NEWS. n.4/2013. Olivicoltura protagonista, il Leopard la nuova frontiera

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1 n Una campagna che premia soprattutto il Centro-Nord n In rialzo le previsioni olivicole nel mercato mondiale P2 n Un disciplinare ad hoc per gli oli monovarietali n Nord-Est, restare competitivi nella fascia alta di mercato n Umbria, Frantoi Aperti con il Gruppo Pieralisi n Romagna, il recupero delle cultivar storiche n La Cia: Avanti con le aggregazioni per superare le logiche difensive n Agrinsieme rilancia su etichetta e antirabbocco n Parametri extra vergini più restrittivi n Piante indurite per affrontare il freddo invernale n Abbattimento piante di olivo. I divieti n Dal 1 gennaio 2014 registri telematici per tutti P3 P4 P5 P6 P7 n Istituita una task force a tutela degli olivi nel Salento n Cresce il consumo in Cina dell extra vergine italiano P8 n.4/2013 IV Trimestre / Anno XXVIII Poste Italiane Spa Spedizione in Abbonamento Postale 70% Filiale di Ancona NEWS Olivicoltura protagonista, il Leopard la nuova frontiera Dove c è un olivo c è sempre qualcuno che raccoglie le olive. Dove c è qualcuno che raccoglie le olive c è sempre Pieralisi. È la filosofia che da decenni ispira il nostro Gruppo. Ed è la stessa anche oggi, a chiusura di un anno particolare. Un anno in cui la crisi ha continuato a mordere in Italia ed in molti Paesi del mondo, un anno difficile per le imprese, per i produttori, per chi produce beni e servizi. E che tuttavia per il Gruppo Pieralisi è stato anche denso di soddisfazioni. Perché il 2013 è stato l anno di consolidamento del nostro Leopard. Non una semplice macchina, ma una nuova concezione di produrre l olio d oliva. Abbiamo raddoppiato le vendite rispetto all anno scorso, abbiamo la prospettiva di raddoppiare quelle di quest anno nel Raggiungendo un risultato che, per modelli prodotti, normalmente un azienda prevede di ottenere nell arco di un decennio. L impatto che ha avuto il Leopard sull olivicoltura italiana e mondiale è stato certamente violento, perché il sistema che abbiamo proposto è assolutamente rivoluzionario. Produttori e frantoiani non erano abituati ad un impianto di questo tipo ed alle straordinarie potenzialità che è capace di esprimere: nella qualità dell olio resa ancora più eccelsa perché ottenuta senza aggiunta d acqua, nella piena valorizzazione di ogni parte dell oliva, trasformando in risorsa quello che prima era uno scarto, offrendo redditività a ciò che prima rappresentava un costo. E così dopo l avvio nel 2012, si è sviluppato un veloce passaparola che ha superato confini e frontiere, registrando consensi ovunque. Perché esalta le qualità organolettiche di ogni varietà, perché permette un lavoro partitario che assicu- L'Ing. Gennaro Pieralisi ra al cliente di scaricare interamente il proprio olio e solo quello. Ma anche perché nocciolino e paté così suddivisi diventano preziosa materia prima da destinare l uno a fini energetici, l altro a tante opportunità: da ammendante del suolo ad integratore per la zootecnia, da miscela con altre biomasse per la produzione di biogas ad ingrediente per il pane e prodotti da forno, fino alla cosmesi. Tante innovazioni in un unica macchina, tante risposte in un unico impianto. È il nostro fiore all occhiello e ne siamo orgogliosi. È un made in Italy che si apre a nuovi confini. Perché sta cambiando anche la geografia dell olivicoltura mondiale. Penso all Algeria che sta sperimentando gli oliveti per frenare l avanzata del deserto come anche l Angola dall altra parte del Sahara, penso all espansione che tali piante hanno avuto in Australia, alle nuove frontiere che si aprono in altri Stati emergenti. La capacità dell olivo di vivere anche in condizioni stressanti lo rende adattabile in molte nuove realtà. Dove il Gruppo Pieralisi è pronto a raccogliere ulteriori sfide, consapevole che i mercati esteri che si affacciano su questo settore diventano strategici, visto le criticità che stanno vivendo dal punto di vista economico e geopolitico Paesi che per definizione consideriamo olivicoli come la Spagna, la Grecia, il nord Africa, la Siria. Insomma, una finestra sul mondo aperta a 360 gradi, ma senza dimenticare l Italia e l impegno ad accompagnare produttori e frantoiani nel migliorare la qualità del loro olio e renderlo anch esso sempre più competitivo oltre confine. Con l auspicio - che è poi il mio augurio per il che vi sia una maggiore tranquillità in giro, che le banche ricomincino a favorire le imprese e che non tolgano crediti al sistema industriale. Le banche non possono solo fare finanza, perché hanno il monopolio della raccolta di risorse finanziarie e se non le ridistribuiscono a chi produce, a chi genera sviluppo ed occupazione, difficilmente si riuscirà ad uscire da questa spirale. L olivicoltura rientra appieno tra i settori che devono essere sostenuti dal sistema creditizio. Perché va sfatato il tabù della crisi di questo settore: è un settore vivo e vegeto, che certamente ha le sue criticità. Ma non è un mistero che ogni anno, indipendentemente dalla quantità d olio prodotto, le scorte finiscano sempre. Significa che c è richiesta, che ci sono consumi. Si può discutere sul problema dei prezzi, ma non sulla forza di una filiera che ha numeri per contare e per rappresentare il meglio dell agroalimentare italiano. Ed in questa filiera il Gruppo Pieralisi è orgogliosamente certo di poter fare la propria parte fino in fondo. Come sempre. Auguri.

2 2N. 4/2013 NEWS Una campagna che premia soprattutto il Centro-Nord Le prime stime indicano per il nostro Paese una produzione d olio di 477 mila tonnellate Le stime formulate da Ismea, in collaborazione con Aifo, Cno e Unaprol, relative alla campagna olivicola , attestano la produzione di oli di oliva di pressione attorno a 480 mila tonnellate. La previsione - sottolinea Ismea - deve essere considerata indicativa e suscettibile di variazioni anche non trascurabili, dal momento che è ancora incerto l esito finale di resa e soprattutto non è possibile in questa fase quantificare il fattore di non raccolta, ovvero quella tendenza ormai diffusa nell olivicoltura cosiddetta non professionale a lasciare le drupe sugli alberi, soprattutto in condizioni di mercato ritenute non soddisfacenti. Nel dettaglio territoriale il quadro previsionale dà un immagine dell Italia divisa in due, con il Nord e parte delle regioni centrali contrassegnati da un aumento della produzione, anche piuttosto evidente, dopo le pesanti perdite dello scorso anno, e il resto del Paese in condizioni meno felici. Spiccano al Sud - rivela Ismea - i se- Una campagna olivicola mondiale che presenta molte luci e qualche ombra quella in corso di svolgimento nei vari continenti. Le ultime elaborazioni del Consiglio oleicolo internazionale hanno rivisto al rialzo le stime di produzione, lasciando prevedere globalmente 3,2 milioni di tonnellate di olio d oliva. Un quantitativo sostanzialmente in linea con i consumi attesi (3 milioni di tonnellate). A farla da padrone sui mercati è ovviamente l Unione europea che produrrà 2,3 milioni di tonnellate. All interno dei confini comunitari resta il dominio della Spagna dove, grazie al bel tempo delle ultime settimane, la produzione dovrebbe sfiorare 1,5 milioni di tonnellate, in sensibile crescita rispetto alla campagna dello scorso anno che aveva prodotto risultati davvero preoccupanti. In Andalusia - che rappresenta oltre ta una produzione di oli di oliva di pressione di oltre 18 mila tonnellate, in forte crescita anche se inferiore alle attese iniziali. A tonnellate il dato produttivo dell Umbria, che resta però sotto la media storica, mentre le Marche scendono a meno di Positivo il dato di produzione dell Abruzzo, con più di 19 mila tonnellate di olio, pari a una crescita del 5% su base annua. Da rilevare, nella fascia Nord del Paese, gli incrementi a due cifre della Liguria (+20%) e dell area lombardo-veneta, a fronte di una produzione invariata negli oliveti dell Emilia Romagna. In rialzo le previsioni olivicole nel mercato mondiale Il Consiglio Oleicolo Internazionale evidenzia la crescita della Spagna ed il calo della Grecia gni meno di Puglia (-5%, con 181 mila tonnellate), Calabria (-20%, con poco più di 106 mila) e Sicilia (-10%, con circa 44 mila tonnellate), regioni che insieme rappresentano il 70% della produzione oleicola nazionale. Ancora più deludente l esito produttivo in Sardegna, dove i volumi di quest anno (5.500 tonnellate) potrebbero più che dimezzarsi rispetto ai livelli molto elevati del 2012, mentre la Campania (terza, dietro Puglia e Calabria) conferma il livello produttivo dell anno scorso con oltre 44 mila tonnellate. Nel Mezzogiorno le uniche regioni in controtendenza sono Molise (+15%) e Basilicata (+10%) con previsioni per entrambe poco al di sotto delle 7 mila tonnellate. Disomogeneo, secondo Ismea, il quadro produttivo nel Centro Italia. Crescono Umbria e Toscana, rispettivamente del 30 e del 20 per cento, mentre scendono del 10% le Marche e del 5% il Lazio, primo polo produttivo dell area, con poco meno di 25 mila tonnellate. Negli oliveti toscani si valul 80% della produzione spagnola con un giro d affari di 2,24 miliardi di euro - si ritiene che l incremento della produzione sarà addirittura del 32% in più rispetto alla media delle ultime cinque stagioni. Il Consiglio agricolo della regione parla di 1,3 milioni di tonnellate di olio d oliva sulla base di un sondaggio effettuato tra 233 frantoi e più di aziende olivicole. In particolare, nella provincia di Jaen, capitale dell olivicoltura andalusa e Previsioni di produzione di olio di oliva in Italia (tonnellate) Regione Campagna Var. % annua Piemonte 14 - Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Fonte: stime ISMEA, in collaborazione con AIFO, CNO e UNAPROL e confronto con dati ISTAT 2012, provvisori. I risultati devono essere considerati indicativi e suscettibili di variazioni anche non trascurabili. mondiale si prevede una quantità considerevole di olive quest anno: 3,2 milioni di tonnellate. Da queste si presume una produzione d olio di 715 mila tonnellate. A seguire vi sono i territori di Cordoba (273 mila tonnellate di olio), Granada ( ), Siviglia (84.560) e Malaga (76.038). Restando nella penisola iberica, le previsioni per il Portogallo indicano una produzione di mila tonnellate in gran parte derivate dall entrata in produzione dei nuovi impianti di Arbequina. Sempre secondo il Consiglio oleicolo internazionale sarà una campagna in sofferenza per la Grecia, a causa della forte siccità estiva. Qui la produzione non dovrebbe superare le 230 mila tonnellate. In crescita la produzione cipriota (5600 tonnellate), francese (5000 tonnellate) e croata (4000 tonnellate). Ottime performance anche in Turchia (180 mila tonnellate), Marocco (120 mila), mentre in Tunisia vi sarà un tracollo del 64% con la produzione che non dovrebbe andare oltre le 80 mila tonnellate, quasi raggiunta dal dato dell Algeria (62 mila tonnellate). La Siria, infine, è accreditata su mila tonnellate. Previsti sostenuti gli scambi anche in questa campagna olearia con importazioni ed esportazioni tra i paesi del Coi che dovrebbero equivalersi (770 mila di import e 750 mila di export). Ovviamente sarà soprattutto l Unione europea a esportare, avendo una quota di export del 70%.

3 Un disciplinare ad hoc per gli oli monovarietali Una ventina le cultivar che già da questa campagna possono certificarsi I produttori che vogliono certificare il proprio monovarietale possono avvalersi del primo disciplinare di produzione ad hoc ed utilizzare il relativo bollino in etichetta. Il disciplinare è stato predisposto dall Associazione Nazionale Monovarietali che, a poco meno di un anno dalla sua costituzione, conferma gli impegni presi per valorizzare con proprio marchio una produzione che coinvolge tutte le regioni a vocazione olivicola. Disciplinare di produzione, regolamento d uso del marchio e definizione dei limiti analitici e produttivi per varietà sono scaricabili dal sito internet www. vetrinaolimonovarietali.it. In questa prima campagna sono una ventina le cultivar per le quali sono state predisposte le schede tecniche con i relativi parametri chimici e sensoriali da rispettare. Ma è il primo passo per ampliare la certificazione a tutte le oltre 130 varietà censite e catalogate nell ultimo decennio. L Associazione, che raggruppa 70 soci di tutta Italia, ha stabilito che il prodotto monovarietale deve essere ottenuto dal 100% delle olive della varietà indicata in etichetta, con una produzione massima di oliva per pianta stabilita da ciascuna scheda tecnica. Le analisi chimiche, che riguardano l acidità, i polifenoli totali, la Nord-Est, restare competitivi nella fascia alta di mercato percentuale di acido oleico dovranno essere effettuate presso un laboratorio accreditato che svolgerà il ruolo di soggetto terzo. Invece le analisi sensoriali, relative alle mediana del fruttato, dell amaro o del piccante e dei sentori varietali, saranno ad opera del Panel dell Agenzia dei Servizi Settore Agroalimentare delle Marche (Assam), che vanta un esperienza pluridecennale nella caratterizzazione degli oli monovarietali. Tutto il lavoro svolto nei dieci anni di Rassegna nazionale degli oli monovarietali (oltre 2000 campioni analizzati, provenienti da 18 regioni italiane) ha consentito infatti di definire in maniera precisa i limiti chimici e sensoriali delle varietà più rappresentative, sulla base delle elaborazioni statistiche dei dati raccolti. Il confezionatore che vuole commercializzare olio monovarietale con il bollino dell Associazione dovrà garantire la tracciabilità completa di ogni partita di olio monovarietale. Nella richiesta di avvalersi dell apposito marchio, dovrà essere indicata la tipologia di olio monovarietale, la quantità, il numero di bottiglie, documenti che dimostrino la rintracciabilità completa dal campo fino all imbottigliamento e la conformità del lotto a quanto previsto dal presente disciplinare. L Associazione, tramite il proprio Nucleo di controllo, potrà decidere di effettuare verifiche in campo su coloro che richiedono l utilizzo del marchio secondo le modalità stabilite nel regolamento. Il bollino dovrà essere riportato in etichetta in maniera ben visibile. La licenza d uso del marchio sarà annuale. L Associazione Nazionale Oli monovarietali, senza scopo di lucro, è stata costituita nel dicembre dello scorso anno. È nata nell ambito della 3 IV Trimestre / Anno XXVIII Rassegna nazionale degli oli monovarietali (che nel 2013 ha celebrato il decennale), una manifestazione che nel corso delle diverse edizioni ha richiamato l attenzione degli operatori economici e tecnici del settore e dei consumatori sulle potenzialità dell olivicoltura italiana basata su una vasta biodiversità varietale i cui oli extravergini di oliva, nella loro diversificazione delle caratteristiche organolettiche, rappresentano a pieno titolo la reale identità di un prodotto di sicura e certa origine italiana. Il tavolo europeo della Politica Agricola Comune richiede un forte processo di integrazione all interno della filiera e sottolinea la necessità di controllare il numero degli olivi per non svilire il prodotto italiano e la sua qualità. In questo senso va il lavoro svolto dall Associazione Interregionale Produttori Olivicoli (Aipo) con il suo monitoraggio nel territorio del triveneto dove vengono messi a dimora annualmente 60 mila piante nei 171 Comuni delle Dop Garda, Veneto e Tergeste, area questa che registra circa ettari di oliveto con 2 milioni di olivi. Un territorio dove sono attivi 67 frantoi per una produzione di quintali di extra vergine Dop, frutto della raccolta di 22 mila quintali di olive per un volume di affari stimato in 14 milioni di euro. Sicuramente non grandi numeri, ma l olivicoltura del Nord Est, soprattutto sull area del Garda nel Veronese, nel Bresciano, nel Trentino e nella pedemontana veneta, permette un reddito tutt altro che marginale. Se ne è discusso nel convegno Pac e nuove strategie per mercati più ampi nel corso del quale tutti i convenuti hanno ribadito che per il Nord Est è indispensabile rimanere sempre competitivi nella fascia alta dei mercati mondiali e tenersi anche pronti alla sfida lanciata dai produttori dei Paesi dell ex Jugoslavia. Quest anno, secondo quanto sostenuto dal presidente dell Aipo veronese Albino Pezzini, la produzione registra una crescita del 30% in più rispetto alla campagna del 2012 (quando invece si era registrata una flessione del 5/10% sull anno prima). La resa è stimata attorno al 15/16%.

4 4N. 4/2013 NEWS Umbria, Frantoi Aperti con il Gruppo Pieralisi Grande curiosità e interesse all inaugurazione del primo Leopard della regione Si è svolta in Umbria la tradizionale iniziativa Frantoi Aperti dedicata alla valorizzazione dell Olio extravergine di oliva Dop e realizzata dall Associazione Strada dell Olio con la collaborazione del Consorzio di Tutela Dop Umbria Città dell Olio e con il contributo del Gruppo Pieralisi. La manifestazione che ha coinvolto 35 frantoi delle province di Perugia e Terni, protagonisti di 6 weekend dal 1 novembre al 6 Dicembre, ha registrato anche un evento di alta valenza tecnologica. È stato infatti inaugurato il primo Leopard Pieralisi in questa suggestiva regione del centro Italia. Si tratta del Frantoio Il Nocciolino di Mangialasche Lucia, di Perugia, che ha presentato il suo nuovo impianto proprio durante Frantoi Aperti, a confermare ai cultori dell olio che, accanto all amore per la terra e per gli oliveti, per fare un buon olio è necessario avvalersi di macchinari all altezza. Il frantoio Il Nocciolino, nel rinnovare il proprio impianto, si è affidato alle tecnologie Pieralisi più avanzate. L impianto è composto infatti da un gruppo di gramolazione modello Molinova e dall estrattore centrifugo Leopard 5 con tecnologia DMF. L estrazione, come noto, avviene senza aggiunta di acqua, con il recupero di una parte della sansa denominata paté, costituita dalla polpa e dall umidità dell oliva senza tracce di nocciolino, che non rappresenta più uno scarto bensì una fonte di reddito per il frantoiano, poiché adatto a vari utilizzi. Inoltre, aspetto tutt altro che secondario, l olio estratto con il Leopard si caratterizza per un maggiore contenuto di polifenoli, maggiori profumi che esaltano le caratteristiche integrali dell olio presente nel frutto. E che ne fanno un olio di eccelsa qualità come hanno potuto constatare i numerosi intervenuti. Sempre durante Frantoi Aperti è stato inaugurato un altro nuovo impianto oleario firmato Pieralisi e installato presso una delle realtà cooperative più antiche dell Umbria, il Frantoio di Spello che ha fatto da cornice alla conferenza stampa del 25 ottobre per la presentazione della manifestazione. Il Frantoio di Spello vanta quasi 70 anni di storia e ha scelto la tecnologia Pieralisi per rinnovarsi e crescere. L impianto del Frantoio di Spello e ora costituito da un gruppo di gramolazione modello Simplex da 700 lt (5 stadi) e dall estrattore centrifugo modello J-3 Special. Insomma due eventi che hanno qualificato ancor di più Frantoi Aperti in una regione che tra l altro ha festeggiato proprio nelle scorse settimane il ritorno alla piena operatività del Consorzio della Dop, l organismo di promozione, tutela e controllo dell olio a denominazione di origine protetta che ricomprende le cinque sottozone in cui è suddiviso il territorio umbro. Dop, il ritorno del Consorzio Grandi aspettative in Umbria per il ritorno alla piena operatività del Consorzio di Tutela della Dop. Dopo 5 anni di limbo, dovuti al fatto che il numero dei soci era sceso sotto la soglia di legge, un ampio lavoro tra produttori e associazioni ha permesso di ricostituire la base societaria rappresentativa dei due terzi necessari (342 soci, pari ad oltre il 66% della produzione), modificare lo Statuto adeguandolo alle nuove disposizioni comunitarie, ottenendo così il via libera da parte del Ministero delle politiche agricole. Ben chiari gli obiettivi del Consorzio illustrati nei giorni scorsi nella nuova sede di Trevi: l assegnazione dei contrassegni numerati, la repressione delle frodi, una promozione sia nazionale che nei mercati esteri esaltando il valore della territorialità data anche dal soggetto certificatore, il Parco Tecnologico Agroalimentare di Perugia. Sono 1,3 milioni le piante di olivo iscritte alle cinque menzioni geografiche in cui è suddivisa questa Dop (su un totale regionale di circa 7 milioni), pari a 1070 oliveti distribuiti su ettari. Fonte: questionari raccolti nel corso dell indagine Romagna, il recupero delle cultivar storiche Capolga, Ghiacciolo, Grappuda, Rossina. Sono solo alcuni dei nomi delle varietà autoctone riscoperte dall Ibimet Cnr di Bologna, l Istituto di Biometeorologia che ha sviluppato uno studio per l olivicoltura emiliana-romagnola, nell ambito della sua attività su tecnologie e soluzioni operative per la sostenibilità delle risorse agroalimentari. Una regione, l Emilia Romagna, con una produzione certamente marginale rispetto al Sud Italia, ma con due Dop ( Brisighella e Colline di Romagna ) e ettari, più della metà dei quali nella provincia di Rimini e quote significative in quella di Forlì-Cesena e Ravenna. Lo studio, dal titolo Miglioramento dell impatto ambientale dell oleicoltura è partito nel 2006, si è posto l obiettivo di riscoprire cultivar storiche della regione, valutare l impatto ambientale dell oleicoltura e, ultima fase in corso di esame, individuare prospettive di marketing. Operazione senz altro interessante, considerato che il 46% delle imprese agricole romagnole coinvolte nell olivicoltura sono classificate come operanti in zone svantaggiate e dunque una valorizzazione di questo tipo di produzione può rappresentare senz altro una opportunità per aumentare la redditività aziendale.

5 La Cia: Avanti con le aggregazioni per superare le logiche difensive L Italia ha bisogno di politiche che supportino lo sviluppo, e quindi il futuro, del settore olivicolo, politiche che sono date da una efficace applicazione della nuova Pac, sia riguardo i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale, sia attraverso le misure di mercato previste nei regolamenti sulla cosiddetta Ocm unica. Lo ha ribadito il presidente della Cia, Confederazione italiana Agricoltori, Giuseppe Politi alla Fiera del Lavante di Bari intervenendo all incontro su Strumenti e strategie a sostegno dell olivicoltura: filiera, innovazione e mercato. Politi, nel ricordare quanto sia impor tante programmare e gestire bene i contenuti previsti nel nuovo Regolamento unico per finanziare aggregazione, innovazione e l internazionalizzazione, ha salutato positivamente il superamento della figura generica dell operatore e il pieno riconoscimento delle Organizzazioni dei produttori (Op) e delle Organizzazioni interprofessionali (Oi). I soggetti fondamentali per l aggregazione - ha detto - sono le Op e noi dobbiamo andare in questa direzione anche adeguando finalmente la normativa italiana. Più in dettaglio, ha continuato Politi, le Op per noi devono avere due caratteristiche fondamentali: controllate davvero da agricoltori e con un progetto economico sostenibile. Se c è un progetto imprenditoriale efficace, anche il problema delle dimensioni minime viene superato. Allo stesso modo è necessario rafforzare il ruolo degli organismi interprofessionali. Oggi le Oi sono la vera sede della programmazione e noi abbiamo operato fattivamente per il raggiungimento del recente accordo interprofessionale. Insomma, nell organizzare la filiera dobbiamo superare la logica difensiva di come ripartire tra le diverse componenti i bassi prezzi spuntati sul mercato. Dobbiamo invece pensare insieme prima di tutto a come creare valore e poi a ripartirlo con equità. E il valore - ha concluso il presidente della Cia - si crea con l innovazione, l organizzazione, la riduzione dei costi di transazione e logistici e (vive) soprattutto con la qualità, la valorizzazione del made in Italy, la penetrazione sui nuovi mercati internazionali, anche con un adeguata promozione ed educazione alimentare. 5 IV Trimestre / Anno XXVIII Agrinsieme rilancia su etichetta e antirabbocco L Europa riprenda il testo del Regolamento accantonato Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle Cooperative - riunite nel coordinamento Agrinsieme - tornano a sollecitare l Europa ad emanare il Regolamento sull etichetta degli oli. Una questione, questa, che si trascina da tempo e che investe in maniera impattante il canale Horeca: sembrava infatti ormai in dirittura d arrivo il dispositivo che poneva il divieto di utilizzo di oliere non etichettate e l obbligo di apporre il tappo antirabbocco alle bottiglie di olio per il consumo in alberghi, ristoranti e bar. Invece, come noto, l iter di approvazione del Regolamento è stato interrotto per approfondire ulteriormente la questione e discuterne con ristoratori, consumatori e produttori, anche a seguito - denuncia Agrinsieme - delle pressioni politiche di alcuni paesi consumatori. E questo nonostante la valutazione positiva in Comitato di Gestione di 15 Paesi membri su 27. Abbiamo di nuovo sollecitato gli europarlamentari e la Commissione - spiega Agrinsieme - a riprendere il testo del Regolamento comunitario. La sua approvazione, così come è stato proposto dai servizi della Commissione stessa, è fondamentale per il nostro settore. L obiettivo, ricorda Agrinsieme, è quello di assicurare che i consumatori siano adeguatamente informati sulla qualità dell olio di oliva che consumano e che i produttori siano tutelati contro l uso improprio effettuato nel canale Horeca delle bottiglie rabboccabili. Parametri extra vergini più restrittivi Le modifiche approvate dalla Commissione europea favoriranno la prevenzione ed il contrasto delle frodi in un settore strategico del Made in Italy. Siamo molto soddisfatti, perché è necessario continuare sul percorso intrapreso a difesa della trasparenza e della qualità del prodotto, tanto a livello comunitario quanto nazionale. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha commentato l approvazione, all unanimità, delle modifiche al regolamento (Cee) n. 2568/91, avvenuta nel corso del Comitato di gestione Ocm Unica - ortofrutta e olio di oliva. La Commissione ha in particolare recepito le decisioni del Consiglio Oleicolo Internazionale per quanto riguarda i metodi per la determinazione degli etil esteri, in sostituzione del metodo di calcolo degli alchil esteri, facilitando in tal modo le azioni volte alla prevenzione di pratiche fraudolente. I limiti di etil esteri consentiti sono stati fissati con un decremento graduale: 40 mg/kg per la campagna 2013/2014, 35 mg/kg per il 2014/2015 e 30 mg/kg per le campagne successive; ciò comporterà quindi che la determinazione dell olio extravergine di oliva passerà progressivamente verso parametri più restrittivi, ma maggiormente rappresentativi della qualità del prodotto. Sono state inoltre apportate talune modifiche in materia di campionamento degli oli di oliva, nonché per la valutazione organolettica degli oli di oliva e nel metodo per il rilevamento degli oli estranei negli oli di oliva noto come metodo globale. Il regolamento entrerà in vigore dal 1 marzo 2014.

6 6N. 4/2013 NEWS Piante indurite per affrontare il freddo invernale Nel periodo più freddo dell anno l olivo rallenta l attività vegetativa; le piante iniziano un processo d acclimatazione e induriscono i tessuti al fine di resistere alle basse temperature; si avviano importanti cambiamenti metabolici che conferiscono maggiore resistenza al congelamento, come la trasformazione di parte dell amido in zuccheri solubili e la riduzione del contenuto in acqua nelle foglie e nei rami. I danni da basse temperature possono essere di diversa entità, da semplice defogliazione, a fessurazioni sui rametti più piccole o fino alle branche principali Abbattimento piante di olivo. I divieti È ancora in vigore dal 1945 il decreto legislativo luogotenenziale n. 475, relativo al divieto di abbattimento di alberi di olivo, successivamente modificato con legge n. 144 del 14 febbraio 1951, Dpr n. 987 del 10 giugno 1955, legge n. 689 del 24 novembre È vietato l abbattimento degli alberi di olivo oltre il numero di cinque ogni biennio, salvo i casi in cui sia accertata la morte fisiologica o la improduttività permanente, dovute a cause non rimovibili, o casi in cui l eccessiva fittezza dell impianto rechi danno all oliveto. Chiunque abbatte alberi di olivo senza averne ottenuto la preventiva autorizzazione, o non esegue il reimpianto con le modalità e nel termine prescritti, è punito con la sanzione amministrativa per un importo uguale al decuplo del valore delle piante abbattute, considerate in piena produttività. e al tronco, in funzione di vari fattori, quali intensità e durata delle minime termiche, velocità di abbassamento della temperatura, umidità dell aria e del suolo, neve, vento, esposizione, altitudine, natura del terreno, stato vegetativo e nutrizionale della pianta, varietà, età della pianta. Il freddo in inverno è comunque necessario ai fini della induzione delle gemme a fiore; il fabbisogno in freddo varia tra le diverse varietà (da ad oltre ore al di sotto dei 7,2 C). È fondamentale inoltre garantire una buona illuminazione su tutta la chioma e un buon arieggiamento, ai fini di una maggiore produttività e di minori problemi fitosanitari; la conferma della differenziazione a fiore avviene infatti in pieno inverno (gennaiofebbraio); una scarsa illuminazione dell oliveto, dovuta ad una posizione Operazioni di trapianto sfavorevole o all ombreggiamento esercitato da altre piante o strutture, potrebbe causare problemi di scarsa fioritura e scarsa allegagione. La potatura nei mesi più freddi contribuisce sicuramente a creare un miglior clima luminoso all interno della chioma, oltre che maggiore arieggiamento; inoltre risulta indirettamente utile anche ai fini fitosanitari, soprattutto in impianti fitti, con chiome affastellate, dove scarsa areazione ed elevata umidità relativa favoriscono lo sviluppo di cocciniglia, fumaggine ed occhio di pavone, con conseguente riduzione La potatura nei mesi più freddi favorisce l'ingresso di luce e aria all'interno della chioma dello sviluppo vegetativo e della capacità produttiva. La potatura invernale consente inoltre di asportare le parti di pianta malate. Trapianto Nel periodo invernale, a pianta ferma, è possibile effettuare le operazioni di trapianto. È necessario preparare opportunamente la pianta, riducendo il volume della parte aerea proporzionalmente al volume dell apparato radicale che verrà asportato con il pane di terra, per diminuire le perdite di acqua per traspirazione e ridurre la crisi di trapianto. Si può approfittare dell occasione per semplificare la chioma, tenendo conto dei principi di base della potatura di riforma: ridurre il numero di branche primarie qualora eccessivo, per arrivare indicativamente a 4-5, in base alla dimensione della pianta; eliminare eventuali dicotomie (divisioni della branca primaria in due di pari diametro) all inserzione o dopo un breve tratto, dove la struttura tende ad uno sviluppo verticale, per evitare duplicazione della struttura primaria; raccorciare le branche primarie lasciando le cime più corte del solito, per ridurre la presenza di foglie e quindi la perdita di acqua per traspirazione. Un occhio di riguardo nei confronti di piante storiche, baluardi del territorio, in cui il valore paesaggistico è superiore a quello produttivo, per cui gli interventi di potatura dovrebbero essere mirati a mantenere l aspetto monumentale ed il fascino tutto particolare. Negli esemplari di maggior interesse storico e paesaggistico, potrebbero essere effettuati interventi di slupatura per eliminare legno marcio all interno dei tronchi, a seguito di danni da gelo o per l insediamento della carie, provocata da diverse specie di funghi capaci di degradare lignina e cellulosa. Barbara Alfei

7 C0/M48/Y100/K0 giliberti studio, graphic+design lungarno colombo, firenze tel IV Trimestre / Anno XXVIII Dal 1 gennaio 2014 registri telematici per tutti Esteso l obbligo dei registri di carico e scarico attraverso il portale Sian. Dovrà essere costituito anche il fascicolo aziendale. Escluso solo l autoconsumo Si ricorda che dal prossimo 1 gennaio cambiano le regole per la registrazione al Sian e per la tenuta dei registri di carico e scarico, utili per assicurare la tracciabilità del prodotto. Entra infatti in vigore il regolamento comunitario n.299/2013 nel quale è stabilito che è tenuto alla registrazione chiunque produce, detiene o commercializza uno o più oli per qualsiasi scopo professionale o commerciale. Si tratta di una sostanziale novità che interessa molti dei protagonisti della filiera olivicola, visto che fino ad oggi erano esclusi da questo obbligo i coltivatori che commercializzano olio sfuso o confezionato purché ottenuto esclusivamente dalle olive provenienti da oliveti della propria azienda, molite presso il proprio frantoio o di terzi. Ora anch essi dovranno tenere un registro per ogni stabilimento o deposito dove annotare i relativi carichi e scarichi. I registri sono tenuti con modalità telematiche nell ambito dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), secondo le dispo- all autoconsumo, la cui produzione non supera i 200 chilogrammi per campagna di commercializzazione. Il fascicolo aziendale deve contenere obbligatoriamente le informasizioni stabilite dall Istituto per il controllo della qualità e repressione frodi (Icqrf) d intesa con Agea e contenute in appositi manuali pubblicati nel portale del Sian. Le annotazioni nei registri vanno effettuate entro e non oltre il sesto giorno successivo a quello dell operazione, festivi compresi. La tenuta dei registri può essere delegata alle associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale e ai Centri di assistenza fiscale (Caf), fermo restando la responsabilità in capo al titolare del registro stesso. Oltre all iscrizione al Sian, gli operatori olivicoli dovranno costituire anche il fascicolo aziendale. Tutti gli operatori hanno l obbligo di comunicare la cessazione e altre eventuali variazioni dell attività utilizzando le apposite funzionalità telematiche previste sul portale del Sian. L aggiornamento del fascicolo aziendale, ove non già esistente, deve avvenire prima della commercializzazione delle olive (nel caso di commercianti di olive) e prima della molitura delle stesse (nel caso di produttori di olio). Non sono tenuti all obbligo del fascicolo aziendale coloro che possiedono oliveti che producono olio destinato esclusivamente zioni riguardanti il numero delle piante e, se nota, anche la varietà coltivata, nonché altre indicazioni utili alla tracciabilità del prodotto. Il decreto si applica a decorrere dal 1 gennaio 2014, data entro la quale gli operatori della filiera dell olio d oliva dovranno dotarsi di una password per accedere al sistema telematico Sian e procedere alle registrazioni sistematiche di ogni operazione. EASY LINE SYSTEM LA PRIMA MACCHINA COMPATTA E COMPLETA PER IMBOTTIGLIARE ED ETICHETTARE Il monoblocco EASY LINE SYSTEM OIL rappresenta una vera rivoluzione nel panorama delle macchine per l imbottigliamento dell olio: piccolo e compatto ma allo stesso tempo capace di grandi produzioni fino a 800 bottiglie ora circa. Macchina con capsulatrice ed etichettatrice a 2 teste per bottiglie tonde e quadre, disponibile anche con etichettarice a 1 testa per sole bottiglie cilindriche e possibilità di riempimento AOX con dearezione e iniezione gas prima del riempimento attraverso gli stessi ugelli in una unica operazione. C100/M68/Y0/K12 FONT DAYS REGULAR FONT GILL SANS REGULAR BOTTLING MACHINES Quinti S.r.l., Marciano d. Chiana AR, T , F , info@quintisrl.it

8 8 NEWS N. 4/2013 Istituita una task force a tutela degli olivi nel Salento I più autorevoli esperti in azione per contrastare il batterio che sta infettando numerose piante. Il Ministero in prima linea fatto collassare il sistema, con una reazione a catena impressionante, approfittando anche dello stato di abbandono di molte campagne. L olio quest anno è salvo, ma è un obbligo, appunto, estirpare le piante infette in quella che è stata individuata la zona focolaio, ampia qualcosa come 8 mila ettari. Un area immensa con 600 mila oliveti. Non si conosce ancora di preciso il numero degli olivi da abbattere. Attendiamo il database dell Agea per calcolarlo. Intanto, organizziamo i monitoraggi a tappeto, anche con due ricercatori dell Università di Berkeley (Usa). Lo ha spiegato Angelo Delle Donne, a capo del Coordinamento degli ispettori fitosanitari dell Ufficio provinciale agricoltura di Lecce. Su quelli stroncati a metà, si procederà, nel frattempo, con drastiche potature e con pesanti trattamenti fitosanitari sulle erbe infestanti intorno. Nessuna possibilità, invece, di interventi chimici diretti. A supporto del Servizio fitosanitario regionale Eloquenti immagini dei danni agli oliveti Tutti uniti in difesa degli olivi del Salento, infestati da un batterio, la Xylella fastidiosa, che sta decimando intere piantagioni. Si tratta di un batterio finora mai riscontrato in Europa e mai su questa specie vegetale. È di tipo patogeno, vale a dire ha una forte portata infettiva e dunque va isolato. La sintomatologia è purtroppo ben nota: ingiallimento di estese chiome, imbrunimenti interni del legno, foglie accartocciate come fossero sigarette. Responsabile sarabbero piccole cicale, della famiglia dei Cicadellidi. Sono questi insetti a pungere i vasi xilematici, assorbire la linfa e ritrasmettere il batterio su altri fusti. In quelli colpiti, le vene strozzate hanno già impegnato sul luogo, il Ministero delle politiche agricole ha deciso di mettere a disposizione una squadra di pronto intervento coordinata da personale altamente qualificato a cui sarà affidato l incarico di effettuare, in sinergia con gli esperti regionali, un capillare monitoraggio delle aree in cui è comparsa la malattia, con prelievo di materiale biologico da analizzare, in modo da individuare con precisione i confini della zona infestata, prevedere un area tampone a protezione delle aree circostanti indenni e mettere a punto il più efficace piano di lotta. Nel frattempo, per evitare la diffusione della malattia, il Comitato fitosanitario nazionale ha Cresce il consumo in Cina dell extra vergine italiano Segno positivo per l Italia verso la Cina con un +7% rispetto al 2012 delle quantità introdotte nella Repubblica Popolare Cinese. Nel primo semestre del 2013 la Cina ha importato complessivamente circa 17 mila tonnellate di olio. Il nostro Paese - con 4 mila tonnellate di prodotto - occupa la seconda posizione come fornitore dopo la Spagna e rappresenta una quota di mercato pari al 24% in quantità e 23% in valore del mercato cinese di olio di oliva. Interessante notare che l Italia registra un +22% in quantità e +46% in valore nel primo semestre del 2013, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. I dati sono emersi durante il seminario tenuto da Unaprol sulla presenza del prodotto made in Italy nel mercato in Cina. L evento si è svolto con il sostegno del Ministero delle politiche agricole nell ambito del primo contratto di filiera dell olio di oliva. Prove di assaggio e mini corsi di educazione alla scoperta dei profili sensoriali della biodiversità degli oli extra vergini di oliva di alta qualità italiana sono stati organizzati da Unaprol per contaminare con extra vergine di oliva la cucina cinese secondo la cui tradizione cibarsi è un atto di armonia e di bellezza. La tradizione cinese combina i 5 sapori fondamentali (acido, piccante, amaro, dolce e salato), le 6 gradazioni del gusto (fresco, fragrante, profumato, fermentato, grasso e forte) e le 4 consistenze (secco, morbido, croccan- te e fondente), aggiungendo oltretutto il colore. È dunque una vera e propria filosofia in tavola, per la quale è importante soddisfare non solo il gusto, ma anche la vista e l olfatto, lavorando molto con la fantasia. Ad accompagnare i consumatori cinesi in questo percorso del gusto gli oli extra vergini di oliva a marchio FAI e di alcune aziende olivicole italiane. In Cina l olio di oliva non viene largamente utilizzato perché si fa ancora grande uso di oli di semi e di grassi animali. La soia con i suoi derivati ha ovviamente un ruolo centrale. L olio extra vergine di oliva rappresenta però la novità che sta conquistando le fasce di nuovi consumatori, soprattutto per le sue proprietà nutrizionali e salutistiche. anche deciso che nell area interessata debba essere vietata, con apposita delibera della Giunta regionale, la movimentazione delle piante e del materiale di propagazione sensibile al patogeno, in attesa dell emanazione del provvedimento di lotta obbligatoria a carattere nazionale. Anche per l area tampone saranno adottate misure specifiche per realizzare una barriera alla diffusione della batteriosi, abbattendo gli insetti attraverso i quali la malattia si propaga. Tra le misure individuate, è prevista l applicazione di trattamenti fitosanitari e l eliminazione delle specie vegetali sensibili che possono fungere da serbatoio di infezione del batterio. Il Ministro delle poliche agricole, Nunzia De Girolamo, ha intanto chiesto al Commissario Europeo per la Salute, Tonio Borg, di attivare al più presto possibile il fondo di solidarietà comunitario per le emergenze fitosanitarie. Questi ha dato la sua disponibilità ad attivare prontamente il fondo previsto dal Regolamento comunitario. Dalla tecnologia dmf nasce NEWS Società editrice PIERALISI Spa Direttore Responsabile Stefano Brecciaroli Redazione, amministrazione e pubblicità Via Don Battistoni, JESI An Tel olivonews@pieralisi.com Progetto grafico e realizzazione OPTIMA Comunicazione Stampa STAMPA NOVA Jesi An Aut. Trib. di AN N. 28 del LEOPARD La soluzione della terza era per l estrazione dell olio di oliva Qualità eccelsa dell olio estratto senza aggiunta di acqua Resa in assoluto la più alta ottenibile oggi sul mercato Consumi ridotti sia idrici che energetici Via Don Battistoni, JESI An Tel Fax info@pieralisi.com I N N O V A T O R I P E R P A S S I O N E

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