Anno III - Numero 9 Settimanale della Scuola Superiore di Giornalismo della Luiss Guido Carli 19 Marzo Reporter. nuovo VUOTI DI CASTITÀ

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1 Anno III - Numero 9 Settimanale della Scuola Superiore di Giornalismo della Luiss Guido Carli 19 Marzo 2010 L adunata Tutti a Roma ma chi paga? Sindacati Al supermercato con tessera Cisl Il simbolo Auto blu Italia-record Poesia È primavera si sveglino le rime VUOTI DI CASTITÀ LE POLEMICHE SULLA PEDOFILIA E LA CONDIZIONE DEI PRETI NELLE ALTRE RELIGIONI

2 Per la manifestazione-adunata di domani previsti dagli organizzatori massicci arrivi da Nord a Sud Tutti a Roma: ma a spese di chi? A dispozione fondi illimitati per i pullman, metro gratis, treni speciali e navi Francesco Salvatore Scendere in piazza, sfilare in corteo, portare gli striscioni fino al palco dove gli esponenti del partito espongono le proprie ragioni e poi gli ospiti, il servizio d ordine ma soprattutto le spese di trasporto per chi non è a Roma ma vuole partecipare alle manifestazioni, che nell epoca postmoderna della piazza televisiva e della comunicazione interattiva rappresentano comunque il mezzo principe di visibilità politica. Raccogliere numeri così grandi di persone ha un costo notevole, soprattutto se ad accollarsi le spese è un solo soggetto che organizza l evento. Stavolta è il turno del Pdl, dopo che sabato scorso il Pd si è ritrovato a piazza del Popolo. Per la manifestazione di domani, secondo alcuni una vera e propria adunata, lo schieramento di Berlusconi serra i ranghi e la presenza sarà massiccia. Tutti i quadri dirigenti e gli esponenti minori prenderanno parte a quella che, per numero di partecipanti, si presenta come una delle manifestazioni più grandi che il Pdl abbia mai organizzato. Un milione la stima degli organizzatori. Il luogo è lo stesso della protesta del 2 dicembre 2006, organizzata dall allora Casa della Libertà contro la Finanziaria di Prodi, contro il governo delle tasse e per la libertà. Piazza San Giovanni a Roma, da diversi anni colorata di rosso per l evento Primo Maggio stavolta si tingerà di azzurro. Secondo il consigliere comunale romano Giordano Tredicine sono previsti più di 3000 pullman da tutta Italia ma i numeri sembrano aumenta- Confronto a tutto campo con i rappresentanti di cinque combattive associazioni di cittadini L esile Emma punta sulla trasparenza Così la grintosa radicale intende eliminare gli sprechi amministrativi Tommaso Rodano La vicenda delle liste non delegittimerà il presidente eletto. E non è colpa mia se in questa campagna elettorale non si parla di politica. Io porto il mio programma in giro per il Lazio: faccio quattro iniziative al giorno. Se poi i titoli dei giornali sono sul Tar, cosa ci posso fare?. Emma Bonino non sembra avvertire le fatiche di una campagna elettorale lunga e snervante. Difficile scalfire un carattere forgiato da oltre quarant anni di militanza politica e di battaglie per i diritti civili, condotte spesso da posizioni di minoranza. Una vita tra le sparute file dei radicali, il più vecchio tra gli attuali partiti italiani; l unico sopravvissuto alla prima repubblica senza cambiare nome, e senza raggiungere mai il 4 percento. Per loro, e per Emma, potrebbe avvicinarsi il momento di un successo storico. A meno di dieci giorni dalle elezioni (ricorsi permettendo) i sondaggi le assegnano un vantaggio confortante sulla Polverini, specialmente se dovesse essere confermata definitivamente l esclusione della lista del Pdl dalla provincia di re di giorno in giorno. Prenderanno la parola tutti i tredici candidati alle elezioni regionali, ma attenzione, i costi saranno ridotti perché questa volta sono stati i cittadini che ci hanno chiesto dove e quando si sfilerà in corteo. È stata una richiesta venuta da loro. Le spese pubblicitarie sono state poche e ci si è affidati ai messaggi televisivi del presidente Berlusconi. I cortei che raggiungeranno piazza San Giovanni saranno due: uno da largo Colli Albani l altro da Circo Massimo. Roma. Sarebbe un affermazione sorprendente, se si pensa alla freddezza con cui la sua candidatura era stata accolta da alcune parti del centrosinistra, in una regione che veniva considerata persa dopo la fragorosa uscita di scena di Marrazzo. Ma la Bonino non cerca rivincite nei confronti di chi l ha sostenuta con scarso entusiasmo, o l ha accusata di essersi spesa più per il suo partito che per la coalizione: È un problema inesistente. Sono orgogliosa di essere radicale ma questo non mi ha impedito di passare gli ultimi mesi della mia vita nei circoli del Pd. Ho sentito forte e chiaro l appoggio di buona parte della coalizione. Alle polemiche sterili preferisce la discussione sul programma, presentato nella sede della Fnsi in un incontro con gli esponenti di cinque associazioni civiche attive sul territorio romano. Incalzata dalle domande di Alberto Benzoni, Giuseppe Scaramuzza, Politica MILIONI La manifestazione della Casa della Libertà del 2 Dicembre Si spera in un bis Il sostegno della coalizione non è mancato. Faccio campagna elettorale ma i giornali parlano solo del Tar Rosa Filippini, Giuseppe Lo Mastro e Bruno Salvi, coordinati da Carlo Troilo, la Bonino ha potuto spiegare le sue posizioni sui temi cruciali che riguardano il governo della regione. Nelle sue risposte la grintosa radicale ha insistito sull affermazione del principio di trasparenza, parola chiave della sua campagna elettorale. Talmente importante, per la Bonino, da meritare un assessorato ad hoc. Dando a tutti la possibilità di accedere alle informazioni che riguardano il governo regionale e rendendo pubblici ai cittadini gli atti e le spese dell amministrazione si possono ridurre i costi e governare bene: la Entrambi rappresentano degli snodi fondamentali dal punto di vista organizzativo perché saranno i punti di ritrovo per i pullman che provengono da Sud Italia e da Nord, dice Michele Pigliucci, esponente della direzione nazionale Giovane Italia, il gruppo giovanile di nuova formazione del Popolo della Libertà. Il partito per questa occasione ha messo a disposizione fondi illimitati a patto di riempire i pullman che vengono da fuori Roma. E i rimborsi saranno dati solo se ogni ordine di posto sarà occupato. Niente rimborsi invece per le federazioni che millantano di portare più gente di quanto poi effettivamente potranno fare. Ci saranno treni speciali da Torino e saranno pagate le cabine per chi proviene dalla Sardegna. Se i trasporti fuori regione sono coperti interamente dal partito anche muoversi all interno della capitale sarà gratuito per gli azzurri: E stata fatta una convenzione con la metro, quindi basterà presentare il biglietto del pullman per viaggiare gratis. Se il tesoriere del Pdl dovrà mettere mano alle casse per un evento che non era preventivato meno di un mese fa, non tutte le file azzurre sembrano pesare a bilancio. La sezione Pdl Colle Oppio a Roma, è esempio di militanza politica Il nostro nucleo è di quindici persone che si autotassano a seconda delle possibilità - dice il responsabile della sezione Francesco Bonesi - Noi stiamo chiamando le persone con tutti i mezzi. Facebook e internet ci danno una grossa mano. Poi ci stampiamo da soli i nostri volantini e realizziamo i nostri striscioni. trasparenza porta efficienza e legalità. Una campagna alla quale non giovano, per la Bonino, annunci demagogici come quelli sulle auto blu: Non ho intenzione di rinunciare all automobile di servizio, e nemmeno all autista. Non posso pensare di perdere due ore ogni volta che devo parcheggiare. Non avrà tempo da perdere, se sarà eletta, soprattutto per risolvere il nodo gordiano del governo della regione: il colossale disavanzo della sanità, in stato di commissariamento dal Questa è la sua ricetta per cancellare il deficit: ridiscutere ed aumentare la quota del fondo sanitario nazionale che spetta al Lazio, e razionalizzare la distribuzione della sanità sul territorio, cancellando gli ospedali fotocopia e fornendo ai cittadini servizi mirati. I PRECEDENTI Stesse piazze Obiettivi contrastanti 27 FEBBRAIO 2010 Il popolo viola si riunisce per la seconda volta contro il Governo Berlusconi e per ribadire che la legge è uguale per tutti. Il gruppo che si è formato sulle pagine di Facebook non professa appartenenza politica ma solo il rispetto della legalità. Gli organizzatori hanno parlato di 200mila adesioni. La spesa che è stata affrontata è di quasi 70mila euro. Il teatro stavolta è piazza del popolo. 8 SETTEMBRE 2007 V-day. L evento organizzato in diverse città italiane è proclamato per protestare contro la presenza in parlamento di deputati condannati e per raccogliere le firme per presentare la proposta di legge. La manifestazione ideata da Beppe Grillo e promossa attraverso il suo blog ha interessato più di duecento piazze in Italia e alcune all estero. 2 DICEMBRE 2006 Sono due milioni le persone che affollano piazza San Giovanni secondo gli organizzatori della Casa della Libertà. 700mila secondo la questura. Gli azzurri protestano contro il Governo Prodi, la legge Finanziaria e la libertà. 23 MARZO 2002 Circo Massimo affollato per la manifestazione indetta dal sindacato Cgil in difesa dell articolo 18 dello statuto dei lavoratori. 3 milioni di persone secondo gli organizzatori, 700mila per la questura. Protestano fianco a fianco lavoratori, No global, partiti di sinistra e girotondi. F.S Marzo 2010

3 Economia Servizi migliori e convenzioni per gli iscritti sono la nuova frontiera del sindacato Al supermercato con la tessera Cisl Con l innovativa card elettronica sconti su una vasta gamma di consumi Paolo Riva I PARERI DELLE ALTRE DUE SIGLE SINDACALI È necessario equilibrare tutela collettiva e individuale Con Pietro Ruffolo, coordinatore nazionale del Sistema delle tutele e dei servizi Cgil, una riflessione su vecchi e nuovi compiti del sindacato CGIL Pietro Ruffolo Come valuta la proposta Cisl di una tessera del sindacato che garantisce ai suoi iscritti sconti sui consumi? È qualcosa che noi facciamo già da molto tempo grazie alla nostra carta dei servizi. Offriamo al nostro iscritto una serie di opportunità nel rispetto delle regole del mercato con convenzioni turistiche, assicurative e sui finanziamenti. É un modo per fidelizzare l utente all organizzazione e siamo felici di vedere che la Cisl sta seguendo lo stesso percorso. Quindi avete convenzioni anche con la grande distribuzione? No, non ancora. In questo campo stiamo lavorando perchè è sicuramente di grande interesse. Quello dei servizi però rimane un terreno comune per l azione dei sindacati... Si, ma con un importante precisazione. Si dice spesso che i sindacati si stiano trasformando in un organizzazione di servizi. Non noi: in Cgil rimane un equilibrio perfetto tra la rappresentanza collettiva e la tutela dell individuo. Non pensa che il sindacato in questo modo perda di vista i suoi obiettivi principali? No, a patto che i servizi si integrino con l attività tradizionale del sindacato. Riteniamo infatti che attraverso la contrattazione collettiva non sia possibile tutelare tutti gli interessi del lavoratore ed è proprio attraverso i servizi che possiamo dare anche delle risposte individuali. P.R. I servizi sono importanti ormai da un decennio Stesse domande per il segretario confederale Uil Carmelo Barbagallo per analizzare il percorso intrapreso dai sindacati italiani UIL Carmelo Barbagallo Come valuta la proposta Cisl di una tessera del sindacato che garantisce ai suoi iscritti sconti sui consumi? È una proposta nuova che però si inserisce in una prassi abbastanza consolidata. La convenzione di per sé non è una novità assoluta. Pure la Uil ne ha in essere da tempo, anche se non nel campo della grande distribuzione come quelle che la Cisl introdurrà a breve. Quello dei servizi però rimane un terreno comune per l azione dei sindacati... Certamente. Noi che per primi ci siamo fregiati del titolo di sindacato dei cittadini siamo convinti che si debba tutelare il lavoratore sia all interno sia all esterno del posto di lavoro. E l erogare dei servizi è certamente una parte importante di questa strategia, soprattutto per le fasce più deboli come quelle degli immigrati. Quindi non pensa che il sindacato in questo modo perda di vista i suoi obiettivi principali? No, assolutamente. La decisione è stata presa dopo un lungo dibattito tra le varie sigle sindacali già un decennio fa: offrire dei servizi ai propri iscritti è diventata un attività che fa ormai pienamente parte dei compiti di un sindacato moderno. Certamente non deve essere l unica e non deve oscurare i nostri compiti tradizionali, ma è diventata una parte importante dell attività di tutte le sigle sindacali. P.R. Mario ha cinquantaquattro anni, da più di venti ha la tessera Cisl e frequenta spesso il suo Centro d assistenza fiscale (Caf). A prezzi più bassi di quelli di mercato, trova consulenze per la dichiarazione dei redditi, la pensione del padre, i complicati rapporti con Inps e Inail, ma anche semplici informazioni e chiarimenti burocratici. Come lui, quattro milioni e mezzo d iscritti (lavoratori e pensionati) ogni anno si rivolgono ai servizi Cisl che comprendono anche i patronati (Inas), gli uffici vertenze e l assistenza a consumatori, immigrati e lavoratori atipici. Dal 2011, però, Mario potrebbe usare la sua tessera anche al supermercato. Il sindacato di Raffaele Bonanni ha infatti lanciato un ampia riorganizzazione dei servizi che prevede anche sconti per tutti gli iscritti. Grazie a convenzioni con catene di distribuzione, operatori turistici, compagnie assicurative e telefoniche, il sindacato offrirà a cislini vecchi e nuovi numerosi vantaggi economici. Quest anno -conferma il segretario organizzativo Paolo Mezzio- abbiamo avviato delle sperimentazioni a Genova e Palermo, sull esempio di alcune convenzioni locali già in essere. E con il tesseramento 2011 i nostri iscritti riceveranno la nuova tessera-card personalizzata dotata di chip elettronico. Un provvedimento che, sempre nelle parole di Mezzio, servirà per aggredire un segmento di mercato e aumentare l appetibilità dell iscrizione. Ma che al tempo stesso si inserisce in un contesto più ampio. Questa degli sconti -precisa il segretario confederale Giorgio Santini- è solo una parte di un progetto più vasto che riguarda soprattutto Caf, Inas e uffici vertenze. Sono questi i nostri servizi principali da rendere più efficienti e diffusi. Poi, se riusciamo a garantire anche altri vantaggi agli iscritti ben venga, ma non sostituiscono certo la funzione principale del sindacato. La proposta però è senza dubbio quella che colpisce di più tra tutti i provvedimenti presentati alla conferenza nazionale dei servizi del 9-10 marzo scorso. È una mossa innovativa argomenta il sociologo del lavoro Lorenzo Bordogna- perchè il consumo è un campo assolutamente per i sindacati. Al tempo stesso, si inserisce in una tendenza nazionale e internazionale: ormai - continua - tutti i sindacati offrono servizi collaterali per attrarre anche chi è meno sensibile a questioni d identità e appartenenza. È una mossa di marketing che contrasta con la concezione eroica del sindacato, ma che rivela un suo aggiornamento. Nel frattempo, il sindacato lavora per stipulare le convenzioni. Non c è ancora nulla di fatto, ma -promette Mezzio- sceglieremo aziende in linea con i valori in cui la Cisl ha sempre creduto. Daniele Serio Una tassa sulla tassa è francamente troppo. Una recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 238/2009) ha stabilito che non ha fondamento il pagamento del 10 per cento dell Iva sulla tassa sui rifiuti solidi urbani (la Tarsu, che dal 2003 a Roma è stata sostituita dalla Ta.Ri., la tariffa sui rifiuti) e sulla tariffa di igiene ambientale (Tia). Una bella novità, avranno pensato i contribuenti più informati, che dà diritto al rimborso di quanto pagato negli ultimi dieci anni. In media, calcolano le combattive associazioni dei consumatori, 25 euro l anno L Agenzia delle Entrate contesta la decisione della Corte. Ipotesi class action Il caos dei rifiuti: con o senza Iva? da moltiplicare per dieci (si ha diritto al rimborso fino a dieci anni di retroattività). Una somma che di questi tempi è meglio prendere che lasciare. Sempre le associazioni a tutela dei contribuenti si prodigano nell offrire assistenza gratuita (dietro quota d iscrizione, s intende) alla collettività danneggiata, sia nelle modalità di richiesta del risarcimento che nella compilazione dei moduli. Anche la Corte di Cassazione era intervenuta (marzo 2009) per puntualizzare, in linea con l orientamento comunitario, che il corrispettivo che i cittadini devono pagare per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti è una tassa e non una tariffa. In quanto tale non è sottoponibile un altro tributo come l Iva. Una decisione importante, che si traduce, appunto, nella facoltà di chiedere (allegando le ricevute di pagamento delle fatture) ai Comuni impositori il rimborso dell Iva, bloccando la sovratassa anche per le fatture successive. Chi, invece, non lo facesse, si vedrebbe recapitare la bolletta esattamente come prima. Ma ecco il rovescio della medaglia. I numerosi cittadini che hanno richiesto chiarimenti al Comune di Roma in merito alle modalità di indennizzo, si sono sentiti raccontare un altra storia. Infatti, l Ama (l operatore che gestisce i servizi di igiene urbana della città), già qualche mese fa aveva emesso un comunicato in cui prendeva le distanze dalla sentenza della Corte affermando che in assenza di novità legislative e interpretative da parte dell Agenzia delle Entrate, e nonostante la sentenza della Corte Costituzionale, essa è obbligata, al pari di tutte le aziende ambientali in cui è stata sostituita la Tarsu con la Ta.Ri., all applicazione dell Iva. Si tratta di un entrata non di competenza dell Ama, in relazione alla quale l azienda è mero esecutore materiale delle posizioni espresse dall Agenzia delle Entrate. L avvocato Giuseppe Lo Mastro, esperto di cause a tutela dei cittadini, è del parere che i singoli rimborsi non sarebbero una vera soluzione. I soldi verrebbero ricavati, comunque, dalle tasche dei cittadini. La strada ideale sarebbe o quella di intraprendere un azione collettiva (class action) o quella in cui tutte le parti sociali- associazioni dei consumatori, comune e Ama- si siedano attorno a un tavolo per discutere una soluzione che porti dei vantaggi effettivi a tutta la comunità. Una spinta a far funzionare meglio la struttura che fornisce questo tipo di prestazione. Finora, l unica cosa certa, in mezzo a tanta confusione, è che le richieste di risarcimento avanzate dai cittadini sono rimaste inascoltate. 19 Marzo

4 Sul ruolo della risoluzione del Senato Usa che ha definito genocidio il massacro armeno del , il parere di Marco Ansaldo, inviato speciale di Repubblica Giacomo Perra Lo scorso 4 marzo la Commissione Esteri del Senato degli Stati Uniti ha votato una risoluzione che definisce genocidio il massacro del popolo armeno ad opera dei Turchi. La questione armena rischia di compromettere l adesione della Turchia all Unione europea? Lo abbiamo chiesto a Marco Ansaldo, inviato di Repubblica e super esperto di politica estera. Marco Ansaldo, secondo lei la questione armena può costituire davvero un intralcio nel processo d integrazione della Turchia nell Unione europea? Di fatto potrebbe costituire un capitolo informale di discussione; formalmente, però, il genocidio armeno, che i turchi negano e ammettono solamente in quanto massacro, non rientra nei criteri negoziali che la Turchia deve soddisfare per poter entrare nell Unione. Di sicuro rappresenta un problema d immagine che potrebbe influire sulle decisioni dell Europa. Mondo NEGAZIONISTA Il premier turco Recep Tayyp Erdogan ha definito una parodia il voto Usa sul riconoscimento del genocidio armeno (foto a destra) Il peso della questione armena Un ombra per il sospirato ingresso della Turchia nella Unione Europea Stefano Petrelli Qualcuno riesce ad immaginare Francesco Cossiga che decide di gettarsi con il paracadute alla sua età, oppure Carlo Azeglio Ciampi che organizza tornei di pesca? Se scene come queste sembrano impensabili in Italia, non è così negli Usa, dove gli ex presidenti conducono una vita che sarebbe riduttivo chiamare movimentata. Fra gli ex inquilini della casa bianca il più anziano è anche il più attivo. George Bush senior, infatti, alla fine del suo mandato ha iniziato una vera e propria seconda vita. Oltre al lancio con il paracadute nel 2007, a 83 anni, le cui immagini hanno GLI ALTRI GENOCIDI NELLA STORIA Dagli Indiani d America al Ruanda Fu il sedicesimo secolo a inaugurare nell era moderna la pratica dello sterminio di massa; a farne le spese, per primi, gli indiani d America. Durante la colonizzazione delle Americhe ad opera dei conquistadores, infatti, i popoli nativi vennero ridotti del 90 per cento e soppiantati quasi ovunque dagli europei e dai discendenti delle popolazioni forzatamente prelevate dall Africa tra il 1500 e i primi anni del Un genocidio completato, tra la prima e la seconda metà dell Ottocento, con lo sterminio degli indiani del Far West. Sempre nel diciannovesimo secolo la conquista del continente africano causò nuovi massacri. Nel Congo la politica del re belga Leopoldo II avrebbe provocato, secondo Il provvedimento del Senato può essere considerato un messaggio politico alla Turchia, data la sua recente svolta pro - Iran? È certamente un chiaro messaggio politico; non credo, però, che abbia a che fare con una maggiore attenzione da parte della Turchia nei confronti dell Iran o della Siria. Ritengo sia esclusivamente una nuova apertura a favore della soluzione del contenzioso armeno, che dura ormai da decenni. Negli ultimi anni sia la Turchia che l Armenia hanno fatto dei passi importanti ma non sufficienti le stime degli storici, la morte di 10 milioni di persone (metà della popolazione) attraverso la militarizzazione del lavoro forzato, con donne e bambini presi in ostaggio. Ancora nel Novecento sono molti, purtroppo, gli olocausti da ricordare: quello degli ebrei, con oltre 6 milioni di morti, è il più tristemente celebre. Non si possono dimenticare, però, i circa 5 milioni di contadini ucraini morti per fame a causa di Stalin o i 2 milioni di cambogiani fatti trucidare dal regime dei Khmer rossi. Più recenti, ma non meno drammatici, il genocidio degli hutu in Ruanda e quello dei musulmani bosniaci, perpetrato dall esercito jugoslavo su ordine di Slobodan Milosevic. G. P. per la riconciliazione; perciò la pressione della Commissione Esteri va letta proprio come un ulteriore sforzo per la pacificazione. Ritiene verosimile l ipotesi di un totale distacco della Turchia dagli Usa e dalla Nato, considerata la decisione La seconda vita degli ex-inquilini della Casa Bianca I tornei di pesca di Bush senior Carter scrive, Bill aiuta Hillary turca di richiamare l ambasciatore a Washington per consultazioni? Io non credo; sarebbe una rivoluzione se la Turchia uscisse dalla Nato, organizzazione entro cui gravita fin dal Nonostante la politica di Erdogan sia sempre più vicina a Iran, Pakistan e Siria, questo sarebbe un passo estremo per Ankara. Porterebbe la Turchia dall altra parte, lontana da quel ruolo di cardine dell atlantismo che ha sempre recitato. Non penso assolutamente che ciò sia nelle intenzioni del primo ministro turco. Esiste nel presidente americano il timore del asse turco iraniano? No. Obama ha parlato più volte, in maniera anche molto franca, sia col suo omologo turco Abdullah Gul sia con Erdogan. Hanno chiarito le loro posizioni e confermato la reciproca attenzione per le rispettive politiche estere; quindi non credo che gli Stati Uniti possano temere una deriva turca verso posizioni radicali stile Iran. fatto il giro del mondo, Bush padre ha collezionato una lunga serie di apparizioni pubbliche, inclusa una visita in Kuwait per commemorare la vittoria contro l Iraq nella guerra del Golfo, con tanto di attentato sventato ai suoi danni. Attualmente vive a Houston in Texas e passa le sue estati in Maine dove, per rimanere in allenamento, organizza un torneo di pesca. Un altro ottantaseienne attivissimo è Jimmy Carter. Il successore di Nixon, lasciata la casa bianca, ha costituito una fondazione con la quale partecipa attivamente a campagne per i diritti umani e per la promozione della democrazia, fungendo da mediatore in diversi conflitti. Per questo nel 2002 è stato insignito del Premio Nobel per la pace. Nel 2006 è stato pubblicato il suo libro Peace not Apartheid sul conflitto israelo-palestinese, che negli Stati Uniti ha suscitato un grande scandalo mediatico a causa delle posizioni di Carter, nettamente contrarie al colonialismo israeliano e all emarginazione civile cui sono costretti gli abitanti di Gaza e della Cisgiordania. Bill Clinton, invece,negli anni successivi alla sua presidenza ha continuato ad occuparsi di politica estera. Nel 2008 ha collaborato alla campagna elettorale della moglie Hillary, candidata alle primarie dei Democratici per le elezioni presidenziali. Dal 2004 Clinton è ambasciatore delle Nazioni Unite per Haiti. Attualmente sta coordinando l operazione di aiuto per il terremoto che ha colpito lo stato caraibico nel gennaio di quest anno, insieme al presidente Obama e a George W. Bush. Proprio quest ultimo è l ex presidente che ha scelto un profilo basso per la sua vita del dopo mandato. In un incontro a Washington con un gruppo di ex-collaboratori della sua Casa Bianca, lo scorso 27 febbraio, ha confessato che sta «cercando di ritrovare l anonimato. Non ho alcun desiderio di vedermi in televisione, nè di ritrovarmi in un gruppo di ex-presidenti per suggerire all attuale cosa deve fare», ha affermato durante questa sua rara evasione dal Texas. IL CALVARIO Dal 1894 al 1916 una doppia persecuzione L espressione genocidio armeno si riferisce a due eventi distinti ma legati fra loro: il primo è relativo alla campagna contro gli Armeni condotta dal sultano ottomano Abdul-Hamid II negli anni ; il secondo è collegato alla deportazione ed eliminazione degli anni Il termine genocidio è associato soprattutto al secondo episodio, che viene commemorato dagli Armeni il 24 aprile. Il numero di morti esatto è controverso. Le fonti turche tendono a minimizzare la cifra, le armene a gonfiarla. La stima dei caduti nel primo massacro varia da un minimo di 950 mila secondo i Turchi fino a un massimo di 3 milioni e mezzo secondo le ipotesi degli Armeni. Per quanto riguarda il secondo sterminio, poi, il confronto con i numeri è ancora più problematico. Fonti turche contano 200 mila morti, quelle armene 2 milioni e mezzo. Il governo turco ha sempre negato l esistenza di una questione armena, una posizione appoggiata con giustificazioni divergenti: dalla sostanziale mancanza di responsabilità del governo, alla minaccia filorussa costituita dagli armeni come gruppo culturale. ù Gran parte della comunità internazionale, invece, ha riconosciuto il genocidio: sono diciotto gli Stati che si sono espressi con leggi o risoluzioni. Tra questi anche l Italia, promotrice nel 2001 di una mozione approvata alla Camera dei Deputati. G.P Marzo 2010

5 Primo Piano Dopo i casi di pedofilia che hanno coinvolto alcuni preti, uno sguardo alle altre religioni del mondo La Chiesa si interroga sul celibato In prima fila i paesi germanofoni. Timida apertura dell arcivescovo di Vienna ISLAM Il dovere di sposarsi L Islam incoraggia il matrimonio e disapprova il celibato. Il matrimonio, come il Corano sottolinea, è un forte legame ed un vincolante impegno nei confronti della vita stessa, della società e della salutare sopravvivenza della razza umana. E un impegno che gli sposi prendono l uno verso l altro e nei confronti del Profeta. Allah considera il matrimonio e la relazione coniugale tra un uomo e una donna come uno dei suoi grandi doni all umanità, per il quale essa dovrebbe essere grata. Il matrimonio è la pietra angolare della società islamica; è la spina dorsale della vita sociale e della Comunità Musulmana. Racconta il Corano che tre persone vennero ai quartieri in cui risiedeva Maometto per investigare sulle sue pratiche devozionali. Si dissero l un l altro: Come si fa a paragonarsi al Profeta?. Uno di essi allora disse: Io pregherò tutta la notte, ogni notte, per il resto della mia vita. Il secondo uomo disse: Io digiunerò tutto il giorno, ogni giorno della mia vita. Il terzo disse: Io invece resterò celibe e mai mi speserò. Quando il messaggero di Allah arrivò, si rivolse ai tre uomini e disse: E giusto pregare di notte, è giusto digiunare ma è ingiusto voltare la schiena al matrimonio. BUDDISMO Castità come regola Per il Buddismo i monaci devono osservare una completa castità come via di liberazione, più filosofico-psicologica che religiosa dal peso delle costrizioni terrene. Oggi con i suoi 300 milioni di seguaci, comprese tutte le correnti, è predominante in Asia ed è diffuso in gran parte del mondo occidentale. La cura delle anime è affidata ai monaci vestiti di giallo che, peregrinando o vivendo nei monasteri, osservano determinati principi. Oltre alla castità, consumano il cibo mendicato, possono nutrirsi solo fino a mezzogiorno, e vivono in povertà. Possono infatti possedere solo una scodella per il cibo da chiedere in elemosina, un rasoio, un ago e pochi altri oggetti di prima necessità. I monaci osservano un codice di regole per evitare di cadere nelle tentazioni della vita quotidiana e si rifugiano nei tre gioielli, il Buddha, il dharma e la comunità monastica, la sangha. Esistono anche monasteri femminili dove le monache buddiste devono osservare il celibato e devono astenersi dal fare del male a qualunque creatura vivente. Una massima degli insegnamenti buddisti blandisce i seguaci dal fare cattivo uso dei sensi, dal tenere un linguaggio menzognero e dall intossicarsi con alcool e droghe. SOTTO ATTACCO Benedetto XVI al centro di una polemica senza precedenti sul celibato Irecenti casi di pedofilia, che hanno coinvolto alcuni preti tedeschi, hanno riaperto il dibattito pubblico sulla possibile apertura della Chiesa Cattolica ai preti sposati come soluzione per sconfiggere la pederastia che si anniderebbe, secondo cronache recenti, nelle varie pieghe dell organizzazione ecclesiastica. La tesi è controversa e psicologi ed esperti si interrogano sul presunto nesso di causalità tra celibato e deviazioni del comportamento sessuale. Con il termine celibato ecclesiastico si fa riferimento alla regola della Chiesa cattolica di rito latino di ordinare presbiteri e vescovi soltanto quei battezzati che facciano voto di castità. Durante i primi secoli del Cristianesimo questa regola non esisteva. Soltanto con il Concilio Romano del 386 d.c. venne per la prima volta stabilito che vescovi e sacerdoti sposati non potessero più convivere con le proprie mogli. La norma fu ampiamente disattesa durante il Medioevo e il celibato ecclesiastico divenne effettivamente vincolante solo con il Concilio di Trento, che ne sancì, in forma inequivocabile, l obbligo, per tutti coloro che dovessero essere ordinati sacerdoti. Oggi il celibato è in vigore nell odierna disciplina della Chiesa Cattolica, dopo esser stata inclusa formalmente nel diritto canonico nel Nel corso della storia molte volte il principio del celibato è stato messo in discussione. Il momento più delicato furono gli anni sessanta quando Papa Paolo VI capì che la Chiesa rischiava di venir trascinata da una realtà sociale che tendeva sempre di più a separarsi dalla spiritualità e che andava progressivamente secolarizzandosi. Di fronte a un difficile rapporto chiesa-mondo, Papa Montini decise di ribadire con forza i principi sui quali si basa il cattolicesimo. In particolare davanti alla rivoluzione sessuale che stavano vivendo gli italiani, Papa Paolo VI promulgò il 24 giugno del 1967 la Papa Benedetto XVI perentorio: «Il celibato è sacro» Pagina a cura di Francesco Paolelli Sacerdotalis Caelibatus. Un enciclica in cui Papa Montini difese la tradizione della chiesa latina di imporre il celibato ai sacerdoti. Oggi il dibattito interno alla Chiesa cattolica è ampio e vede anche clamorose spinte in avanti da parte di esponenti anche di un certo peso dell organizzazione cattolica, ma la posizione di Benedetto XVI è intransigente. Proprio il Papa tedesco in persona è tornato nei giorni scorsi sull argomento e ha ribadito il valore sacro del celibato. Tuttavia nella Chiesa tedesca - e più in generale tra i cattolici dei paesi germanofoni - il dibattito non si è sopito. Anzi, la connessione tra pedofilia e celibato è stata adombrata dall arcivescovo di Vienna, cardinale Christoph Schoenborn, che aveva auspicato un esame delle cause di abuso, tra cui la questione della formazione dei sacerdoti, così come la questione di quanto è accaduto con la rivoluzione sessuale della generazione del 68. Ne fanno parte il tema del celibato, così come il tema dello sviluppo della personalità. Il porporato, amico stretto del Papa, voleva proporre il matrimonio dei preti? Il cardinale non ha messo in dubbio in alcun modo il celibato nella Chiesa cattolica di rito latino, ha subito precisato il suo portavoce. Nel frattempo il vescovo ausiliare di Amburgo, monsignore Hans-Jochen Jaschke, ha contestato che vi sia un immediata correlazione tra il celibato e i casi di pedofilia, ma ha affermato che lo stile di vita celibatario può attrarre verso la Chiesa cattolica persone con una sessualità malata. In questo senso, il vescovo ha suggerito non già un abolizione del celibato, ma la possibilità di prevedere, accanto alla forma fondamentale del sacerdozio celibatario, il servizio sacerdotale di preti sposati. Ha detto, monsignore Jaschke: Bisognerebbe riflettere se nella Chiesa cattolica tramite i preti sposati non si aprano maggiori possibilità. EBRAISMO Matrimonio e figli L ebraismo non conosce l istituzione del celibato. Per questa religione il principio di crescere e moltiplicarsi fa del matrimonio la più autentica sublimazione della vita, per l uomo e per la donna. Questo è quanto scritto nel Talmud, il digesto delle cosiddette applicazioni orali della Scrittura che forma il cuore dell educazione ebraica. Questo testo sacro racconta che quando l ebreo viene sottoposto al Giudizio Divino nell aldilà dovrà rispondere a tre quesiti: Hai lavorato con onestà? Ti sei dato da fare per procreare? Hai studiato la Torah? Quindi la procreazione è uno dei doveri principali di ogni buon credente. Il matrimonio si celebra in sinagoga. Questa cerimonia si chiama Huppah (baldacchino nuziale) ma anche Kiddushin (santificazione). Ma anche il domicilio privato puo prestarsi per organizzare una cerimonia di matrimonio. All epoca talmudica il matrimonio prevedeva due cerimonie distinte. L impegno e il matrimonio propriamente detto. Dal Medio Evo queste due cerimonie sono state riunite. La cerimonia del matrimonio e ispirata dal testo biblico che narra lo sposalizio tra Isacco e Rebecca, testo che insiste sull assenso di quest ultima. PROTESTANTESIMO Contro il celibato Per i protestanti il celibato ecclesiastico non nasce con il cristianesimo ma si sviluppa al suo interno come regola della chiesa cristiana occidentale. Una disciplina dalla quale la Riforma protestante del XVI secolo decise di allontanarsi, soprattutto per due motivi. Il primo ha a che fare con la Bibbia dove secondo i protestanti il celibato non è considerato un valore. Infatti nell Antico Testamento il matrimonio è un dono che riguarda tutto il popolo di Dio. Ci sono sacerdoti, mogli di sacerdoti e, soprattutto, figli e figlie di sacerdoti. La più grande delle benedizioni è infatti avere una progenie a cui testimoniare le grandi cose che il Signore ha fatto. C è però una seconda e più ampia ragione che ha spinto i Riformatori ad ammettere il matrimonio dei pastori: una diversa valutazione del mondo secolare. La vocazione cristiana secondo il protestantesimo può essere vissuta soltanto nel mondo secolare. Non esistono né luoghi appartati come i monasteri, né condizioni particolari come il sacerdozio, nei quali vivere una fedeltà maggiore di quella che consente la vita di tutti i giorni. Per questo la Riforma chiuse i primi e abolì, con l idea del sacerdozio universale, la distinzione tra clero e laicato. 19 Marzo

6 Cronaca In aumento le vetture simbolo. Un 3,1 per cento in più che grava sulle casse dello stato Auto blu, l Italia prima al mondo Tetto record di 626 mila 760. Seguono Usa (72 mila) e Francia (61 mila) Magistrati, politici, funzionari, burocrati d ogni specie: nessuno resiste al fascino delle auto blu, tipico status symbol del potere. In Italia le ambite vetture sono arrivate nell ultimo anno a toccare la cifra record di unità. Impossibile per qualsiasi altra nazione conocorrente pensare di poter uguagliare i numeri italiani. Gli Stati Uniti occupano il secondo posto con sole unità, a seguire Francia (61.000), Regno Unito (55.000), Grecia (29.000) e Portogallo (22.000). E monitorare un fenomeno di tali dimensioni non è sicuramente semplice: i dati crescono di anno in anno. Soprattutto in Italia. Non solo, infatti, battiamo tutti gli altri paesi del mondo, riusciamo perfino a superare noi stessi: nel 2009 il parco delle auto blu in dotazione della pubblica amministrazione italiana è cresciuto del 3,1 per cento rispetto all anno scorso. Nate come privilegio riservato a pochi personaggi dello stato, le vetture-simbolo furono regolamentate per la prima volta il 3 aprile 1926 con un decreto regio che ne legittimava un numero massimo di 150. Da allora hanno subito una crescita esponenziale, diffondendosi rapidamente e gravando sempre più sulle casse dello stato per l acquisto o il noleggio, per il carburante, i lavaggi, gli autisti e quanto richiesto per la loro manutenzione. Nel 1953 fu emanata la prima legge repubblicana per disciplinare il settore. Scarsi i risultati. All inizio degli anni 80, infatti, la spesa dell amministrazione relativa a questo settore era altissima: l auto blu non si negava praticamente a nessuno. Ed è stato il Messaggero, attraverso un inchiesta-fiume intitolata Vergogna, a far scoppiare il caso. Tre fotografi del giornale, coordinati dall inviato Mario Pandolfo, si appostarono, spesso su segnalazioni provenienti da cittadini indignati e seicento politici, militari, burocrati furono fotografati mentre utilizzavano in modo improprio l auto di servizio. C era chi la concedeva alla moglie per andare a fare comodamente la spesa, chi raggiungeva segretamente l amante di turno, chi portava in vacanza tutta la famiglia. La magistratura aprì un inchiesta, ma dopo otto anni di processi si arrivò ad un assoluzione AUTO BLU Cresce il numero delle prestigiose vetture in Italia. Nonostante le regolamentazioni e i tagli dei vari governi, quest anno le auto blu hanno raggiunto la cifra record di ,1 per cento in più rispetto al 2008 generalizzata. E le auto blu cambiarono colore. Dopo la legge del 91 che ne limitava l uso esclusivo a ministri, sottosegretari e alcuni direttori generali dei ministeri, continuarono le proposte di regolamentazioni e tagli. Ma solo nel 1994, con un decreto firmato Berlusconi, si stabilirono i meccanismi di dismissione delle autovetture ministeriali: al termine del mandato bisognava rinunciarci. Nel 1997 il governo Prodi propose in Finanziaria un ulteriore taglio introducendo l obbligo di affidare a società esterne il trasporto di persone: da quel momento in poi le amministrazioni, con l eccezione delle forze dell ordine, non potevano più acquistare direttamente le vetture, solo noleggiarle. Ma quattro anni dopo, con il passaggio del potere al centro-destra, il numero delle auto blu è salito nuovamente. Nel 2008 erano 607 mila, lo scorso anno 624 mila 330, a dicembre si è arrivati a toccare il tetto record di 626 mila 760. «In Italia gli amministratori pubblici hanno superato ogni limite - ha commentato Vittorio Carlomagno, presidente dell Associazione contribuenti italiani che ha condotto uno studio sul fenomeno - per ridurre drasticamente il parco auto della pubblica amministrazione basterebbe pubblicare sul sito internet il nome degli utilizzitari e tassarli come fringe benefit». Nonostante lo sforzo dei vari governi negli anni poco è cambiato. Le officine dei vari ministeri sono state dismesse, le macchine vengono affittate, ma sulle amministrazioni continuano a gravare i costi di noleggio, degli stipendi degli autisti, della benzina, dell assicurazione. Ma le auto di servizio dei ministeri continuano ad essere tante. Troppe. Alla postazione del 118 di via Borelli, la denuncia di un anziano barelliere Poche ambulanze, turni massacranti LA MAPPA DEL SOCCORSO A ROMA Croce Rossa e Croce Bianca per il 118 venti mezzi in più Via Borelli. Postazione territoriale del 118 di Roma. Sono poche le ambulanze parcheggiate davanti a questa sede dell Ares (Azienda regionale emergenza sanitaria). Seduto fuori tra due mezzi di soccorso inutilizzati, Giovanni si riposa aspettando di partire per un altra emergenza. Qui il telefono squilla di continuo. Diciotto anni di duro lavoro da barelliere hano segnato il suo viso e il suo stato d animo. È stanco, perché i problemi in questo settore sono molti, troppi. «È dal 1993 che presto servizio per l Ares. Ne ho viste così tante. Ma il dramma è che la nostra condizione di lavoro non migliora minimamente, nessun passo avanti». E non è difficile a credersi considerando il numero veramente inappropriato di mezzi di soccorso che stazionano in via Borelli: solo quattro autoambulanze coprono le emergenze di una zona che va dalla Stazione Termini a quella Tiburtina, da via Nazionale fino ai Parioli. E non basta: il Tufello, Montesacro, la zona del Pertini. Un territorio vastissimo in confronto alla scarsità dei mezzi. Ma questo numero non stupisce se si pensa che le ambulanze in dotazione al 118 del Lazio sono 241, di cui solamente 160 operative. Gli altri mezzi sono di scorta o per «Le condizioni in cui si lavora sono pessime: si raggiungono le 17 ore di servizio. E non è considerato neppure lavoro usurante» i casi di emergenza. Sono 70 le ambulanze su Roma, 40 per provincia e litorale. Ma non sono solo queste scarse cifre il problema. Ad alimentare le difficoltà del lavoro in questo settore si aggiunge un ulteriore ostacolo. Raggiunto il pronto soccorso le macchine infatti rimangono parcheggiate perché negli ospedali non ci sono abbastanza barelle e i pazienti devono restare all interno dei mezzi di soccorso. «Il servizio di emergenza viene di fatto bloccato per il sequestro delle barelle, un fenomeno costante e che si ripete praticamente tutti i giorni», denuncia Giovanni. Ma l emergenza che riguarda il 118 non è solo quella a cui si risponde inviando soccorso sulle poche ambulanze che si hanno a disposizione, è anche quella delle condizioni in cui si è costretti a lavorare. «Capita di fare anche 17 ore di servizio, c è carenza di personale e i turni sono massacranti: orario in quinta lo chiamiamo. Può capitare di essere in servizio dalle 7 della mattina alle 21 Pagina a cura di Irene Pugliese oppure dalle 21 alle 14. Qui dentro dovremmo essere 60 e invece non arriviamo nemmeno a 40. Le assunzioni sono bloccate e Regione e 118 non assumono ma danno in appalto ai privati». Giovanni e i suoi colleghi invece devono accontentarsi di uno stipendio pari a quello del personale ospedaliero, nonostante i rischi cui vanno incontro ogni giorno siano maggiori. «Prima avevamo l indennità di rischio, ora non più. Il nostro doveva essere considerato lavoro usurante, ma il numero delle notti che noi passiamo sui mezzi di soccorso non corrisponde a quello necessario per ottenere almeno questa piccola agevolzione». Ma il lavoro continua e il telefono squilla di, non c è tempo per parlare, un anziano si è sentito male a piazza Bologna: si parte per un altra emergenza con una delle quattro ambulanze che la disponibilità di fondi, così generosa con le auto blu, qui consente. Il sistema di gestione delle ambulanze a Roma è piuttosto complesso. Sotto la direzione dell Ares unico ente riconosciuto in Italia nella Regione Lazio prestano servizio anche i mezzi della Croce Rossa e della Croce Bianca. Croce Rossa Numero ambulanze: Sono 10 i mezzi di soccorso che la Croce rossa mette a disposizione per la zona della capitale. Alcune sono ambulanze Bls, con 2 soccorritori e un infermiere professionale a bordo, le altre sono Als, con lo stesso equipaggio più un medico. Postazioni: Sono 8 su Roma, 42 in Provincia. Finanziamenti: La Croce rossa, a livello di statuto, può operare per servizi di trasporto infermi e soccorso in ausilio agli organi dell Ares 118 attraverso una convenzione i cui termini prevedono su Roma e provincia 16 ambulanze, delle quali sei lavorano h24, mentre le altre dieci h12. Un certo numero di questi mezzi ha il medico a bordo, le restanti sono senza medico ma l infermiere professionale può operare tutte le manovre salvavita tra cui la rianimazione cardiopolmonare avendo a disposizione un defibrillatore. Nella Croce Rossa lavorano volontari e dipendenti. Il dipendente lavora i giorni feriali, mentre i giorni festivi o le notti vengono coperti dai volontari. L infermiere professionale è sempre un lavoratore dipendente. Esistono delle eccezioni: la postazione di largo Preneste, per esempio, è gestita interamente da volontari da 15 anni. Chiamate giornaliere: molto variabili. Si possono ragggiungere picchi di 20 richieste di soccorso in un giorno. Croce Bianca Numero mezzi di soccorso: 12 ambulanze, 2 automediche e 3 autoemoteche per il trasporto di organi e sangue, derivati, plasma e farmaci antiblastici. Sede: via Poggio Bracciolini Marzo 2010

7 Cronaca Cavalieri del commercio. Assegnate le Colonne Traiane a 31 rappresentanti del settore Grande festa, ma occasione mancata In Campidoglio nessuno ha fatto cenno alla piaga dell evasione fiscale L anno scorso, durante i tre giorni di incontri a Cernobbio, fu consigliato all ex segretario del Pd Dario Franceschini di non parlare di evasione davanti ai commercianti. E probabilmente fu un saggio consiglio. Il tema dell evasione non è molto gradito alla categoria e, messi davanti alla questione, i diretti interessati cadono dalle nuvole o tentano in ogni modo di sviare la domanda. E quello che è successo alla grande festa per la consegna dei premi per i Cavalieri del Commercio. Sono 31 i rappresentanti del commercio romano premiati con la colonna Traiana, una scultura in bagno d argento realizzata dalla Bottega Storica Mortet di roma. Perché un premio? Lo ha spiegato l assessore alle attività produttive Davide Bordoni: «Come ogni anno intendiamo premiare chi si è distinto, per valore e capacità, nel settore del commercio, rendendo il proprio lavoro motivo di orgoglio personale e punto di prestigio per Roma. Le potenzialità che il mondo della piccola e media impresa racchiude in sé rappresentano una risorsa che l Amministrazione intende incentivare attraverso iniziative che, come questa, riescono ad esaltarne il prestigio ed il valore, non solo economico ma anche sociale». C erano commercianti che da trent anni alzano la saracinesca alle sei del mattino, come Vincenza Capozzoli, e imprenditori che diventano NELL ABBIGLIAMENTO I PIÙ FURBI Categorie Reddito medio Notai 436 Farmacie 135 Studi medici 56 Commercialisti 54 Fabbricazione macchine 53 Fabbr. prodotti gomma 50 Studi legali 49 Fabbricazione motori 46 Lavorazione metalli 46 Odontoiatri 45 Assicuratori 41 Ingegneri 41 Fabbri. macchine ufficio 34 Commercianti ingrosso elettrodomestici 33 Agenti di commercio 32 Agenzie immobiliari 32 Ferramenta 31 Costruzioni 30 Editoria e stampa 30 Elettricisti e idraulici 28 Fabbricazione calzature 28 Commercianti ingrosso alimentari 26 Negozi accessori autoveicoli 26 Servizi pulizia 25 Panettieri 24 Fabbr. mobili e divani 23 Fabbricazione porte e finestre 23 Ingrosso tessuti e abbigliamento 22 Commercianti ingrosso ortofrutta 21 Meccanici 21 Accessori abbigliamento 19 Alberghi 19 Negozi mobili 18 Autosaloni 16 Negozi alimentari 16 Agenzie di viaggio 15 Ristoratori 15 Bar, caffé e gelaterie 14 Macellai 14 Negozi elettrodomestici 12 Negozi abbigliamento e scarpe 11 Reddito medio 31 Dati in migliaia di euro relativi ai primi 46 studi di settore. Fonte: Ufficio studi Agenzie delle entrate Secondo i dati di Krls per contribuenti.it i commercianti sono l 11,7% degli evasori sempre più grandi. Proprio come Paolo Gentilini, presidente dell omonima azienda dei famosi biscotti, che ora aspira a un espansione internazionale. Anche ristoratori famosi, come i titolari de Il bersagliere, il Picchio Rosso e Checco dello Scapicollo tra i premiati. Ottimi ingredienti per una festa, ma la categoria è sotto accusa. Secondo i dati diffusi da Krls Network of Business Ethics per conto di contribuenti.it, la categoria dei commercianti rappresenta l 11,7 per cento del totale degli evasori fiscali nel Bel Paese. E se al centro Italia la percentuale degli evasori è calcolata nel 23,2 per cento, si può ben capire come la festa al Campidoglio per l eccellenza dell imprenditoria commerciale romana nasconda una realtà ben diversa. Inoltre, secondo l Agenzia delle entrate, ci sono delle evidenti discrepanze tra i redditi dichiarati dai commercianti e gli studi di settore che prendono in analisi alcune categorie di professionisti e commercianti. Non c è da stupirsi, dunque, se nelle elaborazioni fornite dal Tesoro sui modelli Unico del 2007 troviamo ristoratori che denunciano quanto pensionati: fra i e i euro lordi ESPANSIONE Il neo cavaliere Paolo Gentilini ha ereditato dal padre l attività di famiglia, nel Dopo aver stretto accordi con le principali catene della grande distribuzione ha un obiettivo: l espansione dell azienda all estero l anno. E non è tutto. Commercianti, anche grossisti, che dichiarano meno di 20 mila euro all anno. Quanto lavoratori dipendenti. Nel 2007 sono stati chiusi più di mille esercizi commerciali per non aver emesso lo scontino o la ricevuta fiscale almeno tre volte. Praticamente sette negozi su dieci visitati dal fisco sono stati sorpresi a non emettere scontino: negozi d abbigliamento, bar, caffè, ristoranti e pizzerie, che si sono guadagnati così il poco ambito primato nella classifica dei più distratti. Distratti, appunto, come i trentuno cavalieri che in Campidoglio, hanno perso una ghiotta occasione per spendere almeno una buona parola che risollevasse l onore ferito della categoria. TAXMAN Attilio Befera presidente dell Agenzia delle Entrate La tesi di Roberto Ippolito, giornalista economico e esperto di evasione fiscale Non si può incriminare una categoria Servono maggior controllo dei conti pubblici, semplificazione e niente Irap Abbiamo chiesto a Roberto Ippolito, autore del libro Evasori. Chi come quanto, l inchiesta sull evasione fiscale, alcune valutazioni sull evasione fiscale come fenomeno criminale e sui possibili rimedi. Dottor Ippolito, secondo i dati diffusi da Krls Network of Business Ethics, i commercianti rappresentano quasi il 12 per cento degli evasori fiscali totali. Secondo lei sono dati affidabili? Pagina a cura di Stefano Silvestre Sono indubbiamente valutazioni che hanno un loro rilievo. Per quanto mi riguarda, tuttavia, una stima del genere non è tecnicamente praticabile. Per quale motivo? Secondo me non si deve ridurre l evasione fiscale a una sola categoria. L evasione fiscale è un fattore individuale, non riconducibile a una intera categoria. Si può ritrovare nei singoli contribuenti che violano la legge, per una serie di motivi, che non rappresentano in nessun modo una giustificazione. Quali possono essere questi motivi? Diciamo che esistono degli elementi distorsivi della vita sociale economica, come le tasse alte, la crisi, un diffuso disagio sociale economico che hanno innalzato il livello di sofferenza delle piccole imprese che, con la recessione, incontrano difficoltà superiori. In questo modo alcuni, per scorrettezza e per garantirsi un risparmio illegittimo, violano la legge. Come si può combattere questo disagio? Fermo restando che il disagio non è mai una giustificazione a un fenomeno criminale, innanzitutto c è bisogno di alleggerire la pressione fiscale, poi è necessario un maggiore controllo dei conti pubblici. E fondamentale inoltre una semplificazione e un intervento sull Irap, già contestata dall Unione Europea e ritenuta ingiusta, anche se bisogna riconoscere che rappresenta un gettito difficile da sostituire. Come può rispondere lo Stato, quali armi può usare per contrastare il fenomeno dell evasione? Serve una politica seria e rigorosa, maggiori controlli e norme sulla tracciabilità dei pagamenti. Un sistema più giusto, con i giusti controlli può rappresentare una risposta efficace. 19 Marzo

8 Costume & Società Più che mai vivo il mondo dei poeti. Una giornata mondiale indetta dall Unesco per il 21 marzo È primavera, si sveglino le rime Ai giovani piacciono più dei reality. Molti appuntamenti in programma Nell Antica Roma il medico Sorano era solito raccomandare poesia e teatro ai suoi pazienti. Oggi la poetry therapy è l ultima frontiera della medicina americana, a cui hanno aderito molti analisti, che prescrivono i versi dei grandi poeti. Versi che placano, che incalzano, che rendono dolci i confini e audaci i paurosi. L Odissey Institute di New York è il centro di riferimento per questa nuova disciplina, tenacemente sostenuta dalla poetessa americana Ruth Lisa Schechter. Alla fine di ogni mese l ospedale ospita il congresso mondiale dei terapeuti, con letture di gruppo per guarire i malanni psichici. In Italia, la poetry therapy non è ancora una disciplina riconosciuta, ma fortunatamente moltissimi lettori perseverano nel curarsi omeopaticamente da sé. E, a dimostrazione di quanto la poesia ancora oggi è considerata la vera cura dell anima, il 21 marzo di ogni anno viene celebrata in tutti i paesi membri dell Unesco la giornata mondiale della THE READER. In una scena del film un ragazzo adolescente inizia una donna analfabeta alla poesia e alla letteratura poesia. La scelta della data non è casuale. L equinozio di primavera è un momento di equilibrio perfetto, quando il giorno e la notte hanno la stessa durata. Mentre a Milano il sindaco Letizia Moratti ha promesso una Casa dei poeti, a Roma, presso la Casa delle Letterature, si racconterà il lavoro di Elio Pagliarani. A Torino si festeggerà in un grande negozio, a Treviso in una piazza, a Catania in una chiesa e a Sacro Ponte di Orta, in Piemonte, l evento verrà celebrato in un bosco, come si crede e dove si può. Per gli appassionati di Charles Bukowsky l appuntamento è per il 27 marzo al Teatro Argentina di Roma, dove Matt Dillon leggerà i testi del poeta e scrittore americano. La poesia ha da sempre accompagnato la storia dell uomo, e per millenni è stata l espressione artistica più alta. Espressione dei più sublimi sentimenti, per secoli essa ha formato un binomio inscindibile con la musica. Molte delle forme poetiche conservano ancora oggi la loro derivazione musicale, dal rondò alla ballata, dal sonetto al madrigale, fino ai blues del XX secolo, che tanta fortuna ha incontrato fra i poeti della beat generation, Jack Kerouac su tutti. E mai come negli ultimi decenni, la poesia è per antonomasia l arte dei giovani. Lo si legge, ad esempio, su La Fragola, giornale on-line e voce dei liceali italiani. In un articolo di tre ragazze della III M dello scientifico Leonardo di Giarre si legge che «ci sono emozioni che non siamo ancora capaci di provare e comprendere pienamente, come possiamo rendere gli altri partecipi dei nostri sentimenti più profondi? Così, spesso, lasciamo questo compito ai poeti e agli autori dei testi delle canzoni e ci limitiamo a sentire dentro i componimenti degli altri. Che sia la società stessa che ci invita a reprimere i nostri sentimenti, spesso provati con vergogna?». Forse il cuore dei liceali mantiene ancora una sensibilità che va oltre i videogiochi o i reality show. Per fortuna. Internet pullula di siti, con migliaia di contatti. Promozione poetica nei megastore La musa Poesia abita in Rete Autori emergenti accanto ad autentici vati. Progetti open source FIDANZATINI Nelle storie raccontate dai libri di Peynet, un inno al sentimento anche in versi Internet è il luogo d incontro ideale delle minoranze spontanee. E da anni, ormai, la poesia si è insinuata in rete, dispensatrice di doni magnifici per appassionati, lettori e poeti. E in rete si ascoltano le voci dei poeti, quelli veri, come Maurizio Cucchi, Valerio Magrelli o Mario Luzi, che recitano i loro versi, ospiti ogni giorno nel programma Farenheit di radio 3 e archiviati in file audio scaricabili sul sito della trasmissione. Analogamente sul sito della Bbc si tiene un vero e proprio laboratorio poetico. Tra esperimenti di poesia visiva, fatta da disegni animati, piccoli cartoon, foto in movimento, come un film di cui la poesia è lo script, qui è possibile ascoltare Lady Lazarus della tormentata Sylvia Path, poetessa statunitense morta suicida per amore nel Navigando nel web si trovano facilmente risorse di ogni genere, video e audio. Poetry Archive è uno dei portali più ricchi, dove i link portano a scoprire la poesia di mezzo mondo. 100Parole è un progetto open source: solo pagine bianche, esclusivamente caratteri tipografici e testi di cento parole. La partecipazione è aperta a tutti, per qualsiasi ragione o nessuna. 100Parole non è un premio, ma soltanto un progetto creativo. Poetry Kit, invece, è un portale che, oltre a fornire una chat e una vasta selezione di recensioni, segnala corsi, premi, workshop, contatti, eventi, festival in rima sparsi in tutto il mondo. In Italia l editore Aletti da anni è impegnato nella ricerca e nella promozione di nuovi talenti poetici. Oltre a pubblicare la rivista letteraria Orizzonti, per molti appassionati una vera manna dal cielo, Aletti seleziona autori emergenti, che saranno pubblicati sul sito della casa editrice. Un successo in costante crescita, che nel 2009 ha toccato il Di scena anche la politica: i versi di Sandro Bondi sono puntualmente pubblicati sul settimanale Vanity Fair picco dei 300mila contatti. Inoltre, il concorso annuale Habere Artem è fra i principali strumenti di visibilità per la nuova poesia italiana. I partecipanti inviano cinque poesie inedite, che, dopo un accurata selezione, saranno pubblicate su un volume antologico. La rivista cartacea di riferimento per i giovani poeti, e non solo, è Poesia, in edicola dal 1988 e pubblicata dall editore Crocetti. Anche i megastore aderiscono a iniziative di promozione poetica. A Torino, ad esempio, la Fnac ospita il prossimo 21 marzo i Ragazzi Poeticamente Modificati, che, «per togliere la polvere dalla poesia», porteranno rotolini di poesie da spargere in giro, e installeranno video con poesie neon sugli schermi. Prevista, Pagina a cura di Dario Parascandolo inoltre, la distribuzione di poesie adesive a forma di tazzina di caffè da attaccare sui vestiti.e la poesia conquista anche la politica, sorprendentemente lontano dai feudi culturali della sinistra. L opera poetica di Sandro Bondi, dapprima passatempo innocuo e solitario, da condividere con pochi e scelti amici, è divenuta di pubblico dominio, grazie al prestigioso, e coraggioso, settimanale Vanity Fair. E puntuale è scoppiato il caso, grazie a componimenti dedicati a persone lontane e vicine all autore. Critici e lettori, stanchi di sterili avanguardie e di sperimentalismi di maniera e manie di sperimentazione, hanno potuto cullarsi nella flaccida risacca del verso essenziale del ministro, che affascina per la sua costruzione semplice ed essenziale; sostantivo + aggettivo, con rare varianti. Ne sono esempi A Michela Vittoria Brambilla (Ignara bellezza / Rubata sensualità / Fiore reclinato / Peccato d amore) e la celebre A Rosa Bossi in Berlusconi (Mani dello spirito / Anima trasfusa / Abbraccio d amore / Madre di Dio). Settimanale della Scuola Superiore di giornalismo Massimo Baldini della LUISS Guido Carli Direttore responsabile Comitato di direzione Direzione e redazione Stampa Amministrazione Roberto Cotroneo Sandro Acciari, Alberto Giuliani, Sandro Marucci Viale Pola, Roma tel fax Centro riproduzione dell Università Università LUISS Guido Carli viale Pola, Roma Reg. Tribunale di Roma n. 15/08 del 21 gennaio 2008 giornalismo@luiss.it Marzo 2010