L assicurazione agricola agevolata in Italia. I risultati della campagna 2006

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1 L assicurazione agricola agevolata in Italia I risultati della campagna 2006 giugno 2007

2 Realizzazione a cura di Ismea Responsabile della Ricerca Ezio Castiglione Responsabile Scientifico Raffaele Borriello Redazione Giovanni Razeto, Maria Rosaria Napoletano, Alessandra Pennacchietti La ricerca è stata eseguita con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Il Rapporto si è chiuso il 31 maggio 2006; i dati contenuti in questo lavoro sono quelli disponibili a tale data. 2

3 L ASSICURAZIONE AGRICOLA AGEVOLATA IN ITALIA I RISULTATI DELLA CAMPAGNA I RISULTATI DELLA CAMPAGNA L EVOLUZIONE DEL SISTEMA IL MERCATO ASSICURATIVO AGRICOLO DELLE COLTURE IL MERCATO ASSICURATIVO AGRICOLO DELLE STRUTTURE L ASSICURAZIONE AGRICOLA PER COMPARTO E PER AREA 2.1 IL MERCATO ASSICURATIVO AGRICOLO PER COMPARTO IL MERCATO ASSICURATIVO AGRICOLO PER AREA CONTRIBUZIONE PUBBLICA SUI PREMI LA ZOOTECNIA INTRODUZIONE IL QUADRO NORMATIVO IL COMPARTO BOVINO E BUFALINO IN ITALIA I RISULTATI DELLA CAMPAGNA 2006 PER LA ZOOTECNIA L ASSICURAZIONE AGEVOLATA PER GARANZIA E PER AREA CONTRIBUZIONE PUBBLICA NEL SETTORE ZOOTECNICO IL FONDO DI RIASSICURAZIONE INTRODUZIONE LA CAMPAGNA ASSICURATIVA L ATTIVITÀ DEL FONDO PER AREA E PER COLTURA CONCLUSIONI

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5 PRESENTAZIONE La presente edizione del Rapporto sull assicurazione agricola agevolata, che si compone di sei capitoli, analizza le dinamiche del mercato assicurativo italiano nel 2006 e le regole dettate dal Piano Assicurativo Agricolo Nazionale (PAAN), entrato in vigore per la prima volta nella campagna 2005 e confermato, salvo piccoli adeguamenti tecnici ordinari, nel In particolare, nel primo capitolo si analizza l evoluzione del sistema assicurativo sia per quanto riguarda le colture che le strutture. Successivamente, nel secondo capitolo, lo studio presenta un analisi dei dati assicurativi per comparto e per area, mentre nel terzo capitolo viene approfondito l andamento della contribuzione pubblica sui premi pagati dagli agricoltori. Nel quarto capitolo viene presentata per la prima volta un analisi dei dati relativi all assicurazione agevolata per la zootecnia. Riguardo a quest ultimo argomento, che costituisce il principale elemento di novità rispetto alle precedenti edizione, ad una sintesi del quadro normativo di riferimento segue un approfondimento del mercato bovino e bufalino in Italia, per concludere con la presentazione dei dati sul ricorso allo strumento assicurativo da parte degli allevatori e sul contributo pubblico stanziato. Nel quinto capitolo, infine, lo studio si sofferma sugli obiettivi e sui risultati raggiunti dal Fondo di Riassicurazione. 5

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7 1. I RISULTATI DELLA CAMPAGNA L evoluzione del sistema La conferma, nel 2006, del Piano dell anno precedente, ha permesso una rapida apertura della campagna assicurativa, facilitando l attività dei consorzi e offrendo agli agricoltori la possibilità di conoscere in anticipo il contesto normativo e di individuare la soluzione più vantaggiosa per tutelare il proprio reddito. È opportuno ricordare che l obiettivo prioritario della riforma introdotta con il D. Lgs n. 102 del 23 marzo 2004, è quello di spostare gli interventi pubblici dalle misure compensative ex-post per perdite causate da disastri naturali ad un sistema di difesa ex-ante fondato sulle assicurazioni. Le nuove norme, stabilite con il richiamato decreto e adottate completamente solo nel 2005 prevedono, infatti, la completa eliminazione degli aiuti compensativi, in modo da assegnare al sistema assicurativo nazionale la rilevante funzione di stabilizzare i redditi degli agricoltori in presenza degli effetti distruttivi delle calamità atmosferiche. Tra i principali elementi di novità, introdotti con il Piano assicurativo 2005 e confermati anche nel Piano 2006, c è l ampliamento delle colture/strutture/eventi assicurabili su un maggior numero di aree territoriali e nella possibilità di considerare sperimentali le polizze pluririschio e multirischio sulle rese. Una sensibile revisione riguarda, inoltre, la metodologia di calcolo dei parametri, elementi indispensabili per stabilire il contributo pubblico sui premi. La nuova metodologia è applicata per i rischi di cui si dispone di dati conoscitivi nella Banca dati nazionale, mentre nelle aree e per le avversità di cui non si hanno dati storici, la determinazione dei parametri avviene a fine campagna tenendo conto delle tariffe applicate. La nuova normativa in materia di assicurazioni agricole agevolate ha reso possibile una modernizzazione del sistema assicurativo italiano, migliorando le opportunità per le aziende agricole che hanno risposto positivamente al cambiamento. Già nel primo anno di applicazione seppur parziale della riforma, il 2004, sono state ad esempio sottoscritte polizze senza o con soglia di danno del 20% (30% nelle zone svantaggiate), con il contributo pubblico variabile nella misura del 50% o dell 80% del premio. Questi primi cambiamenti hanno prodotto un sostanziale incremento del valore assicurato (+9% rispetto all anno precedente) accompagnato da un altrettanto significativa riduzione della tariffa, passata dall 8,1% al 7,2%, producendo così un abbattimento dei costi per gli agricoltori di circa l 11%. Nel 2005, anno di piena applicazione della riforma, il valore assicurato ha raggiunto il massimo livello degli ultimi anni mettendo a segno, peraltro, un +3% su base annua, principalmente grazie ad un aumento della copertura assicurativa per singolo certificato. Anche i costi hanno continuato la loro discesa, con la 7

8 tariffa passata dal 7,2% al 7,1% e il contributo pubblico che da 152 milioni di euro è salito a 179, pari al 67% del premio. Focalizzando l attenzione sul 2006, dall analisi dei dati emerge un consolidamento del mercato assicurativo nazionale, con il valore assicurato che si è attestato a 3,8 miliardi di euro, rimanendo sostanzialmente stabile rispetto all anno precedente (-0,6%) e mostrando, invece, un importante crescita rispetto al 2003 (+11%) e al 2004 (+2%). Il numero dei certificati è ammontato a (-0,3% su base annua), mentre sotto l ombrello di tutela economica rappresentato dalle assicurazioni agevolate è stata posta una produzione pari a 14,8 milioni di tonnellate (-0,2% su base annua), 308 milioni di piante e 12 milioni di metri quadrati di strutture. La domanda assicurativa, dunque, non ha manifestato particolare vitalità in termini quantitativi, mentre importanti variazioni hanno interessato l aspetto qualitativo delle sottoscrizioni. Naturalmente i contratti monorischio grandine costituiscono ancora la tipologia prevalente di copertura assicurativa ma, rispetto alle timide esperienze del passato, nel 2006 si è rilevata una crescente richiesta delle polizze pluririschio e multirischio sulle rese. Entrambe queste tipologie di polizze, infatti, hanno assorbito il 21% del valore assicurato complessivo, contro il 7% del 2004 e il 16% del Tabella 1 - Evoluzione del mercato assicurativo agricolo in Italia u.d.m Var. % Var. % 2005/ /05 Certificati N ,2% -0,3% Quantità Assicurata.000 t ,4% -0,2% Piante Assicurate.000 n ,0% 18,3% Ettari Assicurati.000 ha ,4% 4,7% Quantità Assicurata.000 mq ,3% 35,7% Valore Assicurato ,7% -0,6% Premio Totale (PT) ,3% -1,9% Valore Risarcito (VR) ,9% -8,8% Contributo pubblico ,1% -0,7% Tariffa Media % 8,1% 7,2% 7,1% 7,0% -2,4% -1,3% VR/PT % 42,1% 66,1% 59,4% 55,3% -10,1% -7,0% Per quanto riguarda l andamento delle tariffe a lordo del contributo statale, si è registrata un ulteriore flessione rispetto al 2005 (da 7,1 a 7) e, dunque, un ulteriore riduzione dei costi per gli imprenditori agricoli. Intanto, l incidenza del contributo pubblico sul premio pagato dagli assicurati si è attestata al 67%, rimanendo stabile rispetto al 2005 ma spuntando un forte incremento rispetto al 2003, quando raggiungeva solo il 47% e al 2004, quando era del 57%. Il valore risarcito, che è l ammontare che l assicurazione paga a seguito del verificarsi del rischio o evento calamitoso, si è attestato nel 2006 a 146 milioni di euro. Il rapporto tra valore risarcito e premio totale è stato, invece, del 55%, contro il 59% del

9 Figura 1 - Evoluzione del rapporto tra valore risarcito e premio totale 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 66,1% 59,4% 55,3% 42,1% Il mercato assicurativo agricolo delle colture Le aziende agricole italiane possono ricorrere ai molteplici strumenti assicurativi sia per tutelare le colture in pieno campo che quelle sotto tunnel/serra. La riforma del Fondo di Solidarietà Nazionale disposta dal richiamato Decreto 102/2004 e il conseguente aumento dei prodotti assicurabili, delle aree e soprattutto degli eventi, ha determinato la crescita del valore assicurato relativo alle colture sia nel 2004 (+7% su base annua) che nel 2005 (+2%). Nell ultima campagna assicurativa, però, si è registrata un inversione di tendenza del valore assicurato che, per la prima volta dal 2002, ha fatto rilevare una contrazione del 3,2% rispetto all anno precedente. Al contrario di quanto avvenuto nel settore agricolo nel suo complesso che, secondo i dati Istat, ha mostrato una flessione del valore aggiunto agricolo pari al 3,5% e un equivalente calo in quantità, nel settore assicurativo alla tendenza flessiva registrata in termini di valore, è corrisposta una sostanziale stabilità in termini quantitativi. Il calo in valore è dunque ascrivibile essenzialmente ad una riduzione dei prezzi più che ad un effettiva variazione della domanda. Va segnalato, comunque, che i prezzi di riferimento delle assicurazioni scaturiscono dalla media dei prezzi all origine degli ultimi tre anni e, Tabella 2 - Evoluzione del mercato assicurativo agricolo per le colture Assicurazioni u.d.m Var. % agevolate 2006/05 Certificati n ,5% Quantità Assicurata.000 t ,2% Piante Assicurate.000 n ,3% Ettari Assicurati.000 ha ,7% Valore Assicurato ,2% Premio totale (PT) ,2% Valore Risarcito (VR) ,1% Tariffa Media % 8,4% 8,3% 7,5% 7,4% 7,5% 1,1% (scala destra) VR/PT % 64,4% 42,1% 66,2% 59,6% 55,4% -7,1% 9

10 per questo, possono discostarsi da quanto avvenuto, invece, nell anno in corso. In termini di costi, la riduzione del valore assicurato nell ordine del 3,2%, combinato con un leggero incremento della tariffa passata da 7,4% dell anno precedente al 7,5% del 2006, ha causato una flessione del premio totale relativo alle colture pari al 2,2%. Il contributo pubblico, invece, si è attestato sui 175 milioni di euro e la sua incidenza sul premio è passata dal 57% e 66% rispettivamente del 2004 e 2005, al 67% dell ultima campagna. È possibile dunque affermare che, nonostante l andamento positivo della tariffa, nel 2006 si è realizzata un ulteriore riduzione dei costi a carico degli agricoltori, in linea con quanto avvenuto negli ultimi due anni. Figura 2 - Evoluzione del valore assicurato e della tariffa media per le colture ,3% 7,5% 8,4% 7,4% 7,5% Valore Assicurato Tariffa Media (scala destra) 0,09 0,08 0,07 0,06 0,05 0,04 0,03 0,02 0,01 0 Figura 3 - Variazione del valore assicurato e della tariffa media per le colture 10% 8% 6% 4% 2% 0% -2% -4% -6% -8% -10% -12% 7,5% 3,6% 1,6% 1,1% -0,9% -1,4% -3,2% -10,0% 2003/ / / /05 Valore Assicurato Tariffa media Il panorama assicurativo italiano, relativamente alle colture, è stato dominato a lungo dalle polizze monorischio (essenzialmente Grandine). Basti pensare che, nel 2003, l incidenza di questa tipologia di polizza raggiungeva, in termini di valore assicurato, il 93%. Il mutamento degli scenari istituzionali, tecnici e soprattutto climatici hanno fatto emergere, però, la necessità di adeguare gli strumenti assicurativi ai cambiamenti in atto, al fine di garantire agli agricoltori un adeguata stabilità dei redditi contro le fluttuazioni originate da eventi avversi. La riforma del 2004, 10

11 quindi, ha riconosciuto la possibilità di sperimentare sull intero territorio nazionale le più ampie combinazioni di polizze innovative, con la conseguente diffusione dei contratti pluririschio e multirischio sulle rese. I primi permettono di assicurare la produzione contro le perdite causate da avversità atmosferiche combinate, i secondi, invece, garantiscono la resa aziendale delle produzioni assicurate. Già nel 2004 l incidenza in valore delle monorischio è scesa al 92% e, nel 2005, addirittura all 84%. Ma è proprio nell ultima campagna che si è realizzato un imponente spostamento della domanda verso i nuovi strumenti per la gestione del rischio climatico. Scendendo nel dettaglio, le polizze pluririschio hanno guadagnato quote di mercato fino a rappresentare, nel 2006, il 20% del mercato complessivo, con una crescita del valore assicurato del 32% su base annua. La diffusione di queste polizze è da imputare essenzialmente alle caratteristiche dell offerta assicurativa, che ha proposto 13 diverse tipologie di garanzie corrispondenti alle diverse combinazioni di eventi quali grandine, gelo e brina, vento, alluvioni, siccità ed eccesso di pioggia. Il favore degli assicurati è stato accordato, anche nel 2006, alla copertura contro Grandine e vento, sebbene la diffusione di altre tipologie di polizze pluririschio abbia determinato una maggiore distribuzione del valore assicurato (43% del valore assicurato pluririschio contro l 89% del 2005). Buone adesioni hanno ricevuto, infatti, anche le polizza a copertura dei rischi Grandine, vento, gelo e brina, siccità (24% del valore assicurato contro lo 0,2% del 2005) e Grandine, vento, gelo e brina (9% del valore assicurato contro il 2% dell anno precedente). Passando ad analizzare i costi, i contratti pluririschio hanno tariffe sopra la media. Nel 2006, infatti, la tariffa media di una pluririschio è stata del 10,9%, con una crescita su base annua di oltre un punto percentuale. Al contrario, invece, la tariffa media delle monorischio ha fatto registrare una flessione, passando dal 7% del 2005 al 6,5% e posizionandosi addirittura al di sotto della tariffa media. Tabella 3 - Evoluzione del mercato assicurativo agricolo per tipo di garanzia Garanzia Certif. Quantità Piante Ettari Valore Premio Valore Tariffa Assicurato Totale Risarcito N..000 t % Monorischio ,8% ,5% ,5% ,7% ,0% ,5% Pluririschio* ,3% ,5% ,2% ,3% ,5% ,9% Multirischio ,8% ,6% ,3% ,8% *Escluse la garanzia grandine, neve, trombe d aria, uragani, fulmini (strutture). 11

12 Figura 4 - Distribuzione del valore assicurato delle pluririschio* per tipologia di polizza Grandine, vento, eccesso di pioggia 2,4% Grandine, gelo e brina 5,3% Grandine, gelo e brina, eccesso di pioggia 5,6% Grandine, siccità 0,5% Altre** 0,7% Grandine, vento, siccità 0,3% Grandine, siccità 0,5% Grandine, vento, gelo e brina, siccità 23,6% Grandine, vento, gelo e brina 8,7% Grandine, vento 42,8% * Esclusa la garanzia Grandine, neve, trombe d aria, uragani e fulmini per le strutture. ** Altre: Grandine, gelo e brina, siccità; Grandine, gelo e brina, alluvioni; Grandine, vento, gelo e brina, siccità, eccesso di pioggia. Figura 5 - Evoluzione del valore assicurato per tipologia di contratto 100% 80% 95,3% 94,8% 92,0% 83,9% 77,4% 60% 40% 20% 0% 4,7% 5,2% 0,0% 7,7% 0,3% 14,3% 1,7% Monorischio Pluririschio* Multirischio 19,6% 2,9% Da evidenziare, infine, la buona performance delle polizze multirischio sulle rese. Dal loro esordio sul mercato nel 2003, questi contratti hanno registrato una progressiva crescita fino a rappresentare, nel 2006, il 3% del mercato, con un valore assicurato pari a 103 milioni di euro (+67% rispetto al 2005). Per quanto riguarda la diffusione delle multirschio sulle rese, inoltre, è stato fondamentale l intervento del Fondo di riassicurazione pubblico a favore delle compagnie. Il Fondo, infatti, che ha come principale obiettivo il contenimento dei costi, ha promosso le polizze multirischio sul territorio nazionale. Rispetto al 2005, peraltro, la tariffa media di queste polizze ha mostrato un calo, passando dal 10,3% al 9,8% dell ultima campagna. 12

13 1.3 Il mercato assicurativo agricolo delle strutture Prosegue anche nel 2006 l andamento positivo del mercato assicurativo delle strutture, dopo l ampliamento già registrato negli ultimi anni con il numero dei certificati passato da 305 del 2003 a 847 del Nell ultima campagna il numero dei certificati è ammontato a e le quantità assicurate, in termini di metri quadrati, hanno messo a segno una crescita del 36% rispetto al Il valore assicurato, invece, ha fatto registrare un incremento del 57% su base annua, attestandosi sui 268 milioni di euro e arrivando a incidere per il 7% sul valore assicurato complessivo. Questa evoluzione è ascrivibile sostanzialmente all ampliamento delle tipologie di serre ammesse ad assicurazione agevolata quali, in particolare, le reti antigrandine. Queste ultime, infatti, rappresentano il 69% delle superfici assicurate complessive relative alle strutture. Il valore di questo tipo di serra, però, è notevolmente inferiore a quello delle altre tipologie e proprio per questo motivo la loro incidenza sul valore assicurato è stata solo del 3%. Il mercato assicurativo delle strutture si presenta assai diverso da quello delle colture. I ridotti livelli di rischiosità, infatti, si riflettono sui costi delle assicurazioni che, nel 2006, non hanno superato lo 0,6% in termini di tariffa media, nonostante il numero di eventi avversi che le polizze agevolate coprono sia molto elevato. Le tariffe più alte hanno interessato le Serre fisse rivestite in film plastico (0,93%) e le Reti antigrandine (0,91%), ossia le due tipologie che hanno debuttato sul mercato nel Quanto agli altri due tipi di strutture, serre fisse rivestite in vetro non temperato o plastica e serre fisse rivestite in vetro, la tariffa si è attestata rispettivamente a 0,50% e 0,41%. Tabella 4 - Evoluzione del mercato assicurativo agricolo per le strutture Assicurazioni u.d.m Var. % agevolate 2006/05 Certificati n ,5% Quantità Assicurata.000 mq ,7% Valore Assicurato ,7% Premio totale (PT) ,1% Valore Risarcito (VR) ,0% Tariffa Media % 0,4% 0,5% 0,5% 0,6% 22,0% VR/PT % 13,9% 6,2% 8,3% 41,3% 397,1% 13

14 Figura 6 - Ripartizione di valore assicurato e superficie per tipologia di struttura nel 2006 Valore assicurato Superficie Serre fisse rivestimento in film plastico 30,7% Reti antigrandine 3,3% Serre fisse rivest. In vetro non temperato o plastica 35,2% Serre fisse rivestite vetro 30,7% Serre fisse rivestite vetro 4,7% Reti antigrandine 68,6% Serre fisse rivest. In vetro non temperato o plastica 8,3% Serre fisse rivestimento in film plastico 18,4% Figura 7 - Evoluzione del valore assicurato e della tariffa media per le strutture ,4% 0,5% 0,5% 0,6% 0,7% 0,6% 0,5% 0,4% 0,3% 0,2% 50 0,1% Valore Assicurato Tariffa Media (scala destra) 0,0% 14

15 Figura 8 - Variazione del valore assicurato e della tariffa media per le strutture 100% 80% 76,2% 60% 40% 20% 23,7% 34,1% 11,0% 56,7% 22,0% 0% Valore Assicurato Tariffa media 2. L ASSICURAZIONE AGRICOLA PER COMPARTO E PER AREA 2.1 Il mercato assicurativo agricolo per comparto Dall analisi per comparti si evince come il 92% del mercato assicurativo nazionale sia appannaggio di cereali, frutta, vite e ortaggi. L importanza economica di questi quattro comparti nel panorama agricolo italiano ha determinato, in questi anni, una maggior richiesta di protezione contro gli effetti distruttivi delle avversità e calamità atmosferiche. Nell ultima campagna assicurativa, però, si è registrata un inversione di rotta e, a fronte dell arretramento dei principali comparti in termini di valore assicurato, si è registrata l espansione di altri prodotti. L ampliamento del ventaglio dei prodotti assicurabili stabilito con il Piano Assicurativo del 2005 ha determinato, infatti, un maggior ricorso all assicurazione anche per l olivo, le colture da seme, l arboricoltura da legno e i prodotti florovivaistici. Per quanto concerne le quantità, i prodotti che rivestono un ruolo di primo piano nel quadro assicurativo sono i cereali (44% del totale assicurato), seguiti dagli ortaggi (25%) e dalla frutta (16%). Rispetto al 2005, però, mentre i volumi di cereali e frutta hanno messo a segno una crescita rispettivamente del 6% e del 5%, gli ortaggi hanno fatto registrare una riduzione dei quantitativi assicurati nell ordine del 13%. Tutti gli altri comparti hanno evidenziato, invece, trend positivi. Particolarmente buona la performance delle colture da seme, che hanno messo a segno un +32% sul fronte delle quantità assicurate da ricondurre, però, ai valori di partenza estremamente esigui. Degna di nota è anche l espansione dei volumi assicurati realizzata dai prodotti vivaistici. Il numero di piante assicurate, in questo caso, è più che raddoppiato. 15

16 Figura 9 - Ripartizione del valore assicurato e delle quantità per comparto Valore assicurato Olivo 0,5% Colture industriali 5,8% Ortaggi e patate 12,2% Prodotti vivastici 1,5% Colture da seme 0,4% Fiori e fronde 0,0% Cereali 27,6% Arboree da legno 0,0% Frutta 27,4% Vite 24,5 Quantità Olivo 0,2% Colture industriali 3,9% Fiori e fronde 0,0% Colture da seme 0,1% Prodotti vivaistici Arboree da legno 0,0% Ortaggi e patate 24,9% Frutta 15,7% Vite 1,0% Cereali 44,2% In termini evolutivi, la contrazione del valore assicurato relativo alle colture (-3,2%) è ascrivibile essenzialmente ai quattro comparti principali: alla sostanziale stazionarietà di cereali (+0,6%) e frutta (-0,1%) è corrisposta, infatti, una riduzione del valore assicurato per vite (-4,6%) e soprattutto per ortaggi e patate (-11,9%). Di segno negativo anche la variazione che ha interessato le colture industriali (-18% su base annua), che rappresentano il 6% del valore assicu- 16

17 rato complessivo. La contrazione della domanda assicurativa, per questi comparti, è legata alle problematiche che il settore agricolo ha dovuto affrontare nel corso del 2006 come la crescita dei costi fissi produttivi e le difficoltà di mercato che hanno interessato molti prodotti. È intuibile, del resto, che nelle situazioni di instabilità economica le imprese agricole sono meno disposte a spendere per assicurarsi. Per quanto riguarda gli altri comparti, invece, il ricorso alle assicurazioni è notevolmente cresciuto nell ultima campagna assicurativa. In particolare per i prodotti florovivaistici e per le colture da seme il valore assicurato è quasi raddoppiato rispetto al 2005, mentre per l olivo e l arboricoltura da legno l espansione è stata rispettivamente del 12,4% e del 9,7%. L incidenza di questi comparti sul valore assicurato complessivo rimane, tuttavia, piuttosto marginale. Tabella 5 - Evoluzione del valore assicurato per comparto (.000 euro) Comparti var.% 2006/05 Cereali ,6% Frutta ,3% Vite ,6% Ortaggi e patate ,9% Colture industriali ,0% Prodotti vivastici ,2% Olivo ,4% Colture da seme ,5% Arboree da legno ,7% Fiori e fronde ,4% Totale ,2% In termini di costi, si sono registrate tariffe più alte della media, anche se in lieve calo rispetto al 2005, per il comparto frutticolo (12,5% contro il 12,7% dell anno precedente). A influenzare il dato medio del comparto sono state in particolare le mele e le pere la cui tariffa media, seppur in calo su base annua, è stata rispettivamente del 14,1% e del 13,7%. Alla base della tariffa più elevata della media, però, c è anche la maggior diffusione di polizze innovative nel comparto della frutta. Più alta della media è stata anche la tariffa dei prodotti industriali (9,2%), che ha mostrato, peraltro, un rialzo su base annua di quasi 1 punto percentuale. In questo caso il costo dell assicurazione è imputabile alla soia (9,7%) e al tabacco (9,3%). Ortaggi e vite si sono invece posizionati su una tariffa media rispettivamente del 7,2% e 6,1%, mentre quella dei cereali, più alta solo della tariffa che ha interessato fiori e fronde (2,6%), si è attestata sul 3,5%. Per i rimanenti comparti la tariffa si è posizionata al di sotto di quella media nazionale, risultando compresa tra il 3,8% dell arboricoltura da legno e il 4,3% dell olivo. 17

18 Tabella 6 - Evoluzione del premio per comparto (.000 euro) Comparti Var. % 2006/05 Cereali ,8% Frutta ,7% Vite ,1% Ortaggi E Patate ,6% Colture Industriali ,3% Prodotti vivastici ,5% Olivo ,0% Colture da seme ,8% Arboree da legno ,3% Fiori e fronde ,5% Totale ,2% Per quanto riguarda il valore risarcito, la quota maggiore è stata appannaggio della frutta, che ha ottenuto il 46% del valore risarcito complessivo, mentre la vite, al secondo posto, la quota di valore risarcito è stata del 22%. Figura 10 - Ripartizione del valore risarcito per comparto 0,5 0,45 0,4 0,35 0,3 0,25 0,2 0,15 0,1 0, ,6% 22,0% 11,0% 9,9% 9,2% Cereali Vite Colture industriali 0,0% 0,5% Olivo 0,1% 0,0% Arboree da legno 0,0% Quanto alla scelta delle garanzie da parte delle imprese agricole che operano nei vari comparti, il panorama assicurativo si è presentato piuttosto variegato. La tradizionale polizza monorischio Grandine, però, resta la più diffusa e addirittura l unica adottata per la protezione di arboree da legno e di fiori. In tutti gli altri comparti, l incidenza di questa garanzia sul totale del singolo comparto è oscillata dal 67% al 93% ad eccezione dei prodotti vivaistici per i quali la copertura contro il rischio Grandine ha rappresentato solo il 13% del totale relativo al comparto. Il vivaismo, infatti, è l unico comparto in cui il ricorso alle polizze pluririschio è stato maggiore di quello relativo alle monorischio. In particolare, i vivai hanno stipulato polizze per difendere i propri prodotti dai rischi Grandine, vento, gelo e brina (30%) e Grandine, vento, gelo e brina, siccità (30%). 18

19 Una discreta diffusione ha avuto, nel 2006, la polizza contro i rischi Grandine e vento. Il ricorso a questa forma di tutela è stato alto, in particolare, per le colture da seme, la vite e la frutta. Hanno orientato la propria scelta verso la polizza contro i rischi Grandine, vento, gelo e brina le aziende che operano nel comparto delle colture industriali. Buona è stata anche la performance della polizza contro i rischi Grandine, vento, gelo e brina, siccità, che ha riscosso successo in quasi tutti i comparti. Per quanto riguarda le polizze multirischio sulle rese, va segnalata la loro discreta diffusione nel comparto ortofrutticolo e in quello viticolo. Tabella 7 - Distribuzione percentuale del valore assicurato per garanzia e per comparto Comparti Gelo e Grandine Grand., Grand., Grand., Grand., Grand., Grand., Grand., brina siccità vento gelo e gelo e gelo e siccità, vento, brina brina, brina, eccesso di eccesso alluvioni eccesso di pioggia di pioggia pioggia Frutta 0,0% 71,3% 0,0% 13,5% 2,5% 0,0% 0,0% 0,0% 0,7% Cereali 0,0% 92,7% 0,0% 2,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,5% Vite 0,0% 73,7% 0,0% 11,7% 1,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,4% Ortaggi E Patate 0,3% 78,5% 0,0% 2,0% 6,7% 0,1% 1,2% 0,6% 0,0% Colture Industriali 0,0% 63,3% 0,0% 2,5% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% Olivo 0,0% 90,4% 0,0% 5,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% Prodotti vivaistici 0,0% 12,9% 0,0% 12,4% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% Colture da seme 0,0% 67,2% 10,2% 25,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,3% Arboree da legno 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% Fiori e fronde 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% Grandine Grand. Grand., Grand., Grand., Grand., Multirischio Totale vento, vento, gelo e vento vento, vento, sulle gelo e siccità brina, gelo e gelo e gelo e rese brina, siccità brina brina, brina siccità, eccesso di siccità eccesso di pioggia pioggia Frutta 0,0% 0,0% 0,0% 2,1% 0,0% 3,7% 6,1% 100,0% Cereali 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,1% 3,8% 0,4% 100,0% Vite 0,0% 0,0% 0,0% 2,8% 4,2% 3,8% 2,3% 100,0% Ortaggi E Patate 0,0% 0,0% 0,0% 0,5% 0,2% 4,8% 4,9% 100,0% Colture Industriali 0,0% 0,0% 0,0% 29,3% 0,0% 4,7% 0,0% 100,0% Olivo 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 4,0% 0,0% 100,0% Prodotti vivaistici 0,0% 11,0% 0,4% 30,6% 0,0% 30,0% 0,0% 100,0% Colture da seme 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 7,5% 0,0% 100,0% Arboree da legno 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% Fiori e fronde 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 2.2 Il mercato assicurativo agricolo per area I dati regionali relativi alle assicurazioni agricole agevolate confermano, anche nel 2006, una tendenza già riscontrata negli anni precedenti, ossia una forte concentrazione territoriale nel Nord della penisola. In quest area, peraltro, si è regi- 19

20 strata nell ultima campagna assicurativa un ulteriore espansione del valore assicurato (+1,4% rispetto al 2005). Questa crescita è da imputare essenzialmente alla Liguria che, pur partendo da valori esigui, ha fatto registrare una crescita del 76% su base annua. Va ricordato, però, che questa regione ha debuttato sul mercato assicurativo agricolo agevolato solo lo scorso anno. Tra le regioni settentrionali è stata buona anche la performance del Veneto e del Piemonte, il cui valore assicurato è aumentato rispettivamente del 10% e del 7%. La regione che ha ricorso maggiormente alla tutela offerta dalle assicurazioni è rimasta, comunque, l Emilia Romagna con un valore assicurato pari a 623 milioni di euro (-5% rispetto al 2005). La diffusione delle assicurazioni agevolate è rimasta invece molto esigua e addirittura in calo nelle regioni centro meridionali. Al Centro, il valore assicurato ha fatto registrare una flessione nell ordine del 7% rispetto al 2005 a causa, in particolare, del -28% rilevato in Toscana e del -9% in Umbria. Maggiormente interessate a tutelare il proprio reddito sono apparse, invece, Lazio e Marche. Nel mezzogiorno, invece, sono le aziende agricole della Puglia ad aver mostrato maggior propensione ad assicurarsi, con un valore assicurato di 220 milioni di euro. Questa regione, però, ha fatto registrare in termini di valore una contrazione del 5% su base annua. Variazioni di segno meno hanno interessato, nell ultima campagna assicurativa, quasi tutte le regioni del Sud, con la sola eccezione della Basilicata (+16% rispetto all anno precedente). Tabella 8 - Evoluzione del valore assicurato per regione (.000 euro) Regioni Var. % 2006/05 Emilia Romagna ,9% Lombardia ,3% Veneto ,6% Piemonte ,1% Trentino A.A ,7% Friuli V.G ,7% Liguria ,0% Nord ,4% Toscana ,5% Umbria ,7% Lazio ,1% Marche ,1% Centro ,6% Puglia ,6% Sicilia ,2% Abruzzo ,0% Basilicata ,7% Sardegna ,5% Campania ,9% Molise ,4% Calabria Sud e Isole ,7% Totale Italia ,6% 20

21 Figura 11 - Distribuzione percentuale del valore assicurato per area geografica Centro 9% Sud e Isole 14% Le tariffe più elevate rispetto alla media nazionale, pari al 7%, si sono registrate in Sardegna (19,1%), a causa essenzialmente delle alte tariffe di finocchio (29,3%) e carciofo (26,5%), in Trentino A.A. (11%), dove la tariffa delle mele ha raggiunto il 13,6% e in Emilia Romagna (9%), dove l alta tariffa è stata determinata soprattutto dalle pere (15,9%) e dalle albicocche (13,8%). Le più basse, invece, sono state quelle della Liguria (0,6%), della Calabria (3,6%), della Sicilia (3,7%) e della Lombardia (3,7%). Con la sola eccezione della Sardegna, inoltre, tutte le regioni del Sud hanno fatto rilevare tariffe più basse della media nazionale ma questo non ha comunque favorito il ricorso alle assicurazioni in quest area. Nord 77% Figura 12 - Livelli di tariffe per regioni 25,0% 20,0% 19,1% 15,0% 11,0% 10,0% 8,0% 9,0% 8,4% 6,2% 5,9% 3,7% 4,8% 5,2% 5,8% 5,1% 5,5% 3,8% 5,2% 6,8% 3,6% 5,0% 3,7% 0,6% 0,0% Piemonte Lombardia Trentino A. A. Veneto Friuli V. G. Liguria Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Tariffa media nazionale 7,0% Per quanto concerne la distribuzione geografica del valore risarcito, sono le regioni del Centro-Nord, nel 2006, a far registrare la quota più alta. Scendendo nel dettaglio, l Emilia Romagna ha ottenuto il 24% del valore risarcito complessivo, seguita dal Veneto (21%), dal Trentino (13%) e dalla Lombardia (22%). 21

22 Figura 13 - Ripartizione del valore risarcito per regione 0,25 0,2 20,8% 24,2% 0,15 12,8% 0,1 8,5% 10,4% 3,3% 3,3% 3,6% 0,05 2,6% 1,3% 2,2% 1,6% 1,6% 2,1% 0,0% 0,9% 0,4% 0,0% 0,2% 0 Piemonte Veneto Liguria Umbria Molise Basilicata Sardegna Passando ad analizzare la distribuzione geografica delle polizze multirischio sulle rese, che proprio nel 2006 hanno conosciuto una forte espansione, emerge una forte concentrazione territoriale del valore assicurato nelle regioni del Nord (63% del valore assicurato relativo alle multirischio). In particolare, le polizze multirischio hanno registrato una larga diffusione in Trentino Alto Adige (24%) e in Emilia Romagna (16%). Centro e Sud Italia assorbono complessivamente il 27% del valore assicurato di questa tipologia di polizze e merita di essere evidenziata la performance della Toscana (17% del valore assicurato). Figura 14 - Distribuzione del valore assicurato delle multirischio per area geografica Sud e Isole 10% Centro 27% Nord 63% Quanto alle polizze assicurative relative alle strutture, invece, da un punto di vista territoriale la loro diffusione si è registrata in 17 regioni italiane. La maggior concentrazione, nel 2006, si è avuta nel Nord, che da solo assorbe l 87% del valore assicurato, grazie in particolare al Veneto (27%) e alla Lombardia (16%). Nel resto della penisola, invece, le polizze contro i rischi che minacciano le serre sono distribuite per l 8% al Sud, dove determinante è stato nell ultima campagna assicurativa il ruolo della Sicilia (2,7%) e solo per il 5% al Centro. 22

23 Figura 15 -Distribuzione percentuale del valore assicurato relativo alle strutture per regione Lazio 2,5% Toscana 1,8% Marche 0,5% Abruzzo 1,3% Molise 0,1% Campania 1,2% Puglia 1,9% Basilicata 0,7% Sardegna 0,5% Sicilia 2,7% Piemonte 11,3% Liguria 9,0% 2,5% Lombardia 16,1% Emilia Romagna 6,1% Friuli V.G. 3,9% Veneto 27,2% Trentino A.A. 3,2% 3. CONTRIBUZIONE PUBBLICA SUI PREMI Il contributo pubblico sui premi versati dagli agricoltori per assicurarsi contro le perdite di reddito dovute a calamità naturali si è attestato, nel 2006, a 176 milioni di euro. In termini percentuali, le risorse stanziate nell ultima campagna assicurativa hanno rappresentato il 67% del premio complessivo, contro il 66% del 2005 e il 57% del Ad assorbire la maggior parte della spesa pubblica è stato ancora una volta il comparto frutticolo, con una quota corrispondente al 48% del budget complessivo messo a disposizione per la campagna 2006 e una crescita dell 1% rispetto alla precedente campagna. Va evidenziato, inoltre, che la frutta ha concentrato il 47% dell ammontare totale dei premi pagati dagli agricoltori. Scendendo nel dettaglio dei singoli prodotti, inoltre, sono stati i ribes e le noci a beneficiare della più alta percentuale di contribuzione pubblica rispetto al costo assicurativo (80% in entrambi i casi). Il secondo comparto per spesa contributiva è la vite con un contributo che, nel 2006, si è attestato a 35 milioni di euro. La vite, dunque, ha assorbito il 20% della contribuzione pubblica complessiva a fronte di una quota sul premio del 67%. Le risorse stanziate per questo comparto hanno fatto registrare una tendenza flessiva nell ordine del 4% rispetto al

24 Segue il comparto dei cereali, con una spesa statale pari al 13% del budget complessivo e una quota del 64% del premio. Il contributo, in questo caso, ha messo a segno una crescita dell 1% su base annua. Gli altri due comparti a cui sono destinati livelli rilevanti di contributo pubblico sono gli ortaggi e patate e le colture industriali. Nel primo caso, le risorse stanziate si sono attestate sui 17 milioni di euro, per una percentuale che, rispetto alla spesa pubblica complessiva, è stata del 10%. Gli assicurati che operano in questo comparto, dunque, hanno ottenuto un contributo pari al 56% del costo assicurativo complessivo. Le colture industriali, invece, rappresentano il 7% dei premi complessivi e la percentuale contributiva media sul premio è stata del 64%. Alle colture vivaistiche, che concentrano il 2% dell ammontare complessivo dei premi, sono stati destinati, nel 2006, 3 milioni di euro (il 2% delle risorse pubbliche), il 25% in più rispetto al Il contributo sui premi ha raggiunto in questo caso il 75% del costo assicurativo sostenuto dagli operatori di questo comparto. Olivo, colture da seme, arboree da legno, fiori e strutture hanno assorbito l 1% delle risorse stanziate nell ultima campagna assicurativa, per un totale di 1,9 milioni di euro. L ammontare della spesa pubblica stanziata per questi comparti è legata ai ridotti volumi assicurativi, mentre la quota di contributo sui premi varia notevolmente in relazione al comparto di riferimento: 56% per le strutture, 67% per l olivo, 75% per le colture da seme, 80% per l arboricoltura da legno e 83% per fiori e fronde. Tabella 9 - Evoluzione del contributo pubblico nei singoli comparti Comparti Var. 2006/ % Cereali ,0% Frutta ,0% Vite ,7% Ortaggi e patate ,5% Colture industriali ,2% Prodotti vivaistici ,8% Olivo ,3% Colture da seme ,3% Arboree da legno ,3% Fiori e fronde ,8% Strutture ,9 Totale ,7% 24

25 Figura 16 Incidenza della contribuzione pubblica sui premi pagati dalle imprese agricole 120,0% 100,0% 80,0% 60,0% 40,0% 20,0% 0,0% 42,8% 46,5% 56,8% 66,6% 66,6% Contribuzione pubblica effettiva Costo a carico dell'agricoltore Tabella 10 - Quote di contributo pubblico sulla spesa assicurativa per comparto nel 2006 Comparti Premio Contributo pubblico Quota sul premio % Cereali ,1% Frutta ,9% Vite ,1% Ortaggi e patate ,2% Colture industriali ,3% Prodotti vivaistici ,2% Olivo ,5% Colture da seme ,3% Arboree da legno ,0% Fiori e fronde ,0% Strutture ,5% Totale ,6% Nell ultima campagna assicurativa oltre la metà della spesa pubblica è da imputare alle polizza monorischio grandine che, a fronte di una quota di premi pari al 64% del totale, hanno concentrato il 64% della contribuzione. È importante notare, però, che rispetto all anno precedente la quota di contributo pubblico destinata a questa tipologia di polizza si è notevolmente ridotta (nel 2005 era del 75%). Tra le altre tipologie di polizza, ha fatto registrare livelli significativi di contribuzione pubblica la pluririschio Grandine e vento. Con quasi 21 milioni di euro di spesa pubblica equivalente al 12% del budget complessivo, questa polizza ha ottenuto un contributo del 72% sul premio. Sempre tra le pluririschio vanno segnalate la Grandine, vento gelo e brina, siccità e la Grandine, vento, gelo e brina che, complessivamente, hanno raggiunto il 13% della spesa pubblica stanziata nel Per quanto riguarda l incidenza della contribuzione sul premio, invece, per la prima polizza la quota è stata dell 80%, per la seconda del 79%. 25

26 Relativamente alle multirischio sulle rese, a fronte di un premio pagato di oltre 10 milioni di euro, equivalente al 4% del totale, si è registrato un contributo del 77%, pari a 7,8 milioni di euro di spesa pubblica. Tabella 11 - Quote di contributo pubblico sulla spesa assicurativa per garanzia nel 2006 Comparti Premio Contributo pubblico Quota sul premio % Gelo e brina ,7% Grandine ,2% Grandine, siccità ,0% Grandine, vento ,0% Grandine, gelo e brina ,6% Grandine, gelo e brina, alluvioni ,0% Grandine, gelo e brina, eccesso di pioggia ,2% Grandine, siccità, eccesso di pioggia ,0% Grandine, vento, eccesso di pioggia ,7% Gradine, vento, gelo e brina, siccità, ,9% eccesso di pioggia Grandine, vento, siccità ,9% Grandine, gelo e brina, siccità ,0% Grandine, vento, gelo e brina ,6% Grandine, vento, gelo e brina, ,3% eccesso di pioggia Grandine, vento, gelo e brina, siccità ,1% Grandine, trombe d aria, neve, vento, ,5% uragani, fulmini (strutture) Multirischio sulle rese ,2% Totale ,6% 4. LA ZOOTECNIA 4.1 Introduzione Nella campagna assicurativa 2006 hanno esordito sul mercato le polizze per gli allevamenti. Gli operatori del settore bovino, dunque, hanno avuto la possibilità di assicurare, usufruendo del contributo dello Stato, le proprie mandrie contro i danni provocati dalle principali epizoozie e dai costi di smaltimento dei corpi morti. La necessità di adottare strumenti per la gestione del rischio zootecnico, è divenuta sempre più incalzante negli ultimi anni poiché, le emergenze zoosanitarie che hanno colpito gli allevamenti, hanno condizionato pesantemente lo scenario produttivo, incidendo negativamente sui risultati operativi degli allevatori ma anche sul resto dell economia. Le scelte dei consumatori, infatti, sono state notevolmente condizionate dalla diffusione di epizoozie. Nell ambito del settore zootecnico il rischio a cui gli allevatori sono maggiormente esposti è proprio quello zoosanitario, vale a dire la possibilità che gli ani- 26

27 mali siano colpiti da malattie gravi da compromettere l attività o per le quali si renda necessario l abbattimento dei capi malati o a rischio. Le malattie trasmissibili sono classificate dall OIE (Office International des Epizooties - OIE), organismo che raccoglie, analizza e diffonde l informazione scientifica in campo veterinario, fornisce le competenze e promuove la solidarietà internazionale per il controllo delle malattie animali, garantisce la trasparenza delle problematiche di Sanità Animale a livello mondiale e la sicurezza negli scambi internazionali attraverso lo sviluppo di regole per il commercio di animali. Oltre alla diffusione di malattie, un altro problema con cui gli allevatori devono confrontarsi è quello dei capi abbattuti. Le carcasse, infatti, non possono essere sotterrate ma vanno trattate come rifiuti speciali al pari di quelli ospedalieri con tutti i costi, in termini monetari, che questo comporta. I processi di lavorazione della carne per l alimentazione umana, inoltre, portano alla produzione di una grande quantità di residui, che solo in parte vengono avviati alla distruzione. I costi dello smaltimento, fino ad oggi, sono stati sostenuti con il sistema di rimborsi pubblici previsti per la macellazione e lo smaltimento delle carcasse degli animali infetti e per il trattamento delle farine, come stabilito dal D. Lgs n. 118 del 18 giugno In tale scenario, l applicazione mirata di strumenti assicurativi costituisce per l allevatore una reale possibilità di stabilizzazione del rischio di impresa. Con la comparsa dei primi casi di BSE (encefalite spongiforme bovina) in Gran Bretagna e la conseguente oscillazione della domanda che ha danneggiato il settore, anche l Ue ha posto l attenzione sulle problematiche zoosanitarie e di sicurezza alimentare, favorendo l utilizzo delle assicurazioni in tutta Europa. Recentemente, con regolamento del 28 gennaio 2002, è stata costituita l Autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Authority EFSA), il cui compito principale è uniformare e regolamentare la legislazione dei singoli Stati Membri dell Unione in materia di sicurezza alimentare. In Italia, la politica zoosanitaria è prerogativa del Ministero della Salute che, a seconda dei problemi, può operare di concerto con altri Ministeri e, in particolare, con quello delle Politiche Agricole e Forestali. Il Ministero della Salute, a sua volta, agisce a livello periferico attraverso gli Assessorati alla sanità delle Regioni, i quali intervengono mediante unità operative periferiche, come le Aziende sanitarie locali (ASL) che operano a diretto contatto con gli imprenditori del territorio di giurisdizione. 4.2 Il quadro normativo In Italia polizze assicurative per il bestiame esistevano anche in passato. Varie compagnie, infatti, assicuravano il valore dei capi per i casi di abbattimento o divieto di commercializzazione conseguenti a provvedimenti sanitari collegati ad 27

28 alcune epizoozie. Queste tutele assicurative, però, avevano costi molto elevati e, pertanto, limitate ad una clientela ristretta. Per facilitare la diffusione delle polizze per la zootecnia, dunque, era essenziale l accesso degli agricoltori al contributo pubblico a parziale copertura del costo e ottenere l adesione di un grande numero di allevatori così da incentivare le compagnie a praticare prezzi più accessibili. Ad incoraggiare gli allevatori ad aderire al sistema di difesa attiva fondato sull assicurazione, è intervenuto anche uno studio effettuato dall Ismea con il supporto di una commissione di studio composta da rappresentanti degli allevatori (Aia - Associazione Italiana Allevatori), del mercato (compagnie di assicurazione, Asnacodi Associazione Nazionali dei Consorzi di Difesa) e delle istituzioni (Mipaaf), che ha sintetizzato le esperienze assicurative degli altri paesi e le statistiche relative ai dati epidemiologici italiani. Con il D. Lgs n. 102/2004, il sostegno pubblico al pagamento del premio è divenuto una realtà anche per gli allevatori. Nel Piano del 2005 (e confermato anche nel 2006), sono state ammesse alla copertura agevolata la specie bovina e bufalina da latte, bovini da carne e bovini da ingrasso. Con la varata riforma, dunque, si è giunti ad avere una polizza assicurativa a basso costo, ad ampio raggio di azione, che può essere sottoscritta senza esclusione alcuna per dimensioni dell allevamento e per territorio. Per il 2007, è prevista l estensione di queste polizze a tutte le specie allevate. Le nuove polizze prevedono il risarcimento dei costi di smaltimento dei capi morti per qualunque causa, secondo i tariffari delle convenzioni stipulate dall Aia (Associazione Italiana Allevatori) con le imprese di smaltimento. Nei casi di afta epizootica, brucellosi, pleuropolmonite, tubercolosi, leucomi enzootica vengono risarciti: 1) il valore dei capi non indennizzabili da altro intervento pubblico, calcolato applicando i prezzi rilevabili dai bollettini Ismea; 2) Il mancato reddito per il periodo di fermo dell allevamento, che può variare da un minimo di quaranta giorni ad un massimo di tre mesi. Per quanto riguarda i costi, le tariffe assicurative variano da provincia a provincia perché derivano dalle diverse statistiche epidemiologiche e produttive. Oltre alla polizza standard a dimensione nazionale, sulla quale vi è il contributo statale, possono essere sottoscritte dagli allevatori altre garanzie aggiuntive, non agevolate, per aumentare il livello di copertura. Per accedere al mercato assicurativo agricolo agevolato, gli allevatori devono rispettare delle regole: comunicare qualsiasi modifica dell ubicazione dell animale; attenersi al regolamento dell Asl di competenza; consentire visite ed ispezioni e, infine, isolare gli animali per quaranta giorni in caso di acquisto. Il rispetto di queste regole è molto importante nel settore zootecnico poiché, la frequenza e l intensità del rischio zoosanitario dipendono da una molteplicità di fattori. Prima di tutto la numerosità delle imprese e la concentrazione territoriale costituiscono un elevato fattore di rischio. Il pericolo che l evento si verifichi aumenta, infatti, con il crescere della concentrazione delle imprese e dei capi 28

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