Movimento dello stato nei sistemi lineari
|
|
- Arnaldo Giovanni Lelli
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Parte 2, 1 Movimento dello stato nei sistemi lineari
2 Parte 2, 2 Soluzione generale nel caso a tempo continuo
3 Si consideri un sistema dinamico lineare libero (senza ingresso) Parte 2, 3 In generale abbiamo visto che qualunque soluzione di deve soddisfare anche Si definisce la sequenza di approssimazioni successive:
4 Parte 2, 4 Evidentemente dove e` la matrice identica di dimensione
5 Parte 2, 5 Si dimostra che la sequenza di funzioni converge uniformemente all unica soluzione di su sottoinsiemi compatti di con serie di Peano-Baker
6 Parte 2, 6 Si vede subito che Inoltre, differenziando l espressione di si ha subito E` ora evidente che assegnato lo stato iniziale e conoscendo la matrice di funzioni del tempo risulta univocamente determinato La matrice prende il nome di matrice di transizione dello stato per il sistema ed ha un importanza fondamentale nello studio del comportamento dei sistemi lineari.
7 Parte 2, 7 Si consideri ora un sistema dinamico lineare libero tempo-invariante La matrice di transizione dello stato assume ora una forma particolare; si ha infatti:
8 Si dimostra che la sequenza di funzioni Parte 2, 8 converge uniformemente all unica soluzione di su sottoinsiemi compatti di con Osserviamo che in realta` non dipende dagli istanti e separatamente, ma dipende dalla differenza e questa e` una conseguenza della tempo-invarianza. Con leggero abuso notazionale si scrivera`
9 Si consideri ora un sistema dinamico con ingresso Parte 2, 9 Si supponga che la soluzione di assuma la forma dove e` la matrice di transizione dello stato associata a Per Poi, ricordando che ha, si soluzione di quindi unica soluzione di
10 Riassumendo: Parte 2, 10 ha soluzione unica Se Se Movimento forzato Movimento libero e la soluzione totale e` esprimibile come
11 Si consideri ora un sistema dinamico con ingresso ed eq. d uscita Parte 2, 11 Si ottiene immediatamente Se Se risposta forzata risposta libera e la risposta totale e` esprimibile come
12 Parte 2, 12 Soluzione generale nel caso a tempo discreto
13 Si consideri un sistema dinamico lineare libero a tempo discreto Parte 2, 13 Evidentemente puo` essere determinato iterando l equazione di stato (non serve risolvere un problema differenziale) Quindi, in analogia col caso a tempo continuo, abbiamo con matrice di transizione dello stato a tempo discreto
14 Consideriamo ora un sistema dinamico lineare a tempo discreto con ingresso Parte 2, 14 Evidentemente
15 Quindi, utilizzando Parte 2, 15 otteniamo Se Se Movimento forzato e la soluzione totale e` esprimibile come Movimento libero
16 Consideriamo ora un sistema dinamico lineare a tempo discreto con ingresso ed equazione d uscita Parte 2, 16 Evidentemente Se Se Risposta forzata Risposta libera e la risposta totale e` esprimibile come
17 Parte 2, 17 Descrizione esterna di sistemi lineari: Caso a tempo discreto
18 Premesse Parte 2, 18 Consideriamo l impulso unitario a tempo discreto: ed il gradino unitario a tempo discreto Evidentemente e Inoltre una sequenza arbitraria puo` essere espressa come
19 Parte 2, 19 Consideriamo ora un sistema lineare a tempo discreto (ingresso e uscita scalari) Analizziamo in quali condizioni, la relazione esterna tra ingresso e uscita puo` rappresentare compiutamente il sistema dal punto di vista ingressouscita per una opportuna funzione Ipotesi: le sequenze per qualunque fissato e sono tali per cui e` ben definita. Per esempio, e Nelle condizioni in cui la lineare e` ben definita, essa e` anche una relazione
20 Parte 2, 20 Supponiamo ora che indichi la risposta del sistema all istante causata da un impulso unitario applicato all istante Per la linearita` la risposta del sistema all istante impulso all istante di ampiezza e` causata da un Sempre per la linearita`, la risposta del sistema all istante causata da due impulsi agli istanti e di ampiezze e e` Pertanto, all istante la sequenza in uscita al sistema dinamico causata da una sequenza d ingresso si puo` esprimere dove rappresenta quindi la risposta all istante causata da un impulso unitario applicato all istante
21 Parte 2, 21 Consideriamo ora un sistema lineare a tempo discreto (ingresso e uscita scalari) tempo-invariante se e` la risposta a ne consegue che e` la risposta a Quindi, con leggero abuso notazionale si definisce e pertanto si ottiene la ben nota somma di convoluzione Evidentemente, con un cambio di variabile si ha anche
22 Parte 2, 22 La proprieta` di causalita` implica ed e` implicata dal fatto che l uscita deve essere identicamente nulla prima che un ingresso sia applicato. E quindi quando il sistema e` causale si ha Si definisce che il sistema e` in quiete all istante se e cio` implica
23 Parte 2, 23 Se quindi si sa che il sistema e` in quiete all istante si puo` scrivere e nel caso di sistema causale in quiete all istante si ha infine
24 Possiamo generalizzare al caso di sistema lineare a tempo discreto (ingresso e uscita vettoriali) Parte 2, 24 Si vede subito che si puo` scrivere dove la matrice di risposta impulsiva a tempo discreto e` data da e indica la componente della risposta del sistema all istante causata da un impulso unitario applicato all istante sulla componente dell ingresso mentre tutte le altre componenti dell ingresso sono identicamente nulle. Tutte le considerazioni e definizioni del caso scalare si estendono al caso vettoriale senza difficolta`
25 Parte 2, 25 Infine, nel caso in cui si disponga di una descrizione in eq. di stato con stato iniziale nullo e ricordando che otteniamo subito che nel caso tempo-invariante diventa
26 Parte 2, 26 Descrizione esterna di sistemi lineari: Caso a tempo continuo
27 Ricordiamo: funzione impulso di Dirac Parte 2, 27 L impulso di Dirac non e` una funzione nel senso usuale del termine ma e` una cosiddetta distribuzione o funzione generalizzata definita come: Si può vedere come il tali che: di una successione di funzioni
28 Descrizione esterna di sistemi lineari a tempo continuo Si dimostra (Antsaklis-Michel) che Parte 2, 28 Se con matrice di risposta impulsiva dove e` la componente della risposta all istante ad un impulso all istante applicato sulla componente dell ingresso mentre tutte le altre componenti dell ingresso sono identicamente nulle
29 Parte 2, 29 Per la causalita` l uscita deve essere nulla prima dell applicazione di un ingresso. Quindi Possiamo riscrivere Si puo` quindi dire che il sistema e` in quiete all istante se
30 Parte 2, 30 Nel caso tempo-invariante Siccome caratterizza le risposte al tempo ad ingressi impulsivi applicati in la causalita` implica Inoltre, se il sistema e` in quiete all istante invariante non si perde in generalita`) (nel caso tempo ed operando la trasformata di Laplace membro a membro dove e` la trasformata di Laplace della matrice di risposta impulsiva e coincide con la matrice di trasferimento del sistema.
31 Parte 2, 31 Infine, nel caso in cui si disponga di una descrizione in eq. di stato con stato iniziale nullo e osservando che otteniamo subito
32 Parte 2, 32 Calcolo del movimento nel caso lineare tempo-invariante a tempo continuo
33 Abbiamo visto che nel caso di un sistema dinamico lineare libero tempoinvariante Parte 2, 33 l unica soluzione e` data da con Si definisce la matrice di transizione in termini dell esponenziale di matrice per cui
34 Parte 2, 34 e quindi, ponendo si ha L esponenziale di matrice gode delle seguenti importanti proprieta`
35 Parte 2, 35 Possiamo ora particolarizzare la relazione tra descrizione interna in equazioni di stato ed esterna tramite la risposta impulsiva nel caso tempo-invariante; abbiamo quindi da cui
36 Calcolo di Parte 2, 36 L esponenziale di matrice gioca un ruolo fondamentale e quindi il suo calcolo e` inevitabile per determinare il movimento dello stato. Esempio 1 Esempio 2 Tuttavia in generale il calcolo e` molto piu` complicato.
37 Calcolo di col metodo della serie infinita Parte 2, 37 Sia una matrice costante (reale o complessa) e sia Si dimostra che ogni elemento della matrice su qualunque intervallo per converge uniformemente Inoltre Quindi, per un fissato, si puo` valutare per valori crescenti di fino a che gli elementi di non cambiano piu` in modo significativo In alcuni casi particolari per un valore specifico. Questo e` il caso, per esempio, in cui tutti gli autovalori di sono nulli per cui esiste tale che
38 Calcolo di similitudine col metodo della trasformazione di Parte 2, 38 Consideriamo la cui soluzione e` definendo otteniamo e quindi, Supponiamo ora che che la trasformazione di similitudine sia tale che sia in forma canonica di Jordan
39 Parte 2, 39 Consideriamo innanzitutto il caso in cui ammetta la costruzione di una base di autovettori linearmente indipendenti associati agli autovalori (non necessariamente distinti) Allora e quindi
40 Consideriamo ora il caso generale in cui vi siano autovalori multipli. E` sempre possibile costruire vettori linearmente indipendenti tali che Parte 2, 40 dove e e` una matrice di dimensione della forma in cui non necessariamente e
41 Ora evidentemente Parte 2, 41 dove Per quanto riguarda si ha dove e` la matrice identica di ordine e e` una matrice nilpotente ( ) data da
42 D altra parte si ha subito Parte 2, 42 Siccome, la matrice si puo` determinare con il metodo della serie infinita, ovvero e quindi
43 Calcolo di mediante il teorema di Cayley-Hamilton Parte 2, 43 Data una matrice quadrata di dimensione e sia il suo poliniomio caratteristico della forma Si dimostra che Ne consegue: Dato un qualunque polinomio esistono tali che Infatti dividendo per abbiamo dove il grado di e` al piu` e siccome si ha
44 Vediamo ora come utilizzare il teorema di C.H. per determinare Si ha Parte 2, 44 Dal teorema di C.H. consegue che I coefficienti si determinano molto facilmente. Fattorizziamo il pol. caratteristico e consideriamo due funzioni e analitiche. Se Esempio. Sia e
45 Calcolo di mediante la trasf. di Laplace Parte 2, 45 Consideriamo nuovamente TdL ad ambo i membri ed operando la Quindi
46 Parte 2, 46 Consideriamo poi TdL ad ambo i membri ed operando la Utilizzando prodotto, otteniamo immediatamente e la proprieta` della TdL del
47 Modi di risposta Consideriamo nuovamente Parte 2, 47 Ricordiamo dove sono gli autovalori distinti di ed e` la molteplicita` algebrica di tali autovalori. Ovviamente Si dimostra che dove La dimostrazione si basa sull espansione in fratti semplici
48 Quindi: Parte 2, 48 puo` essere sempre espressa come somma di termini vengono denominati modi di risposta del sistema se un autovalore ha molteplicita` algebrica in generale ad esso possono essere associati modi di risposta evidentemente possono esservi particolari scelte di per cui modi di risposta si combinano o non si manifestano del tutto nella risposta complessiva quando gli autovalori di e si ha sono distinti dove
49 Parte 2, 49 Esempio 1
50 Esempio 2 Parte 2, 50
51 Parte 2, 51 Esempio 3 Non tutti i modi sono necessariamente presenti in la presenza o meno di tutti i modi dipende dal numero e dimensione dei sottoblocchi di Jordan associati ad autovalori multipli
52 Parte 2, 52 Esempio 3 bis Ora tutti i modi sono presenti in blocco di Jordan di ordine 2 a causa del
53 Parte 2, 53 Diversa caratterizzazione dei modi di risposta nel caso di autovalori distinti Vogliamo scrivere i modi di risposta nel caso di autovalori distinti in modo da rendere esplicite alcune proprieta` da cui consegue la presenza o meno nella risposta di alcuni modi. In questo caso e Si dimostra che dove autovettore destro associato a autovettore sinistro associato a Infatti si vede subito che (autovalori distinti implica autovettori l.i.)
54 Ora, se lo stato iniziale e` parallelo ad uno degli autovettori di l unico modo di risposta che si manifesta nel movimento dello stato e` Parte 2, 54 Esempio e quindi se il modo non si manifesta nel movimento libero conseguente a tale stato iniziale
55 Studio qualitativo del termine Parte 2, 55
56 Studio qualitativo del termine Parte 2, 56
57 Parte 2, 57 Descrizione interna in equazioni di stato in relazione alla descrizione esterna ingresso-uscita di sistemi lineari tempo-invarianti a tempo continuo
58 Ricordiamo: si consideri un sistema lineare descritto da eq. di stato con stato iniziale nullo Parte 2, 58 e si aveva Inoltre nel caso tempo-invariante abbiamo e
59 Funzione di trasferimento Parte 2, 59 Riprendiamo alcuni concetti da Fond. di Automatica generalizzandoli quando necessario. Consideriamo Operando la trasf. di L. ad ambo i membri dell eq. di stato: Se Funzione di trasferimento
60 Vediamo la struttura della funzione di trasferimento: Parte 2, 60 Considerando ora la componente i-esima del vettore di uscita Per cui (sovrapposizione effetti)
61 Funzione di trasferimento di sistemi equivalenti Parte 2, 61 Ricordiamo
62 Parte 2, 62 La funzione di trasferimento non dipende dalla particolare scelta di variabili di stato considerata per la rappresentazione interna
63 Riassumendo: Parte 2, 63 Rappresentazione Interna Rappresentazione Esterna? Realizzazione
64 Parte 2, 64 Rappresentazione Interna Rappresentazione Esterna Si tiene conto della struttura interna del sistema Rappresentazione IN/OUT del sistema Funzione di trasferimento, risposta impulsiva
65 Proprieta` della FDT nel caso scalare Parte 2, 65 Riprendiamo da Fond. di Automatica alcune proprieta`:
66 Nel caso di ingresso ed uscita scalari: Parte 2, 66 Matrice compl. algebrici polinomio di grado polinomio di grado polinomio di grado
67 Quindi: Parte 2, 67 polinomio di grado se polinomio di grado
68 Parte 2, 68 In conclusione (caso scalare): funzione razionale (rapporto di polinomi) in polinomio di grado ha grado solo se salvo cancellazioni
69 Parte 2, 69 Se ci sono fattori comuni: e` un fattore di di grado ha grado solo se
70 Parte 2, 70 Poli e zeri di una FDT nel caso scalare Poli: radici di Zeri: radici di I poli sono autovalori di Un autovalore di puo` non essere un polo in caso di cancellazioni (vedi esempi) Il caso con piu` ingressi ed uscite richiede alcune cautele aggiuntive
71 Esempio 1 Parte 2, 71 e` un fattore di di grado
72 Parte 2, 72 La parte della dinamica descritta da e` nascosta Come si vedra` piu` avanti nel corso la presenza di dinamica nascosta e` legata alla non minimalita` della descrizione in eq. di stato (raggiungibilita`, indistinguibilita`)
73 Esempio 2 Parte 2, 73 e` un fattore di di grado
74 Parte 2, 74 questa parte della dinamica evolve senza essere influenzata dall evoluzione di la parte della dinamica descritta da e` nascosta Nuovamente, come vedremo piu` avanti nel corso la presenza di dinamica nascosta e` legata alla non minimalita` della descrizione in eq. di stato (raggiungibilita`, indistinguibilita`)
75 FDT nel caso generale - considerazioni Parte 2, 75 Abbiamo visto che nel caso di piu` ingressi ed uscite si ha Il concetto di polo e zero tuttavia si complica.
76 Esempio 3 Parte 2, 76 Come vedremo i poli di in questo caso coincidono con gli autovalori di e quindi tutta la dinamica si vede nella FdT. Tuttavia basta modificare le matrici e perche` si manifesti il problema di dinamiche nascoste, ovvero di autovalori di non presenti nell insieme di poli di
77 Parte 2, 77 Definizione alternativa di FDT nel caso scalare ovvero
78 Parte 2, 78 Calcolo del movimento nel caso lineare tempo-invariante a tempo discreto
79 Si consideri un sistema dinamico lineare libero a tempo discreto Parte 2, 79 Ricordiamo con Quindi, avendo otteniamo
80 Parte 2, 80 Nel caso di un sistema dinamico lineare libero a tempo discreto tempoinvariante Abbiamo con Quindi, avendo otteniamo
81 Modi di risposta Analogamente al caso a tempo continuo si esprime semplici ; poniamo in fratti Parte 2, 81 Ricordiamo dove sono gli autovalori distinti di ed e` la molteplicita` algebrica di tali autovalori. Ovviamente Si dimostra che dove La dimostrazione si basa sull espansione in fratti semplici
82 Quindi: Parte 2, 82 puo` essere sempre espressa come somma di termini vengono denominati modi di risposta del sistema se un autovalore ha molteplicita` algebrica in generale ad esso possono essere associati modi di risposta evidentemente possono esservi particolari scelte di per cui modi di risposta si combinano o non si manifestano del tutto nella risposta complessiva quando gli autovalori di e si ha sono distinti dove
83 Parte 2, 83 Diversa caratterizzazione dei modi di risposta nel caso di autovalori distinti Come nel caso a tempo continuo vogliamo scrivere i modi di risposta nel caso di autovalori distinti in modo da rendere esplicite alcune proprieta` da cui consegue la presenza o meno nella risposta di alcuni modi. In questo caso Si dimostra che dove autovettore destro associato a e autovettore sinistro associato a Infatti si vede subito che (autovalori distinti implica autovettori l.i.)
84 Ora, se lo stato iniziale e` parallelo ad uno degli autovettori di l unico modo di risposta che si manifesta nel movimento dello stato e` Parte 2, 84 Esempio e quindi se il modo non si manifesta nel movimento libero conseguente a tale stato iniziale
85 Parte 2, 85 Osservazioni La determinazione dell evoluzione dello stato in forma numerica e` molto semplice il calcolo di si puo` affrontare anche con tecniche viste per il calcolo di anche se spesso non e` necessario; per esempio la tecnica facente uso del teorema di Cayley-Hamilton puo` rivelarsi utile (si vedano gli esempi durante le esercitazioni) In analogia col caso a tempo continuo, e` utile l analisi di tramite trasformazione di similitudine
86 Calcolo di similitudine col metodo della trasformazione di Parte 2, 86 Consideriamo la cui soluzione e` otteniamo e quindi, definendo Supponiamo ora che che la trasformazione di similitudine sia tale che sia in forma canonica di Jordan
87 Parte 2, 87 Consideriamo innanzitutto il caso in cui ammetta la costruzione di una base di autovettori linearmente indipendenti associati agli autovalori (non necessariamente distinti) Allora e quindi
88 Consideriamo ora il caso generale in cui vi siano autovalori multipli. E` sempre possibile costruire vettori linearmente indipendenti tali che Parte 2, 88 dove e e` una matrice di dimensione della forma in cui non necessariamente e
89 Ora evidentemente Parte 2, 89 dove Per quanto riguarda si ha dove e` la matrice identica di ordine e e` una matrice nilpotente ( ) data da
90 Parte 2, 90 D altra parte si ha subito e quindi e` possibile definire i modi di risposta a tempo discreto come termini del tipo Le dimostrazioni sono analoghe al caso a tempo continuo con gli ovvi cambiamenti (si veda la bibliografia).
91 Studio qualitativo del termine Parte 2, 91 a) poli semplici
92 Studio qualitativo del termine Parte 2, 92 a) poli multipli (doppi)
93 Studio qualitativo del termine Parte 2, 93 b) poli semplici
94 Studio qualitativo del termine Parte 2, 94 b) poli multipli (doppi)
95 Parte 2, 95 Descrizione interna in equazioni di stato in relazione alla descrizione esterna ingresso-uscita di sistemi lineari tempo-invarianti a tempo discreto
96 Ricordiamo: Parte 2, 96 si consideri un sistema lineare descritto da eq. di stato con stato iniziale nullo e si aveva Inoltre nel caso tempo-invariante abbiamo
97 Funzione di trasferimento Parte 2, 97 Consideriamo Operando la Z-trasformata ad ambo i membri dell eq. di stato: Se Funzione di trasferimento
98 Vediamo la struttura della funzione di trasferimento: Parte 2, 98 Considerando ora la componente i-esima del vettore di uscita Per cui (sovrapposizione effetti)
99 Funzione di trasferimento di sistemi equivalenti Parte 2, 99 In perfetta analogia con il caso a tempo continuo:
100 Parte 2, 100 La funzione di trasferimento non dipende dalla particolare scelta di variabili di stato considerata per la rappresentazione interna
101 Parte 2, 101 Proprieta` della FDT nel caso a tempo discreto perfettamente analoghe a quelle viste a tempo continuo
102 Parte 2, 102 Caso notevole: Sistemi a tempo discreto ottenuti da campionamento di Sistemi a tempo continuo
103 Consideriamo lo schema generale Parte 2, 103 Segnale costante a tratti, digitale Segnale continuo, analogico Segnale discreto, digitale Segnale discreto, digitale
104 Per quanto riguarda il convertitore A/D, abbiamo Parte 2, 104 Per quanto riguarda il convertitore D/A, si ottiene che prende il nome di tenuta di ordine 0. Ipotizziamo di trascurare l effetto di digitalizzazione, ovvero della rappresentazione di numeri reali su parole di lunghezza limitata L analisi di questo sistema ibrido si semplifica parecchio andando a considerare il sistema a tempo discreto in figura:
105 Ora: Parte 2, 105 e quindi Se ora assumiamo che l uscita del sistema sia campionata ad istanti con e se abbiamo
106 Parte 2, 106 Ora consideriamo il caso tempo-invariante. e se si pone Osserviamo infine che se ne consegue
Elementi di Teoria dei Sistemi. Definizione di sistema dinamico. Cosa significa Dinamico? Sistema dinamico a tempo continuo
Parte 2, 1 Parte 2, 2 Elementi di Teoria dei Sistemi Definizione di sistema dinamico Parte 2, 3 Sistema dinamico a tempo continuo Cosa significa Dinamico? Parte 2, 4? e` univocamente determinata? Ingresso
Dettagli4 Analisi nel dominio del tempo delle rappresentazioni in
Indice del libro Alessandro Giua, Carla Seatzu Analisi dei sistemi dinamici, Springer-Verlag Italia, II edizione, 2009 Pagina web: http://www.diee.unica.it/giua/asd/ Prefazione.....................................................
DettagliTEORIA DEI SISTEMI ANALISI DEI SISTEMI LTI
TEORIA DEI SISTEMI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Indirizzo Gestione Industriale TEORIA DEI SISTEMI ANALISI DEI SISTEMI LTI Ing. Cristian
DettagliFunzione di trasferimento
Funzione ditrasferimento - 1 Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Funzione di trasferimento DEIS-Università di Bologna Tel. 51 2932 Email: crossi@deis.unibo.it URL: www-lar.deis.unibo.it/~crossi Definizione
DettagliCONTROLLO DI SISTEMI ROBOTICI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica
CONTROLLO DI SISTEMI ROBOTICI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica CONTROLLO DI SISTEMI ROBOTICI ANALISI DEI SISTEMI LTI Ing. Tel. 0522 522235 e-mail: secchi.cristian@unimore.it http://www.dismi.unimo.it/members/csecchi
DettagliANTITRASFORMATA DI LAPLACE MODI DI UN SISTEMA
CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm ANTITRASFORMATA DI LAPLACE MODI DI UN SISTEMA Ing. Federica Grossi Tel.
Dettagli1 Il polinomio minimo.
Abstract Il polinomio minimo, così come il polinomio caratterisico, è un importante invariante per le matrici quadrate. La forma canonica di Jordan è un approssimazione della diagonalizzazione, e viene
DettagliTEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI
TEORIA DEI SISTEMI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Indirizzo Gestione Industriale TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI Ing. Cristian Secchi Tel.
DettagliEsame di FONDAMENTI DI AUTOMATICA (9 crediti) SOLUZIONE
Esame di FONDAMENTI DI AUTOMATICA (9 crediti) Prova scritta 16 luglio 2014 SOLUZIONE ESERCIZIO 1. Dato il sistema con: si determinino gli autovalori della forma minima. Per determinare la forma minima
DettagliNOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n
NOTE DI ALGEBRA LINEARE 2- MM 9 NOVEMBRE 2 Combinazioni lineari e generatori Sia K un campo e V uno spazio vettoriale su K Siano v,, v n vettori in V Definizione Un vettore v V si dice combinazione lineare
DettagliLEZIONE 12. v = α 1 v α n v n =
LEZIONE 12 12.1. Combinazioni lineari. Definizione 12.1.1. Sia V uno spazio vettoriale su k = R, C e v 1,..., v n V vettori fissati. Un vettore v V si dice combinazione lineare di v 1,..., v n se esistono
DettagliI. Foglio di esercizi su vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. , v 2 = α v 1 + β v 2 + γ v 3. α v 1 + β v 2 + γ v 3 = 0. + γ.
ESERCIZI SVOLTI DI ALGEBRA LINEARE (Sono svolti alcune degli esercizi proposti nei fogli di esercizi su vettori linearmente dipendenti e vettori linearmente indipendenti e su sistemi lineari ) I. Foglio
DettagliCapitolo 6. Sistemi lineari di equazioni differenziali. 1
Capitolo 6 Sistemi lineari di equazioni differenziali L integrale generale In questo capitolo utilizzeremo la forma canonica di Jordan per studiare alcuni tipi di equazioni differenziali Un sistema lineare
DettagliCorso di Calcolo Numerico
Corso di Calcolo Numerico Dott.ssa M.C. De Bonis Università degli Studi della Basilicata, Potenza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Risoluzione di Equazioni Algebriche Le equazioni
Dettagli0.1 Spazi Euclidei in generale
0.1. SPAZI EUCLIDEI IN GENERALE 1 0.1 Spazi Euclidei in generale Sia V uno spazio vettoriale definito su R. Diremo, estendendo una definizione data in precedenza, che V è uno spazio vettoriale euclideo
DettagliAlcuni esercizi sulla diagonalizzazione di matrici. campo dei reali. Se lo è calcolare una base spettrale e la relativa forma diagonale di A.
Alcuni esercii sulla diagonaliaione di matrici Eserciio Dire se la matrice A 4 8 è diagonaliabile sul 3 3 campo dei reali Se lo è calcolare una base spettrale e la relativa forma diagonale di A Svolgimento
Dettagli2.1 Esponenziale di matrici
¾ ½ º¼ º¾¼½ Queste note (attualmente e probabilmente per un bel po sono altamente provvisorie e (molto probabilmente non prive di errori Esponenziale di matrici Esercizio : Data la matrice λ A λ calcolare
DettagliApplicazioni lineari e diagonalizzazione. Esercizi svolti
. Applicazioni lineari Esercizi svolti. Si consideri l applicazione f : K -> K definita da f(x,y) = x + y e si stabilisca se è lineare. Non è lineare. Possibile verifica: f(,) = 4; f(,4) = 6; quindi f(,4)
DettagliRisposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1
Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Vibrazioni libere non smorzate 1/6 Le equazioni del moto di un sistema
Dettagli22 Coniche proiettive
Geometria e Topologia I (U1-4) 2006-giu-06 95 22 Coniche proiettive (22.1) Definizione. Sia K[x 0, x 1,..., x n ] l anello dei polinomi nelle indeterminate (variabili) x 0, x 1,..., x n. Un polinomio di
DettagliClassificazione delle coniche.
Classificazione delle coniche Ora si vogliono studiare i luoghi geometrici rappresentati da equazioni di secondo grado In generale, non è facile riconoscere a prima vista di che cosa si tratta, soprattutto
DettagliDipendenza e indipendenza lineare (senza il concetto di rango)
CAPITOLO 5 Dipendenza e indipendenza lineare (senza il concetto di rango) Esercizio 5.1. Scrivere un vettore w R 3 linearmente dipendente dal vettore v ( 1, 9, 0). Esercizio 5.2. Stabilire se i vettori
DettagliMODELLI A TEMPO CONTINUO IN EQUAZIONI DI STATO. Sistema lineare stazionario a tempo continuo in equazioni di stato. = Cx(t) + Du(t) x(0) = x 0
MODELLI A TEMPO CONTINUO IN EQUAZIONI DI STATO Sistema lineare stazionario a tempo continuo in equazioni di stato ẋ(t) y(t) = Ax(t) + Bu(t) = Cx(t) + Du(t) x() = x Risposta completa (risposta libera e
DettagliCORSO ZERO DI MATEMATICA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO ZERO DI MATEMATICA RADICALI Dr. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE RADICI Abbiamo visto che l insieme dei numeri reali è costituito da tutti
Dettagliẋ 1 = 2x 1 + (sen 2 (x 1 ) + 1)x 2 + 2u (1) y = x 1
Alcuni esercizi risolti su: - calcolo dell equilibrio di un sistema lineare e valutazione delle proprietà di stabilità dell equilibrio attraverso linearizzazione - calcolo del movimento dello stato e dell
DettagliESERCIZI DI MATEMATICA DISCRETA ANNO 2006/2007
ESERCIZI DI MATEMATICA DISCRETA ANNO 6/7 //7 () Ridurre la seguente matrice ad una a scala ridotta utilizzando il metodo di Gauss-Jordan. Soluzione. () Determinare quante e quali sono le matrici a scala
DettagliEsercizi Applicazioni Lineari
Esercizi Applicazioni Lineari (1) Sia f : R 4 R 2 l applicazione lineare definita dalla legge f(x, y, z, t) = (x + y + z, y + z + t). (a) Determinare il nucleo di f, l immagine di f, una loro base e le
DettagliAppunti su Indipendenza Lineare di Vettori
Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Claudia Fassino a.a. Queste dispense, relative a una parte del corso di Matematica Computazionale (Laurea in Informatica), rappresentano solo un aiuto per lo
DettagliCristian Secchi Pag. 1
INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica STRUMENTI MATEMATICI PER L ANALISI DEI SISTEMI DISCRETI Ing. Tel. 0522 522235 e-mail: secchi.cristian@unimore.it
DettagliLE EQUAZIONI DIFFERENZIALI. che, insieme alle loro derivate, soddisfano un equazione differenziale.
LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI I problemi incontrati fin ora nel corso di studi di matematica erano tutti di tipo numerico, cioè la loro risoluzione ha sempre portato alla determinazione di uno o più numeri
DettagliSTUDIO DELLE RADICI DI UNA EQUAZIONE ALGEBRICA DI TERZO GRADO A COEFFICIENTI REALI
M. G. BUSATO STUDIO DELLE RADICI DI UNA EQUAZIONE ALGEBRICA DI TERZO GRADO A COEFFICIENTI REALI mgbstudio.net PAGINA INTENZIONALMENTE VUOTA SOMMARIO In questo scritto viene compiuto lo studio dettagliato
DettagliSECONDO COMPITINO DI SEGNALI E SISTEMI 3 Dicembre 2003
SECONDO COMPIINO DI SEGNALI E SISEMI 3 Dicembre 003 Esercizio. Si consideri il modello ingresso/uscita a tempo discreto e causale descritto dalla seguente equazione alle differenze: vk) con a parametro
Dettaglis + 6 s 3, b) i valori di K per i quali il sistema a ciclo chiuso risulta asintoticamente stabile;
1 Esercizi svolti Esercizio 1. Con riferimento al sistema di figura, calcolare: ut) + K s s + 6 s 3 yt) a) la funzione di trasferimento a ciclo chiuso tra ut) e yt); b) i valori di K per i quali il sistema
DettagliCaso di A non regolare
Caso di A non regolare December 2, 2 Una matrice A è regolare quando è quadrata e in corrispondenza di ogni autovalore di molteplicità algebrica m si ha una caduta di rango pari proprio a m Ovvero: rk
DettagliSi consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite
3 Sistemi lineari 3 Generalità Si consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite ovvero, in forma matriciale, a x + a 2 x 2 + + a n x n = b a 2 x + a 22 x 2 + + a 2n x
DettagliRaggiungibilità e osservabilità
Raggiungibilità e osservabilità January 5, 2 La raggiungibilità e l osservabilità sono due proprietà che caratterizzano lo spazio di stato associato ad un sistema. Raggiungibilità Uno stato x è raggiungibile
DettagliProblemi di base di Elaborazione Numerica dei Segnali
Universita' di Roma TRE Corso di laurea in Ingegneria Elettronica Corso di laurea in Ingegneria Informatica Universita' di Roma "La Sapienza" Corso di laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni Problemi
DettagliConsideriamo un sistema dinamico tempo-invariante descritto da:
IL PROBLEMA DELLA STABILITA Il problema della stabilità può essere affrontato in vari modi. Quella adottata qui, per la sua riconosciuta generalità ed efficacia, è l impostazione classica dovuta a M. A.
Dettagli1 Primitive e integrali indefiniti
Analisi Matematica 2 CORSO DI STUDI IN SMID CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 CAPITOLO 2 CALCOLO INTEGRALE Primitive e integrali indefiniti. Definizione di primitiva e di integrale indefinito Data una funzione
DettagliPOTENZE DI MATRICI QUADRATE
POTENZE DI MATRICI QUADRATE In alcune applicazioni pratiche, quali lo studio di sistemi dinamici discreti, può essere necessario calcolare le potenze A k, per k N\{0}, di una matrice quadrata A M n n (R)
DettagliPIANO DI LAVORO DEI DOCENTI
Pag. 1 di 5 Docente: Materia insegnamento: SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI Dipartimento: ELETTRONICA Classe Anno scolastico: 1 Livello di partenza (test di ingresso, livelli rilevati) Per il modulo di automazione
DettagliTRASFORMATA DI LAPLACE
TRASFORMATA DI LAPLACE La Trasformata di Laplace è un operatore funzionale che stabilisce una corrispondenza biunivoca tra una funzione di variabile reale (tempo t), definita per t, e una funzione di variabile
DettagliRaggiungibilità, Controllabilità, Osservabilità e Determinabilità
Raggiungibilità, Controllabilità, Osservabilità e Determinabilità Si determini se i sistemi lineari tempo invarianti ẋ(t) = Ax(t) + Bu(t), Σ c : y(t) = Cx(t) + Du(t). x(k + ) = Ax(k) + Bu(k), Σ d : y(k)
DettagliSOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n
SPAZI E SOTTOSPAZI 1 SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n Spazi di matrici. Spazi di polinomi. Generatori, dipendenza e indipendenza lineare, basi e dimensione. Intersezione e somma di sottospazi,
DettagliSistemi tempo-discreto - Complementi
3 Sistemi tempo-discreto - Complementi 3.1 Risposta naturale e forzata di un sistema LTI Si consideri un sistema LTI caratterizzato dalla seguente funzione di trasferimento: M b k z k k=0 B(z) H(z) = =
DettagliESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE
ESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE * Tratti dagli appunti delle lezioni del corso di Matematica Generale Dipartimento di Economia - Università degli Studi di Foggia Prof. Luca Grilli Dott. Michele Bisceglia
DettagliSoluzione. (a) L insieme F 1 e linearmente indipendente; gli insiemi F 2 ed F 3 sono linearmente
1. Insiemi di generatori, lineare indipendenza, basi, dimensione. Consideriamo nello spazio vettoriale R 3 i seguenti vettori: v 1 = (0, 1, ), v = (1, 1, 1), v 3 = (, 1, 0), v 4 = (3, 3, ). Siano poi F
DettagliAutovalori e autovettori, matrici simmetriche e forme quadratiche (cenni) (prof. M. Salvetti)
Autovalori e autovettori, matrici simmetriche e forme quadratiche (cenni) (prof. M. Salvetti) April 14, 2011 (alcune note non complete sugli argomenti trattati: eventuali completamenti saranno aggiunti)
DettagliESERCIZI SUI SISTEMI LINEARI
ESERCIZI SUI SISTEMI LINEARI Consideriamo ora il sistema lineare omogeneo a coefficienti costanti associato alla matrice A M n n, cioè SLO Vale il seguente = A. Teorema. Sia v R n \ } e sia λ C. Condizione
DettagliReti nel dominio delle frequenze. Lezione 10 2
Lezione 10 1 Reti nel dominio delle frequenze Lezione 10 2 Introduzione Lezione 10 3 Cosa c è nell Unità 3 In questa sezione si affronteranno Introduzione all Unità Trasformate di Laplace Reti nel dominio
DettagliMassimi e minimi vincolati
Massimi e minimi vincolati Data una funzione G C 1 (D), dove D è un aperto di R 2, sappiamo bene dove andare a cercare gli eventuali punti di massimo e minimo relativi. Una condizione necessaria affinché
DettagliEsercitazioni di Meccanica Quantistica I
Esercitazioni di Meccanica Quantistica I Sistema a due stati Consideriamo come esempio di sistema a due stati l ammoniaca. La struttura del composto è tetraedrico : alla sommità di una piramide con base
DettagliProprietà strutturali e leggi di controllo
Proprietà strutturali e leggi di controllo Retroazione statica dallo stato La legge di controllo Esempi di calcolo di leggi di controllo Il problema della regolazione 2 Retroazione statica dallo stato
DettagliEsercizi per Geometria II Geometria euclidea e proiettiva
Esercizi per Geometria II Geometria euclidea e proiettiva Filippo F. Favale 8 aprile 014 Esercizio 1 Si consideri E dotato di un riferimento cartesiano ortonormale di coordinate (x, y) e origine O. Si
DettagliGianfranco Cariolaro, Gianfranco Pierobon, Giancarlo Calvagno Segnali e sistemi Indice analitico
Gianfranco Cariolaro, Gianfranco Pierobon, Giancarlo Calvagno Segnali e sistemi Indice analitico Copyright The McGraw-Hill Companies srl A aliasing, 443 fenomeno dell, 424f AMI, codificatore, 315 analiticità
DettagliOscillatore semplice: risposta ad eccitazioni arbitrarie. In molte applicazioni pratiche l eccitazione dinamica non è né armonica nè periodica.
Oscillatore semplice: risposta ad eccitazioni arbitrarie In molte applicazioni pratiche l eccitazione dinamica non è né armonica nè periodica. È necessario dunque sviluppare una procedura generale per
Dettagli01. Modelli di Sistemi
Controlli Automatici 01. Modelli di Sistemi Prof. Cesare Fantuzzi Ing. Cristian Secchi Ing. Federica Ferraguti ARSControl - DISMI - Università di Modena e Reggio Emilia E-mail: {nome.cognome}@unimore.it
DettagliIndice Prefazione Problemi e sistemi di controllo Sistemi dinamici a tempo continuo
Indice Prefazione XI 1 Problemi e sistemi di controllo 1 1.1 Introduzione 1 1.2 Problemi di controllo 2 1.2.1 Definizioni ed elementi costitutivi 2 1.2.2 Alcuni esempi 3 1.3 Sistemi di controllo 4 1.3.1
DettagliSui determinanti e l indipendenza lineare di vettori
Sui determinanti e l indipendenza lineare di vettori 1 Si dice che m vettori v 1, v 2,,v m di R n sono linearmente indipendenti, se una loro combinazione lineare può dare il vettore nullo solo se i coefficienti
DettagliCorso di Calcolo Numerico
Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Sede di Fermo Corso di 8 - METODI ITERATIVI PER I SISTEMI LINEARI Norme Una norma in R n è una funzione. : R n R tale che x 0 x R n ; x = 0 x = 0; αx = α x ; x
DettagliControlli Automatici I
Ingegneria Elettrica Politecnico di Torino Luca Carlone Controlli Automatici I LEZIONE V Sommario LEZIONE V Proprietà strutturali Controllabilità e raggiungibilità Raggiungibilità nei sistemi lineari Forma
DettagliA.A. 2014/2015 Corso di Algebra Lineare
A.A. 2014/2015 Corso di Algebra Lineare Stampato integrale delle lezioni Massimo Gobbino Indice Lezione 01: Vettori geometrici nel piano cartesiano. Operazioni tra vettori: somma, prodotto per un numero,
Dettaglia + 2b + c 3d = 0, a + c d = 0 c d
SPAZI VETTORIALI 1. Esercizi Esercizio 1. Stabilire quali dei seguenti sottoinsiemi sono sottospazi: V 1 = {(x, y, z) R 3 /x = y = z} V = {(x, y, z) R 3 /x = 4} V 3 = {(x, y, z) R 3 /z = x } V 4 = {(x,
DettagliScomposizione in fratti semplici
0.0.. Scomposizione in fratti semplici La determinazione dell evoluzione libera e dell evoluzione forzata di un sistema lineare stazionario richiedono l antitrasformazione di una funzione razionale fratta
DettagliNOTE SULLE FUNZIONI CONVESSE DI UNA VARIABILE REALE
NOTE SULLE FUNZIONI CONVESSE DI UNA VARIABILE REALE ROBERTO GIAMBÒ 1. DEFINIZIONI E PRIME PROPRIETÀ In queste note saranno presentate alcune proprietà principali delle funzioni convesse di una variabile
DettagliAPPLICAZIONI LINEARI
APPLICAZIONI LINEARI Esercizi Esercizio Date le seguenti applicazioni lineari f : R 2 R 3 definita da fx y = x 2y x + y x + y; 2 g : R 3 R 2 definita da gx y z = x + y x y; 3 h : Rx] 2 R 2 definita da
DettagliMatematica Discreta e Algebra Lineare (per Informatica)
Matematica Discreta e Algebra Lineare (per Informatica) Docente: Alessandro Berarducci Anno accademico 2016-2017, versione 14 Marzo 2017 Tipiche domande d esame La seguente lista di domande non intende
Dettagliiv Indice c
Indice Prefazione ix 1 Numeri 1 1 Insiemi e logica 1 1.1 Concetti di base sugli insiemi 1 1.2 Un po di logica elementare 9 2 Sommatorie e coefficienti binomiali 13 2.1 Il simbolo di sommatoria 13 2.2 Fattoriale
DettagliFondamenti di Automatica
Fondamenti di Automatica Analisi dei sistemi dinamici Dott. Ing. Marcello Bonfè Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara Tel. +39 0532 974839 E-mail: marcello.bonfe@unife.it pag. 1 Analisi dei
DettagliStabilità e risposte di sistemi elementari
Parte 4 Aggiornamento: Settembre 2010 Parte 4, 1 Stabilità e risposte di sistemi elementari Prof. Lorenzo Marconi DEIS-Università di Bologna Tel. 051 2093788 Email: lmarconi@deis.unibo.it URL: www-lar.deis.unibo.it/~lmarconi
DettagliEquazioni di Stato: soluzione tramite la matrice esponenziale
Equazioni di Stato: soluzione tramite la matrice esponenziale A. Laudani November 15, 016 Un po di Sistemi Consideriamo il problema di Cauchy legato allo stato della nostra rete elettrica {Ẋ(t) = A X(t)
DettagliI RADICALI QUADRATICI
I RADICALI QUADRATICI 1. Radici quadrate Definizione di radice quadrata: Si dice radice quadrata di un numero reale positivo o nullo a, e si indica con a, il numero reale positivo o nullo (se esiste) che,
DettagliUNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA
UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA 5.1 - La retta Equazione generica della retta Dalle considerazioni emerse nel precedente capitolo abbiamo compreso come una funzione possa essere rappresentata da un insieme
DettagliCONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale ANALISI ARMONICA
CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm ANALISI ARMONICA Ing. Federica Grossi Tel. 059 2056333 e-mail: federica.grossi@unimore.it
DettagliLEZIONE 8. k e w = wx ı + w y j + w z. k di R 3 definiamo prodotto scalare di v e w il numero
LEZINE 8 8.1. Prodotto scalare. Dati i vettori geometrici v = v x ı + v y j + v z k e w = wx ı + j + k di R 3 definiamo prodotto scalare di v e w il numero v, w = ( v x v y v z ) w x = v x + v y + v z.
DettagliCorso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 1: soluzioni
Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test : soluzioni k Esercizio Data la matrice A = k dipendente dal parametro k, si consideri il k sistema lineare omogeneo AX =, con X = x x. Determinare
DettagliCONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria della Gestione Industriale e della Integrazione di Impresa
CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria della Gestione Industriale e della Integrazione di Impresa http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm CRITERIO DI ROUTH-HURWITZ
DettagliLA RISPOSTA ARMONICA DEI SISTEMI LINEARI (regime sinusoidale) S o (t)
ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI CLASSE QUINTA A INF LA RISPOSTA ARMONICA DEI SISTEMI LINEARI (regime sinusoidale) S i (t) Sistema LINEARE S o (t) Quando si considerano i sistemi lineari, per essi è applicabile
Dettagli(VX) (F) Se A e B sono due matrici simmetriche n n allora anche A B è una matrice simmetrica.
5 luglio 010 - PROVA D ESAME - Geometria e Algebra T NOME: MATRICOLA: a=, b=, c= Sostituire ai parametri a, b, c rispettivamente la terzultima, penultima e ultima cifra del proprio numero di matricola
DettagliComplementi di Algebra e Fondamenti di Geometria
Complementi di Algebra e Fondamenti di Geometria Capitolo 3 Forma canonica di Jordan M. Ciampa Ingegneria Elettrica, a.a. 29/2 Capitolo 3 Forma canonica di Jordan Nel Capitolo si è discusso il problema
DettagliRappresentazione dei segnali con sequenze di numeri e simboli
Elaborazione numerica dei segnali Digital Signal Processing 1 Rappresentazione dei segnali con sequenze di numeri e simboli Elaborazione delle sequenze per stimare i parametri caratteristici di un segnale;
DettagliSISTEMI LINEARI, METODO DI GAUSS
SISTEMI LINEARI, METODO DI GAUSS Abbiamo visto che un sistema di m equazioni lineari in n incognite si può rappresentare in forma matriciale come A x = b dove: A è la matrice di tipo (m, n) dei coefficienti
DettagliCalcolo del movimento di sistemi dinamici LTI
Calcolo del movimento di sistemi dinamici LTI Analisi modale per sistemi dinamici LTI TC Modi naturali di un sistema dinamico Analisi modale Esercizio 1 Costante di tempo Esercizio 2 2 Analisi modale per
DettagliRisoluzione di sistemi lineari sparsi e di grandi dimensioni
Risoluzione di sistemi lineari sparsi e di grandi dimensioni Un sistema lineare Ax = b con A R n n, b R n, è sparso quando il numero di elementi della matrice A diversi da zero è αn, con n α. Una caratteristica
DettagliParte 12b. Riduzione a forma canonica
Parte 2b. Riduzione a forma canonica A. Savo Appunti del Corso di Geometria 202-3 Indice delle sezioni. Coniche, 2. Esempio di riduzione, 4 3. Teoremi fondamentali, 6 4. Come determinare l equazione canonica,
DettagliCalcolatori: Sistemi di Numerazione
Calcolatori: Sistemi di Numerazione Sistemi di Numerazione: introduzione In un Calcolatore, i Dati e le Istruzioni di un Programma sono codificate in forma inaria, ossia in una sequenza finita di e. Un
DettagliEsercizi: circuiti dinamici con generatori costanti
ezione Esercizi: circuiti dinamici con generatori costanti ezione n. Esercizi: circuiti dinamici con generatori costanti. Esercizi con circuiti del I ordine in transitorio con generatori costanti. ircuiti..
DettagliUn quaternione è un numero complesso con quattro componenti anziché due. Si scrive così :
Un quaternione è un numero complesso con quattro componenti anziché due. Si scrive così : Q = q r + q i i + q j j + q k k ove le quantità q sono numeri reali e i, j e k sono tre unità immaginarie. Quando
DettagliEsercitazioni di Matematica
Università degli Studi di Udine Anno Accademico 009/00 Facoltà di Agraria Corsi di Laurea in VIT e STAL Esercitazioni di Matematica novembre 009 Trovare le soluzioni della seguente disequazione: x + +
DettagliQUANTITA DI MOTO Corso di Fisica per Farmacia, Facoltà di Farmacia, Università G. D Annunzio, Cosimo Del Gratta 2006
QUANTITA DI MOTO DEFINIZIONE(1) m v Si chiama quantità di moto di un punto materiale il prodotto della sua massa per la sua velocità p = m v La quantità di moto è una grandezza vettoriale La dimensione
DettagliCircuiti a tempo discreto Raffaele Parisi
Università di Roma La Sapienza Laurea specialistica in Ingegneria Elettronica Circuiti a tempo discreto Raffaele Parisi Capitolo 3: Proprietà dei Circuiti nel dominio TD Proprietà e definizioni generali,
DettagliNoi ci occuperemo esclusivamente dei casi n = 2 e n = 3. Se n = 2, la quadrica Q p sarà detta conica di equazione p, e indicata con C p.
Durante il corso abbiamo studiato insiemi (rette e piani) che possono essere descritti come luogo di zeri di equazioni (o sistemi) di primo grado. Adesso vedremo come applicare quanto visto per studiare
DettagliSistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara
Sistemi lineari Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utenti.unife.it/lorenzo.pareschi/ lorenzo.pareschi@unife.it Lorenzo Pareschi (Univ. Ferrara)
DettagliLo studio dell evoluzione libera nei sistemi dinamici
Lo studio dell evoluzione libera nei sistemi dinamici December, Un sistema lineare, dinamico, a dimensione finita e continuo (ovvero in cui il tempo t appartiene all insieme dei reali) può essere descritto
Dettaglidipendenti. Cosa possiamo dire sulla dimensione di V?
Esercizi Esercizi. In uno spazio vettoriale V ci sono tre vettori v, v 2, v linearmente indipendenti. Cosa possiamo dire sulla dimensione di V? 2. In uno spazio vettoriale V ci sono tre vettori v, v 2,
DettagliSistemi di equazioni lineari
Sistemi di equazioni lineari A. Bertapelle 25 ottobre 212 Cos è un sistema lineare? Definizione Un sistema di m equazioni lineari (o brevemente sistema lineare) nelle n incognite x 1,..., x n, a coefficienti
DettagliProdotto scalare e ortogonalità
Prodotto scalare e ortogonalità 12 Novembre 1 Il prodotto scalare 1.1 Definizione Possiamo estendere la definizione di prodotto scalare, già data per i vettori del piano, ai vettori dello spazio. Siano
DettagliElementi di Algebra Lineare. Spazio Vettoriale (lineare)
Elementi di Algebra Lineare Spazio Vettoriale (lineare) Uno spazio vettoriale su un corpo F è una quadrupla (X, F, +, ) costituita da: un insieme di elementi X, detti vettori, un corpo F, i cui elementi
DettagliA Analisi Matematica 1 (Corso di Laurea in Informatica e Bioinformatica) Simulazione compito d esame
COGNOME NOME Matr. A Analisi Matematica (Corso di Laurea in Informatica e Bioinformatica) Firma dello studente Tempo: 3 ore. Prima parte: test a risposta multipla. Una ed una sola delle 4 affermazioni
DettagliEsercizio 1. f(x) = 4 5x2 x 2 +x 2. Esercizio 2. f(x) = x2 16. Esercizio 3. f(x) = x2 1 9 x 2
Matematica ed Informatica+Fisica ESERCIZI Modulo di Matematica ed Informatica Corso di Laurea in CTF - anno acc. 2013/2014 docente: Giulia Giantesio, gntgli@unife.it Esercizi 8: Studio di funzioni Studio
Dettagli