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1 Analisi dei mercati Le decisioni delle Banche Centrali influenzano i mercati: I mercati finanziari: 26 gennaio 2015 Le aspettative relative al programma di acquisto di titoli di Stato da parte della BCE, atteso ed infine annunciato in occasione dell incontro di fine gennaio, hanno condizionato la dinamica Giulio Casuccio dei mercati nelle prime settimane dell anno. I tassi di interesse, in Responsabile Gestioni tradizionali giulio.casuccio@fondacosgr.it particolare, hanno proseguito la loro discesa sia negli Stati Uniti, +39 (0) dove il Treasury a dieci anni è scivolato sotto la soglia dell 1,8%, Cristina Iemma sia nell area Euro, portando il Bund tedesco su nuovi livelli minimi Gestore cristina.iemma@fondacosgr.it di rendimento inferiori allo 0,5%. In attesa delle prossime mosse +39 (0) della Federal Reserve, sicuramente non prima dell inizio del Cristina Chiossi secondo semestre del 2015, la pressione sui tassi rimane al Gestore cristina.chiossi@fondacosgr.it ribasso, coerentemente con lo scenario di politiche monetarie +39 (0) espansive e scarsa pressione sui prezzi al consumo. L effetto Marina Bosio BCE è stato complessivamente positivo anche per i mercati Relazione con gli investitori marina.bosio@fondacosgr.it azionari, soprattutto in Europa e nei paesi emergenti, mentre gli +39 (0) indici statunitensi rimangono in una fase di elevata volatilità e assenza di direzionalità avviata lo scorso mese di dicembre. L impatto più evidente delle misure straordinarie della BCE, però, è stato quello sulla moneta unica: l Euro, infatti, ha accelerato il proprio deprezzamento rispetto alle principali valute internazionali, prossimo al 10% contro il Dollaro statunitense e nei confronti dello Yen a partire da inizio dicembre. Il mercato valutario, infine, è stato animato dalla decisione improvvisa della Banca Centrale Svizzera di abbandonare le misure di protezione del livello di cambio tra il Franco e l Euro a quota 1,20 innescando un repentino apprezzamento della moneta elvetica ed un ulteriore contrazione dei tassi di interesse. Il quadro macroeconomico: Tanto tuonò che piovve! Alla fine la BCE ha annunciato quanto ormai atteso dalla totalità degli investitori e analisti economici, e cioè un vero e proprio quantitative easing attraverso l acquisto diretto di titoli di Stato, in aggiunta alle operazioni già avviate su strumenti di credito. Nonostante le stesse dichiarazione del Presidente Draghi degli ultimi mesi avessero alimentato aspettative relativamente elevate, riflesse dall indebolimento dell Euro e dalla contrazione dei tassi di interesse e dello spread tra paesi core e periferici, il piano messo a punto a Francoforte è riuscito a sorprendere positivamente i mercati. Diversi punti, infatti, evidenziano l ampiezza delle risorse potenzialmente a disposizione della Banca Centrale: la dimensione, prima di tutto, pari a 60 miliardi al mese almeno fino a settembre 2016 per un totale superiore ai mille miliardi di Euro e quindi oltre le attese più ottimistiche, la tipologia di strumenti, Pagina 1

2 Analisi dei mercati poiché gli acquisti comprenderanno titoli con scadenza fino a 30 anni, obbligazioni indicizzate all inflazione e, sotto determinate condizioni, anche titoli greci (un assist in vista delle prossime elezioni) e, infine, la durata, poiché non è esclusa la possibilità di proseguire oltre il termine previsto in assenza degli effetti sperati sull inflazione. L unico elemento contradditorio è il coinvolgimento delle diverse Banche Centrali nazionali (coordinate dalla BCE) nell acquisto dei titoli di Stato e, soprattutto, nella condivisione del rischio di credito sottostante, il quale rimarrà per l 80% sulle spalle dei singoli Stati. Questo rappresenta una chiara concessione (l unica) alla Germania ed alle posizioni contrarie a qualsiasi forma di sostegno ai singoli paesi dell area Euro ed un sintomo inequivocabile delle divergenze politiche che persistono all interno dell Unione, continuando a pesare sulle effettive aspettative di crescita. Meglio tardi che mai? Forse. Sicuramente la BCE non pagherà poco i tanto desiderati titoli governativi, alla luce del significativo apprezzamento di cui già ha goduto il mercato, sia dei paesi core sia della periferia, ad anche l impatto sul proprio bilancio in termini di interessi incassati e di movimento dei prezzi, sarà completamente differente rispetto a quanto sarebbe accaduto intervenendo nel momento di maggiore crisi. Nel caso in cui l autorità di politica monetaria raggiungesse il proprio obiettivo e l inflazione (o le aspettative di inflazione) tornasse a crescere, inoltre, questo determinerebbe una pressione al ribasso sul prezzo delle obbligazioni e quindi sul valore (di mercato) degli strumenti acquistati: un eventualità attualmente remota ma che mette in evidenza un aspetto importante, e cioè le condizioni di subottimalità dell intervento della BCE indotte dalla mancata coesione politica europea, anche, e soprattutto, nel confronto con l azione apparentemente simile di altre banche centrali (Fed innanzitutto). E giungiamo alla più importante delle domande: (quanto)servirà tutto questo per contrastare le pressioni al ribasso sull inflazione dell area Euro ed innescare una più solida ripresa economica? Ai posteri l ardua sentenza! Oggettivamente il livello dei tassi di interesse (già molto bassi) e la quantità di liquidità presente nel sistema non rappresentano, ormai da diverso tempo, un ostacolo alla crescita europea, sulla quale pesa, invece, la difficile circolazione della liquidità stessa (a sostegno di investimenti e consumi), riflesso dell enorme capacità produttiva inutilizzata (disoccupazione) e della continua contrazione del reddito disponibile. L impatto diretto del QE della BCE potrà essere, quindi, limitato: l intervento appare, piuttosto, come una sorta di assicurazione per gli investitori contro i rischi finanziari della crisi europea, utile a concedere (ulteriore) tempo ai governi nazionali ed alle istituzioni comunitarie per intraprendere le riforme strutturali necessarie. Ma rappresenta, soprattutto, una misura efficace al fine di allentare, nel breve e medio periodo, la pressione sui tassi di interesse e, di conseguenza, l urgenza delle politica di austerità, permettendo di distinguere tra riforme strutturali, indispensabili ma efficaci nel medio-lungo periodo, ed interventi immediati di sostegno all economia. Il QE della BCE, quindi, è l ennesima opportunità, forse l ultima, per i governanti europei per superare diffidenza reciproca e difesa degli interessi nazionali, individuando soluzioni politicamente e socialmente Pagina 2

3 Analisi dei mercati sostenibili al fine di riportare l economia europea su un percorso di crescita, nell ambito di un indispensabile processo di riforma e consolidamento delle istituzioni e della governance dell Unione Europea. Il nostro Outlook Favoriti i mercati azionari: Le prospettive relativamente all evoluzione del quadro macroeconomico nel medio periodo sono, in ogni caso, positive a livello aggregato, alla luce di un atteso consolidamento della crescita globale sostenuto dal continuo rafforzamento della ripresa statunitense e dalle politiche espansive in Europa e Giappone, con un effetto complessivamente positivo del calo del prezzo del petrolio. Lo scenario rimane, quindi, favorevole ai mercati azionari, in un contesto di maggiore volatilità ed eterogeneità tra aree geografiche differenti, favorendo gli Stati Uniti ed i paesi emergenti, caratterizzati da fondamentali più solidi, rispetto all area Euro, condizionata dall incertezza politica e dalle misure di austerità adottate. I tassi di interesse saranno, invece, ancora influenzati dalla divergenza tra le politiche monetarie della Fed e della BOE rispetto alla BCE ed alla BOJ, con approccio però cauto della Banca Centrale statunitense: l assenza di pressioni inflazionistiche rilevanti ed un crescita globale moderata riducono le possibilità di un rialzo repentino dei tassi. Le aspettative sono, quindi, moderatamente negative per i mercati obbligazionari nel loro complesso ma con opportunità ancora presenti sia nell area Euro, nonostante il livello ormai contenuto dei tassi di interesse e degli spread limitino lo spazio per un ulteriore apprezzamento, e nei mercati emergenti, caratterizzati da tassi di interesse più interessanti, ma attraverso un approccio più dinamico ed opportunistico. Come già accaduto negli ultimi mesi, infine, la gestione dell esposizione valutaria continuerà ad essere un elemento fondamentale nella definizione dei risultati: i tassi di cambio rifletteranno le divergenze tra le scelte di politica monetaria delle diverse banche centrali, attraverso un ulteriore indebolimento dell Euro verso le principali valute internazionali, anche emergenti, a fronte di un continuo apprezzamento del Dollaro statunitense e di una crescente eterogeneità tra i paesi in via di sviluppo. I nostri Fondi: Tutti i fondi di Fondaco hanno ottenuto risultati positivi da inizio anno. In ambito obbligazionario, Fondaco Euro Gov Beta, ha guadagnato l 1,7%; Fondaco World Gov Active Beta Non Euro e Fondaco Lux Asia Gov Active Beta hanno beneficiato del forte deprezzamento dell Euro nei confronti delle principali valute estere e, in misura minore, della riduzione dei tassi d interesse a livello globale, ottenendo rispettivamente un rendimento da inizio anno prossimo al 7,5% e 6,30%. In ambito obbligazionario a breve termine, Fondaco Euro Cash è cresciuto di circa 15 centesimi, mentre il fondo monetario Fondaco Lux Euro Cash è rimasto stabile, coerentemente con le caratteristiche del mercato di riferimento. In ambito multi-asset, Fondaco Global Opportunities è cresciuto di circa 90 centesimi, mentre Fondaco Multi-Asset Income ha ottenuto un rendimento prossimo al 4,5%. Il Fondaco Select Opportunities, fondo di fondi hedge, al 28 novembre 2014 ha conseguito un rendimento annuale positivo pari a +9,3%; dall avvio del fondo (luglio 2011) la performance è positiva e pari a +27% a fronte di una volatilità prossima al 4%. Pagina 3

4 Analisi dei mercati 125 Fondaco Euro Cash 165 Fondaco Euro Gov Beta ,32 1,47% 0,28% 0,16% 160,24 15,37% 4,43% 1,66% Fondaco World Gov Active Beta Fondaco Global Opportunities ,69 18,86% 8,47% 7,49% 113,18 9,38% 0,80% 0,87% 102,35 Fondaco Lux Euro Cash 120 Fondaco Lux Asia Gov Active Beta , , , ,30 0,06% % % 115,49 22,48% 10,30% 6,27% 114,00 112, ,00 106,00 104,00 102, ,00 Fondaco Multi-Asset Income Price Performance 23-gen dic set dic-14 0,12 11,69% 7,59% 4,92% Pagina 4

5 Appendice Macroeconomic Data Euro Area Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 9-gen EC BCE Annuncio tassi GEN 0,05% 0,05% 0,05% 14-gen EC Produzione industriale area Euro m/m NOV 1,8% 3,0% 0,1% 10-gen FR Produzione industriale m/m NOV 0,4% 1,3% -0,3% 9-gen GE Produzione industriale m/m NOV 1,5% 1,9% -1,2% 13-gen IT Produzione industriale m/m NOV n.d. 1,4% -0,1% 8-gen GE Esportazioni m/m NOV 0,8% 0,3% 0,2% 8-gen GE Ordini di fabbrica NOV 1,5% 2,1% -2,2% 7-gen GE Vendite al dettaglio m/m NOV 0,2% 1,0% 1,9% 8-gen EC Vendite al dettaglio m/m NOV 0,1% 1,4% 0,4% 20-gen IT Ordini Industriali m/m NOV 0,0% 2,3% -2,5% 8-gen IT Disoccupazione NOV 12,6% 12,7% 12,5% 7-gen EC Disoccupazione NOV 11,5% 11,5% 11,5% 18-gen GE IFO Aspettative DIC 100,5 101,1 99,7 16-gen EC CPI m/m DIC -0,1% -0,1% -0,2% 16-gen EC CPI a/a DIC -0,2% -0,2% 0,3% Le ultime rilevazioni macroeconomiche nell area Euro sono state miste in un contesto di una scarsa crescita, domanda debole e deflazione, rendendo più concreto il pericolo di una depressione economica; dopo le revisione al ribasso delle stime di crescita e soprattutto di inflazione, la Banca Centrale Europea ha annunciato la partenza del programma di quantitative easing. A livello aggregato, la produzione industriale è cresciuta del 3% rispetto a ottobre, trainata dal contributo di Francia, Germania, Spagna e Italia; le vendite al dettaglio sono cresciute dell 1,4% su base mensile, in misure superiore alle attese. Le rilevazioni riguardo all economia tedesca sono state moderatamente positive: la domanda interna è stata positiva a novembre, con un incremento delle vendite al dettaglio pari all 1% su base mensile; anche la domanda estera è cresciuta, ma in misura modesta, con un incremento delle esportazioni dello 0,3% a novembre, inferiore alle attese; sul fronte produttivo, gli ordini di fabbrica sono cresciuti (+2,1%), in misura sensibilmente superiore alle aspettative, così come la produzione industriale (+1,9%); inoltre, le aspettative di crescita, misurate grazie all indice IFO, ha subito il secondo incremento mensile consecutivo dopo mesi di calo, riflettendo una maggiore fiducia per le prospettive dell economia tedesca. L economia italiana mostra deboli segnali di ripresa: la produzione industriale e gli ordini industriali sono cresciuti rispettivamente dell 1,4% e del 2,3% rispetto a novembre, ma la disoccupazione rimane alta e penalizza in particolare i giovani. A novembre, l indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1% su base mensile, influenzato anche dal calo del prezzo del petrolio, ed è diminuito dello 0,2% su base annua. La BCE ha mantenuto i tassi al minimo storico e ma ha annunciato l inizio del programma di quantitative easing, la cui durata sarà strettamente correlata all andamento dell inflazione, coerentemente con il mandato della Banca Centrale. Pagina 5

6 Macroeconomic Data United States Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 23-dic US Reddito personale NOV 0,4% 0,4% 0,2% 14-gen US Vendite al dettaglio DIC -0,1% -0,9% 0,7% 23-dic US Consumo personale 3 TRIM 2,5% 3,2% 2,2% 9-gen US Variazione salari non agricoli DIC 240k 252k 321k 9-gen US Disoccupazione DIC 5,7% 5,6% 5,8% 6-gen US Ordini di fabbrica NOV -0,5% -0,7% -0,7% 23-dic US Ordini di beni durevoli NOV 3,0% -0,7% 0,4% 15-gen US Indice dei prezzi al consumo m/m DIC -0,4% -0,4% -0,3% 15-gen US CORE CPI m/m DIC 0,1% 0,0% 0,1% 15-gen US Indice dei prezzi al consumo a/a DIC 0,7% 0,8% 1,3% 15-gen US CORE CPI a/a DIC 1,7% 1,6% 1,7% 16-gen US Produzione industriale DIC -0,1% -0,1% 1,3% Il quadro economico statunitense rimane positivo, nonostante le rilevazioni miste del mese di dicembre. L economia statunitense continua a beneficiare delle misure di politica economica, fiscale e monetaria intraprese negli ultimi anni. La dinamica dei consumi è stata positiva nel terzo trimestre (+3,2%), superiore rispetto al secondo trimestre; la crescita del reddito personale (+0,4%) e la fase di stabilizzazione e crescita del mercato del lavoro, con aumento dell occupazione a dicembre superiore alle attese, continuano a sostenere l economia; le vendite al dettaglio si sono però ridotte dello 0,9% rispetto a novembre, in misura leggermente superiore alle attese, la produzione industriale è calata dello 0,1% e sia gli ordini di beni durevoli, sia gli ordini di fabbrica sono diminuiti dello 0,7% rispetto a ottobre. Le prospettive dell economia reale continuano a essere positive, confermando le aspettative di una nuova accelerazione della crescita nei prossimi mesi. Osservando la dinamica dell inflazione, l indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,4% su base mensile, influenzato dal calo del prezzo del petrolio, mentre è cresciuto dello 0,8% su base annua; il dato core è rimasto fermo rispetto a novembre, mentre è aumentato dell 1,6% su base annua. Pagina 6

7 Market Monitor Equity Indices DJ EuroStoxx S&P ,56% 6,95% 7,72% ,40% 4,66% -0,26% 200 MSCI World (Euro) FTSE MIB ,46% 13,36% 7,50% ,18% -1,78% 7,93% 2050 Topix 370 MSCI Emerging Mkt (Euro) ,94% 5,94% -0,30% ,18% 11,15% 11,49% Dopo un inizio anno turbolento, è tornata la propensione al rischio sui mercati azionari globali: i mercati europei hanno recuperato le perdite subite a fine anno raggiungendo nuovi massimi, beneficiando dell atteso e annunciato programma di politica monetaria ultra-espansiva da parte della BCE: da inizio anno l indice EuroStoxx ha guadagnato circa otto punti percentuali; inizio d anno positivo anche per il mercato domestico, con l indice FTSE MIB positivo di quasi otto punti percentuali. Maggior volatilità si osserva, invece, sul mercato azionario statunitense, dove pesano alcune indicazioni poco incoraggianti sul fronte delle trimestrali: da inizio anno l indice S&P500 ha perso circa trenta centesimi; tuttavia una crescita economica sostenuta, che dovrebbe condurre ad un incremento del PIL nel 2015, insieme ad un atteggiamento ancora accomodante da parte della FED, la quale conferma un atteggiamento prudente nel percorso di rialzo dei tassi, sostengono un trend rialzista di lungo periodo. Le prospettive di maggior liquidità a livello globale hanno, inoltre, favorito anche i mercati azionari dei paesi emergenti, tornati sui massimi dello scorso anno, realizzando da inizio anno un rendimento prossimo al 7,5%. Inizio d anno volatile per la borsa di Tokio, con l indice Topix negativo di circa trenta centesimi. Pagina 7

8 Market Monitor Fixed Income Indices 235 Citigroup EGBI 580 Citigroup WGBI ,63% 4,99% 2,16% ,00% 9,80% 6,77% Citigroup AGBI JP Morgan GBI-EM , ,32% 13,99% 10,26% ,78% 7,98% 9,70% Da inizio anno la dinamica del mercato obbligazionario governativo è stata positiva, sia per i paesi sviluppati sia per i paesi emergenti, beneficiando di un ulteriore riduzione dei tassi d interesse a livello globale: mentre la crescita dell indice europeo è stata più contenuta e prossima a due punti percentuali, l indice globale è cresciuto di quasi sette punti percentuali, favorito anche dall apprezzamento del dollaro statunitense verso le principali valute estere; I movimenti sui tassi e soprattutto sulle valute hanno favorito anche i mercati obbligazionari dei paesi emergenti, con rendimenti prossimi al 10% sia per l indice generale sia per quello asiatico. Le prospettive di medio periodo per i mercati sviluppati sono, però, moderatamente negative, con scarso spazio per un ulteriore apprezzamento nel breve termine, mentre più positive per i mercati emergenti anche se caratterizzati da una crescente volatilità. Pagina 8

9 Market Monitor Inflation Linked and Commodities Indices 245 BarCap World Inflation Linked Bond (HedEUR) 210 BarCap Euro Inflation Linked Bond ,69% 6,01% 3,38% 208 8,10% 2,21% 2,68% BarCap US Inflation Linked Bond (USD) DJUBS Commodities 288 6,63% 2,36% 2,11% ,55% -14,79% -3,06% WTI Crude Oil Golds 45,6-53,69% -49,99% -15,10% ,34% 7,11% 9,22% Da inizio anno la dinamica dei titoli indicizzati all inflazione è stata positiva, con risultati migliori per l indice europeo, il quale ha accelerato il ritmo di crescita a partire da metà mese, rispetto a quello statunitense, la cui crescita risulta più graduale. A livello globale, l indice generale è cresciuto di oltre tre punti percentuali da inizio anno. Prosegue, invece, il trend negativo per il mercato delle commodities sotto pressione per l eccesso di offerta di materie prime, in particolare per il settore energetico, con il prezzo del petrolio che ha toccato nuovi minimi, scendendo sotto il livello dei 45 dollari al barile, subendo una perdita da inizio anno di quindici punti percentuali, e per i timori sulla crescita economica globale. Differente è stata, invece, la dinamica dell oro, il quale si è apprezzato di quasi dieci punti percentuali da inizio anno. Pagina 9

10 Market Monitor German Interest Rates 0,20 0,05-0, ,20 GE 1YR 0,30 0, ,20 GE 2YRS -0,16-0,34% -% -% -0,17-0,38% -0,09% -0,07% GE 5YRS GE 10YRS 1,10 0,90 0,70 0,50 0,30-2,00 1,75 1,50 1,25 1,00 0,75 0,50 0,25-0,02-0,95% -0,17% -0,04% 0,36-1,57% -0,59% -0,18% 3,00 2,75 2,50 2,25 2,00 1,75 1,50 1,25 1,00 GE 30YRS Price Variation 23-gen dic set dic-14 1,07-1,69% -0,81% -0,32% Da inizio anno il livello dei tassi d interesse tedeschi è ancora diminuito su tutte le scadenze, con un movimento più evidente sul tratto lungo della curva: i tassi a uno e due anni offrono un rendimento negativo di circa sedici centesimi, mentre il decennale è sceso sotto la soglia dello 0,36%. Pagina 10

11 Market Monitor Italian Interest Rates 1,10 0,85 0,60 0,35 IT 1YR 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 IT 2YRS 0,16-0,75% -% -0,13% 0,32-0,94% -0,04% -0,21% 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 IT 5YRS 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 IT 10YRS 0,71-2,02% -0,31% -0,24% 1,53-2,60% -0,81% -0,36% IT 30YRS 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 Price Variation 23-gen dic set dic-14 2,68-2,19% -0,95% -0,54% Il mercato dei titoli di Stato italiani è stato caratterizzato da una discesa dei tassi d interesse, in particolare sul tratto più lungo della curva: il livello del BTP a dieci anni è diminuito di trenta centesimi da inizio anno, raggiungendo nuovi minimi e offrendo ora un tasso prossimo all 1,50%. Negli ultimi giorni è stato importante anche il movimento sul trentennale, diminuito di circa cinquanta centesimi, offrendo un tasso inferiore al 2,70%. Pagina 11

12 Market Monitor US Interest Rates 0,25 0,23 0,20 0,18 0,13 0,08 0,05 US 1YR 0,85 0,75 0,65 0,55 0,45 0,35 0,25 US 2YRS 0,04% 0,05% -0,07% 0,49 0,11% -0,08% -0,18% 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 US 5YRS 3,10 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 US 10YRS 1,31-0,43% -0,45% -0,34% 1,80-1,23% -0,69% -0,37% 4,00 3,75 3,50 3,25 3,00 2,75 2,50 2,25 US 30YRS Price Variation 23-gen dic set dic-14 2,37-1,59% -0,82% -0,38% Da inizio anno il livello dei tassi d interesse statunitensi è diminuito su tutte le scadenze, con un movimento più deciso, di oltre trentacinque centesimi, sulle scadenze superiori ai cinque anni. Il tasso a due anni è prossimo ai cinquanta centesimi, il decennale è prossimo all 1,80% mentre il tasso trentennale è sceso sotto la soglia del 2,5%. Pagina 12

13 Market Monitor UK Interest Rates 0,65 0,55 0,45 0,35 0,25 0,05 UK 1YR 1,05 0,95 0,85 0,75 0,65 0,55 0,45 0,35 0,25 0,05 UK 2YRS 0,29-0,08% -0,25% 0,01% 0,34-0,23% -0,49% -0,11% 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 UK 5YRS 3,20 3,00 2,80 2,60 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 UK 10YRS 0,94-0,92% -0,83% -0,22% 1,48-1,54% -0,95% -0,28% 3,90 3,70 3,50 3,30 3,10 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 UK 30YRS Price Variation 23-gen dic set dic-14 2,15-1,52% -0,91% -0,36% Nelle ultime settimane il livello dei tassi d interesse dei titoli di Stato del Regno Unito è sceso su tutte le scadenze, ad eccezione delle scadenze a brevissimo termine, con variazioni maggiori sul tratto medio-lungo della curva. Il tasso ad un anno, dopo aver raggiunto i livelli massimi nel mese di settembre, ora è sotto la soglia dello 0,3%, il tasso a dieci anni è sceso all 1,50% mentre il tasso trentennale è poco sopra la soglia del 2%. Pagina 13

14 Market Monitor Japanese Interest Rates 0,08 0,06 0,04 0,02-0,02-0,04 JPY 1YR 0,05-0,05 JPY 2YRS -0,01 -% -0,07% 0,01% -0,01-0,11% -0,09% 0,01% 0,30 0,25 0,20 0,05 JPY 5YRS 0,90 0,65 0,40 JPY 10YRS 0,02-0,23% -0,16% -0,02% 0,23-0,51% -0,30% -% JPY 30YRS 1,75 1,60 1,45 1,30 1,15 1,00 Price Variation 23-gen dic set dic-14 1,21-0,53% -0,41% -0,03% I tassi d interesse dei titoli di Stato giapponesi, sono rimasti stabili da inizio anno, rimanendo su livelli estremamente bassi, con i tassi ad uno e due diventati negativi, il decennale sceso sotto i venticinque centesimi e il trentennale all 1,20%. Pagina 14

15 Market Monitor Euro vs Currencies 1,40 1,37 1,34 1,31 1,28 1,25 1,22 1,19 1,16 1,13 1,10 USD 0,86 0,84 0,82 0,80 0,78 0,76 0,74 GBP 1,25 1,20 1,15 1,10 1,05 1,00 0,95 1,126-18,38% -10,88% -6,98% 0,749-9,95% -3,75% -3,49% CHF JPY 0,988-19,35% -18,04% -17,83% 132,640-8,61% -4,22% -8,53% Nel mese di gennaio la Banca Centrale della Svizzera ha eliminato a sorpresa il floor imposto al cambio EUR/CHF, vincolato a 1,20 da settembre 2011, con il conseguente repentino apprezzamento della valuta elvetica, la quale nel corso della giornata dell annuncio ha toccato il livello dello 0,80, per poi assestarsi intorno alla parità. Continua il movimento di deprezzamento dell Euro nei confronti delle principali valute e, in particolare, verso il dollaro statunitense e verso lo Yen: dopo l annuncio del quantitative easing da parte della BCE, il cambio EUR/USD è scivolato sotto l 1,13, mentre lo Yen da inizio anno si è apprezzato di oltre otto punti percentuali e mezzo. Anche la Sterlina britannica si è apprezzata nei confronti dell Euro, con una variazione da inizio anno prossima ai tre punti percentuali e mezzo. Pagina 15

16 Market Monitor Money Market Euribor 3 Month EONIA 0,35 0,70 0,30 0,25 0,20 0,05 0,60 0,50 0,40 0,30 0,20-0,05-0,23% -0,03% -0,03% -0,02-0,47% -0,22% -0,16% 0,60 Future Euribor 3M Marzo ,60 Future Euribor 3M Giugno ,45 0,40 0,30 0,20-0,02-0,39% -% -0,09% 0,04-0,51% -0,03% -0,02% Dopo il taglio dei tassi effettuato nel mese di settembre, il Presidente della BCE nel corso della riunione di gennaio ha mantenuto i tassi invariati, confermando il tasso di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05% e il tasso di interesse sui depositi detenuti dalla banche presso la BCE negativo e pari a -0,20%. Il punto principale della riunione è stato l annuncio, atteso e già in parte scontato dai mercati, da parte del Presidente Draghi di procedere con il programma di acquisto di titoli di Stato ( quantitative easing ) a partire dal mese di marzo pari ad un ammontare di 60 miliardi di Euro al mese fino a settembre 2016, con l obiettivo di riportare il livello d inflazione vicino al target del 2%. Il tasso Euribor a tre mesi è diminuito ancora di qualche centesimo nel mese di gennaio, assestandosi intorno allo 0,05%, così come anche il tasso EONIA, offrendo un tasso negativo pari a -0,02%. I livelli a termine dei contratti futures sulle scadenze di marzo e giugno 2015 sono diminuiti da inizio anno, con tassi prossimi allo zero: il primo offre un tasso negativo di circa due centesimi mentre il secondo un tasso positivo di quattro centesimi. Pagina 16

17 Il presente documento è stato redatto da Fondaco SGR S.p.A. per i propri clienti istituzionali ( operatori qualificati ai sensi dell art. 31 del Regolamento Intermediari della Consob). Esso è distribuito dal giorno 26/01/2015. Le informazioni e le opinioni contenute in questo documento si basano su fonti ritenute attendibili, ma l esattezza e la completezza delle stesse non è garantita da Fondaco SGR. Il documento è fornito a solo scopo informativo: esso non costituisce proposta contrattuale, offerta o sollecitazione all acquisto e/o vendita di strumenti finanziari o, in genere, all investimento, né costituisce consulenza in materia di investimenti. Fondaco SGR non fornisce alcuna garanzia di raggiungimento di qualunque previsione e/o stima contenuto nel documento stesso. Le informazioni o le opinioni ivi contenute possono variare senza alcun conseguente obbligo di comunicazione in capo a Fondaco SGR. Pertanto, né Fondaco SGR, né i suoi amministratori, dipendenti e collaboratori, possono essere ritenuti responsabili (per colpa o altro) per danni derivanti dall utilizzo o dal contenuto del presente documento. E vietata la riproduzione e/o la ridistribuzione, in tutto o in parte, direttamente o indirettamente, del presente documento, non espressamente autorizzata. Pagina 17

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