ISTITUTO COMPRENSIVO G. LA PIRA-D. GENTILUOMO - MESSINA

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO G. LA PIRA-D. GENTILUOMO - MESSINA POF Anno Scolastico 2013/2014

2 ISTITUTO COMPRENSIVO G. LA PIRA-D. GENTILUOMO C/O Scuola Secondaria di I grado Giorgio La Pira VIA: GEROBINO PILLI - CAMARO C.A.P.: CITTÀ: MESSINA PROV.: ME TELEFONO: 090/ FAX: 090/ CODICE FISCALE: MEIC864003@istruzione.it SITO WEB: NUMERO ALLIEVI: NUMERO PLESSI:... 6 NUMERO CLASSI: NUMERO DOCENTI: NUMERO UNITÀ PERSONALE A.T.A.: POF Anno Scolastico 2013/2014 2

3 ISTITUTO COMPRENSIVO G. LA PIRA-D. GENTILUOMO - MESSINA PREMESSA L Istituto Comprensivo G. La Pira - D. Gentiluomo, nel definire l indirizzo culturale e politico delle attività, conferma le scelte effettuate negli anni scolastici precedenti, tendenti a dare alla scuola il carattere di una comunità interagente con la società civile, aperta alle varie realtà sociali, politiche e culturali presenti nel paese in osservanza dei diritti sanciti dall art. 3 della Costituzione. L elaborazione del POF e del Programma Annuale, è ispirata ai seguenti indirizzi generali: - rispettare i vincoli della normativa; - far emergere e considerare le caratteristiche specifiche e le istanze del contesto sociale, culturale ed economico in cui insiste l istituzione scolastica; - dare visibilità e risalto alla vision e alla mission e ai valori della scuola; - rendere evidenti la prospettiva e l impegno a caratterizzare sempre più l istituzione scolastica come un sistema intelligente, capace di verificare e valutare con la periodicità necessaria, i propri meccanismi di funzionamento e gli esiti delle azioni svolte al fine di individuare i provvedimenti da adottare per il raggiungimento degli obiettivi prefissati; - conferire al servizio scolastico la caratteristica della rendicontabilità. Ciò al fine di consentire l acquisizione dei saperi e delle competenze per il pieno sviluppo della persona in tutte le sue dimensioni, per l esercizio dei diritti di cittadinanza, per favorire il successo formativo, prevenire e contrastare la dispersione scolastica. Le finalità e gli obiettivi della scuola, che trovano alcuni punti nodali nella definizione e nello sviluppo di significative esperienze già in atto nell'istituto Comprensivo G. La Pira-D. Gentiluomo, sono definiti seguendo e rispettando i seguenti principi ispiratori: - centralità della persona: le finalità sono definite a partire dalla persona che apprende, con l originalità del suo percorso individuale e con l unicità della rete di relazioni che legano alla famiglia e agli ambiti sociali. Pertanto, al centro dell azione educativa deve essere posto l alunno con tutti i suoi aspetti cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali; - centralità imprescindibile dell azione didattica: l'individuazione di itinerari di apprendimento fattibili assicura il successo formativo e l allargamento delle opportunità formative per tutti. Compiti principali della scuola rimangono quello didattico e quello educativo: quest ultimo in sintonia con le famiglie; - autovalutazione della realtà scolastica: la sua determinazione permetterà un autentico processo di valutazione degli alunni che, partendo dalla definizione degli obiettivi, verifichi, al POF Anno Scolastico 2013/2014

4 termine di una particolare azione formativa, il raggiungimento di tali obiettivi facendo riferimento a standard per l accettabilità del risultato; - integrazione e accoglienza: la realtà in cui opera la scuola, caratterizzata dal disagio socioculturale familiare ed ambientale, esige interventi mirati non ad una mera accoglienza ma ad una reale integrazione, che passa attraverso la consapevolezza dei diritti e i doveri, nel rispetto delle regole. Integrazione intesa come scambio, interazione, arricchimento culturale attraverso azioni formative quali educare alla pace, alla convivenza civile e democratica, alla cittadinanza europea, alla diversità, all accoglienza e alla solidarietà; - flessibilità didattica e organizzativa: la complessità della situazione scolastica richiede la personalizzazione dei processi di insegnamento/apprendimento, la flessibilità degli interventi, la realizzazione della continuità educativa; - sviluppo della progettualità: l attività didattica deve valorizzare le singole professionalità, impiegare vaste risorse, umane e materiali, interne ed esterne (collaborazioni, adesioni a proposte, rapporti con il territorio, consorzi con altre scuole e così via); - educazione alla convivenza civile per una nuova cittadinanza: promuovere la cultura della legalità e del rispetto come valori irrinunciabili; creare la cultura della sicurezza e della prevenzione; educare al rispetto e all amore verso la natura; educare al piacere della lettura; sostenere l alunno nella ricerca della propria identità personale, intellettuale, affettiva e sociale; favorire l accettazione e l assunzione della diversità come valore e promuovere, quindi, l integrazione tra culture diverse; promuovere attività che favoriscano la continuità educativa scuola/famiglia e la continuità tra diversi ordini di scuola; scoprire il patrimonio naturale ed artistico della propria città e della propria regione; educare alla mondialità, alla solidarietà e alla fraternità. Tutto ciò perché l istituzione scolastica si propone di aiutare gli alunni a star bene con se stessi, a star bene con gli altri e a star bene in un mondo che cambia; - istruzione permanente: occorre sfruttare l ambiente formativo della scuola svolgendo corsi tesi a favorire la formazione continua degli alunni e degli adulti (gli argomenti più richiesti sono l informatica, la multimedialità, l educazione all espressività e alla creatività) utilizzando i laboratori della scuola e personale qualificato sia interno che esterno. - corresponsabilità di tutte le componenti scolastiche nella predisposizione, stesura, adozione del Piano dell Offerta Formativa: la scuola diventa così realmente una comunità educativa che interagisce con il territorio, con una propria identità consapevolmente accettata e condivisa da tutti. Nell erogazione del servizio tutti gli operatori dell Istituto Comprensivo G. La Pira-D. Gentiluomo fanno riferimento, in primo luogo, al diritto inviolabile dell alunno a ricevere un educazione e un istruzione adeguate alle esigenze del contesto sociale e culturale. 4

5 L offerta educativa e formativa ha come obiettivo fondamentale il successo formativo del massimo numero degli allievi. In ordine a tale affermazione, tutte le azioni da intraprendere hanno lo scopo di: garantire pari opportunità alla fruizione del diritto allo studio; favorire la continuità del processo educativo per rispondere al meglio ai reali bisogni degli utenti e migliorare l efficacia e l efficienza del servizio per il raggiungimento della qualità totale; migliorare la qualità complessiva dell organizzazione didattica e dei servizi amministrativi, ottimizzando l impiego delle risorse umane disponibili; garantire efficacia, efficienza ed economicità alla gestione amministrativa per il raggiungimento degli obiettivi della scuola; coinvolgere i genitori nell azione educativa e formativa della scuola; fare conoscere la scuola al territorio per ottenere consensi e credibilità; potenziare l interscambio tra gli operatori; costruire sinergie nel territorio per un sempre più proficuo raccordo nell impegno educativo, secondo linee formative unitarie per costruire e realizzare progetti integrati; promuovere la formazione e l aggiornamento culturale e professionale del personale scolastico, l innovazione metodologica e disciplinare, la ricerca didattica sulle diverse valenze delle tecnologie dell informazione e della comunicazione e sulla loro integrazione nei processi formativi, la documentazione educativa e la sua diffusione, gli scambi di informazione, di esperienze e di materiale didattico; ottimizzare l impiego delle risorse finanziarie disponibili, con scelte rispondenti a criteri di efficacia, efficienza e razionalità per la realizzazione delle finalità previste dal POF. Gli obiettivi complessivi del servizio scolastico vengono realizzati e perseguiti rispettando gli obiettivi generali del processo formativo di ciascun segmento scolastico, individuati dal Collegio dei Docenti tenendo conto delle indicazioni ministeriali. 5

6 AREA DELLA PROGETTAZIONE EDUCATIVA Obiettivi complessivi del servizio scolastico I fattori di qualità del servizio scolastico Programmazione dell intervento formativo Finalità dell offerta formativa Criteri educativi Obiettivi del processo formativo Curricolo Verticale Progettazione educativa generale per l integrazione scolastica degli alunni con disabilità Progettazione educativa generale per l integrazione scolastica degli alunni con DSA Progettazione educativa generale per l integrazione scolastica degli alunni con BES LETTURA DEL TERRITORIO Plessi dell I.C. La Pira-Gentiluomo Descrizione degli edifici in dotazione Analisi del territorio e delle risorse strutturali Aspetti socio-economici e culturali Lo scenario socio-culturale Alleanza educativa: scuola-famigliaextrascuola AREA DELLA PROGETTAZIONE CURRICOLARE Curricolo verticale di Istituto Curricolo obbligatorio Percorsi integrativi per lo sviluppo delle competenze trasversali Ampliamento dell offerta formativa PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA AREA DELLA PROGETTAZIONE EXTRACURRICOLARE Ampliamento dell offerta formativa Progetto Poliedro Gioco e sport 2014 PON PROGETTI Educazione alla lettura Educazione alla legalità Educazione Stradale Ambiente Salute Scuola Sicura Conosci e ama la tua città e la tua regione Solidarietà Orientamento Continuità educativa e didattica AREA DELLA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE Organizzazione dell offerta formativa Organizzazione didattica Uscite didattiche, visite guidate, viaggi di istruzione Funzioni strumentali al P.O.F. Programma di miglioramento Formazione del personale docente e ATA Gestione organizzativa della scuola Piano annuale delle attività Personale ATA Procedure amministrative La valutazione nella scuola e della scuola 6

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8 PLESSI DELL ISTITUTO COMPRENSIVO G. LA PIRA-D. GENTILUOMO PLESSO UBICAZIONE TELEFONO SEDE CENTRALE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Giorgio La Pira (ex LA PIRA 1) Scuola Primaria Camaro Tangenziale (CLASSI I II) Scuola Mat. Regionale Camaro Superiore (SEZIONE unica) (ex LA PIRA 2) Scuola Primaria (PLESSO CAMARO SUPERIORE) Scuola dell Infanzia (PLESSO LA PIRA 2 e 3 Camaro Superiore) (ex LA PIRA 3) Scuola Primaria D.Gentiluomo (PLESSO GENTILUOMO) Scuola dell Infanzia Camaro Superiore (PLESSO CAMARO SUPERIORE) Scuola dell Infanzia (PLESSO BISCONTE) Scuola Primaria (PLESSO BISCONTE) Via Gerobino Pilli, / Camaro San Paolo 090/ (fax) Controviale Tangenziale 090/ Camaro Controviale Tangenziale 090/ Camaro Via Comunale 090/ Camaro Inferiore Via Comunale 090/ Camaro Superiore Via Polveriera 090/ DESCRIZIONE DEGLI EDIFICI IN DOTAZIONE ALL'ISTITUTO L Istituto Comprensivo G. La Pira - D. Gentiluomo è ubicato nel territorio della terza Circoscrizione della città di Messina, nello storico quartiere di Camaro. L'utenza è costituita da alunni che vanno dai 3 anni ai 14/15 anni. Nel rione San Paolo si trovano tre plessi. L'edificio più "anziano" (ex La Pira 1), costruito attorno agli anni 70, si articola su due piani e costituisce la sede dell intero Istituto Comprensivo e ospita l ufficio della dirigenza, gli uffici amministrativi, l Aula Magna con dotazione LIM, la palestra coperta, tutte le classi della Scuola Secondaria di I grado, un aula di informatica per gli alunni, un laboratorio linguistico multimediale, un laboratorio musicale informatizzato, un laboratorio scientifico, due aule LIM, un laboratorio didattico, un laboratorio di artistica, una sala professori. Il plesso secondario (ex La Pira 2), molto più recente, è stato costruito nella metà degli anni Novanta, si articola anch esso su due piani e ospita le classi I e II della scuola primaria La Pira 3, la Biblioteca scolastica Giorgio La Pira, il laboratorio di ceramica ed ha in dotazione una LIM collocata in una delle aule a disposizione. Questi primi due edifici sono di forma rettangolare e sono proiettati planimetricamente in parallelo l uno all'altro, e così anche il plesso ancora sovrastante (ex La Pira 3), verso monte, che ospita le classi III, IV, V della scuola primaria del plesso Camaro Superiore e tre sezioni di scuola dell infanzia del plesso La Pira. Quest ultimo si 8

9 sviluppa su un unico piano ed è dotato di un laboratorio di informatica corredato di apparecchiatura LIM (mobile). Sono invece siti in via Comunale altri due plessi: il primo nella zona di Camaro Inferiore (Plesso Gentiluomo) che ospita tutte le classi della scuola primaria D. Gentiluomo ed è corredato di due laboratori multimediali, un laboratorio scientifico, una biblioteca e l aula magna con dotazione LIM; il secondo, ad una sola elevazione fuori terra, nella zona di Camaro Superiore, che ospita le classi della scuola dell infanzia Camaro Superiore. Nel plesso sito in via Polveriera Bisconte, infine, si trovano ubicate la scuola dell infanzia Plesso Bisconte e la scuola primaria Plesso Bisconte, con utenza di bambini dai 3/4 anni ai 10/11 anni. Nel plesso si trova la Biblioteca Librolandia dedicata ai piccoli lettori e in uso agli alunni. Nei vari plessi è disponibile una varietà di attrezzature: televisori, videoregistratori, radioregistratori, lettori CD e DVD, videocamere, fotocamere, videoproiettori, schermi portatili, computer portatili, macchine da scrivere, lavagne luminose, LIM, proiettore-episcopio, karaoke, microfoni, amplificatori, plastificatrici, piccoli attrezzi ginnici e musicali. ANALISI DEL TERRITORIO E DELLE RISORSE STRUTTURALI L Istituto Comprensivo G. La Pira - D. Gentiluomo è costituito da sei plessi scolastici ubicati nei quartieri di Camaro San Paolo, Camaro Superiore e Bisconte, zone che hanno assistito al rapido aumento dei suoi abitanti, in seguito al diffondersi di un importante edilizia popolare, appesantita dalla presenza di strutture degradate. Ciò ha agevolato l'insediamento di nuclei familiari a basso reddito privi di lavoro, che può essere stato uno dei fattori che ha determinato il processo di degrado culturale e sociale di questa parte della città. L ambiente socio-culturale in cui opera l istituzione scolastica riflette le problematiche delle zone a rischio: alto tasso di disoccupazione, lavoro nero, alcolismo, microcriminalità (spaccio di droga, furti, ecc), disgregazione dei nuclei familiari, forme di analfabetismo, mancanza di strutture adeguate, dilagante senso di sfiducia nelle istituzioni. Non esistono nel territorio consultori familiari, piazze e spazi verdi adeguatamente attrezzati, centri culturali, sportivi, ricreativi. Le parrocchie presenti nel territorio e un Centro di aggregazione ( Il Ciclone ) risultano essere gli unici attori sociali; grazie alle attività degli operatori, un buon numero di ragazzi del quartiere ha compreso l'importanza dell'esistenza di strutture che, anche se tra inevitabili difficoltà, li hanno guidati ad intravedere nuovi metodi di comunicazione e, soprattutto, hanno offerto loro un'alternativa alla strada. 9

10 ASPETTI SOCIO-ECONOMICI E CULTURALI Le attività lavorative degli abitanti del quartiere sono chiaramente legate più al mondo operaio, artigianale, con caratteristiche di saltuarietà e, solo raramente, a quello intellettuale: pochissimi, infatti, risultano gli impiegati statali e i professionisti. La maggior parte dei genitori vive in una situazione di disagio sociale ed economico, che non consente loro di offrire ai figli una visione progettuale del futuro, ossia quella variabile fondamentale per "crescere" in armonia con se stessi. La mancanza di stimoli, di risorse culturali e di iniziative di aggregazione sociale spinge i ragazzi a considerare la strada il punto d'incontro ricorrente dove predominano modelli devianti e disvalori quali la violenza, la sopraffazione, l'illegalità. I genitori dei ragazzi demandano spesso alla scuola il compito di educare i figli ritenendola l unica istituzione promotrice di formazione personale e culturale. Nonostante varie sollecitazioni e iniziative promosse dall istituzione scolastica, essi, già in passato, sono stati poco presenti e si sono dimostrati non sempre capaci di seguire, in maniera adeguata, il processo formativo dei figli. La maggior parte degli alunni al loro ingresso nella scuola manifesta le tensioni tipiche degli ambienti privi delle sollecitazioni culturali e carenti di valori etici. Una diffusa intolleranza alle regole e una certa ostilità nei confronti della scuola, sono gli atteggiamenti più evidenti nei ragazzi, anche perché è proprio nella scuola che essi riversano i loro disagi, le loro sofferenze, le loro frustrazioni, le loro ribellioni. Molti alunni partono da livelli di base alquanto modesti, che rivelano difficoltà di concentrazione, abilità stentate e carenti, insensibilità a riconoscere la necessità di rispettare le norme della civile convivenza, forme di infantilismo che si esplicano in atteggiamenti di prepotenza nei confronti dei compagni. Essi manifestano grosse difficoltà, in special modo, in campo linguistico: è diffuso l uso della lingua dialettale, anche perché molti si rifiutano di utilizzare una lingua ed un lessico comune che considerano quasi un elemento di emarginazione nell ambito del quartiere di cui fanno parte. Hanno, infatti, un profondo senso di appartenenza al gruppo, al loro gruppo di quartiere e anche attraverso un linguaggio particolarmente aggressivo, dialettale devono dimostrare grinta e determinazione nei confronti degli altri, soprattutto di quelli che sono portavoce di valori diversi dai loro. Ciò determina un disagio che si manifesta attraverso il fenomeno della ripetenza e dell insuccesso scolastico. Da quanto esposto nasce da parte dell istituzione scolastica l esigenza di proporre e attivare un Piano dell Offerta Formativa che miri al recupero delle variabili essenziali dell apprendimento (motivazione, autostima, curiosità) per promuovere la scolarizzazione, la socializzazione e il successo scolastico, attraverso percorsi formativi flessibili idonei alle reali potenzialità e ai bisogni degli alunni. Tali percorsi prevedono un maggiore coinvolgimento delle famiglie, delle istituzioni e di tutte le agenzie sociali e culturali presenti nel territorio, in quanto la crescita degli alunni è determinata dalla crescita dell ambiente in cui vivono. 10

11 LO SCENARIO SOCIO-CULTURALE Gli ultimi decenni sono stati segnati da grandi scoperte scientifiche e tecnologiche e da una straordinaria esplosione delle conoscenze. Per i ragazzi di oggi esistono molteplici e diversificate opportunità di apprendimento e di socializzazione e certamente la scuola non può sperare di controllarle tutte. Tuttavia, proprio oggi, i giovani hanno sempre più bisogno di andare a scuola per acquisire la capacità di collegare ed integrare quella tempesta di informazioni in cui sono immersi. La sfida della complessità può essere vinta solo grazie ad una scuola che filtra e interconnette le esperienze eterogenee, frammentarie e, a volte, squilibrate, che i ragazzi vivono quotidianamente, ad una scuola che riesce a generare negli alunni la curiosità intellettuale, il desiderio di apprendere. Come afferma Delors L educazione si colloca al centro dello sviluppo sia della persona che della comunità; il suo compito è consentire a ciascuno di sviluppare pienamente i propri talenti e realizzare le proprie potenzialità creative [Delors, 1996]. L azione educativa della scuola può essere quindi sintetizzata in quattro pilastri definiti dal Rapporto all Unesco della Commissione Internazionale sull Educazione per il Ventunesimo secolo come i fondamenti dell educazione: Imparare a conoscere: di fronte al flusso di informazioni che invadono le nostre vite la scuola non può dare risposte di tipo quantitativo, ma qualitativo, fornendo punti di riferimento e strumenti di comprensione. Imparare a fare: non si tratta tanto di acquisire abilità specifiche, quanto di sviluppare competenze (che consentano all individuo di affrontare una varietà di situazioni) e di saper lavorare con gli altri. Imparare a vivere insieme: è un elemento cruciale in una società multietnica come quella attuale. Non significa evitare i conflitti, ma imparare a risolverli in modo pacifico e costruttivo. Imparare ad essere: l educazione deve contribuire ad uno sviluppo globale dell individuo, spirito e corpo, intelligenza, senso estetico, responsabilità, valori spirituali. Nel raggiungimento di tali mete educative, la scuola deve porre particolare attenzione al sostegno alle varie forme di diversità, disabilità o svantaggio, evitando che le differenze individuali si trasformino in disuguaglianze. ALLENZA EDUCATIVA: SCUOLA FAMIGLIA - EXTRASCUOLA RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIA Nella scuola il rapporto con la famiglia assume un ruolo fondamentale per l incidenza che tale riferimento implica nell educazione dell allievo. Un rapporto di fiducia, di collaborazione costruttiva tra scuola e famiglia è la conditio sine qua non perché l esperienza scolastica sia 11

12 positiva. La scuola deve aiutare, sollecitare la famiglia a raccontare la vita del proprio figlio, a manifestare ciò che si aspetta da essa e le aspettative che ha sul figlio. Questo rapporto si esplica quotidianamente nella cura che la famiglia pone nell accudire il proprio figlio, nell accompagnarlo nell esperienza scolastica, nell attivarlo ad un iniziativa e responsabilità personale. L attenzione alle comunicazioni, la tempestività delle osservazioni e la reciproca stima sono semplici espressioni di un rapporto finalizzato al bene della persona. Colloquio di iscrizione Il momento dell iscrizione a scuola è la prima occasione in cui la famiglia incontra tale istituzione. Per questo è offerta a tutte le famiglie l opportunità di un colloquio con il Dirigente Scolastico e i docenti responsabili dell orientamento. La presenza dei genitori e dell alunno/a permette una significativa conoscenza reciproca. Al colloquio segue la possibilità dell iscrizione che viene effettuata secondo i termini fissati dal Ministero. Contestualmente all iscrizione, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori di un Patto Educativo di Corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, famiglie e alunni. Colloqui personali Nel corso dell anno scolastico o nel caso di esigenze e/o situazioni particolari, genitori e insegnanti verificano il cammino dell alunno e il livello raggiunto nell apprendimento, si confrontano e si aiutano nel rispettivo compito educativo e formativo. Ogni insegnante ha un orario settimanale di ricevimento; i colloqui sono fissati, tramite diario, su appuntamento. Assemblee di classe Consigli di classe, interclasse e intersezione Le assemblee di classe e i consigli di classe/interclasse/intersezione mirano alla presentazione e alla verifica della programmazione o alla trattazione di tematiche specifiche. I momenti assembleari rivolti ai genitori di più classi possono riguardare la presentazione di alcuni ambiti disciplinari, delle problematiche educative inerenti alla proposta della scuola, di contenuti di formazione selezionati appositamente per i genitori. Partecipazione diretta Attività di collaborazione diretta da parte dei genitori è richiesta nella preparazione degli aspetti organizzativi e nella realizzazione dei momenti comuni della scuola, come spettacoli e rappresentazioni. 12

13 La presenza dei genitori all interno delle forme di partecipazione collegiale (rappresentanti di class, consigli di interclasse, Consiglio di Istituto) è occasione di approfondimento della proposta educativa e di collaborazione tra le famiglie. RAPPORTI CON L'EXTRASCUOLA La scuola è una nelle poche agenzie di formazione educativa in grado di contrastare e combattere una realtà fuorviante, poiché ha offerto, offre e continua ad offrire ai ragazzi, mediante varie attività progettuali, l'opportunità di essere protagonisti di esperienze costruttive, basate su modalità di dialogo, confronto e rispetto. Criteri per il raccordo fra l Istituzione Scolastica e gli Enti Locali territoriali I rapporti fra l Istituzione Scolastica e gli Enti Locali territoriali sono improntati alla massima collaborazione allo scopo di: Promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane che gli EE.LL. mettono a disposizione delle Scuole (personale per assistenza ai soggetti con handicap, p. es.). Promuovere un impiego integrato del personale ausiliario statale (collaboratori scolastici) per una gestione razionale ed efficace in via prioritaria dei servizi di assistenza agli alunni in situazione di handicap e dei servizi di refezione scolastica. Realizzare un impiego efficace ed integrato delle risorse finanziarie che gli EE.LL. mettono a disposizione delle scuole. Promuovere un uso integrato delle strutture scolastiche anche al di fuori degli orari di lezione per attività sportive e culturali di interesse generale. Criteri e modalità di raccordo/collaborazione con organismi associativi (pubblici e privati) che sul territorio operano nel settore educativo e culturale L Istituzione Scolastica promuove in ogni forma possibile il raccordo e la collaborazione con le associazioni culturali e sportive del territorio allo scopo di: Mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative ampie e, al tempo stesso, integrate e congruenti con le linee-guida indicate nel presente POF. Valorizzare le competenze professionali di quanti operano all interno delle Associazioni. Valorizzare l opera di volontariato dell associazionismo. Criteri e modalità di attuazione per la stipula di accordi e/o intese con altre Istituzioni Scolastiche del territorio Per raggiungere gli obiettivi previsti dal POF, l Istituzione Scolastica può stipulare accordi, intese e convenzioni con altre scuole del territorio. Tali accordi sono finalizzati in particolar modo a: Promuovere un pieno utilizzo delle risorse umane a disposizione di ogni Istituzione Scolastica. 13

14 Promuovere scambi e incontri con le scolaresche. Realizzare progetti didattici comuni. Gli accordi possono prevedere forme integrate di partecipazione finanziaria alle spese inerenti la realizzazione dei progetti. L Istituzione Scolastica può inoltre stipulare accordi, intese e convenzioni con le Università e/o con i centri di formazione professionale riconosciuti dalla Regione, allo scopo di promuovere attività di ricerca didattica e iniziative congiunte di formazione. 14

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16 OBIETTIVI COMPLESSIVI DEL SERVIZIO SCOLASTICO Nell erogazione del servizio tutti gli operatori dell Istituto Comprensivo G. La Pira-D. Gentiluomo fanno riferimento in primo luogo al diritto inviolabile dell alunno a ricevere un educazione e un istruzione adeguate alle esigenze del contesto sociale e culturale. L offerta educativa e formativa ha come obiettivo fondamentale il successo formativo del massimo numero degli allievi. In ordine a tale affermazione, tutte le azioni da intraprendere hanno lo scopo di: garantire pari opportunità alla funzione del diritto allo studio rispondendo al meglio ai reali bisogni degli utenti e migliorando l efficacia e l efficienza del servizio per il raggiungimento della qualità totale migliorare la qualità complessiva dell organizzazione didattica e dei servizi amministrativi, ottimizzando l impiego delle risorse umane disponibili coinvolgere i genitori nell azione educativa e formativa della Scuola instaurare un rapporto positivo con Enti e risorse del territorio per la realizzazione di un sistema formativo integrato promuovere la formazione e l aggiornamento culturale e professionale del personale scolastico promuovere lo sviluppo e la diffusione di progetti di ricerca, di sperimentazione e di innovazione formativa ampliare l offerta formativa, mediante attività volte a sviluppare attitudini e potenzialità degli allievi ottimizzare l impiego delle risorse finanziarie disponibili con scelte rispondenti a criteri di efficacia, efficienza e razionalità 16

17 I FATTORI DI QUALITÀ DEL SERVIZIO SCOLASTICO Per l Istituto Comprensivo G. La Pira - D. Gentiluomo sono indicatori di qualità del servizio scolastico: - LA CONDIVISIONE DELLE SCELTE EDUCATIVE - LA COLLABORAZIONE DI TUTTO IL PERSONALE (DOCENTE, AMMINISTRATIVO E AUSILIARIO) NELLA GESTIONE DEI PROBLEMI ORGANIZZATIVI DELLA SCUOLA - IL LAVORO COLLEGIALE DEGLI INSEGNANTI - L ATTENZIONE AL TEMA DELLA CONTINUITÀ - L INCLUSIVITA CON ATTENZIONE ALLE DIVERSITA - ATTIVAZIONE DI PERCORSI INTERCULTURALI CON PIANIFICAZIONE DI PERCORSI PERSONALIZZATI - IL RACCORDO INTERDISCIPLINARE TRA I DOCENTI A GARANZIA DELL UNITARIETÀ DELL INSEGNAMENTO - L INDIVIDUALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DI INSEGNAMENTO - STRUTTURAZIONE DELLA PROGETTAZIONE CURRICULARE BASATA SULLE ESPERIENZE, SULLE CAPACITÀ E SULLE COMPETENZE DEGLI ALUNNI - PERSONALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI - L ESISTENZA DI TRAGUARDI IRRINUNCIABILI COMUNI DEFINITI COLLEGIALMENTE - LA DISPONIBILITÀ DEI DOCENTI A INTENDERE LA VALUTAZIONE COME UN OPERAZIONE FINALIZZATA ALLA CORREZIONE DELL INTERVENTO DIDATTICO - IDENTIFICAZIONE DI PROCEDURE, TECNICHE E STRUMENTI DI RILEVAZIONE DEI RISULTATI - INDIVIDUAZIONE DI PROCEDURE DI MONITORAGGIO SULL EFFICACIA DEI PERCORSI FORMATIVI PREDISPOSTI E SULLA COERENZA TRA RISULTATI ATTESI E RISULTATI OTTENUTI - LA FLESSIBILITÀ ORGANIZZATIVA E DIDATTICA - L UTILIZZAZIONE RAZIONALE DEGLI SPAZI EDUCATIVI - IL RAPPORTO COSTANTE TRA SCUOLA E FAMIGLIA - LA DISPONIBILITÀ DEI DOCENTI ALLA SPERIMENTAZIONE, ALL INNOVAZIONE DIDATTICA E ALL AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE 17

18 PROGRAMMAZIONE DELL INTERVENTO FORMATIVO L Istituto Comprensivo G. La Pira - D. Gentiluomo fa proprio il principio espresso da Don Lorenzo Milani dare di più a chi ha di meno. Con questo si intende sottolineare la necessità che l azione educativa non si realizzi in un offerta unica e indistinta, indifferente alla diversità di cui ciascuno è portatore, ma si articoli in modo da tenere conto delle situazioni di partenza di ciascuno. La scuola è e vuole essere: una struttura in cui consentire agli alunni di condurre esperienze di base per l elaborazione del sapere; un luogo significativo in cui trovare strumenti conoscitivi che, da una parte, pongono gli alunni in grado di muoversi all interno dei diversi ambiti di significato, dall altra, consentono di accedere a forme di sapere precise e chiare; un territorio in cui sviluppare i tratti basilari e peculiari della dimensione educativa dell uomo. La scuola è luogo: dove ci si istruisce e ci si forma per imparare a stare insieme, imparare a sapere, imparare a saper fare, imparare a saper essere; in cui si impara ad imparare per affrontare con consapevolezza il futuro. Una scuola che istruisce per educare, che insegna a credere nelle proprie capacità, a costruire legami, a valutare e a scegliere; una scuola che dura dentro il cuore degli alunni perché ha insegnato loro ad autovalutarsi, a porsi nel proprio tempo e proiettarsi nel futuro è una - scuola attiva dove si fa ricorso a metodi attivi e concreti d insegnamento. - scuola autocorrettiva nella quale avvengono periodici confronti tra progetti e prodotti. - scuola aggiornata nella quale hanno corso tutti i nuovi materiali e strumenti istruttivi ed educativi. - scuola sintonizzata con le attività culturali e formative del territorio. Pertanto, l Istituto Comprensivo G. La Pira - D. Gentiluomo si impegna a: Divenire comunità educante ed educativa. Porre ogni alunno al centro del processo formativo. Promuovere la prima alfabetizzazione culturale. Sviluppare le potenzialità creative degli alunni. Favorire la consapevolezza delle proprie idee e la responsabilità delle proprie azioni. Realizzare quanto più possibile il successo formativo. Rimuovere gli ostacoli per favorire pari opportunità di apprendimento ad alunni: - con difficoltà di apprendimento - con disagio socio - culturale, 18

19 - in situazione di handicap, - nomadi o stranieri. Favorire la continuità del processo educativo. Modulare l'insegnamento secondo le esigenze dei singoli alunni mediante: - Flessibilità dei percorsi formativi, - Unitarietà dei processi di insegnamento - apprendimento, - Verificabilità e valutazione dei risultati. Promuovere l'acquisizione di specifiche competenze di: - lingua straniera, - multimedialità, attraverso percorsi didattici mirati, valorizzando le risorse professionali presenti nell'istituto. Promuovere azioni interattive tra scuola e territorio. Al fine di erogare al meglio il servizio scolastico il nostro progetto d'istituto prevede: a) orario flessibile e diversa articolazione/durata della lezione b) articolazione flessibile del gruppo classe c) moduli - attività didattiche per classi aperte d) attività individuate per migliorare il servizio agli studenti e) pluralità delle offerte f) attività aggiuntive/facoltative di potenziamento g) percorsi formativi pluridisciplinari h) organizzazione di recupero e sostegno iniziative di continuità i) iniziative per combattere il fenomeno della dispersione m) iniziative di orientamento. 19

20 FINALITÀ DELL'OFFERTA FORMATIVA Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie. Compito essenziale della Scuola è: FAVORIRE LA CENTRALITA DELL ALUNNO NEL SUO PERCORSO UNITARIO E STRUTTURANTE DI CRESCITA E DI FORMAZIONE, PRIVILEGIANDO LA RELAZIONE EDUCATIVA E I METODI DIDATTICI CAPACI DI ATTIVARE PIENAMENTE LE ENERGIE E LE POTENZIALITA DI OGNI DISCENTE, PER AVVIARLO AD AFFRONTARE IN AUTONOMIA E CON RESPONSABILITA, LE SITUAZIONI DELLA VITA, RIFLETTENDO ED ESPRIMENDO LA PROPRIA PERSONALITA IN TUTTE LE SUE DIMENSIONI. La centralità della persona trova il suo pieno significato nella scuola intesa come comunità educativa, aperta anche alla più larga comunità umana e civile, capace di includere le prospettive locale, nazionale, europea e mondiale. 20

21 CRITERI EDUCATIVI L Istituto Comprensivo G. La Pira-D. Gentiluomo si fonda sul riconoscimento dei seguenti valori: 1. La libertà della persona Primo e principale bene è la persona dell allievo, che deve essere accolta, stimata e guidata perché le sue potenzialità crescano, la sua ragione si sviluppi, la sua libertà si realizzi. 2. Il primato educativo della famiglia In questo Istituto è riconosciuto il valore della famiglia come luogo originale e primario dell esperienza del alunno, perché in famiglia egli incontra esistenzialmente il criterio con cui giudicare ciò che vede e nella Scuola incomincia una prima verifica dell ipotesi di partenza. La famiglia si serve della Scuola come di uno strumento qualificato per compiere la sua formazione educativa. Il rapporto Scuola-Famiglia è una corresponsabilità tesa al bene dell alunno in una stima reciproca che implica il riconoscimento di competenze diverse. 3. La positività della realtà La visione della realtà che la Scuola propone nasce dall esperienza della tradizione culturale del nostro Paese, da cui consegue un criterio di positività e di valore per la persona, per tutto quanto esiste e accade nella vita personale e scolastica. Questa consapevolezza, presente nella coscienza degli adulti, è offerta agli alunni nella quotidianità della proposta scolastica, attraverso scelte specifiche di forme, contenuti e metodi. OBIETTIVO GENERALE DEL PROCESSO FORMATIVO L istituzione scolastica fa propri i PRINCIPI ISPIRATORI sanciti dalla Costituzione Italiana (ex artt.3/33/34 Cost.) in riferimento ai diritti inalienabili dell uomo e del cittadino. Principi che, ribaditi da Convenzioni e Dichiarazioni internazionali, risultano fondamentali nel processo educativo dell uomo e nella sua formazione scolastica. La generalizzazione degli istituti comprensivi, che riuniscono scuola d infanzia, primaria e secondaria di primo grado, crea le condizioni perché si affermi una scuola unitaria di base che prenda in carico i bambini dall età di tre anni e li guidi fino al termine del primo ciclo di istruzione e che sia capace di riportare i molti apprendimenti che il mondo oggi offre entro un unico percorso strutturante. La scuola dell infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado costituiscono il primo segmento del percorso scolastico e contribuiscono in modo determinante all elevazione culturale, sociale ed economica del Paese e ne rappresentano un fattore decisivo di sviluppo e di innovazione. 21

22 L azione della scuola si esplica attraverso la collaborazione con la famiglia (articolo 30), nel reciproco rispetto dei diversi ruoli e ambiti educativi nonché con le altre formazioni sociali ove si svolge la personalità di ciascuno (articolo 2). Il profilo che segue descrive, in forma essenziale, le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza, che un ragazzo deve mostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione. Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo costituisce l obiettivo generale del nostro sistema educativo e formativo. Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. 22

23 IL CURRICOLO VERTICALE DI ISTITUTO Il curricolo di Istituto è espressione della libertà d insegnamento e dell autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l identità dell istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l innovazione educativa. Il curricolo è predisposto all interno del Piano dell Offerta Formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina (Cfr. ALLEGATO POF N 2). A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento dell autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche. L itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione. Negli anni dell infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce l esperienza vissuta dei bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono occasioni di crescita all interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai sei anni. Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Al termine della scuola dell infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline. Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l azione educativa allo sviluppo integrale dell allievo. Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzione scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. 23

24 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi: l intero triennio della scuola dell infanzia, l intero quinquennio della scuola primaria, l intero triennio della scuola secondaria di primo grado. Per garantire una più efficace progressione degli apprendimenti nella scuola primaria gli obiettivi di italiano, lingua inglese e seconda lingua comunitaria, storia, geografia, matematica e scienze sono indicati anche al termine della terza classe. VALUTAZIONE Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Occorre assicurare agli studenti e alle famiglie un informazione tempestiva e trasparente sui criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso scolastico, promuovendone con costanza la partecipazione e la corresponsabilità educativa, nella distinzione di ruoli e funzioni. Alle singole istituzioni scolastiche spetta, inoltre, la responsabilità dell autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull intera organizzazione dell offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne l efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o emergenti da valutazioni esterne. Il sistema nazionale di valutazione ha il compito di rilevare la qualità dell intero sistema scolastico. L Istituto nazionale di valutazione rileva e misura gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni, promuovendo, altresì, una cultura della valutazione che scoraggi qualunque forma di addestramento finalizzata all esclusivo superamento delle prove. CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione. Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle 24

25 competenze. Particolare attenzione è posta su come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie risorse conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini. Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo. SCUOLA DELL INFANZIA La centralità del bambino e dei suoi veri e più profondi bisogni si configura come il punto di partenza e di arrivo di tutte le scelte educative e organizzative che i docenti andranno a fare, condividendole possibilmente con le famiglie, che, soprattutto in questa fascia d età, hanno un ruolo fondamentale. La scuola dell infanzia si propone di: Accogliere Educare Formare Sviluppare Accogliere nella scuola dell infanzia è una frase molto importante, che necessita di attenzioni. Essa non si esaurisce nei giorni di scuola, ma si protrae per tutto il percorso formativo. La scuola non accoglie solo gli alunni ma anche i genitori. Con una buona accoglienza si facilita l inserimento, l adattamento, l integrazione e di conseguenza il processo di apprendimento. Educare all uguaglianza, alla solidarietà, all accettazione dell altro. Formare promuovendo l armonico sviluppo psicofisico di ciascun bambino. Sviluppare le potenzialità e tradurle in competenze. La scuola dell infanzia si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell identità, dell autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza. Consolidare l identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli. Sviluppare l autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli. Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull esperienza attraverso l esplorazione, l osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, 25

26 raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, ripetere, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi. Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell ascolto, l attenzione al punto di vista dell altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell ambiente e della natura. Tali finalità sono perseguite attraverso l organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità. Nella scuola dell infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario, operando sui seguenti campi di esperienza: Il sé e l altro Il corpo e il movimento Immagini, suoni, colori I discorsi e le parole La conoscenza del mondo Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), di autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali). Al termine del percorso triennale della scuola dell infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale. SCUOLA DEL PRIMO CICLO Il primo ciclo d istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Ricopre un arco di tempo fondamentale per l apprendimento e lo sviluppo dell identità degli alunni, nel quale si pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l intero arco della vita. La finalità del primo ciclo è l acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per realizzare tale finalità la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l accesso facilitato per gli alunni con disabilità; previene l evasione dell obbligo scolastico e contrasta la dispersione; valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. 26

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