ENI. Cenni sintetici. Confronto con imprese di dimensioni simili

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1 ENI Cenni sintetici Aree di interesse di Eni Eni SpA è una multinazionale italiana che opera nell energia (settore gas e petrolio) in oltre 70 paesi con dipendenti. L operatività si svolge attraverso sette attività principali: raffinazione & marketing, trading, chimica, engineering & costruzione, esplorazione & produzione, gas & centrali. Il settore raffinazione si concentra sulla trasformazione di prodotti petroliferi e sul loro marketing: negli obiettivi strategici dell Eni in queste aree ci si aspetta di ridurre i costi, accrescere la flessibilità degli impianti e sviluppare il re-branding della rete di distribuzione. L attività di trading dell Eni comprende i servizi di gruppo concernenti lo scambio di merci, il trasporto marino ed i derivati. Il segmento dei prodotti chimici include la produzione e vendita di prodotti petrolchimici. Il settore engineering & costruzione riguarda i servizi destinati all industria petrolifera e del gas. La parte esplorativa & produzione è focalizzata nell esplorazione, sviluppo e produzione di petrolio e gas naturale: si prevede una ulteriore crescita dell attività attraverso aree chiave e progetti di vasta dimensione. La sezione gas & centrali copre l offerta, la ri-gasificazione, il trasporto, la conservazione, la distribuzione ed il marketing del gas naturale, della sua produzione e della fornitura di elettricità; l Eni intende compensare la caduta di domanda in alcuni mercati (soprattutto europei) con la crescita di altri in paesi in via di sviluppo. Infine, le altre attività di Eni gestiscono i componenti societari, finanziari e di servizio. Acquisizioni/cessioni di Eni Nel gennaio 2014, una quota del 60% in Arctic Russia è stata ceduta a Yamal Development. Nel febbraio 2014, la società ha acquisito una quota del 51% share in Acam Clienti SpA; a seguito di tale operazione, la società possiede l intero pacchetto azionario dell Acam. Dove opera Eni e con chi L Eni è una delle maggiori compagnie petrolifere e più grandi società mondiali (con una produzione di 1.5 milioni di barili al giorno) ma anche una delle più diversificate imprese energetiche operando in 43 paesi e soprattutto potendo accedere ad aree normalmente vietate ai concorrenti occidentali (in particolare nazioni ex-sovietiche o aree calde medioorientali). Malgrado una privatizzazione parziale, il governo italiano continua a detenere nella società una golden share di circa il 30% del capitale azionario. Si ritiene che la partecipazione del governo in Eni possa non sempre necessariamente promuovere gli interessi degli azionisti privati. E sul fronte del rischio operativo va osservato che la base produttiva dell Eni largamente localizzata nel lontano oriente e nei paesi africano - mediterranei espone il gruppo ai fattori politici destabilizzanti propri di queste aree. I fattori competitivi a favore dell Eni sono gli stessi che ne potrebbero condizionare il futuro. Eni dovrà prevedibilmente negli anni futuri dimensionarsi correttamente in un ambiente petrolifero meno redditizio e cercare di accrescere il potenziale produttivo dell 1-2%. I contratti di gas e di produzione andranno rinegoziati. Confronto con imprese di dimensioni simili Una prima valutazione delle scelte strategiche di Eni e del loro impatto sul posizionamento competitivo dell impresa riguarda innanzitutto gli investimenti e può comprendere l uso di indicatori che rilevano i flussi reddituali dei progetti misurandoli con le fonti finanziarie che li hanno generati e scontandoli con il tasso medio di indebitamento che determina gli oneri degli investimenti. In questo campo gli indicatori implicati sono il reddito operativo o l Ebitda (ricavi al

2 netto di costo del venduto e spese operative, e nel caso dell Ebitda calcolati al lordo di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti), la posizione finanziaria netta, il valore economico aggiunto (EVA), il tasso interno di rendimento (TIR) delle operazioni (confronto tra tasso di attualizzazione che azzera i flussi di cassa delle operazioni ed il costo medio del capitale). Se il tasso (interno) di rendimento degli investimenti è maggiore del costo medio ponderato di acquisizione del capitale (di rischio e di debito) allora vi è convenienza ad investire. Nel caso di Eni abbiamo un reddito operativo del 7,4% calcolato sui ricavi ed un valore aggiunto economico positivo perché il reddito operativo netto di Eni è maggiore del costo del capitale sostenuto sul capitale investito (derivante da: indebitamento netto + capitale di rischio). Tra le tematiche di massima priorità per la strategia di Eni non figurano l influenza di nuovi concorrenti o il mantenimento di tassi di crescita sostenuti in periodo stazionario di mercato energetico: queste evenienze sono già trattate dalla strategia attuale del gruppo. Al contrario, le politiche di prezzo e di costo rimangono in primo piano per il futuro e le lacune competitive in questo campo vanno contrastate penetrando più stabilmente alcuni mercati e rafforzando la struttura organizzativa e distributiva del gruppo, specie nei paesi avanzati. Una ulteriore indicazione che si può avanzare su Eni è la necessità di un potenziamento dell analisi della sua catena del valore distinguendo meglio nei grafi dei rapporti organizzativi le attività principali da quelle di supporto ed individuando con più rigore i punti di resistenza alle best practices (pratiche esemplari) di riduzione dei costi aziendali. Allo stesso tempo i prodotti offerti da Eni vanno definiti in modo più indicizzato e standardizzato in modo da poterli confrontare con quelli della concorrenza, non seguendo i metodi della contabilità generale ma accentuando la pratica del calcolo dei costi di ogni attività in quanto contributiva agli obiettivi chiave del gruppo. I più importanti fattori competitivi sui quali valutare imprese dello stesso settore di appartenenza si possono esplicare in questa tabella:

3 Fattori principali di forza competitiva ENI TOTAL BRITISH PETROLEUM EXXON SHELL Qualità/performance del prodotto Sforzi su impatto ambientale ed ottimizzazione delle tecniche produttive e di raffinazione Differenziazione di prodotto, diesel tecnologico e reti di comunicazione, certificazioni di qualità Ampia capacità di trasformazione dei prodotti petroliferi di base Produzioni verticalmente integrate, elevati investimenti in qualità, nuovi additivi molecolari Sistema QPM quality product management Reputazione/immagine Primi posti nelle classifiche di reputation, controversia ambientalistica (Nigeria) Reputazione di abili negoziatori, controversie ambientalistiche condivise con Eni e Shell Gestione difficile delle crisi mediatiche dopo disastro ambientale, ottica reputazionale oltre il petrolio Prudenza gestionale apprezzata da stakeholders Controversie ambientalistiche, buon rapporto con i soggetti pubblici internazionali Capacità produttiva 1,6 milioni di barili al giorno, durata riserve di 11 anni, tasso di rimpiazzo delle riserve consumate nel corso dell anno del 112%, il più alto 2,15 milioni di barili al giorno, più cessioni che acquisizioni, tasso rimpiazzo del 100%, durata riserve di 13 anni, 125mila barili al giorno da start-up 3,1 milioni di barili al giorno, tasso di rimpiazzo del 63% 4 milioni di barili al giorno, tasso di rimpiazzo del 104% 3,1 milioni di barili al giorno, tasso di rimpiazzo dell 80%, progetti con vita lunga (vedi Brasile) Abilità tecnologiche

4 Al confronto con i principali competitori Eni dimostra una capacità esplorativa e di ricerca in linea con la migliore concorrenza. Questo dato permette di scontare un miglioramento della capacità produttiva del gruppo. Tuttavia questi aspetti positivi (rafforzati dalla possibilità di gestire ottimi contatti globali nel mondo) si scontrano contro una inefficienza di varie unità del gruppo. Il confronto operativo di Eni con i principali competitors potrebbe concentrarsi su due altre imprese sovranazionali, Total e BP (British Petroleum). Rispetto a queste società Eni ha ricavi inferiori ( 110 mld contro 198,9 mld di Total ed 331,5 mld di BP) e l utile netto riflette grossomodo le differenze di reddito operativo. Anche la capitalizzazione di mercato di Eni è proporzionalmente simile a Total che ha quasi il doppio di ricavi. La maggiore redditività di Total si conferma con il dato sulla produttività: Eni ha dipendenti e Total ne ha oltre Queste differenze si trasmettono anche sul P/E che nel caso di Eni è molto elevato (46) scontando maggiori utili futuri rispetto ad una situazione attuale di limitate soddisfazioni per gli azionisti che, peraltro, hanno veduto un dividendo per azione decisamente buono dato l indicatore EPS ( 0,.83 di dividendo contro 0,37 di EPS). Redditività operativa ed equilibrio gestionale Il margine lordo evidenziato da Eni nel 2014 ($ 7,945 mld) è comparabile rispetto all utile netto ( 1,33 mld) poiché il forte decremento dei ricavi ( 110 mld contro 114,3 mld nel 2013) è stato bilanciato da una quasi altrettanto forte decrescita dei costi operativi ( 102,43 mld contro 105,49 mld). Il rapporto tra attivo circolante e passività a breve (1.47) decresce rispetto all esercizio precedente data la contrazione della crescita dell azienda ma si mantiene a livelli molto elevati, tali da migliorare con politiche interne la redditività operativa del gruppo. La solidità patrimoniale è buona anche considerando che il patrimonio netto della società vale rispetto all attivo un 40,9% (valori superiori al 20% sono considerati buoni). Il rapporto tra posizione finanziaria netta ed Ebitda (2,04) anch esso sembra indicare una corretta correlazione tra indebitamento, copertura finanziaria e redditività. Performance azionaria. L andamento dell azione Eni ed un confronto tra quest ultima ed alcuni indici di mercato significativi si possono ricavare attraverso il collegamento con il Financial Times: Immediatamente sotto il titolo Eni si può leggere in ordine: il valore corrente dell azione ( close in Eur ), la percentuale immediata (ad 1 giorno) di cambiamento ( today s change ), i volumi di azioni trattate ( shares traded ), il cambiamento dell azione ad 1 anno ( 1 year change ), il coefficiente beta ( beta ) che esprime la reattività dell azione rispetto all andamento del mercato nel suo insieme. Cliccando su 1M nel grafico di sopra si avrà l andamento dell azione Eni nell ultimo mese. Sotto il grafico è indicata la parte Summary ed in essa sono calcolati la consistenza delle azioni ( shares outstanding ), il flottante ( free float ), il rapporto prezzo/utili ( P/E ), la capitalizzazione di

5 mercato ( market cap ), gli utili per azione ( EPS ), il dividendo ( Annual div ) ed il suo rendimento annuo ( Annual div yield ), la data di pagamento del dividendo ( Div pay-date ). In fondo alla pagina c è il confronto a 90 giorni tra azione Eni e indici di mercato. Composizione azionaria di Eni La struttura azionaria di Eni risulta molto diversificata. Tra i maggiori azionisti in quanto fondi istituzionali (8.7% del capitale sociale) figurano Norges Bank Investment Management, Capital Research & Management Co, The Vanguard Group, Inc., BlackRock Fund Advisors, BlackRock Advisors, BlackRock Investment Management (UK) Ltd, Fidelity Management&Research Co., Templeton Global Advisors Ltd., Theam Sas, Grantham, Mayo, Van Otterloo&Co.LLC Governance Il Consiglio di Amministrazione di Eni è composto come segue: Emma Marcegaglia Presidente (indipendente) dall 8 maggio 2014 laurea in economia alla Bocconi, altri importanti incarichi in Businesseurope, Università Luiss Guido Carli, Vice Presidente e CEO di Marcegaglia SpA, Consigliere di Amministrazione in Bracco SpA, Italcementi SpA e Gabetti Property Solutions SpA. E Presidente della Fondazione Eni Enrico Mattei, è stata Presidente di Confindustria dal 2008 al 2012, membro del comitato direttivo di Banco Popolare e Direttore in FinecoBank SpA. Dal 2004 al 2008 è stata responsabile per infrastrutture, energia, trasporto ed ambiente in seno alla Vice Presidenza di Confindustria. Dal 2000 al 2002 ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente di Confindustria per l Europa; dal 1996 al 2000 è stata Presidente dell Associazione giovani imprenditori di Confindustria; dal 1997 al 2000 fu anche Presidente della Confederazione Europea dei giovani imprenditori. Claudio Descalzi CEO dal 2008 e Chief Operating Officer per Esplorazione e Produzione laurea in Fisica nel 1979 da Universita degli Studi di Milano. Corsi specialistici in Ingegneria Petrolifera in Francia e Stati Uniti. Entra in Eni nel 1981 come Manager nell ingegneristica e progetto dei campi petroliferi e gas a seguito dello sviluppo di Mare nel Nord, Libia, Nigeria e Congo. Nel 1990 è capo della operatività in Italia. Nel 1994, diventa Direttore delle ricerche Agip in Congo e dal 2000 al 2001 è stato Manager Regionale per l Africa, Medio Oriente e Cina presso la Divisione Agip che lo vedrà Country Manager per l Italia. Dal 2002 al 2005 è stato Manager Regionale per l Italia, l Africa, il Medio Oriente presso la Divisione Esplorazione&Produzione; nel 2006 è divenuto Vice Direttore generale della stessa Divisione. Dal 2006 è stato Presidente di Assomineraria. E Vice Presidente di Confindustria Energy. Massimo Mondazzi CFO da settembre 2012 laurea in Bocconi nel 1987, è stato direttore della Pianificazione e Controllo e ancora attualmente Vice Presidente per l Asia centrale, l Estremo oriente e la regione del Pacifico presso la Divisione Esplorazione&Produzione. Angelo Fanelli Chief Operating Officer della Divisione Raffinazione e Marketing laurea in Ingegneria Meccanica all Università La Sapienza di Roma; In Eni dal 1981, ha iniziato nell Extra- Network come Assistente tecnico e Promotore. Dal 1988 al 1993 è stato Capo delle aree di Bologna e Firenze. Dal 1994 al 2004 ha ricoperto un insieme di posizioni nel settore commerciale. E stato

6 Capo del Management della rete stradale e della rete Italia e della Divisione di trasporto terrestre dell Agip, prima di diventare Capo del Business al dettaglio presso la Divisione R&M (raffinazione e marketing). Dal 2003 al 2004 è stato Presidente e CEO di AgipReteSpa. Tra il 2004 e 2005 è stato Direttore Commerciale per l Italia. Nel 2005 è stato nominato Capo della Logistica negli uffici di Genova. Nel 2006 è diventato Direttore Commerciale (Vice Presidente Esecutivo) del settore Raffinazione e Marketing. Da aprile 2010 è stato Presidente di Eni Trading & Shipping SpA. Dal giugno 2012 è stato membro del consiglio di AISCAT. Roberto Ulissi Segretario del Consiglio di amministrazione e Vice Presidente incaricato per gli Affari Societari e la Governance dal 2006 Dopo un esperienza di legale in Banca d Italia è stato nominato nel 1998 Dirigente Generale al Ministero dell Economia e Finanza e Capo del Dipartimento Sistema Bancario e Finanziario e Affari Legali. E stato direttore in Telecom Italia, Ferrovie dello Stato, Alitalia, Fincantieri, e rappresentante del governo nel Consiglio direttivo della Banca d Italia. Membro di numerose commissioni italiane ed europee in rappresentanza del Ministero dell Economia. Professore di legge bancaria presso l Università di Cassino. Grande Ufficiale della Repubblica italiana. Previsioni sull azione Eni Un panel di analisti riportato dal Financial Times esprime sull azione Eni un orientamento verso l opzione hold (detenere l azione) prevedendo una mediana intorno a 16,00 con un intervallo compreso tra 20,00 ed 12,50. Si prevede un dividendo intorno a 0,87 in riduzione del 22,6 % con EPS di 1,03 per azione. Contatti Eni SpA Piazzale Mattei, 1 ROMA00144 Italy ITA Phone Fax Ufficio Stampa: Tel Numero verde azionisti (dall Italia): Numero verde azionisti (dall estero): Websitehttp://

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