Lezione 8: Il dibattito tra protezionismo e libero scambio: Organizzazione del commercio estero e la banca mondiale

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1 Corso di Economia e Politica economica nei mercati globali S. Papa spapa@unite.it Lezione 8: Il dibattito tra protezionismo e libero scambio: Organizzazione del commercio estero e la banca mondiale Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo

2 Multilateralismo Dopo il 45, si creò un sistema di istituzioni internazionali tese ad evitare un nuovo conflitto, ristrutturare i sistemi economici, sviluppare il commercio del settore privato a livello nazionale e incrementare il commercio tra paesi a livello mondiale, non più a livello bilaterale (accordi separati di un paese con altri singoli paesi) o regionale (accordi limitati di paesi) come nella prima metà del secolo. Nasce un enorme identità di vedute sulla cooperazione internazionale, attraverso l istituzione di organismi internazionali volti a risolvere questioni economico commerciali rilevanti (problemi di coordinamento). Il principio del multilateralismo implica che ogni accordo concluso da parte di un paese con un altro paese è automaticamente applicato ed esteso ai paesi terzi appartenenti alle medesime istituzioni (non discriminatorio).

3 Organismi internazionali: ONU Questo principio indica il carattere non discriminatorio degli accordi internazionali. Tutte le organizzazioni economiche sono organi sussidiari o istituti specializzati autonomi dell ONU (1945) legati ad esso da accordi che ne definiscono obiettivi e principi comuni. Tra i primi: UNCTAD (scambio e lo sviluppo) e UNDP (programmi di sviluppo per i PVS) e UNEP (programmi ambientali); tra i secondi: Fondo Monetario Internazionale (FMI) nel 46, Banca Mondiale (WB) nate dagli accordi di Bretton Woods nel 1944, il General Agreement on Tariffs and Trade (GATT) nel 1947, divenuto World Trade Organization (WTO) nel Il FMI con 39 membri (ora 180) che partecipano al fondo con quote (% voti) in funzione della ricchezza dei paesi.

4 Fondo Monetario Internazionale (FMI) Le quote del FMI servono per fare prestiti (dal 25% fino al triplo della quota) ai membri in difficoltà finanziarie e nelle politiche di stabilizzazione del cambio (nel 45-73). Le funzioni del FMI: 1) Sorveglianza, 2) assistenza finanziaria e tecnica per governare squilibri della BP. 1. Prima del crollo di Bretton Woods, la sorveglianza si basava sul controllare le politiche economiche e monetarie dei paesi membri in relazione all andamento dei tassi di cambi fissati intorno alla parità fissa e aggiustabile rispetto al $, unica moneta convertibile in oro. Il FMI limitava la liberalizzazione dei capitali a M/L scadenza, manteneva prettamente il controllo su quelli a breve scadenza che potevano avere finalità maggiormente speculative.

5 FMI La libertà dei movimenti internazionali di capitale svolgeva un ruolo negativo per la stabilità del sistema in contesto di cambi fissi e di indipendenza della politica monetaria (impossibile trinità). Dopo il crollo del sistema nel 71, il compito del FMI è quello di sorvegliare tutti gli aspetti dell economia, in particolare sull andamento del tasso di cambio. 2. Il secondo aspetto del FMI è quello più visibile, in effetti nel 1967 creò i diritti speciali di prelievo (DSP), unità di conto il cui valore iniziale era pari ad 1$. I DSP venivano usati dai paesi in deficit della BP per effettuare pagamenti o intervenire nei mercati dei cambi e scambiare DSP con valute convertibili dei paesi con surplus di bilancio che avrebbero utilizzato i DSP come disponibilità per estinguere debiti o pagamenti futuri.

6 FMI Problemi di fronte alla creazione di DSP potesse creare spirale inflazionistica, quando tutte le economie mondiali erano legate al sistema monetario internazionale quindi al $, la cui creazione era legate alle politiche economiche USA, particolarmente inflazionistiche per via delle guerre (60/70). Attualmente il FMI finanzia lo sviluppo e gestisce le crisi finanziarie, valutarie internazionali, in particolare per sostenere le riforme economiche. Ha finanziato il sud est asiatico ( 98), la Russia (2001) per uscire dalla crisi finanziaria, in particolare per sostenere le riforme economiche nei paesi colpiti secondo le raccomandazioni del FMI. Crisi internazionali: dall aumento dei prezzi delle materie prime (e specificamente del petrolio) nel corso degli anni Settanta (cartello petrolifero), o come il problema del debito estero dei paesi in via di sviluppo (PVS) negli anni 80;

7 FMI Oppure quello del debito estero dei paesi dell Est europeo intorno al 1990, le crisi valutarie e finanziarie occorse al Messico nel e a vari altri paesi del Sud-Est asiatico, alla Russia, al Brasile e all Argentina dal 1997 al Per ognuno dei paesi in crisi il Fondo ha formulato dei programmi che richiedevano l assolvimento di particolari impegni (in particolare, l adozione di misure restrittive di bilancio e monetarie) in cambio del credito elargito. Le condizioni imposte dal Fondo concerne la condizione di liberalizzazione dei movimenti di capitale o come la liberalizzazione del regime di mercato come nella crisi in Russia.

8 Banca Mondiale (World Bank) La WB nata dagli accordi di Bretton Woods ( 44), ha il compito di promuovere gli investimenti pubblici e privati nei paesi in via di sviluppo (PVS), al fine di consentire il miglioramento delle condizioni di vita in tali aree. Tale compito è svolto attraverso il finanziamento degli investimenti stessi e assistenza tecnica per la loro progettazione ed esecuzione. I progetti finanziati riguardano sia le infrastrutture sia le attività direttamente produttive pubbliche e private. Negli anni più recenti sono state privilegiate le attività nel campo dell educazione, delle infrastrutture sociali, della produzione alimentare e della protezione dell ambiente (Global Environmental Facility per facilitare l adozione di progetti ambientali nei PVS).

9 Banca Mondiale La banca mondiale per finanziare i progetti, oltre alle quote dei paesi membri, può ottenere risorse di cui necessita emettendo titoli nel mercato primario. Nel concedere i finanziamenti, la Banca mondiale suggerisce o impone specifici orientamenti di politica economica, come la rimozione di vincoli sui mercati finanziari, del lavoro, dei beni, la privatizzazione di larghe quote del settore pubblico, la riduzione drastica dei deficit pubblici, la liberalizzazione dei movimenti internazionali di beni, servizi e capitali. L International Trade Organization era la 3 istituzione finalizzata ad assicurare la cooperazione nel campo delle politiche commerciali dopo la seconda guerra mondiale, ma non fu mai realizzata.

10 GATT Al suo posto, attraverso un accordo fra i vari paesi sottoscritto a Ginevra nel ( 47), operò il GATT che avrebbe dovuto essere provvisorio, ma che è durato fino ( 95). Il GATT aveva il compito di accrescere il benessere sociale dei paesi aderenti attraverso: 1. L eliminazione delle discriminazioni commerciali poste in essere da un paese, ad esempio attraverso accordi tariffari preferenziali con un altro paese estero. Per il conseguimento di questo obiettivo si è fatto particolare affidamento sulla clausola della nazione più favorita (CNF), che assicura ai firmatari di un trattato commerciale l estensione automatica delle eventuali facilitazioni (anche successive) agli altri paesi.

11 GATT 3. La stabilizzazione e progressiva riduzione dei dazi, ottenuta principalmente con otto successive sessioni di negoziati multilaterali, tra i più recenti il Kennedy Round, il Tokyo Round, l Uruguay Round e il Doha Round. 4. L eliminazione delle restrizioni quantitative, quali i contingenti e la riduzione o regolamentazione di altre misure suscettibili di essere utilizzate per finalità protezionistiche (VER), peraltro con la previsione di eccezioni e clausole di salvaguardia (come riconoscimento dello status particolare dei PVS). L attenzione del GATT si era spostata nel tempo dalla riduzione delle barriere tariffarie a quella delle barriere non tariffarie. Critiche non esiste un vero e proprio meccanismo di coordinamento e reputazione (punizioni o sanzioni).

12 Uruguay Round I principali risultati conseguiti dai negoziati multilaterali: 1. La riduzione dei dazi sui prodotti manifatturieri del 40% (settoriali); 2. La proibizione di altre barriere protettive (VER); 3. L inclusione di nuove materie d interesse per la cooperazione multilaterale: l agricoltura, ridotti i dazi (36%) e sussidi all esportazione; tessile, l accordo Multifibre (VER) fu eliminato, cancellando la barriera imposta dai paesi industriali all esportazione dei PVS di manufatti e abbigliamento; i servizi, applicazione della CNF; la proprietà intellettuale, standard internazionale di protezione dei diritti di proprietà intellettuale, relativa alla tutela dei brevetti; la normativa interna dei vari paesi sulla concorrenza; l ambiente, misure anti eco dumping.

13 WTO 4. L introduzione di nuove regole per ridurre barriere non tariffarie e disciplinare in modo più efficace le situazioni di conflitto (misure anti-dumping, attraverso dazi temporanei di massimo 5 anni). L WTO ha un carattere istituzionale più accentuato di quello del GATT presentando, a differenza di questo, una sua struttura stabile e prevedendo la risoluzione quasi automatica dei conflitti fra i vari membri in materia di commercio, affidata ad un suo organo (il Dispute Settlement Body). Sono previste, fra l altro, procedure di conciliazione o di arbitrato e la possibilità di imporre sanzioni commerciali nei confronti del paese condannato che non si adegui alla decisione stessa.

14 WTO Ha promosso accordi per la completa liberalizzazione degli scambi e la riduzione delle barriere nella farmaceutica e nei prodotti che utilizzano tecnologie informatiche, nelle telecomunicazioni di base, nei servizi finanziari dei settori bancario, assicurativo, delle operazioni in titoli e dell informazione finanziaria. Il WTO si è occupato dal 95 delle questioni emerse in relazione al fenomeno del social dumping che ha generato preoccupazioni nei paesi avanzati, determinando pressioni per l introduzione di una clausola sociale che imponga labour standard, ossia requisiti minimi di tutela del lavoro e che consenta ad un paese di imporre restrizioni alle importazioni dai paesi che non soddisfino tali requisiti minimi (come forma di protezionismo dei PS contro PVS).

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