UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Facoltà di Medicina e Chirurgia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Facoltà di Medicina e Chirurgia"

Transcript

1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica Sede Distaccata TO2 TESI DI LAUREA Indagine sugli elementi fondanti il rapporto di fiducia nell impatto iniziale tra infermieri e familiari nella rianimazione aperta Investigation of fundamental elements of a relationship of trust in the initial impact between nurses and family in the open intensive care unit RELATORE Dott.ssa Beatrice Graziani CANDIDATO Emanuela Biagini Anno Accademico 2010/2011

2 Alla mia famiglia

3 Abstract Introduzione. Il ricovero nell Unità di Terapia Intensiva (UTI) è un evento critico che coinvolge la persona assistita e il suo nucleo familiare. E richiesta la collaborazione con i sanitari nelle decisioni cliniche in quanto le condizioni del congiunto non sempre lo permettono. La realizzazione di un rapporto fiduciario è alla base della relazione tra equipe e familiari. Comprendere gli elementi che fondano il rapporto di fiducia, permette di orientare e migliorare l attività degli operatori dell UTI. Obiettivo. Individuare e descrivere gli elementi che fondano il rapporto di fiducia nell impatto iniziale tra infermieri e familiari nell UTI aperta. Materiali e metodi. È stato realizzato uno studio qualitativo secondo il metodo fenomenologico. Sono state condotte 18 interviste non strutturate a risposta aperta, ai familiari delle persone ricoverate in UTI. E stato chiesto di descrivere il loro vissuto nell impatto iniziale con la terapia intensiva. L analisi dei dati è stata svolta secondo la tecnica di Van Kaam. Risultati/Discussione. Dall analisi dei testi sono emersi 23 elementi strutturali preliminari, sintetizzati in 5 elementi strutturali essenziali. Sono emersi come elementi fondanti il rapporto di fiducia: il fornire e soddisfare il bisogno d informazione dei familiari attraverso una forma diretta, realistica, comprensibile e in tempo reale della comunicazione dei sanitari; il condividere con il personale lo spazio che permette di percepire: elementi dell organizzazione e della professionalità degli operatori, di prendere contatto con la realtà; l agito dal personale che valorizza elementi della cura come il rispetto della persona, il coinvolgimento; l orientamento all ambiente attraverso il supporto dei sanitari e l ambiente strutturalmente aperto che permette di diminuire la solitudine percepita e ipotizzare la possibilità di un intervento tempestivo sul congiunto in caso di necessità. Gli elementi emersi possono essere generalizzabili a diversi contesti. 1

4 INDICE Abstract...1 Premessa...3 Introduzione...4 Contesto...7 Materiali e metodi...9 Disegno dello studio... 9 Obiettivo... 9 Campione... 9 Raccolta dati... 9 Analisi dei dati Rigore scientifico della ricerca Privacy Risultati Discussione Conclusioni Bibliografia e sitografia

5 Premessa La motivazione che ha guidato la scelta del tema proposto in questa tesi deriva da significative esperienze personali. Prima fra tutte la grave malattia di mia madre, coincisa con la nascita della mia secondogenita. Questo ha causato l abbandono del mio lavoro per poterla assistere e in seguito ha alimentato la decisione di intraprendere la professione di infermiera. Durante il mio percorso formativo, l esperienza di tirocinio effettuata presso la Terapia Intensiva (UTI) dell Ospedale S. Giovanni Bosco, che ha da tempo adottato una politica di visita aperta, è stata determinante, perché ha rievocato emozioni e sentimenti da me vissuti, durante il ricovero di mia madre, in un centro di terapia intensiva che adottava un modello di visite chiuso. Il contrasto tra il vivo ricordo delle ore trascorse nell ansia fuori dalla porta, in attesa d informazioni e l atteggiamento più sereno e fiducioso dei familiari osservato durante l esperienza dello stage, ha alimentato in me la volontà di indagare gli elementi influenzanti il rapporto di fiducia tra operatori e parenti dei ricoverati nella terapia intensiva dell Ospedale S. Giovanni Bosco di Torino. 3

6 Introduzione Il ricovero in UTI è un evento critico che coinvolge non solo la persona assistita ma tutto il suo nucleo familiare il quale è costretto a un cambiamento della routine domestica e delle relazioni familiari. Il cambiamento in alcuni casi è positivo perché aumenta l unità familiare e porta i soggetti ad una crescita personale, in altri provoca effetti disgreganti e di conflittualità. 1 L infermiere deve considerare che l individuo assistito prima di trovarsi in quella condizione era un membro attivo di una famiglia. 2 L assistenza infermieristica, in una visione olistica deve favorire il paziente nel mantenere le sue relazioni sociali e familiari 3 e sostenere i familiari e le persone di riferimento dell assistito 2 quando si trovano a dover affrontare eventi stressanti come il ricovero in UTI. Le condizioni cliniche delle persone assistite spesso impediscono loro di esprimere le proprie scelte. Questo comporta inevitabilmente il coinvolgimento dei loro familiari. 1 Essi svolgono pertanto un ruolo essenziale nel processo decisionale, è importante che comprendano la diagnosi, la prognosi e il trattamento per sostituirsi al loro caro nel prendere la giusta decisione. 5,6 Un adeguata comunicazione aiuta i membri della famiglia a prendere coscienza dell accaduto e a far fronte allo stress psicologico associato all evento. 7 Diventa quindi necessario instaurare, fin dall impatto iniziale e senza ambiguità, un rapporto di fiducia tra sanitari e paziente/famiglia. La fiducia reciproca è la premessa necessaria alla fondazione di un rapporto personale promettente sul profilo umano e professionale. La fiducia si esprime all interno della relazione e si fonda su basi cognitive ed emotive. La base cognitiva si articola su tre cardini: competenza, volontà e buona disposizione. Colui che riceve la comunicazione e deve esprimere la propria fiducia, interpreta su questa base il messaggio ricevuto e edifica su tale interpretazione le proprie aspettative. La base emotiva è implicita ed intuitiva, spesso si fonda su messaggi non verbali e pertanto 4

7 difficilmente oggettivabili come uno sguardo, un espressione o un qualche cosa dell altro che richiama le proprie esperienze precedenti. 8,9 Le attuali conoscenze evidenziano che i familiari considerano la comunicazione con i sanitari parte integrante nella costruzione di un rapporto di fiducia. 10,11 Chi si fida di qualcuno crede vero ciò che costui dice, pertanto, la fiducia genera rispettabilità, credibilità, autorevolezza. Tale comunicazione deve essere onesta, chiara, completa, 12 fornire informazioni ed essere anche rassicurante e rispettosa, 13 lo scambio efficiente di informazioni è assicurato dal rispetto delle regole che governano il discorso: quantità, qualità, relazione e modo. 14 La realizzazione di un rapporto fiduciario richiede tempo. Entrambe le parti devono imparare a comprendere l'altro. Ma quando i problemi sono complessi, tanto da richiedere intense cure mediche, il tempo da dedicare alla costruzione della relazione può non essere sufficiente. Un sistema organizzativo aperto rappresenta sicuramente un opportunità utile per dare più spazio alla costruzione del rapporto fiduciario tra operatori e familiari. Una buona relazione contribuisce a sostenere la famiglia nel difficile compito di accompagnare il proprio caro e può profondamente agevolare il percorso di cura e di recupero. Spesso i membri della famiglia si adattano bene alla routine clinica quotidiana diventando realmente partner utili dell'équipe assistenziale. 15 Quando la comunicazione è inadeguata possono generarsi sentimenti di rabbia e frustrazione nei familiari. 16 I professionisti non dovrebbero mai in alcun modo cercare di risparmiare i familiari presentando loro la realtà in modo più roseo, questo genererebbe solo sfiducia in un momento in cui c è più che mai bisogno di sostenere la fiducia nei confronti dei professionisti. 17 I familiari manifestano tra i propri bisogni prioritari il desiderio di vicinanza fisica al proprio congiunto, preferibilmente senza limitazioni temporali. 18 Questo consente loro di osservare gli operatori mentre si prendono cura dell assistito, li rassicura perché rinforza in loro la certezza che l assistenza sia prestata in modo continuo, adeguato e con il necessario impegno. 19,20 Una delle obiezioni più comuni alla posizione di apertura verso i familiari consiste nella falsa credenza (smentita) dalle evidenze che l accesso dei familiari 5

8 possa determinare un aumento delle infezioni. A supporto della posizione di apertura è già ora disponibile ampia letteratura che raccomanda fortemente di adottare una politica di visite aperte per le UTI, in quanto dimostrato che per le persone assistite si riducono le complicanze cardiopolmonari, verosimilmente in relazione all alleviamento dell ansia e riduzione dei livelli ormonali dello stress, mentre non è evidenziato un aumento del rischio infettivo. 21 Tale rischio, infatti, riguarda infezioni causate da microrganismi patogeni diversi da quelli veicolati dai parenti. 22 E dimostrabile, inoltre, che nemmeno l utilizzo di indumenti protettivi da parte dei visitatori abbia un ruolo determinante nel controllo delle infezioni. 15 A tal proposito, l American College of Critical Care ha divulgato delle linee guida che raccomandano la presenza dei familiari accanto alla persona assistita, segnalando l opportunità di privilegiare un rapporto comunicativo adeguato tra curanti e paziente/famiglia. 23 In questo contesto, il tempo dedicato all interazione è un fattore determinate. I sanitari devono riservare agli incontri con i familiari un tempo tanto lungo quanto è sufficiente per fornire loro tutte le informazioni in modo adeguato, prestando attenzione al feed-back comunicativo. 7,24 6

9 Contesto L'ASL TO2 è costituita da tre strutture ospedaliere (S. Giovanni Bosco, Maria Vittoria e Comprensorio Amedeo di Savoia e Birago di Vische) e quattro circoscrizioni distrettuali che insieme coprono il 50% dell'intera area metropolitana torinese, per un totale di circa abitanti. L Ospedale S. Giovanni Bosco ha il maggior numero di specialità e di posti letto. Tra le strutture complesse vi è l UTI, la quale consta di quattordici posti letto: dodici posizionati in un grande open-space disposti a forma di L e due in stanze separate che si trovano alle estremità della L. Ogni posto letto è attrezzato con tutti i dispositivi necessari per l assistenza e di lavandini che vengono utilizzati anche dai familiari per lavarsi le mani prima e dopo il contatto con il loro caro. Vi sono tre postazioni, una centrale e due laterali, che permettono all équipe di avere la visione completa di tutti i posti letto. La presenza di un corridoio che percorre il perimetro esterno del reparto consente ai familiari di vedere all interno grazie alla presenza di vetrate. Sono collocate inoltre delle aperture che permettono di entrare vicino al proprio congiunto senza dover passare davanti ad altri malati. Adiacenti al reparto si trovano una sala d attesa e un salottino utilizzato dal personale sanitario per i colloqui con i familiari. Nel 2009 dopo un lungo e travagliato percorso interno si è introdotta una politica di visita aperta che permette l accesso, ai parenti delle persone ricoverate, durante le 24 ore. L équipe ha fatto questa scelta con l intento di umanizzare le cure riducendo o abolendo, ove possibile, le limitazioni sul piano fisico, temporale e relazionale in un modello terapeutico che mette la persona assistita al centro di ogni decisione. Ai familiari è richiesto di lavarsi accuratamente le mani prima e dopo essere stati al letto del congiunto, non è necessario che indossino alcun dispositivo di protezione individuale in analogia con la letteratura, 15 non devono toccare i presidi sanitari, possono entrare tutte le persone che vogliono purché una alla volta e non è 7

10 precluso nemmeno l accesso ai bambini, purché avvenga in accordo con gli operatori e a seguito di un adeguata preparazione. Da circa due anni è stata messa a disposizione dei malati, quando possibile, dei familiari e anche degli operatori la possibilità di accedere a una consulenza psicologica per avere un punto d ascolto e d aiuto quando ne sentono la necessità in questo difficile percorso. L Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari (ARESS), ha avviato nel 2008 il Progetto Umanizzazione delle strutture sanitarie in Piemonte che ha l obiettivo di individuare presso le istituzioni sanitarie regionali tutte le iniziative in atto, riconducibili al concetto di cura della persona oltre che del malato, per identificarle, valorizzarle e valutarne la trasferibilità. Tra le strutture riconosciute vi è l UTI dell Ospedale Giovanni Bosco. Sull esempio di questa struttura che ha adottato un nuovo modello di visita aperta, la Regione Piemonte ha organizzato e finanziato corsi di formazione per il personale sanitario. E' in questo contesto che si è ritenuto utile lavorare a quest indagine, che ha come obiettivo quello di individuare, attraverso l analisi delle esperienze narrate dai familiari, quali siano gli elementi che fondano il rapporto di fiducia tra loro e gli infermieri. 8

11 Materiali e metodi Disegno dello studio È stato condotto uno studio qualitativo secondo il metodo fenomenologico. Tale approccio è focalizzato all analisi descrittiva, retrospettiva e profonda dei vissuti esperienziali degli esseri umani nel loro contesto. È stato scelto questo metodo in quanto è quello che meglio si adatta allo scopo di questo studio. 25,26 Obiettivo Individuare e descrivere gli elementi che fondano il rapporto di fiducia nell impatto iniziale tra infermieri e familiari nell UTI aperta. Campione È stato utilizzato un campionamento di tipo propositivo tra i familiari delle persone ricoverate nell UTI dell Ospedale S. Giovanni Bosco nei mesi di luglio e agosto 2011, con un tempo di permanenza superiore alle 72 ore. Sono stati esclusi dallo studio i familiari dei ricoverati per svezzamento post-operatorio. I potenziali partecipanti sono stati invitati a prendere parte allo studio durante il primo incontro con i sanitari, illustrando in forma verbale e scritta (con una lettera di presentazione) l indagine e l obiettivo. Con i soggetti, che volontariamente hanno accettato di partecipare, è stato concordato un appuntamento per svolgere l intervista. Raccolta dei dati Sono state effettuate, dall autore, 18 interviste non strutturate, a risposta aperta. Coerentemente con l approccio dell intervista fenomenologica, è stato chiesto ai familiari di descrivere il loro vissuto nell impatto iniziale con l UTI. Data la 9

12 complessità del luogo, delle cure e dell evento si è considerato che i familiari necessitino di un periodo di orientamento di Per impatto iniziale si sono pertanto considerate le prime 72 ore dal ricovero al termine delle quali si è svolta l intervista. Il conduttore ha rispettato i tempi e i modi di esposizione degli intervistati, intervenendo durante le pause per chiarire, focalizzare o amplificare alcuni concetti, evitando così brusche interruzioni che potevano compromettere il flusso delle informazioni. Le narrazioni hanno avuto una durata media di minuti; sono state condotte nel salottino utilizzato dai sanitari per i colloqui con i familiari, al fine di ridurre lo stress che poteva comportare un eventuale allontanamento dal reparto, e per offrire comunque un ambiente idoneo a preservare la privacy; sono state registrate su supporto digitale e successivamente trascritte integralmente usando un programma di elaborazione del testo. Analisi dei dati L analisi dei dati è stata condotta contemporaneamente alla loro raccolta utilizzando il metodo Van Kaam. 27,28 Nella fase iniziale ogni narrazione è stata letta nella sua interezza per ottenere un impressione generale della struttura dell esperienza. Ogni racconto è stato riletto con un focus sull identificazione delle espressioni descrittive quali dichiarazioni, frasi o periodi che sono essenziali ed illuminanti per comprendere l esperienza. Ogni espressione è stata testata per due requisiti: a) contiene un momento del vissuto che potrebbe essere un costituente necessario e sufficiente dell esperienza che stiamo studiando? b) se si, è possibile riassumere questo momento ed etichettarlo, senza violare la formulazione presentata dal soggetto? Le espressione che non hanno soddisfatto questi due requisiti sono state eliminate, quelle concrete, vaghe e ricorrenti sono state ridotte in termini più precisamente descrittivi. Ad ogni espressione descrittiva è stato dato un nome ed è stata poi raggruppata insieme ad altre espressioni comuni. 10

13 Successivamente, gli elementi concordanti sono stati correlati tra di loro sulla base dei criteri di essenzialità e compatibilità. Un totale di 279 espressioni sono state organizzate in 23 elementi strutturali preliminari, i quali, a loro volta, sono stati poi sintetizzati in 5 elementi strutturali essenziali. Rigore scientifico della ricerca Per ottemperare al rigore scientifico sono state adottate le seguenti misure finalizzate ad assicurare: verificabilità, credibilità e appropriatezza dello studio. Il bracketing: le conoscenze acquisite con la letteratura e quelle personali inerenti al fenomeno in studio sono state identificate e messe tra parentesi al fine di controllare possibili influenze durante le interviste. 29 La triangolazione degli investigatori: l analisi dei dati è stata eseguita da altri due investigatori in modo separato ed indipendente. La saturazione ha garantito la descrizione accurata del fenomeno. È stata raggiunta a 18 interviste, situazione in cui non emergevano più nuovi temi. Privacy È stata garantita la non identificazione dei partecipanti dal fatto che ogni intervista è stata numerata in modo casuale e le espressioni utilizzate nella descrizione dei risultati non è in alcun modo riconducibile alle persone intervistate. 11

14 Risultati Sono stati intervistati 18 familiari, a 72 ore dal ricovero del proprio congiunto, di cui 10 donne e 8 uomini, di nazionalità italiana, di età compresa tra i 36 e i 65 anni. I partecipanti sono legati alle persone assistite da diversi gradi di parentela. Dall analisi dei testi sono emersi cinque elementi strutturali essenziali, che racchiudono l essenza dell esperienza vissuta: recepire gli elementi positivi nella comunicazione, condividere lo spazio e il tempo, recepire gli elementi positivi nella cura, essere supportati nell orientamento all ambiente e trovare supporto dall ambiente aperto. La tabella 1 sintetizza le frequenze e le percentuali degli elementi strutturali preliminari in relazione a quelli essenziali. Ogni elemento strutturale essenziale è presentato di seguito, con il supporto delle espressioni descrittive testuali dei partecipanti. 12

15 Tabella 1 Frequenze e percentuali degli elementi strutturali preliminari Elemento strutturale essenziale Recepire gli elementi positivi nella comunicazione Elemento strutturale preliminare Numero passaggi % casi Comunicazione diretta 7 22% Comunicazione comprensibile 13 56% Comunicazione realistica 6 28% Notizie in tempo reale 5 22% Condividere lo spazio e il tempo Libertà di entrare e di stare vicino al proprio caro 31 61% quando e quanto si vuole Acquisire consapevolezza della realtà 21 78% Percepire la professionalità e l umanità del personale 33 72% Percepire che viene fatto tutto il possibile 5 28% Percepire l organizzazione 8 22% Percepire la cura dell ambiente 7 11% Percepire la tecnologia a supporto della cura 5 22% Recepire gli elementi positivi della cura Rispetto e attenzione alla persona 24 72% Coinvolgimento dei familiari nelle cure 3 17% Raccogliere sempre la richiesta di informazioni 19 50% Avere un colloquio giornaliero con gli operatori 20 56% Avere un ambiente dedicato per i colloqui 3 17% Essere supportati nell orientamento all ambiente Sistemare il malato prima dell ingresso dei familiari 6 33% Accompagnare i familiari nel loro primo ingresso 17 61% Regole chiare semplici ed essenziali 20 78% Materiale informativo utile per capire 6 33% Trovare supporto dall ambiente aperto Percepire che gli operatori possano intervenire tempestivamente 10 50% Diminuisce la solitudine 6 33% Non è un problema per la privacy 4 22% 13

16 Recepire gli elementi positivi nella comunicazione Comunicazione diretta: i familiari affermano che gli operatori quando comunicano un informazione vanno diritti al punto Ci hanno detto che poteva anche morire se non si faceva questa cosa [.] si doveva fare questa cosa per non far gonfiare il cervello che si era già gonfiato e non si sapeva come andava a finire (intervista n.5) Ci ha detto tutte le cose come stavano, è stato crudissimo, non ci ha dato speranze, noi facciamo il possibile, ma può anche darsi che possa morire. Dire le cose diversamente in quel momento a cosa serviva? La gravità era quella o viveva o moriva, è stato crudo, duro, diretto, non è stato lì a girarci intorno. (intervista n.1) Comunicazione comprensibile: l informazione viene fornita utilizzando un linguaggio adattato che ne facilita la comprensione, tale da ricordarne i dettagli I medici parlano in modo comprensibile, parlano in modo da metterci a nostro agio, per farci capire, perché se parlassero in linguaggio tecnico non capirei, loro ti fanno degli esempi, ti portano a capire perché noi siamo fuori da questo mondo. (intervista n.3) Mia moglie ha avuto un emorragia molto pericolosa pare, mi raccontava il medico oggi al colloquio delle 16,00, che i dottori usano una scala di valutazione che va da 3 che è il massimo della pericolosità, a 15 che vuol dire che sta bene. Mia moglie quando è arrivata qua come punteggio era al 4. (intervista n.14) Alcuni evidenziano che la chiarezza richiede parole e modi adeguati C è stato un medico un po più pesante e questo ha creato un po di difficoltà perché è giusto che le informazioni siano chiare, questo io credo sia fondamentale, perché noi dobbiamo sapere a quale gioco stiamo giocando, però bisogna cercare di trovare le parole più giuste, ci ha destabilizzati io capivo perfettamente la gravità della situazione, perché poi un altro medico ci ha detto le stesse cose, ma in maniera diversa, ti senti davvero più accolto ti sto dicendo che non va bene, però te lo sto dicendo in modo che tu lo comprenda e cerco di dirtelo curandomi di te. (intervista n.7) 14

17 Comunicazione realistica: l informazione è veritiera, nulla viene nascosto, prepara al peggio Ci hanno detto esplicitamente che mio papà è in pericolo di vita, questo dire in modo esplicito deve essere sempre così, non devono nascondere mai niente, se no il colpo che si riceverà nel momento in cui glielo dovranno dire porterà ad avere un ricoverato in più, ne avranno due. (intervista n.17) Mi ricordo la prima dottoressa, lui non stava bene e lei ci preparava al peggio. Io li ammiro, con buoni modi ti preparano al peggio. (intervista n.1) Notizie in tempo reale: la comunicazione avviene in tempo reale, qualsiasi cambiamento ci sia nelle condizioni del proprio congiunto si viene subito contattati dal personale Ti cercano loro se ti devono dire qualcosa e questo vuol dire che uno ci tiene a fare il suo lavoro. (intervista n.5) Se ci sono delle novità ti chiamano venga in saletta che le devo comunicare alcune cose, è molto importante questa cosa (intervista n.15) Condividere lo spazio e il tempo Libertà di entrare e di stare vicino al proprio caro quando e quanto si vuole: molti si stupiscono di avere la libertà di poter entrare in qualsiasi momento della giornata e di stare vicino ai propri cari tutto il tempo che desiderano, questo permette loro di gestire in modo autonomo il proprio tempo, organizzando turni di visita fra i parenti e in alcuni casi anche di poter tornare al lavoro Questa cosa della rianimazione aperta è una della cose più belle. Io ero spaventatissima perché la mamma di una mia amica era stata in una rianimazione dove lei poteva stare solo un ora al giorno e io ero assolutamente sconvolta da questa cosa quando sono arrivata e mi hanno detto che potevamo stare tutto il tempo che volevamo per me è stata una liberazione. (intervista n.2) Qui si può entrare liberamente e questo vuol dire anche tanto, perché puoi stare vicino a lei liberamente, puoi toccarla, puoi starle vicino (intervista n.13) 15

18 Si può stare vicino, decidiamo noi quando anche in base alle nostre disponibilità lavorative (intervista n.3) Noi siamo una famiglia numerosa e avere tutto questo tempo a disposizione ci permette di vederlo tutti con calma. (intervista n.17) Acquisire consapevolezza della realtà: potendo essere presenti i familiari possono vedere e questo li aiuta a prendere consapevolezza della realtà che stanno vivendo Ho portato anche mia figlia e mio nipote che sono molto legati a mio papà. Io ho voluto far loro vedere dove si trova, vedere la situazione, l ambiente [ ] perché così anche quando ne parli in casa sanno che è lì, il corridoio, la porta, l entrata è lì, per avere così un ambiente di riferimento. Secondo me è molto importante che uno si renda conto, sta più coi piedi per terra, se no è una cosa un po astratta. (intervista n.3) È utile anche perché un familiare vede la transazione del proprio congiunto, lo puoi seguire nei cambiamenti, quindi fisicamente ti senti anche un po più rianimato. (intervista n.15) Percepire la professionalità e l umanità del personale: poter vedere aiuta a percepire la professionalità e l umanità del personale, i familiari riferiscono di come gli operatori operano al letto dei malati e del fatto che questo li tranquillizzi tanto da tornare al lavoro Io guardavo tutto, sapevo di essere in buone mani, l ho capito subito quando sono entrata la prima volta, me lo fa dire il personale che c era. Intorno a lui c erano cinque sei persone, perciò se il cuore non batte, se qualcosa non va ci sono subito quelli che corrono per aiutare, non è abbandonato, vedo che in terapia intensiva non si è mai abbandonati, sono sempre lì vicino (intervista n.1) Il momento in cui gli operatori sono vicino ai pazienti si vede la loro professionalità (intervista n.4) Vedere come lavorano, perché io, appunto, sono stata per due sere fino all una di notte, quindi ho visto bene come lavorano e devo dire che anche vedere come lavorano mi ha dato tranquillità per poi riuscire ad andare a casa e riuscire anche a lavorare qualche ora. Nel male io dicevo mio padre è seguito bene e quindi quello dà tranquillità. (intervista n.8) 16

19 Io non sono del mestiere, ma la mia impressione è di un altissima professionalità. Ogni dieci minuti vado a vedere, assolutamente non per controllare, però vedo l assistenza. Non pensavo, si lamentano tutti della sanità, forse giustamente, io non lo so se vedo tutto rosa (intervista n.16) Ci sono alcuni di loro che sono più seri e lo vedo, lo traduco io più seri, non più professionali ma più nella parte, nel loro ruolo, altri che sono un pochino più sciolti con cui si può scambiare una parolina in più, anche diversa dal contesto, io lo accetto volentieri, sorrido volentieri (intervista n.7) Ho trovato persone competenti e soprattutto umane che non si sono solo limitate ad assistere mio marito. (intervista n.18) Percepire che viene fatto tutto il possibile: poter vedere aiuta a rafforzare la convinzione che stanno facendo tutto il possibile L impatto con il personale è più che buono, la sensazione mia è che si faccia tutto il possibile e anche di più. (intervista n.7) Provo una grande serenità, un grande supporto, forte sicurezza. Non una sicurezza interiore, sono sicuro che, come invece è capitato per mio papà dove c è molto da recriminare sulla parte medica: io ho perso un papà per una distrazione una svista di un infezione; qua tutto quello che si può fare è fatto. Io non so se il tutto che dico è il tutto che esiste nel campo medico, ma veramente la mia mente non è capace di immaginare niente di più di quello che stanno facendo queste persone. Se sbagliano io non lo vedo, io non riesco minimamente ad immaginarlo, non vedo una manovra fuori posto, non vedo neanche un cerotto tolto malamente, quindi non so cosa dire a chi li ha organizzati in questa maniera. (intervista n.9) I medici fanno di tutto per cercare di far vivere quella persona, questo modo di fare che c è in questa UTI ti dà la possibilità di crederci, di non andare a pensare che un medico non fa tutto quello che deve fare, perché lo vedi, ti accorgi dell assistenza, ti accorgi degli interventi che fanno, della comunicazione, tutto questo ti fa credere che stanno realmente facendo tutto il possibile. (intervista n.15) 17

20 Percepire l organizzazione: poter vedere aiuta a percepire alcuni aspetti dell organizzazione e della sua complessità C è un infermiere dedicato esclusivamente a lui, essendo poi che ci sono anche pochi pazienti, se no ho visto che ce n è uno ogni due, più di così voglio dire non avrei mai sperato di più (intervista n.3) Mi pare che chi abbia pensato tutto questo, non so quanti anni ci abbia messo, ma so per esperienza che organizzare è la cosa più difficile di questo mondo perché, magari, uno la vede in un modo, l altro la vede in un altro, poi oltre alle idee chiare bisogna avere dei mezzi per preparare un programma a lungo termine (intervista n.9) Percepire la cura dell ambiente: poter vedere aiuta a comprendere la cura e la funzionalità dell ambiente L ambiente è pulito e curato (intervista n.3) Io credo che sia razionale in un ambiente di emergenza come questo, dove la vita è appesa a delle macchine e alla professionalità delle persone, soprattutto all esperienza delle persone, che quest ambiente sia così snello e pratico, portare via un letto per fare una risonanza o una TAC è tutta una cosa che avviene in modo molto fluido (intervista n.9) È sempre stata una verifica di grande professionalità, di grande ordine, di grande pulizia, veramente in modo palese, non sembra, ma quando la struttura è nuova rammodernata, ordinata... in questa stanza ad esempio ci sono dei fiori, dove vai c è sempre una persona che pulisce, i cartelli sono essenziali, c è qualcosa di più dell ospedale, sembra quasi che l ambiente abbia qualcosa solo per l occhio, qualcosa che non porti la mente solo vicino al dolore, ma anche un posto dove puoi andare volentieri. (intervista n.9) Percepire la tecnologia a supporto della cura: la tecnologia è vista come un mezzo che supporta i malati e aiuta gli operatori nell assistenza Mi sono resa conto che ci sono le macchine che se c è qualcosa che non va subito suonano (intervista n.8) Ieri mio figlio che è un ingegnere informatico mi ha detto che gli fa piacere vedere l informatica applicata qui, era tutto contento che l informatica è utile per i malati per le persone, lo immaginava e lo sapeva ma non arrivava a questo livello. (intervista n.10) 18

21 Recepire gli elementi positivi della cura Rispetto e attenzione alla persona: i familiari descrivono come il personale con gesti e parole mostri rispetto e attenzione nei loro confronti e per i loro cari Gli infermieri che non ti dicevano si sposti, o faccia, anzi erano gentilissimi vuole la sedia, vuole sedersi? ero io che gli chiedevo se mi dovevo spostare ma loro mi dicevano non si preoccupi glielo diciamo noi se si deve spostare. (intervista n.13) Hanno sempre avuto una parola anche per darmi un briciolo di coraggio che molte volte mi veniva a mancare (intervista n.18) Alcuni evidenziano che i gesti hanno lasciato un segno profondo Mi ha chiesto: vuole un caffè? È stata proprio come una carezza, in un momento in cui sei proprio appeso a un filo perché non sai come potrebbe andare a finire. È stata una cosa bella che mi rimane dentro (intervista n.7) La prima volta che sono entrata a vedere mio padre nella sala grande, dopo qualche minuto un infermiera mi ha portato una sedia. Questo mi è piaciuto molto denotava un attenzione perché voleva dire lei può stare qua tutto il tempo che vuole. Era un attenzione dedicata a me che non avevo bisogno, però è stato un primo approccio molto bello che mi ha fatto capire che lì c erano delle persone attente e più che umane. Questo me lo porterò per molto tempo. (intervista n.8) Dovevano fare assistenza a mia moglie, io ero lì dal vetro che guardavo ma non per curiosare ma per vedere. L infermiera ha tirato giù la tapparella, e io me ne sono andato senza nessun problema. Poi l infermiera ha aperto la porta e mi ha detto mi scusi, sa, ma non volevo essere sgradevole, ma lei non doveva assistere. Io avevo capito perfettamente, però il fatto di uscire a chiedermi scusa, per me è stata una cosa che non mi aspettavo [...] non sembra di essere in un ospedale. (intervista n.16) Coinvolgimento dei familiari nelle cure: alcuni di loro raccontano di come a volte vengono coinvolti nel prendersi cura del proprio parente Ho potuto fare tutto quello che potevo, gli ho tagliato le unghie, l ho lavato e accudito. (intervista n.2) 19

22 Quando l hanno svegliata lui (il medico) mi ha lasciato lì vicino mi ha detto continui a stuzzicarla poi veniva a chiedermi se aveva fatto delle cose finché gli ho detto che reagiva un pochino allora ha preso il mio posto. (intervista n.13) Raccogliere sempre la richiesta di informazioni: ogni domanda che i familiari hanno posto ha trovato sempre una risposta che gli ha permesso di capire chiaramente. Si sentono liberi di chiedere perché il personale risponde in modo cordiale Se facevi domande ti davano una bellissima e buona risposta, nel bene o nel male, era comunque chiara. Noi non abbiamo avuto modo di non capire, perché se non capivi te lo rispiegavano in modo da permetterti di capire. (intervista n.1) La disponibilità: se uno gli chiede qualcosa sono molto disponibili a spiegarti, a parlarti [.] ci informavano anche su cose banali tipo cos è quel tubo, a cosa serve, a cosa servono queste fiale piuttosto che altre, quindi sono molto disponibili, molto cordiali, molto gentili. (intervista n.4) Avere un colloquio giornaliero con gli operatori: l appuntamento quotidiano rassicura Molto importante è il fatto del colloquio, lo trovo una cosa rassicurante perché uno sa che alle ha un colloquio con i medici, durante il quale ti dicono come stanno le cose realmente. Per un familiare questo è molto importante [ ] un colloquio dove tu puoi parlare e loro ti ascoltano, fai delle domande e intanto ricevi anche delle risposte (intervista n.1) Rappresenta un punto fermo, dà tranquillità, una delle ragioni di quella giornata è arrivare alle per avere notizie è un punto fermo, invece di dovere stare a rincorrere gli addetti per avere uno straccio di notizie. (intervista n.8) Oltre ad avere l appuntamento giornaliero per loro è utile poter fare domande durante l incontro. Il colloquio dura tutto il tempo necessario per esaurire ogni domanda Poter fare domande ai colloqui è molto importante, c erano dottori più sbrigativi ma erano pochi, ce n erano che ti tenevano un quarto d ora o venti minuti per darti le 20

23 spiegazioni, per aiutarti a capire, se volevi capire, se non capivi era perché eri scemo (intervista n.1) L altra cosa che mi è piaciuta è che uno può fare delle domande, si tratta di stare in questa sala a colloquio per 5 minuti, per 10 o per 15, c è il tempo anche per fare le domande. (intervista n.8) Avere un ambiente dedicato per i colloqui: c è un ambiente dedicato per gli incontri giornalieri e per tutte quelle volte in cui c è la necessità di informare i familiari sulle condizione del loro congiunto. Questo spazio aiuta a preservare la privacy Il salottino dove si va a parlare aiuta a rispettare la privacy (intervista n.1) Quando mia moglie l hanno portata in rianimazione, il rianimatore mi ha convocato nel salottino ci ha spiegato ulteriormente la situazione (intervista n.14) La dottoressa che gli ha fatto questo piccolo intervento quando ha finito ci ha chiamato nel salottino della rianimazione insieme all altro dottore e ci hanno spiegato che cosa era successo (intervista n.8) Una dottoressa ci ha fatti accomodare nella saletta colloqui per dirci delle condizioni di papà (intervista n.3) Supportare l orientamento all ambiente Sistemare il malato prima dell ingresso dei familiari: i familiari raccontano che la prima volta che arrivano in UTI vengono informati che prima di poter vedere il proprio caro dovranno attendere che venga sistemato Il momento in cui siamo saliti qua alle 5.30 del sabato mattina, hanno detto: Scusate, finiamo solo di prepararlo, poi vi lasciamo entrare (intervista n.9) Quando siamo arrivati qua ci ha accolto un infermiera ci ha detto che era in fase di preparazione per poterlo poi vedere, che i tempi di attesa andavano dalla mezz oretta ad un oretta perché non si sa mai come va in quel momento (intervista n.17) 21

24 Accompagnare i familiari nel loro primo ingresso: i familiari vengono orientati e sostenuti fin da subito Poi dalla sala ci hanno accompagnati su, loro, mi ha fatto piacere essere accompagnata su in quel momento di agitazione e confusione, mi ha dato sicurezza essere accompagnata. (intervista n.1) L infermiere dopo averlo accudito, perché quando arriva un paziente nella rianimazione ci sono tante cose da fare, ha preso due sedie per farci accomodare c eravamo io e mio cognato qua. (intervista n.7) Siccome io arrivavo dalla parte sbagliata l infermiera è stata gentilissima mi ha fatto entrare lo stesso e poi mi ha accompagnato per vedere da dove dovevo entrare la volta successiva. (intervista n.16) Regole chiare, semplici ed essenziali: vengono subito informati su quali siano le regole del reparto Quando sono arrivato in UTI un medico mi ha spiegato tutta la procedura per entrare e uscire, del lavarsi le mani e il numero di persone che io, in qualità di marito, potevo far entrare. (intervista n.15) Ci sono due regole: una quella di entrare uno alla volta e l altra di lavarsi le mani, appena entrati e dopo prima di uscire, e poi si può entrare e uscire quando si vuole e rimanere quanto si vuole e non ci sono, diciamo, altre regole (intervista n.3) Ci hanno spiegato come funziona questo posto quali sono le regole di questo posto, dobbiamo spegnere o mettere in silenzioso i cellulari, entrare uno alla volta, lavarci le mani quando entriamo e poi quando usciamo. (intervista n.6) Le regole sono poche ed essenziali. (intervista n.10) Materiale informativo utile per capire: ai familiari viene consegnato un foglio informativo che parla del reparto e di quali sono le regole da rispettare Ci hanno dato un libricino e un foglio in cui c erano le istruzioni su come ci dovevamo comportare, e ho letto tutto subito mentre aspettavo, in quel momento ho capito che reparto era, ho capito la gravità della situazione, e dove si trovava effettivamente mio marito, se è qui è a rischio di morire, i medici ce lo avevano detto, ma li l ho trovato scritto. (intervista n.1) 22

25 Una cosa che ho letto bene fin dal primo momento è stato il foglio informativo dove c erano indicate le regole di questo posto perché volevo sapere come mi dovevo comportare. È fatto bene è chiaro anche perché deve essere comprensibile per tutti. (intervista n.10) Qui la seguono, alle volte uno ha paura che non lo facciano, poi ho letto il depliant che mi hanno consegnato e mi sono ancora più tranquillizzato, si perché ho letto come funziona. (intervista n.12) Trovare supporto dall ambiente aperto Percepire che gli operatori possano intervenire tempestivamente: l ambiente aperto viene riconosciuto come funzionale per il personale che oltre ad avere sempre tutto sotto controllo è agevolato per un intervento tempestivo in caso di necessità Lo spazio così aperto dà l idea che anche l infermiere che non è dedicato a quel letto nel passare da un occhio [.] c erano degl infermieri, soprattutto un paio, che quando passavano anche se non era il loro paziente davano sempre un occhio. Sono semplici gesti ma io pensavo: bene ci sono, stanno attenti sono cose che uno, che sta lì per molte ore come sono stata io, le nota, nota tutto. (intervista n.7) Quest open-space permette a una regia medica, che è al centro, di poter accorrere immediatamente, di vedere e di sentire. È un po come se tutto fosse a portata di mano in un ambiente dove c è tutto per tutti e dove uno può andare in soccorso dell altro mentre un ambiente un pochino più chiuso potrebbe creare qualche barriera architettonica. (intervista n.9) Diminuisce la solitudine: l ambiente aperto fa sentire i familiari meno soli Il fatto che sia aperto così, il vedere un sorriso stempera la situazione. Il malato magari se non è vigile non sente, ma il parente riesce a distrarsi. Quest ambiente ti aiuta a passare il tempo a distrarti dai tuoi problemi anche se in minima parte. Secondo me, è meglio che stare rinchiuso in una stanza (intervista n.2) Quest ambiente tutto aperto non ti fa sentire solo. Già sei sola perché la persona che stai guardando, a cui stai parlando non ti guarda ne ti risponde, [.] tu ti giri vedi gli altri 23

26 familiari capisci che non sei da solo nella tua disgrazia. Io lo trovo positivo non trovo nulla di negativo. (intervista n.12) Non è un problema per la privacy: l ambiente aperto può ridurre la privacy, ma per i familiari non è considerato un problema Ho pensato che gli altri potessero vedere papà, ma in un reparto così dove il fatto di essere lì vuol dire essere grave, non m interessava, chi se ne frega (intervista n.2) Per quanto riguarda la privacy in questo momento non ci interessa. Se di fianco a mio padre c è un altra persona che sta male io le auguro il bene, ma non lo osservo. Stiamo condividendo la stessa disgrazia (intervista n.17) 24

27 Discussione Le narrazioni dei familiari, relative all esperienza vissuta accanto al proprio parente ricoverato per cause così gravi da richiedere le cure dell UTI, offrono molte informazioni che aiutano ad individuare gli elementi fondativi il rapporto di fiducia. In accordo con la letteratura, 11,12 un adeguata comunicazione così come la soddisfazione del bisogno di essere informati rappresentano i principali elementi fondanti il rapporto di fiducia. I familiari affermano che le loro richieste di informazioni vengono sempre rispettate e che i sanitari utilizzano una comunicazione diretta, realistica e comprensibile. Dire chiaramente quali sono le condizioni cliniche del proprio caro è riconosciuto come un gesto di rispetto perché aiuta le persone a prepararsi ad ogni evenienza. La comunicazione deve essere però adattata alla persona che si ha di fronte, facendole capire quello che sta accadendo, ma nel contempo prendendosi cura di lei. Ciò che emerge è che gli operatori, nella comunicazione con i familiari, rispettano le regole della conversazione presenti in letteratura ovvero fornire l informazione necessaria, veritiera, comprensibile, attraverso un enunciato pertinente con la conversazione, 14 tali aspetti, inoltre, risultano essere in accordo con la mission e i principi deontologici dell infermiere. Fornire una giusta comunicazione richiede una buona qualità delle relazioni all interno dell équipe, insieme a condivisione e organizzazione, condizione che si evince dalle narrazioni, non emergono infatti differenze in relazione alla qualifica professionale. Quotidianamente l équipe curante incontra i familiari per aggiornarli in merito alle condizioni cliniche del loro congiunto. Tale incontro si svolge ad un orario prestabilito, per molti rappresenta un appuntamento fisso che infonde sicurezza, una delle ragioni della giornata, un tempo dedicato. Al colloquio si sentono liberi di formulare domande e rivolgere ulteriori richieste di chiarimenti, non c è limite ai quesiti e al tempo. Dalla letteratura si evince che per informare deve essere dedicato il tempo necessario per consentire la comprensione della notizia. 7 Il colloquio si 25

28 svolge in un locale dedicato. Questo spazio oltre a garantire la privacy è vissuto dai familiari come accogliente e protettivo. Dai racconti emerge che le persone si sentono rispettate ed accettate. Gesti semplici come offrire un caffè o porgere una sedia assumono un grande significato, lasciano un segno, fanno sentire l altro a proprio agio, qualcuno addirittura afferma che sente un senso di appartenenza al luogo. Stabilire una relazione aiuta a fidarsi, con piccoli e semplici gesti si costruisce un contatto significativo per le persone. La politica di visita aperta fa si che operatori e familiari condividano lo spazio e il tempo. Per gli intervistati questa è una novità, a nessuno di loro era mai capitato di avere questa libertà di entrare e di stare vicino al proprio familiare senza limiti. Questa situazione, in analogia con ciò che si afferma in letteratura, 30 soddisfa la loro necessità di vedere il proprio congiunto e dà loro la possibilità di gestirsi il proprio tempo. La permanenza in questo reparto può essere anche molto lunga, pertanto non è immaginabile che i familiari possano assentarsi dal lavoro o non possano più occuparsi degli altri componenti della famiglia per così tanto tempo, avere quindi la libertà di accesso al reparto evita qualsiasi potenziale frustrazione che si genererebbe nel dover scegliere, ad esempio, se andare a trovare il proprio marito ricoverato o andare a prendere i figli a scuola. Essere presenti vuol dire vedere. Poter vedere significa acquisire la consapevolezza della situazione. Il poter vedere rafforza la convinzione che il proprio familiare sia seguito costantemente e viene percepito che chi assiste è un gruppo di professionisti all interno del quale ognuno gioca il proprio ruolo dimostrando competenza e capacità. Osservare il personale aiuta i familiari a riprendere la propria attività lavorativa, si affidano. Alcuni autori affermano che osservare gli operatori durante lo svolgimento delle loro funzioni aiuta a costruire una relazione di fiducia. 18 Questo perché l osservazione consente di valutare: competenza, volontà e buona disposizione, i tre cardini sui quali si fonda la base cognitiva della fiducia. Nelle narrazioni raccolte, i familiari confermano questo concetto e per descrivere i sanitari utilizzano parole come: grande professionalità, disponibilità ed umanità. L utilizzo di questi termini fa 26

29 quindi supporre che loro si fidano del personale. Alcuni sentono di poter dichiarare che ciò che vedono li rassicura ad un punto tale che hanno la certezza che si stia facendo tutto il possibile, non hanno dubbi. Emerge dalle narrazioni che già al primo incontro ricevono informazioni in merito all organizzazione ed alle regole fondamentali di una UTI aperta, riferiscono che tale circostanza li aiuta ad orientarsi. Le regole sono poche, semplici ed essenziali e quindi facilmente rispettabili, denotano organizzazione e professionalità. Anche questo aspetto ha un attenzione alle persone e ai principi professionali. 15,21,22 L opuscolo rilasciato all accoglienza, con le indicazioni sul reparto, risulta un valido strumento, riconosciuto in letteratura e aiuta la comprensione e l orientamento. 24 Infatti, molti confermano quanto sopra descritto. È stato interessante rilevare come l ambiente rivesta un ruolo importante nella costruzione di una relazione di fiducia. I familiari apprezzano la disposizione dei locali e ne percepiscono la funzionalità. Il grande open-space, dove sono collocati tutti i letti, ad alcuni infonde sicurezza e riduce l ansia in quanto ritengono che favorisca il controllo e in caso di emergenza, agevoli interventi tempestivi. Altri descrivono una minore sensazione di solitudine, incrociare lo sguardo o sentire battute scherzose fra gli operatori, aiuta a stemperare la situazione, così pure il profumo del caffè proveniente dalla tisaneria solleva un po, fa loro capire che sono in un posto vivo. In questa grande stanza dove i letti sono separati da tendine si potrebbe vanificare la privacy, ma tutto ciò non disturba, affermano: che chi è li ha problemi ben più importanti ai quali pensare. Sentono che stanno condividendo con altri un momento buio della loro vita, un percorso simile, non sono incuriositi dal voler osservare le altre persone ricoverate. Accanto al malato è permessa la presenza di una sola persona, il corridoio a vetri che passa dietro ai letti acquista un valore, un utilità poiché consente l incontro, l unione, la vicinanza tra le persone di riferimento e la visione sia dello spazio che dell assistito. L ambiente comunica, è uno degli elementi che contribuiscono alla costruzione di un rapporto di fiducia. 27

30 Conclusioni Lo studio ha permesso di evidenziare alcuni elementi fondanti il rapporto di fiducia in un UTI aperta. Seppur lo studio si basi sulle narrazioni delle persone in un contesto specifico, emergono elementi generalizzabili ad altri contesti. Gli elementi positivi della comunicazione, la condivisione dello spazio e del tempo, gli elementi positivi della cura, il supporto all orientamento ambientale e l ambiente aperto sono l essenza dell esperienza vissuta che permette di affermare la costituzione del rapporto di fiducia. Avere consapevolezza degli elementi fondanti tale rapporto rappresenta un aspetto importante che permette di orientare gli operatori ad una seria riflessione sul modo di interpretare il proprio ruolo e di costruire l alleanza terapeutica. Nell esercizio della professione diventa importante, pertanto, dare spazio e ascoltare coloro che usufruiscono delle cure sanitarie, questo permette di vedere da un altro punto di vista, di rimodellare l agire quotidiano, di evitare standardizzazioni, determinando, così, una maggiore soddisfazione in tutti gli attori coinvolti nella cura. 28

31 Bibliografia e sitografia 1. Titler MG, Zichi Cohen M, Craft MJ. Impact of adult care hospitalization: perception of patients, spouses, children and nurse. Heart Lung. 1991;20: Codice Deontologico dell Infermiere. Delibera n 1/09. Approvato il 17 gennaio IPASVI. 3. Il Patto infermiere cittadino. 12 maggio (internet). Ultimo accesso: 17 settembre Disponibile al: 4. Ely EW, Shintani A, Truman B et al. Delirium as a predictor of mortality in mechanically ventilated patients in the intensive care unit. JAMA. 2004;291: Lilly CM, De Meo DL, Sonna LA et al. An intensive communication intervention for the critically ill. Am J Med. 2000;109: Novaes MA, Knobel E, Bork AM, et al. Stressors in ICU: perception of the patient, relatives and health care team. Intensive Care Med. 1999;25: Azoulay E, Chevret S, Leleu G, et al. Half the families of intensive care unit patients experience inadequate communication with physicians. Crit Care Med. 2000;28(8): Bowlby J. Attacamento e perdita. Torino: Bollati Boringhieri, Ainsworth MD. Modelli di attaccamento e sviluppo della personalità. Milano: Cortina Raffaello, Thom D, Kravitz R, Bell R et al. Patient trust in the physician: Relationship to patient requests. Fam Pract J. 2002;19(5):

Università per Stranieri di Siena Livello A1

Università per Stranieri di Siena Livello A1 Unità 6 Al Pronto Soccorso CHIAVI In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni su come funziona il Pronto Soccorso parole relative all accesso e al ricovero al Pronto Soccorso

Dettagli

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013 Farra, 24 febbraio 2013 informare su quelle che sono le reazioni più tipiche dei bambini alla morte di una persona cara dare alcune indicazioni pratiche suggerire alcuni percorsi Quali sono le reazioni

Dettagli

VENGO ANCH IO CONDIVIDERE LA MALATTIA E LE CURE CON I FIGLI. Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta 3, Macerata

VENGO ANCH IO CONDIVIDERE LA MALATTIA E LE CURE CON I FIGLI. Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta 3, Macerata VENGO ANCH IO CONDIVIDERE LA MALATTIA E LE CURE CON I FIGLI I BENEFICI DELLA COMUNICAZIONE IN FAMIGLIA Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta 3, Macerata FORMATO FAMIGLIA

Dettagli

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI 1. Vai a visitare un cliente ma non lo chiudi nonostante tu gli abbia fatto una buona offerta. Che cosa fai? Ti consideri causa e guardi

Dettagli

Da dove nasce l idea dei video

Da dove nasce l idea dei video Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi

Dettagli

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 questionario di gradimento PROGETTO ESSERE&BENESSERE: EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 classi prime e seconde - Scuola Secondaria di I grado di Lavagno CLASSI PRIME Mi sono piaciute perché erano

Dettagli

BUON LAVORO. Linee guida per la realizzazione della campagna Buon lavoro! nelle residenze per anziani dell Alto Adige INTRODUZIONE LA CAMPAGNA

BUON LAVORO. Linee guida per la realizzazione della campagna Buon lavoro! nelle residenze per anziani dell Alto Adige INTRODUZIONE LA CAMPAGNA BUON LAVORO Linee guida per la realizzazione della campagna Buon lavoro! nelle residenze per anziani dell Alto Adige INTRODUZIONE LA CAMPAGNA Problema e situazione iniziale: L immagine del lavoro con le

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email. I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.it CTI Monza, 20 Novembre 2015 Prima parte: comprendere

Dettagli

Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011

Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Presentazione Si presenta l indagine qualitativa, effettuata con interviste, nel mese di luglio

Dettagli

Assistenza sanitaria a misura di bambino - Bambini e giovani: diteci cosa ne pensate!

Assistenza sanitaria a misura di bambino - Bambini e giovani: diteci cosa ne pensate! Assistenza sanitaria a misura di bambino - Bambini e giovani: diteci cosa ne pensate! Il Consiglio d'europa è un'organizzazione internazionale con 47 paesi membri. La sua attività coinvolge 150 milioni

Dettagli

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA Tornare a «danzare la vita» dopo un intervento al seno Micaela Bianco I passaggi Coinvolgimento medici e fisioterapiste

Dettagli

MANIFESTARE RISULTATI ESTRATTO

MANIFESTARE RISULTATI ESTRATTO MANIFESTARE RISULTATI ESTRATTO Abbiamo pensato di proporti un breve, pratico ed utile estratto del Corso Manifestare Risultati. È la prima volta che condividiamo parte del materiale con chi ancora non

Dettagli

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con

Dettagli

COME AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI SELEZIONE

COME AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI SELEZIONE Emanuele Lajolo di Cossano COME AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI SELEZIONE Università degli Studi - Torino, 19 aprile 2010 La prima cosa da fare PERCHE SONO QUI? QUAL E IL MIO OBIETTIVO? CHE COSA VOGLIO ASSOLUTAMENTE

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

Helsana Assicurazioni SA, Lucerna

Helsana Assicurazioni SA, Lucerna Helsana Assicurazioni SA, Lucerna Il datore di lavoro Sandra Meier La signora F. è impiegata nella nostra azienda al servizio clienti. Lavora alla Helsana da oltre 20 anni. L ho conosciuta nel 2006 al

Dettagli

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre

Dettagli

Come fare una scelta?

Come fare una scelta? Come fare una scelta? Don Alberto Abreu www.pietrscartata.com COME FARE UNA SCELTA? Osare scegliere Dio ha creato l uomo libero capace di decidere. In molti occasioni, senza renderci conto, effettuiamo

Dettagli

QUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA. Nome del bambino: Sesso: F M

QUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA. Nome del bambino: Sesso: F M QUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA Ministero della Salute - Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie (CCM) Progetti applicativi al programma CCM 2009 Presa in carico precoce nel primo anno di

Dettagli

Sondaggio sull'esperienza dei pazienti in merito all'assistenza sanitaria di base [NAME OF OFFICE/CLINIC] SONDAGGIO SULL'ESPERIENZA DEI PAZIENTI

Sondaggio sull'esperienza dei pazienti in merito all'assistenza sanitaria di base [NAME OF OFFICE/CLINIC] SONDAGGIO SULL'ESPERIENZA DEI PAZIENTI Sondaggio sull'esperienza dei pazienti in merito all'assistenza sanitaria di base [NAME OF OFFICE/CLINIC] SONDAGGIO SULL'ESPERIENZA DEI PAZIENTI Lei è invitato a prendere parte a questo sondaggio perché

Dettagli

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL 20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL DOTT. ANDREA TOSI Chi sono i miei interlocutori Quale è il mio ruolo Quale situazione devo affrontare Quale richiesta mi viene effettuata Cosa faccio io di fronte

Dettagli

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE LA SCIENZA Se si cerca programmazione neurolinguistica O PNL si hanno questi risultati ( tantissimi ) Definire la PNL, Programmazione Neuro Linguistica

Dettagli

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente). QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO Gentile genitore, le sottoponiamo il presente questionario anonimo al termine dell incontro a cui ha partecipato. La valutazione da lei espressa ci aiuterà a capire

Dettagli

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS)

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS) Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS) Werner Wassermann, datore di lavoro La signora L. lavora da noi da tanto tempo. È stata capo reparto e noi, ma anche gli altri collaboratori

Dettagli

I sentimenti causati da perdita e separazione. Dr.ssa Barbara Ottaviani

I sentimenti causati da perdita e separazione. Dr.ssa Barbara Ottaviani I sentimenti causati da perdita e separazione Dr.ssa Barbara Ottaviani Il confronto con la fine della vita - La morte fa ancora parte della nostra cultura? - Siamo ancora capaci di rappresentarla, di immaginarla?

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

I 12 principi della. Leadership Efficace in salone

I 12 principi della. Leadership Efficace in salone I 12 principi della Leadership Efficace in salone Leadership = capacita di condurre e di motivare Per condurre i tuoi dipendenti devono avere stima e fiducia di te. Tu devi essere credibile. Per motivare

Dettagli

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen Il datore di lavoro Richard Mann Circa un anno e mezzo fa, nell ambito del progetto Integrazione di persone disabili presso la Posta, abbiamo assunto una nuova

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA

Dettagli

L importanza delle cose semplici. La natura come maestra, risorsa, stimolo Cesena, 10 Maggio 2014

L importanza delle cose semplici. La natura come maestra, risorsa, stimolo Cesena, 10 Maggio 2014 L importanza delle cose semplici. La natura come maestra, risorsa, stimolo Cesena, 10 Maggio 2014 Partendo da lontano: appunti di viaggio di Beatrice Vitali Berlino è così: c è sempre qualcuno scalzo c

Dettagli

organizzazioni di volontariato

organizzazioni di volontariato Il bilancio sociale per le organizzazioni di volontariato Modena, 1 Ottobre 2009 Bilancio sociale Cosa ci viene in mente? Rendere conto Perché fare un bilancio? La relazione di fiducia Ti dico chiaramente

Dettagli

RUOLO E PROBLEMATICHE DEL CAREGIVER NELLA DEMENZA

RUOLO E PROBLEMATICHE DEL CAREGIVER NELLA DEMENZA RUOLO E PROBLEMATICHE DEL CAREGIVER NELLA DEMENZA Ricordare che l 80% dei malati vive in famiglia! (indagine Censis 2006) Chi è il caregiver? (letteralmente: colui che presta assistenza) Un familiare Un

Dettagli

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO ESERCIZI PUNTATA N. 3 LA SCUOLA CORSI DI ITALIANO PER STRANIERI A cura di Marta Alaimo Voli Società Cooperativa - 2011 DIALOGO PRINCIPALE A- Buongiorno. B- Buongiorno, sono

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2 LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2 La narrazione autobiografica come progetto di cura nei pazienti uremici cronici L idea

Dettagli

Scopri il piano di Dio: Pace e vita

Scopri il piano di Dio: Pace e vita Scopri il piano di : Pace e vita E intenzione di avere per noi una vita felice qui e adesso. Perché la maggior parte delle persone non conosce questa vita vera? ama la gente e ama te! Vuole che tu sperimenti

Dettagli

Prendersi cura delle relazioni in famiglia. Dott.ssa Arcaini Francesca Centro per il Bambino e la Famiglia Asl di Bergamo Bergamo, 21.05.

Prendersi cura delle relazioni in famiglia. Dott.ssa Arcaini Francesca Centro per il Bambino e la Famiglia Asl di Bergamo Bergamo, 21.05. Prendersi cura delle relazioni in famiglia Dott.ssa Arcaini Francesca Centro per il Bambino e la Famiglia Asl di Bergamo Bergamo, 21.05.14 Prendersi cura, "take care", avere a cuore Credo che il miglior

Dettagli

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA

EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA Accompagnare i nostri figli nel cammino dell amore di Rosangela Carù QUALE EDUCAZIONE IN FAMIGLIA? Adolescenti Genitori- Educatori Educazione 1. CHI E L ADOLESCENTE?

Dettagli

Le storie sociali. Francesca Vinai e Clea Terzuolo

Le storie sociali. Francesca Vinai e Clea Terzuolo Le storie sociali Francesca Vinai e Clea Terzuolo . Qual è il punto di forza delle Storie Sociali??? PENSIERO VISIVO Uso di strategie visive migliora la comprensione, lo svolgimento delle attività, ma

Dettagli

Il Venditore Vincente! Sai piacere a qualcuno? Renditi desiderabile e venderai qualsiasi cosa!

Il Venditore Vincente! Sai piacere a qualcuno? Renditi desiderabile e venderai qualsiasi cosa! Il Venditore Vincente! Sai piacere a qualcuno? Renditi desiderabile e venderai qualsiasi cosa! Impara con me le tecniche di vendita più efficaci e i segreti della comunicazione verbale e non-verbale per

Dettagli

UN REGALO INASPETTATO

UN REGALO INASPETTATO PIANO DI LETTURA dai 5 anni UN REGALO INASPETTATO FERDINANDO ALBERTAZZI Illustrazioni di Barbara Bongini Serie Bianca n 64 Pagine: 48 Codice: 566-0469-6 Anno di pubblicazione: 2012 L AUTORE Scrittore e

Dettagli

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO ESERCIZI PUNTATA N 4 GLI UFFICI COMUNALI A cura di Marta Alaimo Voli Società Cooperativa - 2011 GLI UFFICI COMUNALI DIALOGO PRINCIPALE A- Buongiorno. B- Buongiorno. A- Scusi

Dettagli

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La CISL ha organizzato questo incontro perché

Dettagli

la comunicazione della diagnosi al malato di Alzheimer

la comunicazione della diagnosi al malato di Alzheimer Gruppo di studio SIGG LA CURA NELLA FASE TERMINALE DELLA VITA la comunicazione della diagnosi al malato di Alzheimer evelina bianchi Firenze 53 Congresso nazionale SIGG 2008 Firenze 53 congresso SIGG evelina

Dettagli

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe GIANLUIGI BALLARANI I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe Individuarli e correggerli 1 di 6 Autore di Esami No Problem 1 Titolo I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

IO NE PARLO. DIARIO DELLA TERAPIA per annotare i farmaci e i progressi

IO NE PARLO. DIARIO DELLA TERAPIA per annotare i farmaci e i progressi AR IO NE PARLO DIARIO DELLA TERAPIA per annotare i farmaci e i progressi Ti aiuta a tenere sotto controllo la tua artrite reumatoide e a trarre il massimo beneficio dalla terapia Visita www.arioneparlo.it

Dettagli

PROMEMORIA PER MAMMA E PAPA

PROMEMORIA PER MAMMA E PAPA PROMEMORIA PER MAMMA E PAPA Anno scolastico 2014 2015 1 Lettera aperta ai genitori Cari genitori, data la necessità di realizzare insieme a voi le condizioni migliori per favorire un buon inserimento del

Dettagli

FARE O ESSERE VOLONTARI?

FARE O ESSERE VOLONTARI? Corso di formazione FARE O ESSERE VOLONTARI? Il volontariato come manifestazione dell essere e dell operare a favore dell altro Caritas Ambrosiana Salone Mons. Bicchierai via San Bernardino 4 20122 Milano

Dettagli

GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016

GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016 GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE 2015 2016 L ASCOLTO Primo passo dell Accoglienza Padre GHERARDO ARMANI C. M. 1. La relazione di aiuto La relazione si fonda su un rapporto umano centrato sull incontro di

Dettagli

Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata Roma, 16 Maggio 2014. Dott.ssa Francesca Alfonsi

Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata Roma, 16 Maggio 2014. Dott.ssa Francesca Alfonsi Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata Roma, 16 Maggio 2014 Dott.ssa Francesca Alfonsi La donazione di organi da vivente permette di donare un rene e parte di fegato. Secondo la legge il donatore

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo. Riflessioni sulla felicità.. Non so se sto raggiungendo la felicità, di certo stanno accadendo cose che mi rendono molto più felice degli anni passati. Per me la felicità consiste nel stare bene con se

Dettagli

COME NON PERDERE TEMPO NEL NETWORK MARKETING!

COME NON PERDERE TEMPO NEL NETWORK MARKETING! COME NON PERDERE TEMPO NEL NETWORK MARKETING Grazie per aver scaricato questo EBOOK Mi chiamo Fabio Marchione e faccio network marketing dal 2012, sono innamorato e affascinato da questo sistema di business

Dettagli

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i liste di controllo per il manager r il manager liste di controllo per il manager di contr liste di liste di controllo per il manager i controllo trollo per il man liste di il man liste di controllo per

Dettagli

centro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi.

centro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi. centro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi. PERCHÈ LA MEDIAZIONE FAMILIARE Nella storia della coppia la separazione, anche se non prevista, qualche volta è inevitabile.

Dettagli

«Fare Rete in Psichiatria»

«Fare Rete in Psichiatria» EXPO 2015 - Nutrire, Potenziare, Curare - Il futuro della Salute Mentale Milano 19-20 giugno 2015 «Fare Rete in Psichiatria» Il Case Manager nel percorso della presa in carico del paziente grave nel Servizi

Dettagli

Il mondo dell affettività e della sessualità. Per genitori e ragazzi

Il mondo dell affettività e della sessualità. Per genitori e ragazzi Il mondo dell affettività e della sessualità Per genitori e ragazzi Monica Crivelli IL MONDO DELL AFFETTIVITÀ E DELLA SESSUALITÀ Per genitori e ragazzi Manuale www.booksprintedizioni.it Copyright 2015

Dettagli

La truffa si sta diffondendo dal Canada con velocità impressionante.

La truffa si sta diffondendo dal Canada con velocità impressionante. Cari colleghi, vi volevo avvisare di questo nuovo metodo che usano i malviventi per cercare di raggirare le persone. Forse è il caso di avvisare pure le chiese di stare attenti e non fidarsi di nessuno

Dettagli

L educatore in pediatria. Per un profilo professionale

L educatore in pediatria. Per un profilo professionale L educatore in pediatria Per un profilo professionale L educatore sanitario in pediatria L educatore sanitario è quel professionista chiamato in causa affinché a ciascun individuo sia permesso di riconoscere

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

LA FAMIGLIA L EQUIPE

LA FAMIGLIA L EQUIPE Per chi è importante questo momento? LA FAMIGLIA L EQUIPE Un passaggio molto delicato e atteso dalla famiglia è la constatazione del decesso eseguito dal medico della struttura o il medico di continuità

Dettagli

Amore in Paradiso. Capitolo I

Amore in Paradiso. Capitolo I 4 Amore in Paradiso Capitolo I Paradiso. Ufficio dei desideri. Tanti angeli vanno e vengono nella stanza. Arriva un fax. Lo ha mandato qualcuno dalla Terra, un uomo. Quando gli uomini vogliono qualcosa,

Dettagli

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964 Pagina 1 di 7 PREMESSA E FINALITA La sezione primavera nasce, all interno della scuola dell Infanzia nel settembre 2007 come sperimentazione messa in atto dal Ministro Fioroni e continua fino ad oggi.

Dettagli

PROGETTARE PER COMPETENZE

PROGETTARE PER COMPETENZE Il nostro curricolo: verticale,integrato,unitario 1 ISTITUTO COMPRENSIVO PASCOLI CRISPI MESSINA Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali Annualità 2014-15 Progetto Formativo Nazionale: Rafforzamento

Dettagli

IL PERCORSO DI COACHING

IL PERCORSO DI COACHING IL PERCORSO DI COACHING UNA RISORSA PER IL CAMBIAMENTO PROFESSIONALE E IL POTENZIAMENTO PERSONALE Non c èc nulla che spaventi di più l uomo che prendere coscienza dell immensit immensità di cosa è capace

Dettagli

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Titolo dell attività: OGGI FACCIAMO GLI ATTORI Esperienza di role-play (fase 1) Costruzione di una carta T (fase 2) SINTESI DELL ATTIVITA I bambini

Dettagli

Cosa ci può stimolare nel lavoro?

Cosa ci può stimolare nel lavoro? a Cosa ci può stimolare nel lavoro? Quello dell insegnante è un ruolo complesso, in cui entrano in gioco diverse caratteristiche della persona che lo esercita e della posizione che l insegnante occupa

Dettagli

Caratteristiche dell indagine

Caratteristiche dell indagine L indagine condotta dall Associazione Vivere senza dolore Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende

Dettagli

Un lavoro di classe per diminuire la confusione

Un lavoro di classe per diminuire la confusione Classe I scuola elementare di Mucinasso Un lavoro di classe per diminuire la confusione Insegnanti: Margherita e Sonia Tesista: Valentina Cazzoli Osservazione occasionale Le insegnanti: Noi vorremmo che

Dettagli

LA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA

LA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA LA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA Relatrice dott.ssa M.Milano Vicepresidente Me.Dea Associazione di Promozione Sociale di Contrasto alla Violenza Contro la Donna ME.DEA UN TASSELLO DELLA RETE Ogni

Dettagli

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA?

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA? Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA? Sac. Don Magloire Nkounga Dott. D Ambrosio Giuseppina 1 Quando ci possono

Dettagli

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE

Dettagli

COME AIUTARE I NOSTRI FIGLI A CRESCERE BENE?

COME AIUTARE I NOSTRI FIGLI A CRESCERE BENE? COME AIUTARE I NOSTRI FIGLI A CRESCERE BENE? Ogni genitore desidera essere un buon educatore dei propri figli, realizzare il loro bene, ma non è sempre in armonia con le dinamiche affettive, i bisogni,

Dettagli

Università per Stranieri di Siena Livello 1

Università per Stranieri di Siena Livello 1 Unità 4 In farmacia In questa unità imparerai: a comprendere testi che danno informazioni su dove comprare i medicinali parole relative alla farmacia e all uso corretto dei farmaci l uso dei verbi servili

Dettagli

UN VIAGGIO TRA LA SCOPERTA DEL PROPRIO CORPO E LA RICERCA DELLA BELLEZZA: IL LABORATORIO "MA COME TI TRUCCHI?!" PER PERSONE CON DISABILITÀ.

UN VIAGGIO TRA LA SCOPERTA DEL PROPRIO CORPO E LA RICERCA DELLA BELLEZZA: IL LABORATORIO MA COME TI TRUCCHI?! PER PERSONE CON DISABILITÀ. UN VIAGGIO TRA LA SCOPERTA DEL PROPRIO CORPO E LA RICERCA DELLA BELLEZZA: IL LABORATORIO "MA COME TI TRUCCHI?!" PER PERSONE CON DISABILITÀ. Relatore: Martina Tarlazzi Make your smile up LA NASCITA DEL

Dettagli

Convegno: La Sclerosi sistemica Progressiva I progressi diagnostici e terapeutici nel 2016

Convegno: La Sclerosi sistemica Progressiva I progressi diagnostici e terapeutici nel 2016 S.C. Medicina Interna : prof. Marco Scudeletti Rapallo: Hotel Europa - 16 gennaio 2016 Convegno: La Sclerosi sistemica Progressiva I progressi diagnostici e terapeutici nel 2016 Il Ruolo del Paziente Informato.

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus

Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus Creare e utilizzare le storie sociali Dott. Marco Pontis Autore del Corso Avanzato Autismo: interventi

Dettagli

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma

Dettagli

COME POSSO AIUTARE UNA DONNA CHE SUBISCE VIOLENZA.

COME POSSO AIUTARE UNA DONNA CHE SUBISCE VIOLENZA. COME POSSO AIUTARE UNA DONNA CHE SUBISCE VIOLENZA. Avere il sospetto o essere a conoscenza che una donna che conosciamo è vittima di violenza da parte del compagno/marito/amante/fidanzato (violenza intrafamiliare)

Dettagli

Benessere Organizzativo

Benessere Organizzativo Benessere Organizzativo Grazie per aver scelto di partecipare a questa indagine sul benessere organizzativo. Rispondere alle domande dovrebbe richiedere non più di 15-20 minuti. Attraverso il questionario

Dettagli

Fondamenti e tecniche di comunicazione verbale

Fondamenti e tecniche di comunicazione verbale Fondamenti e di comunicazione non verbale Fondamenti e di comunicazione verbale Rivolto agli infermieri Professionali Comunicare meglio: aiutare gli infermieri a aiutare. Abstract Ogni cosa che impariamo

Dettagli

Relazione attività esercizio 2012

Relazione attività esercizio 2012 Relazione attività esercizio 2012 maggio 2013 Il Sentiero di Morena fonda le sue radici nella storia pluriennale di un gruppo di fami-glie della provincia di Ascoli Piceno che praticano direttamente o

Dettagli

Sono i disturbi mentali parte della vostra vita?

Sono i disturbi mentali parte della vostra vita? Is mental illness a part of your life? Sono i disturbi mentali parte della vostra vita? Possiamo aiutarvi Questa è la versione in italiano. Quest opuscolo è disponibile anche in altre lingue. Interpreter

Dettagli

IL MANUALE DEL TIROCINANTE

IL MANUALE DEL TIROCINANTE IL MANUALE DEL TIROCINANTE Quello che c è da sapere sul tirocinio in Italia a cura di Giuseppe Iuzzolino Verona, 26 novembre 2015 Perché un Manuale sui tirocini? Perché il tirocinio è, insieme all apprendistato,

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

(Ricostruita con l uso delle fonti) Classe 2^B

(Ricostruita con l uso delle fonti) Classe 2^B (Ricostruita con l uso delle fonti) Classe 2^B A.s. 2010/2011 1 Con un genitore o di un adulto che ti conosce bene, rivivi il momento bellissimo della tua nascita e poi, con il suo aiuto, raccogli foto,

Dettagli

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 Questionari per: - docenti dell istituto - alunni classi terze secondaria - genitori classi terze secondaria Composti da tre punti di analisi con 8 domande

Dettagli

Seminario della psicoterapeuta Gloria Rossi

Seminario della psicoterapeuta Gloria Rossi Gruppo di Foggia Clinica, Formazione, Cultura psicoanalitica Seminario della psicoterapeuta Gloria Rossi Ascoltarsi è un arte dimenticata, che tutti siamo in grado di ricordare. Il corpo ci parla attraverso

Dettagli

La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali

La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali La carriera universitaria e l inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in Ingegneria dei Materiali Studenti che hanno conseguito la laurea specialistica nell anno solare 2009 Questa indagine statistica

Dettagli

OPERATORE SPORTIVO CON DISABILI: COSA FAI? CHI SEI?

OPERATORE SPORTIVO CON DISABILI: COSA FAI? CHI SEI? OPERATORE SPORTIVO CON DISABILI: COSA FAI? CHI SEI? OPERARE Ogni azione-operazione operazione è un azione educativa poiché di fatto modifica la visione di sés e del mondo dell altro e influisce sulla sua

Dettagli

Gabriella Saitta: Formare professionisti ed artisti nutrendo l anima con energia positiva

Gabriella Saitta: Formare professionisti ed artisti nutrendo l anima con energia positiva Gabriella Saitta: Formare professionisti ed artisti nutrendo l anima con energia positiva di Elisa Guccione - 13, ott, 2015 http://www.siciliajournal.it/gabriella-saitta-formare-professionisti-ed-artisti-nutrendo-lanima-con-energiapositiva/

Dettagli

Agenzia Regionale di Protezione Civile &!!

Agenzia Regionale di Protezione Civile &!! Agenzia Regionale di Protezione Civile!!!"#$ % &!! '()* &+#),) Ascoltiamo un po. Parole chiave di Velasco Motivazione Mentalità vincente Esercizio Impegno Adattamento Flessibilità Punti in comune. Quali

Dettagli

Accogliere Una Mamma. Casa Letizia è nata nel 1988, 26 anni fa, come casa per accogliere mamme in difficoltà con i loro bambini.

Accogliere Una Mamma. Casa Letizia è nata nel 1988, 26 anni fa, come casa per accogliere mamme in difficoltà con i loro bambini. Casa Letizia Accogliere Una Mamma Casa Letizia è nata nel 1988, 26 anni fa, come casa per accogliere mamme in difficoltà con i loro bambini. Casa Letizia ha accolto finora più di 70 mamme e 121 bambini.

Dettagli