SECONDA PARTE (Rischio di Credito)

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1 SECONDA PARTE (Rischio di Credito)

2 RISCHIO DI CREDITO LOSS GIVEN DEFAULT Valutazione del rischio che mi serve per determinare il capitale di vigilanza avviene attraverso la determinazione di queste quattro variabili PD, EAD, RR, MVC

3 Probabilità di Default Processi produttivi La Probabilità di Default, come detto, varia tra [0;1] espressa in percentuali secondo le indicazioni del nuovo accordo sul capitale [0%;100%] Due processi valutativi posti in sequenza: 1) Rating Assignment (assegnazione di un rating alla controparte) 2) Rating Quantification (trasforma il rating del punto 1) in probabilità di default)

4 Probabilità di Default 1) RATING ASSIGNMENT Individuazione di una scala di valutazione condivisa: Scala deve variare tra un minimo di 7 classi e max 23 classi Individuazione dei fattori di riconversione che riconduca le proprie scale alle dieci classi individuate da S&P: 1) AAA 2) AA 3) A 4) BBB 5) BB 6) B 7) CCC 8) CC 9) C 10) D

5 Probabilità di Default 1) RATING ASSIGNMENT Assegnazione del rating attraverso tre differenti processi possibili: Metodo Judgemental (Soggettivo) Metodo approfondito ma soggettivo, disomogeneità a livello di portafoglio [Corporate,SMEs,PA, FI; SL, E] Metodo Expert Constrained Judgemental Vincolato ad aree informative predefinite e con pesi ad esse assegnati [Corporate, Smes, PA, FI] Metodo Statistical Funzione statistica di assegnazione del rating (Credit Scoring) [SMEs, Retail]

6 Probabilità di Default 2) RATING QUANTIFICATION Come faccio a valutare la mia capacità di assegnazione di un cliente alla propria classe corretta di appartenenza? Si prende un un intervallo temporale (di minimo 5 anni) e si procede ad un analisi expost per ogni singola categoria di appartenenza (si verifica se il numero delle imprese in default cresce in termini percentuali assoluti allo spostarsi verso le classi ad assegnazione di rating peggiori) La probabilità di default è la percentuale di default che si osservano all interno di una certa categoria in un determinato intervallo di tempo

7 MVC (Market Value of Collateral) Garanzie utili che rientrano nel calcolo della LGD sono: 1) Financial Collateral Regolarmente Costituito Attività sottostanti quotate (escluso il cash) e con rating almeno A No correlazione al rischio del soggetto garantito 2) Credit Derivatives Credit Default Swap Venditore di un Credit Derivatives deve essere un intermediario vigilato o assicurazione Venditore Swap con rating almeno pari ad A

8 MVC (Market Value of Collateral) 3) Non Financial Collateral Garanzie su Immobili (ipoteche) Garanzie su Beni Garanzia su Crediti Beni in Leasing 4) Other Collateral Rapporto di Garanzia tra banca e controparte terza (no Cliente) Controparte terza deve essere scelto tra Intermediario Vigilato/Impresa/Assicurazione Garanzia deve avere un importo uguale a quella del finanziamento e durata uguale a quella del finanziamento La controparte terza deve avere un rating almeno pari ad A

9 Recovery Rate RR Variabile compresa [0,1] e dipende da: Costi di Recupero Tempi di Recupero Percentuale di Successo

10 Exposure at Default EAD Valore fisso per tutto il portafoglio (EAD= 75% dell esposizione per qualsiasi tipologia di Cliente che ho di fronte) Valore medio di EAD che la banca ha avuto all interno dei propri segmenti (serie storica di almeno 15 anni)

11 Calcolo del Patrimonio di Vigilanza Patrimonio Vigilanza 8% della sommatoria di attività ponderate per Wi In particolare Basilea 2 definisce: a. Wi= f (PD, MVC, RR, EAD) b. Wi= [0%, 150%] c. Wi calcolato attraverso: 1. Approccio Standard 2. IRB Foundation 3. IRB Advanced

12 Calcolo del Patrimonio di Vigilanza APPROCCIO STANDARD Utilizzo una tabella standard per attribuire i Pesi in funzione dei rating date da agenzie: [0%, 20%, 50%, 100%, 150%] E possibile utilizzare i Credit Derivatives e gli Other Collateral (Rating Substitution)

13 Calcolo del Patrimonio di Vigilanza IRB FOUNDATION Funzione di Ponderazione Wi= f(pd, MVC, RR, EAD) Dove MVC, RR, EAD sono costanti

14 Calcolo del Patrimonio di Vigilanza IRB ADVANCED Wi=f(PD, MVC, RR, EAD) Dove PD, MVC, RR, EAD sono tutte quantificate attraverso processi interni della banca

15 PRICING Pricing: E il prezzo da applicare ad un operazione in funzione di un obiettivo di redditività proprio 1) PD=0 1+Ie=1+Iy 2) PD diverso da 0 1+Ie= (1+Ix) (1-PD) + PD (1-LGD) (1+Ix) Rischio di Default Rischio di Recovery

16 APPROFONDIMENTO Corporate&Investment Banking CONSORZIO GARANZIA FIDI (CONFIDI) Docente: Gimede Gigante

17 Confidi Consorzio di garanzia collettiva dei fidi (1/3) 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi Organismi di natura privata, senza scopo di lucro, costituiti tra piccole e medie imprese Obiettivo è la prestazione di garanzie, in forma mutualistica, volte ad agevolare le imprese che li compongono nell ottenimento di finanziamenti, a breve e medio termine, presso il sistema bancario

18 Confidi Consorzio di garanzia collettiva dei fidi (2/3) 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi Le imprese associate versano risorse e contributi che vanno ad alimentare il Fondo Rischi del patrimonio del Confidi cui appartengono Il rapporto con il mondo bancario può essere regolato da convenzioni ad hoc stipulate con gli enti creditizi con cui si interfacciano

19 Confidi Consorzio di garanzia collettiva dei fidi (3/3) Struttura consortile o cooperativa 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi Esercizio in forma mutualistica dell attività di garanzia a favore delle imprese socie/consorziate Esercizio di altre attività a sostegno delle imprese 55

20 RUOLO DEI CONFIDI (1/3) 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Profili Operativi Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi I primi consorzi fidi, o cooperative di garanzia, vengono costituiti nel 1956 per facilitare l accesso al credito alle piccole imprese I Confidi hanno attraversato una importante fase di sviluppo negli anni 70 in corrispondenza della grande crisi petrolifera e della stretta creditizia Successivamente, i Confidi hanno aumentato base associativa (coinvolgimento soggetti pubblici), numero di Banche convenzionate, volume di attività, tipologia di intervento (a garanzia anche di finanziamenti a 56 medio/lungo)

21 RUOLO DEI CONFIDI (2/3) Vantaggi per le Imprese Associate: 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi Ampliamento delle capacità di credito (prevenzione dei fenomeni di usura) Riduzione del costo del denaro Trasparenza e certezza delle condizioni applicate Consulenza finanziaria e di orientamento Esonero dalla prestazione di garanzie supplementari Incremento potere negoziale delle singole PMI

22 RUOLO DEI CONFIDI (3/3) Vantaggi per il Sistema Creditizio: 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi Miglioramento della valutazione del merito creditizio dell impresa Riduzione del rischio finanziario Reperimento di clientela selezionata

23 LEGGE QUADRO 326/2003 Definisce: Definizione della missione dei Confidi 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi Definizione del carattere mutualistico Fissazione di requisiti minimi di capitale ( euro) e di patrimonio ( ) La previsione di ulteriori 2 modelli di Confidi Confidi iscritti all elenco speciale ex art. 107 TUB (modello Confidi- intermediario finanziario) Confidi che si trasformano in banche cooperative (modello Confidi banca cooperativa di garanzia) Possibilità di fusione tra i Confidi e tra questi e soggetti diversi

24 L art. 13 della legge finanziaria 2004 L art. 13 della legge finanziaria 2004, paragrafo 1, definisce: 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi Confidi di Primo Grado i consorzi con attività esterna, le società cooperative, le società consortili per azioni, a responsabilità limitata o cooperative, che svolgono l attività di garanzia collettiva dei fidi; Attività di Garanzia Collettiva dei fidi, l utilizzazione di risorse provenienti in tutto o in parte dalle imprese consorziate o socie per la prestazione mutualistica e imprenditoriale di garanzie volte a favorirne il finanziamento da parte delle banche e degli altri soggetti operanti nel settore finanziario Confidi di Secondo Grado, i consorzi con attività esterna, le società cooperative, le società consortili per azioni, a responsabilità limitata o cooperative, costituiti dai confidi ed eventualmente da imprese consorziate o socie di questi ultimi o da altre imprese

25 NUOVO ACCORDO SUL CAPITALE 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi Dall entrata in vigore del Nuovo Accordo sul Capitale (Basilea II), il ruolo svolto dai confidi è diventato cruciale per assicurare una corretta classificazione dei clienti in base al grado di rischiosità e quindi del merito creditizio La Banca d'italia ha emanato la normativa secondaria che obbliga i confidi più importanti che rispettano determinati requisiti patrimoniali e di volume di attività finanziaria (75 milioni di euro) a divenire, in via obbligatoria, intermediari finanziari ex art. 107 del T.U.B., vigilati dalla Banca d Italia stessa; Conseguenza fondamentale per l'intero sistema bancario sarà il minor assorbimento del patrimonio di vigilanza delle banche stesse con vantaggi per le imprese garantite.

26 RISORSE ASSICURATE AL CONFIDI Le risorse sono assicurate dalle imprese associate ai Confidi secondo 2 modalità: 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi Patrimoniale Partecipazione alla struttura mutualistica mediante versamento di quote del CS/fondo consortile Versamento da parte dei soci in misura fissa o in % del finanziamento erogato Sovventori Reddituale Provvigioni/commissioni (% dei finanziamenti garantiti) Rimborsi spese di istruttoria Compensi per specifici servizi prestati 62

27 PROCEDURA DI FUNZIONAMENTO I principali step del processo di intervento del Confidi 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi L impresa presenta la richiesta di garanzia al Confidi (dati anagrafici; caratteristiche forme di finanziamento; destinazione; documenti per la valutazione). Il Confidi procede all istruttoria, l organo competente delibera sulla prestazione della garanzia e ne dà comunicazione alla Banca di riferimento scelta specificando la misura della garanzia concessa e la durata dell impegno assunto 63

28 ESCUSSIONE DELLA GARANZIA Le GARANZIE fornita dal confidi può essere: 1. Definizione 2. Obiettivi 3. Evoluzione Normativa 3. Profili Operativi A Prima Richiesta: Il Confidi risponde delle obbligazioni assunte (garanzie rilasciate) con tutto il suo patrimonio, e, al verificarsi del default dell'azienda, viene escusso a semplice richiesta della Banca garantita Sussidiaria: Il confidi costituisce dei Fondi Consortili, e in virtù di specifiche convenzioni, istituisce presso gli intermediari bancari dei Fondi di Garanzia, che fungono da leva per la erogazione di credito, secondo un moltiplicatore (funzione del rischio) Sui finanziamenti erogati dalla banca, in caso di insolvenza, il Fondo assume una percentuale di rischio compresa tra il 5% e il 100% In caso di default dell impresa, la garanzia è accantonata dalla banca e definitivamente incassata dopo aver escusso, in via prioritaria, il debitore principale ed i suoi eventuali fideiussori

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