Entrata in vigore dei provvedimenti: Le disposizioni dei tre decreti entrano in vigore a decorrere dal 1 ottobre 2015.
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- Emilia Fantoni
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1 Milano, 21 luglio 2015 Oggetto: Pubblicati i tre decreti per l efficienza energetica degli edifici Sono stati ufficialmente pubblicati in Gazzetta (G.U.R.I n. 162 del S.O. n 39) i tre decreti che completano il quadro in materia di efficienza energetica degli edifici che erano apparsi preventivamente a fine giugno sul sito del Ministero dello Sviluppo economico: si tratta del decreto che introduce l'attestato di Prestazione Energetica (APE), delle nuove metodologie di calcolo della prestazione energetica e dei nuovi requisiti minimi di efficienza, e degli schemi di relazione tecnica di progetto. Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico, 26 giugno Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici. - Allegato 1: Linee guida nazionali per l attestazione della prestazione energetica degli edifici - Appendice A: Casi di esclusione dall obbligo di dotazione dell APE - Appendice B - Format di Attestato di Prestazione Energetica (APE) - Appendice C - Format di indicatore per gli annunci commerciali - Appendice D - Format di Attestato di Qualificazione Energetica Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici. - Allegato 1: Criteri generali e requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici - Appendice A: descrizione dell edificio di riferimento e parametri di verifica - Appendice B: requisiti specifici per gli edifici esistenti soggetti a riqualificazione energetica - Allegato 2: norme tecniche di riferimento per il calcolo della prestazione energetica degli edifici Schemi e modalità di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici. (Allegato 1, Allegato 2, Allegato 3) Entrata in vigore dei provvedimenti: Le disposizioni dei tre decreti entrano in vigore a decorrere dal 1 ottobre AIPE, unitamente ad altri attori e associazioni, ha partecipato al gruppo consultivo istituito presso il CTI con il Ministero dello sviluppo economico per la condivisione e il confronto in merito alla redazione dei decreti in oggetto. I tre decreti rappresentano sicuramente un passo avanti verso gli edifici ad energia quasi zero del 2019 (edifici pubblici) e del 2021 (edifici privati) che hanno ora un quadro normativo e regolamentare: dalla certificazione energetica degli immobili finalmente unica per tutta l Italia, ai metodi di calcolo unici anch'essi, e ai nuovi requisiti minimi di efficienza un poco più stringenti per i nuovi edifici e per quelli sottoposti a ristrutturazione. Tuttavia esistono alcuni punti critici, anche perché, purtroppo, non sempre si riesce a condividere tutte le scelte e a mediare tutti i contributi tecnici.
2 Considerazioni di carattere generale (prendendo in esame solo il decreto dei requisiti minimi e quello della certificazione energetica) Per quanto riguarda la certificazione energetica, il nuovo decreto è indicativo per lo sviluppo dell attestato di prestazione energetica (APE). Per evitare la frammentazione a livello locale delle regole sulla certificazione energetica degli edifici, il nuovo modello di APE sarà uguale per tutto il territorio nazionale. Leggendo l articolo 5 dedicato al monitoraggio e controllo, potrebbe far sorridere la % minima che è stata fissata per l analisi e il controllo della regolarità tecnica e amministrativa degli attestati depositati, ovvero il 2% degli APE! Obiettivo delle nuove linee guida è anche quello di rendere più facile il confronto tra unità immobiliari e orientare il mercato verso un nuovo concetto di qualità, che prenderà in grande considerazione le prestazioni energetiche. Senza entrare nei dettagli tecnici dell APE, si sottolinea però una certa mancanza di chiarezza della comunicazione verso l utente finale. Le classi energetiche saranno dieci. Dalla A4, la migliore, si passerà via via alla G, la peggiore. Riteniamo che le classi più performanti potevano essere definite in altro modo. Perché A1, A2, A3 e A4? Le classi inferiori hanno una differente lettera, le classi superiori sono tutte A. Una seconda considerazione va rivolta alle faccine emozionali della prestazione invernale ed estiva dell involucro che figurano nel nuovo APE. Un argomento così complesso, era più opportuno fosse semplificato con altri sistemi, ad esempio ricorrendo a un cruscotto in cui inserire anche i valori numerici. Ovviamente, ma è opportuno comunicarlo soprattutto all utente finale, la nuova certificazione energetica non è confrontabile con quella attuale per la diversità nel metodo di calcolo ma soprattutto nell indicatore della prestazione.
3 Analizzando invece il decreto relativo ai requisiti minimi di efficienza degli edifici, si riscontra la mancanza di alcuni riferimenti normativi di non secondaria importanza. Un punto critico potrà essere rappresentato dal nuovo indicatore che riguarda l involucro, il coefficiente medio globale di scambio termico H T. I limiti di H T sono valori unici tabellari, non differenziati in base alle tipologie di edifici. Per tal motivo, poiché questo indicatore tiene conto sia dei componenti opachi che dei componenti finestrati, sarà di non così scontata rispondenza e verifica soprattutto per edifici con superfici vetrate di una certa entità. Vengono rafforzati gli standard energetici minimi per gli edifici nuovi e per quelli ristrutturati, ottimizzando il rapporto costi/benefici degli interventi, in modo da arrivare a realizzare gli Edifici a Energia Quasi Zero previsti dalla Direttiva 2010/31/UE. Importante sottolineare che per la prima volta viene fornita una definizione tecnica di edifici a energia quasi zero definendo le prescrizioni ad esso relative. I requisiti non riguardano più solo il fabbisogno globale ma anche l indice di prestazione energetica dell involucro EPHnd che calcolato con l edificio di riferimento risulta particolarmente restrittivo. I dati più significativi sono riportati nelle Appendici A e B, la prima riferita all edificio di riferimento, la seconda per edifici esistenti. Le tabelle riportano i valori di trasmittanza termica da adottare in due step: 2015 e 2019/2021 e dimostrano come siano si stati diminuiti rispetto a quelli vigenti precedentemente, ma di certo molto meglio poteva essere fatto. È altrettanto palese che i valori riportati evidenziano tutta la discussione realizzata e il compromesso raggiunto. Il nuovo decreto sui requisiti minimi inoltre esclude dall applicazione delle prescrizioni i seguenti interventi (oltre alle esclusioni già previste dal Dlgs 192/2005 modificato con la Legge 90/2013): - Interventi di ripristino su strati di finitura ininfluenti dal punto di vista termico; - Interventi di rifacimento di porzioni di intonaco su superfici < 10% della superficie disperdente; - la mera sostituzione del generatore di calore dell impianto di climatizzazione avente potenza inferiore alla soglia prevista dall articolo 5, comma 2, lettera g) del regolamento di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37.
4 Una delle principali novità riguarda gli edifici di nuova costruzione e quelli sottoposti a ristrutturazione importante per i quali i requisiti minimi sono determinati applicando la metodologia dell edificio di riferimento, così come previsto dalla direttiva 2010/31/UE nota anche come EPBD recast. In estrema sintesi, la verifica del rispetto dei requisiti minimi si opererà confrontando l edificio oggetto dell intervento con un edificio di riferimento, che non è nient altro che un edificio identico in termini di geometria (sagoma, volumi, superficie calpestabile, superfici degli elementi costruttivi e dei componenti), orientamento, ubicazione territoriale, destinazione d uso e situazioni al contorno, ma avente caratteristiche termiche e parametri energetici (ad es. trasmittanze termiche delle pareti, rendimenti dei componenti) predeterminate, di riferimento appunto. Con questo approccio, la prestazione energetica degli edifici sarà valutata non su scala assoluta, ma in relazione ai servizi effettivamente offerti dall edificio, nel senso che la valutazione e i limiti di legge saranno relativi e variabili in funzione dei servizi presenti. In sintesi, sono previste 4 tipologie di intervento con relative prescrizioni specifiche: edifici di nuova costruzione; Ristrutturazione di 1 livello (ovvero intervento che interessa più del 50% della superficie disperdente lorda dell involucro edilizio e impianto termico); Ristrutturazione di 2 livello (ovvero intervento che interessa più del 25% della superficie disperdente lorda dell involucro edilizio ed eventualmente anche impianto termico); Riqualificazione energetica (ovvero interventi che coinvolgono meno del 25% della superficie disperdente lorda dell involucro edilizio e/o che coinvolgono gli impianti tecnici).
5 Per quanto riguarda la verifica delle prestazioni estive dell involucro (nel caso di nuova costruzione, demolizione e ricostruzione, ampliamente volumetrici e ristrutturazioni importanti di primo livello) si richiede: - Efficacia dei sistemi schermanti - Verifica della trasmittanza termica periodica Per le pareti opache verticali ad eccezione di quelle nel quadrante N-O/N/N-E: la massa superficiale Ms (calcolata secondo la definizione dell All.A del Dlgs 192/05 come massa superficiale della parete opaca compresa la malta dei giunti ed esclusi gli intonaci) sia superiore di 230 kg/m 2 o in alternativa che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica (YIE) sia inferiore a 0,10 W/m²K (e non 0,12 W/m²K come nella disposizione precedente DPR 59/2009). Per tutte le pareti opache orizzontali ed inclinate: che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica (YIE) sia inferiore a 0,18 W/m²K (e non 0,20 W/m²K come nella disposizione precedente DPR 59/2009). Le verifiche termo igrometriche inoltre prevedono dei requisiti sicuramente più restrittivi rispetto a quanto previsto dall attuale legislazione in merito, ovvero la verifica di assenza di condensa interstiziale e la verifica di assenza del rischio di formazione di muffa. La verifica deve essere eseguita con riferimento alla norma tecnica UNI EN ISO e nelle condizioni delle classi di concentrazione definite nella stessa. In caso di riqualificazione energetica e ristrutturazioni importanti di secondo livello, si segnala che nell intervento di isolamento dall interno e installazione di pannelli radianti, le altezze minime possono essere derogate fino ad un massimo di 10 cm. In allegato il testo dei tre decreti pubblicati
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