CONSIGLIO COMUNALE DEL 31 MARZO 2008

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1 CONSIGLIO COMUNALE DEL 31 MARZO 2008 [Il Segretario Generale procede all'appello] COMUNICAZIONI DEL SINDACO USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Attualmente i presenti sono 15, la seduta è valida. Nominiamo scrutatori il consigliere Tomì, il consigliere Baccaglini ed il consigliere Pigaiani. Tra le comunicazioni del Sindaco, ho parlato poc'anzi, non ci sono cose urgenti, per cui vengono rimandate ad una illustrazione più ampia nel prossimo Consiglio Comunale. Quindi passiamo subito all'illustrazione del primo punto all'ordine del giorno. 1

2 PUNTO N. 1: Approvazione convenzione per la gestione rete provinciale Informagiovani. Periodo ASSESSORE BARBIERI GIULIO L'oggetto è "approvazione convenzione per la gestione rete provinciale Informagiovani anno ". Gli Informagiovani del Veneto sono sorti alla fine degli anni '80, grazie alla legge regionale 29/1988, "iniziative e coordinamento attività in favore dei giovani", e già nel '97 si era pensato ad una convenzione per una rete provinciale Informagiovani fra la Provincia di Rovigo e dieci Comuni polesani. Questo primo protocollo d'intesa prevedeva ruoli diversificati per la Provincia, il Comune di Rovigo e gli altri Comuni aderenti, che erano Ariano, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Corbola, Occhiobello, Polesella, Porto Viro, Taglio di Po e Villadose. L'anno successivo il nostro Comune riteneva di aderire all'accordo, trainando così via via altre municipalità, quali Adria, Bergantino, Ceregnano, Costa di Rovigo, Ficarolo, Fiesso Umbertino, Gaiba, Stienta, Melara e Porto Tolle. L'originaria convenzione è stata rinnovata più volte, allargandosi di anno in anno a nuovi Comuni, ma soprattutto toccando nuovi settori di competenza, perché il mondo del lavoro giovanile si trasformava velocemente e diventavano sempre più consueti termini come flessibilità e precarietà. Sono nate nuove tipologie di bisogni e di domande afferenti la sfera professionale, il tempo libero, il turismo, la dimensione personale. Sono stati, e lo sono ancora, anni di forte tensione sociale e culturale. Siglando questa convenzione, di durata biennale, con due diverse Amministrazioni locali del territorio palesano, si vuole continuare in una iniziativa alla quale tutti crediamo. La si vuole, se è possibile, rafforzare nel suo sistema organico di centri e di punti di informazione, dei quali l'informagiovani di Rovigo continua a rappresentare il supporti informativo ed organizzativo. La Provincia mantiene il ruolo di coordinamento e garantisce il buon andamento del servizio. E' a lei in genere che ci rivolgiamo per tutto quanto attiene la normativa sul mercato del lavoro, sollecitandola spesso a riunioni ed incontri periodici di formazione degli operatori. Sono però le singole Amministrazioni comunali che devono garantire la migliore gestione del servizio, secondo gli standard fissati dalle Conferenze nazionali in materia. In particolare gli operatori dovranno possedere una precisa conoscenza del contesto territoriale ove operano, dimostrare buone capacità di relazione interpersonale e conoscenza di base sulle tecniche informatiche. I Comuni dovranno dotare il proprio servizio di ambiente materiale e attrezzature adeguate, con particolare riguardo ai sistemi informatici e corrispondere anche un contributo aggiornabile di anno in anno, secondo le modalità previste dall'accordo. La quota forfetaria da corrispondere, che nel nostro caso ammonta a euro 2

3 2.000 annui, è fissa e determinata per numero di abitanti. Dà diritto all'uso su licenza dei programmi e delle banche dati, alla disponibilità di un operatore del centro Informagiovani di Rovigo e del coordinatore del servizio, nonché alla promozione dello Sportello locale. La Provincia supporta i Comuni anche economicamente, con un intervento di euro l'anno. In chiusura d'anno, mi permetto di osservare che gli accessi al nostro sportello sono stati nel 2007 oltre 2000, che vuol dire una media giornaliera di quasi 10 persone, provenienti da un comprensorio che si spinge fino a Trecenta, Giacciano e Lendinara, non escludendo neppure la bassa padovana. Sono soprattutto giovani diplomati in cerca di primo impiego, ma vi sono anche trentenni che hanno necessità di riqualificarsi per non rimanere fuori da un circuito lavorativo tanto selettivo. Hanno conosciuto lo sportello grazie agli opuscoli distribuiti nelle scuole o su internet o ancora parlando con gli amici. Vengono per colloqui orientativi con la responsabile, per effettuare ricerche sulla banca dati nazionali, ed anche solo per consultare le bacheche e gli annunci colorati appesi nella sala per il pubblico. Dallo scorso mese è nata una nuova forma di collaborazione con alcune agenzie di selezione lavoro, lavoro temporaneo e collocamento, con sede in Rovigo. Sperimentiamo la loro presenza diretta in Comune il lunedì mattina con personale qualificato a ricevere le domande ed a confrontarle seduta stante con le offerte a loro disposizione provenienti soprattutto dall'alto Polesine. USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Ringrazio l'assessore per l'illustrazione. Se qualcuno vuole intervenire in merito... CONSIGLIERE BOLDRIN EDO Buonasera a tutti, Sindaco, Giunta e Consiglieri. Credo che questi primi punti che approviamo siano tutti punti che conosciamo e che abbiamo già testato, tutto sommato, sul nostro territorio ormai da vari anni. La garanzia e la prova che il risultato di questi centri di gestione di rete provinciale stanno funzionando, è data dal fatto che stanno crescendo i Comuni che vi partecipano. Credo che quando l'iniziativa, l'idea è partita anni fa con la Provincia come capofila, i Comuni, fra cui Badia, che furono fra gli antesignani, abbiano dato e stiano dando - ed i numeri ne danno ragione - una prova che quando il servizio è buono e c'è un incontro di offerta e di domanda, probabilmente si fa anche l'interesse di gestione di rete. E' uno degli esempi in cui viene valorizzato anche il ruolo della Provincia. Infatti questo è anche stato ribadito a livello provinciale, dove, credo all'unanimità, tutte le forze politiche hanno votato il regolamento, la convenzione complessiva che adesso viene 3

4 all'attenzione anche del nostro Comune. Per cui credo che sia da salutare dicendo che le cose buone vanno avanti e hanno gambe, ma non sono scontate, perché le cose buone devono sempre essere supportate. USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Se non ci sono altri interventi, direi di porre in votazione il primo punto. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Il punto è approvato all'unanimità. 4

5 PUNTO N. 2: Approvazione convenzione per il proseguimento dei servizi Informaimmigrati presenti sul territorio provinciale. ASSESSORE BARBIERI GIULIO [La registrazione inizia da questo punto]...attività relative alla rete provinciale Informaimmigrati, attraverso la realizzazione, promozione, valorizzazione e potenziamento dei servizi Informaimmigrati presenti sul territorio provinciale nei Comuni di Rovigo, Adria, Badia, Castelmassa, Ceregnano, Lendinara, Occhiobello, Polesella, Pettorazza, Porto Tolle, Trecenta, Villanova Marchesana. L'emigrazione costituisce uno dei fenomeni sociali più importanti per il nostro Paese e per tutto il continente europeo. Nell'Unione a 27 Stati membri, cioè in un'area con circa mezzo miliardo di persone, gli immigrati con cittadinanza straniera sono circa 28 milioni, ma si arriva a 50 milioni se si includono quanti nel frattempo hanno acquisito la cittadinanza. Aggiungiamo che tra gli elementi chiave all'unificazione europea rientra anche la libera circolazione e ci rendiamo conto di come il fenomeno migratorio interessi praticamente tutti i Paesi, a seconda delle loro esigenze demografiche ed occupazionali. L'Italia è, insieme alla Spagna, il Paese europeo con più intensi flussi di ingresso, anche in ragione della sua posizione geografica. Conosciamo i motivi che spingono gli extracomunitari a stabilirsi nella nostra città: guerre ed instabilità politica che coinvolgono gli Stati di provenienza, mancanza di lavoro, speranza di trovare benessere nel Paese di destinazione. Nello stesso tempo l'occidente, prospero ed avanzato, pur vivendo un forte declino demografico, non sempre riesce ad offrire posti di lavoro in numero proporzionato ad un fenomeno massiccio, specialmente quando l'economia ristagna e la ripresa è più lenta di quanto sperato. Questo quadro complesso diventa a volte lo sfondo di emarginazione sociale, di sfruttamento e di delinquenze. Ne deriva che se il fenomeno migratorio è sempre stato un motore di sviluppo sociale ed economico, è necessario che gli immigrati sottoscrivano un patto con noi, pur rimanendo legati alle loro tradizioni, come fecero gli italiani, condividendo i nostri valori e le nostre regole, i nostri diritti ed i nostri doveri. Sappiamo che è difficile per gli Stati europei stimare il numero degli immigrati. Bisogna tenere conto dei residenti iscritti all'anagrafe e dei soggiorni autorizzati per brevi periodi. Bisogna aggiungere i nuovi nati nel 2007, poco meno di in Italia, le quote di lavoratori previsti dai decreti flussi; poi ci sono i ricongiungimenti familiari, circa, gli studenti universitari, i visti per motivi religiosi. Alla fine possiamo stimare una presenza di stranieri in Italia, comunitari e non comunitari, alla fine del E parliamo di regolari. Il dossier Migrantes evidenzia come il mare continui ad essere uno sconfinato cimitero. 5

6 Per Badia Polesine posso citare i dati all'inizio del 2008: 939 stranieri residenti, di cui 479 maschi e 460 femmine. Sono numeri praticamente doppi rispetto a cinque anni fa, che avvicinano ormai Rovigo, Verona, Treviso e Vicenza, almeno in termini di percentuale. D'altra parte il Veneto è la regione italiana che richiama più mano d'opera straniera, secondo solo alla Lombardia, e questo spiega come le fasce di età presenti siano soprattutto quelle dai 25 ai 45 anni. Abbiamo nella nostra città 279 marocchini, 113 albanesi, 126 rumeni, 213 cinesi, 50 persone di etnia russa ed altre 36 nazionalità variamente rappresentate. Il Comune di Badia ha attivato fin dal dicembre 2000 uno Sportello Informaimmigrati anche grazie al rapporto convenzionale con la Provincia di Rovigo. Questa iniziativa ha avuto il merito di aprire la strada ad altri progetti, anche più solidi e ramificati, che hanno dato vita ad una rete Informaimmigrati gestita in primo luogo dall'amministrazione provinciale, ma collegata ai diversi sportelli informativi di quei primi Comuni polesani che avevano ritenuto di aderirvi. La rete si è sviluppata soprattutto negli anni 2003 e 2004, ottenendo approvazione e sostegno dalla Regione del Veneto. In questi anni di intensa attività si è mirato ad agevolare i rapporti fra l'amministrazione e gli stranieri nella presentazione di pratiche burocratiche, nell'orientamento ed informazione per l'accesso al lavoro e nella risoluzione di conflitti sociali, attraverso il riconoscimento dei motivi che li hanno generati. Si pensò allora di agevolare la nascita di associazioni nell'ambito del privato sociale no profit, composte da operatori italiani e stranieri, che ci potessero dare una mano e con cui la Provincia di Rovigo si sarebbe successivamente potuta convenzionare per la gestione del servizio. In questo modo è nato un modello di mediatore linguistico culturale formatosi con corsi validi riconosciuti, conoscitori di lingue arabe, est europee, cinesi e centroafricane, che rispecchiano adeguatamente le presenze diversificate sul nostro territorio. Sono loro gli operatori presenti nelle sedi comunali nei giorni di apertura degli sportelli, tutti giovani, con un bagaglio culturale non indifferente. Negli ultimi anni sono venuti meno i finanziamenti regionali, che ovviamente si indirizzano verso altre iniziative innovative; ma i Comuni, legati reciprocamente alla rete provinciale, hanno ritenuto possibile proseguire autonomamente, anche perché ormai il loro numero si è allargato a 12. Per avere un'idea del lavoro svolto posso citare alcuni dati relativi al 2007: 286 utenti allo sportello di Badia Polesine, di cui 196 femmine; più interessati i marocchini, che sono venuti in 119, ma altre etnie, russe, ucraini e moldavi sono numericamente in crescita. Più restii sono i cinesi. Mentre 22 italiani hanno chiesto ragguagli sulle procedure burocratiche per assumere una badante. 6

7 Le richieste principali riguardano il permesso di soggiorno, i ricongiungimenti, la ricerca di lavoro e la conoscenza dei vari servizi comunali. Un terzo circa dell'utenza viene addirittura da fuori provincia. La proposta di convenzione che si sottopone a giudizio del Consiglio comunale è relativa al solo 2008 e con essa si ribadiscono i servizi offerti alla popolazione italiana e straniera in tema di informazione, consulenza e in materia di immigrazione. Si appoggia naturalmente a quelle agenzie del territorio che istituzionalmente trattano il fenomeno e che sono la Prefettura, la Questura e i Centri per l'impiego. La Provincia coordina gli sportelli, programma le attività assieme ai Comuni, ricerca sul mercato le Onlus con cui concludere ed affidare i servizi di mediazione culturale, secondo i dettami di aggiudicazione di cui alla legge 381/91 art. 5. Partecipa con un apporto pari circa alla metà della spesa, circa euro, mentre i Comuni coprono secondo i criteri proporzionali i rimanenti euro. Approvando il rapporto convenzionale, il Comune di Badia Polesine si impegna a concorrere con una quota di euro 2.433, garantendo così l'apertura dello sportello due giorni alla settimana, con un monte ore più o meno analogo ad Adria e Lendinara. Saranno presenti in Assessorato il martedì ed il giovedì, per complessive 4 ore, mediatori culturali in lingua russa ed araba. Il rapporto che già opera in forma fiduciaria, avrà durata fino a fine anno, coprendo così tutte le 52 settimane dell'anno corrente. CONSIGLIERE BOLDRIN EDO E' vero che questa sera abbiamo un Consiglio che è importantissimo, però anche questo punto, (lo dico al Consiglio, lo dico a me stesso, lo dico forse alla città che è così scarsissimamente presente, purtroppo, anche al dibattito consiliare, che avvertiamo), dietro a delibere come quella che prendiamo, dietro delibere come quelle che stiamo prendendo, che è quella del proseguimento del servizio Informaimmigrati, ci sarebbe molto da riflettere come amministratori della città, come personale politico avvertito, che abbia sensibilità per questa città. In realtà i dati che l'assessore ricordava, forniti egregiamente dall'ufficio, conditi ed illustrati e poi confluiti nella necessità politica di rinnovare l'informaimmigrati, ci stanno dicendo che abbiamo una città che ci sta cambiando sotto gli occhi. Forse il raddoppio degli immigrati negli ultimi 5 anni, i quasi 1000 (939 se non erro, Assessore), ci lascerebbero fare delle riflessioni importanti che non è il caso stasera, forse non c'è neanche il tempo e lo spazio, sulla domanda di quale Badia Polesine noi avremo di fronte nei prossimi anni, non fra vent'anni, ma già nei prossimi anni, quale abbiamo adesso, quale percezione abbiamo di questo cambio sociale e ciò che cosa porta sotto tutta una serie di conclusioni e di relazioni, che non 7

8 sono solo le relazioni di chi viene ad informarsi per il lavoro o per i servizi qui in Comune, perché sono la punta di un iceberg, ma è una riflessione che dovrebbe coinvolgere gli amministratori e che dovrebbe attivare le migliori menti politiche della città e coloro che hanno a cuore la città, per capire anche come questo tipo di integrazione avverrà nel futuro, sia sotto il profilo urbanistico, sia che tipo di integrazione culturale, sociale, si può cercare di avviare. Sono tematiche che butto lì, ma che dentro alla testa mi auguro di tutti noi qui dentro, e spero di molti altri fuori da questa aula, dovrebbero attivare, agitare ed inquietare in senso positivo. Effettivamente abbiamo una città che solamente vent'anni fa aveva un tasso di presenza extracomunitaria bassissimo, trent'anni fa forse azzerato, forse zero; siamo adesso ad un quasi 10%, 9 e mezzo. Ed il trend è costantemente in crescita. ASSESSORE BARBIERI GIULIO Di regolari. CONSIGLIERE BOLDRIN EDO Di regolari. Quindi i regolari sono già un dato importantissimo. Questo non è senza conseguenze, perché questo si collegherà a tutta una richiesta di diritti, che sono giustamente doverosi, ma io guardo l'aspetto sociale di questo tipo di integrazione, perché in moltissimi campi la città, - lo dico, mi pare di percepirlo - Badia ha dimostrato in questi anni... e non ce lo dimentichiamo, qualche anno fa siamo andati nelle prime pagine dei telegiornali internazionali perché sembrava che Badia fosse un centro del terrorismo o che Al Queda fosse inserito qui. In realtà nulla di meno vero. Badia è sempre stata, prima con gli americani della base di Zelo 30 anni fa, e poi via via con tutti gli stranieri, extracomunitari che sono arrivati a Badia, è sempre stata una fucina di integrazione. Io guardo anche Paolo Meneghin che ha memoria storica ben più lontana di me. Credo che abbiamo dimostrato con i fatti, come cittadini, non dico solo come amministratori, che l'integrazione e le barriere non ci sono mai state fra noi e quelli che sono venuti da fuori. Questo è un segnale importante, anche come segnale per il futuro. Credo che forse, e non è il caso questa sera, qualche riflessione di carattere politico, amministrativo, per la città che vorremmo, che potremmo volere o migliorare, forse le migliori menti politiche, le forze politiche, i personaggi, dovrebbero farla nei prossimi mesi. Lo dico come indicazione politica, e chiudo qui perché capisco che la serata potrà essere lunga. E' una votazione questa che nasconde una problematica politica in senso nobile, molto interessante. Oggi la liquidiamo come un'approvazione, una reiterazione, però lo segnalo a me stesso e lo segnalo anche ai colleghi che sono seduti qui ai banchi. 8

9 USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Se non ci sono altri interventi, poniamo in votazione anche il punto n. 2 all'ordine del giorno. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Il punto è approvato all'unanimità. 9

10 PUNTO N. 3: Approvazione convenzione tra Provincia di Rovigo e i Comuni di Badia Polesine, Crespino, Lendinara, Occhiobello, Porto Tolle, Taglio di Po, Trecenta e Rovigo per la realizzazione del servizio provinciale "Rete Informahandicap". ASSESSORE BARBIERI GIULIO Approvazione convenzione tra la Provincia di Rovigo e i Comuni di Badia Polesine, Crespino, Lendinara, Occhiobello, Porto Tolle, Taglio di Po, Trecenta e Rovigo per la realizzazione e la gestione del servizio provinciale rete Informahandicap anno La Regione del Veneto ha istituito fin dal '92 il servizio regionale Informahandicap per conoscere in maniera puntuale ed aggiornata il fenomeno della disabilità, analizzarne le implicazioni sociali ed orientare in maniera razionale l'uso delle risorse, auspicando la collaborazione dei diversi Enti e delle associazioni di volontariato. Il Comune di Badia Polesine ha prontamente recepito l'esigenza di estendere anche al proprio territorio la disponibilità di uno sportello specializzato, con personale preparato, provvedendo con delibera di Giunta municipale n. 80 del 1 giugno 2005, ad un accordo con il gruppo Città Senza Barriere Onlus di Rovigo. Lo scopo principale dell'iniziativa era quello di fornire una informazione corretta, in modo che si potesse orientare nel mondo della normativa e dei diritti per conoscere le risorse presenti sul territorio e per migliorare il difficile rapporto con gli enti pubblici, per reperire strumenti di tutela rispetto a diritti riconosciuti ma spesso negati dalle difficoltà di inserimento sociale. L'Informahandicap di Badia Polesine divenne così uno spazio, un luogo fisico offerto alle persone disabili e loro familiari, aperto anche ad operatori o a chiunque fosse interessato alle tematiche. Nel corso dell'ultimo anno si sono rivolte allo sportello, che apre il mercoledì mattina nei locali dell'assessorato, circa 200 persone, di cui almeno 180 con colloquio diretto con l'operatrice, mentre i rimanenti hanno utilizzato telefono e fax. Argomenti trattati sono quelli relativi all'invalidità civile, provvidenze economiche, iscrizione alle liste speciali del collocamento, esenzione ticket, contributi per eliminare le barriere architettoniche, contrassegni per circolazione e sosta. Poiché l'esperienza di Badia Polesine è stata vissuta contemporaneamente da altre municipalità polesane, la Provincia si è fatta promotrice quest'anno di un progetto teso alla realizzazione e alla gestione di un servizio unico e coordinato su scala provinciale, denominato "rete Informahandicap", volto a razionalizzare le risorse ed a potenziare le capacità informative in una logica di cooperazione reciproca. In aggiunta a ciò, si è pensato di sollecitare l'iniziativa di altri Comuni, anche più piccoli, palesemente non in grado di dotarsi di uno sportello vero e proprio, ma che 10

11 potessero ugualmente attingere all'informazione dei cinque centri principali, completando la rete con il più modesto apporto di punti Informahandicap. In definitiva, la rete provinciale la cui approvazione viene proposta ai Consigli comunali, si compone di uno sportello capofila (Rovigo), quattro sportelli già ben definiti, che sono Badia Polesine, Lendinara, Porto Tolle e Taglio di Po, e di tre nuovi punti informativi: Crespino, Trecenta ed Occhiobello. Rovigo tirerà le fila tecniche della rete, i quattro sportelli fungeranno da motore trainante nella divulgazione del materiale. I punti Informahandicap dovranno solo attrezzarsi per utilizzare al meglio le informazioni ricevute, corrispondendo, loro soltanto, anche un tributo annuale alla rete provinciale. Come sempre, la Provincia avrà il non facile ruolo di raccordare le iniziative, vigilando sui buoni risultati e sul raggiungimento degli obbiettivi, corrispondendo anche un contributo annuale. CONSIGLIERE ROMANI GIUSEPPE Molto brevemente, l'intervento a conclusione di questi tre punti non è che volesse snobbare gli altri punti, ma riguardano tre realtà ben specifiche del settore sociale, per cui volevo riassumere in un unico intervento quello che pensa il nostro gruppo. Direi che continuare sulla direzione tracciata già nel passato - e anzi, un plauso alla Provincia stessa che comunque ha ritenuto di promuovere un progetto di coordinamento sull'ultimo punto, sull'informahandicap, - credo che sia anche il segnale di civiltà di una cittadina come la nostra, di una popolazione come la nostra. Per cui credo che sia stato importante dare seguito a questi progetti, i numeri lo dimostrano. Probabilmente sono numeri destinati anche a crescere. Leggo qui anche il legame con ciò che diceva il consigliere Boldrin. Soprattutto per quanto riguarda l'informaimmigrati, i numeri dimostrano che man mano che andiamo avanti negli anni, probabilmente ci dovremmo confrontare con situazioni, anche a livello scolastico, che poi sono già delle realtà, che ci devono porre l'attenzione su come creare opportunità di integrazione, su come creare opportunità di libero accesso anche alle proprie culture delle persone che vengono nella nostra città. Per cui approviamo tutti e tre questi punti. Chiedo scusa se ho fatto un unico discorso, ma, ripeto, erano tre punti che riguardano tre realtà ben specifiche: giovani, immigrati, handicap, che sono tre realtà della nostra società di cui non bisogna assolutamente dimenticarci, anche perché, soprattutto per quanto riguarda poi i giovani, credo che il fatto che il Comune sia punto di riferimento dà anche un senso civico di ciò che rappresenta il Municipio, anche lo stabile, anche le persone che lo frequentano. Per cui un plauso in questo senso all'assessore che ha ritenuto opportuno continuare in questa iniziativa. 11

12 USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Se non ci sono altri interventi, poniamo in votazione il terzo punto all'ordine del giorno. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Il punto 3 è approvato all'unanimità. Penso possa essere soddisfatto l'assessore Barbieri. 12

13 PUNTO N. 4: Definizione criteri di indirizzo per il coordinamento orari del commercio ed altri indirizzi. ASSESSORE AGUZZONI RENZO Prima di tutto volevo ringraziare il dottor Patergnani per la sua disponibilità, perché gentilmente sempre si offre in Consiglio comunale, qualora ci sia qualcosa a cui debba dare delle risposte. Atteso che il decreto citato all'art. 11 del decreto legge n. 114/98 prevede la competenza da parte del Consiglio comunale dell'approvazione di criteri generali per l'apertura al pubblico di esercizi al dettaglio in sede fissa, sulla base dei quali il Sindaco emana apposito provvedimento, tenuto conto del calendario solare; - atteso che l'art. 50 comma 7 del decreto legge 267/2000 ha attestato ai pubblici esercizi ed agli altri servizi l'obbligo già esistente per esercizi commerciali di adozione di delibere consiliari contenenti i criteri di indirizzo per il coordinamento degli orari; - considerata l'entrata in vigore della L.R. n. 29 del 2007 per la somministrazione di alimenti e bevande, con la quale è stata indicata una normativa generale in materia di orario; - considerato che con decreto legge n. 7, convertito nella legge 24/2007 n. 40, all'art. 10 comma 2 è stato disposto che le attività di acconciatore e di estetista non possono essere subordinate al rispetto dell'obbligo di chiusura infrasettimanale; - considerato che con la L.R. 30 novembre 2007 n. 32 entra in vigore la regolamentazione relativa all'attività di telefonia in sede fissa (phone center), che detta criteri in materia di orari per le suddette attività; - preso atto che con deliberazione della Giunta regionale 18 marzo 2005 n. 977, sono stati introdotti i criteri in materia di orari di apertura e chiusura degli impianti stradali di distribuzione carburanti; - preso atto che la disciplina di vendita della stampa quotidiana e periodica è assolta dalla normativa speciale e che in materia di orari sono stati dettati i criteri specifici contenuti nell'art. 14 comma 4 del Piano comunale approvato con deliberazione consiliare n. 31 del 21/11/2005; - visto che sul presente provvedimento sono state sentite le organizzazioni locali del commercio, turismo e servizi, delle associazioni dei consumatori, degli utenti, delle organizzazioni dei lavoratori dipendenti maggiormente rappresentative a livello regionale, e della Commissione comunale acconciatori, barbieri ed estetista; - ritenuto di individuare i seguenti criteri per il coordinamento degli orari: esercizi commerciali al dettaglio in sede fissa e su aree pubbliche: gli esercizi commerciali di vendita al dettaglio possono rimanere aperti tutti i giorni nella fascia oraria compresa fra 13

14 le ore 7 e le ore 22, per un massimo di 13 ore giornaliere. Gli esercenti, entro i limiti suddetti, possono liberamente determinare l'orario, con l'obbligo di renderlo noto al pubblico con cartello ben esposto e visibile all'esterno. Dovrà comunque essere rispettata la chiusura domenicale festiva, oltre alla mezza giornata di chiusura infrasettimanale, individuata secondo l'attività prevalente, per settore alimentare e settore non alimentare. Sono determinate, sulla base degli accordi regionali intercorsi tra le organizzazioni di categoria dei commercianti e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, le deroghe domenicali e festive nel numero massimo di 8, oltre a tutto il mese di dicembre, nel rispetto delle manifestazioni locali, diversificando il capoluogo dalle singole frazioni con i limiti di 8 deroghe per ogni zona. Esercizio di somministrazione di alimenti e bevande: facoltà di chiusura infrasettimanale fino a due giorni nell'arco della settimana, con obbligo di comunicazione al Comune; ulteriori giornate o mezze giornate di chiusura facoltative autorizzabili su motivata richiesta. Orari di attività minimi e massimi diversificati per tipologie di esercizio nell'ambito dei limiti previsti dalle normative vigenti: acconciatori, barbieri ed estetisti: gli esercizi possono rimanere aperti nella fascia oraria tra le ore 7 e le 22, per un massimo di 10 ore giornaliere. Dovrà essere comunque rispettata la chiusura domenicale festiva obbligatoria; le deroghe della chiusura domenicale e festiva sono individuate con provvedimenti sindacali, sentite le Commissioni comunali barbieri, parrucchieri ed estetisti, in modo coordinato rispetto alle deroghe del settore commercio. Centri di telefonia in sede fissa: orario massimo di apertura e chiusura nella fascia oraria compresa fra le ore 7 e le ore 23; limite massimo di 12 ore giornaliere e minimo di 5 ore giornaliere. Obbligo di osservare la chiusura di una giornata settimanale, obbligo di comunicazione al Comune dell'orario adottato comprensivo della giornata di chiusura. Distributori di carburante: è fissato un minimo di 52 ore rapportate su 5 giorni e mezzo, fermo restando l'orario medio giornaliero di 9 ore e 30 minuti. Obbligo di chiusura per l'intera giornata domenicale, festiva e per mezza giornata infrasettimanale. Sono fatti salvi i turni per le esenzioni stabilite dalla normativa vigente. Quindi si chiede di approvare i criteri per il coordinamento degli orari degli esercizi commerciali, esercizi per le attività di barbiere, parrucchiere ed estetista, esercizi di somministrazione e distributori stradali di carburante. CONSIGLIERE BOLDRIN EDO Ringrazio l'assessore Aguzzoni della illustrazione. Queste sono delibere quasi a cascata per alcuni versi, perché finalmente ci sono le normative nazionali e ci sono anche quelle regionali, e guardo l'avvocato Patergnani che è qua. Volevo solo dare un'indicazione. 14

15 Vedo l'ultimo dei settori, che è uno dei settori in realtà utilizzati dalle categorie emergenti, che è quello dei centri di telefonia in sede fissa, i cosiddetti call center: sono stati normati dalla Regione con la legge regionale 30 novembre Io ho partecipato nella Conferenza Regione ed Autonomie Locali, come delegato dell'anci, alla stesura dei pareri che l'anci, quindi i Comuni, le Province e le Comunità Montane hanno fatto nei confronti della Regione. Ricordo che nell'estate scorsa (solo per dire come le problematiche nuove che si sono affacciate anche nel Veneto sono all'attenzione anche del livello regionale), anche lì non sapevano come regolamentare questa novità dei phon center che in giro per il Veneto hanno invaso, in questi anni, il nostro territorio. Questo per dire che probabilmente il problema politico che hanno anche i territori, ce l'hanno anche le regioni, ed il Veneto è in testa a queste. Questa sera facciamo un'operazione di taglia e incolla, giustamente, perché così siamo a norma anche noi. Ma questa piccola preoccupazione, che è una preoccupazione che ogni territorio deve avere, in realtà ce l'ha ogni grado di normazione; qui noi la recepiamo e ci esentiamo da una discussione. Poi mi pare che sia stato correttamente detto dall'assessore, c'è stata già la concertazione con le associazioni di categoria, quindi meglio di così.. Nel rispetto della norma e nell'ascolto delle categorie, diciamo che abbiamo tutelato tutte le parti. Però questo stesso tipo di programmazione che è fatta di politica, la Regione la fa a livello regionale, noi la facciamo questa sera per ciò che ci compete o nelle settimane, nei mesi che ogni anno ci si trova di fronte per quello che ci attiene, ma c'è proprio un'esigenza di capire quello che ci succede. Questa normativa non sarebbe potuta accadere, né essere approvata 5 anni fa, 10 anni fa, 20 anni fa. Sta cambiando il mondo, sta cambiando anche Badia, oltre che il Veneto. Come amministratore mi interrogo se riesco a capire cosa sta succedendo nel nostro territorio. Passa anche attraverso le nostre delibere. Non siamo, lo dico a me stesso, non siamo forse tante volte dei passivi recettori di cose scritte da altri, ma se possibile siamo, dove è possibile, anche attori. USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Se non ci sono altri interventi, poniamo in votazione il punto n. 4 all'ordine del giorno. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Il punto è approvato all'unanimità. 15

16 PUNTO N. 5: Piano comunale localizzazione punti vendita esclusivi e criteri per il rilascio autorizzazione punti vendita non esclusivi. Approvazione modifiche. ASSESSORE AGUZZONI RENZO Atteso che la legge n. 108 del 13/4/1999 aveva disposto all'art. 3 la delega per l'emanazione di un decreto legislativo diretto a riordinare in maniera organica il sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica. Premesso che è stato emanato il D.Lgs. n. 170 del 24/4/2001, riordino del sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica, a norma dell'art. 3 legge n. 108 del 13/4/1999, con il quale sono dettati i principi per la disciplina da parte delle Regioni delle modalità e condizioni di vendita della stampa quotidiana e periodica, prevedendo altresì l'adozione da parte dei Comuni di piani di localizzazione di punti esclusivi di vendita. Visto che con delibera Giunta regionale n del 16/05/2003 e successiva delibera Giunta regionale n del 13/06/2003 la Giunta regionale ha approvato i criteri per l'applicazione del D.Lgs. n. 170 del 24/04/01, con il quale si ribadisce che i Comuni devono adottare i piani di localizzazione per i punti vendita esclusivi e si stabilisce che i Comuni devono altresì adottare provvedimenti di carattere generale, contenenti i criteri per il rilascio delle autorizzazioni per i punti di vendita non esclusivi. Visto che con la deliberazione del Consiglio comunale 21/11/2005 n. 31 è stato approvato il Piano comunale di localizzazione dei punti di vendita esclusivi ed i criteri per il rilascio di autorizzazione per i punti di vendita non esclusivi. Atteso che l'art. 2 del suddetto piano definisce quale punto vendita non esclusivo l'esercizio che, in aggiunta ad altre merci, è autorizzato alla vendita di quotidiani oppure di periodici. Rilevato tuttavia che sulla base di un'ambigua definizione legislativa che individua quali punti vendita non esclusivi quelli autorizzati alla vendita di quotidiani, ovvero periodici, si è formato un preciso e costante orientamento giurisprudenziale (vedasi Consiglio di Stato sezione 5, 11/02/05 n. 386), e da ultimo risoluzione Ministero delle Attività Produttive 73/07, secondo i quali i punti vendita non esclusivi sono legittimati a vendere o ambedue le tipologie di prodotti editoriali (quotidiani e periodici) o solo una delle due tipologie (quotidiani o periodici). Ritenuto pertanto necessario provvedere alla modifica della definizione di punto di vendita non esclusivo, contenuto nel vigente piano comunale di cui sopra, nel senso del citato orientamento della giurisprudenza e del Ministero delle Attività Produttive. 16

17 Visto che tale modifica del piano è stata predisposta dal competente ufficio comunale ed approvata dalla Commissione consiliare permanente per gli affari generali e lo sviluppo economico. Sentito in proposito il parere delle associazioni degli editori e dei distributori, nonché delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello provinciale dei rivenditori e dei consumatori. Delibera di modificare l'art. 2 comma 3 del piano comunale di localizzazione di punti di vendita esclusivi e i criteri per il rilascio di autorizzazione per punti vendita non esclusivi, approvato con deliberazione del Consiglio comunale 21/11/2005 n. 31, come segue: il periodo "è autorizzato alle vendite di quotidiani oppure di periodici", è sostituito dal seguente: "è autorizzato alla vendita di quotidiani e periodici oppure di soli quotidiani oppure di soli periodici". Con separata ed unanime votazione, la presente deliberazione viene dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi e per gli effetti di cui al comma 4 dell'art. 134 del decreto legislativo 267/2000. USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE La parola al Consiglio. Se non ci sono interventi, poniamo in votazione il punto n. 5 all'ordine del giorno. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Il punto è approvato all'unanimità. Sia per il punto 4 che per il punto 5 vi chiedo di concedere l'immediata esecutività. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Con 18 favorevoli, l'immediata eseguibilità è approvata. 17

18 PUNTO N. 6: Determinazione aliquota imposta comunale sugli immobili e detrazione sull'abitazione principale per l'anno ASSESSORE TESIN CRISTINA Buona sera al Consiglio ed ai cittadini presenti. In merito alla determinazione dell'aliquota dell'imposta sull'ici, la legge del 27 dicembre 2006 n. 296 stabilisce che l'aliquota d'imposta venga deliberata dal Consiglio. La dotazione per il bilancio del 2008 è totalitaria per euro, non cambia l'aliquota che è sempre nella misura del 7 per mille, e la detrazione dell'abitazione principale che è stabilita in 144 euro. Cambia leggermente il sistema di calcolo perché la Finanziaria del 2008 prevede che ci sia una detrazione per i cittadini dell'1,33 per mille nel calcolo; quindi, abbiamo stabilito appunto di avere un'entrata minore di euro, che andrà a compensarsi con un trasferimento dello Stato appunto per il totale 1,33 per mille previsto di detrazione per i cittadini. CONSIGLIERE ROSSETTO LUCA Collego questo punto oggetto della deliberazione dell'ici con il punto successivo inerente al bilancio per quanto riguarda la politica fiscale dell'ente, e poi farò una proposta che chiederò venga messa in votazione. Lo effettuo in questo punto all'ordine del giorno perché c'è già una deliberazione che concerne l'ici, anche se parlerò delle imposte di cui parleremo successivamente. Non andiamo solo a determinare o a confermare l'aliquota Ici e la detrazione della prima casa, ma effettuiamo un aumento di quelli che sono i valori delle aree fabbricabili sul territorio, un aumento che è apparso attorno all'80%. Questa è una ricaduta fortemente pesante sul territorio e sui cittadini. Non esistono motivazioni politiche per attuare questo aumento, se non esigenze di cassa, esigenze di cassa che - spiegheremo successivamente - sono dettate da una precaria situazione finanziaria. Vi è anche un altro aumento che verrà attuato successivamente, che riguarda l'imposta di pubblicità e pubbliche affissioni, un'imposta che viene aumentata del 20 e del 50%, (20 è la prima e 50 è la seconda), che ha una ricaduta sulle piccole o piccolissime imprese, su artigiani e commercianti sostanzialmente, perché sono loro soggetti al pagamento di questa imposta. In più vi è la conferma dell'addizionale Irpef a 0,8%, o comunque l'8 per mille, che non vede nessuna proposta agevolativa nel senso dei redditi più bassi. Non ci troviamo qui a deliberare semplicemente delle imposte, ad aumentarle o abbassarle, ci vorrebbe un minimo di ragionamento in termini di politica fiscale. L'importanza che sta prendendo il concetto di federalismo fiscale sul territorio, e anche comunque l'importanza che ne stanno dando i vari schieramenti politici sia di destra che di sinistra, fa presagire che in un prossimo 18

19 futuro questa sarà l'arma in mano agli amministratori. Allora non si può pensare di non utilizzarla e di aumentare semplicemente le imposte perché le necessità di cassa lo richiedono, ma bisogna avere anche un po' di fantasia, magari pareggiando quelli che possono essere i saldi, dare e avere, però effettuando sul territorio delle ricadute che possono essere sociali, culturali ed anche economiche. Facciamo un esempio, che sarà poi quello che chiederò di mettere in votazione: se noi diminuiamo l'ici, o meglio, aumentiamo la detrazione della prima casa, quindi non tocchiamo l'aliquota, (seconde case, aree fabbricabili l'aliquota rimane invariata), aumentiamo la detrazione; tariamo questa detrazione con l'aumento delle aree fabbricabili, con un adeguamento, non con un aumento forte, e adeguiamo anche l' imposta di pubblicità e pubbliche affissioni. Nel contempo aumentiamo la detrazione della prima casa, quindi liberiamo risorse per consumi e conseguenti investimenti, perché comunque, seppur poco, i contribuenti anche del nostro territorio hanno una disponibilità maggiore perché pagano meno imposte. E' una manovra che noi abbiamo già proposto l'anno scorso, ed è una manovra che va nel senso di aiutare le famiglie monoreddito e soprattutto gli anziani: esentiamo l'addizionale Irpef, oggi al massimo previsto dalla normativa vigente, per i redditi inferiori ai euro. Allora questa che poi riassumerò sarà una proposta che chiedo venga messa in votazione. Risposta: non si può perché le esigenze di bilancio non lo permettono. I bilanci sono stati prorogati fino al 31 maggio 2008; in giorni, e do anche la mia disponibilità, si possono effettuare dei calcoli per cercare di trovare... al di là della ricaduta e quindi di un interesse - anche lei, assessore Barbieri - verso le famiglie e comunque i ceti meno abbienti, vi è anche un segnale che deve essere dato chiaro alla popolazione, perché sennò Badia capitale delle tasse, simpatico volantino girato, viene confermato e diventa di attualità. Questo perché gli uffici effettuino i necessari calcoli, sostanzialmente, e si riesca a dare un segnale sul territorio ai contribuenti che vi è uno sforzo nel cercare di rappresentare i loro interessi. A chiusura di tutte queste premesse, chiedo preliminarmente, Presidente, se può mettere in votazione, con tutte le premesse che ho citato, una proposta di riduzione della pressione fiscale sul territorio, nei termini in cui è stata proposta, con le modalità con cui è stata proposta. USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE La parola al Sindaco e poi poniamo in votazione la proposta del consigliere Rossetto. SINDACO MENEGHIN PAOLO Credo sia giusto e corretto dare una risposta prima di passare al voto. 19

20 La delibera che è stata proposta è praticamente uguale a quella dell'anno scorso, meno un fattore che riguarda le aree fabbricabili; per cui la detrazione è proposta a 144 euro per la prima abitazione, che è la stragrande maggioranza delle abitazioni nel Comune di Badia, perché non siamo un paese turistico, una cittadina turistica dove ci sono le seconde case, quindi la risorsa per il Comune viene da lì. La seconda precisazione è che questo famigerato aumento dell'80% sulle aree fabbricabili riguarda euro su di euro che incassa il Comune, cioè il 2%. Per cui colpisce una fascia piccolissima di gente che ha terreni edificabili sui quali non ha ancora edificato, ed è una fascia piccolissima, rappresenta il 2%, euro. L'imposta è stata aumentata dopo 10 anni che era ferma. Io penso che un terreno residenziale 10 anni fa valesse molto meno di quello che vale adesso; per cui se il Comune ha deciso di porre mano ad una cosa del genere, va a colpire euro di entrate. Fate i conti, è il 2% delle entrate, per cui mi pare una cosa che non vada indiscriminatamente a colpire molta gente. Colpirà qualche proprietario di terreni edificabili sui quali non è ancora stato edificato. Il discorso poi che riguarda la pubblicità: non è affatto vero, consigliere Rossetto, che c'è l'aumento del 20 o 50%, sono le stesse tariffe dell'anno scorso, le stesse medesime tariffe dell'anno scorso. Già l'anno scorso si potevano aumentare e sono state aumentate, ma quest'anno se lei guarda i due capitoli del bilancio, le cifre di entrata sono uguali, o quanto meno saranno cambiate di qualche migliaio di... C'è l'aumento perché siccome in questo periodo ci sono molte più richieste di pubblicità rispetto all'anno scorso, è un incremento fisiologico dovuto all'aumento della pubblicità, ma la tariffa è uguale a quella dell'anno scorso. Quindi diciamo le cose correttamente come stanno, non c'è nessun aumento rispetto all'anno scorso. Per quanto riguarda la sua proposta, lo dico in maniera molto serena, anche per il proseguo dei lavori, l'amministrazione non ha nessuna intenzione, se anche i termini del bilancio sono stati prorogati, di andare a maggio; credo che un'amministrazione che va ad approvare il bilancio a maggio... e questo naturalmente è stato deciso dal Governo perché siamo sotto le elezioni e sono molte le Amministrazioni in difficoltà che non riescono a chiudere i bilanci, credo questo sia un dato di fatto; ma credo che non ci sia nessuna intenzione da parte nostra di slittare, di fare slittare l'approvazione del bilancio a 15, 20 giorni. Questa è la risposta politica che ritengo doveroso dare subito. Per cui poniamo pure in votazione la proposta che lei ha fatto, perché è libero di farla, però questi sono gli indirizzi e le precisazioni che l'amministrazione deve fare. 20

21 CONSIGLIERE ROMANI GIUSEPPE E' chiaro che non è un segnale positivo riproporre l'ici al 7 per mille e l'uguale detrazione per la prima casa come era lo scorso anno. Evidentemente non si è cercato di approfondire l'aspetto delle imposte, quindi di potere gravare meno sulle famiglie della nostra città. Però al di là di questo, io sono sincero, non ho capito esattamente la proposta del consigliere Rossetto. Ho capito, però, una cosa, che il consigliere Rossetto ed evidentemente il gruppo che lui rappresenta, avrebbero delle idee per poter abbassare le imposte della nostra città. Riteniamo che come gruppo forse a volte bisognerebbe mettere da parte le rispettive posizioni che spesso ci vedono contrapposti non tanto per motivi concreti, forse per motivi non direi personali, ma di posizioni che ci vedono distanti più per un fatto di politica meno nobile. Allora io dico: se di fronte alla proposta del consigliere Rossetto esiste veramente la possibilità di ridurre le imposte ai cittadini della nostra città, credo che la maggioranza farebbe un atto di coraggio a mettere alla prova anche il consigliere Rossetto, il gruppo e l'idea che loro hanno. Per cui come gruppo dell'u.d.c. riteniamo di votare a favore della proposta del consigliere Rossetto, anche per capire l'entità, la solidità e la fondatezza della sua proposta, perché se fosse vero, forse perderemmo un'occasione. USINI MAURO - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE Chiedo al consigliere Rossetto, magari non solo per il consigliere Romani ma anche, ancora una volta, per tutto il Consiglio, se può eventualmente dare maggiori delucidazioni sulla proposta fatta. CONSIGLIERE ROSSETTO LUCA In primo luogo, signor Sindaco, questa sera cerchiamo di essere precisi, perché altrimenti discutiamo di cose diverse. Questa delibera di Giunta municipale che lei ha approvato, parla in maniera chiara. Stiamo parlando di cose tecniche, o si è precisi o sennò si sta zitti. "Rimane opportuno, al fine di rispettare, di confermare sia l'incremento del 20% delle tariffe dell'imposta di pubblicità che l'aumento del 50% delle tariffe". Allora, in Diritto Fiscale se riconfermo l'incremento, vuol dire che ho bisogno di un'ulteriore determinazione per apportare questo incremento sul territorio, altrimenti non lo vado a riconfermare. E' una nuova determinazione di volontà. Ergo, è un aumento. Per carità, se parliamo di cose concrete bene, sennò se facciamo dei ragionamenti, li possiamo fare anche fuori, ma parliamo di cose diverse. Lei mi deve spiegare perché c'è scritto di riconfermare l'incremento; qualora questo incremento fosse stato uguale a 21

22 quello dell'anno scorso, lei non avrebbe manifestato, tramite un atto pubblico, una nuova manifestazione di volontà. Quindi iniziamo ad essere precisi su queste cose. Secondo aspetto, la proposta di politica fiscale, al di là dell'incremento dei valori... già faccio fatica ad avere i dati, figuriamoci se posso sapere quanto incide l'aumento dell'80% delle aree fabbricabili sul territorio, e comunque è tutto da verificare. La proposta era di dare un segnale, che potevano essere anche 10 euro di aumento dell'imposta sulla prima casa; lo aveva detto Forza Italia nel 2006 e lo sta riproponendo; ma non sono grosse cifre, perché il problema è che già l'abbattimento della detrazione sulla prima casa, porta che le entrate siano abbastanza basse. Anche solo risparmiare 10 o 15 euro, che possono essere pochi, è un segnale positivo che viene dato sul territorio. Poi sarà da valutare con i dati, presumo ipotetici, e comunque con l' Agenzia delle Entrate, anche l'esenzione per i redditi al di sotto dei euro; eventualmente studiare anche altre ipotesi per dare un segnale a favore delle famiglie e dei ceti meno abbienti. Oggi questi dati non sono in mio possesso, però ritengo che uno studio in tal senso sia comunque uno studio da effettuare e sia il tentativo di cercare di trovare una soluzione che incontri le esigenze dei cittadini. SINDACO MENEGHIN PAOLO Posso avere una piccola replica? Non ho voglia di cominciare adesso a polemizzare con il consigliere Rossetto, già lo faccio abbastanza spesso. Allora, consigliere Rossetto, nella delibera che ha citato lei c'è scritto "conferma", non c'è scritto che propone nuovi aumenti, conferma un aumento che c'è stato l'anno scorso. Conferma un aumento. Se la delibera viene fatta, è perché la legge, come per l'aliquota Ici, prescrive che ogni anno venga fatto. Per cui non c'è alcun aumento dall'anno scorso. Questo è chiaro, chiarissimo, non c'è alcun aumento, la tariffa è uguale identica a quella dell'anno scorso. Confermiamo l'aumento che è stato fatto l'anno scorso, perché la legge prevede che ogni anno si faccia questa distinzione. Sulle aree edificabili, se lei non ha i dati, glieli ho dati io, sono euro, perché i dati li abbiamo in Comune, sono euro di entrate su un totale di di entrate di Ici, rappresentano il 2%, credo che non sia difficile fare i conti, rappresentano il 2%. E' stato aumentato sul 2% dell'introito. So che ieri sera era ad Adria, c'ero anch'io, ad una riunione di partito. Mi pare che sia io che lei abbiamo ascoltato il discorso del designato Presidente del Consiglio da parte del Popolo delle Libertà. Credo che abbia detto in maniera precisa che uno degli obbiettivi del Governo, se andrà al governo, è quello di abolire l'ici. Bene, io sono uno degli uomini più felici del mondo se il Presidente del Consiglio nuovo riuscirà ad abolire l'ici. In questo momento i Comuni, glielo posso garantire, vivono di Ici. I discorsi un pochino 22

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