Codice delle autonomie promuovere le Unioni di comuni valorizzando le Unioni di Comuni

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Codice delle autonomie promuovere le Unioni di comuni valorizzando le Unioni di Comuni"

Transcript

1 INTRODUZIONE La riforma del Titolo V della Costituzione; la legge delega sul Codice delle autonomie ; la legge della Regione Emilia Romagna n. 10/2008 per il Riordino territoriale, l autoriforma dell amministrazione e razionalizzazione delle funzioni. Le forme di gestione associata dei servizi comunali costituiscono uno degli argomenti strategici per il futuro assetto del nostro paese e vanno collocate al centro del dibattito per l attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione, ma non solo. In questa cornice, il nuovo status del comune si connota, oltre che per il riconoscimento di una piena autonomia statutaria e regolamentare, per l attribuzione ai comuni di una posizione chiave nel modello di amministrazione pubblica. L ente comunale si configura come titolare della generalità delle funzioni amministrative, alla luce del principio di sussidiarietà, quale criterio generale per l articolazione all organizzazione del potere pubblico, in particolare, per quello di amministrazione e gestione. La sussidiarietà prevede che la sede in cui vengono assunte le decisioni sia più vicina possibile alla collettività, ai cittadini che ne sono i destinatari, ma nel contempo assegna ai livelli più alti e qualificati le competenze amministrative e gestionali, soprattutto quando le strutture più vicine ai cittadini non sono in grado svolgerle in modo adeguato. Il principio di sussidiarietà rappresenta una fondamentale estrinsecazione delle regole della democrazia e della rappresentanza responsabile; l assunzione di responsabilità da parte dei centri periferici è conforme ai principi democratici di diffusione del potere, piuttosto che alla sua concentrazione. L esigenza di avvicinamento ai cittadini del momento decisionale, è inoltre coerente con il diritto degli stessi di usufruire di prestazioni e servizi pubblici qualitativamente adeguati ed uniformi sul territorio. In questo senso va interpretato il riferimento ai principi di adeguatezza e differenziazione, accanto a quello di sussidiarietà, quali regole integrative per lo sviluppo di funzioni amministrative di qualità e a prezzi contenuti. Tutto ciò per i piccoli comuni e per quelli meno strutturati, comporta uno sforzo inedito di riorganizzazione e, nel contempo, una grande sfida: quella di garantire alle popolazioni locali un livello adeguato di funzioni e servizi, 1

2 sviluppando e valorizzando gli strumenti per favorire processi di aggregazione, di gestione associata, di esercizio congiunto di funzioni, mediante la costituzione di forme sempre più stabili di cooperazione e modalità di governo innovative per la gestione del territorio e delle sue risorse. Senza dubbio un altro intervento per una svolta riformista nell evoluzione del sistema istituzionale è l approvazione della legge delega, oggi all attenzione del Parlamento, denominata Codice delle autonomie, che prevede un nuovo assetto istituzionale dei comuni, accompagnato da un progetto straordinario per favorire forme di gestione unitaria ed associata a livello sovracomunale. Questo tema, riveste un importanza strategica per la costruzione di un nuovo sistema di governo del territorio, che consenta ai singoli Enti di essere più competitivi e di offrire maggiori e miglior servizi ai propri cittadini, senza per questo mortificare le identità locali. Attualmente nello scenario italiano esiste una molteplicità di forme aggregative, che pone a tutti un problema di razionalizzazione e di semplificazione. In questo ambito la Regione Emilia Romagna ha approvato la legge 30 giugno 2008, n. 10, per disciplinare il Riordino territoriale, l autoriforma dell amministrazione, la razionalizzazione delle funzioni. In particolare essa prevede misure di riforme organizzative e funzionali, necessarie per elevare la qualità delle prestazioni e ridurre complessivamente gli oneri organizzativi, i costi di struttura, nell ambito del processo di riforma volto a rafforzare l efficacia delle politiche pubbliche, con particolare riferimento alle funzioni assegnate agli Enti locali. Con la citata legge la Regione Emilia Romagna si è data i seguenti obiettivi: a) riordinare le Comunità Montane, mediante la ridelimitazione dei loro ambiti territoriali e l assimilazione del loro ordinamento a quello delle Unioni di Comuni; b) promuovere le Unioni di comuni quali livelli istituzionali appropriati per l esercizio associato di funzioni e servizi e per una più efficace e stabile integrazione sul territorio delle politiche settoriali; c) incentivare l unificazione di livelli dimensionali adeguati per l esercizio di funzioni e servizi comunali, eliminando le sovrapposizioni e valorizzando le Unioni di Comuni; d) promuovere in via prioritaria la costituzione di Unioni di Comuni e favorire la razionalizzazione del processo di riorganizzazione di funzioni, servizi e strutture, incentivando le forme associative con personalità 2

3 giuridica a vocazione plurifunzionale e in ambito sovracomunale, in cui non vi siano sovrapposizioni di enti e di competenze; e) ridisciplinare a i criteri e fissare ulteriori e più stringenti requisiti per l accesso ai contributi regionali delle forme associative. 1. Costituzione dell UNIONE TERRE VERDIANE Il 20 febbraio 2006 (per l art. 32 del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 ed in esecuzione delle deliberazioni dei rispettivi Consigli), i Sindaci dei comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Roccabianca, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali, hanno sottoscritto l atto costitutivo dell UNIONE di comuni TERRE VERDIANE, trasformando così l omonima Associazione Intercomunale (costituita con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 380 del 29 settembre 2000 e successive modificazioni), per esercitare congiuntamente funzioni e servizi trasferiti dagli stessi comuni. Dall 1 marzo 2007, anche il comune di Salsomaggiore Term,e ha aderito all Unione Terre Verdiane. 2. Finalità ed obiettivi programmatici Secondo il proprio Statuto l Unione è stata costituita per: - promuovere l autonomia locale, perseguire l interesse pubblico, esercitare sul territorio amministrato funzioni ed attività istituzionali coordinate e trasparenti, in armonia con l interesse dei comuni aderenti, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, efficacia, efficienza ed economicità dei servizi erogati ai cittadini; - favorire l integrazione dell attività amministrativa fra i comuni del territorio, mediante la progressiva unificazione di funzioni e servizi comunali, attraverso l armonizzazione dei regolamenti comunali attuativi; - concorrere allo sviluppo socio economico del territorio dell UNIONE favorendo la partecipazione dei soggetti pubblici e privati alla realizzazione di strutture di interesse generali; - promuovere lo sviluppo equilibrato del territorio nel rispetto e salvaguardia dell ambiente, della salute dei cittadini; - favorire il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e la crescita completa ed equilibrata della persona; 3

4 - armonizzare l esercizio di funzioni e di servizi nell interesse e nell esigenza generali e singole dei cittadini, assicurando l equa utilizzazione ed una corretta distribuzione delle risorse; - valorizzare il patrimonio storico, culturale ed artistico del territorio, favorire lo sviluppo del turismo e dell economia insediata. 3. Criteri generali dell azione amministrativa La strategia dell UNIONE Terre Verdiane e quella di tendere al miglioramento della qualità dei servizi pubblici erogati ai cittadini dell intero territorio, per estendere e migliorare la loro fruibilità, mediante la semplificazione dei procedimenti amministrativi, il contenimento dei costi e l eliminazione della burocrazia, da perseguire con: - leale collaborazione politica e gestionale fra i comuni aderenti all Unione e gli altri enti pubblici operanti sul territorio; - coordinamento dell azione amministrativa fra comuni aderenti, enti pubblici e privati, per promuovere e favorire lo sviluppo dell economia locale; - chiara definizione della struttura organizzativa, improntata a criteri di trasparenza, responsabilità, con l assegnazione di risorse certe, l individuazione di programmi strategici, progetti innovativi ed obiettivi di gestione, per favorire il coordinamento fra gli enti, mediante la diffusione del lavoro di gruppo, il conseguimento di risultati certi e misurabili, con parametri ed indicatori in grado di misurare l economicità, l efficacia e l efficienza dei servizi erogati all intera collettività. 4. Funzioni trasferite all UNIONE o gestite per conto dei comuni Dall 1 aprile 2006, i comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Roccabianca, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali, hanno trasferito all UNIONE, l esercizio delle seguenti funzioni: polizia locale; segnaletica stradale. Dall 1 maggio 2006 i comuni di Fidenza, Fontevivo, Roccabianca, Soragna, San Secondo, hanno trasferito all UNIONE la gestione e manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione. 4

5 I comuni di Fidenza, Fontevivo, Roccabianca, Soragna, Sissa e Trecasali, hanno affidato all UNIONE, la ricognizione tecnica dello stato degli impianti di pubblica illuminazione esistenti nei loro territori, preordinata al trasferimento della gestione e manutenzione degli impianti, per: conoscere lo stato della rete e dei punti luminosi; pianificare l adeguamento e la messa a norma; avere certezza del fabbisogno finanziario di medio e lungo periodo; predisporre il capitolato per l indizione della gara istruttoria per la manutenzione e gestione degli impianti. Dall 1 aprile 2006 l Unione gestisce per conto dei comuni le seguenti convenzioni, approvate dai rispettivi consigli comunali, recepite dal consiglio dell Unione e sottoscritte lo stesso giorno (quanto ai comuni di Polesine e Zibello che non fanno parte dell Unione Terre Verdiane, in base ad apposite convenzioni): 1) gestione unitaria del polo catastale, fra i comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Roccabianca, San Secondo P.se, Sissa, Soragna, Trecasali (dall 1 gennaio 2008 il comune di Fontevivo ha aderito all Agenzia del Territorio di Parma); 2) gestione dello sportello unico per le attività produttive, fra i comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Roccabianca, San Secondo P.se, Sissa, Soragna, Trecasali; 3) protezione civile e servizi connessi, fra i comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Roccabianca, San Secondo P.se, Soragna; 4) formazione ed aggiornamento del personale, fra i comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Roccabianca, San Secondo P.se, Sissa, Soragna, Trecasali; 5) gestione unificata dei sistemi informativi, informatici e telematici, fra i comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Roccabianca, San Secondo P.se, Sissa, Soragna, Trecasali; 6) informazione e consulenza sui finanziamenti e le opportunità comunitarie per gli enti locali, i cittadini e le imprese, fra i comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Roccabianca, San Secondo P.se, Sissa, Soragna, Trecasali; 7) comunicazione istituzionale, fra i comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Polesine Parmense, Roccabianca, San Secondo P.se, Sissa, Soragna, Trecasali. 5

6 Dall 1 ottobre 2006, l Unione ha sottoscritto con Enel Energia s.p.a., contratto per la provvista unitaria di energia elettrica per i fabbricati comunali a tariffa agevolata per i grandi utenti, per i comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Roccabianca. Dall 1 novembre 2006, l Unione gestisce: - il trasporto pubblico locale, in esecuzione della convenzione stipulata i1 31 ottobre 2006, fra i comuni di Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Roccabianca, San Secondo P.se, Trecasali; - la manutenzione ed il funzionamento degli impianti di riscaldamento e raffrescamento degli immobili comunali, in esecuzione della convenzione n. 24, stipulata i1 31 ottobre 2006, fra i comuni di Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, San Secondo P.se, Soragna. 5. Adesione all UNIONE del comune di Salsomaggiore Terme Con deliberazione consiliare n. 37 del 21 luglio 2006, il comune di Salsomaggiore Terme ha aderito all Unione Terre Verdiane, da questa recepita con atto consiliare n. 35 del 31 ottobre 2006, con cui e stato contestualmente modificato lo Statuto dell Unione. Con deliberazioni n. 67, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 74 e 75 del 29 novembre 2006, il Consiglio comunale di Salsomaggiore Terme, ha recepito lo Statuto dell Unione e disposto l esercizio in forma associata delle seguenti convenzioni: Servizio di polizia municipale; Gestione unitaria del polo catastale; Protezione civile; Formazione ed aggiornamento del personale; Gestione unificata dei sistemi informatici e telematici; Informazione e consulenza su finanziamenti ed opportunità comunitarie per enti locali, cittadini ed imprese; Comunicazione istituzionale; Gestione calore per gli immobili comunali. Le gestioni sopra riferite sono iniziate dal 1 marzo

7 Dall 1 dicembre 2007 l Unione effettua anche la provvista di energia elettrica per i fabbricati per comunali di Salsomaggiore Terme. Sono stati da ultimo trasferiti all Unione i seguenti servizi, funzioni ed attività Dal mese di ottobre 2008 i comuni di Sissa e Trecasali hanno conferito all Unione la gestione e manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione. Dal 13 ottobre 2009, i comuni di Sissa e Trecasali hanno trasferito la gestione del servizio di Protezione civile. Dal 14 novembre 2009, tutti i comuni aderenti all Unione, oltre a Polesine e Zibello, hanno conferito l esercizio delle funzioni in materia sismica, previste dalla l.r. 30 ottobre 2008, n. 19. Il Consiglio Regionale ha rinviato l entrata in vigore al 14 novembre 2009, unitamente agli interventi previsti dall art. 11, comma 2, soggetti ad autorizzazione (fra cui sopraelevazione ed interventi strategici) e ha differito al 31 maggio 2010 le disposizioni sul deposito per la generalità degli interventi rilevanti ai fini sismici. 6. Disposizioni applicabili all UNIONE Si applicano alle Unioni tutte le disposizioni normative vigenti per gli enti locali che ne sono membri, in particolare in materia di finanza e di contabilità. Gli strumenti previsionali e programmatici annuali e pluriennali o di rendicontazione sono gli stessi previsti per i comuni (d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e d.p.r. 31 gennaio 1996, n. 194): - bilancio di previsione annuale; - bilancio pluriennale di durata triennale; - relazione previsionale e programmatica per lo stesso triennio; - programma triennale e piano annuale dei lavori pubblici; - programmazione triennale del fabbisogno di personale e piano occupazionale annuale; - piano esecutivo di gestione annuale; - rendiconto annuale finanziario, economico e patrimoniale. 7

8 NOTE ILLUSTRATIVE del BILANCIO di PREVISIONE 2011 QUADRO della FINANZA PUBBLICA Il d.l. 31 maggio 2010, n. 78, conv. dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, attua la manovra di correzione dei conti pubblici, secondo gli indirizzi concordati dagli stati membri dell Unione Europea ed e finalizzata a riportare la finanza pubblica all interno dei limiti fissati dal Ruef (Relazione unificata sull economia e sulla finanza pubblica), documento che, in base alla legge 31 dicembre 2009, n. 169 Legge di contabilità e di finanza pubblica, da quest anno sostituisce il D.p.e.f. e la legge finanziaria annuale denominata legge di stabilità. Dal Ruef emerge, fra l altro, che: il tasso di inflazione programmato per il triennio , è pari all 1,5%; il rapporto disavanzo/pil è previsto in ragione del 5% nel 2010, del 3,9 % nel 2011 e del 2,7% nel 2012; il rapporto debito/pil è previsto al 116,9 su cento nell esercizio 2010, al 116,5 su cento nel 2011 e al 114,6 su cento nel Per conseguire questi obiettivi, l estate scorsa è stata approvata la manovra di correzione della crescita tendenziale del disavanzo per gli esercizi , di circa 24,9 miliardi di euro. Essa incide anche su regioni, province e comuni, con una riduzione dei trasferimenti statali di 14,8 miliardi di euro, di cui 1,5 e 2,5 miliardi a carico dei comuni, per gli esercizi 2011 e 2012, rispettivamente. Con effetto dal 2011 la manovra, interviene sulla spesa di personale e sulla possibilità di assunzione, inasprisce le sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità interno ed introduce nuovi vincoli su diverse tipologie di spese, anche per gli enti locali e quindi anche per le unioni di comuni. In generale, la manovra finanziaria per gli enti locali, prevede: 1. il concorso dei comuni (superiori a abitanti) al miglioramento dei conti pubblici ed in particolare al rispetto degli obblighi comunitari relativi al patto di stabilità per i triennio Le Unioni di comuni restano escluse dal patto di stabilità; 8

9 2. il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica in generale, mediante il miglioramento dei processi organizzativi e di e-governement, l utilizzazione diffusa e generalizzata di strumenti informatici e telematici innovativi, della firma digitale per migliorare e semplificare i servizi, a vantaggio di cittadini ed imprese; 3. la riduzione del costo del personale e di tutta la spesa per il fattore lavoro, garantendo il contenimento della dinamica retributiva ed occupazionale, anche con la razionalizzazione delle strutture burocratiche ed amministrative e assicurando il contenimento dei costi della politica; 4. la razionalizzazione degli acquisti e delle provviste centralizzate per gli enti locali, mediante la costituzione di centrali regionali unificate da un sistema a rete integrato; 5. resta sospeso per il prossimo triennio il potere degli enti locali di deliberare aumenti di tributi, addizionali ed aliquote di imposte proprie ovvero di maggiorare aliquote e tributi statali. E fatta salva la possibilità di aumentare la tariffa della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, nei limiti derivanti dalla percentuale di copertura del servizio e sono escluse dal vincolo le entrate di natura tariffaria corrispettive dei servizi erogati; 6. in un contesto di graduale, ma progressivo decentramento amministrativo e fiscale, gli enti locali sono tenuti a programmare l esercizio delle proprie funzioni istituzionali e l erogazione dei servizi di competenza, nell ambito dell autonomia tributaria e finanziaria, anche con una maggiore copertura del costo di erogazione dei servizi a domanda individuale, mediante il pagamento di tariffe congrue e remunerative delle prestazioni rese. Misure di contenimento della spesa disposte dalla manovra estiva 2010 Il d.l. n. 78/2010, conv. In legge n. 122/2010, impone anche agli enti locali di ridurre e contenere diverse tipologie di spesa, con effetto dall 1 gennaio L art. 5, comma 6, modifica l art. 82 del t.u.e.l: prevede il diritto dei consiglieri comunali e provinciali a percepire un gettone di presenza per la partecipazione a consigli e commissioni ed abroga la possibilità di corrispondere l indennità di funzione. 9

10 Secondo il comma 7 dello stesso articolo, con decreto del Ministro dell Interno (che doveva essere emanato entro 120 giorni dall entrata in vigore del decreto legge), gli importi delle indennità per gli amministratori già fissati dal d.m. Interno n. 119/2000, sono diminuiti di una percentuale che va dal 3% (per i comuni con meno di abitanti), al 7% (per i comuni fra i e abitanti) e del 10% per i restanti enti, per la durata di almeno 3 anni. Lo stesso decreto dovrebbe determinare anche l importo del gettone di presenza spettante ai consiglieri comunali e provinciali. Agli amministratori di Unioni, comunità montane e forme associative di enti locali che gestiscono funzioni e servizi pubblici, non possono essere in alcun modo corrisposte retribuzioni, gettoni di presenza, indennità ed altri emolumenti, come peraltro già previsto dallo Statuto dell Unione Terre Verdiane. Art. 6, comma 3: a decorrere dall 1 gennaio 2011, le indennità, i compensi, i gettoni, le retribuzioni o qualsiasi altra utilità comunque denominate, compresi i compensi corrisposti ad organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione, organi collegiali comunque denominati e ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo, corrisposti dalle pubbliche amministrazioni, sono automaticamente ridotti del 10% rispetto agli importi risultanti alla data del 30 aprile Art. 6, comma 7: dal 2011, per le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato dello Stato (individuate dall Istat) e quindi anche per gli enti locali, la spesa annua per l affidamento di studi e incarichi di consulenza, compresa quella relativa a studi ed incarichi di consulenza conferiti a pubblici dipendenti, non può essere superiore al 20% di quella sostenuta nel Permane l obbligo anche per le Unioni di comuni: a) di pubblicare sul sito web gli incarichi conferiti (art. 3, comma 54 della l. n. 244/2007). In caso di omissione, oltre alle violazione di legge, non potrà essere disposto il pagamento della prestazione; b) di trasmettere alla Corte dei Conti gli atti di impegno di spesa superiori a euro (art. 1, comma 173 della l. n. 266/2005). L adempimento viene effettuato dal servizio bilancio dell Unione. Art. 6, comma 8: gli enti pubblici, dal 2011, non possono effettuare spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza, per importo superiore al 20% di quella sostenuta nell esercizio 2009 per le stesse finalità. Art. 6, comma 9: vieta alle pubbliche amministrazioni di effettuare spese per sponsorizzazioni. Dal 2011 le iniziative sostenute dall Unione dovranno rispondere ai fini istituzionali propri dell ente. 10

11 Art. 8, comma 2: le regioni, gli enti locali, nonché gli enti da questi vigilati, le aziende sanitarie e ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, sono tenuti ad adeguarsi ai principi definiti per le amministrazioni dello Stato, stabilendo misure analoghe per il contenimento della spesa per locazioni passive, manutenzioni dei fabbricati e altri costi per l utilizzo degli immobili. A decorrere dal 2011: la spesa per missioni, comprese quelle all estero, non potrà essere superiore al 50% di quella sostenuta nell esercizio 2009; la spesa per attività di formazione del personale non potrà essere superiore al 50% di quella sostenuta nel La norma prevede che le amministrazioni debbano, prioritariamente, avvalersi dell attività di formazione prestata dalla Scuola superiore per la pubblica amministrazione. Dal vincolo resta esclusa la spesa per aggiornamento del personale dipendente e quella per la formazione obbligatoria in materia di sicurezza dei lavoratori; la spesa per acquisto, manutenzione, noleggio ed esercizio di autovetture, nonché per acquisto di buoni taxi, non potrà essere superiore all 80% di quella sostenuta nel Dal vincolo restano escluse le spese per gli automezzi del servizio di polizia municipale e per gli automezzi attrezzati e/o furgonati impiegati nell erogazione dei servizi. Il servizio bilancio dell Unione Terre Verdiane ha effettuato la ricognizione delle diverse tipologie di spesa soggette a vincolo di riduzione e contenimento. L esito conseguito è rappresentato nei seguenti prospetti, i cui limiti di spesa dovranno essere monitorati in corso d esercizio: Norma art. 6, c. 3, d.l. 78/10 Vincolo a decorrere dall 1 gennaio 2011, le indennità, i compensi, i gettoni, le retribuzioni (...), compresi i compensi corrisposti ad organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione, organi collegiali (...) corrisposti dalle pubbliche amministrazioni, sono automaticamente ridotti del 10% rispetto agli importi risultanti alla data del 30 aprile 2010 spesa al 30 aprile ,96 riduzione 10% della spesa al 30 aprile 2010 previsione ,46 11

12 Norma art. 6, c. 7, d.l. 78/10 art. 6, c. 8, d.l. 78/10 art. 6, c. 9, d.l. 78/10 art. 6, c. 12, d.l. 78/10 art. 6, c. 13, d.l. 78/10 art. 6, c. 14, d.l. 78/10 previsione impegni 2009 Vincolo riduzione 2011 a decorrere dall'anno 2011 la spesa annua per studi ed incarichi di consulenza ( ) 80% della spesa ,07 non può essere superiore al 20% di quella sostenuta nell'anno ,01 le amministrazioni pubbliche ( ) non possono effettuare spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza, per un ammontare 0,00 0,00 superiore al 20% della spesa sostenuta nell'anno 2009 per le medesime finalità le amministrazioni pubbliche ( ) non possono effettuare spese per sponsorizzazioni 0,00 0,00 le amministrazioni pubbliche ( ) non possono effettuare spese per missioni, anche 50% della spesa all'estero, ( ) per un ammontare superiore al 50% della spesa sostenuta nell'anno 2.575, ,61 la spesa annua sostenuta dalle amministrazioni pubbliche ( ) per attività 50% della spesa esclusivamente di formazione deve essere non superiore al 50% della spesa , sostenuta nell'anno ,00 le amministrazioni pubbliche ( ) non possono effettuare spese di ammontare superiore all'80% della spesa sostenuta nell'anno 2009 per l'acquisto, la 20% della spesa manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di 961, buoni taxi. Questo vincolo non si applica agli automezzi del servizio di Polizia 768,80 Municipale totale , ,89 12

13 RIEPILOGO delle SPESE SOGGETTE a RIDUZIONE dall'1 GENNAIO 2011 tipologia di spesa spesa riduzione della spesa impegnata nel 2009 d.l. 78/2010, conv. nella legge 122/2010 previsione 2011 spese di rappresentanza 0,00 80,00% art.6, c. 8 0,00 0,00 mostre e convegni 0,00 80,00% art.6, c. 8 0,00 0,00 pubblicità dell'ente 0,00 80,00% art.6, c. 8 0,00 0,00 formazione del personale ,00 50,00% art.6, c , ,00 studi e incarichi di consulenza ,07 80,00% art.6, c , ,01 missioni di amministratori 483,60 50,00% art.6, c ,80 241,80 missioni del personale dipendente 2.091,62 50,00% art.6, c , ,81 spese per autovetture 961,00 20,00% art.6, c ,20 768,80 totale , , ,42 tipologia di spesa organi collegiali 2010: spesa riduzione della spesa impegnata nel 2010 d.l. 78/2010, conv. nella legge 122/2010 previsione 2011 revisore dei conti ,96 10,00% art.6, c , ,46 totale , , ,46 13

14 Principali novità in materia di personale La manovra di finanza pubblica dell estate 2010, in materia di personale impone essenzialmente due vincoli: limite di spesa e di assunzione. Per l art. 9, comma 1, il trattamento economico di ciascun dipendente, compreso il trattamento accessorio previsto dai vari ordinamenti contrattuali, in ogni caso non può superare, per gli anni , il trattamento spettante per l anno 2010, al netto degli effetti derivanti da eventi straordinari, dalla dinamica retributiva, quali arretrati, maternità, malattia, missioni, effettiva presenza in servizio. Il comma 2 bis dello stesso articolo, dispone che il totale delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale (anche di livello dirigenziale), dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013, non può superare il corrispondente importo dell anno 2010 ed è automaticamente ridotto in misura proporzionale alle intervenute cessazioni dal servizio. Il comma 17, dispone il blocco dei rinnovi contrattuali per il triennio 2010/2012, senza possibilità di recupero. E fatta salva l erogazione dell indennità di vacanza contrattuale nella misura prevista dall anno 2010, in applicazione dell art. 2, comma 35, della l. n. 203/2008. Quanto al contenimento della spesa di personale, sono state riscritte e rese più rigide le norme già in vigore. 557: L art. 14, comma 7, riscrive l art. 1, commi 557 e 562, della legge n. 296/2006. In particolare, secondo il comma gli enti sottoposti al patto di stabilità assicurano la riduzione delle spese di personale (compresi gli oneri riflessi e l irap; restano esclusi gli oneri per rinnovi contrattuali), garantendo il contenimento della dinamica retributiva e occupazionale. Il riferimento al tetto di spesa è commisurato all anno precedente. In linea di principio gli enti: riducono l incidenza percentuale delle spese di personale rispetto al totale della spesa corrente; razionalizzano le strutture organizzative, anche mediante l accorpamento di uffici e servizi, per ridurre le posizioni dirigenziali e/o apicali; 14

15 contengono la dinamica di crescita della contrattazione integrativa, anche tenendo conto delle disposizioni dettate per le amministrazioni statali (art. 40, comma 3 quinques, del d.lgs. n. 165/2001, modificato dall art. 54, del d.lgs. n. 150/2009; art. 4, comma 1.b, del c.c.n.l. 31 luglio 2009); costituisce spesa di personale, oltre a quella sostenuta per rapporti di lavoro a tempo indeterminato e determinato, anche quella sostenuta per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, per la somministrazione di lavoro, per il personale assunto a norma dell art. 110 del t.u.e.l., nonché per tutti i soggetti a vario titolo utilizzati, senza estinzione del rapporto di pubblico impiego, in strutture e organismi variamente denominati, partecipati o comunque facenti capo all ente; in caso di mancato rispetto delle disposizioni previste dal nuovo comma 557, si applicano le disposizioni dell art. 76, comma 4, della legge n. 133/2008, ossia il divieto assoluto di assumere personale (con qualsivoglia tipologia contrattuale), previsto per gli enti che non hanno rispettato il patto di stabilità. L art. 14, comma 9, sostituendo l art. 76, comma 7, della legge n. 133/2008, dispone che gli enti nei quali la spesa di personale è superiore al 40% delle spese correnti, non possono assumere personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi tipologia contrattuale. Questo vincolo deve essere rispettato con effetto dal 1 gennaio Per gli enti con incidenza della spesa inferiore al 40% soggetti al patto di stabilità, sarà possibile assumere personale (con contratto a tempo indeterminato), nel limite del 20% della spesa accertata per cessazioni avvenute nell anno precedente. Questa disposizione si applica dall 1 gennaio 2011, con riferimento alle cessazioni avvenute nell anno Secondo il comma 10, dell art. 14, sono confermati i limiti di spesa di cui all art. 1, comma 562, della legge n. 296/2006, per gli enti non soggetti al patto di stabilità. Per questi, la spesa di personale massima consentita è quella sostenuta nell esercizio 2004, senza possibilità di deroghe. Per gli enti soggetti al patto e con incidenza della spesa di personale inferiore al 40% sulla spesa corrente, (secondo i dati risultanti dal consuntivo 2010), sarà possibile assumere personale nel limite delle cessazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato complessivamente intervenute nell anno precedente. Agli enti che hanno rispettato il tetto di spesa di personale riferito all anno 2004 e un incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente inferiore al 40%, secondo la tesi fatta propria dalla Corte dei Conti - sezioni riunite, sarà consentito assumere personale entro il tetto del 20% della spesa del personale cessato nell anno precedente e negli anni ancora precedenti. 15

16 In particolare, l art. 1, comma 562, della legge n. 296/2006, prevede che la spesa di personale debba essere inferiore a quella effettivamente sostenuta (impegnata) nell anno Per gli enti costituiti dopo il 2004 (ed è il caso dell Unione Terre Verdiane costituita il 20 febbraio 2006, con avvio della gestione dall 1 aprile 2006), si assumono a riferimento le spese di personale sostenute nel primo esercizio finanziario integrale utile, ossia nel caso dell Unione Terre Verdiane l esercizio finanziario Nel calcolo della spesa, oltre alla retribuzione, contribuzione ed i.ra.p. del personale assunto con rapporto di lavoro determinato ed indeterminato, devono essere comprese anche le voci accessorie ed assimilate precedentemente descritte, anche nel rispetto delle diverse pronunce frattanto emanate della Corte dei Conti. Il seguente prospetto dimostra la spesa di personale iscritta e finanziata nel bilancio di previsione dell Unione Terre Verdiane per l anno 2011: A3 A6 A8 A13 Organizzazione Risorse Umane Servizi Finanziari Gestione calore U00310/01 Retribuzione ,00 U00310/02 Contribuzione ,00 U00310/03 Salario accessorio ,00 U00370/01 IRAP 6.821,00 U00610/02 Retribuzione ,00 U00610/03 Contribuzione 9.800,00 U00610/04 Salario accessorio ,00 U00610/06 Oneri per il personale collocato a riposo 600,00 U00610/07 Compensi per lavoro straordinario 1.000,00 U00630/01 Mensa per il personale ,00 U00670/01 IRAP 3.138,00 U00810/01 Personale in convenzione ,00 U00810/04 Retribuzione ,00 U00810/05 Contribuzione ,00 U00810/06 Salario accessorio 300,00 U00870/01 IRAP 7.345,00 U01010/03 Retribuzione ,00 U01010/04 Contribuzione 6.006,00 U01010/05 Salario accessorio 6.000,00 U01070/01 IRAP 1.753,00 16

17 C1 H1 H2 H3 I1 I2 Polizia Municipale e sicurezza stradale Segnaletica U01110/01 Retribuzione ,00 U01110/02 Contribuzione ,00 U01110/03 Salario accessorio ,00 U01110/04 Compenso per lavoro straordinario ,00 U01110/05 Indennità di turno ,00 U01110/06 Indennità di reperibilità ,00 U01110/07 Progetti finalizzati - art CCNL ,00 U01110/08 Personale comandato 0,00 U01110/09 Previdenza integrativa U01110/10 Fondo accessorio per il personale U01110/11 Fondo per miglioramenti economici del CCNL ,00 U01110/14 Servizi associati straordinari U01170/01 IRAP ,00 U03510/01 Retribuzione 2.661,00 U03510/02 Contribuzione 1.013,00 U03510/04 Salario accessorio 1.208,00 U03570/01 IRAP 325,00 U03610/01 Personale in convenzione ,00 Illuminazione pubblica U03670/01 IRAP 1.010,00 Trasporto pubblico di U03710/01 Personale in convenzione 2.250,00 persone U03770/01 IRAP 151,00 Polo catastale Sistema informativo territoriale U03910/01 Personale in convenzione 6.360,00 U03910/02 Retribuzione ,00 U03910/03 Contribuzione 6.701,00 U03910/04 Salario accessorio 150,00 U03910/05 Compenso per lavoro straordinario 1.000,00 U03970/01 IRAP 2.379,00 U04010/01 Retribuzione ,00 U04010/02 Contribuzione ,00 U04010/03 Salario accessorio ,00 U04010/04 Personale in convenzione 9.315,00 U04070/01 IRAP 5.388,00 17

18 I3 I5 N1 Totale spesa di personale Protezione civile Verifica e controllo in campo edilizio Sportello unico per le attività produttive U04110/03 Retribuzione ,00 U04110/04 Contribuzione ,00 U04110/05 Salario accessorio 9.925,00 U04170/01 IRAP 4.877,00 U04310/01 Retribuzione ,00 U04310/02 Contribuzione 8.881,00 U04310/03 Salario accessorio 1.650,00 U04370/01 IRAP 2.451,00 U06210/01 Personale in convenzione ,00 U06210/02 Retribuzione ,00 U06210/03 Contribuzione 6.044,00 U06210/04 Salario accessorio 150,00 U06270/01 IRAP 2.781, ,00 L Unione Terre Verdiane riceve dai comuni convenzionati i seguenti rimborsi di spesa in materia di personale: Comune di Caorso U02010/01 Rimborso di spesa per attività in convenzione con altri enti ,06 Comune di Pontenure U02010/01 Rimborso di spesa per attività in convenzione con altri enti 8.453,68 Comune di Polesine U02010/01 Comune di Fidenza U02054/01 Rimborso di spesa per attività in convenzione con altri enti Rimborso di spesa per attività in convenzione con altri enti , ,00 Comune di Zibello U02010/01 Rimborso di spesa per attività in convenzione con altri enti ,33 Totale rimborsi ,91 18

19 Calcolo della spesa di personale prevista nel bilancio annuale 2011 Di seguito si espone il procedimento di calcolo della spesa di personale e più in generale del fattore lavoro, prevista nel bilancio euro Spesa iscritta al titolo I, intervento 01 personale Spesa iscritta al titolo I, intervento 03 prestazioni di servizi, per Collaborazioni coordinate e continuative 0 Contratti di lavoro interinale 0 Mensa o buoni pasto Spesa iscritta al titolo I, intervento 07 imposte e tasse : i.r.a.p Totale Rimborso di spesa da altri enti per personale in comando o in convenzione

20 Calcolo dell incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente prevista nel bilancio 2011 Non essendo ancora certo quali siano i valori da assumere per il calcolo dell incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente, ai fini della dimostrazione del vincolo del 40%, si rappresentano tre diverse ipotesi di calcolo, da cui risulta che l Unione Terre Verdiane, in sede di bilancio previsionale 2011, supera il rapporto del 40% fra spesa di personale e spesa corrente, come peraltro risultava anche dal monitoraggio compito durante l esercizio La predetta percentuale dovrà essere definitivamente accertata in sede di approvazione del rendiconto dell esercizio ipotesi totale spesa di personale ,00 totale spesa corrente ,89 a dedurre fondo svalutazione crediti (non essendo spesa impegnabile) , ,29 incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente 42,72% 2 ipotesi totale spesa di personale ,00 rimborso da altri comuni ,91 differenza per spesa di personale ,09 totale spesa corrente ,89 a dedurre rimborso di altri comuni ,91 a dedurre fondo svalutazione crediti (non essendo spesa impegnabile) , ,38 incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente 41,67% 20

21 3 ipotesi totale spesa di personale ,00 rimborso da altri comuni ,91 differenza per spesa di personale ,09 totale spesa corrente ,89 a dedurre fondo svalutazione crediti (non essendo spesa impegnabile) , ,29 incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente 40,92% L Unione Terre Verdiane, dal 1 gennaio 2011, ha bloccato l assunzione di personale, a qualsiasi titolo e con qualsiasi tipologia contrattuale, nel rispetto delle vigenti disposizioni. Va peraltro precisato che il Sindaco del comune di Roccabianca, anche Presidente dell Unione Terre Verdiane, il 4 giugno 2010, ha inoltrato alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti dell Emilia Romagna, richiesta di parere circa l interpretazione dell art. 76, comma 1, del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, conv. dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, che testualmente dispone: all art. 1, comma 557, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, è aggiunto alla fine il seguente periodo: << ai fine dell applicazione della presente norma, costituiscono spese di personale anche quelle sostenute per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, per la somministrazione di lavoro, per il personale di cui all articolo 110 del d.l. 18 agosto 2000, n. 267, nonché per tutti i soggetti a vario titolo utilizzati, senza estinzioni del rapporto di pubblico impiego, in strutture e organismi variamente denominati partecipati o comunque facenti capo all ente >>. 21

22 Nel frattempo, essendo entrato in vigore l art. 14, comma 7, del d.l. 31 maggio 2010, n. 78, conv. dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, che ha riscritto il citato art. 76, comma 1, lo stesso Sindaco e Presidente dell Unione Terre Verdiane, con nota del 13 ottobre 2010, ha integrato la precedente richiesta di parere inviata alla Corte dei Conti, finalizzata ad ottenere la pronuncia sulle modalità di calcolo della spesa di personale dell Unione Terre Verdiane e quella dei comuni ad essa aderenti. Con deliberazione n. 431 del 13 ottobre 2010, la Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti, ritenendo che la generale rilevanza dell argomento proposto dal Sindaco del comune di Roccabianca esiga una risposta che garantisca uniformità di indirizzo e prevenga il rischio di pronunce contrastanti, ha sospeso la richiesta di parere ed ha disposto la rimessione degli atti alla Sezione delle Autonomie per le valutazioni di competenza. Allo stato attuale, in pendenza della pronuncia della Sezione Autonomie della Corte dei Conti, non essendo certo quale sia il sistema normativo in materia di calcolo delle spese di personale, cui devono riferirsi le Unioni di Comuni, è opportuno rinviare la programmazione del fabbisogno di personale dell Unione Terre Verdiane per il prossimo triennio. 22

23 Altre disposizioni per gli enti pubblici La manovra di finanza pubblica approvata nell estate 2010 e la legge di stabilità 2011, contengono diverse altre disposizioni per l esercizio di funzioni, servizi e attività degli enti locali, quali: vincoli e modalità di pagamento dei fornitori della pubblica amministrazione. Nella legge n. 220/2010 è previsto un fondo per velocizzare i pagamenti delle imprese fornitrici da parte dei comuni, con una dotazione di 60 milioni di euro per l anno 2011, per il rimborso di interessi passivi per ritardato pagamento dei fornitori. Le più recenti normative, anche di ispirazione comunitaria, hanno accentuato l attenzione sulla gestione dei flussi finanziari delle amministrazioni pubbliche, per finalità di diversa natura, che vanno dalla riduzione del rischio di addebito degli interessi per ritardati pagamenti, alla lotta alle infiltrazioni mafiose nelle commesse pubbliche. La garanzia delle tempestività dei pagamenti da parte della p.a., è normata dall art. 23, della legge 18 giugno 2009, n. 69 e dall art. 9, del d.l. 1 luglio 2009, n. 78, che prevedono l introduzione, la diffusione e lo sviluppo di prassi positive nella gestione dei movimenti finanziari. Successivamente, con l entrata in vigore dell art. 3, della legge 13 agosto 2010, n. 136, modificato dal d.l. 12 novembre 2010, n. 187, conv. in legge 17 dicembre 2010, n. 217, è stato introdotto l obbligo di tracciabilità dei flussi finanziari relativi a commesse pubbliche. Anche questo ente sta adottando le misure organizzative necessarie per adeguare le proprie procedure alle nuove disposizioni. Le disposizioni vigenti prevedono inoltre: che i comuni individuino mediante gara pubblica, il concessionario per la riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali, procedimento che gli enti associati hanno affidato all Unione Terre Verdiane; numerosi adempimenti per gli enti che detengono società partecipate; l esercizio obbligatorio in forma associata di funzioni e servizi degli enti locali; le disposizioni relative al federalismo fiscale, il cui avvio è previsto dal

24 Indirizzi per la formazione del bilancio 2011 In questo contesto il progetto di bilancio annuale 2011 e triennale dell Unione Terre Verdiane, è stato elaborato con estremo rigore e contenimento dei costi per non aumentare le quote di spesa a carico dei comuni. La riduzione dei trasferimenti Statali, Regionali e di altri enti pubblici, ma più in generale la contrazione delle entrate proprie comunali, indotte dalla congiuntura economica, hanno richiesto il massimo rigore nella previsione della spesa di natura corrente, in particolare per trasferimenti e contributi economici, cui non corrispondono reali obbligazioni di spesa, anche mediante la revisione dei contratti ed un più rigoroso controllo dei servizi gestiti in appalto. Gli organi di vertice dell Unione Terre Verdiane controllano e verificano il costo dei servizi, in termini di efficacia, efficienza ed economicità. Anche per questa ragione, sarà attuata una rigorosa politica di monitoraggio e controllo di qualità, quantità, costo unitario e complessivo, dei servizi erogati, per razionalizzare e contenere la spesa a carico dei bilanci comunali, che non può rispondere alla sola logica dell espansione su base annua. Gli indirizzi prioritari per la costruzione del bilancio di previsione sono stati i seguenti: contenere e razionalizzare le previsioni di spesa che non corrispondono ad obbligazioni certe, spese cosiddette comprimibili (prestazioni di servizi, trasferimenti, acquisto di beni di consumo e/o materie prime, utilizzo di beni di terzi), per massimizzare la capacità di intervento e contenere l espansione della spesa corrente; devono ricercarsi possibili condizioni di miglioramento economico dei contratti per la fornitura di beni e di servizi, in scadenza nei prossimi anni ed eventuali soluzione innovative e/o alternative di gestione dei servizi; è indispensabile definire budget di contenimento della spesa per la somministrazione continuativa di beni e servizi (energia elettrica per la pubblica illuminazione, polizia municipale, utenze per telefonia fissa e mobile, acquisto di materie prime), di cui ciascun responsabile, si impegna a garantirne il rispetto durante l esercizio; è necessario contenere al massimo il ricorso ad incarichi, consulenze e prestazioni professionali esterne, per ridurre la spesa conseguente, anche nel rispetto del vincolo dell art. 6, comma 7, del d.l. n. 78/2010, conv. nella legge n. 122/

25 7. Quadro sinottico dei comuni aderenti all Unione, delle convenzioni esercitate in forma associata e dei criteri di riparto della spesa per l esercizio La seguente tabella evidenzia i comuni aderenti all Unione, le convenzioni cui ciascuno aderisce ed i criteri di riparto della spesa stabiliti da ciascuna convenzione. CONVENZIONI Busseto Fidenza Fontanellato Fontevivo Polesine Roccabianca Salsomaggiore S. Secondo Sissa 25 Soragna Trecasali Zibello comuni aderenti criteri di riparto della spesa gestione dell'unione X X X X X X X X X X X X 12 Popolazione residente al 31/12/2009 comunicazione X X X X X X X X X X X X 12 Popolazione residente al 31/12/2009 formazione X X X X X X X X X X 10 Personale in servizio al 31/12/2009. polizia municipale e sicurezza del traffico X X X X X X X X X X 10 25% popolazione, 25% lunghezza strade, 25% veicoli circolanti, 25% superficie del territorio europrogettazione X X X X X X X X X X X X 12 Popolazione residente al 31/12/2009. segnaletica X X X X X X X X X X 10 segnaletica a domanda e costi di erogazione del servizio 25% popolazione, 25% lunghezza strade, 25% veicoli circolanti, 25% superficie del territorio illuminazione pubblica X X X X X X X 7 Provvista di energia e manutenzione a domanda; costi di erogazione del servizio in proporzione alla popolazione catasto X X X X X X X X X X X 11 Popolazione residente al 31/12/2009 S.I.T. X X X X X X X X X X X X 12 Popolazione residente al 31/12/2009. protezione civile X X X X X X X X X X X X 12 Popolazione residente al 31/12/2009. energia elettrica fabbricati comunali X X X X X X 6 E ripartita solo la spesa per provvista di energia elettrica Provvista e manutenzioni appaltate a domanda; costi di erogazione del servizio in proporzione alla gestione calore X X X X X X 6 popolazione Prestazioni in appalto a domanda; costi di erogazione trasporto pubblico X X X X X X 6 del servizio in proporzione alla popolazione sportello unico X X X X X X X X X X X 11 Popolazione residente al 31/12/2009. sviluppo sostenibile del territorio X X X X X X X X X X 10 Popolazione residente al 31/12/2009. verifica e controllo in campo edilizio X X X X X X X X X X X X 12 Popolazione residente al 31/12/2009. convenzioni sottoscritte popolazione al 31/12/

26 8. Analisi delle risorse finanziarie previste nel bilancio 2011 Titolo I: Entrate Tributarie ENTRATA Nessuna previsione è contenuta nel titolo primo, poiché l Unione non ha finora gestito, né gestirà nel prossimo esercizio, servizi tributari o imposte e tasse. Titolo II: Entrate derivanti da contributi o trasferimenti correnti dello Stato, della Regione e di altri enti pubblici. Risorse regionali 2011 a favore delle forme associative. La Regione Emilia Romagna, con legge 30 giugno 2008, n. 10, ha, fra l altro, ridisciplinato i criteri per l accesso ai contributi regionali delle forme associative e l art. 22, dal 2009 ha stabilito l applicazione della nuova disciplina degli incentivi prevista dal Programma di riordino territoriale. La legge regionale n. 22/2008, inserendo l art. 21 bis nella legge n. 10/2008, prevede, nel biennio , l adozione di misure straordinarie transitorie, per accompagnare il processo di riordino istituzionale nelle Comunità montane e delle Unioni di Comuni e per far fronte, in modo adeguato ed efficace, alle esigenze di riorganizzazione, trasformazione e soppressione degli enti associativi, anche in riferimento alle nuove norme statali sul riordino delle Comunità Montane. Con deliberazione n del 27 dicembre 2010, la Giunta Regionale ha approvato l aggiornamento del Programma di Riordino Territoriale per il 2011, disponendo l accesso ai contributi economici di Unioni e Comunità montane, in possesso dei seguenti requisiti: a) Giunta composta esclusivamente dai Sindaci, per previsione statutaria; b) conferimento integrale di almeno tre funzioni fra quelle individuate dall art. 14, comma 1 della l.r. n. 10/2008, da parte di tutti i Comuni aderenti alla forma associativa; c) adesione all Unione di almeno quattro Comuni (oppure tre purché raggiungano i abitanti); d) non sussista sovrapposizione fra Unioni e Comunità montane, salva la deroga prevista dall art. 21 della l.r. n. 10/2008. Con deliberazione n del 26 luglio 2010, la Giunta regionale ha concesso all Unione Terre Verdiane il contributo ordinario 2010 di seguito rappresentato: 26

27 Funzione o servizio svolto in forma associata Atti (cod.) Contributo base (già calcolato anche per zone) Eventuale maggiorazione del 30% per trasferimento del personale Contributo totale Gestione unificata servizi informativi SIA (Sistemi informativi associati) a Sistema informativo territoriale a Servizio informativo-statistico Gestione del territorio Catasto a Vigilanza e controllo antisismico a Funzioni di polizia municipale e di protezione civile Funzioni attinenti lo sviluppo economico Sportello unico per le attività produttive a. 4-a a TOTALE Riepilogo dei contributi regionali correnti assegnati per l anno 2010 Percentuale di maggiorazione: Contributo per funzioni e servizi ,00 Densità demografica: ,00 164,29 ab/km 2 15% Contributo base totale ,00 Contributo in base al numero dei comuni (10) ,00 Contributo in base alla popolazione complessiva ( ab.) ,00 TOTALE PARZIALE ,00 Abbattimento proporzionale per carenza di risorse finanziarie (38,86%) ,87 Contributo regionale totale spettante ,13 27

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI Articolo 1 (Funzioni) 1.1 La Cassa conguaglio per il settore elettrico,

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO

REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO REGOLAMENTO PER L ADEGUAMENTO AI PRINCIPI GENERALI DI RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DELLA SPESA DELL AUTOMOBILE CLUB ASCOLI PICENO FERMO Adottato con Delibera del Consiglio Direttivo del 18/12/2013

Dettagli

EVENTO CONCLUSIVO Palermo 14 ottobre 2015 - Catania 22 ottobre 2015. Sede Catania 22 ottobre 2015 Palazzo della Cultura - Via Vittorio Emanuele, 127

EVENTO CONCLUSIVO Palermo 14 ottobre 2015 - Catania 22 ottobre 2015. Sede Catania 22 ottobre 2015 Palazzo della Cultura - Via Vittorio Emanuele, 127 Convenzione tra Regione Siciliana e Formez PA del 23 marzo 2012 POR FSE 2007 2013 Regione Siciliana Asse VII Capacità Istituzionale Progetto AZIONI DI SISTEMA PER LA CAPACITÀ ISTITUZIONALE - LINEA COMUNI

Dettagli

COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona

COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI SPOTORNO APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 10 DEL

Dettagli

Titolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi

Titolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi Titolo XII Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi CAPO I IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Art. 63 Le disposizioni contenute nel presente

Dettagli

L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres.

L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres. L.R. 1/2005, art. 2, c. 58 e 59 B.U.R. 30/3/2005, n, 13 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 marzo 2005, n. 077/Pres. Regolamento per la determinazione dei criteri e delle modalità per il concorso delle

Dettagli

MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA.

MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA. LEGGE REGIONALE N. 11 DEL 05-05-2004 REGIONE LOMBARDIA MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LOMBARDIA N. 19 del 7 maggio 2004 SUPPLEMENTO

Dettagli

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE COMUNE DI GAGGIO MONTANO Provin cia di Bologn a REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvat o c on De libe raz ione Giunt a Munic ipale n. 1 5 6 in dat

Dettagli

RELAZIONE DEI CONSIGLIERI QUESTORI AL PROGETTO DI BILANCIO PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2014

RELAZIONE DEI CONSIGLIERI QUESTORI AL PROGETTO DI BILANCIO PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 RELAZIONE DEI CONSIGLIERI QUESTORI AL PROGETTO DI BILANCIO PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 L elemento caratterizzante di questo bilancio di previsione 2014 è rappresentato indubbiamente dal rinnovo dell

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

I contributi statali e regionali per incentivare le Fusioni di comuni. Aggiornamento

I contributi statali e regionali per incentivare le Fusioni di comuni. Aggiornamento I contributi statali e regionali per incentivare le Fusioni di comuni. Aggiornamento novembre 2012 Studio di fattibilità per la fusione dei Comuni Comuni di Argelato, Bentivoglio, Castello d Argile, Castel

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI Art. 1: Ambito di applicazione. CAPO 1 Oggetto e soggetti Il presente Regolamento definisce

Dettagli

N 00535 DEL 17/03/2014

N 00535 DEL 17/03/2014 Prot. N 75 Del 11/03/2014 Proposta N. 179/2014 CITTA DI ALCAMO Provincia di Trapani ***** Settore Affari Generali e Risorse Umane DETERMINAZIONE N 00535 DEL 17/03/2014 OGGETTO: Costituzione fondo risorse

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE ALLEGATO SUB A) alla deliberazione di C.C. N. 41 del 20.04.2009

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

IPOTESI DI CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO PER IL PERSONALE NON DIRIGENTE DEL COMPARTO UNIVERSITA PER IL BIENNIO ECONOMICO 2008-2009

IPOTESI DI CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO PER IL PERSONALE NON DIRIGENTE DEL COMPARTO UNIVERSITA PER IL BIENNIO ECONOMICO 2008-2009 IPOTESI DI CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO PER IL PERSONALE NON DIRIGENTE DEL COMPARTO UNIVERSITA PER IL BIENNIO ECONOMICO 2008-2009 Art. 1 Campo di applicazione, durata e decorrenza del contratto

Dettagli

Roma, 03/09/2014. e, per conoscenza, Circolare n. 101

Roma, 03/09/2014. e, per conoscenza, Circolare n. 101 Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Entrate Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Direzione Centrale Bilanci e Servizi Fiscali Roma, 03/09/2014 Circolare

Dettagli

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to. COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.it Approvato con deliberazione G.C. n. 103/29.12.2010 INDICE

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 68 24/02/2015 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 1251 DEL 03/02/2015 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE, MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE, MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE COMUNE DI CASLINO D ERBA Provincia di Como REGOLAMENTO PER LA GESTIONE, MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (approvato con delibera della Giunta Comunale n. 21 del 08.03.2013) INDICE CAPO I - PRINCIPI

Dettagli

L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres.

L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres. L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres. LR 12/2006, articolo 6, commi da 82 a 89. Regolamento concernente i criteri

Dettagli

PROGETTO DI FUSIONE (art. 2501-ter C.C.)

PROGETTO DI FUSIONE (art. 2501-ter C.C.) PROGETTO DI FUSIONE (art. 2501-ter C.C.) Il Consiglio di amministrazione della Banca di Credito di Impruneta società cooperativa, con sede in Impruneta (FI) e il Consiglio di amministrazione del Credito

Dettagli

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE Circolare n. 5 del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE 1 Premessa... 2 2 Detassazione dei premi di produttività... 2 2.1 Regime

Dettagli

Premessa. Direzione centrale delle Entrate contributive

Premessa. Direzione centrale delle Entrate contributive Direzione centrale delle Entrate contributive Roma, 30 Aprile 2008 Circolare n. 55 Ai Dirigenti centrali e periferici Ai Direttori delle Agenzie Ai Coordinatori generali, centrali e periferici dei Rami

Dettagli

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29; OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto

Dettagli

CAPO I PROGETTAZIONE DI OPERE E LAVORI PUBBLICI

CAPO I PROGETTAZIONE DI OPERE E LAVORI PUBBLICI DISCIPLINA PER LA RIPARTIZIONE DELL INCENTIVO PER LA PROGETTAZIONE O PER LA REDAZIONE DI ATTI DI PIANIFICAZIONE EX. ART. 18 LEGGE 109/94 E SUCCESSIVE INTEGRAZIONI AGGIORNATO ALLA LEGGE 415/98 e s.m.i.

Dettagli

COMUNICAZIONI DELLA CONFEDERAZIONE AGLI ENTI ASSOCIATI INFORMAZIONI AMMINISTRATIVE ED APPROFONDIMENTI INDICE

COMUNICAZIONI DELLA CONFEDERAZIONE AGLI ENTI ASSOCIATI INFORMAZIONI AMMINISTRATIVE ED APPROFONDIMENTI INDICE COMUNICAZIONI DELLA CONFEDERAZIONE AGLI ENTI ASSOCIATI 52/2010 AGLI ENTI ASSOCIATI INFORMAZIONI AMMINISTRATIVE ED APPROFONDIMENTI INDICE Guida per gli italiani residenti all estero Ministero dell Interno

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015 Via Mario Angeloni, 80/A 06124 Perugia Posta certificata aur@postacert.it Sito web: www.aur-umbria.it INDICE n. pagina Premessa 3 Parte I

Dettagli

IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, DALL ORIGINE AI GIORNI

IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, DALL ORIGINE AI GIORNI 417 www.freefoundation.com i dossier IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, DALL ORIGINE AI GIORNI NOSTRI 25 maggio 2013 a cura di Renato Brunetta INDICE 2 Il finanziamento dei partiti in Italia L introduzione

Dettagli

UNIONE DEI COMUNI DEL PRATOMAGNO. (Provincia di Arezzo)

UNIONE DEI COMUNI DEL PRATOMAGNO. (Provincia di Arezzo) UNIONE DEI COMUNI DEL PRATOMAGNO (Provincia di Arezzo) Regolamento di organizzazione per l esercizio in forma associata della funzione fondamentale organizzazione generale, gestione finanziaria e contabile,

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

Direzione Centrale Previdenza Gestione ex Inpdap. Roma, 13/09/2012

Direzione Centrale Previdenza Gestione ex Inpdap. Roma, 13/09/2012 Direzione Centrale Previdenza Gestione ex Inpdap Roma, 13/09/2012 Circolare n. 109 Ai Dirigenti centrali e periferici Ai Responsabili delle Agenzie Ai Coordinatori generali, centrali e periferici dei Rami

Dettagli

DOCUMENTO TECNICO. 1) Ripartizione delle somme

DOCUMENTO TECNICO. 1) Ripartizione delle somme DOCUMENTO TECNICO Programmazione delle risorse finanziarie per gli anni 2014-2016 stanziate sul bilancio regionale - cap. E31900, cap. E32510 e cap. E32501, destinate alla Raccolta Differenziata. Le risorse

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 2 DEL 3-01-1985 REGIONE CAMPANIA

LEGGE REGIONALE N. 2 DEL 3-01-1985 REGIONE CAMPANIA LEGGE REGIONALE N. 2 DEL 3-01-1985 REGIONE CAMPANIA >. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE

Dettagli

Disciplinare del Controllo di gestione

Disciplinare del Controllo di gestione Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione

Dettagli

C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO

C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO Albo Pretorio online n. Registro Pubblicazione pubblicato il C O M U N E D I P O N T E C A G N A N O F A I A N O PROVINCIA DI SALERNO DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE O G G E T T O ORIGINALE N. Approvazione

Dettagli

COMUNE DI TREGNAGO Provincia di Verona. Regolamento comunale per il conferimento degli incarichi di collaborazione esterna

COMUNE DI TREGNAGO Provincia di Verona. Regolamento comunale per il conferimento degli incarichi di collaborazione esterna COMUNE DI TREGNAGO Provincia di Verona Regolamento comunale per il conferimento degli incarichi di collaborazione esterna Approvato con D.G.C. n. 104 del 31.07.2008 Modificato con D.G.C. n. 139 del 30.10.2008

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20 DICEMBRE 1999

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20 DICEMBRE 1999 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20 DICEMBRE 1999 «Trattamento di fine rapporto e istituzione dei fondi pensione dei pubblici dipendenti». (Gazzetta Ufficiale n. 111 del 15 maggio 2000

Dettagli

Co.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali

Co.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali Oggetto: Determinazione a contrarre ai fini dell affidamento della gestione associata del Servizio di Assistenza Domiciliare Socio-assistenziale Anziani e Disabili - periodo: 01/01/2013-30/06/2015. IL

Dettagli

RISOLUZIONE N. 314/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 314/E QUESITO RISOLUZIONE N. 314/E Roma, 05 novembre 2007 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: IVA. - Svolgimento in forma associata di funzioni e servizi da parte di enti locali. - Decreto del Presidente

Dettagli

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE 12.1 Individuazione delle Strutture Semplici e Complesse Nell individuare le strutture complesse di cui all allegato n. 2

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

OGGETTO: Fondo per le risorse decentrate del personale di categoria anno 2014 - Costituzione.

OGGETTO: Fondo per le risorse decentrate del personale di categoria anno 2014 - Costituzione. DETERMINAZIONE N. 3861 DEL 18/12/2014 Proponente: Servizio risorse umane U.O. proponente: Organizzazione Proposta di determinazione: N. 2014/352 del 17/12/2014 OGGETTO: Fondo per le risorse decentrate

Dettagli

Regolamento di contabilità

Regolamento di contabilità Regolamento di contabilità Approvato con delibera n. 255 del 1 dicembre 2014 CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 (Denominazioni e oggetto) 1. Ai sensi del presente Regolamento si intendono per: a) Ministro,

Dettagli

COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA

COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA VALUTAZIONE DEL PERSONALE E FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Approvato con deliberazione G.C. n. 45 del 27-02-2007 Modificato con deliberazione

Dettagli

IMPOSTA UNICA COMUNALE (IUC) - APPROVAZIONE DELLE ALIQUOTE E DELLE DETRAZIONI DELLA COMPONENTE TASI (TRIBUTO PER I SERVIZI INDIVISIBILI) - ANNO 2015

IMPOSTA UNICA COMUNALE (IUC) - APPROVAZIONE DELLE ALIQUOTE E DELLE DETRAZIONI DELLA COMPONENTE TASI (TRIBUTO PER I SERVIZI INDIVISIBILI) - ANNO 2015 All. 1) DCC n. 22 del 30.3.2015 IMPOSTA UNICA COMUNALE (IUC) - APPROVAZIONE DELLE ALIQUOTE E DELLE DETRAZIONI DELLA COMPONENTE TASI (TRIBUTO PER I SERVIZI INDIVISIBILI) - ANNO 2015 IL CONSIGLIO COMUNALE

Dettagli

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR

Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR 2012-2014 1 1. PREMESSA L art. 2, comma 138, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

Studio Tributario e Societario

Studio Tributario e Societario Studio Tributario e Societario Studio Tributario e Societario Convegno Novità Tributarie 2011/2012 Genova, 19 Gennaio 2012 La tassazione delle persone fisiche come stumento di redistribuzione della ricchezza:

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

Università degli Studi di Palermo

Università degli Studi di Palermo Titolo I Classe 3 Fascicolo N. 50374 del 23/07/2010 Decreto n 2572/2010 UOR AREA 2 CC RPA P. VALENTI Palermo, 23 luglio 2010 IL RETTORE VISTA la legge 9 Maggio 1989 n. 168 ed in particolare l articolo

Dettagli

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO

Dettagli

RICHIESTA E INDICAZIONE DEL CIG E DEL CUP

RICHIESTA E INDICAZIONE DEL CIG E DEL CUP RICHIESTA E INDICAZIONE DEL CIG E DEL CUP 1 RICHIESTA E INDICAZIONE DEL CIG E DEL CUP L articolo 7, comma 4, del d.l. n. 187/2010 ha sostituito il comma 5 dell articolo 3 stabilendo che, ai fini della

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

IPOTESI DI SEQUENZA CONTRATTUALE PER IL PERSONALE ATA PREVISTA DALL ART. 62 DEL CCNL 29/11/2007 DEL COMPARTO SCUOLA

IPOTESI DI SEQUENZA CONTRATTUALE PER IL PERSONALE ATA PREVISTA DALL ART. 62 DEL CCNL 29/11/2007 DEL COMPARTO SCUOLA IPOTESI DI SEQUENZA CONTRATTUALE PER IL PERSONALE ATA PREVISTA DALL ART. 62 DEL CCNL 29/11/2007 DEL COMPARTO SCUOLA ART. 1 - COMPITI DEL PERSONALE ATA, MOBILITÀ PROFESSIONALE, VALORIZZAZIONE DELLA PROFESSIONALITÀ

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 28 del 16 Settembre 1996 REGIONE LOMBARDIA Promozione, riconoscimento e sviluppo dell' associazionismo

LEGGE REGIONALE N. 28 del 16 Settembre 1996 REGIONE LOMBARDIA Promozione, riconoscimento e sviluppo dell' associazionismo LEGGE REGIONALE N. 28 del 16 Settembre 1996 REGIONE LOMBARDIA Promozione, riconoscimento e sviluppo dell' associazionismo Pubblicata sul BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE LOMBARDIA n 38 del 21 settembre

Dettagli

1. Il presente regolamento ha lo scopo di recepire i principi previsti per le pubbliche amministrazioni in materia di limiti ad alcune tipologie di spesa di cui al comma 2, in esecuzione della deliberazione

Dettagli

Il Ministro della Difesa

Il Ministro della Difesa Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/2013/CONT/A9-3/0000106 il r.d. 18 novembre 1923 n.2440, sull amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato; il r.d. 23 maggio 1924 n.827, che

Dettagli

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI SEGRETERIA NAZIONALE 00198 ROMA VIA TEVERE, 46 TEL. 06.84.15.751/2/3/4 FAX 06.85.59.220 06.85.52.275 SITO INTERNET: www.fabi.it E-MAIL: federazione@fabi.it FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI Ai Sindacati

Dettagli

2. Principi per il calcolo della contribuzione figurativa. 3. Modalità di calcolo.

2. Principi per il calcolo della contribuzione figurativa. 3. Modalità di calcolo. Istituto Nazionale Previdenza Sociale Direzione Centrale Entrate Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Pensioni Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Roma,

Dettagli

ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016

ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016 ADEMPIMENTI PER L ENTRATA A REGIME DELLA RIFORMA CONTABILE PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N. 118, NELL ESERCIZIO 2016 1) Introduzione Com è noto, nel corso del 2015, gli enti territoriali,

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca D.M. N 74

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca D.M. N 74 Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della D.M. N 74 VISTO il Testo Unico delle leggi in materia di istruzione approvato con il Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modifiche

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

REGIONE PIEMONTE Settore Rapporti con le Autonomie locali

REGIONE PIEMONTE Settore Rapporti con le Autonomie locali REGIONE PIEMONTE Settore Rapporti con le Autonomie locali ALLEGAT O Contributi alle Unioni di Comuni, istituite entro il 31/12/2013, alle Comunità montane ed alle Convenzioni plurifunzionali tra Comuni,

Dettagli

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione

Autorità Nazionale Anticorruzione Allegato 1) Principali adattamenti degli obblighi di trasparenza contenuti nel d.lgs. n. 33/2013 per le società e gli enti di diritto privato controllati o partecipati da pubbliche amministrazioni SOCIETA

Dettagli

LA RIFORMA DELL AUTOTRASPORTO ALLA LUCE DELLA LEGGE DI STABILITÀ 2015 (L. 190/2014)

LA RIFORMA DELL AUTOTRASPORTO ALLA LUCE DELLA LEGGE DI STABILITÀ 2015 (L. 190/2014) LA RIFORMA DELL AUTOTRASPORTO ALLA LUCE DELLA LEGGE DI STABILITÀ 2015 (L. 190/2014) Mercoledì 4 marzo 2015 Bologna Prof. Avv. Stefano Zunarelli stefano.zunarelli@studiozunarelli.com La Legge 190/2014 (Legge

Dettagli

DL Milleproroghe Principali novità per le aziende

DL Milleproroghe Principali novità per le aziende DL Milleproroghe Principali novità per le aziende 11.2015 Marzo Sommario 1. PREMESSA... 2 2. PROROGA PER IL 2015 DEL REGIME DI VANTAGGIO PER L IMPRENDITORIA GIOVANILE... 2 2.1 Limite temporale della proroga...

Dettagli

CONVENZIONE D'INSERIMENTO LAVORATIVO TEMPORANEO CON FINALITÀ FORMATIVE ex art. 12 LEGGE n. 68/99

CONVENZIONE D'INSERIMENTO LAVORATIVO TEMPORANEO CON FINALITÀ FORMATIVE ex art. 12 LEGGE n. 68/99 CONVENZIONE D'INSERIMENTO LAVORATIVO TEMPORANEO CON FINALITÀ FORMATIVE ex art. 12 LEGGE n. 68/99 Il giorno Tra la PROVINCIA DI ROVIGO con sede legale in Rovigo, via Celio, 10, C.F. 93006330299 rappresentata

Dettagli

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18

Dettagli

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 146 del 1 settembre 2011

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 146 del 1 settembre 2011 ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE Decreto n. 146 del 1 settembre 2011 Oggetto: Personale con qualifica dirigenziale: determinazione dell'ammontare

Dettagli

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (integrato con modifiche apportate dal Senato Accademico con delibera n 994

Dettagli

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria Autorizzazione all acquisto e alla disposizione di azioni proprie. Delibere inerenti e conseguenti. 863 Relazione del Consiglio di Gestione sul punto

Dettagli

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI Signori Azionisti, Vi abbiamo convocato

Dettagli

Unione di Comuni Terre di Castelli (Provincia di Modena)

Unione di Comuni Terre di Castelli (Provincia di Modena) Unione di Comuni Terre di Castelli (Provincia di Modena) Determinazione nr. 217 Del 09/04/2015 Risorse Umane OGGETTO: Avviso di mobilitã volontaria esterna per la copertura di n. 1 posto vacante a tempo

Dettagli

(Approvato dall Assemblea dei Sindaci ATI 3 con Deliberazione n. 1 del 19/01/2015)

(Approvato dall Assemblea dei Sindaci ATI 3 con Deliberazione n. 1 del 19/01/2015) Atto di indirizzo alla VUS spa sul contenimento dei costi del personale in attuazione dell art. 18 comma 2 bis della legge n. 133 del 2008, come modificato dall art. 19 della l. 102/2009, dall art. 1 comma

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 3 LUGLIO 2014 326/2014/R/GAS MODALITÀ PER IL RIMBORSO, AI GESTORI USCENTI, DEGLI IMPORTI RELATIVI AL CORRISPETTIVO UNA TANTUM PER LA COPERTURA DEGLI ONERI DI GARA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO

Dettagli

Pubblicità/Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione integrale (sito internet)

Pubblicità/Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione integrale (sito internet) Decreto del Direttore generale nr. 64 del 13/04/2015 Proponente: Alessandra Bini Carrara Gestione Risorse Umane Pubblicità/Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione integrale (sito internet) Visto per

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 ***

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 *** PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 *** 2013 2015 1 Approvato con delibera della GC n 30 del 29/01/2013, immediatamente eseguibile. 1 PREMESSA Le recenti e numerose modifiche normative

Dettagli

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO

XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO XX COMUNITA MONTANA DEI MONTI SABINI - 02037 POGGIO MOIANO RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO ANNO 2014 RELAZIONE DELL ORGANO ESECUTIVO AL RENDICONTO DI GESTIONE 2014 Articolo 231

Dettagli

L.R. 26 Giugno 1980, n. 88

L.R. 26 Giugno 1980, n. 88 L.R. 26 Giugno 1980, n. 88 Norme in materia di opere e lavori pubblici (1). TITOLO I OPERE INCLUSE NEI PROGRAMMI REGIONALI Capo I PROGRAMMAZIONE Art. 1 (Ambito di applicazione della legge) I programmi

Dettagli

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL MOLISE

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL MOLISE UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL MOLISE FONDO TRATTAMENTO ECONOMICO ACCESSORIO PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO E PERSONALE ELEVATE PROFESSIONALITA ANNO 2015 1. FONDO PER IL TRATTAMENTO ECONOMICO ACCESSORIO

Dettagli

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO

Dettagli

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI

NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI NORME IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLA INNOVAZIONE DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALI INTELLETTUALI Art. 1 (Finalità e oggetto della legge) 1. La presente legge, nel rispetto del decreto legislativo 2 febbraio 2006,

Dettagli

Prot. n. 24708 IL DIRETTORE. VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

Prot. n. 24708 IL DIRETTORE. VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. Prot. n. 24708 IL DIRETTORE VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; VISTI in particolare gli articoli 6, comma 3, e 1, comma 1, del decreto

Dettagli

L art. 28 della Legge 448/98 prevedeva la riduzione del rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo (P.I.L.).

L art. 28 della Legge 448/98 prevedeva la riduzione del rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo (P.I.L.). COMUNE DI MALNATE Provincia di Varese PATTO DI STABILITA Il patto di stabilità interno, istituito con l art. 28 della Legge n. 448/98, ha esteso agli Enti Locali, in applicazione del federalismo fiscale,

Dettagli

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali INTERPELLO N. 65/2009 Roma, 31 luglio 2009 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali DIREZIONE GENERALE PER L ATTIVITÀ ISPETTIVA Al Consiglio Nazionale dell Ordine dei Consulenti del

Dettagli

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI Allegato A NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI Articolo 1 (Funzioni) 1.1 La Cassa conguaglio per il settore

Dettagli

Regolamento in materia di pubblicità e trasparenza dei dati e delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività della Banca d Italia

Regolamento in materia di pubblicità e trasparenza dei dati e delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività della Banca d Italia Regolamento in materia di pubblicità e trasparenza dei dati e delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività della Banca d Italia LA BANCA D ITALIA Visto l art. 1, comma 15, della legge 6

Dettagli

PROVINCIA DI PORDENONE Servizio Politiche del Lavoro

PROVINCIA DI PORDENONE Servizio Politiche del Lavoro PROVINCIA DI PORDENONE Servizio Politiche del Lavoro IL COLLOCAMENTO DISABILI ex lege 68/1999 Parlare di COLLOCAMENTO MIRATO non significa che non vi sia più obbligo da parte dei datori di lavoro di assumere

Dettagli

COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno

COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno PATTO DI STABILITA COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno SETTORE RISORSE UMANE ECONOMICHE E STRUMENTALI PATTO DI STABILITA INTERNO ENTI LOCALI Legge n 244 del 24/12/2007 Legge Finanziaria

Dettagli

DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (Delibera del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009)

DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (Delibera del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009) DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA DECRETO n. 13 15 02 2010 OGGETTO: ASL RM/A - parere positivo ai sensi l art. 3 Decreto Commissariale n. U0016 27 febbraio 2009. IL COMMISSARIO AD ACTA VISTA la Legge costituzionale

Dettagli