SOMMARIO. Un segno nel cielo. Avvicendamenti. Saluto a Don Giuseppe. Saluto a Don Mauro. La IV elementare alla Giornata Eucaristica

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1 SOMMARIO Un segno nel cielo 1 Avvicendamenti 3 Saluto a Don Giuseppe 4 Saluto a Don Mauro 5 La IV elementare alla Giornata Eucaristica 6 Tutti in biblioteca con la scuola dell Infanzia 8 Proposta Estate 2014 Echi 9 Assemblea Nazionale della Azione Cattolica 10 Azione Cattolica 30 anni a Mussetta 12 Gli Scout Felici al Campo 13 La corale in un viaggio insolito 14 Un viaggio di Fede e di Cultura in Russia 16 Morire di Speranza Pagina Caritas 17 Il Futuro che viene dal rapporto Censis Le sagre tra l utile e il necessario 19 Comunicazioni varie 20 Nelle pagine conclusive L inserto col programma della Sagra dell Assunta Assunzione di Maria, di Guido Reni 1642 Monaco di Baviera, Alte Pinakothek Con queste righe prendo congedo da questo periodico che ho accompagnato fra alterne vicende e invio un saluto a tutti i parrocchiani di Mussetta. Come molti avranno già saputo o potranno leggere a p. 3 di questo foglio il 31 agosto p.v. concludo il mio servizio a Mussetta. Un turbinio di pensieri mi assale la mente e diversi sentimenti affollano il cuore. Quasi 19 anni sono passati. Gran parte dei miei capelli sono diventati bianchi qui. Con molti di voi ho cercato di condividere il

2 2 Comunità di Mussetta dolore per la perdita di persone care; anche i miei genitori sono morti durante il tempo della mia presenza a Mussetta. Per poter partire bene da qui sento di dover ringraziare il Signore e tutte le persone della nostra comunità. Un grazie che vale anche per le fatiche, le preoccupazioni, e i tempi di solitudine, i limiti e i dolori fisici che non sono mancati. Dico grazie al Signore e alla nostra Patrona S. Maria Assunta per le opere che insieme siamo riusciti a realizzare. Ho messo nelle sue mani ogni lavoro. Il Signore ci ha dato la grazia di comprendere che la nostra comunità era in crescita, che bisognava avere delle strutture accoglienti dove cercare di crescere come comunità credente e apert a all incontro. Nel 1995 le strutture parrocchiali erano insufficienti e fuori norma e la parrocchia era impegnata per i debiti contratti per i lavori di ampliamento dell asilo iniziati nel 1994 dal mio predecessore don Pio Pietrobon. Nel 1996 abbiamo rinnovato i confessionali della Chiesa Parrocchiale per ridare dignità alla celebrazione del Sacramento della Penitenza Riconciliazione. Nel 1997 sono ripartiti i lavori di ampliamento per la scuola dell infanzia. Nel 1997 è stata data anche la dipintura esterna alla Chiesa di Mussetta di Sopra. Nel 1998 siamo riusciti completare l ampliamento degli spogliatoi a Mussetta di Sopra per ricavarne una stanza per gli incontri comunitari. Ancora nel 1998 abbiamo aperto il primo nido integrato del sandonatese rispondendo al bisogno delle famiglie e creando nuovi posti di lavoro. Nel 2001 è stata rimessa in luce e restaurata una pittura a tempera nella chiesa di Mussetta di Sopra. Negli anni abbiamo realizzato nuovi spazi d'incontro con la costruzione del nuovo centro parrocchiale, Oratorio e abitazione del parroco. Nel 2002 abbiamo aperto l ottava sezione della scuola dell infanzia. Nel la ex canonica viene ristrutturata in tre mini appartamenti e lo spazio commerciale a piano terra. Con le entrate degli affitti abbiamo potuto affrontare con maggiore serenità i debiti per i lavori in atto. Nel 2006 viene realizzata la copertura della terrazza dell oratorio. Nel 2007 abbiamo acquistato un immobile a S. Stefano di Cadore con il progetto di continuare l esperienza dei soggiorni per adulti e famiglie che la nostra parrocchia ha vissuto per vent anni. Nel 2010 abbiamo completato la cucina per le sagre e nel 2011 abbiamo realizzato la tensostruttura presso la scuola dell infanzia e per le esigenze della scuola e della comunità. Nel 2014 abbiamo acquistato una porzione di terreno confinante con l immobile già acquistato a S. Stefano di Cadore e corretto vecchi errori di confinatura. E sempre nel 2014 in sostituzione del pulmino della scuola materna, non più utilizzabile, abbiamo acquistato un nuovo mezzo che potrà servire a diverse attività. Grazie dunque al Signore che ha benedetto e guidato le nostre forze, grazie ai collaboratori a ogni persona che ha contribuito, dalle preghiere, al lavoro, alle offerte, alle collaborazioni... Il territorio di Mussetta in questi anni ha cambiato volto e anche le strutture parrocchiali. Ma quanti e quanti sono i volti dei bambini battezzati, di quelli della scuola dell Infanzia, dei ragazzi del Catechismo, delle prime Comunioni e delle Cresime, dei giovani dei gruppi e delle associazioni, Azione Cattolica e Scout, dei giovani Sposi, dei genitori, degli anziani, dei malati che ho visto e conosciuto qui a Mussetta e ancora i volti dei fratelli e delle sorelle per i quali abbiamo pregato perché entrassero nella vita eterna. Di alcuni conosco la storia. Altri mi hanno confidato le loro gioie. Di altri ho ascoltato il dolore profondo che difficilmente può essere consolato. Sento che devo chiedere perdono al Signore e a voi per le molte mancanze, soprattutto povertà d amore, eccessiva timidezza e riservatezza, lentezze, omissioni, Un po di amarezza ce la regaliamo a vicenda con il nostro prossimo, anche con i nostri amici. Chiedo perdono a quanti avessi involontariamente offeso per impazienza od orgoglio. Spero di poter contare sulla preghiera di molti. Guardando in retrospettiva alcuni progetti rimangono incompiuti Lungo il cammino ho scoperto tanti miei limiti... Partire è un po morire Il segno della donna vestita di Sole nel cielo e di fronte a Lei il drago che vuole divorare il bambino (Apocalisse cap. 12) ci ricorda che la vita è una lotta e che la Vita vince anche se siamo tentati dallo scoraggiamento e dalla tristezza. In questo esodo non siamo soli. Un Madre veglia sul nostro cammino e Dio non fa mancare la sua protezione. Vado sereno. So che nel luogo a cui sono inviato il Signore è presente. Anche lì vi è una comunità credente. Celebrerò l Eucarestia, ascolterò e predicherò il Vangelo e credo che, il mio cuore ritornerà qui a Mussetta; mi sembrerà di vedere i vostri volti; poi mi risveglierò e vedrò i volti che formano un altra comunità e chiederò al Signore una fede, una speranza e una carità più grandi per pregare per voi e per tutti. Vi benedico e Vi abbraccio nel nome del Signore

3 Comunità di Mussetta 3 Nelle scorse estati avvicinandosi i tempi dei trasferimenti dei sacerdoti tante volte vi ho invitato a pregare per i Sacerdoti e per le comunità interessate da questi cambi. Quest anno vi chiedo di pregare anche per don Mauro, per me, per la nostra comunità e per il sacerdote che verrà. Pregare perché? Per vivere con fede, speranza e carità anche questi momenti. Siamo un po tutti, in maniera diversa, chiamati a vivere una obbedienza che ci chiede di lasciare, ringraziare, perdonare ed essere perdonati, ripartire, accogliere, condividere La preghiera ci mette in contatto con il Signore, ci aiuta a vivere gli eventi della nostra vita con il suo cuore, con i suoi sentimenti che convertono e portano a piena e bella maturità i nostri. Nella logica dell avvicendamento il Vescovo ha chiesto a don Giuseppe di continuare il compito di Parroco nella Parrocchia di San Pelagio Diacono e Martire (Treviso). Mons. Arcivescovo ha nominato don Mauro Fedato Arciprete della Parrocchia di S. Bona Vergine (Treviso) e Parroco della Parrocchia della Beata Vergine Immacolata (Treviso); E ha nominato don Edmondo Lanciarotta Parroco di S. Maria Assunta (Mussetta) trasferito dalla Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria (Conscio di Casale sul Sile TV). Al momento non è previsto alcun sacerdote collaboratore. Continuiamo nella preghiera reciproca e per le vocazioni al Sacerdozio. Don Giuseppe e don Mauro saluteranno la comunità la domenica 31 agosto alla S. Messa delle ore Don Edmondo entrerà a Mussetta domenica 14 settembre p.v. alle ore Come già annunciato il nuovo Parroco di Mussetta sarà don Edmondo Lanciarotta (qui sopra una sua foto). Egli è nato a Povegliano (TV) nel 1953, è stato ordinato sacerdote il 24/03/1984. Ha ricoperto diversi incarichi in Diocesi fra i quali cappellano di San Donà di Piave (dal 1984 al 1994) Parroco di San Pelagio di Treviso (dal 1994 al 2001), Parroco di Conscio di Casale sul Sile (dal 2001 al 2014), dal 1990 insegnante di religione al Liceo Duca degli Abruzzi (T revis o), Ass ist ent e pr esso: Associazione Italiana Maestri Cattolici - AIMC A.I.M.C. (Treviso), Assistente Regionale presso: Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi U.C.I.I.M. (Treviso) 1998, Direttore presso: Ufficio Scuola Educazione Universita' (Treviso)1993, Docente presso: Istituto Superiore di Scienze Religiose di Treviso - Vittorio Veneto (Treviso) 2011, Membro presso: Consiglio Pastorale Diocesano (Treviso) 2011, Membro di diritto presso: Consiglio Presbiterale, Membro consulta Nazionale di Pastorale della Scuola, Membro Commissione nazionale di Pastorale U- niversitaria, Responsabile della Commissione Episcopale Triveneta Scuola Educazione, Università Don Edmondo venendo tra noi lascerà molti degli incarichi che ha condotto con sapienza, prudenza, preparazione e competenza in questi anni. Noi fin da ora lo accogliamo con la comune preghiera che facciamo per i Sacerdoti. Preghiamo perché il Signore li sostenga e li fortifichi donando loro la serenità e la forza dello Spirito perché siano solleciti del gregge che viene loro affidato. Sappiamo che non dobbiamo lasciarli soli e che a noi è richiesta la docilità, che vuol dire, accoglienza, ascolto, fiducia, collaborazione, superamento delle divisioni e della mormorazione. Preghiera per il parroco Signore, ti ringrazio di averci dato un uomo, non un angelo, come pastore delle nostre anime; illuminalo con la tua luce, assistilo con la tua grazia, sostienilo con la tua forza. Fa' che l' insuccesso non lo avvilisca e il successo non lo renda superbo. Rendici docili alla sua voce. Fa' che sia per noi, amico, maestro, medico, padre. Dagli idee chiare, concrete, possibili; a lui la forza per attuarle, a noi la generosità nella collaborazione. Fa' che ci guidi con l' amore, con l' esempio; con la parola, con le opere. Fa' che in lui vediamo, stimiamo ed amiamo Te. Che non si perda nessuna, delle anime che gli hai affidato. Salvaci insieme con lui. (Paolo VI)

4 4 Comunità di Mussetta Un saluto a don Giuseppe che ci lascia dopo 19 anni di cura pastorale. Sentiamo il bisogno di salutare e ringraziare il nostro parroco don Giuseppe Minto per i quasi 19 anni trascorsi tra noi nella cura pastorale. Possiamo insieme ripercorrere gli eventi esteriori che hanno marcato questi anni: la costruzione dell Oratorio, l ampliamento della Scuola Materna, Ma se vogliamo cogliere davvero il nucleo del suo lavoro pastorale dovremmo sforzarci di mettere a fuoco il quotidiano lavoro del sacerdote che sale l altare ogni mattina per il sacrificio e distribuisce la cena del Signore, che legge la Parola e commentandola cerca di intrecciarla con i problemi delle nostre vite quotidiane. Tutte le preoccupazioni che agitano i pensieri di un parroco: quelle economiche, operative, per i servizi che la Parrocchia si sente di dare alla popolazione, in fondo sfumano e svaniscono rispetto al compito primo cui egli è stato comandato: portare il Vangelo e l Eucaristia. E questo dunque il primo ringraziamento che vogliamo fare: si, grazie perché hai fatto quanto ti è stato comandato di fare. Ci ritornano allora alla memoria le parole dell evangelista Luca: Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Sono parole che sentiamo don Giuseppe può pronunciare; e fortunati noi che abbiamo incontrato questo servo inutile! Non possiamo anche dimenticare le altre sollecitudini di don Giuseppe: l attenzione alle relazioni tra le persone, il rispetto verso gli altri e le loro idee, così raro in chi può avere la tentazione di pensare di avere già tutta la verità, ma poi sa che se la verità è data non è mai però compiutamente conseguita. La sensibilità verso gli altri, non genericamente, all ingrosso ma, ad uno ad uno, nella sua personale diversità. Quindi le iniziative per promuovere buone relazioni tra le persone: dall accoglienza in Oratorio alla sagra: una convivialità non banale anche per vincere l anonimato cui sembra condannarci questo tempo. Don Giuseppe sa che i valori cristiani non possono prescindere da quelli umani: aumentare lo spessore umano è già favorire la buona novella. Gli antichi sapevano che al Bene e al Vero si giunge attraverso il Bello. Non c è contrasto, come ci insegna la liturgia. Quindi l attenzione alla liturgia, promuovendo le corali, i lettori, l accompagnamento alle celebrazioni. E stata una buona operosità che ci ha aiutato e talvolta persino costretti a legarci tra noi. La comunità parrocchiale non è una comunità a parte, perfetta, riflette invece le incertezze, le debolezze e gli errori della società in cui è immersa. Se si alimenta dell Eucaristia è perché da essa può trarre quel supplemento d anima di cui abbiamo oggi tutti bisogno. A questo intendimento don Giuseppe ha lavorato Don Giuseppe va, ma qualcosa della sua eternità, del suo agire, pensare e sentire, del bene che ha compiuto resta tra noi e non ci potrà essere tolto. Abbiamo il dovere di non disperdere questa eredità. Grazie, don Giuseppe! La comunità cristiana di Mussetta La posa della prima pietra dell oratorio il 30 giugno 2001

5 Comunità di Mussetta 5 Caro, carissimo don Mauro, grazie, grazie davvero! Noi adulti di Azione Cattolica vogliamo ringraziarti di cuore e dirti, con semplicità e affetto, che sei stato un grande dono per noi, per questa comunità: il Signore ci aveva certo guardati quattro anni fa ed aveva visto che avevamo bisogno proprio di te, di un prete umile, di un sacerdote pronto al servizio, di un amico cui chiedere aiuto, di un pastore capace di mettersi in ascolto e di capire ciò che noi stessi non riuscivamo a comprendere, ovvero il nostro ruolo nella comunità, il valore e l importanza di crescere in una fede adulta, in un rapporto più maturo con il Signore. Caro don Mauro, quando sei arrivato tra di noi ci hai subito sorpresi: ci hai chiesto di conoscere i nostri nomi e di dirti di che cosa pensavamo di avere bisogno. Null altro. A fronte delle nostre paure e delle nostre fragilità, hai sfoderato il tuo sorriso, ci hai detto di confidare nell aiuto di Gesù, di non temere le sfide, di metterci a disposizione, il resto sarebbe venuto da sé. Ci hai assicurato la tua presenza. Così è stato: quel gruppo di adulti si è messo di nuovo in cammino, ha compreso di aver un ruolo nella comunità, di saper e poter svolgere un servizio a favore dei più giovani, di poter imparare a pregare in maniera nuova, di saper condividere In questo cammino, non ci hai mai dato lì impressione di volerci insegnare qualcosa ma sei stato uno splendido esempio, ti sei seduto con noi, con i nostri figli, non ti sei mai sottratto al rapporto, alla condivisione, sempre e ancora con quel sorriso che illumina i tuoi occhi e che racconta di una scelta profonda, di una fede matura, di una vocazione al servizio Caro don Mauro grazie, grazie di cuore, ci lasci più ricchi, più adulti, più consapevoli e con la felicità di chi sa di aver avuto il privilegio di vedere, in te, lo sguardo e l opera del Nostro Signore. Ci mancherai tanto. Dai giovani di Azione Cattolica Mi è stato chiesto di scrivere alcune righe su don Mauro e lì per lì ho pensato che non è cosa semplice descrivere una persona in poche parole. Allora ho cercato di concentrare la mia attenzione sulle prime cose che mi vengono in mente pensando a lui. Bene, la primissima cosa che sovviene alla mia attenzione è il nostro primo incontro in cui si è presentato come Il prete festivo di Mussetta. Strana affermazione, in un primo momento, ma poi tutto sommato si è rivelata abbastanza azzeccata. Perché il nostro don Mauro (ammettiamolo, dopo tutto questo tempo un pezzettino nostro lo è diventato) non solo compariva nel week end per dare sostegno nella celebrazione delle liturgie e per assistere alle attività dei gruppi, ma del termine festivo è scaturito un significato più profondo: ovvero lo stare assieme vissuto come una festa. Ecco che quindi tutte le attività si sono colorate con le sue battute, con la sua schiettezza e con il suo modo di vedere le cose da un altro punto di vista, nuovo e forse migliore. E riuscito a portare la gioia della festa tra i giovani della nostra comunità, nelle famiglie, cercando di coinvolgere non tanto con le parole quanto con i fatti. Lo abbiamo visto giocare a calcetto, travestirsi da pirata a carnevale, fare un bans all ACR e partecipare alle route degli scout. Lo abbiamo visto arrivare in moto da Treviso per prendere parte alla riunione con l immancabile valigetta in mano, oppure mangiare un ghiacciolo al bar dell oratorio per fare quattro ciaccole con i clienti. E tutti questi momenti sono stati dei piccoli e semplici atti di incontro, di scontro, di conoscenza con lui. Una conoscenza sentita, che ha un po cambiato ciascuno di noi, e che forse ha cambiato un po anche lui. La comunità di Mussetta vuole quindi ringraziare con queste poche righe il nostro don festivo, augurandogli tutto il bene possibile per il cammino che sta per intraprendere.

6 Comunità di Mussetta 6 Una delegazione dei ragazzi che hanno ricevuto la Prima Comunione nel 2013 (la foto qui sopra) ha partecipato alla giornata Eucaristica 2014 presso il santuario delle Cendrole a Riese Pio X nel centenario della morte della Santo Papa veneto. Mi va di iniziare questo articolo dicendo : E stato proprio bello esserci!. Questo giorno è stato maggiormente sentito e apprezzato perché non si è svolto come tutti gli anni a Treviso ma a Riese San Pio X, paese natale di Papa Pio X, in occasione dei cento anni dalla sua morte. Ore 9.00 partenza da Mussetta e arrivo al Santuario delle Cendrole poco dopo le Qui ritiriamo fogli, libretti, cappellini e prendiamo posto all ombra di un bell albero. A breve comincia la Santa Messa celebrata dal Vescovo Gianfranco Agostino, seguita con molta fede e partecipazione da tutti i vari gruppi di ragazzi di quarta elementare, preti, suore, catechisti e genitori (circa 1000 persone). Dopo la lettura del Vangelo il nostro Vescovo inizia l omelia elogiando tutti i bambini e adulti presenti alla giornata eucaristica 2014 e prosegue invitando i partecipanti a riportare alla memoria il giorno della loro prima comunione, per ricordare che è proprio grazie a San Pio X se abbiamo potuto ricevere il sacramento già a nove anni. Una volta infatti il Corpo di Cristo si prendeva più in là con l età. I l V e sc o v o te rm in a l omelia raccontando le camminate che il Santo Padre, da bambino, faceva da Riese alla chiesa di Cendrole per assistere alla Santa Messa e come la sua vocazione sia maturata già in tenera età. Conclusa la celebrazione ci siamo riuniti in processione dietro una portantina con l immagine di San Pio X e abbiamo ripercorso lo stesso curiotto (una stradina stretta di campagna), che lui faceva per recarsi alla chiesa di Cendrole, partendo da casa sua. Proprio lì, passando davanti ad essa, in un cesto abbiamo lasciato le nostre preghiere e richieste. Arrivati con tutto il gruppo di ragazzi al parco di villa Eger, abbiamo pranzato velocemente al sacco, poi tutti pronti per andare nello scivolo più alto e a tuffarsi in altri giochi. Alle ci siamo riuniti tutti nell anfiteatro per dare il via ai giochi di squadra a punti, vissuti con gioia, competizione ed entusiasmo. Non abbiamo vinto, ma l importante è aver partecipato, per questo alla fine ci siamo meritati un buon gelato. Concluso il momento ludico ci siamo incamminati per visitare la casa natale del Pontefice. Entrare e camminare nel

7 Comunità di Mussetta 7 luogo dove lui ha vissuto da piccolo e ha coltivato la sua prima vocazione, è stata un esperienza entusiasmante. La guida, mostrandoci le foto di famiglia appese alle pareti del piano terra ha spiegato che Pio X era il secondo di dieci fratelli (sei femmine e quattro maschi). Al piano superiore c è la stanza delle sorelle (dove ci sono molti cuori e foto per le grazie ricevute), dei genitori, degli ospiti e del Papa. Proprio nella stanza dove il Santo Padre dormiva e pregava, sotto il suo cuscino la gente lascia foto e richieste, e se qualcuno vuole fare una preghiera speciale può sedere sulla sedia, posta vicino al letto. D i e t r o l abitazione un museo con tutti i suoi ricordi, da quando Pio X era un giovane sacerdote a quando è diventato Papa. La guida ha poi raccontato che in questa casa sono stati o- spitati quattro Cardinali, di cui tre sono diventati poi Pontefici. Finita la nostra visita abbiamo ringraziato e ci siamo recati al nostro pullman, pronti per la partenza. Nel bus, preghiere, canti, brevi riflessioni, poi arrivo. Sicuramente è stata una bella esperienza per tutti i partecipanti. Questa giornata rimarrà nel nostro cuore come la fiammella che abbiamo acceso il giorno della nostra prima comunione. La catechista Dirce Preghiera alla Madonna delle Cendrole O Maria, Vergine Santissima di Cendrole, madre di Gesù e madre della Chiesa, da secoli invocata in questo Santuario col titolo di Assunta in cielo, dispensatrice amorosa di grazie e favori a chi con fiducia a Te ricorre, guarda benigna a noi tuoi figli, bisognosi del tuo soccorso. I nostri Padri rivolgendosi a Te, mai hanno pregato invano. Ed il fanciullo Giuseppe Sarto, che qui spesso veniva pellegrino, è stato da Te incoraggiato ed accompagnato alla missione sacerdotale e alla santità, fino a diventare S. Pio X. O Madre dolcissima, facci sperimentare la tenerezza del tuo amore, e ottienici le grazie che Ti domandiamo. Intercedi dal Divin Padre che, animati dallo Spirito Santo, ci distacchiamo dalle cose della terra per vivere costantemente rivolti ai beni eterni. Il tuo Figlio Gesù ci accolga nella gloria del Cielo alla fine di questo esilio terreno, dopo averlo seguito, portando o- gni giorno la nostra croce, sul tuo esempio e con la tua materna protezione. Amen.

8 Comunità di Mussetta Piccoli grandi lettori alla Scuola dell Infanzia Vista la positiva esperienza fatta in precedenza, anche in quest anno scolastico abbiamo coinvolto i bambini in un divertente progetto di promozione della lettura. Forse vi chiederete Ma i bambini di quest era così tecnologica come possono provare interesse per i libri? Eccovi svelato il nostro semplice ma prezioso segreto Innanzitutto ci servivano dei libri tanti libri, così che ognuno potesse scegliere tra una ricca proposta, ma quale modo migliore potevamo trovare se non quello di condividere con gioia un proprio libro personale? All inizio qualcuno è stato forse un po titubante nell affidare ai compagni un oggetto tanto caro ma alla fine, proprio questo, ha permesso anche ai più piccoli di sentirsi responsabili dei libri altrui. Il passo successivo è stato quello di suddividerli in semplici e colorate categorie e poi VIA!!!!!!!!!!! A turno siamo andati alla ricerca di un libro che ci piacesse così tanto da prenderlo in prestito (con regolare registrazione si intende!!!) per condividerne la lettura a casa insieme alla propria famiglia. Così, giorno dopo giorno, i nostri piccoli lettori hanno dimostrato un attenzione sempre maggiore nel consultare gli scaffali per trovare il libro giusto, maneggiandoli con cura, sfogliandone delicatamente le pagine, magari chie- 8 dendo un consiglio agli amici o all insegnante, e diciamolo talvolta imbronciandosi un po perché qualcuno li aveva preceduti nella scelta! Ascoltando le loro impressioni e i loro commenti, al momento della restituzione, sono emersi i gusti e le preferenze individuali, ma anche il grande piacere provato nell assaporare una storia insieme a mamma, papà, fratelli, sorelle, nonni, zii e perché no, in qualche caso anche con il proprio cane o con l orsacchiotto del cuore. buffi personaggi c è chi afferma con certezza di aver visto addirittura un coccodrillo scorazzare tra gli ambienti della scuola!!! Questo semplice percorso ha riscosso un grande successo tra i bambini, contribuendo ad avvicinarli in modo divertente alla lettura e di una cosa siamo ormai certi : è impossibile che qualcuno non ami leggere il trucco sta solo nel trovare il libro che piace! Ed ora diteci la verità Abbiamo fatto venire anche a voi una voglia matta di leggere vero?! Ma non ci siamo certo fermati qui: i più grandi hanno potuto esplorare la Casa del Bambino ed iscriversi alla biblioteca comunale, e tutti abbiamo cercato degli intrepidi lettori tra le mura domestiche! Purtoppo per quest anno la nostra biblioteca chiude ma non temete, torneremo dopo le vacanze con tante altre meravigliose avventure. Molti genitori e nonni si sono divertiti a venire a scuola per leggerci tante entusiasmanti storie, talvolta anche in compagnia di Maestra Alessia Nel frattempo BUONA LETTURA A TUTTI!!!!!!!!!

9 9 Comunità di Mussetta Provate a pensare se vi chiedessero di dedicare gratuitamente il vostro tempo. Se vi chiedessero di rinunciare ad un intero mese per passarlo esclusivamente insieme al prossimo. Forse queste richieste vi lascerebbero spiazzati, e forse la maggior parte di noi, aggrappandosi a qualche pretesto, rinuncerebbe alla richiesta con un gentile No, grazie. Eppure questa estate c è stato un gruppo di ragazzi della nostra parrocchia che ha accettato di buon grado questa sfida, e si è lanciato senza timore nell avventura ( t e r m ine a p p r o p r ia t o p e r l occasione dato che il tema di quest anno era proprio UAU!!! Un Avventura Unica ) della Proposta Estate. Questo gruppo di settanta animatori, e venticinque aiuto animatori, hanno dato letteralmente ANIMA alla nostra parrocchia: nonostante il brutto tempo o il caldo eccessivo, le difficoltà e, perché no, la loro giovani età sono stati per quattro settimane a contatto con i più piccoli, dedicando a loro mille attenzioni, facendoli divertire, giocare, ballare. Negli occhi degli animatori si è spesso vista ardere una passione che va oltre le difficoltà e lo sbaglio: è la volontà di dedicarsi al prossimo, di stare insieme e di cercare un divertimento sano, libero, puro. In loro la fatica e la stanchezza hanno spesso lasciato posto alla voglia di divertirsi e di essere amici, tanto che, seppur stremati dalle fatiche della giornata, si davano appuntamento anche alla sera in oratorio, magari solo per mangiare del pane e Nutella. In questi giovani abbiamo potuto gustare la bellezza del volersi donare gratuitamente, in loro abbiamo visto la vera gioia, loro sono il dono più bello che Dio ha fatto alla nostra Comunità. E con queste semplici righe, noi responsabili vogliamo ringraziarli di tutto. Perché se guardando a loro possiamo vedere quale sarà il nostro futuro, ci accompagna la certezza che sarà un domani pieno di meravigliose sorprese. I responsabili P.E.R. Questo è un messaggio speciale, dedicato a tutti gli animatori e agli aiuto animatori della proposta estate, appena conclusa. Da parte di chi? Di tutti noi genitori che vi abbiamo affidato i nostri rampolli, più grandi, più piccoli, più o meno rompi, più o meno timidi...: e voi avete avuto la capacità di farli divertire tutti. Avevate un lungo anno scolastico sulle spalle, gli aiuto anche gli esami, ma non vi siete fermati a riposare, anzi alle 8.30 tutti in o- ratorio, al lavoro, come i grandi, ancora niente ferie. Come i grandi, anche nel riconsegnare i bambini: Hai visto la mamma?, Non hai visto nessuno, allora fermo qui con me, ad aspettare. Qui con me, per noi genitori una sicurezza. Siete stati capaci di far divertire anche noi, con quella mega serata di caccia al tesoro: indimenticabile. Quelle lacrime che abbiamo visto scendere sulle vostre facce allegre la serata di chiusura sono la dimostrazione che avete dato tanto tanto e ne avete ricevuto in cambio la gioia di stare insieme: continuate ad essere luminosi, a volare alto, come i palloncini che hanno punteggiato il cielo sopra Mussetta la sera della vostra festa. Grazie!!! Da parte dei genitori dei bambini che hanno partecipato alla Proposta Estate

10 10 Comunità di Mussetta Il 3 Maggio a Roma Papa Francesco ha incontrato i presidenti parrocchiali di Azione Cattolica e ha detto a noi presenti queste parole: «Il tema della vostra Assemblea, "Persone nuove in Cristo Gesù, corresponsabili della gioia di vivere", si inserisce bene nel tempo pasquale, che è un tempo di gioia. È la gioia dei discepoli nell incontro con il Cristo risorto, e richiede di essere interiorizzata dentro uno stile evangelizzatore capace di incidere nella vita. Nell attuale contesto sociale ed ecclesiale, voi laici di Azione Cattolica siete chiamati a rinnovare la scelta missionaria, aperta agli orizzonti che lo Spirito indica alla Chiesa ed espressione di una nuova giovinezza dell apostolato laicale. Questa scelta missionaria: tutto in chiave missionaria, tutto. E il paradigma dell Azione Cattolica: il paradigma missionario. Questa è la scelta che oggi fa l Azione Cattolica. Anzitutto le parrocchie, specialmente quelle segnate da stanchezza e chiusure e ce ne sono tante. Parrocchie stanche, parrocchie chiuse ce ne sono! Quando io saluto le segretarie parrocchiali, domando loro: Ma Lei è segretaria di quelli che aprono le porte o di quelli che chiudono la porta? Queste parrocchie hanno bisogno del vostro entusiasmo apostolico, della vostra piena disponibilità e del vostro servizio creativo. Si tratta di assumere il dinamismo missionario per arrivare a tutti, privilegiando chi si sente lontano e le fasce più deboli e dimenticate della popolazione. Si tratta di aprire le porte e lasciare che Gesù possa andare fuori. Tante volte abbiamo Gesù chiuso nelle parrocchie con noi, e noi non usciamo fuori e non lasciamo uscire fuori Lui! Aprire le porte perché Lui vada, almeno Lui! Si tratta di una Chiesa "in uscita": sempre Chiesa in uscita. Questo stile di evangelizzazione, animato da forte passione per la vita della gente, è particolarmente adatto all Azione Cattolica, formata dal laicato diocesano che vive in stretta corresponsabilità con i Pastori. In ciò vi è di aiuto la popolarità della vostra Associazione, che agli impegni intraecclesiali sa unire quello di contribuire alla trasformazione della società per orientarla al bene. Ho pensato di consegnarvi tre verbi che possono costituire per tutti voi una traccia di cammino. Il primo è: rimanere. Ma non rimanere chiusi, no. Rimanere in che senso? Rimanere con Gesù, rimanere a godere della sua compagnia. Per essere annunciatori e testimoni di Cristo occorre rimanere anzitutto vicini a Lui. È dall incontro con Colui che è la nostra vita e la nostra gioia, che la nostra testimonianza acquista ogni giorno nuovo significato e nuova forza. Rimanere in Gesù, rimanere con Gesù. Secondo verbo: andare. Mai un Azione Cattolica ferma, per favore! Non fermarsi: andare!

11 Comunità di Mussetta 11 Andare per le strade delle vostre città e dei vostri Paesi, e annunciare che Dio è Padre e che Gesù Cristo ve lo ha fatto conoscere, e per questo la vostra vita è cambiata: si può vivere da fratelli, portando dentro una speranza che non delude. Ci sia in voi il desiderio di far correre la Parola di Dio fino ai confini, rinnovando così il vostro impegno a incontrare l uomo dovunque si trovi, lì dove soffre, lì dove spera, lì dove ama e crede, lì dove sono i suoi sogni più profondi, le domande più vere, i desideri del suo cuore. Lì vi aspetta Gesù. Questo significa: andare fuori. Questo significa: uscire, andare uscendo. E infine, gioire. Gioire ed esultare sempre nel Signore! Essere persone che cantano la vita, che cantano la fede. Questo è importante: non solo recitare il Credo, recitare la fede, conoscere la fede ma cantare la fede! Ecco. Dire la fede, vivere la fede con gioia, e questo si chiama "Cantare la fede". E questo non lo dico io! Questo lo ha detto 1600 anni fa sant Agostino: "cantare la fede"! Persone capaci di riconoscere i propri talenti e i propri limiti, che sanno vedere nelle proprie giornate, anche in quelle più buie, i segni della presenza del Signore. Gioire perché il Signore vi ha chiamato ad essere corresponsabili della missione della sua Chiesa. Gioire perché in questo cammino non siete soli: c è il Signore che vi accompagna, ci sono i vostri Vescovi e sacerdoti che vi sostengono, ci sono le vostre comunità parrocchiali, le vostre comunità diocesane con cui condividere il cammino. Non siete soli! Con questi tre atteggiamenti, rimanere in Gesù, andare ai confini e vivere la gioia dell appartenenza cristiana, potrete portare avanti la vostra vocazione, ed evitare la tentazione della "quiete", che non ha niente a che fare con il rimanere in Gesù; evitare la tentazione della chiusura e quella dell intimismo, tanto edulcorata, disgustosa per quanto è dolce, quella dell intimismo E se voi andate, non cadrete in questa tentazione. E anche evitare la tentazione della serietà formale. Con questo rimanere in Gesù, andare ai confini, vivere la gioia evitando queste tentazioni, eviterete di portare avanti una vita più simile a statue da museo che a persone chiamate da Gesù a vivere e diffondere la gioia del Vangelo.» Con questo messaggio auguro all Azione Cattolica di Mussetta di vivere sempre con questo spirito. Cari aderenti: rimaniamo, andiamo e gioiamo in Cristo! Giulia Frasson

12 12 Comunità di Mussetta Trent anni di Azione Cattolica Come tutte le grandi storie, ci sono stati degli alti e bassi in questo breve periodo. E ora gli aderenti hanno deciso di guardare al passato per trarre nuova forza per il futuro. Come dopo una lunga passeggiata in montagna, ci si prende un po di tempo per ammirare il panorama, frutto della fatica, per avere maggior vigore nella continuazione del cammino. Abbiamo voluto così raccogliere le testimonianze, le foto, i ricordi di coloro che hanno condiviso questo meraviglioso percorso insieme come educatori ma anche come ragazzi, ormai divenuti grandi e, in alcuni casi, educatori a loro volta. Ciascun aderente ha portato una piccola ma essenziale parte di sé nell Associazione: con la propria storia, con la propria vita sono stati testimoni di cosa sia l Azione Cattolica. L associazione nasce a Mussetta nel 1984, grazie ad alcuni ragazzi che avevano assorbito parte dello spirito associativo dalla parrocchia del Duomo, in cui questa aveva già dei trascorsi storici. Da lì tutti coloro che ci hanno creduto e che hanno voluto mettersi in gioco hanno trasmesso la passione dell AC ai nuovi aderenti. Perché l Azione Cattolica è una grande famiglia: parte dai più piccoli dell ACR, passando per i giovanissimi dell ACG, sino al gruppo degli adulti; e così come accade in una famiglia ciascuno si prende cura del più piccolo, del più debole, del più fragile. L Azione ricorda proprio questo: manifestare l Amore di Gesù agli altri attraverso le opere, facendo vedere a chiunque incontriamo la bellezza del credere. E questa grande forza di Azione viene scatenata nel ricordare e festeggiare il trentennio insieme: è stato creato un piccolo spazio espositivo con i volti e gli oggetti testimoni del periodo trascorso; inoltre ci siamo riuniti durante una serata della sagra di maggio per cenare insieme, ma soprattutto per ricordare i bei tempi e per vivere insieme l entusiasmo di essere parte di un associazione: coloro che ne sono stati parte, coloro che ne fanno parte differenze labili, perché siamo comunque tutti mossi dall essere parte di questa grande famiglia. Questa nostra grande festa ha voluto coinvolgere anche la parrocchia perché essa è la spina dorsale che ci sorregge. Infatti i festeggiamenti si sono tenuti nella messa domenicale del 4 maggio, in cui tutti gli aderenti hanno preso parte, e a loro modo, hanno ringraziato la comunità per l appoggio da sempre dimostratoci. Ma questo è solo l inizio. Il grande entusiasmo che abbiamo tratto da questa festa sarà il carburante necessario per partire con un nuovo anno associativo: la nostra storia sono le radici che affondano nel terreno e ci danno stabilità, ma toccherà a noi e ai futuri aderenti prendersi cura dei rami e, di conseguenza, dei nuovi frutti.

13 Comunità di Mussetta 13 Se essere felici è il senso della vita, la risposta su come riempire di gioia l esistenza non è banale. Come si può essere felici? Credo sia necessario partire da azioni concrete. La scommessa dell educazione è proprio questa : DIVENTIAMO CIO CHE FACCIAMO. Per questo noi scout proponiamo delle BUONE ABITUDINI, che possano diventare un modo di essere, affinché questo ci renda felici. I campi estivi sono per noi delle fantastiche occasioni per intraprendere o continuare ad esercitarsi su alcune fondamentali abitudini che possano aiutarci a crescere felici. Ve ne propongo alcune, che potrebbero essere utili a tutti. occasioni per rendersi utili. Non resta che coglierle! E come ESPORSI AL RISCHIO, dando fiducia agli altri. L come LIBERARE LA CREATIVITA, cantando, ballando,suonando,recitando,costruendo... I come IMPARARE COSE NUOVE : nodi, giochi, canti,strade... C come CONDIVIDERE : imparare a condividere con gli altri ciò che si ha e ciò che si è. I come INNAFFIARE LA NOSTRA ANIMA, con la Parola di Dio, affinché possiamo crescere bene. Funzionerà questa ricetta della felicità? Solo se la viviamo con impegno ogni giorno, non solo per la durata del campo estivo! E come EMPATIA : cercare il 5% di buono in ogni persona che la giornata vorrà porci davanti ( anche nello squadrigliere che mi sta più antipatico) S come SORRIDERE: imparare ad affrontare la giornata con il sorriso (anche quando piove da tre giorni e la tenda è ormai un lago...) S come SOPPORTARE LA FATICA, anzi ricercarla : spesso è fonte di gioia insperata! E come ESERCIZIO FISICO: star bene con noi stessi ci aiuta a star bene con gli altri (...dura la ginnastica alla mattina, ma che bene che ci fa!) R come RINUNCIARE AL SUPERFLUO, per andare all essenziale e ritrovare se stessi, scoprendo che per essere felici non abbiamo bisogno di cose, ma di amici. E come ESERCITARE L APPREZZAMENTO : ogni giorno è indispensabile individuare ciò che di bello il Signore ci ha dato. F come FARE QUALCOSA PER GLI ALTRI : al campo, come nella vita di tutti i giorni, non mancano Questi i nostri Campi estivi: I Lupetti saranno a PROSECCO (TS) dal 3 al 10 Agosto Gli esploratori e le guide saranno a Pian delle More Piancavallo dal agosto I rover e le scolte saranno a S. Rossore (PI) dal 1-10 agosto

14 14 Comunità di Mussetta Così si può riassumere la gita sociale che il coro parrocchiale di Mussetta ha compiuto giovedì 8 maggio 2014, a conclusione dell attività di canto corale per l'animazione delle principali festività liturgiche della Parrocchia. La prima tappa è stata il palazzo della Fondazione Querini Stampalia che si trova in campo S. Maria Formosa, dove la comitiva è stata accolta dalla responsabile, dr.ssa Babet Trevisan, peraltro anch ella di S. Donà di Piave. Con grande competenza e passione, la dr.ssa Trevisan ha guidato il folto gruppo (24 persone) a visitare prima i locali del piano rialzato, ristrutturati secondo il progetto dell archistar ticinese Mario Botta, donato alla Fondazione in segno di riconoscenza per aver intensamente frequentato la biblioteca quand era studente di architettura a Venezia. Poi, si è passati a visitare il piano terra di innovativa concezione del grande architetto Carlo Scarpa (maestro di M. Botta), cui il Comune di Venezia si rivolse negli anni 50 dello scorso secolo per un risolutivo intervento di difesa dall acqua alta. Lo Scarpa invece, ritenendo l acqua elemento costitutivo e decorativo dei palazzi di Venezia, concepì l originalissima soluzione costruttiva di prevedere un percorso interno per far entrare l acqua anziché tenerla fuori. Non senza qualche sconcerto nell'osservare una rete di canalette per l'acqua lungo i bordi del pavimento dei locali, il gruppo è poi passato a visitare l adiacente piccolo giardino alla giapponese, progettato dallo Scarpa in modo che le specie erbacee e arboree piantate avessero una scalarità di fioriture e fruttificazioni tale da consentire di avere in ogni stagione dell anno i colori e profumi propri. Poi è seguito un veloce e silenzioso giro attraverso le stanze della fornitissima e frequentatissima biblioteca ( volumi), la cui apertura al pubblico (secondo le democratiche regole adottate dalla famiglia patrizia a beneficio della popolazione veneziana del tempo) doveva essere gratuita, comprendere i giorni festivi nonché l orario notturno: una regola che, ai nostri giorni, sembra sia stata fatta propria dai supermercati e da alcune banche! Attraverso una scala interna, arricchita dagli elementi decorativi minimali dello Scarpa, la comitiva è infine giunta a l l a p p a r t a m e n t o a b i t a t o dall ultimo discendente della famiglia, conte Giovanni, conservato con i medesimi arredi e suppellettili presenti, prima della donazione al Comune di Venezia nel 1869, insieme a tutto il patrimonio immobiliare, artistico e librario. Mentre le signore della comitiva eran o amm aliate dall eleganza di alcuni preziosi oggetti presenti nelle stanze, come comò, collezioni di piatti e stoviglie di porcellana e un raffinatissimo porta camicie con interni rivestiti in seta (la direttrice del coro, maestra Rina Berti, invece era attratta dagli storici strumenti musicali del settecento), gli uomini sembravano più incuriositi dai quadri del Bella raffiguranti le feste popolari al tempo dei dogi, fra cui uno riproducente il cruento gioco del gatto, in voga allora, secondo cui, con un solo colpo inferto con la testa appositamente rasata, il concorrente doveva uccidere un gatto legato a una tavola. E qualcuno ha pensato che forse Zinedine Zidane (che diede la capocciata a Materazzi al mondiale di calcio del 2006) avesse un qualche suo antenato fra quei concorrenti. Lasciata la Querini Stampalia, il gruppo si è diretto a campo S. Stefano per il pranzo conviviale e, dopo aver attraversato il Canal Grande con la gondola-traghetto (non senza qualche momento di panico per qualcuno) è giunto al vicino campo dei Frari per la visita all Archivio di Stato, presso cui è depositata la memoria cartacea della Repubblica Serenissima dall inizio della sua storia fino all annessione al Regno d Italia, di cui si conservano le relative schede del plebiscito (1866).

15 Comunità di Mussetta 15 La dr.ssa Alessandr a Schiavon, archivista e ricercatrice della Sovrintendenza archivistica per il Veneto, ha minuziosamente ricostituito la storia dell edificio annesso alla basilica dei Frari che un tempo era il convento francescano, dotato di oltre 300 stanze, in grado di ospitare fino a frati. Ora i corridoi dei vari piani degli originari quattro chiostri sono occupati da circa 60 chilometri di scaffalature in legno realizzate dall allora amministrazione austriaca e ancora perfettamente conservatesi. Osservando i faldoni di fogli e i volumi ordinatamente catalogati e posti sui ripiani, faceva una certa tristezza pensare, vista la spessa coltre di polvere depositatasi, che quei documenti si dovessero trovare nella stessa posizione nella quale erano stati a suo tempo sistemati, ancora due secoli prima. E visti i continui tagli di risorse e personale del Ministero dei beni culturali è facile prevedere che anche per il futuro questo patrimonio documentaristico e informativo probabilmente rimarrà inutilizzato. Se questa monumentale memoria, pur nella confusione dei rivolgimenti e della violenza dei tempi (caduta della Repubblica di Venezia per opera delle truppe napoleoniche nel 1797, successiva cessione all Austria, rioccupazione napoleonica e restaurazione austriaca nel 1815) è potuta giungere fino a noi, sembra lo si debba alla lungimirante e fortunata riconferma nell incarico di responsabile del medesimo funzionario che dirigeva l Archivio al tempo dell ultimo doge. In questo modo, per esempio, il catasto geometrico realizzato per la prima volta da Napoleone e poi sviluppato dall'amministr az ione di Ma r ia Ter e sa d Austria di cui l Archivio conserva ben grandi tavole originali, ancora oggi è oggetto di consultazione da parte di avvocati e specialisti al fine di ricostruire la successione delle proprietà di terreni o fabbricati, sia pubblici che privati, o per studi storici. A p p r o f i t t a n d o d e l - l accesso al primo grande chiostro (disegnato da Andrea Palladio e al cui centro si innalza il pozzo monumentale detto della Trinità) la comitiva ha posato per la foto ricordo. Ultima tappa, la visita della Chiesa dei Frari, consacrata nel 1492 e dedicata alla Vergine Assunta in cielo con il titolo di Santa Maria Gloriosa dei Fratelli minori di S. Francesco. Tra gli innumerevoli capolavori d arte che ne arricchiscono l interno, la comitiva, per niente provata dai lunghi spostamenti della giornata e ancora ricettiva di curiosità e informazioni, ha attentamente a- scoltato, prima, l illustrazione del Trittico della Madonna con bambino di Giovanni Bellini (1488) che si trova nella sacrestia e che celebra il culto dell Immacolata concezione, dottrina particolarmente c a r a a i f r a n c e sc a n i ; p o i, l illustrazione della maestosa pala dell altar maggiore della Vergine Assunta, realizzata tra il 1516 e il 1518 dall allora ventiseienne Tiziano che diede un immediata fama al pittore cadorino per l ardito uso della luce, delle tonalità dei colori e per la sensazionale resa del movimento dei corpi e delle vesti. Infine, in segno di devozione e ringraziamento a Maria Assunta, cui anche la chiesa parrocchiale di Mussetta è intitolata, il coro ha intonato due canti mariani. Francesco

16 16 Comunità di Mussetta Raccontare di un viaggio vissuto è sempre piacevole perchè ci aiuta a ricordare luoghi, colori,profumi, sapori e sensazioni provate. Eccomi allora pronta a proporre qualche ricordo dei giorni trascorsi a S. Pietroburgo e Mosca.. Partenza di buon'ora da Mussetta con prima destinazione S. Pietroburgo, la metropoli più nordica dell'europa attraversata dal fiume Neva che durante la lunga stagione invernale è coperta da una spessa coltre di ghiaccio che permette di attraversarla a piedi. Le isole su cui sorge la città sono collegate da 560 ponti 21 dei quali levatoi che si alzano di notte permettendo il passaggio delle navi fluviali e marine. Al di là della posizione e importanza che occupa in Europa, S. Pietroburgo è una città dal fascino imperiale; le ricchezze e lo sfarzo che emana ti colpisce, ti trasporta con la fantasia e i pensieri; dai palazzi immensi, alle chiese che sembrano castelli fiabeschi, ai monasteri di straordinaria bellezza. Palazzo d'inverno era la residenza degli Zar. L'edificio oggi ospita il Museo dell'hermitage, celebre e unico al mondo per la sua grandezza per le ricchissime collezioni e capolavori d'arte. Il Palazzo di Puskin trasformato da Caterina in una grandiosa residenza estiva con la sua celeberrima sala d'ambra, la pregiata resina fossile, "un miracolo dei maestri artigiani". Petrodvoretz, residenza dello Zar Pietro il grande che la volle sfarzosa come Versaille con la grande cascata al limite della terrazza con due scale lungo le quali l'acqua scende fra magnifiche statue fino ad arrivare al mare di Finlandia.. Un aspetto che rende unica ed indimenticabile questa città è il periodo delle "notti bianche", quando il crepuscolo dura solo 40 minuti e nelle restanti ore notturne la città è avvolta da una luce calda che ne esalta la bellezza e crea un'atmosfera magica esaltata dalla bellezza acquatica della navigazione sul barcone attraverso canali e ponti Ci incontriamo con Padre Alexander (che è stato tra noi a Mussetta) che ci ha accolto con calore nella sua parrocchia, dove abbiamo celebrato la S. Messa e poi ci ha accompagnati alla stazione ferroviaria da dove siamo partiti alla volta di Mosca. Mosca: il nucleo più antico della città è il Cremlino, circondato da alte mura, nucleo più antico della città, territorio che racchiude il centro sociale dello stato. Si ergono tre cattedrali: la Cattedrale dell'assunzione, dell'annunciazione e dell'arcangelo, il Campanile di Ivan il Grande ed una grossissima campana, ritenuta la più grande del mondo, detta "Zarina delle Campane". Da non dimenticare la Piazza Rossa, la Cattedrale di S. Basilio e sulle rive di un pittoresco laghetto il monastero di Novodevic. Le sorprese sembrano non lasciarci in questo stupendo viaggio ed ecco dopo aver attraversato per 220 km. la campagna Russa arriviamo a Serghiev, città santa ortodossa, circondata da una bellissima cinta muraria con 10 torri e che comprende sette chiese, meta di pellegrinaggio da tutta la Russia. Non posso dimenticare Suzdal, incantevole, una vera città-museo che ci ha accolto con rarefatta atmosfera di altri tempi: le isbe in legno intagliato e conservate con amore, le mucche, cavalli e pecore al pascolo. Le cupole a cipolla color azzurro intenso, cosparse di stelle dorate, le preziose "porte d'oro ricoperte di motivi dorati sul fondo nero e opaco, la Cattedrale della Natività della Vergine. Il panorama è sorprendent e.. E' tempo di ritorno e per scoprire anche il fascino notturno c'è una uscita serale che ci ha visto spostare in metropolitana, un metrò affascinante sia dal punto di vista architettonico che decorativo.. Magici sono stati questi giorni, così intensi e belli da lasciarci la voglia di ritornare. Pinuccia

17 Comunità di Mussetta 17 Abbiamo in questi giorni davanti ai nostri occhi il dramma di persone che continuano a morire nei cosiddetti viaggi della speranza. Di fronte a questi drammi impariamo a fare silenzio (penso alle parole sfrontate di qualche politico). Ma non è un silenzio di rassegnazione, è piuttosto uno spazio alla memoria. Abbiamo il dovere di custodire per sempre nel nostro cuore la memoria della loro esistenza; non lasciamo che spariscano nell oblio della nostra indifferenza. Non si può dire di amare Dio che non vediamo se non siamo capaci di amare il fratello che vediamo. La speranza di un domani migliore, che come brezza leggera ha infiammato il cuore di questi nostri fratelli, si sta trasformando in un vento impetuoso che sta travolgendo le strutture arcaiche di equilibri geopolitici, intrisi di iniquità e di ipocrisia. E necessario che ci mettiamo in ascolto di questo vento e della novità che cela dentro le sue folate. Esso ci dice che una parte di umanità è stanca di vivere soffocata e schiacciata dal potere arrogante di pochi. C è un desiderio di vita dignitosa. Fino ad ora abbiamo fatto finta di niente. Abbiamo tollerato che le strategie internazionali si curassero del ritorno economico a discapito dei diritti umani. Siamo colpevoli di non aver ascoltato questo vento. Ora ci viene chiesta giustizia perché noi, fino ad oggi, abbiano costruito il nostro benessere sulla povertà di altri. Da: CARITAS DIOCESANA Lettera dal fondale del Mediterraneo e la scrive Hamid Barole Abdu Cara mamma, ti scrivo da un acquario / uno spazio infinito senza mormorio / dove tutti dormono sonni profondi / come le mummie dei faraoni. / Qui il tempo non è scandito da notte e dì / C è tanta pace, è una vita da angeli / un vero paradiso nel fondale marino, / si vive senza acqua e senza cibo / non si lavora e non si fa alcuna attività / ci si rilassa in eternità. Cara mamma, ti chiedo scusa / quando me ne andai non dissi nulla / la partenza fu per me uno scherzo / avrei voluto salutarti e darti tanti baci, / farmi stringere dai tuoi abbracci / come hai sempre fatto prima che io uscissi / per andare a scuola o per giocare. / So che mi perdonerai / nelle preghiere mi ricorderai. Cara mamma, ho tanta voglia di scriverti, / le mie avventure sono tante: / era la prima volta che salpavo sul barcone / con altri coetanei del quartiere. / Il mare era sereno con un bel sole / l alba silenziosa senza parole / gabbiani sopra le nostre teste volavano / a modo loro si auguravano buon viaggio. / Dopo alcuni giorni senza acqua né cibo / con gli occhi sbarrati notte e giorno. / Il barcone in mezzo al mare / il motore smise di funzionare. / Le nostre risate furono interrotte dal panico / onde alte iniziarono a farci sollevare, e tutti coperti dal barcone rovesciato / nessuno di noi sapeva nuotare/ e così fummo risucchiati in fondo al mare. Cara mamma, ti ricordi quando ero bambino, /una gran paura avevo dell acqua / persino nella bacinella non volevo lavarmi / mi versavi l acqua con i piedi inchiodati per terra. Cara mamma, ti scrivo da qui: dal fondale abitato da gente di tutto il mondo / piccoli, adulti e famiglie intere / una grande comunità nel limbo in fondo al mare.

18 18 Comunità di Mussetta Così titola il libretto del Censis edito da Marsilio, 174 p. Si tratta della sintesi di circa 3700 interviste a campione. L immagine che ne esce degli italiani, dentro la prima crisi non congiunturale del dopoguerra, ha due caratteri. Il primo contrasta quel sentimento tutto negativo che quotidianamente alimenta la TV attraverso la recita dei nostri dati economici. No, il paese non è spento: 6 persone su 10 sentono ancora voglia di fare, attendono un segnale; se il 70% è indignato, solo il 13,2% è disperato, il che significa che la miccia è ancora lunga ancorché sia stata accesa. Il secondo carattere dice il ritorno dei valori: famiglia, autorità, socialità, interiorità. Con la repentina adesione alla modernità erano stati buttati col bambino insieme all acqua sporca. Ma si tratta di un ritorno ancora ambivalente, che nasce dalla spinta di pulsioni contrastanti: riscopro la socialità perché un aiuto mi gratifica o invece perché adesso ho paura della solitudine, o ancora di più: perché ho paura di competere? Insomma è forse ancora solo una inclusione, per non restare e- scluso, che una coesione. Altro esempio di ritorno clamoroso ma anche ambivalente è la famiglia. La famiglia va in pezzi ma non perde pezzi, anzi si rafforza. E posta al primo posto, un bisogno così forte da diventare quasi claustrofobico. Può però essere l espressione dell egoismo stanco di chi non vuol rischiare, perché la famiglia è un luogo dove non c è competizione. Anche i litigi familiari, con buona pace delle terroristiche notizie dei telegiornali serali, si sono drasticamente ridotti: erano il 23,6% nel 1988, nel 2011 sono al 4,4%. Il modello valoriale della figura del genitore per il 22% è il padre (era nel 1988 il 14,7%) e solo per il 13% la madre. Sfuma lo stereotipo che vede impallidire la figura paterna. Certo, sono anche genitori inadatti, meno forti di ieri, ma ai quali comunque i figli fanno riferimento più delle passate generazioni. C è insomma una domanda di ruolo genitoriale da parte dei figli che richiede energie che però mancano (organizzazione, tempo, mobilità). E indubbio che la famiglia, meglio di altri, si è adattata ai cambiamenti sociali dei nostri giorni, anche in assenza di aiuti istituzionali. Essa ha creato una spontanea rete di supporti (famiglie allargate) per coprire le sue necessità, i tempi di assenza dei genitori (il 45% ad esempio conta sul vicinato per scambi reciproci ). Si tratta di un nuovo volontariato: da uno che aiuta a uno in cui ci si aiuta. Ancora: il matrimonio è in crisi ma tutti lo vogliono! E in crisi solo la perduranza, che certamente è un valore, ma non è più a tutti i costi e soprattutto, attenzione, non è l unico valore del matrimonio. Altri valori restano saldi: la richiesta di fedeltà, il rispetto, l aiuto reciproco e la condivisione dei beni. E non sono da sottovalutare. E solo un assaggio: ci sono altri valori che il libretto documenta al tramonto o che perdono posizioni (l importanza del successo sul lavoro, ad esempio, del denaro, della prestanza fisica, ) In conclusione: una immagine composita, ambivalente, che cancella molti stereotipi correnti, ma dice una schizofrenia: individualmente vitali, collettivamente depressi; con un rischio ribassista (meglio con gli altri perché ho paura di restare solo, meglio collaborare perché non so competere, ) ma anche con un potenziale, con un voglia di speranza ancora senza nome che prende il posto del cinismo. Non è ancora l alba ma si attende l alba. La sfida è dare uno sbocco a questa voglia di socialità. CENSIS I valori degli italiani Il ritorno del pendolo. Marsilio, nov p. Reperibile presso la Biblioteca Civica di San Donà.

19 Comunità di Mussetta 19 In agosto si svolge a Mussetta, come da tradizione la 55 a edizione della sagra dell Assunta. Le sagre paesane hanno una tradizione antica. Nei centri più grossi prendono il nome di fiere e uniscono aspetti religiosi, culturali, gastronomici, di mercato e di divertimento con danze e giostre. Nonostante tanti limiti sono ancora un luogo e una occasione di incontro magari per lo spazio breve di un saluto con un compaesano che non si vedeva da lungo tempo. Dietro le sagre paesane ci sono piccoli eserciti di volontari che per diverse serate condividono le fatiche e il caldo perché la festa riesca. Alcuni anni fa un signore francese, figlio di immigrati italiani, si unì entusiasta ai volontari della sagra di Mussetta; egli non parlava italiano ma francese e dialetto veneto; ci ha confidato che in Francia queste feste popolari non esistono e che nei quartieri si vive un grande anonimato. Come volontari della sagra di Mussetta, al fine di poter svolgere le feste patronali, richiediamo le autorizzazioni previste per legge e osserviamo le prescrizioni che ci vengono inviate. Ma non è soltanto una questione di burocrazia. In questi ultimi 3 o 4 anni, per mettere in sicurezza i volontari e garantire l igiene di tutta l organizzazione, dalla cucina ai luoghi di distribuzione del cibo sono stati investiti quasi tutti i proventi della sagra. Progettazione, realizzazione e autorizzazioni della cucina hanno comportato delle spese notevoli con in più tasse significative e permanenti sulle nuove strutture che erodono in maniera significativa gli utili. Sì. Perché oltre, alla festa e all incontro della gente, le sagre producono degli utili che sono consentiti per legge quali le iniziative di raccolta fondi da parte di ONLUS, associazioni, partiti e quindi parrocchie e ad altre organizzazioni. Tali utili, certamente nel nostro caso, vengono impiegati a sostegno delle varie attività o opere. A Mussetta le sagre hanno contribuito nel tempo a sostenere la costruzione e l ampliamento dell asilo, a interventi sulle Chiese di Mussetta di Sopra e di Sotto, alla costruzione e completamento dell oratorio ; tutto questo ha la finalità di poter accogliere con dignità bambini, ragazzi, adulti, anziani di ieri e di oggi e insieme cercare di crescere come comunità. In tempo di crisi calano anche le offerte ordinarie e straordinarie, per questo le sagre restano necessarie anche per l aspetto economico. Un sacerdote del Brasile che è stato a Mussetta la scorsa Pasqua ci ha comunicato che tutte le parrocchie del suo paese sostengono le proprie attività con le feste patronali altrimenti non ce la farebbero. Anche il numero dei giorni della Sagra, legato in genere al fine settimana e ai prefestivi, è in parte condizionato chiaramente dalla disponibilità dei volontari ma anche dall aspetto economico in quanto le spese organizzative incidono proporzionalmente di più se l iniziativa è breve. Da quattro anni anche la Sagra di S. Giuseppe si svolge nelle strutture autorizzate di Via del Concilio. Un tempo avevamo il grande carro con le strutture mobili che servivano le due sagre nei due luoghi; quelle strutture non erano più a norma; i volontari che un tempo affrontavano le grandi fatiche di trasporto e di montaggio non se la sentivano più per il venir meno delle forze; i problemi logistici erano davvero difficili e al momento attuale non abbiamo la possibilità di superarli. Cogliamo l occasione di ricordare che siamo una unica realtà parrocchiale con due Chiese e due Santi patroni (S. Maria Assunta e San Giuseppe) e che l impegno sostenuto per avere delle strutture a norma e autorizzate può e merita di essere valorizzato. Siamo consapevoli che non tutto è perfetto. Abbiamo cercato di risolvere problemi come il fumo con appositi camini e motori aspiranti. Ci rendiamo conto che anche il rumore e i suoni creano fastidio. Cercheremo di modulare tempi e orari per ridurre il disturbo senza venir meno al clima di festa. Quello che abbiamo fatto e facciamo come volontari avviene perché ci teniamo alla nostra comunità e desideriamo superare l indifferenza e l anonimato con lo stare insieme anche attraverso le feste patronali e le altre iniziative consentite. Resta vero che tutto ciò è che è utile non è detto che sia necessario. Nella nostra parrocchia anche gli utili sono stati necessari per dotare la comunità di strutture accoglienti non solo per le attività parrocchiali ma che svolgono anche un servizio sociale in collaborazione con l ente pubblico a fronte della grande crescita demografica della nostra località. Con la Sagra dell Assunta speriamo anche quest anno di unire l utile... al dilettevole! Il Comitato Sagre Mussetta in Festa

20 Comunità di Mussetta 20 Orario provvisorio del Catechismo Iscrizioni da lunedì 22 settembre 1a media Lunedì ore Domeniche 3, 10, 17 agosto S. Messe di Orario 9.00, 10.00, 11.15, Celebrazione del Perdon d Assisi: Domenica 3 agosto ore Confessioni: dalle ore sabato 2, 9, 16 agosto Recita del Santo Rosario Novena della Assunta ore 20.30: giorni 6, 7, 11, 12, 13 ore 18.00: 8, 9, 10, 14 2a media Lunedì ore a media Lunedì ore a elementare Mercoledì ore a elementare Mercoledì ore a elementare tempo pieno Mercoledì ore a elementare tempo pieno Mercoledì ore a elementare Giovedì ore dal 13 novembre 1a elementare tempo pieno Giovedì ore dal 13 novembre 15 agosto Assunzione di Maria 9.00 S. Messa e Processione La S. Messa a Mussetta di Sopra sarà alle ore Chiesa Parrocchiale ore Vespri 4a elementare Venerdì ore Battesimi prossimo periodo 5a elementare tempo pieno Venerdì ore settembre ore 12.15; 5 ottobre ore 12.15; 30 novembre ore 12.15; 26 dicembre ore I genitori che chiedono il battesimo per i propri bambini si accordino con il parroco con largo anticipo per poter partecipare agli incontri di preparazione. Orari Sante Messe Chiesa parrocchiale Festivo: ore Feriale: ore (settembre a giugno) (ore 8.00 solo luglio e agosto) Chiesa S. Giuseppe: Festivo: ore a elementare Venerdì ore a elementare tempo pieno Venerdì ore Si presti attenzione agli avvisi in Chiesa e al foglio settimanale Ufficio Parrocchiale di Mussetta lunedì e mercoledì dalle ore 9.30 alle sabato mattino su appuntamento tel parrocchia@mussetta.it SCUOLA DI MUSICA Sant Osvaldo presso l oratorio di Mussetta Informazioni e Iscrizioni VICARIATO DI SAN DONA DI PIAVE CORSI PER FIDANZATI IN PREPARAZIONE AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO Parrocchia del Duomo di San Donà di Piave da settembre a novembre 2014 Sede: Punto Famiglia presso Casa Saretta Orario: al Venerdì sera dalle alle Informazioni e iscrizioni: Ufficio Parrocchiale, via Campanile 5 (il lunedì e il sabato dalle 9.30 alle Tel ) Parrocchia di San Giuseppe Lavoratore da metà gennaio a metà marzo 2015 Informazioni: Collaborazione Pastorale di Musile di Piave Inizio: primi di gennaio 2015 Informazioni: tel (Musile) Parrocchia di San Pio X Iscrizioni entro Natale Inizio: Primi gennaio 2015 Fine marzo 2015 Informazioni: ufficio parrocchiale San Pio X tel

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