Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro Via Bertola TORINO Telefono: CONFERENZA STAMPA RAPPORTO DI RICERCA

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1 ASSESSORATO AL LAVORO, ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE ED ALTRE ATTIVITA DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE NEI SERVIZI PER IL MERCATO DEL LAVORO Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro Via Bertola TORINO Telefono: CONFERENZA STAMPA RAPPORTO DI RICERCA LA SALUTE E LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO DELLA PROVINCIA DI TORINO Realizzata da Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro della Provincia di Torino con l Istituto per il Lavoro di Bologna 16 Gennaio 2004 OSSERVATORIO PROVINCIALE SUL MERCATO DEL LAVORO Via Bertola, Torino Tel fax osservatorio_lavoro@provincia.torino.it Sito Internet:

2 PREMESSA La ricerca si propone di analizzare la natura e la tipologia dei rischi riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro all interno del sistema produttivo della provincia di Torino. L approccio di ricerca parte dal presupposto che esiste una connessione tra organizzazione di impresa e salute-sicurezza in azienda. L obiettivo è quello di individuare le correlazioni esistenti tra diversità di modelli di business adottati dalle imprese, differenti modelli organizzativi, tecnologie utilizzate e comportamenti adottati e il tema salute-sicurezza all interno delle imprese. La lettura del lavoro realizzato dalla Provincia di Torino e dall Istituto per il Lavoro di Bologna fornisce una prima serie di indicazioni chiare. Esiste una maggiore tensione nel lavoro dove si verificano situazioni di ripetitività e rispetto ai ritmi di lavoro. Il 48 per cento dei lavoratori intervistati ritiene che la salute sia compromessa a causa di mansioni lavorative. (Complessivamente i principali materiali a partire dai quali si è svolta la ricerca sono: 3974 questionari compilati da lavoratori e da lavoratrici 67 interviste individuali 3 Gruppi di Discussione (focus group) Impiegati e amministrativi Medici infermieri e altri ass. san. Tecnici Addetti vendita e servizi Autisti, add. macchina Gest. Magazzino Lav. Manuali edilizia logistica Operai Dirigenti e quadri % durata movimenti ripetitivi Il dato complessivo indica che più forte è l incidenza manuale, più determinante è la ricaduta sulla salute. In questo contesto il giudizio negativo è superiore fra le lavoratrici. 1

3 % ,3 55,2 Operai 0 58,6 47,8 48, ,7 41,7 40,5 Lavoratori manuali dell'edilizia Gestione magazzino e Logistica 54,4 Tecnici 46,3 68,9 77,8 69,2 47,2 60, ,4 52,1 43,9 Autisti e addetti macchina Addetti alla vendita e ai Servizi Medici, infermieri e altri assistenti 34 30,8 27,4 29,6 Impiegati e amministrativi 50 Dirigenti e quadri 32,3 Masci Femmine Totale Rispetto alle conseguenze specifiche, dalle risposte ai questionari si riscontrano particolarmente i sintomi riconducibili allo stress e ai dolori muscolo-scheletrici. % Sì % Sì Sintomo (solo tra chi ritiene la (su tutti i lavoratori) salute compromessa dal lavoro) Problemi di udito 16,9 37,0 Problemi occhi/vista 18,5 40,5 Problemi alla pelle 11,7 25,7 Mal di schiena 35,3 77,4 Dolori allo stomaco 15,0 32,9 Dolori muscolari a spalle/collo 30,5 66,8 Dolori muscolari a braccia/mani 26,3 57,6 Dolori muscolari alle gambe 23,5 51,4 Difficoltà respiratorie 8,1 17,8 Cordiopatia 1,8 4,0 Molto teso/a, stanco/a 28,7 63,0 Difficoltà a concentrarsi 11,3 24,6 Fatica a pensare 7,7 16,9 Affaticato 24 52,6 Mi affatico facilmente, mi sento debole 15,4 33,8 Problemi d'insonnia 12,7 27,7 Allergie 9,4 20,6 Ansia 18,0 39,5 Sono irritabile 22,0 48,2 METODOLOGIA Per la realizzazione della ricerca, accanto ad un analisi dei dati quantitativi derivanti dalle fonti ufficiali, sono stati utilizzati strumenti eterogenei di indagine diretta. 2

4 Sono state realizzate una serie di interviste (12) a diversi soggetti che in provincia di Torino rappresentano per incarichi e funzioni di natura istituzionale o di rappresentanza associativa un punto di riferimento come interlocutori sulle politiche di salute e sicurezza in generale, ed in specifico per quanto attiene il lavoro. E stato distribuito tra i lavoratori e le lavoratrici di sei diversi settori un questionario individuale. I settori sono: 1. la filiera di produzione automobilistica ; 2. il trasporto passeggeri; 3. la sanità; 4. la grande distribuzione commerciale; 5. la logistica; 6. l edilizia. Il questionario utilizzato è con qualche leggera modifica operata per adattarlo al contesto italiano quello già adottato dalla Fondazione di Dublino, nel Tale Fondazione è una struttura finanziata dall Unione Europea e gestita in modo tripartito, con la presenza cioè del sindacato europeo e delle associazioni di impresa. La scelta di utilizzare questo strumento ha consentito poi la comparazione di alcuni risultati della rilevazione realizzata in provincia di Torino con un esperienza internazionale. Sono stati realizzati 3 Gruppi di Discussione cui hanno partecipato i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali provinciali, delle RSU ed RLS dei settori oggetto di indagine, nonché delle Associazioni di rappresentanza dell Industria, del Commercio, dell Artigianato, della Cooperazione, ed infine del servizio di Epidemiologia dell ASL 5 di Grugliasco. Sono stati altresì realizzati, ai fini di ulteriori approfondimenti, 4 studi di caso, in altrettante realtà: 1. un ospedale; 2. un azienda di trasporto passeggeri; 3. un impresa di logistica; 4. un centro commerciale. Complessivamente, i principali materiali a partire dai quali si è svolta la ricerca sono: questionari compilati da lavoratori e da lavoratrici; 67 interviste individuali (tra testimoni privilegiati e studi di caso); 3 Gruppi di Discussione (focus group). SETTORI INDAGATI 3

5 Come detto, sono stati raccolti questionari. Questi provengono nel 63,3% dei casi dalla filiera di produzione automobilistica, nel 17,4% dal settore Trasporto passeggeri, nel 6,2% dalla Sanità, nel 4,9% dalla grande distribuzione commerciale, nel 4,4% dal settore Trasporto merci e Logistica, nel 3,9% dal settore edile. Sotto il profilo della professione esercitata dai lavoratori che hanno risposto al questionario si ottiene la ripartizione indicata dalla tabella seguente. Distribuzione dei lavoratori per gruppo professionale Operai 51,7 Gruppo professionale Lavoratori manuali dell'edilizia 2,4 % Gestione magazzino e logistica 9,2 Tecnici 3,9 Autisti e addetti macchina 10,3 Addetti alla vendita e ai Servizi 6,1 Medici, infermieri ed altri assistenti sanitari 2,4 Impiegati e amministrativi 10,2 Dirigenti e quadri 0,9 Mansioni non determinabili 2,9 Ogni gruppo professionale si articola poi al proprio interno secondo mansioni specifiche, in genere trasversali ai settori di provenienza. La tabella seguente mostra la distribuzione delle mansioni all interno dei gruppi professionali. Articolazione dei gruppi professionali Gruppo professionale Mansione % Gruppo professionale Mansione % Operai Lavoratori manuali dell'edilizia Gestione magazzino e logistica Operai diretti alla produzione Addetti alla manutenzione Altri operai non di produzione diretta Operai, in genere 0,5 Capi reparto, squadra, turno e simili 71,0 Autisti linee urbane 60,5 10,4 Autisti linee extraurbane 31,7 15,8 Autisti e addetti macchina Autisti, in genere 4,2 2,3 Lavoratori manuali dell'edilizia Addetti magazzino e prelevatori Addetti macchine movimento terra 3,6 Servizi (ausiliari sosta, controllori) 36,2 100 Addetti alle casse 20,5 46,8 Addetti vendita beni generici Addetti vendita beni deperibili Riempitori aree vendita 6,4 Assistenza clienti 12,7 Carrellisti 46,8 Addetti alla vendita e ai Servizi Centralinisti / Call center 13,6 10,0 7,0 4

6 Tecnici 68,8 Medici 36,4 Tecnici Impiegati e amministrativi Tecnici e analisti di 31,2 Infermieri 42,0 laboratorio Medici, infermieri ed altri assistenti sanitari Assistenti sanitari 21,6 Impiegati e amministrativi Dirigenti e quadri 100 Dirigenti e quadri STUDI DI CASO Studio di caso su una realtà del settore Logistica Per lo studio di caso sono state svolte 15 interviste a dipendenti e 3 al management; sono stati inoltre raccolti 77 questionari. In primo luogo si elencano quegli aspetti legati alla sicurezza, individuati dalle interviste, che richiederebbero un intervento urgente correttivo: la preparazione/formazione dei carrellisti, soprattutto quelli interinali; la mancanza di sicurezza derivante dall utilizzo di imballi e pedane realizzate con materiale di bassa qualità; gestione problematica dei pesi; ritmi stressanti per aumentare l efficienza; scarsa attenzione ad una viabilità sicura all interno dei magazzini per i ritmi frenetici. Vi è un evidente determinante che riguarda la pressione enorme in tutto il comparto sui costi e l efficienza che oltre a produrre una politica di risparmio su tutte le voci che migliorerebbero la sicurezza accentua il carattere frenetico dell attività aumentando i rischi. Il comparto utilizza lavoratori più giovani e più scolarizzati della media delle aziende indagate nei vari settori ma ha la più bassa presenza di contratti a tempo indeterminato. Le quattro maggiori criticità specifiche legate alla salute di questo comparto sono: mal di schiena, tensione e stanchezza, dolori muscolari spalle collo, problemi di occhi e vista. Tali aspetti sono tutti facilmente riconducibili alla situazione descritta meno quello degli occhi e vista che potrebbe dipendere da un problema di illuminazione. I determinanti patogenetici possono anche essere ricondotti sia all ambiente fisico sai a scelte di modelli di organizzazione delle imprese e del lavoro. Ritieni che la tua salute sia stata compromessa a causa del tuo lavoro? (tutti i lavoratori della realtà oggetto di studio di caso) 5

7 Azienda studio caso Ritieni che la tua salute sia stata compromessa a causa del tuo lavoro? % Sì % No % Non so Totale Sesso Maschi 36,2 38,3 25,5 100 Femmine Totale 40,3 40,3 19,4 100 Le quattro principali conseguenze dovute al lavoro (tutti i lavoratori della Logistica che hanno dichiarato danni alla salute) Settore Sintomo % Logistica Mal di schiena 78,6 Molto teso - stanco 68,6 Dolori muscolari spalle/collo 68,6 Problemi occhi/vista 62,9 Studio di caso su una realtà del settore Sanità Per lo studio di caso sono state svolte 15 interviste a dipendenti, 2 interviste congiunte a responsabili della struttura che hanno coinvolto 4 funzioni aziendali; sono stati poi ritirati 246 questionari compilati da lavoratori e lavoratrici. Le criticità relative alla salute sono riconducibili a cause di tipo organizzativo e alla disponibilità di risorse: mancanza e/o cattiva distribuzione del personale, aumento delle ore lavorate, turni stancanti, ritmi di lavoro intensi, estrema variabilità dell orario da cui consegue una difficoltà a programmare il proprio tempo ed a conciliare i tempi di lavoro e di vita, una non adeguata formazione alla salute e sicurezza per una quota non marginale di operatori ed una inadeguata circolazione delle informazioni, una situazione ergonomica del tutto inaccettabile, una condizione delle relazioni per molti versi critica. Le figure professionali che colgono la relazione fra i maggiori danni alla salute sono gli infermieri, gli operatori di laboratorio e gli assistenti sanitari. In generale le conseguenze del lavoro sul piano psico-fisico avvertite più frequentemente dagli intervistati, e in particolare da coloro che lamentano un sovraccarico di ore lavorate sono: calo delle difese immunitarie; pressione alta; mal di testa, soprattutto nei momenti di calo della tensione, spesso nei giorni dedicati al riposo; insonnia anche nei momenti dedicati al riposo; difficoltà a mantenere la calma, aspetto critico segnalato soprattutto da chi ha rapporto con parenti e pazienti; paura di fare male il proprio lavoro, frustrazione; svogliatezza; difficoltà di concentrazione; stanchezza fisica e difficoltà di ripresa Più che danni correlabili all esposizione a rischio chimico e biologico, tuttavia, dalle testimonianze degli intervistati e dall analisi dei questionari, emerge come i risentimenti sulla salute siano prevalentemente legati a patologie di natura osteo-articolare e sintomi da stress. 6

8 A nostro giudizio questo insieme di condizioni appare un determinante significativo della condizione di salute denunciata nei questionari e nello studio di caso che va affrontato intervenendo sulle cause, attraverso una diversa disponibilità di risorse, oltre che con interventi di tipo organizzativo. Studio di caso su una realtà del settore Trasporti Nella realtà oggetto dello studio di caso sono stati ritirati 522 questionari e sono state svolte 10 interviste a dipendenti a cui sono da aggiungere quella a al Responsabile aziendale della sicurezza e al Direttore del personale. Sono emerse una serie di situazioni molto critiche concernenti gli autisti e gli addetti alla sosta che richiederebbero un intervento urgente di correzione. Anche in questo caso una quota non marginale di operatori ritiene di non avere avuto una formazione/informazione adeguata. La natura del lavoro, basato su turni, rende poi difficile conciliare la vita privata con il lavoro, in particolar modo per gli autisti. Il primo elemento critico è relativo ai tempi di percorrenza, in città, rispetto al traffico; viene denunciata una sistematica discrepanza, in certe fasce orarie, tra i tempi programmati e la realtà, il che crea situazioni pericolose e ansiogene. Vi è piena consapevolezza che lo stato caotico del traffico non dipende dall azienda ma si lamenta uno scarso coordinamento delle istituzioni preposte al traffico che, se realizzato, potrebbe migliorare la situazione. Un problema particolare ma che incide molto negativamente sulla condizione complessiva è la difficoltà ad utilizzare i servizi igienici (un problema di attrezzature ma anche di organizzazione del tempo). Il rischio è insito nella natura stessa dell attività; ciò che gli intervistati (elemento confermato dai dati dei questionari) considerano inadeguata è la dotazione di protezioni dei mezzi. Gli effetti negativi di tutto ciò sono evidenti nei dati sulla salute che vedono ai primi posti negativi sia gli autisti che gli addetti alla sosta. Nel caso degli addetti alla sosta appaiono rilevanti le condizioni in genere non buone dell ambiente di lavoro, la strada di una grande città piena di traffico, un rapporto con l utenza carico di aggressività e la monotonia dei compiti. Effetti del lavoro sulla salute, per mansione (%) Ritieni che la tua salute sia stata compromessa a causa del tuo lavoro? 7

9 Sì No Non so Totale Servizi (ausiliari sosta, controllori) 87,8 3,7 8,5 100 Autisti linee urbane 76,3 13,8 9,8 100 Officina e manutenzione 58,7 23,9 17,4 100 Altre mansioni 55,6 22,2 22,2 100 Mansioni non determinabili 55,6 33,3 11,1 100 Carrellisti 50,0 50,0 100 Impiegati e amministrativi 35,7 50,0 14,3 100 Dirigenti e quadri 16,7 58,3 25,0 100 Totale 68,3 19,3 12,4 100 Sintomi di patologie, per autisti urbani e suburbani (%) Autisti urbani Autisti extraurbani Problemi udito 15,5 4,9 Problemi occhi/vista 20,6 21,3 Problemi pelle 12,0 6,6 Mal di schiena 65,7 51,6 Dolori stomaco 44,2 27,9 Dolori muscolari spalle/collo 55,8 45,1 Dolori muscolari braccia/mani 30,0 21,3 Dolori muscolari gambe 39,5 28,7 Difficoltà respiratorie 9,4 2,5 Molto teso/stanco 50,2 36,1 Difficoltà a concentrarsi 18,0 12,3 Fatica a pensare 13,7 9,8 Affaticamento 32,6 32,0 Mi affatico facilmente e mi sento debole 24,9 10,7 Insonnia 25,3 13,9 Allergie 13,3 7,4 Ansia 31,3 16,4 Irritabilità 39,5 25,4 Studio di caso su una realtà del settore Commercio Si ha una situazione differenziata tra il caso indagato e la situazione media del comparto, sempre rispetto ai dati da noi acquisiti. Lo studio di caso appare più positivo rispetto alla media. Ciò appare sia rispetto alla possibilità di discutere la propria situazione che alle modalità di cooperazione, anche se, per queste ultime, il carattere pseudo-amicale delle relazioni di cooperazione, in contrasto evidente con la sua naturale funzionale, crea dei problemi nei rapporti tra le persone. Emerge un problema di sicurezza analogo (anche se di diverso grado) a quello della logistica e cioè la intrinseca pericolosità di lavorare in spazi angusti, resi ancora più evidenti da ritmi elevati ed atti ripetitivi continuati. Nel magazzino vi sono anche problemi di polvere. Nello studio di caso ed in tutto il comparto si hanno ritmi elevati e scadenze rigide con un incidenza negativa differenziata per attività; le attività più a rischio sono i magazzini, seguiti dalle attività di rapporto diretto coi clienti. Le 8

10 casse sono particolarmente toccate dal problema della ripetitività, anche se nello studio di caso la situazione appare migliore di quella di altri centri commerciali. Vi sono poi tutti i problemi legati al tempo di lavoro; nel nostro studio di caso la politica aziendale è quella del posto a tempo indeterminato ma di norma a tempo parziale e con il lavoro alla domenica. Questa situazione genera una varietà di problemi. Da questa brevissima immagine della situazione si possono contestualizzare meglio i 2 fattori patogeni prevalenti riscontrati tra i 5 classificati: Stress e Dolori muscolo scheletrici (gli altri tre sono: disturbi cognitivi, problemi allergici e respiratori e disturbi a vista ed udito). Essi infatti sono prevalenti tra gli addetti al magazzino e logistica e l assistenza clienti, che appaiono le aree più problematiche. Gli altri tre fattori patogeni riguardano in modo differenziato le altre attività. Anche per quanto riguarda le conseguenze del lavoro sulla salute la situazione dello studio di caso è migliore della media del comparto. Il 38,5% dei dipendenti che hanno compilato il questionario ritengono la salute compromessa a causa del lavoro contro il 44,4% dei dipendenti degli altri centri commerciali in cui il questionario è stato distribuito. È interessante notare che dallo studio di caso emerge un aspetto particolarmente nuovo ovvero quello dello scarto tra l immagine, diffusa e gestita come cultura aziendale, di un ambiente lavorativo largamente basato sulla cooperazione e la comunicazione orizzontale ed il persistere di una struttura funzionale incongrua. Da questa contraddizione si generano effetti che hanno conseguenze complessive sulla natura delle relazioni e, in senso lato, sullo stato di benessere psicofisico dei lavoratori. LE POLITICHE Quali conseguenze pratiche si possono ricavare dal quadro emerso dalla ricerca? In primo luogo una richiesta forte a tutto il sistema pubblico di un intervento articolato che si potrebbe riassumere in tre obiettivi: 1. Una ampia formazione obbligatoria, secondo modalità e quantità rigorosamente definite, in particolar modo per tutte le figure lavorative che a causa dell avvenuta deregolamentazione e destrutturazione del mercato del lavoro svolgono precariamente lavori pericolosi. Ad essa si deve affiancare una attività di informazione che deve anche farsi carico dei nuovi problemi comunicativi derivanti dalla presenza crescente di persone per le quali l Italiano non è la loro lingua naturale. 2. La difesa di un criterio generale che valorizzi l aspetto sistemico degli interventi sulla salute. Ciò richiede lo sviluppo di centri unici di progettazione e gestione delle politiche pubbliche su prevenzione, cura e riabilitazione. In questa prospettiva occorre sviluppare un coordinamento tra tutte le strutture che si occupano di salute e sicurezza che si articoli su due livelli. Il primo di natura orizzontale che punta alla efficacia dell intervento operativo sia di vigilanza che di prevenzione, ottimizzando le risorse esistenti. Un secondo di tipo funzionale e 9

11 progettuale sviluppando un intervento a monte su chi produce le macchine e le attrezzature per progettarle già in modo tale da prevenire una serie di conseguenze al momento dell utilizzo. I due livelli vanno integrati dalle strategie degli attori sociali ed istituzionali. Si tratta cioè di intervenire sugli aspetti sociali, organizzativi nonché sulle consapevolezze individuali e collettive della complessità e della reale natura di questi fenomeni. 3. Un ruolo esemplare del settore pubblico sia nella progettazione degli ambienti lavorativi, che nel tipo di organizzazione del lavoro utilizzata e, come prima ed urgente misura, nel introdurre criteri per gli appalti che vadano in controtendenza rispetto alla logica del massimo ribasso a spese della salute e sicurezza di chi lavora. E poi necessaria una chiara politica delle parti sociali. attraverso una politica costante di negoziazione dei processi trasformativi, che devono ovviamente fare i conti anche con problemi di efficienza. Uno sforzo congiunto, sistemico e costante di tutte le forze sociali ed istituzionali può produrre quello spostamento che consente di entrare in una nuova fase. Il quadro complessivo, aggravato dalle indagini su alcuni studi di caso, mette in evidenza la necessità di convocare in tempi ragionevoli tutte le parti interessate per l illustrazione e l approfondimento di quanto rilevato dall intera ricerca. 10

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