Opportunità d impresa ed esclusione dal credito: il caso italiano

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1 Opportunità d impresa ed esclusione dal credito: il caso italiano Rapporto RITMI (Rete Italiana della Microfinanza) Francesco Terreri, Microfinanza srl Luigi Galimberti Faussone, Microfinanza srl Con il supporto della

2 Indice 1. Una prospettiva globale 2. Il contesto italiano 3. La microfinanza in Italia: RITMI 4. La microfinanza in Italia: una duplice sfida

3 1. Una prospettiva globale L esclusione finanziaria Credito e povertà Esclusione sociale e finanziaria: Italia e Francia a confronto L e istituzioni di microfinanza Welfare o microfinanza? Per un valore sociale ed economico della microfinanza in Europa

4 L esclusione finanziaria Il processo per cui le persone incontrano difficoltà nell accesso o nell uso dei servizi finanziari e dei prodotti più diffusi sul mercato che sono appropriati ai loro bisogni e che permettano a queste persone di condurre una vita sociale normale nelle società a cui appartengono. Fonte: Commissione Europea (Marzo 2008) Financial Services Provision and Prevention of Financial Exclusion, manoscritto, p. 9.

5 Credito e povertà Secondo la Banca Mondiale, l evidenza suggerisce che, non solo la finanza promuove la crescita, ma riduce il differenziale di reddito ed è, quindi, a favore dei poveri. Fonte: Banca Mondiale (2008) Finance for All?: Policies and Pitfalls in Expanding Access Tuttavia, ad oggi, l esclusione finanziaria in gran parte dei paesi con economie in via di sviluppo è ancora a livelli molto elevati.

6 Esclusione sociale e finanziaria: Italia e Francia a confronto Italia Francia Famiglie a rischio di povertà 6.6% 2.8% Esclusione finanziaria 16% 2% Disuguaglianza di reddito Indicatori Nuclei familiari a rischio di povertà: reddito inferiore al 40% del reddito mediano nazionale (OECD; ultimi dati disponibili, 2005) Esclusione finanziaria: stima dal rapporto Financial Services Provision and Prevention of Financial Exclusion (Commissione Europea, Marzo 2008) Disuguaglianza: coefficiente GINI: min 0 max 100 (UNDP, Human Development Report 2007/2008)

7 Le istituzioni di microfinanza (MFI) Paesi con economie in via di sviluppo Aree: Africa, America del Sud, Sudest asiatico, Asia centrale, Balcani Economie di scala: numero di clienti (es. Grameen Bank, 6.7mln), portafoglio prestiti (es. Bank Rakyat Indonesia, 3,5mld USD; l ONG Al Amana in Marocco, 300mln USD) Tipologia di clienti: gli esclusi dal sistema finanziario (la maggior parte della popolazione) Fonte: ultimi dati disponibili al 31/12/2007; MixMarket.org Paesi con economie sviluppate Aree: Europa (EU-25), America del Nord, Australia, paesi OCSE in genere Diseconomie di scala: i clienti attivi nell EU-25 sono , mentre nel 2007 sono stati erogati prestiti per circa 400mln EUR Tipologia di clienti: poveri e migranti (persone con cattiva o nessuna storia creditizia) Fonte: ultimi dati disponibili al 31/12/2007; EMN (2008) Overview of the Microcredit Sector in the European Union.

8 Welfare o microfinanza? Per le ragioni viste in precedenza: le istituzioni di microfinanza (MFI) nei paesi con economie in via di sviluppo sono generalmente sostenibili (su un campione di 890 MFI nel mondo, la sostenibilità operativa media è del 110%; fonte: MixMarket, 2008), mentre nell Unione Europea le MFI non sono attualmente sostenibili e, quindi, necessitano di finanziamenti esterni da soggetti terzi (istituzioni pubbliche e private) Nel rapporto Finance for All?, la Banca Mondiale chiede: se la finanza per i più poveri deve essere sussidiata, * + è la microfinanza il miglior modo di fornire quei sussidi?. In altre parole, lo Stato ha più convenienza a sussidiare progetti di microfinanza oppure a erogare direttamente i sussidi tramite il welfare?

9 Per un valore sociale ed economico della microfinanza in Europa Il caso di ADIE (Francia) Nel rapporto del 2008, 20 Years of Microcredit in France, ADIE ( clienti attivi e circa prestiti erogati nel 2007) ha mostrato che: Costo medio per sostenere la creazione di una micro-impresa, includendo tutti i costi operativi dei servizi finanziari e non finanziari: Costo di un disoccupato per lo Stato francese: Il valore prodotto da un micro-prestito (es. creazione di un posto di lavoro) può essere calcolato in base a quanto lo Stato avrebbe speso per assistere socialmente il beneficiario (es. sussidio di disoccupazione). Rendere possibile un paragone tra la microfinanza e il welfare permette alle MFI europee di dimostrare il loro valore sociale ed economico e, di conseguenza, di avere titolo per chiedere supporto alle pubbliche istituzioni affinché la loro attività venga sussidiata. La microfinanza può e deve essere supportata come politica integrativa di welfare.

10 2. Il contesto italiano Finanza e povertà Gli immigrati Le famiglie Le micro-imprese La crisi L usura

11 Finanza e povertà 30% 20% 10% Famiglie in condizione di povertà relativa 11,7% 11,1% 11,1% Famiglie in condizione di povertà relativa La popolazione in condizioni di povertà relativa non scende sotto l 11% del totale, pari a 7 milioni e mezzo di poveri, dopo punte vicine al 12% nei primi anni % Fonte: ISTAT, % Famiglie che non posseggono neanche un conto corrente bancario o postale L esclusione finanziaria, di cui il possesso di un conto è un indicatore importante, tende ad allinearsi alla povertà: 11% del totale, pari a 2 milioni e mezzo di famiglie 20% 10% 14,1% 13,7% 10,8% Famiglie che non posseggono neanche un conto corrente bancario o postale La popolazione bancarizzata aumenta 0% Fonte: Banca d Italia, 2008.

12 Gli immigrati: un fenomeno in crescita Circa 4 milioni di immigrati regolari, compresi i comunitari (fonte: Dossier Caritas/Migrantes 2008) Crescono gli imprenditori: 165 mila titolari d impresa, 300 mila considerando i soci (fonte: Dossier Caritas/Migrantes 2008) Cresce la bancarizzazione: il 67% degli adulti ha un conto corrente in banca. Era il 60% nel 2005 (fonte: ABI, 2008) Le rimesse verso i paesi di origine hanno superato nel 2007 i 6 miliardi di euro. Ma se ne stimano almeno altri 2 miliardi inviati attraverso canali informali

13 Gli immigrati: esclusione dal credito Il livello di bancarizzazione degli immigrati non si traduce necessariamente in accesso al credito Ad esempio, solo il 23% degli immigrati bancarizzati accede a prestiti (fonte: ABI, 2008). Il 40% degli immigrati imprenditori ha chiesto un prestito in banca, ma solo due terzi di essi l hanno ottenuto (fonte: Unioncamere, 2007, Comportamenti Finanziari e Creditizi della Società Multietnica).

14 Le famiglie: cresce l indebitamento Tra il 2002 e il 2008 i mutui per la casa sono cresciuti del 119%, il credito al consumo del 120%. Nella prima metà del 2008 i mutui hanno visto una battuta di arresto, il credito al consumo no. È indebitato un quarto delle famiglie italiane, che diventa quasi il 40% nelle fasce più giovani della popolazione Il debito è in media il 33% del reddito, ma si avvicina al 50% per le classi di età più giovani e per le famiglie più numerose Le componenti principali del debito sono: casa e consumo Credito al consumo, Mutui per abitazione comprese carte di credito 31/12/ ,9 46,1 31/12/ ,4 97,8 30/06/ ,3 101,3 Fonte: Banca d Italia, Dati in miliardi di euro

15 Le famiglie: il ruolo delle finanziarie Nel credito al consumo c è stato il boom delle società finanziarie Ma buona parte delle finanziarie fa capo alle stesse banche! % 60% 49% 51% banche finanziarie banche finanziarie

16 Le micro-imprese I crediti del sistema bancario alle imprese individuali e familiari sono passati da 76 miliardi di (2004) a 89 miliardi di euro (2008) In prevalenza il credito è rappresentato da fidi in conto corrente Per i lavoratori non dipendenti in media il debito è pari al 73,4% del reddito Alle donne titolari d impresa le banche chiedono in media un tasso di interesse più alto che agli uomini (gender bias), anche se le microimprese al femminile sono in genere meno rischiose di quelle maschili (fonte: Alesina et al., 2008) Fonte: Banca d Italia, 2008

17 La crisi: le famiglie Interessi, commissioni e spese sui mutui sono passati da 786 milioni di euro nel primo semestre 2004 a 1 miliardo 705 milioni di euro nel primo semestre 2008, il 117% in più. Nello stesso periodo il volume dei mutui è cresciuto del 59% (fonte: Banca d Italia, 2008) Secondo le associazioni dei consumatori, vi sarebbe quest anno un forte aumento dei pignoramenti immobiliari (vedi grafico) Variazione su base annuale dei pignoramenti immobiliari (2008) 45% 35% 25% 15% 5% -5% -15% 39% 21% 22% 25% 22% 16% Milano Bologna Roma Napoli Bari Totale

18 La crisi: le micro-imprese Con la crisi, il credito alle micro-imprese è subito stato «razionato» Razionamento del credito 100% L indicatore è il rapporto tra credito utilizzato e accordato alle «famiglie produttrici». Dopo aver oscillato nei primi anni 2000 attorno all 80%, il rapporto, considerato un indicatore della tensione esistente sui fidi, si è impennato fino a superare l 85%. 95% 90% 85% 80% 75% 70% 80,8% 84,0% 85,1% /6/2008

19 L usura Il numero dei commercianti coinvolti in rapporti usurari è sensibilmente aumentato: nel 2008 sono stimati in oltre Il giro d affari dell usura è valutato in 35 miliardi di euro Di essi, 12,6 miliardi sono denaro movimentato dalle mafie In Campania, Lazio e Sicilia si concentra un terzo dei commercianti coinvolti Sono non meno di le persone immigrate toccate da attività parabancarie e usura vera e propria Fonte: XI Rapporto SOS Impresa-Confesercenti Le mani della criminalità sulle imprese, Roma, 2008

20 3. La microfinanza in Italia: RITMI L approccio di RITMI Le due facce del microcredito I membri di RITMI Il credito erogato Il contesto e la clientela

21 L approccio di RITMI La microfinanza ha una funzione produttiva e di accompagnamento alla crescita e all inclusione sociale attraverso strumenti finanziari pensati ad hoc per le persone escluse dal sistema finanziario tradizionale. Ciò che contraddistingue la microfinanza è l attenzione alla persona, che porta ad accogliere, ascoltare e seguire coloro che si rivolgono alle istituzioni di microfinanza, fino alla chiusura del programma di credito comunque all interno e per un modello di sviluppo locale delle comunità, basato su equità, solidarietà, educazione al consumo e all'uso del denaro e sostenibilità ambientale.

22 Le due facce del microcredito Credito d impresa Credito sociale e d emergenza Prestiti mirati al finanziamento di micro-imprese e alla creazione di auto-impiego. Secondo i parametri dell Unione Europea, il credito è inferiore a e l impresa ha meno di 10 dipendenti e un fatturato inferiore a 2 milioni di euro. Per regolarizzare i consumi, permettere l accesso a beni o spese che eccedono il budget mensile e mitigare gli effetti di impreviste difficoltà economiche.

23 Le MFI Altri membri Fondazione Culturale Banca Etica (entrante) Compagnia di San Paolo Fondazione Antiusura S. Maria del Soccorso Fondazione Don Mario Operti Fondo Essere MAG Roma MAG Verona MAG2 Milano Micro.Bo Micro Progress PerMicro Fondazione Giordano Dell Amore Forum per la Finanza Sostenibile Microfinanza Srl Il portale Italiano della Microfinanza

24 Il credito erogato * Prestiti Ammontare ( ) Prestito medio ( ) * I valori per il 2008 sono stimati in base ai dati disponibili al 30/09/2008 Il micro-credito erogato complessivamente nel 2008 dai membri di RITMI è cresciuto del 34%, escludendo dal 2008 i dati di PerMicro che non ha erogato crediti nel Il tasso d interesse su base annua più basso previsto dai membri di RITMI è del 2,69%, mentre il più alto è del 12%. Il tasso medio corrente applicato dalle MFI è invece del 7,7%. Fonte: Indagine Microfinanza srl, dicembre 2008 Tasso d interesse Minimo 2,69% Massimo 12% Medio corrente* 7,7% * Il valore si riferisce alla media per il 2008 non ponderata per numero o ammontare di prestiti

25 Il contesto e la clientela Difficoltà d esercizio Le maggiori difficoltà incontrate sono la mancanza di fondi per coprire i costi operativi (100% delle MFI) e per l erogazione del credito (57%) Inoltre, più di metà delle MFI lamenta la mancanza di un appropriato sistema di regolamentazione Fonte: Indagine Microfinanza srl, dicembre 2008 Microcredito sociale e microcredito d impresa Tutte le MFI erogano microcredito d impresa, mentre il 75% anche credito sociale. Per il microcredito sociale, la clientela obiettivo è principalmente composta da immigrati, donne e giovani. Per il microcredito d impresa, vengono privilegiate le imprese in fase di start-up (88%) e quelle già avviate con meno di 5 dipendenti (75%). Le imprese con più di 5 dipendenti e gli studi di fattibilità non vengono generalmente considerati (rispettivamente 13% e 25%)

26 4. La microfinanza in Italia: una duplice sfida L offerta attuale di credito a famiglie e microimprese La domanda potenziale di credito La «manovra» creditizia anti-esclusione Una duplice sfida: dimensione e innovazione

27 L offerta attuale di credito a famiglie e microimprese Famiglie: mutui casa * 197 Famiglie: credito al consumo * Famiglie: esclusi 0 0 Banche Finanziarie Usura/Informale Famiglie: immigrati * Microimprese: credito d'esercizio TOTALE (446) * Stima Microfinanza srl. Abbiamo scorporato il dato dei mutui e del credito al consumo agli immigrati in base a stime ABI e Crif. Dati in miliardi di euro al 30/06/2008.

28 La domanda potenziale di credito Le famiglie: consideriamo che metà circa degli esclusi, ossia coloro senza un conto corrente) possano accedere al credito, mentre il resto debba essere aiutato attraverso il welfare. Significa il 5% delle famiglie: il 5% dei mutui e crediti bancari al consumo vale 12 miliardi Gli Immigrati: dato il basso livello di accesso ai prestiti, si può ipotizzare un incremento del 50% (dal 23 al 35% delle famiglie immigrate), cioè 11 miliardi in più Le Microimprese: riportare il rapporto tra credito utilizzato e accordato all 80% di sei anni fa: servono nuovi crediti per 5 miliardi liberare dall usura due terzi delle vittime: 22 miliardi Un obiettivo strategico per la microfinanza: coprire il 10% della domanda potenziale di credito

29 La «manovra» creditizia anti-esclusione Banche MFI Totale Famiglie: esclusi Famiglie: immigrati Microimprese: credito d'esercizio TOTALE Stima Microfinanza srl. Dati in miliardi di euro La manovra per combattere l esclusione sociale e finanziaria in Italia dovrebbe avere un ordine di grandezza di 50 miliardi di euro: 23 miliardi per le famiglie 27 miliardi per le microimprese Si tratta del 3% circa degli impieghi bancari totali, che sono pari a miliardi di euro

30 La microfinanza in Italia: una duplice sfida Dimensione Il mercato potenziale della microfinanza in Italia è pari a 5 miliardi di euro Oggi la microfinanza copre meno dell 1% (circa 50 milioni di euro) del mercato potenziale La crescita in termini di clienti e portafoglio è la strada che porta alla sostenibilità

31 La microfinanza in Italia: una duplice sfida Innovazione Sostituzione e rinnovamento dei prodotti finanziari esistenti e sperimentazioni (es. la gestione delle rimesse e la fornitura di servizi di microfinanza agli immigrati sia nel paese d origine sia in quello di destinazione) Riduzione dei costi di welfare: nuovi e più efficienti rapporti con gli enti pubblici Cambiare la natura dell indebitamento delle famiglie, da onere a opportunità responsabile: iniziative di educazione finanziaria

32 Opportunità d impresa ed esclusione dal credito: il caso italiano Rapporto RITMI (Rete Italiana della Microfinanza) Francesco Terreri, Microfinanza srl Luigi Galimberti Faussone, Microfinanza srl Microfinanza srl Stradella della Racchetta, Vicenza Italia info@microfinanza.it Tel Fax Con il supporto della

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