FONDI&SICAV. Il nuovo grande boom hi-tech. Clima di fiducia, ma basterà? Una rivoluzione in corso. Nasdaq sopra Consensus Europa.

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1 FONDI&SICAV CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO Anno 7 - Numero 60 - Gennaio 2014 Nasdaq sopra Il nuovo grande boom hi-tech Consensus Europa Clima di fiducia, ma basterà? Fondi energia Una rivoluzione in corso

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3 Tra crisi e ripresa Editoriale Da un lato le continue notizie di aziende che scompaiono, di banche che chiudono i rubinetti dei finanziamenti, di dati preoccupanti sull occupazione, di consumi al palo con la voce autorevole di Mario Draghi che annuncia che è prematuro parlare di fine della crisi. Sull altra sponda le voci dei nostri politici che ci assicurano che il 2014 sarà l anno della ripresa, indicatori macroeconomici buoni in molti paesi, rendimenti 2013 che si sono rivelati interessanti e l altrettanto autorevole voce della Banca Mondiale che ha rivisto al rialzo la stima del Pil per l anno appena cominciato. A questo punto viene spontaneo chiedersi chi abbia ragione. Partendo dal presupposto che nessuno è in possesso della sfera di cristallo per prevedere il futuro, sarà il caso di indirizzare i propri investimenti usando come barra di navigazione il controllo del rischio. Lo abbiamo detto più volte e ancora di più riteniamo utile sottolineare in uno scenario simile l importanza di non cedere ai facili entusiasmi, di avvalersi di un buon consulente, di predisporre un portafoglio diversificato non solo nei nomi dei prodotti, ma soprattutto nella sostanza di quello che questi strumenti contengono. Una volta individuato il portafoglio che risponde ai vostri requisiti, non dimenticatevi di monitorarlo periodicamente sia nelle performance che nei rischi corsi per conseguirle. GIUSEPPE RICCARDI Attenti all effetto delusione ALESSANDRO SECCIANI Mi ha molto colpito un dato nel consensus sull Europa che pubblichiamo a pagina 56: il 50% degli operatori interpellati è convinto che le borse europee avranno nel 2014 una «performance positiva», mentre l altra metà ritiene che la crescita sarà solo «moderatamente positiva». In pratica il 100% dei money manager interpellati, che fanno tutti capo alle maggiori case di investimento del mondo, pensa che puntando i propri soldi sull azionario del Vecchio continente si sia comunque abbastanza sicuri di guadagnare. Le voci di dissenso, che comunque si sono limitate a mettere in dubbio l ampiezza della performance e non le plusvalenze in sé, sono state poche. In pratica per un investitore sembra la situazione ideale: la fiducia è ai massimi in un ambiente dove tutti stanno portando denaro sul mercato e forniscono il carburante per i rialzi. Ma è proprio così? Siamo davvero sicuri che dopo anni di pessimismo cupo in cui tutti facevano le più catastrofiche previsioni si sia davvero arrivati in una fase totalmente positiva e che i problemi siano stati risolti come per incanto? A costo di passare per profeti di sciagure (ruolo sempre antipaticissimo da sostenere e per il quale non ho alcuna vocazione) temo che proprio questo ottimismo sia pericolosissimo. Del resto da Mario Draghi sono arrivati recentemente alcuni caveat sulla situazione europea che non possono essere ignorati. Ma andiamo alla sostanza delle cose: le economie che tirano di più, il vero cuore del continente, si muovono al rallentatore, almeno in rapporto all America. Per il 2014 è previsto che incrementi del Pil che finora sono stati dello 0,4-0,5% si trasformino in miglioramenti dell 1,5-2%, anche se non è poi così chiaro dove possa poggiare questa ripresa. Gli Stati Uniti sono ripartiti, è vero, ma dai paesi emergenti non arrivano notizie stupende. Le possibilità di venire coinvolti in una fase di rallentamento degli emerging (Cina, India e Brasile, tanto per fare i nomi più illustri) sono tutt altro che remote. Anche i consumi interni non sembrano destinati a esplodere con l attuale disoccupazione. E se da una parte abbiamo un Europa core che si muove a ritmi non esaltanti, dall altra c è una periferia che, nonostante gli spread in calo, deve ancora risolvere la maggior parte dei suoi problemi. Per di più con il pericolo che l area a rischio si allarghi, con il coinvolgimento della Francia che appare sempre più una realtà. Oggi una serie di annunci negativi, proprio per le aspettative alte, avrebbe un impatto terrificante. Ricordiamo che sui mercati ci sono due elementi che colpiscono pesantemente: l incertezza e l effetto delusione. E il rischio che si possano avere tutti e due è concreto. Un incremento dell 1% quando tutti si aspettano lo 0,5% è un ottima notizia che fa schizzare i mercati, ma lo stesso 1% con attese del 2% è una mazzata terribile. Ed è quello che potrebbe verificarsi o che quanto meno vale la pena di prendere in considerazione. Con la speranza, è ovvio, che tutto ciò che ho scritto sia totalmente sbagliato. FONDI&SICAV/Gennaio

4 26 Etf Sommario Gennaio Faccia a faccia con il gestore - Richard Halle, del fondo M&G European Strategic Value Alla ricerca di value 14 Il Nasdaq tornato sopra quota 4 mila Ed è finalmente internet Dopo la bolla della fine degli anni novanta, le applicazioni e le opportunità offerte dalla rete sono cresciute in maniera esponenziale. Si può dire che l intero pianeta sia cambiato e anche i paesi emergenti sono spesso all avanguardia in questo campo. In pratica si è verificato 15 anni più tardi ciò che ai tempi del primo boom dei tecnologici si immaginava solamente. E la corsa non è certo finita qui, in un mondo che continua a evolversi sempre più rapidamente - Agricoltura e allevamento Investire nei beni primari A volte ci si dimentica che cosa c è alla base di tutto: le risorse per il sostentamento. Viste le dinamiche demografiche mondiali e la crescita della classe media nei paesi emergenti, soft commodity e carne devono e dovranno ancora di più in futuro fare fronte a una domanda in aumento. Gli exchange traded permettono un posizionamento efficiente su queste materie prime, che sono anche un valido mezzo per aumentare la diversificazione di portafoglio, data la loro scarsa correlazione con azioni e obbligazioni PROMOTORI&CONSULENTI PROMOTORI & FONDI&SICAV Gennaio 2014 Programmi per il 2014 Alla caccia di professionisti Programmi per il 2014/2 Tecnologia,giovani e tanta consulenza Piermario Motta, amministratore delegato di Banca Generali «Sempre nuovi massimi» Il money manager punta soprattutto su azioni poco costose che diano buone possibilità di performance nell'arco di tre-cinque anni. «Riteniamo che concentrandoci sul quartile più economico dell'equity europeo, partiamo con un vantaggio di rendimento pari a circa il 2-3% rispetto alla maggioranza degli operatori». L'importante è escludere quelle aziende che sono oggettivamente male gestite e in difficoltà PROMOTORI&CONSULENTI Polizze vita all estero Uno strumento quasi ideale Il 2014 di Banca Generali Un anno nel segno del Leone Le strutture alla prova del 2014/1 Come ti conquisto il professionista Le strutture alla prova del 2014/2 Soprattutto tecnologia, fee only e neofiti Life insurance Un sì alla voluntary disclosure 4 FONDI&SICAV/Gennaio 2014

5 Fondi&Sicav n Fondi azionari energia - Una situazione in movimento Prove di rivoluzione in corso Con l'estrazione dello shale oil e del gas di scisto gli Stati Uniti stanno per diventare il primo produttore di petrolio, scavalcando Arabia Saudita e Russia. Nello stesso tempo la Cina diverrà il maggiore paese importatore del pianeta, anche con un tasso di sviluppo rallentato. In pratica l'intero settore è percorso da una serie di cambiamenti di cui gli investitori dovranno tenere conto al momento di prendere posizione 56 Consensus - L Europa Una maggiore palpabile fiducia Non è ancora del tutto chiaro se il Vecchio continente abbia definitivamente svoltato verso la ripresa o se si tratti solo dell ennesimo passaggio di una crisi strutturale. I mercati, che hanno fatto segnare buoni rialzi in quasi tutta l area, sembrano credere all ipotesi più favorevole e molti investitori sono convinti che il 2014 sarà nettamente migliore dell anno appena passato. Certamente per diversi paesi, come Francia e Italia, i problemi sono ben lontani dall essere risolti 64 Osservatorio previdenza - I medici mutualisti Vecchiaia difficile per i giovani Per i medici di famiglia convenzionati con il Servizio sanitario nazionale il trattamento pensionistico sarà molto diverso a seconda della loro età attuale. Per le nuove generazioni l'avvenire non è roseo e il tasso di sostituzione, rispetto ai loro padri, risulterà particolarmente basso Le rubriche 3 Editoriale 8 Nasdaq Portfolio by Allfunds Bank 10 Notizie in breve 68 My life, My style FONDI&SICAV/Gennaio

6 Faccia a faccia con il gestore Richard Halle, del fondo M&G European Strategic Value Alla ricerca di value Il money manager punta soprattutto su azioni poco costose che diano buone possibilità di performance nell'arco di trecinque anni. «Riteniamo che concentrandoci sul quartile più economico dell'equity europeo, partiamo con un vantaggio di rendimento pari a circa il 2-3% rispetto alla maggioranza degli operatori». L'importante è escludere quelle aziende che sono oggettivamente male gestite e in difficoltà RICHARD HALLE, DEL FONDO M&G EUROPEAN STRATEGIC VALUE a cura di Boris Secciani Potrebbe descrivere esattamente il concetto di strategic value? «La ragione per cui nel nome del fondo usiamo la parola strategic è che il nostro prodotto è gestito in maniera da avere sempre un portafoglio di tipo value. Non investiamo in questo genere di titoli con una logica tattica di breve-medio periodo. La ragione per cui facciamo ciò è che nel lungo termine le azioni meno costose tendono comunque a sovraperformare: riteniamo che concentrandoci sul quartile più economico dell'equity europeo, partiamo con un vantaggio di rendimento pari a circa il 2-3% rispetto alla maggioranza degli investitori. Ciò appare particolarmente vero se si considera il panorama europeo degli ultimi anni, dove abbiamo visto un forte afflusso di capitali in fondi azionari, che adottano una filosofia di investimento di tipo growth a prezzi ragionevoli. Questo approccio tende a sottoperformare nel tempo: tendenzialmente, infatti, se un asset sembra sicuro, o meno rischioso, incorpora queste caratteristiche nel proprio prezzo, che risulta quindi elevato». Come definite un'azione value? «Utilizziamo un orizzonte temporale di tre-cinque anni e ci concentriamo sui titoli inclusi nel quartile meno caro in questa ottica cronologica. Per definire il livello delle valutazioni utilizziamo diverse metriche; la mia preferita è comunque incentrata sul book value. Ritengo che questo indicatore sia molto più stabile rispetto, ad esempio, al P/E, oltre al fatto che descrive in maniera molto più efficace diverse caratteristiche importanti di un'azienda. Cerchiamo inoltre, più che tentare di prevedere il tasso di crescita futura delle società che compriamo, di escludere quelle imprese che sono oggettivamente male gestite e in difficoltà». Il vostro approccio è puramente bottom-up? «Sì, per quanto possibile, tentiamo di usare una disciplina puramente bottom-up nel nostro processo di investimento. Ritengo infatti che sia molto difficile aggiungere valore con una metodologia top-down». 6 FONDI&SICAV/Gennaio 2014

7 Come è posizionato attualmente il vostro portafoglio? «Ci sono oggi 82 titoli nel fondo, molti di più di quanto mediamente deteniamo in portafoglio. Nel 2013 abbiamo aggiunto diverse posizioni, 22 per la precisione. Il motivo è che in Europa, a cinque anni dallo scoppio della crisi finanziaria, l'economia è ancora in uno stato di forte debolezza, con la prospettiva al massimo di una modesta ripresa. Questo scenario ha avvantaggiato soprattuto le azioni di gruppi operanti in settori ciclici e ad alta qualità. Come dicevamo in apertura, queste security sono diventate estremamente care, elemento che rende il loro profilo di rischio/rendimento non particolarmente attraente per i prossimi anni. Dall'altra parte, invece, per quanto riguarda l'equity europeo, il value ha vissuto il peggiore periodo degli ultimi 40 anni. Personalmente cerco di adottare una strategia capace di generare un profilo di rischio/rendimento che sia adeguatamente remunerato». Quali caratteristiche hanno le società presenti nel vostro portafoglio? «Generalmente abbiamo in portafoglio aziende che rappresentano entrambe le categorie di ciò che normalmente viene definito come value. Ossia, da una parte azioni di aziende i cui fondamentali sono migliorati, in cui però questo processo non è stato ancora incorporato dai mercati nella loro valutazione. Dall'altra deteniamo anche titoli cosiddetti turnaround value, ovvero quelli in cui la stima appare ancora elevata perché il miglioramento dei fondamentali non è evidente. Come detto, il nostro orizzonte temporale va dai tre ai cinque anni: siamo investitori di lungo periodo e di solito non guardiamo gli indicatori di momentum per decidere di fare un acquisto. E' pieno di investitori value che decidono di entrare in entrambe le tipologie menzionate, basandosi su questo tipo di segnali, ma noi non cerchiamo azioni con queste caratteristiche». Avete posizioni nella periferia europea? «Tra i requisiti che consideriamo fondamentali per investire in una società, tre sono particolarmente importanti per noi: innanzitutto, che l'azienda presenti solidità finanziaria; in secondo luogo che il management offra buoni livelli di governance e di trasparenza e, terzo, che il suo business non sia in declino strutturale. Nei listini delle nazioni più in difficoltà dell'eurozona è complicato trovare gruppi che soddisfino questi tre criteri. Sul mercato italiano le imprese quotate tendono a presentare un elevato grado di leva. L'eccesso di gearing, oltre alla rischiosità dell'insieme, «Crediamo che le difficoltà momentanee siano un ottima occasione» rende anche difficile al management operare in condizioni ottimali, in quanto troppe risorse e attenzioni sono spese per le necessità di finanziamento dell'azienda». Può fare alcuni esempi di recenti aggiunte in portafoglio? «Proprio per quanto riguarda la periferia europea di recente abbiamo aggiunto Bankia, l'unica banca spagnola che abbiamo mai comprato. Nonostante i pesanti problemi vissuti qualche tempo fa dall'istituto, sono stati fatti molti passi in avanti: oggi il loro bilancio riflette la realtà economica in cui si trovano a operare. Questa azienda di credito ha superato qualcosa di molto simile a una ristrutturazione per bancarotta: la gran parte del patrimonio netto è stata spazzata via e la maggioranza dei prestiti in sofferenza è stata trasferita allo stato spagnolo. Il rimanente degli attivi è stato coperto con ampi accantonamenti. Abbiamo comprato azioni Bankia con un p/b value di 1,8, valore che diventa però 0,5 se si tiene conto di tutte le riserve. Inoltre, a livello di governance i cambiamenti sono stati profondi ed efficaci, con un nettissimo miglioramento manageriale. Nei listini core abbiamo aggiunto Tnt, azienda leader europea nel campo dei trasporti e della logistica. Si tratta di un gruppo dalle caratteristiche cicliche, che però a un certo punto presentava quotazioni molto basse, a causa del blocco della fusione con Ups, voluto dalla Commissione europea. Questa è una tesi di investimento che ci piace: un'azienda di alta qualità che risente di un calo momentaneo. Infatti, se evitiamo di investire in azioni che operano in settori in declino strutturale, crediamo che le difficoltà momentanee siano un'ottima occasione. FONDI&SICAV/Gennaio

8 Nasdaq Portfolio by Allfunds Bank Un anno d oro Politica di investimento Il 2013 è stato un anno particolarmente positivo per il settore tecnologico globale e americano: il Nasdaq ha guadagnato più del 30%, che, dopo il crollo del titolo Ottimo il rally di Facebook Informazioni generali Indice Msci global technology mentre l Msci world information technology circa il 23,5 %. Entrambi post Ipo nel 2012, ha raggiunto gli indici hanno sovraperformato l Msci world che ha messo a segno un incremento quota 54,6 dollari con Lancio 30 dicembre 2010 di circa il 21%. una performance annuale I due principali competitor del mercato degli smartphone, Apple e Samsung, straordinaria del 97%. Nel Divisa Euro hanno decisamente sottoperformato. Ma, mentre l operatore statunitense 2013 il collocamento più atteso è stato sicuramente quello di Twitter e il titolo ha chiuso l anno in positivo con un modesto +2,2%, il titolo dell azienda coreana non ha tradito le attese degli investitori chiudendo l anno a 63,65 dol- ha concluso il 2013 con una performance annuale fortemente negativa lari, +144,8% dalla quotazione. pari a -14.2%. Periodo di calcolo: 30/12/ /12/2013. Tutti i calcoli sono in euro. Risultati dal 30 dicembre 2009 al 30 dicembre VAMI Portafoglio Indice 7,5 5 2, / / / / / / / / / / / / ,5-5 -7,5 Capture ratios (dal lancio) Up capture ratio 42,74% Down capture ratio 97,03% Up months in up markets 89,87% Down months in down markets 85,17% Up market out performance 30,57% Down market out performance 72,14% Total out performance 103,5% Drawdown analysis (dal lancio) Drawdown Lunghezza Recovery Peak Valley -32,69% /02/ /08/ ,52% /08/ /11/ ,74% /04/ /07/ ,05% /04/ /06/ ,71% /05/ /06/2013-9,17% /11/ /11/2011 Rendimento mensile Anno Portafoglio/Indice* Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Sett Ott Nov Dic 2013 Portafoglio 1,7% 3,08% 3,66% -1,83% 4,56% -2,92% 3,88% 0,08% 2,7% 0,93% 2,09% 2,51% Msci Global Technology -0,51% 3,3% 4,81% -0,66% 3,43% -4% 2,93% -0,34% 2,19% 2,52% 3,58% 2,09% 2012 Portafoglio 5,91% 4,38% 4,7% -1,15% -4,58% 1,48% 2,51% 1,45% -0,5% -5,58% 1,97% -0,52% Msci Global Technology 5,06% 4,86% 5,28% -1,31% -2,84% 1,4% 2,98% 1,47% -1,28% -6,11% 1,72% -1,15% 2011 Portafoglio 0,31% 1,44% -4,03% -0,98% 1,2% -2,96% -0,13% -8,42% 0,65% 7,71% 0,93% 1,38% Msci Global Technology 1,15% 0,81% -5,78% -1,48% -1,02% -2,93% 1,93% -7,58% 2,5% 7,04% 1,88% 2,03% 2010 Portafoglio -3,84% 5,37% 8,24% 3,68% -1,62% -4,89% 0,65% -2,93% 4,2% 3,44 6,28% 3,56% Msci Global Technology -3,35% 6,02% 7,93% 2,73% -1,92% -5,56% 0,69% -4,83% 3,74% 4,25% 5,02% 3,09% ROR Volatilità Indice Sharpe Portafoglio 8,71% 13,78% 0,6 Msci GT 9,14% 16,68% 0,52 Active Premium Statistiche Correlazione R2 Beta Alfa T.E. Info Ratio Jensen Alfa Treynor Ratio -0,43% 0,94 0,88 0,78 1,27% 6,05% 0,21 1,02% 10,67 8 FONDI&SICAV/Gennaio 2014

9 A CURA DI ALLFUNDS BANK INVESTMENT SERVICES Asset allocation (dati al 31 ottobre 2013) Distribuzione geografica (dati al 31 ottobre 2013) Forwards Obbbligazionari Altri Liquidità Azionari 95,4% Israele Germania Paesi bassi Cina Taiwan Corea del sud Regno Unito Altri Stati Uniti Giappone 73,06% ,01% 0,64% 0,37% 2,6% ,91% 0,98% 1,44% 1,74% 1,84% 2,12% 2,56% 2,92% 3,44% Distribuzione per divisa (dati al 31 ottobre 2013) Distribuzione per settori (dati al 31 ottobre 2013) ,33% Usd Euro Yen Sterlina Won Sud corea Dollaro Taiwan Corona svedese Dollaro Hong Kong Dollaro canadese Non disponibile Servizi pubblici Liquidità Health care Beni prima necessità Industria Consumo ciclico Telecomunicazioni Altri Tecnologie dell informazione Finanziario 51,85% ,65% ,16% 3,47% 3,34% 2,11% 1,46% 0,94% 0,63% 0,32% 0,22% ,58% 0,88% 1,1% 1,2% 2,55% 3,25% 5,24% 3,6% La presente scheda ( il documento ) è una presentazione preparata da Allfunds Bank S.A. ( la Banca ). Le informazioni riprodotte nel presente documento non sono e non devono essere intese come ricerca in materia di investimenti, né una raccomandazione o un suggerimento, implicito o esplicito, rispetto ad una strategia di investimento avente ad oggetto gli strumenti finanziari trattati o emittenti strumenti finanziari, né una sollecitazione o offerta, consulenza in materia di investimenti, legale fiscale o di altra natura. Il documento contiene informazioni sintetiche sulle caratteristiche e sui rischi principali di uno strumento finanziario, ha un mero contenuto informativo e riporta solo le informazioni ritenute più rilevanti per la comprensione degli strumenti finanziari e dei loro rischi. Per una descrizione approfondita dello strumento finanziario e dei suoi rischi si rimanda al KIID ed al Prospetto Informativo. Il presente documento contiene informazioni che possono differire rispetto a quelle indicate nella documentazione ufficiale in tal caso valgono queste ultime. Tutte le informazioni contenute in questo documento sono fornite in buona fede sulla base dei dati disponibili al momento in cui è stata redatta. Questo documento si basa su informazioni e fonti considerate attendibili, ma di cui la Banca non è in grado di assicurare l esattezza, a tal fine, quindi. la Banca non è responsabile per eventuali errori, omissioni o inesattezze. È stata adottata la massima diligenza possibile al fine di selezionare le fonti di provenienza dei contenuti. La Banca non offre alcuna garanzia, espressa o implicita, né esprime alcuna dichiarazione in merito all'esattezza, adeguatezza o possibilità di accedere a detti contenuti, alla disponibilità degli stessi o al loro utilizzo. La Banca non sarà pertanto responsabile, di nessuno dei suddetti contenuti. Le informazioni sono fornite unicamente a scopo informativo. Il trattamento fiscale applicato dipenderà dalle circostanze individuali di ciascun investitore e può essere soggetto a cambiamenti in futuro. Si prega di consultare i propri consulenti fiscali, contabili e legali. Gli strumenti finanziari presentati sono soggetti ai rischi di mercato e non c'è alcuna certezza o garanzia che gli obiettivi degli stessi siano raggiunti. Il valore degli investimenti è soggetto a variazioni anche in virtù delle oscillazioni dei tassi di cambio. Alcuni dei principali rischi dell'investimento sono: rischi associati al territorio, rischi di non liquidità, rischi di portafoglio concentrato, rischi di rendimento del portafoglio, rischi di gestione, rischi sui derivati, rischi di prestito, rischi fiscali e rischi azionari. Questi ed altri rischi sono descritti nel prospetto informativo. I potenziali investitori devono leggere attentamente il prospetto informativo per avere informazioni sui rischi, al fine di stabilire se l'investimento è adatto a loro. I seguenti rischi possono aumentare la volatilità del prezzo del fondo, amplificando gli effetti del mercato. Si prega di tenere conto, al momento di investire, che: (i) Gli investimenti in titoli azionari sono soggetti ai rischi di mercato, alle condizioni economiche e politiche dei paesi in cui si effettuano gli investimenti e, potenzialmente, al rischio legato ai tassi di cambio valuta. (ii) Gli investimenti in titoli obbligazionari sono principalmente soggetti ai rischi sul tasso d'interesse, sul credito e sulla insolvenza e, potenzialmente, al rischio legato ai tassi di cambio valuta. (iii) Gli investimenti in absolute return e strategie alternative sono principalmente soggetti al tasso d'interesse, alla liquidità di mercato, al rischio di credito e insolvenza e,potenzialmente, al rischio legato ai tassi di cambio valuta. L'uso di prodotti finanziari come parte del processo di investimento può inoltre generare rischi relativi a restrizioni di liquidità e leva finanziaria. (iv) Gli investimenti nei mercati emergenti e/o in piccole società possono comportare un più elevato grado di rischio essendo potenzialmente più volatili rispetto a quelli effettuati nei mercati sviluppati o nelle grandi società. Le performance registrate in passato non sono necessariamente indicative di analoghe performance future. I rendimenti sono al lordo degli oneri fiscali. Il valore dell investimento è soggetto a fluttuazioni. Il presente materiale informativo non è stato soggetto all approvazione di alcuna autorità degli Stati Membri europei. FONDI&SICAV/Gennaio

10 News Brasile Il gigante sudamericano deve risolvere due grandi problemi economici, che non dovrebbero mai presentarsi contemporaneamente. Da un lato c è l inflazione, vale a dire il rialzo dei prezzi al consumo, dall altro la stagnazione o contrazione dell economia. In teoria, sarebbe bene che non coincidessero, perchè il trend normale è che i prezzi salgono quando c è crescita. Tuttavia, in alcuni casi prendono piede insieme, dando vita al fenomeno denominato stagflazione. Recentemente sono arrivate la diagnosi e la conferma che il paese soffre di questo male. Nel terzo trimestre dell anno, il Pil domestico ha registrato una diminuzione dello 0,5% rispetto a quello precedente. Il dato negativo non solo ha superato le previsioni di consensus, che contemplavano una riduzione dello 0,3%, ma è stato il più intenso dal primo trimestre del Pericolo stagflazione Il problema per il Brasile è che questo dato si somma alle pressioni inflazioniste che attanagliano il paese. A ottobre, l inflazione si è mantenuta vicina al 6%, vale a dire molto lontano dal livello ritenuto tollerabile dalla Banca centrale brasiliana, che punta a mantenere la dinamica dei prezzi all interno del range 2,5-6,5%, con un target di equilibrio al 4,5%. Gli esperti sostengono che se il Brasile non ridurrà la sua eccessiva dipendenza dai consumi e il suo populismo fiscale, la stagflazione potrebbe diventare la norma e i mercati punirebbero il paese. La combinazione, pertanto, viene considerata esplosiva e complica oltremodo il margine di manovra delle autorità. Gli investitori stanno già mostrando il loro nervosismo dinanzi alla difficile situazione vissuta dal paese. Oltre ai problemi sul mercato borsistico, la situazione non è tranquilla neppure sul versante dei titoli pubblici, con i bond decennali denominati in dollari Usa che hanno superato la soglia del rendimento annuo al 5%. Alla stessa maniera, è stata di notevoli dimensioni la caduta del real brasiliano. Dopo il dato poco entusiasmante del terzo trimestre, il mercato ha intuito che la Banca del Brasile frenerà o interromperà i rialzi del costo del denaro e ha reagito con forti vendite di divisa locale. Rispetto all euro la discesa delle quotazioni è stata di circa il 20% in un anno. Mercato immobiliare Nel 2013 il mercato immobiliare ha ratori notano un maggiore dinamismo che si dato ancora segnali di contrazione, è tradotto in un ritorno di interesse all acquisto, sia da parte delle famiglie, sia da parte sia a livello di prezzi, sia di compravendite anche se, a partire dal secondo trimestre dell anno, gli operatori hanno iniziato a Milano e Roma». degli investitori, in particolare in città come riscontrare i primi segnali di ripresa della volontà di acquisto. Il 2014 potrebbe non esseland dei grandi centri e nei capoluoghi di Più complessa la situazione nell hinterre molto diverso da quello che si è appena provincia, dove la difficoltà di accesso al credito si sente maggiormente e dove sono pre- concluso, soprattutto se non ci saranno cambiamenti sul fronte dell erogazione del credito e su quello dell occupazione, i due elemen- quali la riduzione dei prezzi sembra senti nuove costruzioni invendute, per le necessa- Un 2014 ancora difficile ti che più di tutti hanno inciso in questi anni ria. «La conseguenza è che anche le tipologie sull andamento del mercato immobiliare. usate subiranno una contrazione dei valori, «Nelle grandi città per il 2014 prevediamo una soprattutto se necessitano di importanti lavori di ristrutturazione», continua Tecnocasa. contrazione dei valori compresa nella forbice tra il -4% e -2%», afferma l'ufficio studi del «Per queste realtà territoriali prevediamo rispettivamente una diminuzione dei gruppo Tecnocasa. «In queste realtà gli ope- prezzi Previsioni immobiliari 2014-Andamento dei prezzi nelle grandi città Bari Da -5% a -3% Bologna Da -5% a -3% Firenze Da -3% a -1% Genova Da -4% a -2% Milano Da -3% a -1% Napoli Da -3% a -1% Palermo Da -3% a -1% Roma Da -4% a -2% Torino Da -3% a -1% Verona Da -4% a -2% compresa tra -5% e -3% e tra -4% e -2%, con diversi capoluoghi di provincia dove il ribasso potrebbe essere più accentuato». Le tipologie abitative in buono stato potrebbero avere performance migliori rispetto a quelle che necessitano di interventi di ristrutturazione che, infatti, saranno vendute solo se messe sul mercato a prezzi decisamente vantaggiosi. 10 FONDI&SICAV/Gennaio 2014

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12 News Renminbi Chiaramente, l attivo della bilancia commerciale cinese è strettamente correlato alla stato di salute dell economia mondiale: maggiore è il tasso di crescita globale, più alti sono i consumi, più forte è la richiesta di prodotti cinesi e quindi di esportazioni che vanno ad aumentare il surplus. «Nello scenario di un ritorno alla crescita (anche se non elevatissima) in Usa e Giappone e di stabilità in Europa, sembra plausibile che l attivo cinese rimanga sta- Hedge fund Il renminbi, anche denominato yuan, è la Da tempo si dibatte di quanto la moneta cinese dovrebbe ancora rivalutarsi contro il dolla- valuta cinese ed è sempre più utilizzata negli scambi commerciali internazionali. ro per riequilibrare lo sbilancio di partite correnti E di pochi giorni fa la notizia che avrebbe addirittura superato l euro come volume di pagamenti tra i paesi, pur restando estremamente distante dal dollaro Usa. Il crescente utilizzo dello yuan come valuta di pagamento internazionale va di pari passo con l au- (esportazioni meno importazioni), che vede gli Usa in deficit perenne e la Cina in surplus. Resta comunque evidente che la capacità di esportare di Pechino e il conseguente accumulo di riserve valutarie rappresentano nel medio termine il principale elemento di forza dello yuan. bile, se non addirittura aumenti, creando i presupposti per la continuazione della politica di graduale rivalutazione contro il dollaro», afferma un report di Jci Capital. «Puntare su strumenti denominati in renminbi quindi dovrebbe equivalere, a meno di colpi di scena clamo- Ormai seconda moneta al mondo mento delle possibilità di investimento per chi è interessato a inserirlo nel proprio portafoglio. Anche se c è adesso più libertà di circolazione, il valore della divisa cinese viene comunque attentamente controllato dalle autorità, seguendo una sorta di peg. (cioè un legame a un tasso di cambio prefissato) con il dollaro Usa e consentendo una ridotta ma stabile rivalutazione tra il 2% e il 5% all anno. rosi, a investire in dollari contando però su un bonus. di rivalutazione tra il 3% e il 5% all anno e su fondamentali economici che (almeno dal punto di vista teorico) dovrebbero sostenere il valore della valuta cinese assai più di quella Usa. Resta ovviamente, come sempre se si decide di investire in Cina, l'incognita sul sistema politico centralizzato, che oltre a dirigere lo sviluppo economico dall'alto, crea spesso diversi dubbi sulla veridicità dei dati pubblicati». Dicembre d oro Gli asset totali dell'industria dei fondi hedge sono saliti a 2,01 trilioni di dollari, il livello più elevato dal giugno 2008, e hanno realizzato rendimenti positivi per il quarto mese consecutivo, dato che i mercati globali hanno chiuso l'anno con una nota di ottimismo. L'indice Eurekahedge Hedge Fund ha segnato +0,99% mentre l'msci World ha guadagnato l'1,67% a dicembre. Tutti i mandati regionali hanno chiuso il mese in territorio positivo. I fondi hedge focalizzati nell est Europa e Russia hanno realizzato i rendimenti migliori con +2,50%, sovraperformando l'indice Msci Emerging Eastern Europe che è sceso dello 0,89% nel mese. I gestori giapponesi hanno realizzato ancora performance positive, con l'indice Eurekahedge Japan Hedge Fund in rialzo del 2,01% e del 26,62% nell'anno, dato che l'indice Nikkei 225 è rimbalzato del 4,02%, favorito dal deprezzamento dello yen del 2,68% rispetto al dollaro. I money manager nord ame- ricani hanno realizzato l'1,74%, mentre quelli europei hanno conseguito l'1,04%, sovraperformando l'indice Msci Europe, che ha guadagnato lo 0,88% nel mese. I gestori dei fondi hedge asiatici escluso il Giappone, infine hanno segnato +0,92%, con i manager degli hedge focalizzati in Greater China che hanno realizzato rendimenti positivi per il sesto mese consecutivo, in rialzo dell'1,39%. Sono state positive anche tutte le strategie dei fondi hedge. In testa i long/short equity con un rendimento pari all'1,48% nel mese, dato che i principali mercati azionari sono saliti a dicembre. I gestori dei fondi hedge distressed debt hanno segnato +1,34%, sovraperformando l'indice Bofa Merrill Lynch Us high yield che ha guadagnato lo 0,55% nel mese. L'indice Eurekahedge distressed debt hedge fund ha realizzato +16,76% nel I gestori dei fondi hedge relative value hanno segnato +1,33% nel mese, portando i rendimenti del 2013 al 5,70%. I fondi hedge Cta/managed futures hanno realizzato rendimenti positivi per il terzo mese consecutivo, guadagnando l'1,04% anche se la strategia rimane in territorio negativo per l'anno, in ribasso dello 0,35%. 12 FONDI&SICAV/Gennaio 2014

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14 Il Nasdaq tornato sopra quota 4 mila Il meglio di Wall Street Ed è finalmente internet Dopo la bolla della fine degli anni novanta, le applicazioni e le opportunità offerte dalla rete sono cresciute in maniera esponenziale. Si può dire che l intero pianeta sia cambiato e anche i paesi emergenti sono spesso all avanguardia in questo campo. In pratica si è verificato un quindicennio più tardi ciò che ai tempi del primo boom dei tecnologici si immaginava solamente. E la corsa non è certo finita qui, in un mondo che continua a evolversi sempre più rapidamente In fondo è la storia di tutti e non a caso, contrariamente al solito, iniziamo l analisi con un ricordo personale. La persona che sta scrivendo questo articolo sentì per la prima volta parlare di internet non appena sbarcato all università nel settembre del Oltre 20 anni fa servì non poco tempo per capire di che cosa si stesse parlando (essenzialmente unire diversi computer in rete fra loro, ma per arrivare al concetto di rete di reti fu necessario ulteriore lavoro) e ancora di più per usare le poche applicazioni disponibili. Essenzialmente all epoca il tutto si limitava a forum pubblici su cui postare la propria opinione, embrionali programmi di chat e softwa- di Boris Secciani e David Tonello re per trasferire file in tempo reale; quest ultima all epoca era largamente la funzione più utile del novero. La navigazione ipertestuale, che portò all esplosione del web, nonché alla diffusione di contenuti multi-mediali, all ecommerce e alla possibilità di comunicare via video in real time era uno sviluppo immaginato e immaginabile, ma ancora di là da venire. Tutto ciò per dire che la rivoluzione di internet, che di fatto ha portato il variegato settore dell It a vendere su scala di massa e ha permesso all economia americana di restare a galla per un altra generazione, ormai ha alle spalle una storia piuttosto seria. 14 FONDI&SICAV/Gennaio 2014

15 «La rivoluzione di internet,che ha portato il variegato settore dell It a vendere su scala di massa,ormai ha alle spalle una storia piuttosto seria» Un offerta enorme Tante nicchie per tutti Se notoriamente i tardi anni novanta e i primissimi di questo secolo hanno visto svilupparsi una bolla enorme, finita per gli investitori in lacrime amare e in quella che sarebbe stata una serissima recessione se la Fed non avesse creato la bolla immobiliare degli anni 2000, l ultimo decennio ha visto la vera e propria esplosione della rete. Infatti recentemente si sono materializzate per davvero le promesse di ormai quasi due decadi fa. Nel frattempo, infatti, con reti e computer sempre più potenti e la rivoluzione verso la mobilità degli ultimi anni, si è avverata la possibilità di condividere ogni sorta di contenuti in tempo reale da ogni genere di hardware, nonché di comunicare e fare shopping ormai in maniera molto più efficiente ed economica rispetto all approccio tradizionale. Oggi sembra quasi preistoria l epoca in cui bisognava spendere per mandare un messaggio tramite sms a un amico in metropolitana, invece che usare uno degli innumerevoli sistemi di messaggistica istantanea. Attualmente è tutto diverso e anche un avido fan di entertainment asiatico, come per esempio i drama televisivi coreani, può coltivare un hobby che fino a qualche tempo fa sarebbe stato costoso e difficile da perseguire. Si può infatti accedere sul tablet, in maniera perfettamente legale, a pressoché l intera produzione televisiva coreana sottotitolata in inglese sulle maggiori piat- FONDI&SICAV/Gennaio

16 Il Nasdaq tornato sopra quota 4 mila Il meglio di Wall Street taforme di video-sharing. Se questo semplice esempio lo si moltiplica per l infinità di nicchie e di passioni che l intero pianeta offre, si comprende la potenza di fuoco che la rete è in grado di produrre. ENORME RIVOLUZIONE NELLO STILE DI VITA Anche quando ci si vuole rivolgere a produzioni più mainstream, si può guardare in streaming enormi quantità di contenuti di Hollywood (o eventi sportivi in diretta di nicchia in Italia), sempre via web o su varie piattaforme, come i maggiori network per giocare online, attraverso varie App. Anche un ragazzino è in grado di partecipare a tornei di videogiochi con concorrenti da tutti gli angoli del globo. Tutto ciò per dire come enorme sia stata la rivoluzione nello stile di vita delle popolazioni dei paesi sviluppati ed emergenti nel corso dell ultimo decennio: infatti questi cambiamenti epocali hanno sì ancora confermato il primato statunitense in questo ambito, ma hanno anche evidenziato la mostruosa velocità nel processo di messa in pari da parte del mondo emergente, Asia in primis e in particolare la Cina. Questo paese ha visto un esplosione di internet nell ultimo quinquennio, con una migrazione verso la mobilità più rapida di quanto non si sia visto nelle economie occidentali, con la conseguente creazione di colossi della rete locali, sia nell hardware sia nel software e nei contenuti, in grado di competere ai massimi livelli mondiali. Il mercato Gli Usa ancora in vantaggio Il mercato statunitense resta comunque quello leader per una serie di ragioni. Innanzitutto, come detto, l America rimane la superpotenza dell It. Inoltre gli Usa sono risultati la star assoluta al mondo nel periodo post-crisi del A questo paradigma l hitech degli States ha contribuito in maniera fondamentale. Infatti nel corso del 213, dopo anni già brillanti, il Nasdaq Composite ha messo a segno una performance stratosferica, crescendo di circa il 38% e tornando per la prima volta dal 2001 sopra quota Il Nasdaq è un circuito di contrattazione con una grande varietà di titoli scambiata: sarebbe riduttivo limitare il tutto alla performance dell It, ma resta il fatto che proprio in questo segmento si concentrano le aziende più rappresentative. Inoltre gli Stati Uniti vantano enormi industrie delle telecomunicazioni, dei media tradizionali e della grande distribuzione. Proprio in questo paese si è potuto constatare uno sviluppo forse sorprendente in cui, nonostante la disgregazione di modelli di business consolidati, gli investimenti enormi, nonché la tendenza al tutto gratis, internet non ha distrutto i profitti del mondo corporate statunitense tradizionale. Le telecom hanno sì visto nella mobilità una forte erosione delle proprie fonti di fatturato ad alto (o altissimo) margine come gli Sms, allo stesso tempo però sono riuscite a rimediare offrendo ricchi piani con costosi smartphone e montagne di dati. Le Tv via cavo hanno affrontato questi anni diventando esse stesse fornitrici di accesso a internet, con offerte che includono vasti pacchetti di contenuti. I produttori di questi ultimi hanno visto il loro potere crescere in misura notevole, grazie a una rete affamata di contenuti multimediali di qualità. In tutto questo ambito enormi investimenti sono stati necessari a livello di hardware e software, con il decollo, ad esempio, delle architetture cloud e di modelli di business come il software as a service. 16 FONDI&SICAV/Gennaio 2014

17 UN ANNO DIVISO IN DUE Il 2013 dunque è stato caratterizzato da un ritorno alla bolla di internet che ha dettato i ritmi dell intero listino: nella prima parte dell anno a raccogliere il favore degli investitori sono state soprattutto le azioni di società relativamente stabili come le telecom, spinte a valutazioni molto elevate. Nella seconda metà Wall Street ha assunto un tono più favorevole al segmento growth, di cui hanno approfittato anche titoli di aziende ormai storiche, come Microsoft, Amazon e Yahoo. Ovviamente la domanda che sorge spontanea è: e adesso? Nonostante molti specialisti del settore si affannino a sottolineare le differenze fra gli anni novanta e lo scenario attuale (ad esempio il fatto che oggi le valutazioni più oltraggiose siano pagate soprattutto in transazioni private più che in Ipo), il mercato appare caro. L It è tornato a scambiare a corsi più elevati all interno di un equity statunitense già più costoso rispetto ad altre piazze. Il che significa molto probabilmente un fatto: il 2014 non sarà un anno facilissimo. Infatti tra mini-tapering, rendimenti del reddito fisso relativamente più elevati, equity risk premium più normalizzati e altri fattori non appare incredibile prevedere una maggiore dispersione delle performance delle varie società nel 2014, a fronte di un indice non più brillante come nel recente passato. È questa la visione di Joanna Shatney, head of Us large cap equities di Schroders: «Ci aspettiamo che il 2014 sia un anno da stockpicker per il mercato azionario americano. Una crescita lenta, ma comunque positiva dovrebbe aiutare i manager attivi a mettere a segno sovraperformance, particolarmente se si considera il fatto che il cumulo di preoccupazioni riguardanti l economia e il sistema finanziario è oggi molto più leggero rispetto un anno fa. In effetti l azione della Fed e di altre banche centrali potrebbe rendere non valida questa previsione; riteniamo però che, in uno scenario a bassa crescita, riuscire a separare i vinti dai vincitori risulterà l elemento chiave per affrontare l equity made in Usa nel Per quanto riguarda gli utili, ci aspettiamo una crescita di almeno l 8-10% per quest anno. Un continuo, modesto incremento del Pil dovrebbe tradursi in fatturati in aumento del 4-5%. Questo elemento, combinato con una maggiore espansione dei margini sul 2013, significherebbe una crescita dei risultati operativi del 6-7%, con un ulteriore aumento dell Eps del 2-3% fornito dalla riallocazione di liquidità. Non siamo d accordo con la visione, attualmente prevalente, secondo cui i margini non si dilateranno. È vero che in generale per l S&P500 nel suo complesso essi sono vicini ai massimi. Nei vari settori però ci sono opportunità di ulteriore espansione». FONDI&SICAV/Gennaio

18 Il Nasdaq tornato sopra quota 4 mila Che cosa scegliere Per alcuni sarà ancora rialzo Dopo questa prima fase in cui la crescita è stata generalizzata, sarà necessario essere più selettivi. Ma non mancano le azioni con buone prospettive di utili e le aziende trascurate dagli operatori. Anche alcuni grandi gruppi, come Google, Microsoft e Oracle trovano sostenitori. E c è chi giura sull equipment per costruire semiconduttori In questo quadro generale dove si collocano i giganti del Nasdaq? Sostanzialmente possiamo analizzare la situazione attuale in termini di due dinamiche contrapposte. Da una parte la corsa delle quotazioni, dall altra il fatto che alcuni settori dell hi-tech potrebbero avere un ulteriore gamba al rialzo, oltre al premio che la borsa statunitense potrebbe continuare a estrarre, grazie all elevatissimo tasso di innovazione dei propri giganti in questo comparto. Insomma una pura tesi growth in un ambito di ripresa ciclica. Così sintetizza Stéphane Jeannin, client portfolio manager per l azionario nord americano di Threadneedle Investments: «Gli investitori negli ultimi anni si sono concentrati sulle aree del mercato difensive e ad alto dividend yield. Due fattori hanno guidato questo trend: i rendimenti bassissimi offerti dai titoli di stato e la preoccupazione circa un possibile crollo dell azionario ancora presente nella mente degli analisti. Il risultato è che oggi le azioni difensive sono molto care. Infatti i titoli più valutati presentano un premio rispetto al resto del mercato, in termini di price/book, che è ai massimi degli ultimi anni. È dai tempi della Grande depressione che questa tipologia di aziende non presenta valutazioni così elevate. Peraltro in uno scenario di crescita dei tassi di interesse esse cominciano ad apparire sempre meno attraenti. Nello stesso tempo le prospettive economiche e, di conseguenza, dei titoli ciclici continuano a migliorare. In particolar modo riteniamo che vi sia valore in comparti come la tecnologia, campo in cui gli Usa beneficiano di un livello di innovazione che altre parti del mondo semplicemente non sono in grado di eguagliare. Chiaramente l America è oggi la regione più cara, siamo convinti però che ciò semplicemente rifletta alcuni vantaggi: un inflazione contenuta, una crescita economica positiva e un sistema bancario solido. Gli Stati Uniti sono i leader in termini di innovazione e di presenza di aziende che hanno cambiato intere industrie, come ad esempio Google e Facebook». 18 FONDI&SICAV/Gennaio 2014

19 «Riteniamo che vi sia valore in comparti come la tecnologia,campo in cui gli Usa beneficiano di un livello di innovazione che altre parti del mondo non sono in grado di eguagliare» Le prospettive del b2b Ingiustamente trascurato Èimportante notare un fattore che riguarda le due aziende citate: si tratta di gruppi che ricavano i propri soldi dalla pubblicità, pertanto, pur dipendendo dai budget del mondo corporate, il loro fatturato discende in maniera lineare dalle paturnie dei consumatori. Infatti nell ultimo anno quella del Nasdaq è stata soprattutto una storia incentrata sul b2c (business to consumer). Se però si vuole deviare per un momento da un approccio all investimento puramente growth, si può vedere come anche all interno di questa cavalcata trionfale vi siano stati diversi titoli e interi settori ingiustamente (relativamente) trascurati in borsa. In particolar modo oggi valutazioni accettabili, se non convenienti, possono essere trovate se ci si sposta vicino all universo b2b. È interessante notare anche che alcune di queste opportunità sono presenti in segmenti dell It con ancora forti possibilità di sviluppo: semplicemente un ciclo non particolarmente favorevole del capex per servizi informatici ha messo la mordacchia ai risultati di alcuni player dominanti nei loro settori. Netto appare al riguardo il giudizio di Andreas Nigg, head of equity and commodity strategy di Vontobel Asset Management: «Per quanto concerne i profitti, l andamento nel 2013 non è stato entusiasmante, poiché diversi grossi nomi hanno riporta- FONDI&SICAV/Gennaio

20 Il Nasdaq tornato sopra quota 4 mila Che cosa scegliere to risultati deludenti. Le aziende It statunitensi ci piacciono, grazie a valutazioni interessanti. Negli ultimi 25 anni raramente questo segmento ha scambiato a P/E inferiori alla media del mercato. La situazione per alcuni titoli di recente è cambiata, con livelli che appaiono promettenti, in quanto diversi indicatori, quali una certa ripresa degli investimenti in conto capitale, sembrano mostrare che abbiamo raggiunto il minimo dei prezzi». Azioni turnaround value Alcune buone scelte Anche nel Nasdaq dunque è possibile trovare, con le dovute proporzioni, azioni turnaround value. Indicativa al proposito appare l analisi di Johan Van der Biest, senior asset manager di Dexia Asset Management: «Ci sono diversi titoli e temi cui siamo interessati. Se si cercano azioni a valutazioni ragionevoli, Google potrebbe essere un ottima scelta. Buone opportunità vediamo anche nel settore dell equipment per la produzione di semiconduttori, in particolare i due leader Appied Materials e Kla Tencor. Queste due realtà dovrebbero trarre beneficio dal crescente livello di complessità nel processo manifatturiero di questi prodotti. Inoltre nel software puntiamo su Microsoft, in cui il nuovo ceo potrebbe dare l impulso per ristrutturare e rivitalizzare l azienda. Anche Oracle e Sap cominciano ad apparire interessanti, dopo la loro sottoperformance nel Infine troviamo possibilità nel campo del data storage, dove i player più importanti, cioé Emc e NettApp, presentano enormi free cash flow, valutazioni ragionevoli e previsioni di una buona crescita dei profitti». Temi relativamente simili vengono esposti anche da Jeroen Brand, gestore senior sui settori Industrials, technology & telecom di Ing Investment Management: «Ci piace il comparto dell equipment per costruire semiconduttori: infatti in questo ambito la legge di Moore, che ha portato a microchip sempre più veloci, piccoli ed efficienti a livello di consumo energetico, sta diventando sempre più difficile da sviluppare, a causa dei limiti dettati dalla fisica. Questi problemi stanno rendendo il processo di fabbricazione dei semiconduttori a sempre più alta intensità di capitale, il che rappresenta uno scenario positivo per i produttori di macchinari. Nel software ci piacciono le aree collegate alla realizzazione di prodotti legati alla gestione di grandi masse di dati e al cloud computing. A causa dell onnipresenza di smartphone e tablet, la prossima occasione di crescita nell It verrà proprio da questo ambito. Un altro segmento interessante del software è lo sviluppo di servizi in mobilità, in quanto la gente organizza sempre più la propria vita grazie ai propri dispositivi mobili, ad esempio navigando sulla rete per cercare e prenotare ristoranti, fare shopping, acquistare biglietti e altre operazioni che stanno diventando abituali». UTILI INCERTI Insomma si tratta di puntare sull intelaiatura della rete. Però non si può fare a meno di menzionare un discretamente ingombrante caveat: che i futuri successi del Nasdaq dipendono da una robusta crescita degli utili. Nel corso del 2013, anche se mentre scriviamo non abbiamo ancora tutti i dati del quarto trimestre, l andamento degli Eps dell It è stato piuttosto mediocre, come peraltro nel In verità la relativa stagnazione è comunque il risultato di sintesi di un quadro variegatissimo. Sostanzialmente i risultati del comparto sono in linea con quelli dell S&P 500, con l hi-tech che ha vissuto un rerating più rilevante rispetto a molte alternative. Anche se, come più volte viene riportato, in passato si è visto di peggio, grandi margini per delusioni non ce ne sono. Da questo punto di vista, però, tutto sommato un certo ottimismo sembra regnare. Nadège Dufossé, asset allocation strategist di Dexia Asset Management, infatti afferma: «Gli analisti si aspettano nel 2014 un aumento dei profitti pari a circa il 19% per il Nasdaq, un incremento maggiore rispetto a quello dell S&P 500, che è stimato intorno al 12%. Questo livello farebbe seguito a un più modesto 4% per il 2013 e al 2% per il 2012». In definitiva molto probabilmente quest anno si preannuncia come positivo per il complesso It statunitense; però le carte si rimescoleranno rispetto all ultimo biennio, rendendo necessario un ulteriore aumento della selettività nelle scelte. 20 FONDI&SICAV/Gennaio 2014

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