ENERGIA. DALLE TERRITORIALI Firenze... Confindustria Toscana Sud... Livorno... Lucca, Pistoia, Prato... Massa Carrara...

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1 ies Industria e Sviluppo trimestrale di informazione, opinione, economia, impresa Confindustria Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Prato, Siena DALLE TERRITORIALI Firenze... Confindustria Toscana Sud... Livorno... Lucca, Pistoia, Prato... Massa Carrara ANNO VII - N. 2 aprile-giugno 2015 ENERGIA CARLO BECATTI Energia, superare i vecchi modelli ANDREA SUSI Green economy, la sfida della Toscana TIZIANO PIERETTI Energia e ambiente, industria in pool position

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3 Comunicazione & Pubblicità Consulta on-line la rivista, sui siti:

4 Wooden Boats srl Unipersonale Via Marco Polo 127/ Viareggio (Lu) - Tel: Fax info@woodenboats.it

5 Direttore responsabile: Annarosa Pacini Comitato di redazione: Andrea Balestri, Sandro Bonaceto, Antonio Capone, Marcello Gozzi, Massimiliano Musmeci, Umberto Paoletti, Piero Ricci, Claudio Romiti Coordinatore editoriale: Furio Massi Redazione: Luisa Angioloni (Arezzo), Simona Bandino (Firenze), Lodovica Lazzerini (Massa Carrara), Ilaria Maraviglia (Lucca), Franco Passarini (Grosseto), Saida Petrelli (Prato), Elena Pozzoli (Livorno) SOMMARIO EDITORIALE 7 Conservare l energia, la sfida del futuro COVER STORY 12 Risorse energetiche: l Italia punta sui servizi 16 Energia, meno consumi, più risparmio Hanno collaborato a questo numero: Maurizio Abbati, Mattia Cialini, Nadia Frulli, Giulia Maestrini, Paolo Vannini Impaginazione, grafica e foto: Franco Passarini Direzione e redazione: Confi ndustria Grosseto, viale Monterosa 196, Grosseto, redazione@ iesindustriaesviluppo.com Editore: Assoservizi Toscana Sud Rete d Imprese. Via Roma, Arezzo Stampa: Soluzioni per la Stampa Srl, Corso Carducci 34, Grosseto Energia, superare i vecchi modelli Green economy, la sfida della Toscana Energia e imprese, un rapporto strettissimo Energia e ambiente, industria in pool position Registrazione: Tribunale di Grosseto n. 1/2009 del Gli articoli possono non rispecchiare le posizioni delle Associazioni Industriali e dell Editore, che li ritengono in ogni caso un contributo sul piano dell informazione e dell opinione. Dei contenuti sono responsabili i singoli autori. L Editore non dovrà essere ritenuto responsabile per errori, omissioni, interruzioni o ritardi legati ai contenuti pubblicati nè per eventuali danni provocati dagli stessi. È consentita la riproduzione purchè espressamente autorizzata dall Editore, e con la citazione della fonte. Non vengono trattati dati personali. L uso dei dati, temporaneo, è solo a fi ni giornalistici. Foto Assoservizi Toscana Sud - Rete d Imprese. E vietato qualunque utilizzo e/o riproduzione, anche parziale, del materiale fotografico contenuto in questa rivista. FIRENZE LIVORNO CONFINDUSTRIA TOSCANA SUD Energia, un futuro ancora da trovare Vincere la sfida dell energia Consorzi per l energia al servizio delle imprese EureKa! Funziona! TERRITORIALI Servono azioni rivoluzionarie per agganciare la ripresa Behavior Based Safety PUBBLICITÀ: la raccolta pubblicitaria su tutto il territorio della Toscana per IES - Industria e Sviluppo è a cura di: MGA Comunicazione & Pubblicità srl - Via Aretina 167/M Firenze Tel. 055/ Cel. 349/ info@mgacomunicazione.it LUCCA PISTOIA PRATO MASSA CARRARA Lucca, Pistoia e Prato: quando l industria diventa patrimonio di tutti Un nuovo capitolo per l economia di Massa Carrara

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7 EDITORIALE IES aprile-giugno 2015 Pagina 7 Conservare l energia, la sfida del futuro Dall energia solare all eolica, molte le strade aperte ma anche i nodi ancora da sciogliere di Mattia Cialini, giornalista Arezzonotizie.it Ho assistito a cinque colpi di stato, ma non ho mai avuto realmente paura. Raffaello Zeghini aveva poco più di vent anni quando partì la prima volta da Bibbiena (Arezzo), nel Lasciò il suo Casentino diventando un avventuriero dell energia: Africa, Oriente, Centro e Nord America. Quarant anni di peregrinazioni quando il mondo era un posto un po più grande: prima che social e voli low cost accorciassero le distanze tra i continenti. Sono stato quattro decenni fuori dall Italia e, se potessi racconta oggi, partirei di nuovo, all istante. Adesso siede dietro una scrivania, quella di Genergy Spa. Una società con sede ad Arezzo che si occupa principalmente di energie rinnovabili. E l ultima sfida di Zeghini, dopo una vita trascorsa al servizio di colossi quali Abb, General Electric, Techint e Alstom. Come si colloca l Italia nel panorama delle rinnovabili? Bene, è tra le prime realtà al mondo per produzione di energia solare. Ha anche un grande potenziale, ben sviluppato, per quanto riguarda l energia idroelettrica. I grandi fiumi sono tutti adeguatamente sfruttati. Sul fronte eolico, invece, sono state perse delle occasioni. Perché? L Italia non è riuscita ad agganciare l industrializzazione legata ai campi eolici, altri paesi l hanno fatto, come la Spagna, ad esempio. I nostri impianti sono un po troppo fini a loro stessi. Producono energia senza alimentare direttamente un sito produttivo. L Italia potrebbe essere autosufficiente energeticamente? Se sì, perché fette consistenti di energia sono acquistate dall estero? L Italia ha un grande potenziale. Tuttavia quote di energia vengono dall estero per ragioni economiche: costa meno, specialmente quella di origine nucleare. Molta dell energia presa dall estero arriva dalla Francia. Frazioni arrivano anche da Slovacchia o Romania. L Italia ha un tesoro: l energia solare. Ci sono problemi connessi agli impianti fotovoltaici? Rispetto alle fonti tradizionali, ma anche quelle idriche, quelle solari o eoliche sono legate al meteo. Il problema principale è quello dell imprevedibilità delle condizioni. Per chi produce energia, come Enel, il problema principale legato agli impianti fotovoltaici è l abbassamento di produttività, specialmente nei periodi estivi, quando cala la notte. Per recuperare il picco di energia, dato dalla presenza del sole, devono essere attivate fonti tradizionali. Per il distributore Terna ci sono invece problemi legati all energia eolica: le produzioni dei

8 IES aprile-giugno 2015 Pagina 8 EDITORIALE campi eolici sono poco stabili. In futuro si potranno limare questi problemi? Non solo in Italia, ma nel mondo, il grande tema è: come conservare l energia. Ovvero, creare super batterie in cui stoccare e utilizzare l energia alla bisogna. L idrogeno potrebbe essere una risposta, ma siamo ancora a una fase di studio. Che cos è Genergy esattamente? La società, originariamente una Srl, è nata in seno all Associazione degli Industriali della provincia di Arezzo, con l obiettivo di realizzare investimenti nel settore della produzione di energia elettrica, prevalentemente da fonti energetiche rinnovabili. Progettiamo e realizziamo impianti elettrici, appoggiandoci a imprese esterne, curiamo gli impianti di nostra proprietà. L energia prodotta viene venduta interamente al gruppo Gse, Gestore per i servizi energetici. Le azioni della società possono essere acquistate da tutti i soci di Confindustria. Quanti sono gli impianti di Genergy? Al momento sono cinque: uno fotovoltaico in provincia di Livorno da kilowatt e quattro idroelettrici. Di questi ne abbiamo uno in Toscana, in provincia di Arezzo, e tre nelle Marche. Ce ne sono altri due, sempre idroelettrici, in via di completamento in Emilia-Romagna: precisamente a Pianoro, in provincia di Bologna, entrambi con una potenza 250 kilowatt. Nelle Marche abbiamo un impianto da 400 kilowatt e uno da 50 in provincia di Macerata; un altro da 100 kilowatt è in provincia di Ancona. L impianto di Arezzo è il primo entrato in funzione, nel E da 50 kilowatt. Infine Genergy ha il 75 per cento di Genergy Sicilia, che dispone di un impianto fotovoltaico da 1 megawatt nell isola. All estero ha il 25 per cento di una società egiziana, che si chiama Genergypt. Un impianto del tutto particolare. Esatto, si trova in una zona di grande pregio storico e paesaggistico, profondamente legato alla tradizione cristiana: non lontano c è l eremo di Camaldoli, la cui comunità monastica, appena tre anni fa, ha celebrato il millenario della fondazione. In questo contesto, tra Soci e Partina, si inserisce l impianto idroelettrico: sorge in località Villa La Mausolea, legata ai monaci di Camaldoli. Sul versante energetico, c è anche da registrare la presenza di un piccolo impianto fotovoltaico, di cui Genergy, un tempo, era comproprietaria. La zona di Villa La Mausolea è anche una terra di vino, oltre che di riflessione, preghiera ed energia. Prima di Genergy c è stata un altra vita, durata quasi quarant anni: dal 1968 al Una vita lontana dalla sua Bibbiena. Lontana dall Italia. Tutto è iniziato nel Quella di trasferirmi è stata un opportunità che ho deciso di Energie rinnovabili: un potenziale per l Italia che può ancora crescere cogliere al volo. A me, giovane studente, non piaceva il clima di conflitto che si respirava in quegli anni in Italia. Mi offrirono la possibilità di andare a lavorare per un certo periodo in Africa e accettai. Non è più tornato indietro? A dire il vero tornai indietro dopo il primo viaggio. Mi ero sposato a Bibbiena e dovevo scegliere: o abbandonare il lavoro, o portare mia moglie con me. Siamo partiti e lei mi ha seguito. E sempre stata con me, a parte una breve parentesi. Mio figlio è nato in Costa d Avorio, mia figlia non è nata in Africa per puro caso. Quante esperienze diverse ha fatto? Tante. Principalmente Africa Nera nei primi anni. Poi mi sono spostato nel nord del continente, in Egitto. Da qui è stata la volta degli Emirati Arabi. Negli L energia eolica ha perso il treno per l industrializzazione ultimi anni mi sono trasferito in America. Ho lavorato molto in Centro e Sud America: Messico e Venezuela. Quindi gli Stati Uniti. All epoca non si occupava di energie da fonti rinnovabili? Lavoravo soprattutto con impianti convenzionali, a vapore o gas. In Africa ho avuto esperienze con impianti idroelettrici. Sono partito come project manager residente, poi sono diventato responsabile di area, incarico che mi ha spinto a viaggiare molto anche all interno della mia regione di competenza, avendo responsabilità di più impianti. Ho lavorato con compagnie come Abb, General Electric, Techint e Alstom. Quando è finita la vita da giramondo? Sono andato in pensione nel 2004, ma ho continuato a fare il consulente. Ho proseguito con gli spostamenti all estero fino al Tra tutti i Paesi che ho vissuto ho un ottimo ricordo dell Iran: fu una bellissima esperienza. Credo che ora sarebbe impossibile vivere lì con la sicurezza di cui ho goduto all epoca. Non ha mai dovuto affrontare situazioni critiche nei Paesi che l hanno ospitata? Più di una. Sono stato testimone di cinque colpi di stato in Africa, ma non ho mai realmente temuto per la mia incolumità.

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12 IES aprile-giugno 2015 Pagina 12 COVER STORY / ENERGIA - CONFINDUSTRIA FIRENZE Risorse energetiche: l Italia punta sui servizi E la qualità della distribuzione che può fare la differenza, in un paese che consuma molto, ma produce poco di Mattia Cialini, giornalista Arezzonotizie.it La produzione nazionale è quasi irrilevante nel panorama mondiale, ma l Italia è il decimo Paese al mondo per consumi. Il gas metano, risorsa energetica basilare, il Belpaese va a prenderselo all estero. I dati relativi al 2013 dicono che l Italia ha importato, nell arco di dodici mesi, 62 miliardi di metri cubi di metano: per numeri, il nostro Paese è il quarto importatore mondiale dietro Giappone, Germania e Stati Uniti. Ma l Italia è una nazione ben posizionata per quanto riguarda gli approvvigionamenti, assicura Eduardo Di Benedetto, che di gas metano se ne intende, essendo amministratore delegato di Toscana Energia, realtà che si occupa della distribuzione del 50 per cento del gas naturale in Toscana. Di Benedetto, ingegnere elettronico, con una lunga esperienza alle spalle nel settore, è amministratore delegato di Toscana Energia dal Toscana Energia spiega Di Benedetto è il primo operatore della regione nella distribuzione del gas. Al momento serviamo 102 comuni in Toscana, per un totale di 710mila contatori attivi e investiamo annualmente 50 milioni sul territorio servito. Abbiamo vinto una gara per la gestione del servizio nel Comune di Prato, che ci porterà a breve altre 80mila utenze. La società, nata dalla fusione di Fiorentinagas e Toscana Gas, conta oggi 91 Comuni soci e il partner industriale Italgas del Gruppo Snam. Toscana Energia rappresenta una delle molte realtà che vedono la collaborazione tra pubblico e privato sul territorio. Le principali attività della società sono la distribuzione del gas naturale come servizio pubblico, la distribuzione diretta ai clienti che hanno capacità autonoma di acquisto gas, la costruzione e la gestione delle tubazioni, la gestione dei rapporti con gli operatori di trasporto e i grossisti. Toscana Energia, come molte altre realtà del settore, è stata, negli ultimi anni, protagonista di un processo di fusione che ha accorpato tante realtà dalle dimensioni minori. La tendenza è diffusa spiega Di Benedetto. Basti pensare che negli ultimi anni in Italia c è stata una concentrazione che ha visto passare il numero delle società dalle 800 del passato alle 200 di oggi. Il motivo di questa tendenza è duplice. Da una parte prosegue l amministratore delegato di Toscana Energia c è la possibilità di abbattere i costi attraverso le economie di scala, così importanti nel settore della distribuzione. Inoltre le società del gas del territorio si preparano ad un periodo molto intenso per

13 COVER STORY / ENERGIA - CONFINDUSTRIA FIRENZE IES aprile-giugno 2015 Pagina 13 quanto riguarda le gare d ambito per l affidamento del servizio di distribuzione. Dall estate 2015, per un paio di anni, ci saranno decine e decine gare di appalto in tutta la Penisola. Anche Toscana Energia sta scaldando i motori. In tutta Italia precisa Di Benedetto si dovrebbero tenere 177 gare di ambito. Toscana Energia parteciperà a tutte le gare della regione, che sono undici. Nello scenario internazionale il gas naturale che l Italia utilizza arriva, per gran parte, dall estero. La sostanziosa fetta è di circa il 90 per cento. Ma siamo un Paese ben posizionato per l approvvigionamento rassicura Di Benedetto, abbiamo rifornimenti dal Nord Europa, dalla Russia e un terzo importante approvvigionamento arriva da Algeria e Libia. In particolare, più del 30 per cento del gas naturale dell Italia arriva da Russia e altri paesi dell Est ex sovietico; il 5,4 per cento dall Egitto e dal Qatar; il 12,7 per cento dall Algeria; il 5,7 per cento dalla Libia; il 7,5 per cento dalla Norvegia, dall Olanda e da altri paesi del Nord. Siamo in una posizione centrale in Europa e la dipendenza dall estero per questa fonte di energia non può spaventare. Tanto più che abbiamo alcuni rigassificatori che consentono di importare il metano via mare. In più c è un progetto importante che è quello del nuovo metanodotto Tap, che Eduardo Di Benedetto collegherà la Puglia alla Grecia e permetterà l arrivo di gas dall Azerbaigian. Insomma, l Italia non deve temere per gli approvvigionamenti futuri, nonostante l instabilità del quadro politico di alcuni dei Paesi fornitori. Non c è assolutamente nulla da temere. Abbiamo ottimi margini di sicurezza. In passato abbiamo avuto qualche problema con i rifornimenti che arrivavano dalla Libia, ma niente che abbia potuto destabilizzare la distribuzione in Italia. Non solo ci sono accordi solidi con le altre nazioni esportatrici, ma l Italia, nel tempo, grazie agli stoccaggi, è riuscita a costruire delle riserve importanti. Infine chiude Di Benedetto c è anche una frazione di gas naturale che l Italia è in grado di estrarre e che viene usata in ambito nazionale. Copre circa il 10 per cento del nostro fabbisogno. Anche se le zone di estrazione sul suolo italiano non sono molte. Gas naturale, nessun rischio per gli approvvigionamenti Infine, ma non ultimo, il rapporto dell azienda con il territorio, che va dall ottimizzazione del servizio agli investimenti per la promozione della cultura. Il servizio che Toscana Energia gestisce sul territorio si caratterizza per una massima attenzione rivolta all ammodernamento della rete di distribuzione che si estende per oltre km in circa la metà dei Comuni toscani. E un impegno quotidiano che si pone l obiettivo di mantenere i più elevati standard di sicurezza, efficienza e innovazione. Ma non solo. La politica perseguita dalla società è infatti orientata anche a sviluppare il servizio sul territorio toscano attraverso la realizzazione di nuovi tratti e connessioni per raggiungere e servire clienti sia di natura civile che industriale. Per andare incontro a Energia e ambiente: fondamentale educare le nuove generazioni queste richieste abbiamo introdotto recentemente anche delle agevolazioni rivolte ad ridurre i costi che tali pratiche comportano per l utente finale. Inoltre, nonostante il difficile momento per l economia e il lavoro, Toscana Energia ha continuato a fare consistenti investimenti che nel 2014, raggiungendo i 50 milioni, sono stati addirittura superiori agli anni precedenti. Un importante segnale e un impegno che si traduce in un forte sostegno a favore dell economia locale. Altra espressione di questo legame è rappresentata dal sostegno a cultura, arte e iniziative che valorizzano il territorio in cui operiamo e al nostro impegno che ormai da anni rivolgiamo al mondo della scuola. Tanti progetti realizzati con i quali la società vuole contribuire alla diffusione della cultura dell energia per sviluppare una coscienza energetica in modo particolare nelle nuove generazioni. Lezioni in classe alla scoperta del percorso che fa il gas prima di arrivare nelle nostre case, video educational ed un laboratorio didattico per capire l importanza dell energia e come viene trasformata ed utilizzata quella solare sono le iniziative che anche quest anno abbiamo messo a disposizione delle scuole toscane.

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16 IES aprile-giugno 2015 Pagina 16 COVER STORY / ENERGIA - CONFINDUSTRIA TOSCANA SUD - GROSSETO Energia, meno consumi, più risparmio Riduzione degli sprechi e interventi legislativi ad hoc: la strada per il futuro passa dall efficienza energetica di Paolo Vannini, giornalista freelance L e difficoltà di approvvigionamento e la povertà di fonti energetiche del nostro Paese. Le potenzialità delle rinnovabili e gli errori commessi sugli incentivi. L efficienza energetica e la riduzione degli sprechi come risorsa per il futuro. E lungo questa direttrice che si sviluppa il ragionamento di Stefano Sgherri sul tema dell energia. Laureato a Pisa in ingegneria elettrotecnica opera nel settore della progettazione degli impianti elettrici, civili ed industriali. Dal 2000 si occupa di energy management, recentemente certificato Esperto in Gestione Energia UNI CEI Collabora con varie strutture confindustriali sin dall anno 2001 sulle tematiche energetiche ed è responsabile della società Econpower Srl che opera a favore delle strutture confindustriali di Grosseto, Prato, Lucca e Pistoia nell ambito della gestione dei consorzi - gruppi di acquisto di energia e della consulenza energetica. Ingegner Sgherri, quella sull energia per il nostro Paese sembra una gara con un handicap di partenza: da un raffronto con altri Paesi emerge che l Italia paga mediamente di più il costo dell energia. E davvero così? In Italia storicamente si sono sempre avute quotazioni più alte rispetto al mercato estero, con spread molto consistenti in particolare nel mercato all ingrosso. La bolletta che paghiamo, però, non è solo composta dalla fornitura di energia ma anche dai costi di sistema e dagli oneri parafiscali, oltre alle accise. E un po lo stesso discorso che vale per i carburanti, che costano al consumatore molto di più del loro costo reale. Gli ultimi valori di aprile di quest anno vedono l Italia pagare il Megawattora (1000 kwh) 48 euro contro i 40 della Francia, i 30 della Germania e i 25 della Scandinavia. Esistono ragioni precise che spiegano questo squilibrio e come è possibile limitarlo se non proprio superarlo? Anzitutto c è una grande diversità nell approvvigionamento alle fonti energetiche. Noi non abbiamo disponibilità di fonti primarie come carbone, gas, petrolio, nucleare. Dovendole acquistare all estero siamo condizionati nei costi di approvvigionamento. Nel settore del gas, in particolare, a volte pesano anche le code di vecchi contratti sottoscritti anni prima. Aver aumentato l energia prodotta da fonti rinnovabili ha fatto ottenere i primi risultati ma la differenza con altri Paesi rimane; in Italia il costo dell energia resta molto alto. Le rinnovabili appunto. Quanto si è puntato davvero su queste fonti e dove, eventualmente, si è sbagliato? I risultati ci sono anche se da un punto di vista prettamente tecnologico sono stati fatti pochi passi avanti. Negli ultimi anni c è stata troppa spinta all incentivazione, soprattutto nel fotovoltaico, con un vero e proprio boom, a scapito di altre fonti. Sono stati realizzati troppi impianti in troppo poco tempo, senza che la tecnologia progredisse di pari passo e così anche le reti e le infrastrutture. Il volano economico poteva diventare un driver eccezionale ma sarebbe stato necessario più tempo. In 4/5 anni si è registrata una crescita enorme. Adesso accade che molti fra coloro che hanno investito in questo settore si trovano con impianti già in parte superati. E ancora: dopo il boom iniziale c è stata una grande proliferazione di

17 COVER STORY / ENERGIA - CONFINDUSTRIA TOSCANA SUD - GROSSETO IES aprile-giugno 2015 Pagina 17 aziende, a volte anche molto piccole, che nell arco di qualche anno hanno cessato l attività. Così per gli utenti non esiste più un referente per l assistenza. Inoltre aver destinato grandi incentivi al fotovoltaico ha comportato una crescita generale degli oneri finanziari nel settore della fornitura di energia. Insomma, questa incentivazione è stata praticamente finanziata da tutti i consumatori. Il legislatore ha operato agevolazioni in un settore che poi si è visto costretto a riequilibrare, intervenendo sia sulla ridistribuzione degli oneri di rete che rivedendo i contratti ventennali, allungandone la durata, fino a 24 anni, e riducendone gli incentivi. Inoltre è stata cambiata anche la fiscalità sul settore. Luci e ombre, insomma. Le rinnovabili si inseriscono a pieno diritto nel tema della cosiddetta economia verde o green economy. A che punto siamo? C è stata la speranza che la Green economy si sviluppasse in modo consistente ma dopo che è stato rivisto retroattivamente il conto energia è accaduto che gli investitori esteri hanno visto una grande instabilità dovuta all incertezza dei contratti a cui si aggiungono le ormai note difficoltà, per aspetti autorizzativi, a realizzare impianti come gassificatori, biomasse o fotovoltaici. Sono personalmente favorevole a questo tipo di investimenti, in Italia avremmo buone potenzialità nel settore agricolo o nei riutilizzo dei rifiuti, ma conosco anche le difficoltà che Stefano Sgherri accompagnano le realizzazioni di questi impianti. Spesso difficoltà dei cittadini ad accettare queste strutture vicino a casa propria ma non solo. Com è la situazione nella nostra regione e dove sono stati ottenuti ad oggi i risultati migliori? Certo ci sono i problemi logistici ma vi sono anche complicazioni autorizzative e normative. Ovviamente esempi di impianti finiti esistono, anche qui in Toscana, ma c è poco di nuovo. Inoltre non si può pensare in alcun modo di tenere in equilibrio un sistema elettrico con le fonti rinnovabili. Per esempio il fotovoltaico e l eolico sono instabili, l idroelettrico è più regolare ed è anche utilizzato come riserva. Fra le regioni la Puglia sembra essere quella con la maggiore produttività da fotovoltaico e anche eolico. Un aiuto ci sarà fornito dai sistemi di accumulo, materia di grande attualità. E dell eterno dilemma, il nucleare, cosa pensa? Sulla scelta del nucleare il ragionamento si fa più politico se non ideologico. Prendiamo atto della scelta fatta dall Italia e andiamo avanti. Sicuramente il nostro Paese è anche sfortunato per la sua conformazione territoriale di penisola, uno scheletro allungato che certo non favorisce la rete elettrica. E poi non abbiamo fonti primarie. Quindi direi quasi che è inutile accanirsi sul problema dell energia. Poi, certo, sono state fatte scelte opinabili. Nel settore rinnovabili la Toscana si caratterizza particolarmente per qualche aspetto? La Toscana è nella media nazionale, non si distingue per particolari meriti o demeriti relativamente alla gestione dell energia. Ci sono anche dei parametri precisi che confermano questo dato. In passato era più il nord a costare di meno e molto di più costavano invece le isole, per motivi anche facilmente comprensibili. Da qualche tempo la situazione generale si sta riequilibrando. Inoltre la Toscana fornisce un importante contributo con l energia prodotta fonte geotermica. Cosa prevede per il futuro dell approvvigionamento energetico del nostro Paese? Bisogna puntare al massimo sull efficienza. Non si parla più tanto di far pagare poco la produzione di energia quanto di consumarne meno per spendere meno. Le centrali che entrano in produzione e immettono energia in rete sono a minor costo, a partire dalle rinnovabili. Anche i produttori stanno vendendo l efficienza energetica. Più tecnologia e un uso diverso possono far risparmiare in modo consistente. Efficienza vuol dire apparecchiature più efficaci e riduzione degli sprechi con l ottimizzazione delle risorse. A parità di lavoro svolto si consuma meno. Lo si può ottenere con gli elettrodomestici e con tutte le fonti energetiche interne alle abitazioni. In ambito industriale c è molto da fare, sia nel recupero delle energie termiche disperse che nel miglioramento delle prestazioni energetiche dei motori ed del loro uso, con il ricorso anche all elettronica di potenza (Inverter), illuminazione led ecc., il miglioramento tecologico è molto orientato all efficienza energetica. Su questo sono stati fatti significativi interventi legislativi. E una direzione importante per il futuro che può far guardare in avanti con un po di ottimismo in più. Ci sono segnali in tal senso che vengono dall Europa ma anche da noi la strada imboccata è buona e l Enea sta svolgendo un ruolo trainante. Di grande attualità ora è il Decreto Legislativo 102 del luglio 2014, che pone l obbligo di eseguire una diagnosi energetica, per il settore della grande industria, che sebbene rappresenti un onere, se ben interpretato potrà risultare una risorsa per tutto il settore.

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20 IES aprile-giugno 2015 Pagina 20 COVER STORY / ENERGIA - CONFINDUSTRIA TOSCANA SUD - SIENA Energia, superare i vecchi modelli Dalla decarbonizzazione al potenziamento delle rinnovabili alle consulenze energetiche per l ottimizzazione degli acquisti. Work in progress per un diverso futuro energetico di Paolo Vannini, giornalista freelance È un analisi a tutto tondo ma con un punto centrale inevitabile, la realtà senese e toscana, quella di Carlo Becatti, 37 anni, responsabile del settore Sviluppo strategie e innovazioni di Sienambiente. Nell intervista concessa a IES, l imprenditore specializzato nel settore delle energie rinnovabili, membro del consiglio di amministrazione del Consorzio Siena energia, si sofferma soprattutto sul modello di sviluppo energetico senese dei piccoli e medi impianti, sulla necessità di potenziare le energie rinnovabili nel nostro Paese, sui piani per l energia e i rifiuti della Regione Toscana che hanno bisogno di tempi ragionevoli, sul servizio di consulenza energetica Service Energia. Dottor Becatti, quali sono le attività di Sienambiente nell ambito della produzione di energia? La principale attività di Sienambiente è quella della gestione degli impianti a servizio del ciclo integrato dei rifiuti. Da qualche anno, inoltre, in considerazione delle opportunità offerte da un mercato dell energia in continuo mutamento, abbiamo allargato il nostro raggio di azione, direttamente o attraverso numerose partnership, al settore della green economy, delle energie rinnovabili e alla produzione di energia da fonti non convenzionali. La strada sulla quale ci siamo avviati è quella di un modello di sviluppo energetico non centralizzato, ma sorretto da una rete di impianti di media e piccola taglia che si inseriscono armoniosamente nel contesto paesaggistico della provincia di Siena. Siamo infatti convinti che la strategia della decarbonizzazione e il potenziamento delle rinnovabili così come deciso dal recente G7, sia non solo necessario per non oltrepassare il tetto dei 2 C di innalzamento della temperatura terrestre, ma sia anche determinante per garantire un futuro al nostro Pianeta. Eppure l Italia è ancora molto legata alla produzione di energia da fonti fossili con conseguenze che si ripercuotono sull ambiente e sul costo dell energia. Come è possibile uscire da questo meccanismo? Negli ultimi anni abbiamo fatto grandi passi avanti per incrementare la produzione di energia pulita, ma rimane ancora molto da fare. Per svincolarsi dall utilizzo del petrolio, dalle altre fonti fossili e dalle speculazioni finanziarie connesse a queste fonti energetiche, il nostro Paese deve proseguire nel cammino di crescita delle rinnovabili e adottare tutta una serie di misure finalizzate alla

21 COVER STORY / ENERGIA - CONFINDUSTRIA TOSCANA SUD - SIENA IES aprile-giugno 2015 Pagina 21 riduzione dei consumi. Con una politica mirata, si devono quindi potenziare gli interventi di riqualificazione dell illuminazione pubblica, implementare le reti smart e valorizzazione, anche attraverso incentivi economici o detrazioni fiscali, la riqualificazione energetica degli edifici, sia pubblici o che privati. La Regione Toscana sembra puntare molto sull economia verde e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Quali i risultati a oggi e le concrete aspettative per il futuro? Attraverso il Piano ambientale ed energetico e il Piano dei rifiuti, la Regione Toscana ha pianificato e dettato gli indirizzi strategici per lo sviluppo del nostro territorio. Tali strumenti sono un punto di partenza fondamentale per ogni genere di programmazione, ma non sono sufficienti da soli a rendere concreto quel cambiamento a favore dello sviluppo sostenibile nel quale operiamo. Le aspettative quindi ci sono, vogliamo sfruttare le possibilità che nasceranno, ma occorre che al contesto nel quale lavoriamo vengano apportate alcune modifiche. Si spieghi meglio, a che cosa si riferisce? A tutt oggi esistono alcune criticità che possono mettere Carlo Becatti a rischio la realizzazione di iniziative nel campo dell economia verde e la conseguente creazione dei cosiddetti green jobs. Mi riferisco, in particolare, ai tempi della fase autorizzativa dei nuovi impianti e a norme che molto spesso sono poco chiare. Con l obiettivo di dare continuità e un ulteriore prospettiva alla green economy, la pianificazione approvata dal governo regionale deve quindi essere supportata dal rispetto dei tempi previsti dalla legge per l avvio di nuovi impianti, ovviamente sempre nel rispetto delle regole e delle procedure. Ai fini del buon esito di un progetto, è inoltre necessario avere quella certezza normativa che consenta una pianificazione economica e industriale a medio e lungo termine. Come si è strutturata Sienambiente per affrontare i cambiamenti in atto e la liberalizzazione del mercato dell energia? L avvento delle rinnovabili è stato ed è il vero motore del cambiamento, con effetti ben superiori ai processi di liberalizzazione degli anni 90. Ma molto ancora si modificherà nei prossimi anni e gli scenari energetici futuri avranno al centro l innovazione tecnologica, le rinnovabili e l efficienza. Sienambiente ha risposto da subito a queste sollecitazioni realizzando impianti alimentati a fonti rinnovabili, ma anche rendendo più efficienti gli impianti per la gestione dei rifiuti. Una strategia che ha permesso, come riconosciuto dal protocollo di Siena Carbon free, di abbattere del 20 per cento l immissione in atmosfera di emissioni climalteranti. Sul fronte del mutamento del mercato Green economy e green jobs, opportunità da cogliere per nuove prospettive di sviluppo concretizzatosi nell aumento del numero dei produttori, nella riduzione della dimensione degli impianti e nel mutamento del ruolo delle reti, siamo inoltre attivi dal 2014 con un nuovo servizio. Di che cosa si tratta? E il Service Energia, un servizio di consulenza energetica realizzato in collaborazione con Società Toscana Ambiente, che affianca nell ottimizzazione dell acquisto di energia elettrica le sedici aziende del Gruppo Sta, la maggior parte delle quali con una sede operativa in Toscana. In pratica, fornendo gli elementi necessari a valutare il contesto di mercato, guidiamo e assistiamo le imprese nella scelta dell offerta economica migliore. L idea di creare il Service Energia, per il quale ci avvaliamo della consulenza tecnica del Consorzio Siena Energia, nasce in seguito alla liberalizzazione del mercato dell energia e alle opportunità legate ai vantaggi di natura economica scaturite dalla contrattazione di forniture energetiche. Un servizio che in virtù delle nuove dinamiche del mercato elettrico affermatesi con l avvento delle rinnovabili, va nella direzione del risparmio energetico, della corretta gestione delle fonti energetiche e della razionalizzazione delle risorse.

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24 IES aprile-giugno 2015 Pagina 24 COVER STORY / ENERGIA - CONFINDUSTRIA TOSCANA SUD - AREZZO Green economy, la sfida della Toscana Importanti investimenti e ambiziosi progetti fanno della Toscana una regione all avanguardia nella green economy, ma la vera partita si gioca sull uso efficiente dell energia di Paolo Vannini, giornalista freelance Da giugno 2015 per il gas, da giugno 2016 per l elettricità. Dopo tanti annunci è davvero arrivata la fine per i contratti che riproducono le vecchie tariffe amministrate ante-liberalizzazione per le famiglie e le piccole medie imprese che non se la sentono di affidarsi al mercato degli operatori in concorrenza. Cosa potrà cambiare? Quali benefici? E quali rischi di minori tutele per i consumatori? Con la fine del regime di maggior tutela sicuramente si apre una nuova era in tema di liberalizzazione, ma soprattutto, di scelta delle tariffe da parte del consumatore. Naturalmente, ciò potrà avvenire nell ipotesi in cui ci sia realmente piena consapevolezza delle condizioni del mercato e piena capacità di scelta, cosa che ritengo ancora prematura. Persiste ancora una sorta di asimmetria informativa circa le condizioni del mercato energetico e, a mio modesto parere, sarebbe opportuno un graduale percorso di accompagnamento verso questo nuovo regime. Ci sono ancora opinioni contrastanti circa la reale convenienza delle tariffe del mercato libero rispetto a quelle del mercato tutelato. E per finire, credo che sarebbe comunque auspicabile un rigoroso accompagnamento verso il mercato da parte dell Autorità Antitrust quale supremo garante della concorrenza e delle regole del libero mercato dell energia. Dal raffronto con altri Paesi emerge un dato costante: l Italia paga mediamente di più il costo dell energia. Quali sono i motivi di questo squilibrio e come è possibile superarlo? L Italia è notoriamente povera di risorse energetiche e ha fatto una precisa scelta per quanto attiene l energia nucleare. Ciò premesso, partiamo da un costo di base dell energia che non può che essere maggiore rispetto agli altri paesi Europei, dato che siamo costretti ad importare

25 COVER STORY / ENERGIA - CONFINDUSTRIA TOSCANA SUD - AREZZO IES aprile-giugno 2015 Pagina 25 la maggior parte dell energia che consumiamo; per di più, il peso delle tasse e imposte applicate in bolletta è notevolmente più elevato rispetto a quello di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna. Tutto ciò naturalmente si ripercuote sulla spesa delle famiglie Italiane per energia e gas, e genera un posizione di scarsa competitività per le imprese nazionali le quali sono costrette a sostenere un costo, che soprattutto nelle aziende manifatturiere è un vero e proprio costo della materia prima, notevolmente maggiore in confronto agli altri paese Europei. Come si presenta nello specifico la situazione in Toscana? Esistono particolari vantaggi o svantaggi per gli utenti, e per le imprese in particolare? Ritengo che la realtà Toscana non si discosti molto da quella delle altre Regioni Italiane. Nel nostro caso, quale azienda di produzione con elevati consumi sia dei energia elettrica che di metano, siamo parte ormai da quindici anni del Consorzio Arezzo Energia, attraverso il quale abbiamo gestito in modo direi ottimale la negoziazione delle condizioni contrattuali e tariffarie sul libero mercato. Credo che l aggregazione di imprese, quale gruppo di acquisto nella forma consortile, sia un importante Andrea Susi strumento di negoziazione delle tariffe energetiche, ma deve comunque essere gestito e coadiuvato da un adeguato staff di professionisti che abbia una conoscenza approfondita delle condizioni di mercato, delle normative di riferimento e dei gestori. In Toscana si parla molto di Green economy. La Regione sembra puntare molto sulla valorizzazione dell economia verde e dunque sulle modalità di trasformazione delle materie prime in energia. Con quali risultati ad oggi e con quali concrete aspettative per il futuro? Credo che la Toscana sia all avanguardia per quanto concerne la Green Economy con importanti investimenti già ultimati e con altrettanti ambiziosi progetti da realizzare: mi riferisco in particolare al settore idroelettrico, alla geotermia, alle biomasse, al fotovoltaico e all eolico. La Toscana, in base a specifici indicatori di sostenibilità ambientale, è una fra le regioni Italiane più virtuose sotto il profilo dell energia verde, si è dotata di un apposita disciplina di riferimento per le aree produttive ecologicamente attrezzate e ha finanziato la formazione del Distretto delle Energie Rinnovabili, luogo di incontro fra le aziende interessate alla green economy. Da un recente studio emerge che investire il 2 per cento del PIL Toscano per la riconversione ecologica del sistema produttivo implicherebbe la creazione di nuovi posti di lavoro, attraverso l innovazione dei piani industriali, logiche di processo, risparmiando energia e riducendo i gas-serra. Le società Esco (Energy Tasse e imposte appesantiscono la bolletta energetica per imprese e privati service companies) possono essere individuate come figure chiave negli interventi di green economy? E così e che ruolo possono svolgere? Certo, le ESCO forniscono servizi volti alla realizzazione di interventi di razionalizzazione degli usi e di generazione locale dell energia, per garantire un uso efficiente dell energia e di conseguenza ridurre i consumi e i costi della bolletta; in più, tali società si occupano anche del finanziamento degli interventi anzidetti e recuperano l investimento effettuato tramite i risparmi conseguiti nei costi di esercizio. I risparmi economici ottenuti vengono quindi condivisi fra la ESCO e il cliente finale con diversi tipi di accordi commerciali. Data la loro precipua specializzazione e professionalità in ambito di efficientamento energetico, sia sotto il profilo impiantistico che in termini di finanziamento per progetti di intervento, le ESCO potranno e dovranno sicuramente giocare un ruolo determinante nell ambito della green economy; ciò perché presumo che non sia sempre facile e immediato individuare, all interno delle aziende, risorse umane e soprattutto tempo da dedicare alla progettazione di sistemi di razionalizzazione degli usi energetici.

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28 IES aprile-giugno 2015 Pagina 28 COVER STORY / ENERGIA - CONFINDUSTRIA PRATO Energia e imprese, un rapporto strettissimo Ad analizzarlo nel dettaglio ci pensa Franco Ciampolini, vicepresidente dell Unione industriale Pratese. Ombre e luci di un settore vitale per le imprese di Mattia Cialini, giornalista Arezzonotizie.it A chi dovrebbe rivolgersi un impresa giovane per avere una dettagliata panoramica sulle possibilità in ambito energetico? Se un impresa avvia la propria attività proponendosi di ottimizzare i propri costi energetici è già a metà dell opera: la sensibilità per il problema è un presupposto essenziale ma non scontato. Le opportunità per effettuare scelte vantaggiose non mancano. Ci sono società specializzate ma soprattutto esistono strutture come le associazioni di categoria ed i consorzi, spesso promossi dalle associazioni stesse, che possono fornire indicazioni oggettive, nell esclusivo interesse delle imprese. Sia il fornitore che il tipo di contratto possono fare la differenza. Ma non basta. Bisogna anche prestare attenzione alle modalità di fatturazione, al rispetto dei termini del contratto e, naturalmente, a scadenze e rinnovi. In caso di imprese di dimensioni ridotte è particolarmente importante valutare le opportunità offerte dai consorzi: le condizioni contrattuali che si riescono a spuntare disponendo di una massa critica significativa come quella di un consorzio sono nettamente migliori di quelle a portata di una piccola azienda. A Prato abbiamo una doppia possibilità sia per l energia elettrica che per il gas metano: i consorzi Prato Energia e Prato Gas per le imprese di dimensioni maggiori e due rispettivi gruppi di acquisto per quelle più piccole. Un altro fattore da tenere d occhio è l efficientamento. Da imprenditore del settore, quale consiglio darebbe ad un azienda tessile per l efficientamento, e magari il risparmio, energetico? Più che un consiglio è un invito che vale per tutti noi tessili ma non solo per noi. Fra i tessili, peraltro, ci sono situazioni ben diverse a seconda della tipologia produttiva, che può avere una maggiore o minore intensità di consumi energetici. I costi di energia elettrica e gas metano sono così elevati da compromettere per alcune aziende gli equilibri di bilancio, anche oggi che pure è un momento non troppo negativo da questo punto di vista. In questo contesto il miglior consiglio può essere solo uno: non rassegniamoci, cerchiamo tutti i percorsi possibili per contenere gli oneri delle nostre bollette. Qualcosa si può fare. Come Unione Industriale Pratese e come società di servizi Saperi, controllata dalla stessa associazione, forniamo ad esempio il servizio Efficientamento & Risparmio. Potenziali interessate tutte le imprese del manifatturiero e dei trasporti; il servizio riguarda infatti elettricità, gas metano ed altri combustibili. Quello che proponiamo è

29 COVER STORY / ENERGIA - CONFINDUSTRIA PRATO IES aprile-giugno 2015 Pagina 29 Franco Ciampolini un percorso in due tappe, anche indipendenti fra di loro. La prima tappa è il check up energetico: accade che in questa fase si evidenzino diseconomie fino al 20% dei consumi totali. Grazie alla collaborazione dei colleghi della sezione Terziario Innovativo dell Unione Industriale Pratese, questa prima fase è gratuita. Non è cosa da poco: parliamo di una consulenza qualificata che consiste in una visita di mezza giornata e che serve a far emergere le linee generali degli interventi da effettuare. Poi, dopo una attenta valutazione del rapporto costi/benefici, si può passare alla fase due. Se si stabilisce di effettuare un intervento per il miglioramento dell efficienza energetica, è molto probabile che si diano le condizioni per avere diritto al pagamento di un credito da parte di Gse - Gestore dei servizi energetici. Sono i certificati bianchi, in pratica denaro: un incentivo che la legge attribuisce a chi effettua interventi rilevanti per l ottimizzazione dei consumi energetici. Energie rinnovabili: quali sono le possibilità di investimento più interessanti in questo momento? La novità è la concreta possibilità di realizzare investimenti nell ambito della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (di qualsiasi tipo: fotovoltaico, che si presta particolarmente, ma anche idroelettrico, biomasse o eolico) in promiscuità con unità di consumo. In sostanza, le recenti normative sui SEU, i Sistemi Efficienti di Utenza, consentono di installare, in un sito nella disponibilità del consumatore, un impianto di produzione alimentato da fonti rinnovabili anche da parte di un soggetto diverso dal titolare dell impianto di utilizzazione. La cosa interessante è che questa transazione per così dire a chilometro zero, che non necessita della rete di trasporto e distribuzione nazionale, è gravata solo in minima parte dagli oneri diversi dalla componente energia, che ammontano anche a più del 60 per cento del totale del costo di fornitura. I minori oneri possono essere ripartiti tra produttore e consumatore, a vantaggio di entrambi. L energia è vita per le aziende ed è quindi una spia delle attività di un industria. Attraverso i consumi energetici è possibile ricostruire il numero di occupati di un impresa e contrastare così l illegalità Vero, è così. I consumi di energia elettrica e gas, ma anche di acqua, possono costituire indicatori della congruità complessiva del rapporto costi-ricavi di un impresa e dell attendibilità della composizione ed entità stessa delle diverse voci di costo. Se ad esempio i costi energetici di un azienda sono sovradimensionati rispetto ai costi del personale, è possibile immaginare che vi siano delle irregolarità nell ambito dei rapporti di lavoro. Intendiamoci: non si possono stabilire in tutti i casi delle relazioni fisse e perentorie fra dati di questo genere ma di certo si possono individuare parametri generali utilizzabili per, se non altro, andare a verificare situazioni che appaiono sbilanciate. E un problema molto sentito a Prato ma non solo: l illegalità va Costi dell energia più equi un obiettivo fondamentale per la crescita combattuta con determinazione e questi indicatori possono essere di grande utilità. Qual è il futuro dell energia per le aziende tessili? Ci sono cambiamenti all orizzonte? Potrebbe esserci un cambiamento positivo, cioè uno sgravio di parte degli oneri fiscali per le aziende, tessili ma non solo, inserite in strutture consortili. Parliamo di un tema annoso, sul quale la nostra associazione si è molto battuta. Provo a riassumerlo in poche parole: l importo complessivo che le aziende si trovano in bolletta è composto in misura rilevante da accise ed oneri fiscali vari. Parte di questi oneri sono però ridotti per le aziende energivore, che in Italia sono identificate come tali essenzialmente in base ai volumi di consumo in termini assoluti. In pratica, imprese che in proporzione ai loro costi consumano molta energia e gas ma che non sono classificate come energivore (è il caso di alcune tipologie di lavorazioni tessili) pagano l energia più delle grandi imprese. Una evidente iniquità che potrebbe essere sanata facendo valere i consorzi, ai fini fiscali, come un impresa unica. Una breccia è stata introdotta con la legge di stabilità del 2014: ora siamo alla stesura dei decreti attuativi, sui quali si gioca l efficacia del provvedimento.

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32 IES aprile-giugno 2015 Pagina 32 COVER STORY / ENERGIA - CONFINDUSTRIA LUCCA Energia e ambiente, industria in pool position Riduzione dei costi occulti e degli sprechi, rispetto dell ambiente perché i giovani abbiano un futuro da scegliere. A partire da una gestione avveduta delle risorse disponibili di Maurizio Abbati, giornalista freelance Tiziano Pieretti La gestione dell energia e lo sfruttamento oculato delle fonti disponibili sono oggi un nodo importante da sciogliere, quando si intende parlare di sviluppo dell industria. Appare essenziale ottimizzare i consumi, secondo quanto ci chiede la comunità internazionale, anche se in questi ultimi anni questa esigenza si è attenuata a causa di una fase recessiva che ha determinato un calo di erogazione elettrica. Secondo i dati Terna, nel 2013 in Italia il comparto industriale ha consumato milioni di KWh, con una diminuzione del 4,5 per cento rispetto al Ma ora che la produzione industriale torna a salire, ecco che il problema si ripropone. Su questo tema ci siamo confrontati con Tiziano Pieretti, vicepresidente di Confindustria Lucca con delega ad Ambiente ed Energia. Coniugare sviluppo economico e ambiente è diventata una esigenza fondamentale, anche in termini produttivi. Dottor Pieretti, come è possibile questo sotto il fronte dell energia? Il rispetto dell ambiente è necessario per far sì che le future generazioni possano avere le stesse opportunità che noi, dandole un po troppo per scontato, abbiamo avuto. Ovvio che lo sviluppo economico ha portato a saturare le aree industrializzate e creare situazioni ambientali difficili. L energia in questo senso non è esclusa, ma negli ultimi anni grandi passi avanti sono stati fatti proprio nella direzione della sostenibilità e dell ambiente. Non mi riferisco solo alle energie rinnovabili, ma a quelle fonti energetiche convenzionali e maggioritarie che utilizzano i fossili come principale fonte di approvvigionamento. Mi riferisco a un processo di efficienza energetica che in origine è stato necessario nel nostro paese per cercare di abbattere i costi proibitivi dell energia e che ha portato gli impianti italiani ad essere fra i più efficienti in Europa. Nel settore cartario ad esempio la cogenerazione a gas (produzione combinata di vapore ed energia elettrica) è diventata una tecnica largamente applicata e i benefici in termine di ambiente sono elevatissimi. Tanto che i moderni impianti sono quasi tutti stati riconosciuti ad alta efficienza energetica. Sono ormai anni che si lavora per ridurre le emissioni in atmosfera. Come è cambiato l atteggiamento della nostra industria? Oggi tutte le fonti di emissione di aria di un certo livello devono essere autorizzate, censite e analizzate. Questi servizi sono ritenuti strategici per il controllo del territorio, quindi vengono puntualmente verificati dagli organi di vigilanza. In molti altri casi vengono richiesti

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