Bilancio di energia e CO 2 del Comune di Pomezia

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1 Bilancio di energia e CO 2 del Comune di Pomezia Luglio 212 Elaborato da Alleanza per il Clima Italia

2 Indice Indice... 2 Indice delle figure... 3 Indice delle tabelle... 4 Introduzione Il Bilancio di CO 2 di Pomezia sintesi esecutiva Il bilancio energetico e di CO Definizione, obiettivi e problemi metodologici Lo strumento ECORegion ECORegion - uno strumento per agire I dati del bilancio e la funzione Community Il bilancio energetico e di CO 2 del Comune di Pomezia Contesto generale Le emissioni nel settore Trasporti, quantificazione e valutazione Le emissioni nel settore Residenziale, quantificazione e valutazione Le emissioni nel settore Economia, quantificazione e valutazione Riepilogo numerico consumi energetici ed emissioni di CO Le emissioni dell ente Comune di Pomezia Raccolta dati Elaborazione dei dati Involucro edilizio Consumi di energia per uso calore Consumi di energia elettrica Uso di carburanti per autotrazione Fonti rinnovabili di energia Emissioni di CO 2 dovute all ente comunale medesimo Principali aree d intervento e suggerimenti per il futuro Suggerimenti per il futuro monitoraggio dei dati Conclusioni Appendice

3 Indice delle figure Figura 1 - Andamento delle emissioni di CO 2 dovute ai consumi energetici procapite del comune di Pomezia ( )... 7 Figura 2 - Evoluzione demografica del Comune di Pomezia Fonte ISTAT Figura 3 - Quadro sintetico e numerico di Pomezia Fonte ISTAT Figura 4 - Consumo energetico finale procapite per vettore nel Comune di Pomezia ( ) Figura 5 - Emissioni di CO 2 procapite nel Comune di Pomezia (con fattori LCA) ( ) Figura 6 - Emissioni di CO 2 totali del territorio nel Comune di Pomezia (con fattori LCA) suddivise per settori di consumo ( ) Figura 7 - Consumi energetici finali procapite comunali suddivisi per settori ( ) Figura 8 - Emissioni di CO 2 del territorio comunale dovute al settore dei trasporti per carburante ( ) Figura 9 - Emissioni di CO 2 procapite e per categoria di veicolo nel settore trasporti del Comune di Pomezia ( ) Figura 1 - Andamento della costruzione di nuovi edifici abitativi nel Comune di Pomezia Fonte dati censimento ISTAT Figura 11 - Distribuzione del patrimonio edilizio per periodo di costruzione, anno 21: confronto comune, provincia, regione, Italia (%) - Fonte: ISTAT Figura 12 - Numero di abitatazioni nel Comune di Pomezia dal 1991 al 21 Fonte dati censimenti ISTAT 1991 e Figura 13 - Abitazioni occupate da persone residenti con impianto di riscaldamento per tipo di combustibile o energia che alimenta l'impianto di riscaldamento Provincia di Roma dati Censimento Figura 14 - Consumo energetico finale procapite nel settore residenziale (famiglie) per vettore nel Comune di Pomezia ( ) Figura 15 - Emissioni di CO 2 procapite nel settore residenziale (famiglie) per vettore nel Comune di Pomezia ( ) Figura 16 - Consumo energetico finale procapite nel settore Economia per vettore energetico nel Comune di Pomezia ( ) Figura 17 - Emissioni di CO 2 procapite nel settore Economia per subsettore nel Comune di Pomezia ( ) Figura 18 - Ripartizione percentuale per settori delle emissioni di CO 2 del Comune di Pomezia (28) Figura 19 - Ripartizione per settori delle emissioni di CO 2 del Comune di Pomezia (28) Figura 2 - Ripartizione dei consumi di energia elettrica per destinazione d uso Figura 21 - Ripartizione dei consumi di energia elettrica per tipologia di edifici Figura 22 - Emissioni di CO 2 per vettori relative all ente comunale per consumi elettrici, uso calore e carburanti Figura 23 - Emissioni di CO 2 per sub-settori relative all ente comunale per consumi elettrici e uso calore Figura 24 - Emissioni di CO 2 per carburanti di veicoli appartenenti all ente comunale Figura 25 - Ripartizione dei consumi di energia primaria per destinazione d uso Figura 26 - Ripartizione dei consumi di energia finale degli edifici comunali per destinazione d uso

4 Indice delle tabelle Tab. 1 - Popolazione residente che si sposta giornalmente per luogo di destinazione - Fonte Censimento Tab. 2 - Popolazione, autovetture e veicoli nelle Regioni (anno 29) Fonte: ISTAT - Bollettino mensile, ACI - Statistiche automobilistiche... 2 Tab. 3 - Popolazione, autovetture e veicoli in alcuni Comuni (anno 29) Fonte: ISTAT - Bollettino mensile, ACI - Statistiche automobilistiche... 2 Tab. 4 - Indice dei consumi residenziali in kwh/mq per usi elettrici e termici nel settore residenziale (Dati per l Italia da ECORegion Modello Paese Italia) Tab. 5 - Numero di unità locali e addetti secondo le categorie ATECO 27 Fonte: Registro ASIA Tab. 6 - Consumi elettrici stimati per il territorio comunale di Pomezia Tab. 7 - Emissioni di CO 2 dovute ai consumi elettrici per il territorio comunale di Pomezia Tab. 8 - Consumi termici stimati per il territorio comunale di Pomezia Tab. 9 - Emissioni di CO 2 dovute ai consumi termici per il territorio comunale di Pomezia Tab. 1 - Consumi finali di carburanti per il territorio comunale di Pomezia anche consumi indiretti Tab Emissioni di CO 2 dovute ai consumi di carburanti per trasporti nel territorio comunale di Pomezia

5 Introduzione Sappiamo come limitare le emissioni di gas serra. Abbiamo una buona idea dei costi - e questi sono affrontabili. L unica cosa di cui abbiamo bisogno è la volontà politica. Paul Krugman Premio Nobel per l Economia Con delibera del Consiglio Comunale N. 47 del 3/8/21 il Comune di Pomezia ha aderito al Covenant of Mayors, iniziativa della DG Energia della Commissione europea e ha sottoscritto gli impegni che forniscono un quadro di riferimento per la politica energetica e del clima del Comune. Gli impegni sono, tra gli altri: Riduzione delle emissioni di CO 2 di oltre il 2% entro il 22 Presentare il Piano di Azione per l Energia Sostenibile (SEAP) entro un anno dall adesione formale al Patto dei Sindaci Presentare, su base biennale, un Rapporto sull attuazione ai fini di una valutazione, includendo le attività di monitoraggio e verifica L obiettivo ambizioso della Commissione europea significa per il Comune di Pomezia avviare delle azioni decise di uscire da un economia e una società basata sul fossile con un primo passo quantificabile verso una civiltà solare. Va sottolineato l aspetto quantitativo perché finora molte delle azioni nel campo delle energie rinnovabili, dell efficienza energetica, della mobilità sostenibile in Italia avevano più che altro una valenza qualitativa e un carattere simbolico. Per poter stabilire delle priorità e fare una stima dell impatto quantitativo delle proprie misure verso un economia e una società post-fossile servono conoscenze sull andamento del passato e sullo stato attuale, compito preciso del bilancio di CO 2 del Comune di Pomezia. Il presente documento presenta un bilancio dei consumi energetici e delle rispettive emissioni di CO 2 e offre un quadro di riferimento per la politica energetica e del clima del Comune di Pomezia. Per rispondere agli impegni presi ci vogliono delle azioni decisive nell uso razionale dell energia e nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nelle forme di mobilità. Il bilancio fa presente i settori d intervento di priorità e soprattutto in che ordine di grandezza si devono muovere le riduzioni per rispondere agli impegni presi. Gli autori di questo documento sono convinti che le trasformazioni verso un territorio low carbon - un territorio che riduce il consumo di energia da fonti fossili e aumenta l efficienza e la quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili, che basa il trasporto di persone e merci su forme sostenibili di mobilità e riduce drasticamente il consumo del suolo - sono ormai sull ordine del giorno. La differenza tra un comune ben governato e amministrato e un comune che non sa cogliere i segnali del tempo sta proprio nella differenza tra una politica locale che progetta ed esegue consapevolmente i passi verso un economia verde e un territorio low carbon e una politica solo reattiva a delle dinamiche ormai inevitabili imposte dal mercato mondiale dell energia, da emergenze di rifornimento, da obblighi comunitari o nazionali di protezione del clima, o altro. Il bilancio di CO 2 del Comune di Pomezia si inserisce in questa pianificazione e prassi verso uno sviluppo sostenibile con la proposta di prendere le emissioni di CO 2 come una variabile guida per la definizione di priorità e per il dimensionamento degli interventi. La responsabilità per il clima mondiale è solo un aspetto, per quanto importante, di questa politica. Un altro 5

6 aspetto importante più immediato è di ridurre la dipendenza dai carburanti fossili per aumentare la sicurezza energetica, migliorare la qualità ambientale e rafforzare il tessuto economico del territorio. Gli autori sono anche convinti che una politica incisiva e coerente di mitigazione avrà anche importanti effetti di adattamento e renderà il territorio di Pomezia più resiliente. Il bilancio di CO 2 si inserisce organicamente nel Progetto Strategico della Provincia di Roma che punta su cinque assi per rendere il territorio capace di futuro. L andamento delle emissioni di CO 2 senza dubbio è un forte indicatore del benessere ecologico e si presta per monitorare lo sviluppo della Capitale metropolitana, Comune per Comune, fornendo un supporto cruciale al processo decisionale. L utilizzo del software ECORegion per il calcolo del bilancio inserisce il Comune di Pomezia in una comunità in forte crescita di enti locali che vogliono basare la loro politica del clima su valori paragonabili tra di loro. A luglio 212 sono più di 8 comuni in Germania e Svizzera che usano questo software per redigere i propri bilanci di CO 2 e più di 13 in Italia. Visto che esistono metodologie diverse ma tutte corrette di calcolare le emissioni sembra importante di trovare un accordo su una metodologia di riferimento nell interesse della paragonabilità. L Alleanza per il Clima ha sviluppato a tale proposito in collaborazione con l azienda svizzera Ecospeed il software ECORegion che ha anche trovato nell ambito del Patto dei Sindaci il riconoscimento ufficiale della Commissione europea. Il bilancio di CO 2 fornisce la base per l elaborazione del Piano di Azione Energia sostenibile stabilendo la linea base, le emissioni di partenza e indicando in prima approssimazione quali sono i campi d intervento più promettenti. Le pagine che seguono vogliono fornire le indicazioni e conoscenze a tale proposito. Si tratta di un work in progress che dovrebbe trovare la sua continuità in un monitoraggio sempre meno impegnativo con l istituzionalizzazione dei meccanismi di raccolta dati come descritto nell ultima parte del rapporto. Un monitoraggio che con il tempo fornirà dati di qualità sempre migliori in modo da avvicinare sempre più i bilanci alla realtà locale. Con i rapporti biennali sull implementazione del Piano di Azione Energia Sostenibile questo bilancio vedrà tre-quattro aggiornamenti a livelli più alti di precisione. Anche se alla sua realizzazione le linee guida della Commissione europea non sono ancora uscite, le caratteristiche della metodologia già usata con il bilancio di CO 2 del Comune di Pomezia dovrebbe rispondere pienamente ai criteri che saranno stabiliti. Importante che il Comune di Pomezia continui la raccolta dei dati territoriali per garantire la base cognitiva del processo decennale del Patto dei Sindaci. Alleanza per il Clima Italia luglio 212 6

7 1 Il Bilancio di CO 2 di Pomezia sintesi esecutiva Il Comune di Pomezia con l adesione al Patto dei Sindaci ha preso l impegno di ridurre le emissioni di CO 2 di almeno il 2% entro il 22. Individuando l anno 24 (anno di cui si ha una maggiore quantità di dati a disposizione) come anno base per il calcolo della riduzione, per avere una diminuzione delle emissioni procapite del 2% nei prossimi 1 anni, si dovrebbe passare dalle circa 12,4 tonnellate procapite di CO 2 del 24 ad al massimo 9,9 tonnellate di CO 2 nel 22. A tale scopo sarà necessario monitorare i consumi energetici comunali nei vari settori di domanda con costanza ed efficacia, proseguendo il lavoro iniziato e approfondendo il dettaglio e la conoscenza degli utilizzi energetici nel territorio di Pomezia. Figura 1 - Andamento delle emissioni di CO 2 dovute ai consumi energetici procapite del comune di Pomezia ( ) 7

8 Lo strumento ECORegion si presta in modo particolare per un lavoro continuo di avvicinamento del bilancio di CO 2 alla realtà territoriale, con sempre più dati inseriti bottom up, invece che top down. Sarebbe quindi lecito aspettarsi un progressivo miglioramento del bilancio del Comune di Pomezia. Il quadro delle emissioni di CO 2 dovute al settore energetico nel Comune di Pomezia si caratterizza, come si vedrà in seguito, per un valore superiore alla media nazionale e con un trend in decrescita, come in generale per l Italia negli ultimi anni. La figura 1 potrebbe dare l impressione sbagliata che l obiettivo di riduzione sia di fatto già raggiunto. Il grafico trae in inganno per due ragioni. La prima è l inaffidabilità dai dati del periodo che sono da considerarsi preliminari poiché si basano ancora su valori stimati dagli anni precedenti. La seconda è la crisi economica attuale che ha portato, come evidenzia anche il grafico, a una drastica diminuzione delle emissioni nel settore economico mentre negli altri due settori Famiglie e Trasporto i consumi e le emissioni continuano a crescere. La sfida sarà quindi coniugare ad una auspicabile ripresa economica il non fare coincidere la crescita della ricchezza con un aumento dei consumi energetici e delle emissioni. Sarà necessaria una pianificazione precisa e un attuazione decisa per creare le basi di un aumento del benessere senza la crescita dei consumi energetici. 8

9 2 Il bilancio energetico e di CO Definizione, obiettivi e problemi metodologici Per realtà territoriali circoscritte e nel caso del comune di Pomezia, non esiste un bilancio di CO 2, ovvero non esiste un metodo univoco e adeguatamente garantito per redigere un bilancio di questo tipo, non al pari, per intenderci, di quanto avviene per il territorio nazionale. Su scala comunale ad esempio ha semplicemente poco senso isolare il sistema e immaginare di fare una valutazione delle emissioni effettivamente e direttamente prodotte nel territorio, e su queste fare un bilancio. Infatti, se pure tecnicamente un operazione di questo tipo sarebbe inoppugnabile, per valutare la CO 2 di un dato territorio anche come indicatore di sostenibilità, dovremmo metodologicamente preoccuparci delle responsabilità delle emissioni e non solo della loro causalità, e inoltre occorre analizzare con chiarezza come e dove l utente a cui si rivolge il bilancio può intervenire per migliorare la situazione. Ci interessano quindi le emissioni che potenzialmente possono essere influenzate dagli attori locali. In tale prospettiva ha poco senso un bilancio che applica in modo astratto il principio territorialità contabilizzando tutte le emissioni che nascono entro i propri confini in modo che un comune attraversato da un autostrada oppure da rotte di linee di trasporto aereo sarebbe gravato per la propria porzione di territorio interessata da emissioni di CO 2 di cui non è assolutamente responsabile e per le quali non ha modo di agire in maniera diretta. In realtà esistono molti principi e metodi su cui basare un bilancio di CO 2, ciascuno dei quali presenta vantaggi e svantaggi: ad esempio si può calcolare il proprio bilancio partendo dai dati di consumo dell energia finale (al netto delle perdite di trasformazione, trasporto e produzione), oppure si possono valutare i consumi energetici in termini di energia primaria, oppure ancora si può effettuare il calcolo tenendo conto dei fattori LCA (Life Cycle Assessment) dei prodotti energetici. In tutti i casi tuttavia il problema metodologico principale è l incapacità di poter chiudere un territorio, come potrebbe essere un comune, e di considerarlo come sistema isolato. In un territorio comunale, provinciale o regionale, quello che si produce e quello che si consuma dipende fortemente dagli scambi con l esterno ed è dunque una grave perdita di informazioni omettere i consumi locali di cui un territorio è comunque responsabile, si tratta della cosiddetta energia grigia, ovvero di quell energia che è stata utilizzata in altri luoghi per produrre quel determinato prodotto energetico e consentirne l utilizzo finale. 2.2 Lo strumento ECORegion Con le emissioni di CO 2 al centro di una politica di sostenibilità del territorio diventano cruciali uno strumento e una metodologia che permettono di redigere un bilancio di questo gas serra con metodi chiari e uniformi, costi contenuti e risultati paragonabili. ECORegion è nato su impulso di comuni e cantoni svizzeri proprio per rispondere a queste esigenze. Si tratta di un software online, che consente di calcolare con cadenza annuale il bilancio di CO 2 e di consumi energetici del proprio territorio e del proprio ente. Lo strumento è in pratica una macchina di calcolo che utilizza per l elaborazione sia dati di default (top-down) desunti dal modello nazionale, che dati propri locali (bottom-up) calcolati o reperiti in proprio dagli utenti. Con questo metodo si realizza uno strumento flessibile che approssima e integra i dati mancanti e che in definitiva permette di conoscere e monitorare l andamento delle emissioni di CO 2 dovute ai consumi energetici del territorio di riferimento. I consumi e le relative emissioni sono suddivisi in quattro macro settori: Trasporti, Economia, Residenziale e Settore pubblico e per tutti ECORegion permette la ricostruzione della serie storica , con la possibilità di costruire scenari per gli anni futuri. 9

10 Il software consente poi l archiviazione online e la distinzione della parte del bilancio calcolata con dati locali da quella elaborata sulla base di indicatori. I risultati possono essere calcolati come totali o parziali attivando un gran numero di filtri, possono essere rappresentati in numerosi modi come tabelle o grafici e importati sul proprio calcolatore per gli usi più vari. Il Metodo ECORegion si propone di essere, come spesso accade, una soluzione ibrida che, pur mantenendosi all interno dei parametri dei bilanci nazionali e delle linee guida IPCC, utilizza elementi di differenti principi, sempre seguendo l obiettivo di fornire il più possibile uno strumento utile e utilizzabile per gli attori locali e territoriali e in particolar modo per chi come amministratore è chiamato a gestire e organizzare il territorio e le sue attività. 2.3 ECORegion - uno strumento per agire Per la redazione di un bilancio di CO 2 comunale occorre tenere in debita considerazione l effettiva reperibilità dei dati necessari a implementare il bilancio. Non interessa creare un bilancio una tantum, ma creare uno strumento utile anche al monitoraggio dei dati di bilancio ed è quindi necessaria la caratteristica di replicabilità negli anni. I comuni molto spesso non hanno una grande disponibilità di risorse da destinare alla redazione di un bilancio di questo tipo, serve dunque una forma leggera, a basso costo, che coinvolga più che altro risorse interne all ente territoriale. Una parte consistente del futuro lavoro consisterà proprio nell organizzare la raccolta dei dati, di istituzionalizzarla in qualche misura, sulla base dell esperienza fatta negli ultimi mesi con l elaborazione del bilancio di CO 2 sotto mano. L argomento sarà ripreso nelle conclusioni a questo lavoro. Inoltre il software permette di creare due differenti bilanci, il primo denominato Bilancio iniziale viene calcolato semplicemente inserendo i dati dello storico sul numero di abitanti e occupati per sezione economica. Si tratta di un primo bilancio di lavoro di tipo top-down, utile come base e guida per il lavoro successivo, che elabora le emissioni di CO 2 locali sulla base dei dati del modello nazionale, associando quindi ai dati locali di abitanti e occupati i dati e i fattori nazionali di emissione. Partendo da questo bilancio iniziale gli utenti possono sovrascrivere i dati top-down con i propri dati bottom-up per gli anni che hanno a disposizione e quindi ridefinire e specificare passo per passo il bilancio in modo che sia più aderente alla reale situazione territoriale. 1

11 2.4 I dati del bilancio e la funzione Community Oltre ad abitanti e occupati, che definiscono il quadro socio-economico, gli altri dati che compongono gli input per definire il Bilancio di CO 2 sono i consumi energetici dei vari settori e per i differenti tipi di fonte utilizzata, e quelli riferiti ai volumi di traffico, che all occorrenza, vista l impossibilità di reperire dati precisi a livello locale, si possono valutare tramite degli indicatori come ad esempio il parco veicoli circolante. In generale il software permette sempre di personalizzare i valori che compongono il bilancio oppure, in assenza di fonti valide, di utilizzare quelli del modello Italia. Anche in passato sono stati elaborati in Europa e in Italia bilanci di CO 2 locali e territoriali. Dalla metà degli anni novanta Regioni, Länder, Province e alcuni Comuni hanno cominciato a quantificare le emissioni di CO 2 nel proprio territorio e sono numerosi gli esempi di bilanci fatti con grande scrupolo metodologico e una impegnativa raccolta dati. Il principale difetto tuttavia è la loro non-paragonabilità e replicabilità a causa di metodologie complesse e diverse tra loro. ECORegion costituisce in tal senso un grande passo in avanti con una comune procedura per la raccolta dei dati e una unica metodologia per il calcolo dei dati. Inoltre il software offre l opzione di costituire delle comunità intenzionali. La Provincia di Roma ha istituito la prima Community ECORegion in Italia della quale fanno parte tutti i Comuni della Provincia che hanno aderito al Patto dei Sindaci e trovano nell ente il loro punto di riferimento come Supporting Structure. La funzione Community permette di lavorare con i dati di un determinato gruppo di enti locali, elaborare bilanci cumulativi, visualizzare variazioni significative per singoli valori dei membri della Community, creare sottogruppi di confronto e altro. I risultati comparativi della comunità permettono di elaborare strategie climatiche a misura coinvolgendo anche comuni piccoli e medi che altrimenti avrebbero problemi a mobilitare le risorse per la raccolta ed elaborazione dei dati. 11

12 3 Il bilancio energetico e di CO 2 del Comune di Pomezia 3.1 Contesto generale Pomezia è una città del Lazio, in provincia di Roma, con più di sessantunomila abitanti. Si trova nell'agro Romano e si estende a sud di Roma, fra i castelli romani e il mar Tirreno, alla sinistra del Torto. Il territorio comunale confina con quello di Roma. Pomezia, quinto comune dell'agro Pontino, nasce a seguito della bonifica della palude pontina messa in atto dal governo fascista di Benito Mussolini con la legge del 1928 di "Bonifica Integrale". Dopo la nascita di Littoria (oggi Latina), Sabaudia, Pontinia, Aprilia e altri piccoli centri rurali comunemente definiti borghi, il 25 aprile del 1938 si pose la "prima pietra" della nuova città. Il 29 ottobre del 1939 fu così inaugurata la città di Pomezia, l'ultima costruita e la più vicina a Roma e ai Castelli Romani. Progettata come centro a vocazione agricola, nel dopoguerra, grazie anche alla sua vicinanza con Roma, divenne progressivamente un importante centro produttivo con la forte industrializzazione del territorio prolungatasi fino agli anni '9 grazie ai fondi per la Cassa del Mezzogiorno, nonché al fenomeno della speculazione edilizia che ha in breve tempo compromesso uno dei più bei litorali della provincia romana. Figura 2 - Evoluzione demografica del Comune di Pomezia Fonte ISTAT La superficie complessiva del comune è di 17,34 kmq e la densità demografica dei residenti presenta un valore medio-elevato con 569,3 abitanti per kmq. Il clima di Pomezia è compreso nella regione climatica "Tirrenica meridionale", che risente fortemente dall'influenza del mar Tirreno, la cui distanza massima dall'estremo confine del Comune è di circa sette chilometri. 12

13 È caratterizzato da estati molto calde rinfrescate da venti termici provenienti dal mare, da forti piogge autunnali e primaverili e dalla presenza di correnti umide soprattutto durante l'inverno. La zona climatica è la D, 1536 gradi giorno 1. Figura 3 - Quadro sintetico e numerico di Pomezia Fonte ISTAT Pomezia è una città di fondazione, vale a dire progettata a tavolino nella sua forma urbanistica completa prima ancora di essere costruita e realizzata. La città fu progettata avendo come linee guida la semplicità delle linee, l'uso di materiali di costruzione italiani, con preferenza per quelli esistenti sul posto e, dove possibile, escludendo le strutture in ferro e in cemento armato. La sua struttura base si rifà agli antichi borghi contadini, con le strade principali che si incontrano nella piazza principale della città (ex Piazza dell'impero oggi Piazza Indipendenza). Nella sua pur breve storia il piano di sviluppo fu determinante per lo sviluppo della città; infatti se il censimento del 1951 contò 6.5 abitanti e 47 attività locali con 14 addetti, quello del I gradi giorno di una località sono dati dalla sommatoria, estesa alla durata del periodo di riscaldamento, della differenza tra la temperatura degli ambienti interni (assunta pari ad un valore convenzionale costante) e la temperatura esterna media giornaliera. 13

14 (gli aiuti della Cassa per il Mezzogiorno terminarono l'anno prima) contò abitanti, con 537 attività per addetti. A partire dalla fine degli anni ottanta la zona di Pomezia è stata interessata da un progressivo processo di deindustrializzazione che ha portato alla chiusura di numerose piccole e medie imprese, e di alcune grandi (p.es. la FEAL). Alcune grandi imprese, anche se non hanno abbandonato il territorio, hanno gradualmente ridimensionato la propria presenza. A fronte della crisi industriale si è registrato un progressivo sviluppo dell'economia legata al terziario e al commercio, che ha permesso alla città di consolidare la sua importanza economica in ambito regionale. A questi fenomeni economici si è aggiunto quello dell'arrivo nel territorio pometino di nuclei familiari provenienti da Roma, costituiti soprattutto da giovani coppie, anche a causa del forte incremento dei prezzi nel mercato immobiliare romano. Ciò ha creato forti fenomeni di pendolarismo, rendendo di fatto Pomezia un centro satellite della Capitale. I maggiori consumi di energia nel comprensorio di Pomezia sono dovuti ai consumi del settore economico e quindi dal riscaldamento e agli usi elettrici nel settore civile e ai carburanti per il trasporto. Come si evince dai dati contenuti in questo bilancio e in particolare dall analisi dei consumi energetici dal 199 al 211 del territorio comunale il consumo procapite risulta superiore al valore medio nazionale. Nel 28 (l anno più recente con buona certezza di attendibilità dei dati) infatti il consumo energetico procapite di un abitante del Comune di Pomezia per usi finali elettrici, termici e di trasporto è pari a 3,46 MWh/anno contro i 25,11 MWh/anno di un italiano/una italiana medio(a), e i 18,56 MWh/anno di un cittadino medio della Provincia di Roma. Tale dato è significativamente superiore alla media italiana ma la situazione è ascrivibile in particolare alla consistenza e alla tipologia delle attività economiche presenti nel territorio, e quindi in definitiva dal peso notevole del settore economico locale. Figura 4 - Consumo energetico finale procapite per vettore nel Comune di Pomezia ( ) 14

15 Come conseguenza anche le emissioni procapite di CO 2 relative all anno 28 e determinate dagli usi energetici risultano essere ben al di sopra rispetto al dato del cittadino medio nazionale con 1,32 tonnellate/anno di CO 2 per il cittadino di Pomezia medio contro le 7,68 tonnellate/anno del cittadino italiano medio, e le 5,76 tonnellate/anno di CO 2 della media della provincia di Roma. Per quanto riguarda le emissioni totali dovute ai consumi energetici finali 2 il dato totale delle emissioni del territorio ammonta invece a tonnellate di CO 2 annue, ovvero circa il 2,55 % delle emissioni dell intera provincia di Roma. Le emissioni globali a cui ci riferiamo, pur essendo calcolate a partire dai consumi energetici finali, tengono anche conto dei cosiddetti fattori LCA (Life Cycle Assessment) che fanno riferimento all energia grigia indirettamente necessaria a monte degli utilizzi finali e che si associano a ciascun prodotto energetico. Figura 5 - Emissioni di CO 2 procapite nel Comune di Pomezia (con fattori LCA) ( ) 2 Escludendo i consumi di combustibili di grandi industrie e di grandi impianti di produzione di energia secondo i criteri delle linee guida di ECORegion 15

16 Figura 6 - Emissioni di CO 2 totali del territorio nel Comune di Pomezia (con fattori LCA) suddivise per settori di consumo ( ) Analizzando invece la suddivisione dei consumi nei vari settori della figura 6 è possibile vedere il diverso peso del settore residenziale (Famiglie), di quello dei trasporti e dei settori primario, secondario e terziario (raggruppati nella voce Economia); quest ultimo gruppo rappresenta certamente il settore principale di emissioni del territorio comunale. I settori trasporti e residenziale sembrano essere abbastanza costanti nel tempo mentre il settore economia registra una generale diminuzione dagli anni 9 in poi presumibilmente per via della continua deindustrializzazione, per la graduale sostituzione dei combustibili più inquinanti e un parziale efficientamento energetico, ma ciononostante mantiene il primato in termini assoluti nelle emissioni territoriali. Di seguito analizzeremo nel dettaglio ogni singolo settore associando ai consumi energetici anche il contributo di ciascuno in termini di emissioni di CO 2. 16

17 Figura 7 - Consumi energetici finali procapite comunali suddivisi per settori ( ) 3.2 Le emissioni nel settore Trasporti, quantificazione e valutazione Il settore dei trasporti rappresenta un autentica nota dolente visto il pesante aumento delle emissioni dovute a questo settore dal 199 in poi che a Pomezia da circa tonnellate sono passate a tonnellate nel 28. La crescita in termini assoluti in parte ha a che vedere anche con la crescita demografica, ed in realtà è stata anche relativamente contenuta, infatti va tenuto presente che mentre la popolazione è cresciuta dal 2 al 29 di circa il 4%, il numero di autovetture circolanti nel comune di Pomezia è aumentato del 26% nello stesso periodo di tempo, anche se come vedremo il tasso di utilizzo dell auto è comunque sempre molto alto. Ad ogni modo, non solo nell interesse del clima ma anche della salute cittadina, la dinamica comune dove la crescita del traffico motorizzato individuale si sovrappone alla crescita demografica nel territorio, perfino talvolta distanziandosene e crescendo a una velocità maggiore, non è capace di futuro. Già questo primo dato spinge alla riflessione su come un futuro energetico sostenibile per un territorio non possa prescindere dal mettere in campo azioni e misure diversificate per una corretta e più razionale gestione della mobilità, incentivando l utilizzo di mezzi collettivi e a basso impatto ambientale e parallelamente disincetivando l utilizzo del mezzo privato motorizzato. 17

18 Figura 8 - Emissioni di CO 2 del territorio comunale dovute al settore dei trasporti per carburante ( ) Dai dati elaborati dal software ECORegion è possibile notare anche il grado di sostituzione dei carburanti utilizzati per il trasporto su gomma che è avvenuto negli ultimi anni (in particolare dal 2) tra benzina e diesel, con quest ultimo che ha ormai sostanzialmente raggiunto lo stesso grado di diffusione della benzina, e con l introduzione di mezzi con motorizzazione ibrida a gpl e a gas metano. Da notare che, come risulta dai dati ACI sul parco veicolare, il tasso di utilizzo di mezzi a metano è sicuramente ben al di sotto della media nazionale, basti pensare che nel 29 nella provincia di Roma lo,5% delle autovetture circolanti risultano essere motorizzate a metano contro l 1,7% del valore nazionale ed anche le motorizzazioni a gpl risultano inferiori alla media nazionale con il 3,4% contro il 4,1%. Ad ogni modo in termini di emissioni di anidride carbonica procapite è facile evidenziare il ruolo preponderante dell auto e del trasporto merci su gomma (figura 9). In questo caso il dato del comune di Pomezia si allinea perfettamente alla media nazionale, al settore dei trasporti infatti si possono attribuire circa 2,38 tonnellate/abitante di CO 2, mentre la media nazionale è pari a 2,43 tonnellate/abitante. 18

19 Figura 9 - Emissioni di CO 2 procapite e per categoria di veicolo nel settore trasporti del Comune di Pomezia ( ) Per quanto riguarda il sistema di trasporti pubblici dell area di Pomezia, il trasporto pubblico urbano è affidato alla società Troiani Bus che garantisce i collegamenti con Campobello, Torvajanica, Santa Procula, Santa Palomba, Pratica di Mare ed Ostia. Il trasporto pubblico extraurbano è invece affidato alla società COTRAL che garantisce i collegamenti tra Roma e Latina. Pomezia ha una stazione ferroviaria propria, la stazione di Santa Palomba, passata dalla linea ferroviaria Ferrovia Roma Napoli via Cassino e da quella Roma-Nettuno. La mobilità giornaliera che interessa il comune di Pomezia evidenzia in particolare gli spostamenti interni rispetto a quelli esterni, anche in virtù delle dimensioni consistenti di questa città. Dai dati ISTAT relativi al censimento del 21 risulta che due terzi di tutti gli spostamenti giornalieri avvengono infatti all interno del territorio di Pomezia (16.529), mentre la restante parte (7.468) avviene fuori del comune. Entro il Comune Fuori del Comune Movimento totale Pomezia Roma Provincia Roma Tab. 1 - Popolazione residente che si sposta giornalmente per luogo di destinazione - Fonte Censimento 21 L area di Roma rappresenta certamente il principale attrattore di mobilità esterna alla città e resta il magnete di attrazione di molti gli interessi, commerciali e direzionali, terziario avanzato, istruzione superiore, cultura, etc. Solo recentemente si è iniziato a invertire il trend che ha portato sempre di più a favorire l auto per gli spostamenti di ogni tipo. Prova ne sia l alto valore del rapporto tra numero di veicoli circolanti e popolazione residente, un dato che colloca la regione Lazio al secondo posto in Italia (che a sua volta è al primo posto in Europa), e in particolare la città di Roma ha il primato assoluto tra le grandi città d Italia. 19

20 REGIONI Popolaz. Autovett. Veicoli Veicoli/Popolaz. (x 1.) Popolaz./Autovett. Piemonte ,3 1,6 Valle d'aosta ,3,91 Lombardia ,9 1,71 Trentino A.A ,7 1,84 Veneto ,4 1,69 Friuli V.G ,1 1,63 Liguria ,1 1,93 Emilia Rom ,4 1,64 Toscana ,3 1,59 Umbria ,7 1,5 Marche ,3 1,61 Lazio , 1,49 Abruzzo ,2 1,62 Molise ,7 1,64 Campania , 1,73 Puglia ,8 1,83 Basilicata , 1,71 Calabria ,6 1,71 Sicilia ,3 1,64 Sardegna ,5 1,71 ITALIA ,5 1,66 Tab. 2 - Popolazione, autovetture e veicoli nelle Regioni (anno 29) Fonte: ISTAT - Bollettino mensile, ACI - Statistiche automobilistiche COMUNI Popolaz. Autovett. VeicoliI Veicoli/Popolaz. (x 1.) Popolaz./Autovett. Torino ,7 1,62 Milano ,8 1,83 Genova ,7 2,14 Bologna ,2 1,92 Firenze ,4 1,82 Roma ,1 1,44 Napoli ,1 1,74 Palermo ,2 1,67 ITALIA ,5 1,66 Tab. 3 - Popolazione, autovetture e veicoli in alcuni Comuni (anno 29) Fonte: ISTAT - Bollettino mensile, ACI - Statistiche automobilistiche Il tasso di motorizzazione del Comune di Pomezia risulta essere molto elevato anche paragonato con la media (alta) di tutta la provincia di Roma, infatti il valore percentuale del rapporto veicoli su popolazione è di 81,5 %, e ciononostante perfino inferiore al comune limitrofo di Ardea (che un tempo faceva parte di Pomezia) visto che il rapporto per questo comune è ben all 85 %. Da questo settore, che pure ha visto, come detto, un incremento delle emissioni dal 199 in poi, ci si attende una riduzione delle emissioni di CO 2 attraverso l efficientamento del parco 2

21 veicolare, con l introduzione di nuovi standard più restrittivi per le nuove auto, con la sostituzione del parco veicolare esistente più vecchio e da uno spostamento dal traffico motorizzato individuale verso forme di mobilità a basso impatto ambientale (a piedi, in bicicletta, con mezzo pubblico, car sharing, car pooling). Il Piano di Azione Energia sostenibile del Comune di Pomezia dovrà quindi inquadrare gli spazi e le possibili azioni al fine di: disincentivare il pendolarismo verso Roma in automobile disincentivare l uso dell automobile per gli spostamenti all interno del territorio comunale favorire la mobilità ciclabile e pedonale con la realizzazione di efficienti reti protette di spazi e percorsi ciclo-pedonali. migliorare la qualità e la fruibilità dei servizi del trasporto pubblico l organizzazione del car sharing e car pooling possibilmente in collaborazione con i Comuni limitrofi. Organizzare spazi e modalità per un efficiente logistica di trasporto delle merci Incentivare e facilitare l utilizzo di carburanti e motorizzazioni dei mezzi alternative e a basso impatto ambientale. 21

22 3.3 Le emissioni nel settore Residenziale, quantificazione e valutazione Da un punto di vista energetico il settore residenziale vede una certa stabilità nei propri consumi energetici procapite, almeno per gli anni recenti di cui si dispongono dati e informazioni precise, tali consumi sono dati dagli usi elettrici e ancor più termici all interno degli edifici, abitativi e non, del territorio comunale. Analizzando la situazione di Pomezia per quanto riguarda gli edifici residenziali è possibile osservare la repentina e massiccia crescita avvenuta a partire dagli anni 6 e che ha trovato il suo picco negli anni 7 almeno in termini di numero di nuovi edifici. Nel decennio dopo il 1991 il numero di nuovi edifici è leggermente rallentato, ma la continua crescita demografica registrata anche negli ultimi anni mantiene elevato il tasso di nuove edificazioni. Figura 1 - Andamento della costruzione di nuovi edifici abitativi nel Comune di Pomezia Fonte dati censimento ISTAT 21 Figura 11 - Distribuzione del patrimonio edilizio per periodo di costruzione, anno 21: confronto comune, provincia, regione, Italia (%) - Fonte: ISTAT 22

23 Il numero di abitazioni è passato da a già nel decennio e il trend rimarrà sicuramente elevato anche nel decennio successivo (secondo i dati della Provincia di Roma già nel 28 lo stock abitativo era a quota ). Figura 12 - Numero di abitatazioni nel Comune di Pomezia dal 1991 al 21 Fonte dati censimenti ISTAT 1991 e 21 Negli prossimi anni ci si aspetta di mantenere un profilo quantomeno analogo ma probabilmente anche maggiore nel ritmo di crescita dei volumi abitativi, e comunque la recente variante al piano regolatore pare l occasione giusta anche per ridefinire e promuovere soluzioni edilizie che tengano anche ben in conto gli aspetti di ottimizzazione energetica e trasportistica. Ad ogni modo fermare il consumo del territorio dovuto a nuove edificazioni future, se in assenza di reali necessità per espansioni demografiche, è una condizione base per contenere ed eventualmente ridurre le emissioni di CO 2 nel residenziale. In parallelo si tratta di migliorare la performance nell esistente e di riutilizzare, ristrutturare e valorizzare il patrimonio edilizio e gli spazi urbani già costruiti per ottimizzarne gli usi energetici. Per quanto riguarda i consumi energetici negli edifici il combustibile più utilizzato per gli usi termici è il gas metano di cui unico distributore è Edison d.g. spa. Gli impianti termici sono per buona parte di tipo autonomo. 23

24 Figura 13 - Abitazioni occupate da persone residenti con impianto di riscaldamento per tipo di combustibile o energia che alimenta l'impianto di riscaldamento Provincia di Roma dati Censimento 21. Sempre secondo i dati del censimento del 21 la superficie media di un abitazione nel comune di Pomezia è di 8,55 mq e si contano abitazioni. Utilizzando quindi i dati di consumo energetico e incrociandoli con la superficie delle abitazioni occupate da residenti e non (dato rilevato nel censimento 21) possiamo stimare anche il consumo energetico unitario per metro quadro di abitazione e confrontarlo con i dati dei consumi energetici nazionali caricati sul software ECORegion. Utilizzando come anno di confronto proprio il 21, si ha che il consumo di energia finale complessiva (energia elettrica e altri combustibili per uso calore) nel settore residenziale nel comune di Pomezia è pari a 151,8 kwh/mq contro un dato medio italiano più basso e pari a 127, kwh/mq. Analizzando il dato più nel dettaglio notiamo che per quanto riguarda il solo settore di consumo termico l indice di consumo per Pomezia è pari a 129,4 kwh/mq mentre il dato nazionale è più basso e pari a 12,4 kwh/mq, al contrario l indice di consumo elettrico è poco più basso nel territorio di Pomezia, 22,4 kwh/mq, rispetto al dato nazionale di 24,6 kwh/mq (occorre però tener conto che il consumo elettrico relativo all anno 21 è stato stimato da ECORegion e non rilevato da dati ENEL). 21 Pomezia 22,4 En. Elettrica - kwh/mq Pomezia 129,4 En. Termica kwh/mq Pomezia 151,8 Energia Totale KWh/mq 21 Italia 24,6 En. Elettrica kwh/mq Italia 12,4 En. Termica kwh/mq Italia 127, Energia Totale KWh/mq Tab. 4 - Indice dei consumi residenziali in kwh/mq per usi elettrici e termici nel settore residenziale (Dati per l Italia da ECORegion Modello Paese Italia) 24

25 Per i consumi elettrici l indicatore del consumo per unità di superficie è leggermente inferiore alla media nazionale, mentre per gli altri combustibili utilizzati per gli usi termici è al di sopra. Evidentemente quindi i consumi elettrici paiono in linea con la media nazionale e dunque permangono i medesimi potenziali di efficientamento mentre ben più consistente appare il consumo di energia termica che pur essendo probabilmente affetto da errori di stima e rilevazione (la ripartizione dei consumi di metano nei vari settori di consumo residenziale ed economia non è semplice e può essere soggetta a errore) è senza dubbio tra i più alti di tutta la Provincia di Roma e certamente la tipologia edilizia, soprattutto degli edifici introdotti negli anni 7 e 8, permetterebbe interventi con notevolissimi potenziali di efficientamento nel settore dei consumi termici. Dai dati inseriti ed elaborati tramite ECORegion è possibile in generale evidenziare l andamento dei consumi energetici pro capite annuali dal 199 per ogni singolo vettore energetico. È possibile inoltre notare alcuni aspetti importanti: anzitutto si nota un andamento più o meno costante negli ultimi anni dei consumi energetici procapite, con un picco negativo nel 22 e uno positivo nell anno successivo. In leggera, continua e costante crescita sono invece i consumi elettrici che comunque torniamo a sottolineare dispongono di dati bottom up solo per l anno Figura 14 - Consumo energetico finale procapite nel settore residenziale (famiglie) per vettore nel Comune di Pomezia ( ) Anche paragonando i valori di consumo energetico procapite di Pomezia relativi all anno 28 con la media provinciale si osserva un valore di circa 1,1 MWh in più ad abitante, dunque molto alto, e quindi più che per il resto della provincia resta sicuramente vero che si tratta di un comparto ove è ipotizzabile un consistente potenziale di risparmio energetico. 3 anno che peraltro mostra un consumo leggermente più alto di quello stimato da ECORegion, il che rafforza l idea di un elevato potenziale di efficientamento nei consumi elettrici domestici di Pomezia. 25

26 Per conseguenza dei consumi energetici anche le emissioni di CO 2 procapite mantengono per questo settore un profilo analogo a quello energetico con una generale leggera decrescita e stabilizzazione negli ultimi anni. Figura 15 - Emissioni di CO 2 procapite nel settore residenziale (famiglie) per vettore nel Comune di Pomezia ( ) Campi d intervento L espansione demografica dagli anni 6 fino ai giorni nostri è stata notevolissima e nel tempo sono stati introdotti dunque molti nuovi edifici di diversa tipologia la cui efficienza energetica, è ipotizzabile, può essere certamente migliorata visto che sono state introdotte solo negli ultimi anni le più stringenti normative sulla qualità edilizia degli edifici (il dlgs 192/25 e sue modifiche), per altro non ancora pienamente recepite a livello locale. Per i nuovi edifici, che come abbiamo visto per questa realtà sono un tema importante, possono e devono essere energeticamente efficienti. Per promuovere e regolare la qualità energetica dei nuovi edifici sarà opportuno utilizzare il regolamento edilizio e valutare l inserimento di opportuni strumenti di incentivazione economica e burocratica. Per le ristrutturazioni dell esistente invece le diffuse tecnologie oggi disponibili per efficientare gli edifici possono giocare sicuramente un ruolo importante. Occorre promuovere soluzioni di risparmio che interessino sia la parte strutturale degli edifici con interventi quali ad esempio la coibentazione delle pareti e delle coperture, la sostituzione degli infissi e anche la sostituzione degli impianti termici obsoleti e l installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, ma anche, per le zone a più alta densità abitativa, soluzioni impiantistiche con impianti centralizzati efficienti, teleriscaldamento e cogenerazione. Inoltre occorrerà prestare particolare attenzione alle esigenze di raffrescamento del periodo caldo, visto il repentino e generalizzato aumento dei consumi elettrici per il condizionamento estivo. 26

27 3.4 Le emissioni nel settore Economia, quantificazione e valutazione Il settore Economia comprende i tre settori produttivi di agricoltura, industria e terziario. Nel 29, secondo i dati del registro ASIA, il sistema produttivo si presenta costituito da unità locali 4 e relativi addetti, con il settore industriale in primis seguito poi dal commercio e servizi a raccogliere il maggior numero di lavoratori. Sezione ATECO 27 POMEZIA Unità Locali Addetti B Estrazione di minerali 1 25 C Attività manifatturiere D E Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata Fornitura di acqua; reti fognarie; attività di gestione dei rifiuti e risanamento F Costruzioni G Commercio all ingrosso e al dettaglio; Riparazione di autoveicoli e motocicli H Trasporto e magazzinaggio I Attività dei servizi di alloggio e ristorazione J Servizi di informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese P Istruzione Q Sanità e assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento S Altre attività di servizi Totale Tab. 5 - Numero di unità locali e addetti secondo le categorie ATECO 27 Fonte: Registro ASIA 29 La maggior risorsa del comune deriva dal settore industriale, sviluppatosi fortemente grazie alle politiche statali legate alla ex Cassa per il Mezzogiorno, soprattutto nel settore farmaceutico e medico con aziende quali la Sigma-Tau e la Johnson & Johnson, in quello dell'elettronica, della difesa, dell'avionica e della meccanica di precisione con aziende come Selex Elsag (ex ELMER), Selex Galileo e Northrop Grumman Italia (ex Litton Italia), della plastica e della trasformazione dei prodotti agroalimentari (Ica Foods con il marchio Crik Crok). 4 Secondo la definizione ISTAT un unità locale corrisponde a un impresa o a una parte di un impresa situata situato in un dato luogo e variamente denominato (stabilimento, laboratorio, negozio, ristorante, albergo, bar, ufficio, studio professionale, ecc.) in cui viene effettuata la produzione o la distribuzione di beni o la prestazione di servizi. 27

28 Peso simile, e dal punto di vista occupazionale sempre più rilevante, ha il terziario, grazie anche alla presenza di grandi centri commerciali. Molto attiva l'edilizia legata alla costruzione pressoché continua di edifici residenziali. L'attività edilizia viene spinta dal forte flusso immigratorio, specie dal limitrofo comune di Roma. Rilevanti sono anche le attività turistiche, tra le quali il recente parco acquatico; la città ha una buona dotazione alberghiera, che serve sia le esigenze delle imprese locali che quelle del turismo romano. L'industria del tempo libero si avvale fondamentalmente del litorale di Torvaianica, molto frequentato dai romani sia nei fine settimana che nei mesi estivi. L'agricoltura ha una rilevanza invece decisamente più ridotta, ed è praticata prevalentemente nelle frazioni di Santa Procula e Santa Palomba. Il settore economico riveste, come è stato già ricordato, un ruolo preponderante nei consumi energetici territoriali, soprattutto nei consumi elettrici. Infatti l 88,3% dei consumi elettrici territoriali sono da attribuire al settore economia. In particolare, dai dati bottom up del 24, risultava che è il settore industriale ad assorbire il 6,8% dei consumi elettrici del settore economia, segno questo evidente della presenza di attività industriali energivore sul territorio comunale di Pomezia, segue poi l attività del terziario che assorbe il 38,7 % dei consumi elettrici e quindi l agricoltura, settore come ricordato marginale per Pomezia, che ne assorbe appena lo,5 %. Coerentemente con il quadro economico anche i consumi energetici e le relative emissioni di CO 2 rispecchiano la situazione descritta, caratterizzandosi ancora una volta in maniera distinta dai dati medi nazionali con un consumo energetico totale procapite più alto. Pur se in fase di riduzione il settore industriale mantiene il primato dei consumi energetici che si muovono in forte correlazione con l andamento economico generale nazionale, anche se è indubbia una notevole riduzione dagli anni 9 ad oggi dei consumi procapite. Speciale attenzione va dunque rivolta ai consumi elettrici del settore economia che, come è possibile vedere in figura sottostante, sono la principale voce di consumo per questo ambito. Di seguito mostriamo gli andamenti dal 199 al 211 dei consumi energetici e delle relative emissioni di CO 2 per il settore economia nel Comune di Pomezia: 28

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