COLLEGIO DEI GEOMETRI DI BERGAMO COLLEGIO DEI GEOMETRI DI MONZA

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1 COLLEGIO DEI GEOMETRI DI BERGAMO COLLEGIO DEI GEOMETRI DI MONZA Fiera di Bergamo, 27 aprile 2012 SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO SUL TEMA: EDILIZIA ED ENERGIA L incontro odierno cerca di offrire una visione d insieme degli aspetti tecnici e legali delle nuove prospettive dell edilizia rispetto alla tendenza sempre piu evidente del legislatore di imporre standard progettuali che integrino il tema del risparmio energetico. Sotto il profilo squisitamente legale è opportuno passare in rassegna le norme piu o meno recenti che si sono occupati di questo specifico tema, anche in relazione ai rilevanti impatti che esse vengono a determinare sulle stesse modalità costruttive per il futuro. Direttiva comunitaria 31 del Si tratta di una direttiva non ancora recepita nel nostro ordinamento, che presenta spunti di novità assoluta nel panorama normativo. Essa definisce alcuni concetti nuovi, che servono per applicare nuove regole costruttive. Tra i concetti piu importanti si segnalano: edificio a energia quasi zero, ossia edificio ad altissima prestazione energetica, con fabbisogno molto basso o quasi nullo coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze 1

2 ristrutturazione importante, ossia ristrutturazione di un edificio quando a) il costo complessivo di ristrutturazione per l edificio o per gli involucri dell edificio o per i sistemi tecnici supera il 25% del valore dell edificio, escluso il valore del terreno oppure b) quando la ristrutturazione riuarda piu del 25% della superficie dell involucro dell edificio (lo stato interno può scegliere quale tra le due definizioni applicare) L art. 3 della direttiva fissa una regola di uniformizzazione delle metodologie di calcolo della prestazione energetica degli edifici su tutto il territorio europeo. L art. 4 fissa requisiti minimi di prestazione energetica, che gli Stati possono modulare in relazione agli edifici esistenti ed a quelli nuovi, nonché rispetto a diverse tipologie edilizie, potendo anche decidere di esonerare da tale normativa gli edifici storici, quelli di culto, queli produttivi ed agricoli, quelli destinati ad usi provvisorii. Per gli edifici di nuova costruzione l art. 6 impone che prima dell inizio dei lavori sia valutata e tenuta in considerazione la fattiblità tecnica, ambientale ed economica di sistemi alternativi ad alta efficienza energetica, costringendo quindi il progettista ad una analisi ulteriore e suppletiva. Per gli edifici esistenti occorre raggiungere i livelli normativi di prestazione energetica laddove essi siano interessati da ristrutturazioni importanti come sopra descritte. L art. 9 impone che entro il tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici ad energia quasi zero ed entro il tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione. L art. 28 infine - prevede che le disposizioni della direttiva siano recepite entro il per la maggior parte e per alcune parti entro il In Lombardia si è prevista una fortissima accelerazione sul tema. Infatti, l art. 26 della recentissima LR Lombardia n 7 del ha modificato l art. 9 bis della LR Lombardia 24/2006 prevedendo di anticipare al l applicazione dei limiti di fabbisogno energetico di cui alla citata direttiva comunitaria 31/2010. Ben si può comprendere il valore rivoluzionario di queste disposizioni e l impatto fortissimo che avranno sull edilizia italiana, nonché sull attività professionale dei tecnici del settore. 2

3 LR Lombardia 26/1995 modificata da LR Lombardia 33/2007 Gli spessori edilizi per ridurre consumi energetici superiori di max 25 cm per strutture verticali (pareti perimetrali e tetto) e di max 15 cm per strutture orizzontali (solai) rispetto ai 30 cm standards non si computano nella determinazione dei volumi e dei rapporti di copertura (ed anche delle altezze max, secondo la giurisprudenza) se migliorano la coibentazione termica, acustica o l inerzia termica, occorre relazione certificata. L aumento di spessore per le pareti ventilate non è considerato incremento di volume. I muri esterni ed i solai esterni di nuove costruzioni e di ristrutturazioni di edifici soggetti a limiti di fabbisogno di energia primaria o di trasmittanza termica non sono computati per la determinazione della superficie lorda di pavimento, dei volumi e dei rapporti di copertura se vi sono riduzioni certificate del 10% rispetto ai valori limite previsti dalle norme regionali. Queste norme si applicano anche agli edifici già costruiti, in relazione agli spessori da aggiungere, compatibilmente con la salvaguardia dell aspetto estetico-architettonico. Chi ha usufruito di questi benefici non può in seguito ridurre lo spessore dei muri, se non perdendo i benefici ottenuti. Per ottenere i benefici citati occorre allegare apposita relazione tecnica e termotecnica, corredata da calcoli e grafici dimostrativi, nonché particolari costruttivi. Le parti di volume e di copertura determinate esclusivamente dal maggior spessore di cui sopra non si computano neppure per la determinazione degli oneri edilizi. D. Lgs. 115/2008 Questa normativa statale introduce il principio dell obbligo di integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti (cioè per edifici superiori a mq o sottoposto a demolizione-ricostruzione), in caso di mancata integrazione l istanza subisce il diniego (ex art. 11 comma 3). In caso di maggiori spessori di 25 cm max verticali e di 15 cm max orizzontali, se si dimostra che vi è riduzione minima del 10% dell indice di prestazione energetica ex D. Lgs. 192/2005, si può ottenere un titolo edilizio 3

4 in deroga alle norme nazionali, regionali od ai regolamenti comunali in merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime dai confini di proprietà, alle distanze minime di protezione del nastro stradale, nonché alle altezza massime degli edifici. Nel caso di riqualificazione energetica di edifici esistenti che comportino maggiori spessori per il fine di ridurre del 10% i limiti di trasmittanza ex D. Lgs. 192/2005, si può ottenere titolo edilizio in deroga alle norme statali, regionali e comunali, in merito alle distanze minime tra edifici, dai confini di proprietà ed alle distanze di protezione dal nastro stradale, per un massimo di 20 cm per il maggior spessore delle pareti verticali esterne e di 25 cm per il maggior spessore degli elementi di copertura; la deroga può essere esercitata nella misura massima da entrambi gli edifici confinanti. L installazione di generatori eolici di altezza non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore a 1 metro, gli impianti solari termici e fotovoltaici aderenti od integrati nei tetti con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda e senza modifiche di sagoma è considerata manutenzione ordinaria e per essi non occorre la DIA purchè la superficie dell impianto non sia superiore a quella del tetto. Questo decreto legislativo ha anche introdotto l obbligo di informativa specifica e di consegna della relativa documentazione per i contratti di compravendita e di locazione di edifici, trattasi di obbligo non derogabile. D. Lgs. 28/2011 Ai sensi dell art. 11 per gli edifici di nuova costruzione la cui domanda di permesso di costruire sia stata presentata dopo il e per edifici sottoposti a ristrutturazione rilevanti (cioè superiori a mq o soggetto a sostituzione completa dell involucro o soggetti a demolizione e ricostruzione anche in manutenzione straordinaria) vi è l obbligo di dimostrare l integrazione delle fonti rinnovabili, in mancanza vi è diniego di permesso di costruire. L allegato 3 definisce gli obblighi di riduzione secondo determinati criteri, per gli edifici pubblici tali criteri son incrementati del 10%. Ai sensi dell art. 12 comma 1 si prevede un premio volumetrico del 5% nel caso in cui venga garantita una copertura dei consumi energetici da fonti rinnovabili superiore del 30% rispetto agli obiettivi evidenziati nella tabella, tale premio non può applicarsi nelle zone A ed assimilate, nonché negli edifici sottoposti a vincoli paesistici e storico-architettonici, negli edifici allacciati ad una rete di teleriscaldamento; rimane fermo il rispetto delle distanze tra edifici e distanze minime di protezione del nastro stradale; i 4

5 relativi progetti non rientrano tra quelli sottoposti al parere consultivo della commissione edilizia. Dal gli annunci commerciali di vendita e locazione di immobili debbono indicare l indice di prestazione energetica contenuto nell attestato di certificazione energetica ACE. L art. 6 comma 2 ter del D. Lgs. 192/2005 modificato dal D. Lgs. 28/2011 prevede che nei contratti di compravendita e locazione di edifici e singole unità immobiliari deve essere inserita apposita clausola con la quale l acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici (sono equiparabili alla compravendita la permuta, la vendita di eredità, di quota di eredità o azienda che disponga di edifici); nel caso di locazione la disposizione si applica solo agli edifici ed alle unità immobiliari già dotate di attestato di certificazione energetica. Per gli edifici di scadente qualità energetica classe G il proprietario può formulare una autodichiarazione. Non è ammissibile deroga all obbligo di informativa in materia di classe energetica, non è ancora chiaro se l omessa indicazione nell atto notarile comporti nullità relativa o assoluta dell atto. I soggetti pubblici anche militari - possono concedere a terzi superfici di proprietà per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili rispettando il codice degli appalti. L.R. Lombardia 39/2004 La speciale normativa in questione ammette la possibilità di realizzare le c.d. serre bioclimatiche e le logge addossate ed integrate agli edifici. Tali manufatti, laddove opportunamenti chiusi e trasformati per essere utilizzati come serre per lo sfruttamento dell energia solare passiva, sono considerate volumi tecnici e quindi non computabili ai fini volumetrici a condizione che siano progettate in modo da integrarsi nell organismo edilizio nuovo o esistente e che dimostrino, attraverso i necessari calcoli energetici, la loro funzione di riduzione dei consumi di combustibile fossile per riscaldamento invernale, attraverso lo sfruttamento passivo ed attivo dell energia solare o la funzione di spazio intermedio. E chiaro che tali serre non debbono qualificarsi come locali accessori e non debbono presentare i normali impianti e servizi di un locale abitativo, esse possono qualificarsi meglio nel concetto di giardino d inverno o di orangerie ben conosciuto in architettura con alcuni splendidi esempi. 5

6 Non si deve trattare quindi di locali interni all abitazione, che come tali difficilmente potrebbero qualificarsi come volumi tecnici (cfr. Cons. Stato sez. V n 354 del ) Tale particolare norma regionale attua in modo specifico le indicazioni del titolo terzo della L.R. Lombardia 26/2003, la quale ha avuto modo di precisare che tra le funzioni affidate ai comuni vi sono anche quelle afferenti alla promozione ed incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili, all uso razionale dell energia e del risparmio energetico. Il concetto di serra bioclimatica può quindi essere inteso (cfr. TAR Lombardia Brescia n 712/2010) come una struttura realizzata principalmente con superfici vetrate, tali da ottimizzare lo sfruttamento dell energia solare, nonché con una copertura che favorisca lo sfruttamento dell energia solare. In questo senso e con questi limiti, una serra bioclimatica può costituire una ottima ed intelligente soluzione per migliorare la qualità energetica e la godibilità dell edificio, anche aggiuntivamente rispetto agli indici edilizi di zona. L.R. Lombardia 4/2012 piano casa Questa recente legge introduce ulteriori disposizioni di favore sempre finalizzate al miglioramento dei consumi energetici. L art. 3 comma 2 prevede anche in deroga alle previsioni quantitative e morfologiche degli strumenti urbanistici comunali vigenti ed adottati una volumetria aggiuntiva premiale del 5% rispetto a quella preesistente per interventi di miglioramento dell efficienza energetica riguardanti intieri edifici esistenti e comportanti una prestazine energetica dell intiero sistema edificio-impianto non inferiore al valore limite per la climatizzazione previsto dai regolamenti regionali e con miglioramento del 50% del valore limite attribuito all edificio prima dell intervento. L art. 5 comma 5 prevede che gli interventi di sostituzione edilizia comportante demolizione e ricostruzione i relativi progetti debbono comportare, tramite ricorso ad energia prodotta da impianit alimentati da fonti rinnovabili, la copertura del 20% del fabbisogno energetico necessario per l acqua calda sanitaria, il riscaldamento ed il raffrescamento, laddove tali interventi consentano di assicurare una copertura del fabbisogno energetico superiore di almeno il 50% della soglia minima citata possono usufruire di un bonus volumetrico del 10%, cumulabile con lo scomputo delle murature perimetrali ed orizzontali. 6

7 L art. 11 prevede una procedura di favore per agevolare il recupero degli edifici con le coperture in amianto, in tali casi in deroga alle norme edilizie si può modificare la falda del tetto sino ad una pendenza massima del 40%, con possibilità di utilizzo dei volumi ricavati anche con destinazione residenziale. Se vi è completa rimozione delle coperture in amianto si può ottenere anche un bonus aggiuntivo del 10% della superficie di copertura, con il limite massimo di 500 mq. L art. 19 prevede che la Regione promuova e sostenga lo sviluppo di protocolli volontari di certificazione energetica incrementativi rispetto al sistema di certificazione energetica degli edifici (CENED) e che assumano l obiettivo di coniugare i temi dell efficienza energetica rispetto all impiego dei materiali locali, con attenzione particolare all ambito montano. D.M. Ministero dell Ambiente del Con il DM Ambiente del sono stati definiti i criteri ambientali minimi da inserire nei bandi di gara della pubblica amministrazione per l acquisto di servizi energetici per gli edifici servizio di illuminazione e forza motrice servizio di riscaldamento-raffrescamento, nell ambito del c.d. Piano d Azione Nazionale sul Green Public Procurement (PAN GPP) che tiene conto delle comunicazioni adottate dal Consiglio dei Ministri dell Unione Europea sul Consumo e sulla Produzione Sostenibile (COM 397/2008) e sul GPP (COM 400/2008). Il decreto detta minuziose disposizioni tecniche cui dovranno adeguarsi i progettisti degli edifici pubblici ed i funzionari che predispongono i bandi per le stazioni appaltanti pubbliche, sia per nuovi edifici che per la ristrutturazione e la messa a norma di quelli esistenti, l obiettivo è quello di ridurre drasticamente i consumi e le emissioni. L.R. Lombardia 7/2012 Questa recentissima legge regionale ha toccato diversi interessanti aspetti. Come già accennato, ha impresso una fortissima accelerazione alle tempistiche attuative della direttiva comunitaria 31/2010, poiché ha anticipato al l obbligo di adeguamento ai parametri della direttiva stessa, quindi 5 anni prima di quanto imponesse il legislatore comunitario! 7

8 L art. 19 della citata legge regionale, altresì, ha previsto che per garantire ed accelerare il perseguimento degli obiettivi comunitari in materia energetica gli interventi di riqualificazione energetica e di risanamento dell amianto connessi a funzioni residenziali sono attuati mediante semplice comunicazione al comune ai sensi dell art. 6 del DPR 380/2001, sottoscritta dal richiedente e corredata da una relazione asseverata da un professionista abilitato. L art. 31 della citata legge promuove apertamente lo sviluppo dei sistemi geotermici a bassa entalpia con prelievi di acqua dal sottosuolo, semplificando le relative procedure amministrative. Gli art. 41 e 42 dela citata legge introducono l obbligo per i comuni di approvare il regolamento per il sottosuolo e di costituire il catasto del sottosuolo, all interno del quale identificare tutte le reti dei sottoservizi e di energia presenti e previste. L art. 44 della citata legge impone per tutti gli edifici di nuova costruzione o per gli interventi di totale demolizione e ricostruzione che i relativi progetti prevedano l installazione di condotti verticiali destinati all alloggio di cavi in fibra ottica. La stessa norma impone che la progettazione delle aree di nuova espansione edilizia e delle arterie stradali di nuova costruzione o soggette al rifacimento del fondo stradale debbano prevedere la realizzazione di condotti tecnologici multifunzionali destinati ad ospitare i cavidotti per la fibra ottica e le reti per il trasporto dell energia termica. Nello stesso senso, laddove si eseguano nuove reti di illuminazione pubblica occorre prevedere la possibilità di ospitare apparati per la telecomunicazione e la sicurezza. Si tratta di alcune importantissime novità di impatto immediato, che costringono a ripensare e a modificare il modus operandi. **** Come si può notare, i temi aperti sono molti e non sempre è facile coordinare le diverse disposizioni di favore tra di loro, è molto probabile che nel prossimo futuro vi sarà una intensa attività interpretativa da parte del Giudice Amministrativo. Avv. Umberto Grella 8

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