Sindaco BERGAGNA Stefano Il punto n. 2 all O.d.G. riguarda la Casa di. Riposo Direttive in merito alla esternalizzazione dell attività.

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1 1 Sindaco BERGAGNA Stefano Il punto n. 2 all O.d.G. riguarda la Casa di Riposo Direttive in merito alla esternalizzazione dell attività. Come avete visto agli atti, è una delibera di indirizzo, quindi non è una delibera che dispone già tutto, dispositiva, ma determina degli indirizzi, che poi dovranno trovare nella fase procedurale una loro attuazione esecutiva, in quanto viene dato mandato alla Giunta comunale e agli uffici e servizi dell Ente di approvare quello che sarà poi il bando di gara. Cioè l idea di fondo è di cambiare, diciamo, la gestione della Casa di Riposo attraverso l ingresso di una struttura specializzata, altamente specializzata in questo genere di gestioni, che possa condurre in maniera economica la Casa di Riposo e, oltre a questo, anche effettuare degli investimenti che la valorizzino ulteriormente. Ovviamente questo affidamento esterno, questa esternalizzazione, diciamo, è stata concepita in termini di affitto di azienda, per cui è anche una cosa reversibile, nel senso che, trascorso il periodo contrattuale, il Comune può riprendere questa struttura nella sua gestione diretta. Quindi non è una cosa definitiva; è una cosa a tempo determinato, diciamo. Perché si rende necessario in questo momento fare questo tipo di scelta? Per una serie di ragioni non una sola ragione, una serie di ragioni. La principale ragione è che il contesto anche economico è notevolmente cambiato e anche in questi settori vige una forte specializzazione, per cui si riesce a gestire quella che è la dinamica dei prezzi, sempre in continuo aumento, in modo migliore. La Casa di Riposo, almeno negli ultimi dieci anni, da che mi ricordo io, ma credo anche prima, ha sempre chiuso la propria gestione in perdita, in perdita economica, cioè le spese sono state superiori ai ricavi. Ultimamente ho distribuito i conteggi in riunione di Capigruppo, quindi credo che siano stati anche ampiamente diffusi il 2012 si è chiuso con un

2 2 disavanzo di circa e l anno 2011 con e rotti. L anno 2013 si concluderà con circa di perdita. Questo è ormai un fatto strutturale. A questa situazione bisogna aggiungere il taglio dei trasferimenti che la Regione ha operato nei confronti del Comune che si quantifica per il 2013 in circa e va a sommarsi, diciamo, a quel trend di tagli che è iniziato dal 2009 e, se dovessimo fare un paragone proprio con il 2009, ci mancano circa di entrate all anno. Quindi di entrate all anno. Per dare una dimensione, sappiamo che la piscina è costata , ma, in ragione di anno, costa cifre inferiori a perché c è un mutuo trentennale, eccetera. Per cui qui è come pagare non dico quasi una piscina all anno con le minori entrate che abbiamo, i minori trasferimenti regionali, e il disavanzo gestionale. Capite qual è il tipo di deficit del Comune. Quindi, sostanzialmente, questa è diventata una situazione che non possiamo più compensare con risorse proprie del Comune. Perché, se avessimo avuto i trasferimenti che c erano anni fa, forse saremmo andati ancora avanti in questa situazione, adesso questo purtroppo non è più possibile. O andiamo verso una nuova forma di gestione o credo che inevitabilmente la struttura potrebbe rischiare la chiusura. Teniamo presente che i bilanci del Comune sono controllati ormai dalle Corti dei Conti per i vari patti di stabilità e per quant altro, per cui per qualsiasi amministratore che si trovi qua è un dovere avere una corretta ed equilibrata gestione del bilancio. Perché, specie durante quest anno in cui veramente c è un orizzonte finanziario di un incertezza assoluta, perché io non so quale sarà l entrata IMU di quest anno: si parla di rinvio, si parla di sospensione, si parla di cancellare la tassa; questo vorrebbe dire che al Comune entrano ancora meno soldi. Alcuni Comuni stanno valutando di licenziare dipendenti. Fatto mai

3 3 successo, però si sta ragionando. La situazione del Comune di Buja è quella di tutti i Comuni della Regione, è quella di moltissimi Comuni italiani. Oggi sul giornale avete visto che il Comune di Osoppo non riesce a chiudere il bilancio, moltissimi altri Comuni non riescono a chiudere i bilanci perché la Regione ha dato un taglio veramente vertiginoso. Cos è successo? È successo che lo Stato ha detto alla Regione Friuli Venezia Giulia: ti taglio 1 miliardo e 200 milioni, cioè milioni di euro. La Regione ha detto: bene, tengo duro sulla sanità, blocco gli investimenti. Però questa riduzione doveva essere spalmata in qualche modo ed è stata spalmata sugli Enti locali, è stata spalmata su tutta una serie di taglie che sono stati fatti. Al Comune di Buja in proporzione ai suoi abitanti, così come negli altri Comuni, è stato fatto questo taglio. A questo punto per noi si rende necessario effettuare quelle manovre di riequilibrio concedetemi il termine del bilancio. È una questione di cui io ho accennato più volte. Come avevo promesso, non ho portato questa delibera in sede di bilancio per evitare un eccessiva esposizione di argomenti, in modo che ci sia un dibattito tranquillo e approfondito sul tema. Quindi i punti all ordine del giorno oggi sono pochi proprio per consentire un ampia disamina dell argomento. Non è certo che l Amministrazione arrivi a questo punto a cuor leggero. È certamente una scelta sofferta, una scelta meditata, però è una scelta obbligatoria, purtroppo, per evitare in futuro anche conseguenze sull intera macchina comunale. Perché poi ci sono le scuole, ci sono le manutenzioni, ci sono tutta una serie di servizi a cui il Comune può far fronte solo se ha un bilancio e una struttura finanziaria adeguata. Altrimenti non riesce a dare risposta a questi tipi di interventi. Io credo di aver detto Poi interverrò ulteriormente nel dibattito. C è anche la questione dei dipendenti.

4 4 Ovviamente alcuni dipendenti, i dipendenti passeranno alle dipendenze funzionali della ditta che subentra, con garanzia stipendiale, verrà garantito lo stipendio. Ci sono delle norme che prevedono questo, per cui queste garanzie ci sono, così come previste dalle leggi in vigore. Ovviamente verrà avviata una trattativa con il sindacato, prima di dare esecuzione a questa delibera di indirizzo del Consiglio comunale. Verrà avviata una trattativa con il sindacato per chiarire eventuali termini, eventuali punti ancora che dovessero come dire? magari raggiungere un accordo sindacale, anche, come in queste occasioni può succedere. Quindi ci sono queste previsioni. Non è, come è stato scritto E un processo reversibile. Io credo che chiunque verrà lì dentro dovrà fare degli investimenti. Investimenti che in questo momento il Comune non ha la possibilità di fare per una serie di ragioni, sia per divieti normativi, divieti della Direzione Regionale sono dieci anni che si chiede alla Regione di autorizzare l ampliamento della Casa di Riposo e sono dieci anni che viene negato e quindi investimenti per crescere in questo momento non sono possibili. L unica possibilità per dare un equilibrio finanziario alla struttura è quella di consentirle di crescere e quindi effettuare ulteriori investimenti affinché i costi generali, eccetera, possano essere assorbiti ed equilibrati in modo migliore. Oggi non siamo in grado di farlo. C è questa previsione temporanea, chiamiamola, che il Comune in definitiva poi può tornare indietro rispetto a questa scelta, non è una chiusura né un abbandono della Casa di Riposo: il Comune vigilerà sulla qualità del tipo di interventi, ci saranno tutte le garanzie, come è già avvenuto in altre occasioni, per garantire che ci sia un corretto funzionamento, anche con l accesso di volontari, con l accesso di commissioni di controllo della qualità e quant altro, per garantire che la qualità

5 5 del servizio che viene reso venga mantenuta. Inoltre nella previsione è stato scritto che per almeno due anni non ci sarà un aumento delle rette, c è un blocco delle rette al fine di garantire Inoltre si è previsto uno sconto, diciamo, per i residenti a Buja. Cioè, anche una priorità nell accesso: man mano che si liberano i posti, una priorità nell accesso alla struttura. Questo è quello che siamo in grado di fare in questo momento e queste sono le scelte che vengono proposte al Consiglio comunale. Apro quindi il dibattito. Se c è qualcuno che chiede la parola, prego. Prego, Calligaro. Cons. CALLIGARO Aldo (interviene in friulano) vorrei capire come siamo arrivati a questo punto. Il Sindaco ha fatto una fotografia della situazione attuale, diciamo, che non è sostenibile, ma secondo me ci sono dei motivi per cui si è arrivati a questa situazione. La Casa di Riposo di Buja è nata più di 80 anni fa con l impegno dei privati, prima, quindi quando era un ente, e dopo del Comune, con generazioni di amministratori, ed è sempre andata avanti e si è sempre migliorata. La causa per cui siamo arrivati a questo punto secondo me è il disinteresse dell Amministrazione nei confronti di questa struttura, e parlo già dell Amministrazione Marcuzzo di cui facevano parte diversi membri di questa maggioranza. Questo disinteresse ha portato prima di tutto alla vicenda che noi conosciamo, con i problemi giudiziari, con i problemi che hanno coinvolto persone, famiglie e anche le suore che erano lì da tanti anni, e questa vicenda ha sconvolto l organizzazione della Casa di Riposo non solo dal punto di vista gestionale, ma anche dal punto di vista dei conti, quindi del bilancio. Secondo me questo argomento è da vedere soprattutto sotto l aspetto del servizio che si dà e del significato che questa struttura, che questo luogo ha per Buja.

6 6 Ovviamente dopo abbiamo anche il bilancio, ovviamente dobbiamo avere i conti a posto, però dobbiamo anche capire perché sono andati fuori controllo. Il fatto di non gestire la situazione ha portato a questo, al fatto di sprecare risorse. In particolare abbiamo delle dipendenti comunali che prima facevano un certo tipo di lavoro e adesso sono state messe in lavanderia, abbiamo appaltato vari servizi, dalla cucina al servizio alle persone, eccetera, a varie cooperative, a varie ditte, abbiamo appaltato il servizio di direzione all Opera Pia Coianiz, e via di seguito. Quindi tutta una serie di azioni e di scelte che hanno confermato il disinteresse dell Amministrazione a gestire questa struttura. Ovviamente gestire la Casa di Riposo non è facile, non è mai stato facile, però, se si crede che questo sia un servizio che deve essere dato, è opportuno impegnarsi. E questa Amministrazione, invece, conferma questo suo disimpegno. Il fatto di voler dare tutto all esterno conferma questa linea. Se andiamo a vedere il recente passato, sono state fatte anche delle scelte che hanno portato a ridurre il numero delle persone accolte. Per esempio, tutte le camere che sono sopra l Università della Terza Età adesso sono vuote, cioè ad un certo punto l Assessore di turno, o comunque l Amministrazione, ha deciso di chiudere questo tipo di servizio e quindi diminuendo ancora, ovviamente, l utilizzo della struttura e anche gli introiti, dal punto di vista del bilancio. A suo tempo era stato decantato con tanta pompa qui, in Consiglio comunale, anche tutti gli sforzi che il Comune ha fatto per investire e per adeguare gli impianti antincendio, quindi tutte le strutture di sicurezza, come se questo fosse fine a sé stesso. Cioè, è inutile avere una struttura adeguata, e ovviamente deve essere adeguata, ma che dopo non viene utilizzata. Quindi, sì, bisogna avere la struttura a norma, avere la struttura funzionale, ma anche la sua gestione. Recentemente

7 7 è stata nominata anche una Commissione Centro Anziani, laddove il Sindaco ha spinto su una linea di rigore sul fatto di avere tutti i componenti membri del Consiglio per avere un rapporto diretto con questa Commissione e per avere un espressione diretta del Consiglio, in prospettiva anche delle decisioni importanti che dovevano essere prese lo aveva già accennato quella volta per quanto riguardava la Casa di Riposo. Questa Commissione - che non ha un ruolo diretto sulla Commissione, ma ha solo un ruolo sul Centro Anziani, quindi i mini-appartamenti e le camere che adesso sono vuote - non è mai stata riunita. Quindi, dopo tutto questo rigore sul fatto di fare le cose bene, dopo non è stata utilizzata e non è stata riunita. Adesso siamo arrivati a questo punto, senza discutere, secondo me senza affrontare i problemi che ha la struttura e che hanno portato a questo deficit e sul perché l anno scorso, dal 2011 al 2012, si è passati da a euro. Quindi secondo me, prima di dire che diamo tutto in gestione all esterno, se il Comune ha interesse a questa struttura, l Amministrazione dovrebbe dire: ci impegniamo ad analizzare quelli che sono i punti critici e ad affrontarli e risolverli. Sindaco BERGAGNA Stefano Grazie. Prego. Cons. GIACOMINI Maurizio Anche secondo me l esternalizzazione dei servizi è una cosa che è ispirata più a logiche tipiche del mondo dell impresa privata che alla gestione delle pubbliche istituzioni, soprattutto quando si parla di assistenza agli anziani. Capisco che questa strategia può essere una soluzione quando ci sono gravi problemi di bilancio e si cerca di delegare all esterno alcune cose che si pensa, che si suppone che possa farle meglio qualcun altro, per cercare appunto di ottenere gli stessi risultati a minori costi,

8 8 raggiungere migliori performances, magari avere normative più snelle in fatto di materia di gestione del personale. Tuttavia, secondo me, questa strategia può funzionare nell impresa privata, penso molto meno nelle pubbliche istituzioni, appunto nei servizi socio-sanitari. E per diverse ragioni. Faccio qualche esempio: erogare servizi ad un gruppo di popolazione delicato e fragile come sono gli anziani mediante agenzie esterne fa spesso calare la continuità o mancare addirittura la continuità di cura. Per esempio, faccio riferimento al turnover del personale (non si sente la registrazione) Inoltre i servizi per le persone in difficoltà presuppongono capacità di ascolto e di sostegno, che possono calare magari quando gli addetti esterni sono persone che vengono magari pagate poco. Sono necessari gli organi di controllo comunali per vedere come funziona a livello di qualità e di quantità il servizio realizzato dagli esterni. In poche parole, viene a mancare la centralità della persona e il valore del legame che la persona può avere con la comunità di origine. Il mio non è un rifiuto aprioristico, ma una segnalazione, una specie di segnalazione di rischio. Per me la vita delle persone anziane del nostro paese deve stare al centro dei nostri interessi e degli interventi di protezione sociale. Per questo penso che la strada migliore rimanga quella del risparmio e della razionalizzazione, partendo anche dalle cose più semplici: evitare, per esempio, di riscaldare in inverno le camere vuote mi pare che attualmente vengano riscaldate anche aree non utilizzate fare le trattative con i gestori dei servizi di elettricità e di metano più convenienti, razionalizzare e riordinare l impiego del personale comunale, come diceva Aldo, diversificare i servizi forniti utilizzando gli spazi non utilizzati, magari anche modificando il regolamento o gli attuali regolamenti. Certo, ridurre il peso del buco in termini di bilancio

9 9 non è facile, ma io preferisco, prima di arrivare all esternalizzazione completa, tentare di puntare sugli azzeramenti degli sprechi e anche, non me ne vogliano gli Assessori competenti, tagliare da altre parti. Per esempio, qualche studio di fattibilità che è stato fatto forse è stato inutile, anche qualche manutenzione stradale corrente può giovare. In fondo, secondo me, qualche buco nell asfalto è più tollerabile che vivere con il dubbio di aver abbandonato a sé stessi i nostri vecchi. Mi rendo conto che è un grosso problema e per tale motivo secondo me deve essere risolto con la più ampia condivisione di questo Consiglio comunale e coinvolgendo, come diceva Aldo, per prima cosa la Commissione della Casa di Riposo recentemente istituita. In fondo questa Amministrazione, questo Consiglio comunale ha due grossi problemi da risolvere: uno è la scuola, e mi sembra che stia andando nella giusta direzione con il coinvolgimento di tutte le forze di questo Consiglio; mi auspico che anche per la Casa di Riposo si faccia lo stesso. Sindaco BERGAGNA Stefano Rispondo. Credo che siano state usate delle parole forti, ma non abbiamo mai abbandonato i nostri anziani Cons. GIACOMINI Maurizio No, il dubbio Sindaco BERGAGNA Stefano Non li abbiamo mai abbandonati perché, da quello che mi risulta il servizio lì dentro è uno dei migliori della zona, tanto che noi abbiamo una lunga lista d attesa che non riusciamo a soddisfare perché non ci sono i posti. E lo studio di fattibilità era stato fatto per portare la struttura a 60 posti, 64, se non ricordo male, che avrebbe consentito delle garanzie di

10 10 equilibrio finanziario, di funzionamento. Ancora una volta, e questo già per oltre 10 anni di richieste che ci sono agli atti e quant altro, questa autorizzazione è stata negata. Ho qui la copia, ve la posso anche leggere, ma credo che l abbiate negli atti, in cartella. Però questa è la risposta della Regione, con tanto di protocollo, 14 febbraio 2013, dove dice praticamente: non vi autorizziamo, fino alla revisione del fabbisogno regionale di posti letto per anziani non autosufficienti la Direzione non può esprimere alcun parere diverso dalle determinazioni dalla succitata deliberazione, che è del 2008, dove si ribadiva che si bloccava tutto e che non si davano nuovi posti. Quindi praticamente abbiamo le mani legate, cioè ci troviamo a dover tenere i posti che abbiamo con una dimensione troppo piccola. Il problema è la dimensione che è troppo piccola. Poi in questi anni abbiamo avuto assenze di personale, del nostro personale. Diritti sacrosanti, legge 104 e queste cose qui. Però nel privato paga l INPS, da noi rimane a carico del Comune. Abbiamo pagato i dipendenti due anni a casa, abbiamo pagato tutta una serie di assenze, legittime, per l amor di Dio, però alla fin fine sono dei costi. Si è detto: razionalizzare. Ma, il costo della luce, abbiamo fatto questi appalti, ma alla fin fine, sì, non è così facile risparmiare cifre di questo genere, perché il problema è la dimensione della Casa di Riposo, è troppo piccola. In più il personale che ho non lo posso licenziare. Se non hanno fatto certi corsi, per cui non possono fare certi tipi di lavoro, se hanno delle inidoneità di mansione, per cui non possono essere addette a certi tipi a muovere, ad alzare gli anziani, io devo chiamare ditte esterne, che pago. Quindi c è stata una dinamica di costo che è lì da parecchio tempo e quindi incide portando il disavanzo alle cifre che vi ho detto. E non credo che possa esistere nessun tipo di

11 11 attività che perde, che ha una perdita di euro all anno. Perché questa è la perdita della Casa di Riposo che avremo nel Ed è una cifra consistente. Forse qualche anno addietro potevamo far finta o comunque cercare in qualche modo Ma, voglio dire, c erano trasferimenti della Regione che, ripeto, quest anno sono di euro in meno e di euro in meno rispetto al Quindi cifre significative. E sono dati ufficiali, dati riscontrabili dal bilancio. Ripeto che tutta la pubblica amministrazione sta dimagrendo. Sono stati chiusi ospedali nella nostra regione, è stato chiuso parzialmente o quasi totalmente, secondo me, l ospedale di Gemona, l ospedale di Cividale. C è in corso una ristrutturazione di tutto il settore pubblico. Cioè, o ci sono delle gestioni che riescono ad avere anche un attività di equilibrio finanziario o altrimenti non le possiamo più reggere. Perché questo è il messaggio e questo è un messaggio chiaro. Guardate che io sento in giro, e forse non tutti hanno capito: qui si parla di sostenere casse integrazioni, redditi di cittadinanza, pensioni, e si promette anche alla gente di non far pagare le tasse. Tagli nessuno ne vuole fare perché tagliare è doloroso. Non so, vedremo dove arriveremo. Vedremo quando, ho sentito dire da qualche esponente politico che a settembre non ci saranno i soldi per pagare le pensioni. Qualcuno l ha detto. Mi pare che anche il governo dice: guardate che tra un mese non abbiamo soldi per pagare la cassa integrazione in deroga. Quindi, sì, i conti si fanno, ma si fanno come in famiglia, cioè tanto entra e tanto deve uscire. Io dico, è facile stare all opposizione e usare dei paroloni: i nostri vecchi, bisogna risparmiare sull energie elettrica, quello o quell altro. I conti sono altri. Cioè, qua si chiede anche un senso di responsabilità per il paese. Cosa vogliamo fare? Tenere in piedi la struttura e arrivare al default? Cioè, che

12 12 dopo in quattro e quattr otto la chiudi, prendi gli anziani che sono lì dentro, un pochi li mandi nelle strutture grosse, non so, alla Coianiz, a San Daniele, nelle strutture che hanno dimensioni di oltre 100 o 150 anziani e quindi reggono, hanno una dimensione tale che possono reggere. Oppure vogliamo trovare una soluzione dove poter fare degli investimenti, una ditta privata che verrà selezionata attraverso una gara, ci sarà una gara pubblica, quindi più ditte parteciperanno e in base ai requisiti e ai parametri verrà fatta questa aggiudicazione. Vogliamo pensare ad un rilancio attraverso degli investimenti privati? O vogliamo far finta di non vedere finché non esplode la bomba? Cioè, guardate che qua in questo momento si parla, l ho già detto Non sappiamo. Molti Comuni della zona non hanno chiuso il bilancio né sono in grado di chiuderlo. Anche perché non si capisce quali sono le entrate. E se non ha la visione sulle entrate, non puoi chiudere un bilancio. Non si sa se verrà pagata l IMU, che per il Comune è un entrata, la TARES non si sa se c è o non c è. Intanto, però, i tagli che ti hanno fatto, che la Regione ha già comunicato, quelli sono sicuri. Dico, se volete mandare in default il Comune, possiamo anche rischiare, però sia una decisione responsabile di tutti. Io dico, questa è un operazione, una scelta dolorosa, però reversibile, non è una scelta definitiva come chiudere una struttura. È una scelta reversibile che consente di fare degli investimenti, dove il Comune controllerà questa struttura, controllerà la qualità della struttura con appositi organismi di controllo, come ha sempre fatto. Tempo fa l Assessore Pezzetta ha visto che la cucina Ogni tanto va a provare i pranzi, eccetera, ha sentito degli anziani che si lamentavano dei pasti: abbiamo preso il cuoco e lo abbiamo spedito, è stato cambiato. Era un cuoco di una cooperativa. Perché anche la disciplina che vige nel privato è molto

13 13 più semplice. Fosse stato un nostro cuoco, vi posso garantire che era ancora lì. Perché è così che funzionano le cose. È inutile, lo sappiamo tutti. Cons. GIACOMINI Maurizio Ma io non ho detto che il problema non sia grosso, l ho capito, e non ho dato un rifiuto aprioristico. Dico solo che, siccome la Casa di Riposo è una cosa importante per Buja, qualsiasi decisione che prendiamo deve essere più condivisa possibile. Tutto lì quello che ho detto. E poi il discorso dello studio di fattibilità di Baracchini: non mi riferivo assolutamente a quello lì come studio inutile. Assolutamente. Per me quello era necessario. Sindaco BERGAGNA Stefano Be, dico, faccia nomi e cognomi. Cioè, io sono abituato a confrontarmi, a mostrare la faccia e a dire pane al pane e vino al vino. Dica quello che deve dire e chiuso. Cons. GIACOMINI Maurizio No, io non penso sia Ce ne sono altri che forse Bon, non è il caso di tirarli fuori adesso. Sindaco BERGAGNA Stefano Ecco. Allora, credo che già da tempo il tema è stato posto in Consiglio comunale, come è già stato detto, la questione è stata portata nella Commissione capigruppo, da tempo sono stati diffusi i dati finanziari 2011 e 2012, la delibera è stata Cioè, sappiate che la perdita è di euro al mese. Cioè, oggi siamo in maggio e per 5 fa euro. Sono stati persi euro su questa gestione euro non sono una cifra così irrisoria in un momento in cui

14 14 Cons. (a microfono spento) Sono stati spesi, non persi. Sono stati spesi, cioè nel senso che non sono stati buttati via, ecco. Sindaco BERGAGNA Stefano Sì, d accordo. Però per me, quando non abbiamo, non c è un equilibrio finanziario, rischiamo di fare Se invece pensiamo ad una strategia di investimento, di intervento, possiamo rilanciare questa struttura e il Comune ad un certo punto, quando saranno stati fatti questi investimenti, la può riprendere, magari saranno cambiate anche le condizioni generali, speriamo in meglio. Ripeto che non è una scelta definitiva, non è una scelta irreversibile, perché parliamo di un affitto, per cui l affitto ha una durata e, se ci sono situazioni particolari, saranno messe anche delle clausole di recesso e quant altro. Per cui non stiamo parlando di chiudere la struttura, non stiamo parlando di abbandonare gli anziani a sé stessi. Il Comune li ha sempre seguiti e continuerà a seguirli. Stiamo parlando di una diversa modalità di gestione attraverso ditte specializzate del settore che riescono a condividere risorse, tipo avere il direttore qui e là, il personale medico per quel minimo di assistenza sanitaria che può servire, fare ulteriori investimenti. Perché io sono sicuro che verranno fatti ulteriori investimenti perché questo è assolutamente necessario. A noi questo è precluso, precluso da un punto di vista delle risposte ufficiali, che conoscete, che sono qui, sono scritte; è precluso anche da tutta una serie di norme che stanno paralizzando tutta l attività dei Comuni, non solo della Regione, ma d Italia, attraverso quella normativa che viene chiamata patto di stabilità e che molti hanno ribattezzato patto di stupidità. Ed è così. Quindi io ritengo che di queste cose se ne sia parlato. Questa è la sede istituzionale, non è la

15 15 Commissione di Consiglieri comunali che è stata costituita, quindi un gruppo ridotto di Consiglieri comunali, qui è tutto il Consiglio comunale, qui c è tutta la rappresentanza eletta a Buja, quindi questa è la sede dove si può discutere, per dopo giungere ad una decisione. Perché guardate che i tempi della gara, i tempi per la trattativa sindacale, perché l operazione è complessa in quanto i dipendenti pubblici passeranno nel privato, cioè non sono procedure che si fanno tutti i giorni, ma sono procedure che hanno tempi lunghi, è una gara di un certo tipo, una gara pubblica di un certo tipo, complicata, vanno preparati i bandi, gli atti, per cui è necessario approvare questo per arrivare almeno con una nuova gestione a gennaio. Ma siamo già stretti con i tempi. Credetemi che siamo già stretti con i tempi. Altrimenti continueremo ad andare avanti nella situazione in cui siamo. E le ragioni perché lo stiamo facendo ve le ho già dette, le conoscete anche voi, perché stiamo facendo questo tipo di scelta. Prego, altri interventi? Santi. Cons. SANTI Stefano Innanzi tutto io volevo ringraziare il Sindaco per il rinvio del Consiglio comunale a questa data: ha raccolto le esigenze di un po di Consiglieri e ha permesso a tutti i Consiglieri di essere presenti. Detto questo, a me sembra importante che questa sera si dibatta dell argomento perché, giustamente, questa è la sede istituzionale, però inviterei a tenere i toni bassi e a far prevalere il ragionamento, nel senso che, come è stato già detto, la Casa di Riposo è un patrimonio storico della nostra comunità, che è stato vissuto sempre come bene collettivo, bene pubblico, per cui la decisione che si andrà ad assumere andrà a toccare questo sentire comune, andrà a toccare questioni di carattere sociale, di carattere gestionale, di carattere sicuramente economico, ma anche di carattere

16 16 umano ed affettivo. Ci sono diverse componenti nell argomento che si affronta. E ritengo che non aiuti il ragionamento dire: o decidiamo stasera di esternalizzare o chi è contrario vuole che si arrivi al default del Comune, cioè, sostanzialmente, al fallimento del Comune. Penso che nessuno dei Consiglieri seduti qua sia minimamente intenzionato ad arrivare ad una situazione di questo tipo. Penso invece che tutti i colleghi Consiglieri abbiano a cuore la questione e abbiano anche voglia di dire la loro sulla questione, voglia di dirla in maniera ponderata, in maniera consapevole, avendo a disposizione tutti gli elementi per compiere una valutazione così importante, e di farlo in maniera anche assolutamente trasparente, assolutamente chiara e, ripeto, assolutamente consapevole. Proprio perché era stata sollevata inizialmente in maniera abbastanza discorsiva la questione dello sbilancio dei conti della Casa di Riposo, il nostro gruppo si era premurato di cercare di recuperare i dati con una richiesta che risale ancora al 31 ottobre dello scorso anno. Avevamo chiesto sia i dati economici, sia i dati tecnicoorganizzativi, perché sono due pilastri che ci permettono di capire effettivamente cosa c è che va o cosa c è che non va nel funzionamento della Casa di Riposo. Ora questi dati sono arrivati, per quanto riguarda quelli economici, solamente nella riunione dei capigruppo che è stata fatta, mentre gli altri di fatto non sono mai arrivati: siamo dovuti andare a cercare di recuperarli un po a spizzichi e bocconi perché attualmente non c è nessuno in Comune che abbia la disponibilità di tutte queste informazioni. E secondo me anche questo è un indicatore del funzionamento. Sicuramente l elemento economico ha un peso nelle scelte che si vanno a compiere: c è attualmente una copertura del costo del servizio che si aggira attorno al 65%. Però noi siamo amministratori, consiglieri, non di

17 17 un impresa, ma di un ente pubblico, e questo è un elemento molto importante che va sempre tenuto in considerazione. Questo non vuol dire che dobbiamo essere i paladini dello sperpero del denaro pubblico, non lo siamo mai stati, ma penso che gran parte delle Amministrazioni locali si siano comportate generalmente in maniera virtuosa. Fra parentesi, il bilancio di quest anno non lo abbiamo chiuso neanche noi, siamo ancora in attesa dei dati. Ma sicuramente non se ne fa una colpa a questa Amministrazione, siamo tutti consapevoli di cosa sta succedendo nel nostro Paese. Però anche i dati economici devono avere delle loro chiavi di lettura. Ad esempio, il leggere che dal 2011 al 2012 i costi relativi a uno degli appalti, quello relativo all assistenza e all igiene, è aumentato del 31% o che i costi solo per l Enel sono aumentati da a , penso che meriterebbe più di qualche approfondimento. La variazione complessiva dei costi, che è stata di circa , per l esattezza, in gran parte è legata a questo aumento dell appalto esterno. Per cui non esiste, cioè non è un dogma che l esternalizzazione sia automaticamente un fattore di beneficio. Io inviterei a riflettere su quello, anche in termini strettamente economici, lasciando da parte adesso le considerazioni di carattere più strettamente legate al rapporto con i degenti, gli aspetti umani, pensare ai nostri vecchi, che non è solamente una frase di tipo retorico, ma è una frase che noi dobbiamo avere sempre presente. Non parliamo qua di pezzi meccanici, parliamo di persone a cui dobbiamo garantire una qualità della vita, finché sono in vita, che deve essere (interruzione fine nastro) recuperare anche quelle che sono delle buone pratiche che ci sono in giro per il nostro paese, anche tenuto conto della ridotta dimensione della nostra Casa di Riposo perché 27 posti letto, di cui solo una parte per non

18 18 autosufficienti, effettivamente è un numero esiguo. Però valutiamo la Casa di Riposo e il Centro Anziani nel loro insieme: sono nati secondo una certa logica e noi non dobbiamo dimenticare questa logica. Le casette, le stanze che ricordava in precedenza Aldo Calligaro, che conosce molto bene e ha seguito con passione Ecco, la sua Amministrazione, rispetto alla quale su certi temi io sono stato anche in polemica, sicuramente sulla Casa di Riposo e sul Centro Anziani è un Amministrazione che ci ha messo il cuore. E per raccogliere tutti questi elementi a me non dispiace un percorso analogo a quello che si sta compiendo relativamente alle scuole. Un percorso che penso che tutti i colleghi Consiglieri che fanno parte della Commissione Scuole possono, pur nelle difficoltà del lavoro che si sta realizzando, penso che possano condividere la positività di questa esperienza: un punto di raccolta, di elaborazione, di confronto che poi sicuramente non esaurisce in sé la scelta, perché non è competenza delle Commissioni quella di scegliere, ma può costituire un validissimo strumento di supporto alle scelte del Consiglio comunale. Noi non abbiamo preclusioni, non esistono delle preclusioni, ma certamente non ci piace che ci sia questo indirizzo così dogmatico che non parte da un effettivo confronto fra tutte le forze presenti all interno di questo Consiglio comunale che, per quanto attualmente il voto possa essere valido, sono portatrici delle diverse sensibilità presenti all interno del Comune. La Casa di Riposo non è la Casa di Riposo o il Centro Anziani di una o dell altra maggioranza o della maggioranza o dell opposizione, è la Casa di Riposo di tutti. Per cui penso che tutti abbiano il diritto, la voglia e la volontà di poter esprimere, di poter dare il loro apporto alla ricerca di una soluzione che non sia precostituita, ma che vada nella direzione di un miglioramento delle prestazioni, tanto

19 19 delle prestazioni di carattere assistenziali quanto quelle di carattere gestionale ed economico. Mi sia permesso associarmi ad Aldo Calligaro nel ragionamento che non vuole andare ad inficiare la necessità di questo confronto allargato da realizzare nei prossimi mesi per decidere in maniera il più possibile condivisa il destino della nostra Casa di Riposo, ma, caso strano, oggi siamo l 8 maggio del 2013; il 7 maggio del 2003 succedeva il patatrac della Casa di Riposo, cioè quasi una nemesi che ci riporta, dieci anni dopo, un po a raccogliere i frutti avvelenati di quanto successo al tempo. Penso che questo debba far pensare tutti, chi c era, chi non c era, chi aveva delle responsabilità e le ha gestite in una certa maniera, sul tipo di scelta che andiamo a compiere. Un ulteriore ed ultima valutazione, perché non voglio dilungarmi troppo, perché mi interessa proprio tanto sentire quello che avranno da dire gli altri colleghi: è vero che la lettera che mostrava prima il Sindaco Bergagna era una lettera di diniego all ampliamento, però era sicuramente un ampliamento cospicuo passare da 27 a 67; forse un percorso intermedio poteva essere anche tentato e a maggior ragione può essere tentato adesso perché siamo in una fase di transizione: è cambiato un governo regionale, se ne sta instaurando uno nuovo e, da quello che si sente, da quello che è dato sapere, anche in campo sanitario e in campo socio-assistenziale assisteremo a delle modifiche. Penso che sia interesse anche dell apparato regionale garantire delle scelte nel settore pubblico, se queste scelte nel settore pubblico vengono fatte con oculatezza e non rappresentano un ulteriore impoverimento delle casse. Per cui dopo potrei tornare sul discorso delle garanzie, se entra il privato, dell interesse che può avere un privato nel gestire una Casa di Riposo così piccola, ma eventualmente affronteremo in seguito queste tematiche. Il mio invito ai colleghi,

20 20 all Amministrazione, alla Giunta e al Sindaco è di dibattere, ma anche di aprire una fase di riflessione, che non deve durare all infinito, di ricerca di scelte condivise, in maniera che questo Consiglio comunale possa uscire poi a testa alta nei confronti della popolazione e dire: noi siamo consapevoli che la Casa di Riposo è un patrimonio comune e collettivo di Buja, perché continui ad esserlo abbiamo fatto queste scelte, il più possibile condivise. Sindaco BERGAGNA Stefano Bene. Allora rispondo subito. Si è detto che l Amministrazione Calligaro ha gestito bene la Casa di Riposo. Va be, io non c ero quella volta. Posso però dirvi che c è una lunga lista d attesa nella nostra Casa di Riposo, quando si entra in quella struttura lì non si sente odore di urina, come qualche volta in passato invece è successo, questo significa che gli anziani vengono gestiti in un certo modo. Questa, a detta di tutti provate a chiedere è una delle migliori Case di Riposo della zona. Quindi non credo che questa Amministrazione possa essere accusata di cattiva gestione, almeno nella qualità, della struttura. Punto uno. Punto due: se vuole continuare a rimestare nella querelle politica, nella polemica degli arresti, dei non arresti, eccetera Si è detto di tutto e di più. Tra le tante cose che si sono sentite dire è che c è stata una goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma di un vaso che era troppo pieno, di una situazione che era stata lasciata degenerare forse prima. Quindi forse, prima di tirare le colpe a quello o a quell altro, credo che questo non ci porti, insomma, a un lavoro costruttivo. Mi pare che è un fatto spiacevole che è accaduto, credo che siano passati quasi dieci anni da quel fatto lì e non penso che abbia un significato costruttivo nel momento attuale dire: sì, sono andate via le suore, allora adesso raccogliere quello che avete

21 21 seminato quella volta. Mi pare di capire che questo, insomma, è il concetto. Da quella volta è cambiata molto la gestione della Casa di Riposo e ci sono tutto un insieme di norme che riguardano la sicurezza. Ormai da nessuna parte mi risulta che le suore facciano attività di assistenza diretta, mi pare che fanno assistenza religiosa. Che è sicuramente importante. Che è sicuramente importante, perché dare conforto agli anziani con l assistenza religiosa è una bella cosa. L assistenza diretta ormai è delegata a organismi, a figure professionali. Per cui non voglio addentrarmi ulteriormente in questo discorso. Rivendico che questa Amministrazione ha gestito negli ultimi dieci anni correttamente questa Casa di Riposo, con servizi di qualità, che voglia continuare su questa linea. Il dispiacere è, purtroppo: come avvengono gli inserimenti? Gli inserimenti lì dentro avvengono quando si liberano dei posti, spesso per l età avanzata, per eventi naturali, diciamo. Si libera un posto e ci sono anche delle graduatorie. Purtroppo spesso entrano autosufficienti e magari dopo un certo periodo di tempo gli anziani diventano non autosufficiente. Anche per questa dinamica di inserimento non puoi scegliere se c è quello di Buja, perché non è che i posti possano rimanere vuoti per tanto tempo in attesa che arrivi una persona di Buja, che in quel momento magari non c è, perché questo vorrebbe dire aggravare Non puoi tenere dei posti liberi quando c è un attesa. Per cui nel tempo lì dentro abbiamo anche moltissime persone che sono da fuori, che non sono del paese, mentre i nostri anziani si trovano già in strutture esterne, a Tarcento Cioè, qua in giro siamo circondati da strutture più grandi, di un altra dimensione. Ripeto, strutture che per la loro dimensione garantiscono un funzionamento corretto. Il problema certo ed incontrovertibile è una dimensione troppo piccola della nostra

22 22 struttura. La richiesta di ampliamento è stata fatta, ma in passato la richiesta di ampliamento è sempre stata più modesta, cioè ci si limitava a trasformare i posti di non autosufficiente in autosufficiente. È stata negata pure questa. È stata negata anche questa. Perché è stata negata? Va spiegato. Perché esistono tutta una serie di strutture a Trieste, a Pordenone, un po su tutto il territorio comunale che sono per autosufficienti, ma vorrebbero trasformarsi per non autosufficienti, perché la realtà anche lì è quella naturale, nel senso che arrivano anziani autosufficienti, dopo qualche anno le condizioni di salute per l età degenerano e diventano non autosufficienti e chiaramente vengono tenuti, poi magari vengono trasferiti in altre strutture e si creano tutta una serie di problemi. Però la Regione nel caso di non autosufficienti trasferisce un contributo di 16 e qualcosa euro al giorno per paziente. Quindi, se riconosce un ampliamento alla struttura di Buja, lo deve riconoscere a Trieste, lo deve riconoscere a tutte quelle molteplici strutture che da anni stanno richiedendo questo, con un impatto sul bilancio regionale di qualche milione di euro. E questo la Regione non lo vuole fare. Non l ha fatto l Amministrazione di Riccardo Illy, non l ha fatto l Amministrazione di Tondo. Adesso voi mi dite che lo farà, ma quando? Io dubito che lo farà. Perché la situazione finanziaria sarà pesante, è pesante per i Comuni, è pesante per le Regioni, è pesante per lo Stato. Perché per me c è molta gente che parla, però ancora non ha fatto bene i conti di quelle che sono le situazioni. Cioè, anche nel welfare ad un certo punto dovrai decidere dove tagliare perché teoricamente tutto a tutti non puoi dare. Con conseguenze sociali importanti, stiamo attenti. Perché quando cominci a non pagare le casse integrazioni in deroga qualcosa succede, non è che Ecco. Quindi credo che nessuno possa accusare questa

23 23 Amministrazione di non aver tenuto per bene questa struttura. Qua mi si dice, tutti mi dicono: parliamone, parliamone, continuiamo a parlarne. Io il messaggio, l input l ho dato da mesi e, come avete riconosciuto, ne ho parlato più volte in Conferenza di capigruppo. Nessuno è venuto a dirmi: facciamo una Commissione, parliamone ancora, riuniamoci. Cioè, voglio dire, ci sono stati mesi di tempo per fare queste cose e non c è stata nessuna richiesta a proposito. Guardate, è vero che è una situazione importante. Io so che stare all opposizione è facile perché è facile fare discorsoni e dire: sono i nostri anziani, eccetera, è un patrimonio. Certo. Abbiamo avuto anche ospedali, l ospedale di Gemona, nato da una confraternita ancora nel Medio Evo, Cividale pure, cioè sono strutture che vengono dal Medio Evo, eppure ormai deve vigere anche lì un criterio, non puoi più permetterti di tenere tanti punti nascita dove nascono pochi bambini e poi non hanno neanche quelle sicurezze di Pronto soccorso pediatrico o neonatale o quant altro. Ci sono ormai ospedali di alta specializzazione che, se vuoi farti un menisco, vai a Monastier, uno prende la macchina, va via la mattina e il giorno dopo lo riportano a casa. Perché ormai c è un alta specializzazione anche su questo tipo di interventi. Cioè, c è anche un settore sanitario e sociale che in questi anni si è differenziato e ha raggiunto Allora, qui c è un punto incontrovertibile: esiste una perdita gestionale che non è di quest anno, che è degli ultimi dieci anni, sicuramente, è una perdita gestionale che non si riesce a superare, se non con un ingrandimento della Casa di Riposo, portandola almeno a 60 posti, almeno a questa dimensione; oggi come oggi questa operazione non ce la lasciano fare, non possiamo farla, quindi quali sono le alternative? Sono mesi che in sede di capigruppo dico queste cose. Va bene, io sono anche pronto a ritirare il punto all ordine del giorno, a fare delle riunioni

24 24 specifiche, però per quanto tempo? Cioè, qua mi si deve dire: un mese, due mesi, cioè io pretendo che, se ci deve essere un rinvio, debba essere a tempo limitato perché vi ho spiegato la situazione, a seguito dei tagli della Regione, non è più sostenibile come sta andando avanti adesso. Non è più sostenibile, il Comune non riesce a sostenerla. Prego, Moreno. Cons. BRIANTE Moreno Premetto, come membro della Commissione poc anzi citata, che non posso altro che confermare la totale assenza di informazioni, la totale assenza di comunicazioni. Sono fiducioso e spero che comunque nell addivenire si possa migliorare anche questa défaillance. Noi abbiamo avuto modo di leggere i numeri, il Sindaco ha più volte ripetuto che sono stati dati per tempo: in effetti è vero. Abbiamo avuto modo di leggere, studiare, guardare. Un dato preoccupante che comunque mi è saltato subito all occhio è l incremento dei costi che c è stato fra il 2011 e il 2012, un 32% in più di costi o di sbilancio che comunque è preoccupante e fa capire che c è qualcosa che sta andando in una direzione contraria: anziché risparmiare si spende di più. Ci sono delle voci, in particolare l assistenza e l igiene con un aumento del 31%, ci sono altre voci molto preoccupanti, sull Enel il 49% in più, il metano il 22% in più, manutenzioni il 26%. Sono numeri che comunque dovrebbero dare qualche segnale. Ora, se siamo arrivati a questo punto è inutile che stiamo qua a dare colpe. Ci siamo, è inutile negarlo, siamo arrivati a un punto. Adesso la soluzione Io mi sono sempre più convinto che questa sia l unica alternativa possibile a questo punto, a meno che non ci siano presupposti che comunque meriterebbero un ulteriore approfondimento, con tempi lunghi abbiamo appena sentito e ulteriormente preoccupanti. La mia convinzione può essere quella,

25 25 positiva, ma, andando a leggere quello che si chiede nella delibera - affitto del relativo ramo d azienda - io vorrei chiedere a chi ha stilato il documento se ci sono state delle analisi approfondite su questa possibilità, se sono state fatte le opportune valutazioni di costo, a cosa si va incontro, quali spese deve sostenere l Amministrazione, con quali regole, se ci sono contrattualistiche particolari, se ci sono vincoli imposti a livello regionale, provinciale o quant altro sugli enti che dovranno essere comunque cambiati nelle forme e nelle procedure. L affitto del ramo d azienda secondo me è un qualcosa che merita ulteriore approfondimento e anche informazione da parte di chi recepisce queste notizie, capire dove si va a parare e con quali criteri. E poi un altra domanda che vorrei fare è se ci sono state già delle analisi e dei sondaggi, se c è qualche azienda che ha l interesse, ma manifestato in forma concreta con richiesta di documentazione, con richiesta di analisi, con richiesta di fornire a chi avrebbe l interesse ad entrare a far parte di questa gara, se c è stato qualcuno che ha chiesto la documentazione, che ha chiesto i bilanci, che ha chiesto di verificare i costi. Perché solo se c è qualcuno che chiede dei dati si può concretamente parlare di qualcuno che è interessato a fare la gara. In altra forma dobbiamo anche capire che una gara potrebbe anche andare deserta, per una serie di motivi. Cosa si fa a quel punto? Questa è un altra domanda che vorrei sottoporre. Sindaco BERGAGNA Stefano Allora, qui si è più volte detto che c è stato un aumento dei costi dal 2011 al Be, ho detto all inizio che il Comune, a differenza di una ditta privata, quando il personale usufruisce, non so, della Legge n. 104 o va in maternità, come è successo, deve chiamare una persona di una ditta esterna, deve

26 26 aumentare il costo. E non è che mi viene rimborsato questo costo. Questo costo rimane a carico del Comune. Mentre, per quanto riguarda il costo dell illuminazione pubblica, questo è un problema che riguarda tutto il Comune, anche per la pubblica illuminazione, dove c era una ditta che ha cercato di aumentare i prezzi, a mio modo di vedere in modo non dovuto, e il Comune ha bloccato questi pagamenti, però siamo in contenzioso con questa ditta. Comunque il 31 dicembre 2012 abbiamo recesso dal contratto e adesso siamo un l Enel. Comunque non abbiamo pagato i soldi che dovevamo dare a questa ditta perché ci aveva formulato dei conteggi, degli aumenti non congrui. È vero che da un punto di vista finanziario sono arrivate le fatture e queste fatture sono state contabilizzate, anche se non sono state pagate ancora. Per cui quella parte lì comunque può quantificarsi in euro, cioè quell aumento che vedete. È chiaro che comunque in questi anni c è stato un costo dell energia, complessivamente. Basti vedere quanto si paga alla pompa della benzina. Per quanto riguarda poi l affitto del ramo d azienda, ho detto, è una scelta che è stata fatta appunto perché l affitto ha una durata, un tempo determinato ed è reversibile. Cioè è un discorso che è reversibile, nel senso che il Comune, se cambiano le condizioni o comunque ad un certo punto, dopo che sono stati fatti questi investimenti ed eventualmente ammortizzati, può riprendersi in mano tutta la gestione e tornare eventualmente ad una gestione diretta. Quindi è una formula che, a differenza della cessione, della cessione dell attività, quella sarebbe una questione definitiva, nel senso che tu cedi tutta l attività a qualcuno e quello la gestisce. Cosa vuol dire per noi? Teoricamente vuol dire azzerare questo costo. Probabilmente il primo anno non prenderemo nulla di affitto perché la spesa per riportare in equilibrio è considerevole, ma magari negli anni successivi ci

27 27 potrebbe essere anche un introito legato all affitto. Ma questo per il Comune non è molto importante, perché abbiamo detto prima che non è un azienda che deve fare dei profitti. Il Comune gestisce le sue attività con il principio del pareggio e molte volte anche, come è avvenuto per la Casa di Riposo, accettando la perdita gestionale. L abbiamo sempre accettata, l abbiamo sempre saputo, io sono amministratore da dieci anni, abbiamo sempre saputo che la struttura perdeva, però erano anni in cui si era tutti più ricchi. Erano anni in cui eravamo tutti più ricchi, i soldi arrivavano da parte della Regione, lo Stato li dava alla Regione, la Regione li girava al Comune e quindi, anche se si chiudeva in perdita, si cercava comunque di migliorare. Perché in dieci anni comunque sono state chieste le autorizzazioni a crescere, a poter fare nuovi investimenti, ma vi ho spiegato, per le ragioni che vi ho detto prima, che queste richieste sono state sempre respinte. Ora, noi siamo tenuti a fare una procedura di gara, quindi, come si suol dire, di evidenza pubblica. Questo è un atto di indirizzo. Questo è un atto di indirizzo, che vuol dire che questo documento non si prende e si mette in gara, vuol dire che ci dovranno essere atti successivi dove si dovrà prendere un contratto d azienda, dovrà essere calibrato, dovranno essere messe tutte quelle garanzie che qui abbiamo chiesto. (Voci confuse). Ma questo lo sapremo al momento della gara, cioè ci sarà una gara. Sì, non è che posso (Voci confuse). Posso dire che situazioni analoghe, in situazioni analoghe fatte da altri Comuni, hanno sempre trovato un riscontro, perché ci sono diversi operatori commerciali, diciamo imprenditoriali di questo tipo di settore specialistico qua in giro, posso pensare almeno a tre o quattro. Io credo che la gara non avrà meno di quattro offerte, almeno quattro offerte, che comunque potrebbero ipotizzare di creare delle sinergie con le loro