PARTE SPECIALE Nona Sezione Reati in materia di salute e sicurezza del lavoro

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PARTE SPECIALE Nona Sezione Reati in materia di salute e sicurezza del lavoro"

Transcript

1 PARTE SPECIALE Nona Sezione Reati in materia di salute e sicurezza del lavoro

2 INDICE PARTE SPECIALE - Nona Sezione 1 I reati in materia di salute e sicurezza del lavoro (art. 25 septies D.Lgs. 231/2001) 2. Funzione della Parte Speciale Nona Sezione 3. Processi Sensibili nell ambito dei reati in materia di salute e sicurezza del lavoro 4. Regole generali 5. Procedure specifiche 6. I controlli dell OdV 6.1 I responsabili interni 6.2 Le schede di evidenza 6.3 Attività ispettiva e di impulso 2

3 1. I reati in materia di salute e sicurezza del lavoro (art. 25 septies D.Lgs. 231/2001) I reati richiamati dall art. 25 septies del Decreto sono le lesioni gravi e gravissime e l omicidio colposo commessi con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Ai fini della comprensione dell omicidio colposo in questione occorre chiarire che: - l infortunio sul lavoro è quello occorso per causa violenta, in occasione di lavoro. Il requisito della "occasione di lavoro" sussiste ogniqualvolta l infortunio sia collegato, anche indirettamente, con l attività lavorativa. La causa violenta è configurabile in tutti i casi in cui un azione determinata e concentrata nel tempo, ancorché imprevedibile, straordinaria o accidentale, arrechi danno all organismo del lavoratore. Limite alla responsabilità del datore di lavoro è rappresentato dal comportamento abnorme del lavoratore nello svolgimento della sua attività abituale. - la malattia professionale è quella contratta nell esercizio e a causa della lavorazione alla quale è adibito il lavoratore. In particolare, la giurisprudenza riconosce la natura di malattia professionale a quello stato di aggressione dell organismo del lavoratore - eziologicamente connesso all attività lavorativa - a seguito e ad esito del quale residua una definitiva alterazione dell organismo medesimo, comportante, a sua volta, una riduzione della capacità lavorativa. Gli agenti responsabili delle malattie professionali sono diversi, quali, ad esempio, l esposizione ad agenti cancerogeni; l impiego di sostanze chimiche dannose per la salute; la scarsa manutenzione degli impianti; gli ambienti di lavoro carenti dal punto di vista igienico o sovraffollati; l uso del computer; una scorretta ergonomia; gli impianti di condizionamento; le infezioni. Alla luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali, e dottrinali in tema di mobbing, il Legislatore, nell ambito del D.Lgs. 81/2008, elenca tra i rischi che devono formare oggetto di valutazione da parte del Datore di Lavoro e, successivamente, di sorveglianza sanitaria, quelli collegati allo stress lavoro-correlato. Da ciò discende pertanto la necessità di adottare misure di prevenzione anche in relazione a tale ipotesi, in modo da garantire l integrità psicologica dei dipendenti. Tale attività preventiva postula la condivisione di principi etico-comportamentali a garanzia della persona-lavoratore; una particolare attenzione alle segnalazioni provenienti dal mondo dell Azienda; un costante monitoraggio sull operato dei soggetti che gestiscono personale. In considerazione di quanto sin qui rappresentato, il reato di omicidio colposo aggravato, di cui all art.589 c.p., sarà pertanto configurabile ogniqualvolta si verifichi il decesso del lavoratore in conseguenza dell infortunio occorso sul lavoro, ovvero della malattia professionale contratta. Se la malattia professionale comporta la sola patologia, senza l evento morte, sarà invece integrata la fattispecie di cui all art. 590 c.p.. In entrambe le ipotesi, affinché sussista la responsabilità del datore di lavoro, è necessario che l evento dannoso per il lavoratore sia collegato da un rapporto di causa-effetto con l azione o l omissione del datore di lavoratore medesimo. Nella maggioranza dei casi, si tratterà di una condotta omissiva, concretata dalla omessa adozione di misure ritenute indispensabili per la tutela della integrità e della salute dei lavoratori. E chiaro come, in tale evenienza, l accertamento del nesso di causalità comporterà maggiori difficoltà, posto che sarà necessario ricostruire virtualmente, sulla base di leggi scientifiche e statistiche unanimamente riconosciute, cosa sarebbe successo laddove fosse stata compiuta l azione doverosa invece omessa. Per quanto riguarda invece le lesioni colpose di cui all art.590, comma 3 c.p., il delitto è configurabile ogniqualvolta l infortunio sul lavoro o la malattia professionale comporti l insorgere di una patologia e non l evento morte. La responsabilità dell ente è ipotizzabile nelle sole ipotesi in cui le lesioni siano procedibili d ufficio, ovvero quando le stesse siano gravi o gravissime ed il reato sia stato commesso in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. 3

4 2. Funzione della Parte Speciale Nona Sezione La presente Parte Speciale si riferisce a comportamenti posti in essere dai Dipendenti di Rai Cinema, nonché dai suoi Consulenti e Partners come già definiti nella Parte Generale. Nell ambito dei Processi Sensibili tutti i destinatari del Modello, come sopra individuati, debbono adottare regole di condotta conformi a quanto prescritto dal Modello stesso al fine di prevenire il verificarsi dei Reati considerati in questa Sezione. Nello specifico, la presente Sezione della Parte Speciale ha lo scopo di: a) indicare le procedure che i Dipendenti, i Consulenti e Partners di Rai Cinema sono tenuti ad osservare ai fini della corretta applicazione del Modello; b) fornire all OdV, e ai responsabili delle altre funzioni aziendali che cooperano con il medesimo, gli strumenti esecutivi per esercitare le necessarie attività di controllo, monitoraggio e verifica. 4

5 3. Processi Sensibili nell ambito dei reati in materia di salute e sicurezza del lavoro Ai fini della potenziale commissione di Reati in esame sono stati individuati come sensibili, sulla base anche di quanto predisposto nel Modello RAI, le seguenti attività: - tutte le attività poste in essere al fine di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, così come previsto dal D.Lgs. 81/2008 e dalla Legislazione di settore. 5

6 4. Regole generali Nell espletamento di tutte le operazioni attinenti alla gestione sociale, oltre alle regole di cui al presente Modello e, in particolare, a quelle indicate al successivo cap. 5, i componenti degli Organi Sociali, i Dipendenti i Consulenti ed i Partners devono conoscere e rispettare: 1) il Codice Etico; 2) la documentazione inerente la struttura gerarchico-funzionale aziendale ed organizzativa del Gruppo, ed il sistema di controllo della gestione; 3) in generale, la normativa italiana e straniera applicabile. E inoltre fatto divieto di: - porre in essere comportamenti tali da poter causare fattispecie di reato di cui all art.25 septies del Decreto; - porre in essere comportamenti che, sebbene non siano tali da costituire ex se fattispecie di reato rientranti tra quelle di cui al precedente punto 1, possano comunque potenzialmente diventarlo. Pertanto è fatto obbligo di: - promuovere e attuare ogni ragionevole iniziativa finalizzata a minimizzare i rischi e a rimuovere le cause che possono mettere a repentaglio la sicurezza e la salute dei dipendenti e dei terzi che prestano la propria attività presso la Società; - provvedere al costante e tempestivo adeguamento delle norme interne alla legislazione in materia di Salute e Sicurezza del Lavoro; - sviluppare e mantenere un rapporto di costruttiva collaborazione con le Istituzioni Pubbliche preposte ad effettuare attività di controllo in tema di Salute e Sicurezza del lavoro; - sviluppare programmi di formazione (e di informazione) specifici sulle tematiche in questione ed effettuare specifici controlli mirati a verificare l effettiva fruizione degli stessi; - effettuare periodiche attività di controllo sull effettiva applicazione delle procedure adottate in tema di Salute e sicurezza del lavoro; - adottare specifiche politiche di selezione delle società esterne cui possono essere affidati appalti di lavori/servizi; - promuovere e garantire, nella gestione di attività affidate in appalto a terzi, la cooperazione ed il coordinamento tra l attività propria della Società e quella della società appaltatrice; - garantire il rispetto della normativa in materia di organizzazione del lavoro, con particolare riferimento ai tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale del personale dipendente. 6

7 5. Procedure specifiche Il presente Modello individua le seguenti attività, considerate significative ai fini di un pieno adeguamento alle disposizioni di legge, rispetto alle quali si impone un azione di controllo e verifica, da parte del Datore di Lavoro e del Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione, ciascuno in relazione ai propri compiti: a. Nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Funzioni attribuite dal Modello b. Nomina del Medico competente c. Identificazione della struttura gerarchica ed organizzativa d. Valutazione dei rischi e predisposizione del Documento di Valutazione dei Rischi e. Aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi e degli strumenti e documenti di gestione (procedure di sicurezza, piano di miglioramento, etc.) f. Riunioni periodiche sulla sicurezza g. Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori ai fini della sicurezza h. Sorveglianza sanitaria posta in essere dal Medico Competente i. Iter procedurale in caso di infortunio. Registro degli infortuni j. Attività di sopralluogo posta in essere dal Datore di Lavoro, dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e dal Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. In generale, del compimento delle attività elencate e dei controlli sulle stesse effettuati deve essere data evidenza, mediante adeguato supporto documentale, che, ove richiesto o ritenuto comunque opportuno, deve essere trasmesso all Organismo di Vigilanza. a. Nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Funzioni attribuite dal Modello Il Datore di Lavoro nomina il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), in possesso dei requisiti professionali e delle capacità di cui all art. 32 del D.Lgs 81/2008. Il provvedimento di nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, con i relativi curricula, deve essere trasmesso, senza ritardo, all Organismo di Vigilanza. Tale adempimento viene altresì posto in essere al momento dell approvazione della presente Sezione del Modello. Del servizio di prevenzione e protezione fanno parte, oltre al Responsabile, gli Addetti al SPP, gli addetti al primo soccorso e gli addetti all antincendio. Il Servizio di Prevenzione e Protezione opera in staff al Datore di Lavoro e collabora con la struttura organizzativa aziendale ai fini della sicurezza. Il Servizio di Prevenzione e Protezione effettua la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, compreso il rischio incendio, propone l adozione di misure di adeguamento e miglioramento della sicurezza e della salubrità degli ambienti di lavoro, ne verifica l attuazione, effettuando i necessari e periodici aggiornamenti, etc. In particolare, il Responsabile del servizio, o altro soggetto da questi formalmente delegato, viene coinvolto nel processo di scelta e/o acquisto delle attrezzature di lavoro. 7

8 Le richieste al Datore di Lavoro o al suo Delegato, aventi ad oggetto la messa a disposizione delle risorse necessarie per l attuazione dei piani per la sicurezza, devono essere formulate dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e di Protezione per iscritto e contenere le motivazioni che dimostrano la necessità dell investimento. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo, che esplica nel modo di volta in volta ritenuto più opportuno, attraverso ispezioni, richieste di chiarimenti, sopralluoghi, verifiche delle procedure di sicurezza e aggiornamenti delle stesse, etc. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione mantiene evidenza di tutte le attività poste in essere. Le funzioni svolte dal Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione sono particolarmente significative ai fini di un pieno adeguamento alle disposizioni di legge: per tale ragione, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione rappresenta uno degli interlocutori principali dell Organismo di Vigilanza ed è chiamato altresì dal presente Modello a svolgere una serie di attività di verifica circa l effettiva attuazione delle misure prescritte ai fini di ridurre i rischi per i lavoratori. Il tutto in conformità a quanto previsto dalle disposizioni di legge, che affidano a tale soggetto la competenza a elaborare non solo le misure preventive e protettive e i dispositivi di protezione individuale, ma anche i sistemi di controllo di tali misure. Il Datore di Lavoro, o il suo Delegato, verifica periodicamente l attività svolta dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, sollecitando la redazione di relazioni o l indizione di specifici incontri, che gli consentano di avere contezza circa lo stato del sistema di prevenzione e protezione. Di tale attività rimane evidenza. b. Nomina del Medico competente Il Datore di Lavoro nomina il medico competente, destinato a svolgere le funzioni attribuite dalla normativa in materia di sorveglianza sanitaria dei lavoratori, di cui trasmette all Organismo di Vigilanza il provvedimento di nomina, con il relativo curriculum. Tale adempimento viene altresì posto in essere al momento dell approvazione della presente Sezione del Modello. c. Identificazione della struttura gerarchica ed organizzativa Al fine di garantire l adozione e l osservanza di tutte le misure poste a tutela dei lavoratori, la struttura organizzativa aziendale deve essere formalizzata, trasparente e caratterizzata da una chiara ripartizione dei compiti e delle responsabilità. L individuazione dei soggetti titolari di poteri decisionali, gestionali, di controllo e di spesa avviene attraverso il conferimento di deleghe da parte del Datore di Lavoro e la successiva individuazione dei Dirigenti e dei Preposti alla sicurezza. Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione redige un organigramma per la sicurezza, che indica compiti, poteri e responsabilità di tutti i soggetti investiti di incarichi nell ambito del sistema di prevenzione dal rischio infortuni e malattie professionali. Tale organigramma viene sottoposto alla approvazione da parte del Datore di Lavoro, il quale provvede altresì a verificare con cadenza periodica la "attualità" del sistema delineato. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e, per quanto di rispettiva competenza, il Responsabile Personale e Organizzazione, formulano al Datore di Lavoro osservazioni e suggerimenti con riguardo alla struttura gerarchica e organizzativa. Lo stesso Responsabile informa altresì il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione delle modifiche della struttura aziendale che possano, anche indirettamente, influire sull organigramma per la sicurezza. 8

9 d. Valutazione dei rischi e predisposizione del Documento di Valutazione dei Rischi La valutazione dei rischi aziendali e dei processi produttivi e la redazione del documento finale di valutazione dei rischi costituiscono obblighi non delegabili da parte del Datore di Lavoro. In tali attività, tuttavia, il Datore di Lavoro è adiuvato dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e dal Medico competente. e. Aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi e degli strumenti e documenti di gestione (procedure di sicurezza, piano di miglioramento, etc.) Secondo quanto stabilito dalle disposizioni di legge, il Documento di valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborato in occasione di modifiche al processo produttivo significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione devono essere aggiornate. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione verifica almeno due volte all anno che i contenuti del Documento siano ancora corrispondenti all assetto aziendale "attuale". Il Responsabile del Personale e Organizzazione informa tempestivamente il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione delle modifiche della struttura aziendale che possano, anche indirettamente, influire sull organigramma per la sicurezza. Al fine di garantire l aggiornamento del sistema aziendale della sicurezza alle novità legislative, gli Affari Legali e Societari svolgono in modo continuativo un attività di studio delle novità normative in tema di sicurezza sul lavoro, comunicando al Datore di Lavoro e al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, ogni intervento normativo che possa incidere sul Documento di Valutazione dei Rischi. Il Medico Competente e il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza possono sollecitare al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione le modifiche del Documento di Valutazione dei Rischi o degli altri documenti ritenute opportune. f. Riunioni periodiche sulla sicurezza e riunioni periodiche sulla sicurezza devono essere effettuate almeno una volta all anno. Le riunioni devono avere luogo altresì in occasione di variazioni significative delle condizioni di esposizione al rischio, anche in relazione alla programmazione e all introduzione di nuove tecnologie, che abbiano riflessi sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori. Alle riunioni partecipano: - il Datore di Lavoro o il suo Delegato; - il Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione; - il Medico Competente; - il Rappresentante per la sicurezza; - eventuali soggetti terzi, la cui presenza appaia necessaria allo scopo di una migliore disamina degli argomenti all ordine del giorno. Le riunioni hanno ad oggetto: a. lo stato di avanzamento del piano di realizzazione degli interventi e delle misure di prevenzione e protezione definite, di tipo organizzativo (informazione, formazione, 9

10 addestramento ed organizzazione del lavoro, etc) e tecnico (mezzi di protezione collettivi e individuali, procedure di sicurezza, manutenzione); b. le eventuali innovazioni o modifiche introdotte nei cicli/processi/attività di lavoro che possono comportare l insorgenza di nuove o diverse situazioni di rischio per i lavoratori; c. l attività di pianificazione organizzativa, temporale e finanziaria, coordinata tra i vari soggetti responsabili, ognuno per il proprio ruolo, volta ad attuare le misure di cui al punto sub a), con una specifica individuazione delle responsabilità; d. l idoneità dei mezzi di protezione individuali, ove gli stessi siano adottati; e. i programmi di informazione e formazione dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute e il loro stato di avanzamento; f. il controllo dell efficacia delle misure adottate dalla Società e l individuazione di eventuali sintomi di insorgenza di problemi collegati allo stress lavoro-correlato. Le riunioni vengono convocate dal Datore di Lavoro, dal suo Delegato o dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: quest ultimo ha il compito di redigere il verbale, di distribuirlo ai partecipanti e di custodirlo. Copia del verbale viene altresì trasmessa all Organismo di Vigilanza. Il Responsabile della sicurezza per i lavoratori può richiedere al Responsabile del Servizio di Prevenzione e di Protezione la convocazione di riunioni straordinarie per gravi e motivate situazioni di rischio. g. Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori ai fini della sicurezza I programmi di informazione e formazione dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute vengono elaborati dal Delegato per la salute e sicurezza del lavoro, in coordinamento con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, e approvati nel corso delle Riunioni di cui al punto che precede. In conformità a quanto disposto falla normativa, specifici corsi di formazione sono rivolti: - ai dirigenti e ai preposti; - al Responsabile e agli Addetti del Servizio di Prevenzione e Protezione; - al Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; - agli addetti alle squadre di prevenzione incendi e lotta antincendio; - agli addetti al primo soccorso e alla gestione dell emergenza. La partecipazione ai corsi è obbligatoria. Ove la formazione si tenga in aula, le firme dei presenti sono annotate in un apposito registro, custodito dal Personale e Organizzazione, che, sotto la vigilanza del Datore di Lavoro, si occupa della concreta organizzazione dei corsi. In caso di assenza per giustificato motivo, il lavoratore deve essere convocato per la riunione immediatamente successiva. La struttura Personale e Organizzazione individua modalità specifiche per lo svolgimento degli incontri, tali da consentire la partecipazione attiva dei discenti, l illustrazione di casi pratici e la possibilità di porre domande ai docenti. Il materiale utilizzato nelle attività di formazione, così come il registro su cui sono annotate le firme dei presenti, deve rimanere a disposizione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. 10

11 Quest ultimo trasmette all Organismo di Vigilanza almeno annualmente una relazione in cui riassume le modalità, le cadenze, i contenuti e i risultati delle attività di formazione. L informazione e la formazione dei lavoratori sono svolte in conformità a quanto disposto dagli artt. 36 e 37 del D.Lgs 81/2008. In particolare, la formazione deve essere impartita in occasione dell assunzione; del trasferimento o del cambiamento di mansioni; della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, e deve essere periodicamente ripetuta in relazione alla evoluzione dei rischi o all insorgenza di nuovi. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione individua i casi in cui sia opportuno ripetere i corsi formativi, ove ravvisi il ricorrere di una delle ipotesi che precedono, ovvero anche in conseguenza dell intervento di modifiche sostanziali a livello normativo. La formazione viene comunque ripetuta con cadenza triennale. h. Sorveglianza sanitaria posta in essere dal Medico Competente Il Medico Competente: 1. effettua gli accertamenti preventivi, volti a constatare l assenza di controindicazioni al lavoro cui i lavoratori sono destinati, ai fini della valutazione della loro idoneità alla mansione specifica; 2. effettua gli aggiornamenti periodici, attraverso esami clinici, biologici e indagini diagnostiche ad hoc, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprime il giudizio di idoneità alla mansione specifica. Nel caso in cui esprima un giudizio negativo sull idoneità parziale, temporanea o totale del lavoratore, ne dà immediata comunicazione per iscritto al lavoratore medesimo e al Datore di Lavoro; 3. almeno due volte all anno, effettua, congiuntamente al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, le visite periodiche dei luoghi di lavoro, redigendo apposite relazioni. Tali relazioni sono trasmesse al Datore di Lavoro e all Organismo di Vigilanza; 4. collabora e si coordina con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale, anche suggerendo modifiche al Documento di Valutazione dei Rischi; 5. sottopone a sorveglianza sanitaria i dipendenti, redigendo le cartelle sanitarie; 6. organizza, cura, gestisce e conserva la documentazione relativa allo svolgimento della Sorveglianza sanitaria; 7. partecipa alle riunioni periodiche di cui all art. 35 del D.lgs. 81 del 2008; 8. in occasione delle riunioni di cui al punto che precede, comunica ai rappresentanti per la sicurezza i risultati anonimi collettivi degli accertamenti clinici e strumentali effettuati e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati. Il Medico Competente svolge accertamenti specifici volti a evidenziare eventuali situazioni connesse allo stress lavoro-correlato. i. Iter procedurale in caso di infortunio. Registro degli infortuni Ogni notizia di infortunio deve essere immediatamente comunicata alla Direzione Personale e Organizzazione, la quale, a sua volta, provvede a darne pronta comunicazione al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. 11

12 Quest ultimo compie gli accertamenti opportuni, eventualmente chiedendo la collaborazione del Responsabile della struttura in cui l infortunio si è verificato. Qualora emerga che l infortunio sia anche indirettamente ascrivibile a lacune del sistema organizzativo a presidio della sicurezza dei lavoratori, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione avverte senza indugio il Delegato in materia di salute e sicurezza del lavoro, affinché vengano adottate le misure necessarie per scongiurare il reiterarsi dell infortunio. Quale che sia l esito della propria indagine, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione informa per iscritto l Organismo circa le valutazioni formulate quanto ai fatti accaduti. Il registro degli infortuni è gestito e custodito presso la Direzione Personale e Organizzazione, che provvede altresì alla compilazione della modulistica e agli altri adempimenti previsti dalla normativa di settore, curando la comunicazione dei dati all INAIL. Il Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione vigila sulla corretta tenuta del registro degli infortuni, indicando le correzioni da adottare. Dell attività di verifica compiuta deve rimanere debita evidenza e, nel caso si riscontrino anomalie, informazione all Organismo di Vigilanza. j. Attività di sopralluogo posta in essere dal Datore di Lavoro, dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e dal Responsabile dei lavoratori per la sicurezza Con cadenza quantomeno annuale il Datore di Lavoro o il suo Delegato compie, insieme con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, sopralluoghi finalizzati all individuazione, nei luoghi di lavoro e in relazione alle attività svolte dai lavoratori, di tutte le situazioni di potenziale pericolo per la sicurezza, l igiene del lavoro e il rischio incendio. Le situazioni critiche rilevate vengono identificate e valutate, al fine di stabilire il livello di rischio ed eliminare, ovvero ridurre, il rischio stesso attraverso l adozione di misure di prevenzione e protezione. Al termine di tali attività si approntano le modifiche al Documento di Valutazione dei Rischi ritenute opportune. A sua volta, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione pone in essere degli audit periodici sulle condizioni della sicurezza, dell igiene e del comfort dei luoghi di lavoro, anche attraverso la consultazione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. In particolare, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione focalizza la propria attenzione sulla manutenzione degli impianti tecnologici e degli impianti antincendio. In generale, il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione svolge accertamenti volti a verificare l attuazione delle misure di miglioramento, così come indicate nel Documento di valutazione dei rischi. In aggiunta alle specifiche attività allo stesso attribuite nei paragrafi che precedono, il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione sintetizza i risultati delle verifiche in una nota, che viene inviata al Datore di Lavoro, al suo Delegato e all Organismo di Vigilanza. Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza svolge regolarmente sopralluoghi negli uffici, comunicando con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ogniqualvolta ne ravvisi l esigenza. Nel caso in cui il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ritenga insufficiente l attività di prevenzione svolta dalla struttura organizzativa per la sicurezza ricorre alla ASL competente per 12

13 territorio. In tali casi si provvede a dare informazione dell avvenuto contatto con la ASL anche all Organismo di Vigilanza. Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza comunica, se del caso anche in forma riservata, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, ogni segnalazione ricevuta da parte dei lavoratori, avente ad oggetto episodi di stress lavoro-correlato. **** Al momento della stipula di contratti d appalto, d opera e di somministrazione, la Direzione Personale: 1. verifica la sussistenza dei requisiti di idoneità tecnico professionale dell appaltatore o fornitore o del lavoratore autonomo, in relazione ai lavori da affidare. Tale verifica viene svolta muovendo dalla iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato ed assumendo le informazioni ritenute opportune. La documentazione consultata viene conservata unitamente al contratto; 2. fornisce al soggetto terzo informazioni dettagliate sui rischi specifici esistenti nell ambiente in cui è destinato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività; 3. sollecita al Datore di Lavoro e al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione l elaborazione di un unico documento di valutazione dei rischi, che indichi le misure adottate per eliminare le interferenze. Tale documento è allegato al contratto; 4. cura che nel contratto siano specificamente indicati i costi relativi alla sicurezza del lavoro. In particolare, nel caso in cui sia stata indetta una gara d appalto e si sia in presenza di un offerta anomale, verifica che il valore economico sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro e al costo relativo alla sicurezza, il quale deve essere specificamente indicato e risultare congruo rispetto all entità e alle caratteristiche dei lavori, dei servizi o delle forniture, e non essere, in nessun caso, soggetto a ribasso d asta. Tali dati relativi ai costi sulla sicurezza devono essere resi accessibili, su richiesta, al rappresentante dei lavoratori ed alle organizzazioni sindacali dei lavoratori; 5. allega al contratto le procedure di sicurezza di Rai Cinema ritenute rilevanti con riguardo all espletamento dell attività lavorativa, con l obbligo per i lavoratori di attenersi a quanto in esse riportato. La Direzione Personale e Organizzazione cura l inserimento di clausole contrattuali ad hoc, volte a dare specifica rilevanza alle condizioni sopra-elencate. Nell esecuzione dei contratti d appalto, d opera e di somministrazione, i Datori di Lavoro: 1. cooperano all attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull attività lavorativa oggetto dell appalto; 2. coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell esecuzione dell opera complessiva. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione effettua delle verifiche periodiche sui contratti in corso di esecuzione, mantenendone evidenza. Qualora ravvisi difformità o anomalie, ne dà comunicazione al Datore di Lavoro e all Organismo di Vigilanza. 13

14 6. I controlli dell OdV 6.1 I responsabili interni Per quanto attiene alla funzione e alla nomina dei Responsabili Interni, si rinvia al contenuto del paragrafo 6.1 della Prima Sezione della presente Parte Speciale, in quanto applicabile. Si ribadisce inoltre come: - il ruolo di Responsabile Interno debba essere attribuito in primo luogo al Datore di Lavoro o al suo Delegato, in modo che l Organismo di Vigilanza possa essere informato delle decisioni attuate con riguardo alla sicurezza sul posto di lavoro. Tale obbligo informativo può tuttavia essere delegato al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; - il Responsabile di Prevenzione e Protezione e il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza si relazionano con l Organismo di Vigilanza con le modalità e i tempi individuati nei paragrafi che precedono; - i dipendenti sono tenuti a segnalare, per iscritto, anche tramite mail, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione i quasi incidenti o le non conformità rilevate nell espletamento delle proprie attività. A tal fine si chiarisce come per quasi incidente si intenda in questa sede un evento dal quale si sarebbe potuto verificare un infortunio, e per non conformità una qualsiasi deviazione da standard di lavoro, prassi, procedure che possa, anche indirettamente, portare ad una malattia, a danni ambientali, etc. Il Responsabile, valutata la gravità di quanto segnalato, trasmette gli atti al Delegato per la salute e sicurezza del lavoro, il quale adotta le eventuali misure correttive. Ogni comunicazione pervenuta al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione deve essere conservata in apposito archivio (anche elettronico). 6.2 Le schede di evidenza Per quanto attiene alla funzione e alle modalità di compilazione e comunicazione delle Schede di Evidenza, si rinvia al contenuto del paragrafo 6.2 della Prima Sezione della presente Parte Speciale. 6.3 Attività ispettiva e di impulso Per quanto attiene allo svolgimento delle funzioni ispettive e di impulso dell OdV, si rinvia al contenuto del paragrafo 6.3 della Prima Sezione della presente Parte Speciale. 14

RSPP - CARATTERISTICHE

RSPP - CARATTERISTICHE RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore

Dettagli

Seminario su D.Lgs.81/08

Seminario su D.Lgs.81/08 Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

Egr. Via. Mod Delega Delega delle funzioni. Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Egr. Via. Mod Delega Delega delle funzioni. Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Egr. Via Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Il sottoscritto C.F. in qualità di Datore di Lavoro della Ditta con sede in al fine di provvedere agli incombenti posti dalla

Dettagli

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,

Dettagli

CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO QUESITO RISCONTRO* Documentazione di P N NA riscontro 1. ANALISI INIZIALE Il DVR /autocertificazione e gli allegati

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE D.Lgs.81 - Introduzione D.Lgs.81 - Introduzione TITOLO I: PRINCIPI COMUNI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1: Finalità; Art. 2: Definizioni; Art. 3: Campo di

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli

LE FIGURE PER LA SICUREZZA

LE FIGURE PER LA SICUREZZA La Sicurezza in azienda LE FIGURE PER LA SICUREZZA 1 La Sicurezza in azienda Sommario 1. Organigramma per la sicurezza 2. Definizioni 3. Obblighi e compiti delle figure per la sicurezza 2 La Sicurezza

Dettagli

OBBLIGHI SICUREZZA SUL LAVORO 81/08

OBBLIGHI SICUREZZA SUL LAVORO 81/08 OBBLIGHI SICUREZZA SUL LAVORO 81/08 Obblighi Datore di Lavoro - Misure generali di tutela (D.Lgs. 81/08, art. 15)...1 Obblighi Datore di Lavoro - Delega di funzioni (D.Lgs. 81/08, art. 16)...1 Obblighi

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

Gli attori della sicurezza

Gli attori della sicurezza Gli attori della sicurezza Materiali didattici elaborati CHANGE srl Ente di Formazione Accreditato dalla Regione Emilia Romagna DG n 1182 e 255/08 Certificato UNI EN ISO 9001:2008 n 10270 20/12/05 Organizzare

Dettagli

GUIDA ALLA SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO

GUIDA ALLA SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO GUIDA ALLA SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO Il presente opuscolo vuole essere un utile guida per lavoratori, lavoratrici, datori di lavoro e i soggetti collegati al mondo del lavoro. Le informazioni contenute

Dettagli

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO

Dettagli

Datore di lavoro e il dirigente

Datore di lavoro e il dirigente Datore di lavoro e il dirigente Mancata effettuazione della Valutazione dei rischi (VDR) e adozione del documento in collaborazione con l RSPP e il MC Mancata nomina del RSPP (anche se svolto direttamente)

Dettagli

SORVEGLIANZA SANITARIA

SORVEGLIANZA SANITARIA SORVEGLIANZA SANITARIA SORVEGLIANZA SANITARIA Definizione e obiettivi Negli anni '80, nel corso di una riunione della Comunità Economica Europea, la sorveglianza sanitaria è stata definita come "la valutazione

Dettagli

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.

Dettagli

COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA

COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA BUSSOLENGO, LEGNAGO, VERONA Azienda Presenti al sopralluogo per l azienda: 1 CHECK LIST GESTIONE AZIENDALE DELLA CUREZZA 1. GESTIONE AZIENDALE DELLA CUREZZA

Dettagli

CAPITOLATO SPECIALE PER LA SICUREZZA DEL LAVORO NEI CONTRATTI D APPALTO, D OPERA O DI SOMMINISTRAZIONE

CAPITOLATO SPECIALE PER LA SICUREZZA DEL LAVORO NEI CONTRATTI D APPALTO, D OPERA O DI SOMMINISTRAZIONE ALLEGATO 6 CAPITOLATO SPECIALE PER LA SICUREZZA DEL LAVORO NEI CONTRATTI D APPALTO, D OPERA O DI SOMMINISTRAZIONE Articolo 1 Definizioni 1. Ai fini del presente Capitolato, alle seguenti espressioni sono

Dettagli

Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs. 81/2008

Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs. 81/2008 Formazione del personale Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro DATORE DI LAVORO Soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore, responsabile della organizzazione o dell unità produttiva in

Dettagli

Commissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08. Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG)

Commissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08. Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Commissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08 Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Ivo Dagazzini Rappresentante delle Regioni per la Regione Veneto Direttore

Dettagli

Protocollo D.Lgs. 231/2001 n. 11. Gestione ed elaborazione della contabilità e del bilancio di esercizio

Protocollo D.Lgs. 231/2001 n. 11. Gestione ed elaborazione della contabilità e del bilancio di esercizio Pag. 1 di 5 Sommario 2 Scopo e applicabilità... 1 3 Riferimenti... 1 4 Aree interessate... 2 5 Reati potenziali e rischi da presidiare... 2 6 Modalità operative... 2 6.1 Principi di prevenzione... 2 6.2

Dettagli

SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA L ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE AZIENDALE DIRITTI, DOVERI E SANZIONI PER I VARI SOGGETTI AZIENDALI protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL

Dettagli

SORVEGLIANZA SANITARIA E DATI TECNOPATICI

SORVEGLIANZA SANITARIA E DATI TECNOPATICI comparto edilizia movimentazione manuale dei carichi SORVEGLIANZA SANITARIA E DATI TECNOPATICI Lodi, 30/06/2015 Dr. Valerio Stori ASL LODI Requisiti del MC (laurea e specializzazione) Laurea in Medicina

Dettagli

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE?

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? 13 Salone della qualità e sicurezza sul lavoro REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? Dott. Ing. Massimo

Dettagli

Art. 1 Campo di applicazione

Art. 1 Campo di applicazione REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nell ASL Frosinone e la definizione delle modalità di esercizio dell attività per l espletamento del mandato Art.

Dettagli

Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica,

Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, Decreto Legislativo 231/2001 Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità

Dettagli

Corso di formazione per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.

Corso di formazione per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Ente di formazione accreditato dalla Regione Siciliana Corso di formazione per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Page1 Sommario 1. IL QUADRO NORMATIVO IN MATERIA

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare

Dettagli

4. Modello in tema di tutela della sicurezza sul lavoro

4. Modello in tema di tutela della sicurezza sul lavoro 4. Modello in tema di tutela della sicurezza sul lavoro 4.1 Previsioni del d.lgs. 81/2008 Il d.lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 ha sostanzialmente innovato la legislazione in materia di sicurezza e salute

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Modalità d esercizio della funzione di preposto Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione

Dettagli

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione Pagina 1 di 6 INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2. RIFERIMENTI...2 3. SIGLE E DEFINIZIONI...2 4. RESPONSABILITÀ...2 5. PROCEDURA...3 5.1 GENERALITÀ...3 5.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI E VERIFICA DELLA

Dettagli

Dlgs N 81 del 9 aprile 2008

Dlgs N 81 del 9 aprile 2008 Dlgs N 81 del 9 aprile 2008 Definizioni -Datore di Lavoro: il titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore. Ha la responsabilità dell organizzazione o dell unità produttiva in quanto esercita i poteri

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 8 Cagliari CONVENZIONE

AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 8 Cagliari CONVENZIONE AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 8 Cagliari CONVENZIONE Convenzione tra l Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari e il Comune di Monastir per la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro D. Lgs. n. 81/08.

Dettagli

LA REALTA PIEMONTESE

LA REALTA PIEMONTESE LA REALTA PIEMONTESE Annalisa Lantermo S.Pre.S.A.L. TO1 Convegno Nazionale DIAGNOSI DELLA INFEZIONE TUBERCOLARE LATENTE: LUCI E OMBRE Torino, 20-21 settembre 2012 CAMPO DI APPLICAZIONE D.Lgs. 81/08 (art.

Dettagli

Allegato 3. Indice generale 1. OGGETTO DEL SERVIZIO... 3 2. SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO... 5 3. OBBLIGHI DEL BROKER... 5 4. OBBLIGHI DI ANSF...

Allegato 3. Indice generale 1. OGGETTO DEL SERVIZIO... 3 2. SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO... 5 3. OBBLIGHI DEL BROKER... 5 4. OBBLIGHI DI ANSF... AGENZIA NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLE FERROVIE CAPITOLATO SPECIALE Procedura aperta per l affidamento del servizio di brokeraggio assicurativo per le esigenze dell Agenzia Nazionale per la Sicurezza

Dettagli

REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M.

REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M. REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M. 363/98 Art. 1 DATORE DI LAVORO 1. Il Rettore, quale rappresentante

Dettagli

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. Sede operativa via Ricasoli, 9-50122 Firenze Sede Legale via de' Martelli 8-50129 Firenze Tel. 055 271731 - Fax 055 214720 http://www.cesvot.it Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana

La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana Consultazione e partecipazione degli RLS D.Lgs. 626/94 Ruolo RLS Introduce novità per la tutela del lavoratore che ha adesso anche maggiori

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

I Soggetti della prevenzione in azienda: compiti, obblighi, responsabilità

I Soggetti della prevenzione in azienda: compiti, obblighi, responsabilità I Soggetti della prevenzione in azienda: compiti, obblighi, responsabilità Perché e come implementare un SGSL nei luoghi di lavoro Seminario del 10 marzo 2010 1 COMPITI DEL D.d.L. E DEL DIRIGENTE (art.18,

Dettagli

I soggetti del Sistema di Prevenzione Aziendale. Compiti, obblighi, responsabilità civili e penali

I soggetti del Sistema di Prevenzione Aziendale. Compiti, obblighi, responsabilità civili e penali Corso di Progettazione e Organizzazione della Sicurezza nel Cantiere - prof. arch. Renato G. Laganà I soggetti del Sistema di Prevenzione Aziendale. Compiti, obblighi, responsabilità civili e penali TITOLO

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

La tutela della salute negli ambienti di lavoro. La Sorveglianza Sanitaria ai sensi del D.Lgs. 81/2008

La tutela della salute negli ambienti di lavoro. La Sorveglianza Sanitaria ai sensi del D.Lgs. 81/2008 La tutela della salute negli ambienti di lavoro La Sorveglianza Sanitaria ai sensi del D.Lgs. 81/2008 D.Lgs. 81/2008 Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Art. 18. Obblighi del datore di lavoro

Dettagli

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA

Dettagli

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO COMPITI DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) Ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (D. Lgs. 81/08) 1. Fatto salvo quanto

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione

Dettagli

MODALITA DI ATTUAZIONE ALL INTERNO DELLA PROVINCIA DI NAPOLI DELLE DISPOSIZIONI DI CUI AL DECRETO LEGISLATIVO N. 81 DEL 9 APRILE 2008 E S.M.

MODALITA DI ATTUAZIONE ALL INTERNO DELLA PROVINCIA DI NAPOLI DELLE DISPOSIZIONI DI CUI AL DECRETO LEGISLATIVO N. 81 DEL 9 APRILE 2008 E S.M. Provincia di Napoli MODALITA DI ATTUAZIONE ALL INTERNO DELLA PROVINCIA DI NAPOLI DELLE DISPOSIZIONI DI CUI AL DECRETO LEGISLATIVO N. 81 DEL 9 APRILE 2008 E S.M.I. IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA

Dettagli

MOGS per le piccole e medie imprese: le novità introdotte dal D.M. 13 febbraio 2014. Dott.ssa Fabiana Maria Pepe

MOGS per le piccole e medie imprese: le novità introdotte dal D.M. 13 febbraio 2014. Dott.ssa Fabiana Maria Pepe MOGS per le piccole e medie imprese: le novità introdotte dal D.M. 13 febbraio 2014. Dott.ssa Fabiana Maria Pepe Con il decreto ministeriale 13 febbraio 2014 trovano attuazione le procedure semplificate

Dettagli

Compiti in materia di sicurezza (SAFETY)

Compiti in materia di sicurezza (SAFETY) Compiti in materia di sicurezza (SAFETY) DATORE DI LAVORO: DIRIGENTE SCOLASTICO RSPP MEDICO COMPETENTE RLS ASPP LAVORATORI: PERSONALE SCOLASTICO IL DATORE DI LAVORO è colui che esercita l attività sulla

Dettagli

La gestione degli aspetti di H&S nei contratti d appalto e d opera nei processi di acquisizione di beni e servizi

La gestione degli aspetti di H&S nei contratti d appalto e d opera nei processi di acquisizione di beni e servizi La gestione degli aspetti di H&S nei contratti d appalto e d opera nei processi di acquisizione di beni e servizi Direzione Safety, Security & Facilities Safety Department Milano, 15 dicembre 2008 Evoluzione

Dettagli

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare Prevenzione e promozione della sicurezza Lavoro sicuro 1 LAVORO SICURO 2 1. Sicurezza: i provvedimenti

Dettagli

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO Il D.lvo 81/2008 e le novità introdotte dagli Accordi Stato-Regione del 21 dicembre 2011 Accordo Stato- Regioni Attuazione delle disposizioni del

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

Collaborazione con aziende terze:

Collaborazione con aziende terze: Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di

Dettagli

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Procedura Monitoraggio salute e del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE, RSPP,

Dettagli

LE MODALITÀ DI ADEMPIMENTO AGLI OBBLIGHI SULLA SICUREZZA NELLE AGENZIE IMMOBILIARI.

LE MODALITÀ DI ADEMPIMENTO AGLI OBBLIGHI SULLA SICUREZZA NELLE AGENZIE IMMOBILIARI. LE MODALITÀ DI ADEMPIMENTO AGLI OBBLIGHI SULLA SICUREZZA NELLE AGENZIE IMMOBILIARI. Slide 1 SOGGETTI PRINCIPALI DATORE DI LAVORO MEDICO COMPETENTE RESPONSABILE E ADDETTI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Dettagli

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA

Dettagli

LA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

LA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI LA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Università degli Studi-Azienda Ospedaliera di Verona Servizio di Prevenzione e Protezione Dott Claudio Soave RSPP Dr Claudio Soave 1 APPROCCIO METODOLOGICO Individuare

Dettagli

Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che:

Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che: OGGETTO: Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Con la presente la sottoscritta impresa con sede in Via...::::: Informa

Dettagli

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale Sorveglianza e misurazioni del SG S&SL Indice: 1.0 Scopo e Generalità 2.0 Identificazione delle aree/attività soggette al monitoraggio 3.0 Pianificazione ed esecuzione dei monitoraggi e delle misurazioni

Dettagli

Programma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto

Programma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto Programma di formazione, informazione e addestramento del personale addetto Approvato dal Dirigente Scolastico: ing. Michele Nicastri Verificato dal RSPP: ing. Di Pietro Angelo Presa visione del RLS aziendale:

Dettagli

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI REGOLAMENTO COMMISSIONE NAZIONALE FORMAZIONE SICUREZZA LAVORO VISTO lo Statuto

Dettagli

Le regole e i modelli organizzativi

Le regole e i modelli organizzativi Dipartimento Tecnologie di Sicurezza Ex ISPESL Le regole e i modelli organizzativi Luigi Monica 29 Marzo 2011 Modelli di organizzazione e di gestione Riferimenti tecnici sui modelli di organizzazione e

Dettagli

Dott. Giuseppe Smecca. RSPP ASP Ragusa. Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

Dott. Giuseppe Smecca. RSPP ASP Ragusa. Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Dott. Giuseppe Smecca RSPP ASP Ragusa Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia 1 Decreto legislativo n.81 del 9 aprile 2008, Testo coordinato con il d.lgs. 3 agosto 2009, n. 106 TESTO

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA CONVOCAZIONE ASSEMBLEA Con la presente si convoca l assemblea generale dei lavoratori per il giorno / / alle ore : presso la sede legale dell azienda sita in Via n a ( ) per discutere e re in merito ai

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli

Nomina delle figure del sistema sicurezza della scuola

Nomina delle figure del sistema sicurezza della scuola Nomina delle figure del sistema sicurezza della scuola Il dirigente scolastico, nel suo ruolo di Datore di lavoro ai sensi dell art. 17, comma 1, lettera b del D.Lgs. 81/2008, è obbligato (si tratta di

Dettagli

1. Nomina delle figure preposte alla sicurezza e gli addetti all emergenza (figure sensibili)

1. Nomina delle figure preposte alla sicurezza e gli addetti all emergenza (figure sensibili) SiRVeSS LINEE DI INDIRIZZO E CRITERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE A SCUOLA a cura del gruppo di lavoro Gestione della sicurezza del SiRVeSS (in corsivo le indicazioni non previste dalla normativa) Il Dirigente

Dettagli

Servizio di prevenzione e protezione dai rischi

Servizio di prevenzione e protezione dai rischi Servizio di prevenzione e protezione dai rischi Il DATORE di lavoro DESIGNA (oppure) INCARICA NOMINA Servizio INTERNO di prevenzione e protezione Servizio ESTERNO di consulenza alla sicurezza MEDICO competente

Dettagli

L IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO: I PROTOCOLLI DI CONTROLLO E I FLUSSI INFORMATIVI

L IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO: I PROTOCOLLI DI CONTROLLO E I FLUSSI INFORMATIVI L IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO: I PROTOCOLLI DI CONTROLLO E I FLUSSI INFORMATIVI Workshop Gli organismi di vigilanza ex D.Lgs 231/2001 in ambito cooperativo: esperienze a confronto Paolo Maestri Unilab

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

Parte speciale Reati in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro

Parte speciale Reati in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro Parte speciale Reati in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs 231/2001 APPROVAZIONE L Amministratore delegato Il Presidente

Dettagli

Normativa e organizzazione della sicurezza a scuola CORSO DI FORMAZIONE REFERENTI DI PLESSO PER LA SICUREZZA. Unità didattica 1.2

Normativa e organizzazione della sicurezza a scuola CORSO DI FORMAZIONE REFERENTI DI PLESSO PER LA SICUREZZA. Unità didattica 1.2 Normativa e organizzazione della sicurezza a scuola Unità didattica CORSO DI FORMAZIONE REFERENTI DI PLESSO PER LA SICUREZZA 1.2 Obblighi in capo al DS/DL (art. 18 del D.Lgs. 81/08) Si possono così riassumere:

Dettagli

quanto soggetto titolare del che ha la responsabilità dell impresa o dell unità produttiva con poteri È necessario che il RLS abbia chiaro chi sono i

quanto soggetto titolare del che ha la responsabilità dell impresa o dell unità produttiva con poteri È necessario che il RLS abbia chiaro chi sono i CONOSCERE E PREVENIRE per lavorare SENZA pericoli Modulo Formativo per RLS I SOGGETTI della PREVENZIONE e le RELAZIONI ultimo aggiornamento - ottobre 2008 Chi sono i SOGGETTI della prevenzione in azienda?

Dettagli

PARTE SPECIALE Sezione VII. Sicurezza e salute sul lavoro

PARTE SPECIALE Sezione VII. Sicurezza e salute sul lavoro PARTE SPECIALE Sezione VII Sicurezza e salute sul lavoro PARTE SPECIALE Sezione VII Sommario 1.Le fattispecie dei reati presupposto (Art. 25 septies D. Lgs. 231/01)... 3 2.Processi Sensibili... 4 3.Regole

Dettagli

LE PERSONE COINVOLTE. Ha i principali obblighi nei riguardi della salute e della sicurezza dei lavoratori durante il lavoro.

LE PERSONE COINVOLTE. Ha i principali obblighi nei riguardi della salute e della sicurezza dei lavoratori durante il lavoro. Sicurezza Sul Lavoro LE PERSONE COINVOLTE IL DATORE DI LAVORO Ha i principali obblighi nei riguardi della salute e della sicurezza dei lavoratori durante il lavoro. Datore di lavoro è il titolare del rapporto

Dettagli

INCIDENTI, EVENTI ACCIDENTALI, NON CONFORMITÀ, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE

INCIDENTI, EVENTI ACCIDENTALI, NON CONFORMITÀ, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE Azioni correttive e preventive 1 10/01/08 1 9 INCIDENTI, EVENTI ACCIDENTALI, NON CONFORMITÀ, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI 4.

Dettagli

Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST

Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST 1 Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti (art.37 d.lgs.81/08) 1. Il

Dettagli

GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL MOD. OT/20

GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL MOD. OT/20 GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL MOD. OT/20 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 delle Modalità di Applicazione delle Tariffe dei Premi (D.M. 12.12.2000) nei primi due anni

Dettagli

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSSL) A SCUOLA

CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSSL) A SCUOLA CHECK-LIT PE LA VALUTAZIONE DEL ITEMA DI GETIONE DELLA ALUTE E ICUEZZA UL LAVOO (GL) A CUOLA Ambito e voce da valutare i No Parz. //O Nomine e aspetti formali 1. E stato nominato il esponsabile del ervizio

Dettagli

Regolamento concernente la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. n. 626 del 19 settembre 1994 e del D.M. 363/98.

Regolamento concernente la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. n. 626 del 19 settembre 1994 e del D.M. 363/98. Regolamento concernente la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. n. 626 del 19 settembre 1994 e del D.M. 363/98. Art. 1 - Datore di lavoro 1. Il Rettore, quale Rappresentante legale

Dettagli

SICUREZZA SUL LAVORO: OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO

SICUREZZA SUL LAVORO: OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO SICUREZZA SUL LAVORO: OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Artt. 28, 29, 34 e 37 del D.Lgs n. 81/2008 Accordi 21 dicembre 2011 in Conferenza Permanente tra Stato e Regioni e

Dettagli

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008 DECRETO LEGISLATIVO n. 81 del 9 aprile 2008 UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO

Dettagli