profit. Allo Stato compete la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni; le Regioni si occupano della programmazione e del coordinamento complessivi, dell indirizzo degli interventi e servizi sociali, della determinazione delle zone sociali, mentre le Province concorrono alla programmazione, svolgendo attività di osservatorio e supporto. Il Comune, singolo o associato ad altri Comuni, è il fulcro nella gestione delle politiche e degli interventi. Due i principali obiettivi cui è finalizzata l attività dei Piani di Zona: 1) la razionalizzazione dei servizi già esistenti e, nello stesso tempo, lo sviluppo di quelli definiti dalla L.328/00 come configurazione minima della rete dei servizi, ossia quei servizi che devono essere assicurati a livello di ciascun ambito distrettuale (nel caso del Comune di Milano, l ambito distrettuale è quello Città di Milano ); 2) lo sviluppo di interventi volti al mantenimento a domicilio dei soggetti fragili attraverso l utilizzo dei titoli sociali (BUONI SOCIALI E VOUCHER). LE POLITICHE SOCIALI AL CENTRO DEL GOVERNO DELLA CITTÀ DI MILANO Le politiche sociali si collocano al centro del programma di governo della Città di Milano e si attuano attraverso una sussidiarietà estesa, che comprende le istituzioni, le famiglie e le reti informali, il volontariato, il Terzo Settore, le imprese e i singoli cittadini. Ciò permette di creare un sistema di relazioni e di reti capace di esprimere le domande sociali e le risposte adeguate, di attuare interventi dinamici, personalizzati e flessibili. Il nuovo documento è l adeguamento di quello approvato nel luglio 2006 ed è frutto della sinergia tra l Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali e l Assessorato alla Salute, ma anche del coinvolgimento di altri Assessorati, altre istituzioni che operano in questo e dalla comunità nel suo complesso attraverso le sue rappresentanze. L obiettivo è quello di coinvolgere l intelligenza sociale che Milano sa esprimere, perché vi sia da parte di tutti i soggetti sociali un assunzione di responsabilità piena e attiva.

2 DALLA LEGGE 328/2000 AD OGGI Il primo Piano di Zona redatto dall amministrazione comunale risale al 2002 e, come previsto dalla L. 328/2000, ha avuto valenza triennale. Alla luce dei rapidi cambiamenti sociali e culturali, il nuovo Piano di Zona non mira solo a rafforzare i servizi già esistenti, ma propone una loro riorganizzazione e ne individua di nuovi in risposta alla richiesta del territorio. CHI PARTECIPA ALLA REDAZIONE DEL PIANO La redazione del Piano di Zona è il risultato di un processo articolato e di sintesi dei contributi dei singoli attori coinvolti: l Organo Politico definisce gli indirizzi, da condividere con l Organo di partecipazione attiva della Comunità nella sua articolazione in Tavoli Tecnico Tematici; l Ufficio di Piano facilita il raccordo tra le intese politiche e la loro attuazione tecnico-amministrativa. L organo politico è costituito: dal Sindaco o dall Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, da lui delegato; dall Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali; dall Assessore alla Salute; dai Presidenti delle Commissioni Consiliari del Comune interessate; dai Presidenti dei Consigli di Zona o i Presidenti delle commissioni socio-educative di Zona; da cinque Consiglieri Comunali, di cui tre di maggioranza e due di opposizione. L Organo Politico definisce relazioni strutturate e permanenti con l Organo di partecipazione attiva della Comunità, attraverso modalità definite di intesa con i componenti. Inoltre sviluppa relazioni permanenti anche con le Organizzazioni sindacali. LA STRUTTURA DEL PIANO DI ZONA Il Piano di Zona della città di Milano consta di una premessa, in cui vengono espresse le linee guida della governance della Città. Prosegue con un capitolo, il primo, dedicato all analisi del contesto socio-economico (andamento demografico, il lavoro e l economia, il disagio abitativo e quello sociale, ecc.) Il secondo capitolo studia la geografia milanese del Terzo Settore, nel terzo si fa una cronistoria dell esperienza del Piano di Zona dal 2002 ad oggi. Nel quarto capitolo si esaminano le diverse aree di programmazione: area minori e famiglia area disabili area salute mentale area adulti in difficoltà area anziani Il documento si conclude con il regolamento per gli interventi e i servizi sociali e un bilancio dei servizi socio-sanitari.

3 GLI OBIETTIVI GENERALI promuovere e sostenere la famiglia rafforzare la collaborazione con il Terzo Settore costruire azioni che favoriscano il processo di integrazione consolidare e rafforzare la rete degli interventi e dei servizi riesaminare il quadro di erogazione dei servizi sociali e socio-sanitari relativo a tutte le aree di intervento studio e monitoraggio degli investimenti sociali ed educativi dei servizi alla persona AREA MINORI E FAMIGLIA Bonus Bebè. Milano amica dei bambini. Servizi educativi per bambini da zero a tre anni: l aumento della capienza (di circa 300 posti di Nido in tre anni, di cui almeno 150 per lattanti); la revisione degli organi collegiali; il sostegno ad un significativo investimento nel programma di manutenzione straordinaria; la sistemazione di cortili e verde in genere. Servizi educativi per bambini da 3 a 6 anni: sezioni sperimentali aggregate a Scuole dell Infanzia e/o a Nidi d Infanzia; progetto inglese. Integrazione pubblico privato: tra Comune e servizi privati Interventi preventivi di sostegno familiare e verso i minori: Riqualificare l azione a sostegno della famiglia attraverso modalità di carattere preventivo; Riconvertire i percorsi di tutela nei confronti di minori in condizioni di abbandono; Ricomporre in modo sistemico tutte le competenze in materia di minori all Ente Locale; Garantire un luogo unico di primo accesso ai servizi, centrato sul concetto di porta sociale ; Attuare un processo di progressiva riqualificazione della spesa sociale; Ridefinire gli accordi e i protocolli operativi con le altre istituzioni; Formalizzare momenti di partecipazione attiva della comunità (Es.Forum Comunale della Famiglia); Approfondire la tematica relativa agli interventi a favore dei minori stranieri non accompagnati, in collaborazione con il Centro per la Giustizia Minorile e con le Organizzazioni del Privato Sociale; Elaborare un modello organizzativo che favorisca tutte le possibili sinergie tra i diversi servizi/interventi. Autorizzazione al funzionamento e accreditamento di strutture di accoglienza per minori; Integrazione dei minori e giovani stranieri; Implementazione delle attività di diritto allo studio come strumento di prevenzione del disagio; AREA DISABILI Durante noi/dopo di noi : il progetto vuole mettere a sistema un quadro di interventi di accompagnamento del disabile e della famiglia lungo progetti individualizzati. Integrare e innovare i servizi per consentire alle famiglie dei disabili di programmare con maggiore serenità il futuro dei loro figli per poter affrontare per tempo gli aspetti residenziali, psicologici, finanziari, patrimoniali, con appositi interventi di formazione alle famiglie e agli operatori. Nuovi posti di residenzialità: 1. sviluppo di nuove convenzioni per il ricovero di disabili in strutture esistenti; 2. prosecuzione del progetto di residenza in Milano

4 (Piazza Turr); 3. sperimentazione di moduli abitativi coerenti con il progetto Durante noi/dopo di noi. Assistenza domiciliare: potenziamento con incremento delle ore disponibili per rinforzare gli interventi che consentano al disabile e alla sua famiglia di essere sostenuti il più possibile nel proprio ambiente e stile di vita, attuando una programmazione integrata con gli altri servizi (Minori e Anziani). Centri Diurni Disabili: sviluppo quali-quantitativo dei CDD, potenziando le attività sanitarie, riabilitative e socio-educative al fine di ridurre sostanzialmente le liste di attesa. Prolungamento del periodo di apertura e sviluppo di attività motorie e sportive. Una rete per la salute e avvio di una sperimentazione per il Pronto Intervento dei disabili a gestione informatizzata: sperimentazione di un modello tecnologico e informativo integrato di coordinamento per i servizi e le prestazioni erogati. Avvio di un progetto pilota per garantire, in caso di emergenza, azioni di sostegno e orientamento ai familiari dei disabili nei periodi di chiusura dei CDD. Consolidamento del buono sociale e introduzione del voucher Accreditamento di servizi diurni e di accoglienza residenziale disabili Inserimento Lavorativo Disabili: costruire percorsi di accompagnamento all occupazione di persone disabili. Progetti individualizzati per disabili gravi: ripristino dal 2007 dei bandi previsti dalla legge 162/98. AREA SALUTE MENTALE Residenzialità leggera: studio per la progettualità di appartamenti protetti per utenti con disagio psichico nella città di Milano con tutti gli altri Enti istituzionali e del privato sociale. Inserimento lavorativo: implementazione di nuove strategie e modelli finalizzati all integrazione lavorativa dei soggetti con disagio psichico, in raccordo con le Agenzie del territorio e con gli altri Assessorati interessati. Prevenzione, sensibilizzazione ed empowerment degli utenti: mappatura dei bisogni relativi alla salute mentale rilevabili sul territorio metropolitano in collaborazione con la Fondazione IULM, il centro Koinè e i Servizi Sanitari; implementazione del lavoro in rete; sensibilizzazione della cittadinanza e lotta allo stigma; sostegno a progetti di prevenzione e diagnosi precoce. AREA ADULTI IN DIFFICOLTÀ Potenziamento della struttura Casa dell Accoglienza Ortles, superando la logica del dormitorio pubblico. Potenziare le azioni a contrasto della povertà adulta, sia con riferimento agli interventi a supporto del reddito (sussidi e buoni sociali), sia per i luoghi di ascolto e accoglienza per gli adulti in difficoltà e anche per gli interventi di orientamento e accompagnamento al lavoro delle fasce deboli. Ulteriore decentramento dell Ufficio Adulti in Difficoltà. Con il progetto Milano Amica Piano Antifreddo si rafforzerà la collaborazione con l Associazione Banco Alimentare e si sosterranno i progetti dell Associazione Banco Farmaceutico.

5 Sperimentare l utilizzo del microcredito, dopo una necessaria fase di mappatura dell esistente, un approfondimento giuridico e metodologico, una definizione della partnership. Piano Rom: Protocollo d intesa, già dagli ultimi mesi del 2006, condiviso e coordinato tra i diversi soggetti istituzionali; il patto di legalità e socialità, già sperimentato nel contesto di Triboniano, verrà esteso anche alle altre aree autorizzate. Inoltre, verranno riviste le norme regolamentari per la permanenza nei campi autorizzati. Tavolo permanente in ambito penale, che curerà la progettazione, la valutazione ed il monitoraggio delle attività che si andranno a realizzare nell ambito dell esecuzione penale, intra ed extra muraria; proseguire e definire interventi sulle seguenti aree:dell accoglienza, del detenuto anziano, del dimittendo, del sostegno alle famiglie dei detenuti ed all esercizio della genitorialità, di sostegno al lavoro penitenziario ed all inserimento lavorativo esterno, dell housing sociale. Iniziative contro le violenze: un apposito Ufficio iniziative contro le violenze, con l obiettivo di costruire un punto di riferimento unico, con personale competente, al quale le donne, le persone vittime di violenza, ma anche gli operatori, possano rapportarsi per le problematiche relative alla violenza nel suo complesso; progetti di assistenza alle vittime della tratta; realizzazione di uno sportello ospedaliero a favore delle donne maltrattate; realizzazione di corsi di formazione rivolti al personale medico e infermieristico dei pronti soccorsi degli ospedali della città. Dipendenze: si prevedono interventi di informazione, sensibilizzazione, promozione di opportunità, mirati al benessere individuale e della comunità, a carattere socio-educativo e culturale attraverso progetti di educazione e prevenzione, in collaborazione con la Direzione Centrale Salute, in ambiti formali e informali (scuole, luoghi di divertimento e del tempo libero, mondo degli adulti e ambiti di lavoro); Istituzione di un Gruppo di Lavoro interno per l area della prevenzione, del trattamento e del successivo reinserimento sociale e lavorativo nell ambito delle dipendenze. HIV- AIDS: consolidamento della rete integrata di risposte, attraverso la valorizzazione e il coordinamento di tutte le risorse disponibili. Particolare attenzione verrà posta alle attività di informazione e sensibilizzazione, attraverso campagne informative mirate, in collaborazione con la Direzione Centrale Salute. Potenziamento del Progetto Unità Abitative. Servizio di sostegno specialistico, dedicato alla sieropositività. Immigrazione: continuare l impegno dell Amministrazione a favore dell integrazione. Maggiore progettualità in sinergia con il Terzo e Quarto Settore, in modo particolare con quei soggetti che beneficeranno di finanziamenti previsti dalle leggi di settore, ma anche con le Rappresentanze Consolari e con quelle espressioni dei mondi vitali rappresentanti gli immigrati, per sviluppare azioni di aggregazione già in corso di sperimentazione con alcune comunità. Si proseguirà nella attività di informazione e orientamento ai cittadini stranieri [ ]

6 AREA ANZIANI Il Servizio di Custodia e Portierato sociale Apertura al territorio delle Residenze Sanitarie Assistenziali a gestione diretta Partecipazione della RSA Famagosta alla ricerca Rete cure palliative per pazienti inguaribili e terminali nel territorio area sud di Milano Corsi di Ginnastica Dolce per Esterni Integrazione anziani-bambini presso RSA V. Ferrari Il the della salute - Incontri pomeridiani di informazione e prevenzione sociosanitaria presso RSA V. Ferrari Giornale Viviamo in Armonia presso R.S.A. Per Coniugi Biblioteca Interna presso R.S.A. Per Coniugi Giardino Alzheimer presso R.S.A. Per Coniugi Consultorio per le Demenze presso RSA Per Coniugi Studio del Politecnico sulla gestione economica dei Servizi per Anziani Rafforzamento e sviluppo dei Centri Socio Ricreativi Qualità del servizio erogato dalle badanti qualificate Sviluppo del Piano Anticaldo - Estate Amica Sviluppo degli alloggi protetti Introduzione del voucher Potenziamento del buono sociale Sviluppo del progetto Pronto Intervento Anziani (P.I.A.) Servizio di accompagnamento Periodica valutazione e una riflessione sull andamento del servizio erogato dalle RSA Rilevazione della qualità percepita per il buono sociale Miglioramento e sviluppo del Contact Center

7 A PIANO DELLE RISORSE FINANZIARIE ANNI Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 v.a. in % v.a. in % v.a. in % ANZIANI ,00 54,32% ,00 44,83% ,00 44,68% MINORI E FAMIGLIA ,00 24,03% ,00 32,30% ,00 32,20% IMMIGRAZIONE ,00 3,29% ,00 2,85% ,00 2,84% EMARGINAZIONE E DIPEND ,00 4,85% ,00 4,42% ,00 4,40% DISABILI ,00 11,24% ,00 12,99% ,00 13,28% SALUTE MENTALE ,00 1,43% ,00 1,36% ,00 1,35% DIREZIONI CENTRALI ,00 0,85% ,00 1,25% ,00 1,25% TOTALE ,00 100,00% ,00 100,00% ,00 100,00%

8 Piano delle risorse finanziarie anno 2006 ANZIANI MINORI E FAMIGLIA IMMIGRAZIONE EMARGINAZIONE E DIPEND. DISABILI SALUTE MENTALE DIREZIONI CENTRALI Piano delle risorse finanziarie - anno 2007 ANZIANI MINORI E FAMIGLIA IMMIGRAZIONE EMARGINAZIONE E DIPEND. DISABILI SALUTE MENTALE DIREZIONI CENTRALI Piano delle risorse finanziarie - anno 2008 ANZIANI MINORI E FAMIGLIA IMMIGRAZIONE EMARGINAZIONE E DIPEND. DISABILI SALUTE MENTALE DIREZIONI CENTRALI

9 B RISORSE INDISTINTE EX LEGGE 328/2000 Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 ANZIANI , , ,00 TITOLI ANZIANI , , ,00 PASTI A DOMICILIO , , ,00 ALLOGGI PROTETTI RICOVERI SOLLIEVO MINORI E FAMIGLIA , , ,10 TITOLI MINORI , , ,00 SERVIZI SOSTITUTIVI , , ,10 ASS.ZA DOM. MINORI SCUOLE INFANZIA , , ,00 ADULTI , , ,00 TITOLI ADULTI , , ,00 FORMAZ. E INSERIM. LAVORATIVI , , ,00 L. 328/00 art. 28 POVERTA ESTREMA , , ,00 L 40/98 POLITICHE MIGRATORIE , , ,00 L. 45/90 F.DO NAZ.LE LOTTA ALLA DROGA , , ,00 DISABILI , , ,00 TITOLI DISABILI , , ,00 ATTIVITA' SOSTEGNO DISABILI , , ,00 SERVIZI RESIDENZIALI DISABILI , , ,00 HANDICAP GRAVE (L.162/98) , ,00 TOTALE , , ,10 C - LEGGE 328/2000 DESTINAZIONE PER SERVIZI E TITOLI - AREA DISABILI anni Destinazione Anno Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 v.a % v.a % v.a % Servizi ,00 43,06% ,00 30,60% ,00 30,60% Titoli ,00 56,94% ,00 69,40% ,00 69,40% TOTALE ,00 100,00% ,00 100,00% ,00 100,00%

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