DA UN GESTO ALLA DANZA
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- Natalia Basile
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1 DA UN GESTO ALLA DANZA Una lingua è prima di tutto un sistema di gesti G.Bateson Un picchiettare di dita, una mano sulla guancia, il viso di una persona seduta sull autobus si appoggia al dorso della mano, le dita arrotolano una ciocca di capelli e la voce si prepara a dare una risposta, un polso oscilla e la mano ruota a chiudere il coperchio del serbatoio di un auto, una bocca si storce e si inarca verso il basso per esprimere dubbio, una parola accompagna e sottolinea il gesto del dito per renderlo più incisivo... Il gesto, nella sua dimensione corporea, si collega fortemente ad una valenza comunicativa primaria. In questo studio il gesto è considerato come ponte tra la quotidianità e la danza.
2 Il gesto in Da un gesto alla danza è punto d incontro tra danzatori e non danzatori, tra performer e pubblico, a manifestare che la danza è di tutti e che tutto danza quando lo sguardo si orienta verso questa possibilità. Obiettivo di questo lavoro è portare lo sguardo alla possibilità di leggere le relazioni spaziali e gestuali. Trovare la danza nelle dinamiche e nelle evocazioni che nascono dal quotidiano. Riconoscere nella semplicità e spontaneità espressiva la fonte di una differente bellezza che ci accomuna. La rielaborazione coreografico - performativa del materiale emerso nel percorso di ricerca, indaga l utilizzo di diverse possibilità e percezioni che il gesto osservato e raccolto offre: il gesto connotato del suo contenuto narrativo, il gesto denaturato del messaggio che gli è proprio, la composizione o decomposizione del gesto e suono vocale che lo accompagna, la coralità dei suoni vocali che caratterizzano le gestualità ordinarie, la possibilità di un gesto-base di diventare danza o essere percepito come tale, l analisi dell utilizzo delle diverse parti del corpo in un espressione gestuale. Il tutto inserito in una composizione nello spazio dei corpi che si mettono in relazione tra loro, che utilizzano le loro potenzialità interpretative, fisiche e vocali. La performance racchiude quindi un interesse di base per i diversi livelli di espressività possibile che si scostano dalla pura e semplice esibizione di corpi allenati. Ci piace citare Jérôme Bel in questo senso: I movimenti dei ballerini infatti non ispirano stupore e ammirazione, ma riflettono piuttosto le capacità fisiche di una persona media. Bibliografia Silvia Fanti/Xing (a cura di), Corpo Sottile Uno sguardo sulla nuova coreografia europea, ed. Ubulibri. Debray, R., Vita e morte dell immagine, ed. Il Castoro Banes, S., Tersicore in scarpe da Tennis La post modern Dance, ed. Ephemeria Sieni, V., Nanni A., La trasmissione del gesto, Maschietto Editore Bateson G., Verso un ecologia della mente, Milano, ed.adelphi Fonti di ispirazione Pina Bausch Giorgio Rossi Virgilio Sieni Jérôme Bel Michele Di Stefano Roberto Castello
3 Il gruppo e l origine della performance Donatella Cabras, Elena Dragonetti, Antonella Spina, provengono da formazioni eterogenee che spaziano dalla danza contemporanea al teatro, dal teatrodanza alla clownerie, dalla performing art al video, dalla psicologia all animazione sociale. Ci siamo conosciute al corso di alta formazione in Drammaturgia Performativa e Comunitaria, presso l Associazione CRT- Centro di Ricerca per il Teatro - di Milano. In questi anni abbiamo iniziato a interrogarci sul ruolo della danza contemporanea e della performance nella società odierna. Il percorso comune ci ha permesso di acquisire il metodo e la pratica del teatro sociale, oltreché metodi provenienti dalle scienze sociali e rivolti allo studio su comunità specifiche, lavorando con questo bagaglio alla creazione artistica tout court. Durante il percorso di studi abbiamo realizzato alcune azioni performative in spazi urbani nella zona di Milano con l obiettivo di realizzare una mappatura performativa e un contatto con i suoi abitanti. Da ciò è scaturito un progetto di ricerca legato alla danza nello spazio pubblico con la volontà di sondare il rapporto tra corpo e spazio in una società urbana. Corpo come elemento di scambio, di raccolta di informazioni, come poetica. Spazio come particella della comunità liquida e parcellizzata con la finalità di trasformarsi in un luogo fisico che permetta di interrogare gli abitanti del quartiere sulla propria comunità. Sulla base di questi presupposti il gruppo si propone di approfondire la propria ricerca performativa. La performance è stata realizzata per la prima volta in occasione dell evento Prove d urgenza avvenuto presso gli spazi del CRT Salone di Milano a fine giugno La performance è stata selezionata ed è stata realizzata una seconda durante il Festival Corpi Scomodi2012 a Cantù (Co). Donatella Cabras si è laureata alla London Contemporary Dance School e ha poi lavorato in Inghilterra, in Germania e In Italia come danzatrice nelle produzioni di teatro danza Don Quichotte (Teatro Lirico Cagliari), The Masque of The Red Death (PunchDrunk), The Revenger s Tragedy (National Theatre), Hungry Ghosts (Lost Dog),Diversions, e per i coreografi Siobhan Davies, Rick Nodine, Ruby Worth, Karl Jay Lewin, Hanrietta Hale e Frauke Requard. Ha collaborato con la coreografa Gabi Reuter alla realizzazione dello spettacolo Relay caratterizzato da una forte componente di improvvisazione. Si è di recente specializzata come Operatrice di Teatro Sociale al CRT di Milano e ha intrapreso un percorso autoriale caratterizzato da un forte interesse per la drammaturgia dei luoghi, per la danza negli spazi urbani e lo spettacolo site specific. Partecipa a numerosi festival ed eventi artistici con le proprie performance. Elena Paola Dragonetti, psicologa di comunità ed educatrice si laurea all Università di Firenze nel 2006 con tesi sul Teatro e scuola. Si è specializzata in interventi territoriali e di comunità. Studia teatro danza con Antonio Carallo, Roberto Castello, Cinzia DeLorenzi, Franca Ferrari, Michele di Stefano. Ha terminato nel 2011 il corso di specializzazione promosso dal CRT (Centro di Ricerca per il Teatro) e dall Università Cattolica di Milano di Drammaturgia Comunitaria e Performativa. Ad oggi collabora con Atir-Teatro Ringhiera di Milano per il progetto Gli Spazi del Teatro e con Gianluigi Gherzi per il progetto Teatro degli Incontri. Sviluppa propri progetti di performance individuali o in gruppo legati alla danza e al movimento con un particolare interesse sulla ripercussione che essi hanno su territori fisici e sociali specifici. Antonella Spina, laureata in Scienze dell Educazione all Università Bicocca di Milano. Specializzatasi in Drammaturgia Performativa e Comunitaria al CRT di Milano (2008/2011). Si occupa di progetti socio-culturali per ass. D Artefatti (Cinisello) e ass. SpazioNomade (Rosignano). Si forma alle arti performative studiando in particolare terzo teatro e teatro fisico, danza contemporanea, clown, musica, scrittura, video.ollabora con il gruppo di teatro di strada Teatroluna di Milano ( );interprete in Park 2011(performance di danza a cura di Biagio Caravano); al progetto Teatro degli Incontri, Milano; negli spettacoli di teatro ragazzi tra i quali: Giganti a Buckingham Palace e il radiodramma la Voce degli alberi. Sviluppa progetti personali individuali e in gruppo come progetto Matrifocale e Giardino Mimetico.
4 PERCHE LA RESIDENZA Per il gruppo la residenza sarebbe un momento di approfondimento e di ricerca della propria performance, una tappa importante del percorso. Infatti l idea è nata da un gruppo esteso di 6 persone che hanno frequentato il corso di alta formazione presso CRT-Centro di ricerca per il Teatro di Milano e questa performance è stata anche la chiusura del percorso formativo. In questo momento le persone hanno tutte intrapreso e continuato una propria ricerca performativa e lavorativa che sviluppano in maniera individuale in diversi ambiti in Italia. Ma sono rimaste in contatto e mantengono forte la volontà di portare avanti ed sperimentare nuovamente questo lavoro che ha in nuce molti elementi interessanti che uniscono le componenti del gruppo e le professionalità differenti che vi portano all interno. Questo lavoro fino ad ora ha assunto le forme di un primo studio. Sarebbe molto importante avere il tempo e il supporto necessario per approfondire i vari elementi portati da questo tipo di performance: le relazioni instaurate in un territorio specifico e il coinvolgimento di intere comunità, l elaborazione performativa del materiale gestuale, l elaborazione coreografica, il lavoro sul video di contatto e raccolta materiale (parte fondamentale della performance). La scelta è quella di tenere tutto insieme perché percepito come organismo unico e organico che non ha le forme di un opera compiuta quanto più di un format ripetibile in vari luoghi e adattabile come forme e contenuti ai luoghi e le persone che incontra. Questa è la sfida proposta nella residenza: identificare un formato agile, ripetibile, una squadra di lavoro definita nelle competenze e ruoli, scoprire l universalità nell unicità, la globalità nel localismo. Insomma il centro focale è mettere a tema una vicinanza tra artisti e pubblico, tra danzatori e non danzatori, tra temi universali e temi molto molto quotidiani e contestuali, tra autorialità collettiva e individuale, la bellezza ricercata nel quotidiano, la messa a tema della ricerca di un estetica che tenga insieme tutta questa complessità. Performance Da un gesto alla danza, all interno di Prove d urgenza presso il CRT, Milano giugno 2011
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