UN ARCHITETTURA ETEROGENEA PER SERVIZI DI VIDEO BROADCASTING COOPERATIVO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UN ARCHITETTURA ETEROGENEA PER SERVIZI DI VIDEO BROADCASTING COOPERATIVO"

Transcript

1 DIVA UN ARCHITETTURA ETEROGENEA PER SERVIZI DI VIDEO BROADCASTING COOPERATIVO R. Canonico 1, G. Caretti 1, B. Fadini 1, G. Ventre 1 Negli ultimi anni, la disponibilità di nuove tecnologie ha portato allo sviluppo di una molteplicità di applicazioni multimediali di tipo distribuito. In particolare, l evoluzione del protocollo TCP/IP verso meccanismi di comunicazione di tipo multicasting ha aperto le porte all impiego sia in ambito locale che in ambito Internet di strumenti ed applicazioni per la comunicazione multimediale ed il Computing Supported Collaborative Work. Tuttavia, lo sviluppo di tali applicazioni è stato fortemente caotico ed ha mirato più al soddisfacimento di specifiche esigenze che alla progettazione di sistemi aperti con forti caratteristiche di adattatività e di interoperabilità. In questo lavoro viene presentata DiVA, una architettura software per la distribuzione di video ed audio digitali specificamente progettata per l interoperabilità con applicazioni di tele-collaborazione. Oltre a fornire una presentazione dei contributi originali di questa applicazione, saranno illustrate le capacità di DiVA di offrire meccanismi di degrado controllato della Quality of Service nella trasmissione dei media e nella sua possibilità di realizzare paradigmi di comunicazione multipeer di tipo sincronizzato. 1. INTRODUZIONE Nel 1992 i primi esperimenti sviluppati su Internet per la realizzazione di una infrastruttura di comunicazione aperta alle tecnologie multimediali e la successiva Questo lavoro è stato sviluppato parzialmente nell ambito del contratto di ricerca Cantieri Multimediali finanziato da Telecom Italia. 1 Gruppo di Ricerca sull Informatica Distribuita, Dipartimento di Informatica e Sistemistica, Università di Napoli Federico II, grid@grid.unina.it

2 diffusione di Mbone [1], il multicast backbone, hanno portato alla nascita di una miriade di applicazioni per la comunicazione multimediale basate sul protocollo IP che vanno dalla tele-collaborazione alla tele-didattica, fino al distributed gaming [2], prodotte sia nell ambito di progetti di ricerca sia come realizzazioni commerciali. Questo sviluppo, che tuttora prosegue con immutata rapidità, è stato caratterizzato da forte disomogeneità puntando principalmente alla risoluzione di specifici problemi piuttosto che allo sviluppo di una serie di prodotti integrabili o quanto meno in grado di interoperare, sempre però garantendo il raggiungimento di obiettivi minimi in termini di qualità della comunicazione e della riproduzione. Ed è appunto verso il problema dell interoperabilità a qualità garantita che a nostro avviso occorre dirigere gli sforzi della ricerca in tale settore, evidenziando i differenti ambiti all interno dei quali tale problema si presenta: codifica e rappresentazione dei dati, architetture di elaborazione e di codifica, architetture di comunicazione, applicazioni. Tuttavia, mentre per i problemi relativi alla codifica dei media la nascita di organismi di standardizzazione o di coordinamento sta favorendo lo sviluppo di specifiche soluzioni, per gli altri ambiti il discorso è ancora in una fase di maturazione e richiede pertanto per le applicazioni odierne lo sviluppo di soluzioni architetturali che tengano conto delle forte eterogeneità dell attuale panorama tecnologico e della estrema complessità delle attuali architetture di elaborazione [3]. Per meglio illustrare l incremento in complessità che l eterogeneità apporta in un sistema distribuito per la distribuzione di media isocroni quali audio e video basti considerare i problemi legati alla sola decodifica di un segnale audio su sistemi di elaborazione differenti [4]. La differente risoluzione di clock tra i sistemi porta infatti ad una costante deriva nella riproduzione di un segnale audio che in genere viene risolta con adeguati meccanismi di bufferizzazione e di riproduzione ritardata dei campioni audio presso il terminale d utente, svincolando in questo modo la fase di ricezione dalla fase di riproduzione del segnale. Tuttavia questa soluzione non è idonea per tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una forte sincronizzazione nella riproduzione su più terminali di utente. Si consideri ad esempio il caso di una aula multimediale nel quale un docente voglia sviluppare una lezione mostrando come documento di supporto un filmato. Le differenze nelle architetture hardware ed anche le possibili differenze nel carico correntemente ospitato dai differenti sistemi porterebbe ad una asincronia nella riproduzione dell audio con forte degrado nella qualità del suono percepita, a meno di ricorrere a tecniche di bufferizzazione che comunque renderebbero difficile una interazione real-time del docente con i discenti. Per valutare invece l impatto dell eterogeneità delle architetture di rete sugli aspetti legati ala sincronizzazione, si può invece considerare il caso di una sessione su una intranet sulla quale si voglia riproporre su scala geografica lo stesso modello dell aula multimediale. In questo caso, il ritardo indotto nella comunicazione dai

3 differenti possibili cammini sulla rete rende ancora più difficili se non impossibili meccanismi di sincronizzazione basati su tradizionali tecniche di bufferizzazione. In questo lavoro presenteremo gli sforzi sviluppati in questa direzione nella progettazione e nella realizzazione di DiVA, un sistema software per l accesso cooperativo e la distribuzione via reti di computer di documenti audio e video digitali sviluppato nell ambito del Progetto SMART, finanziato da Telecom Italia nell ambito dell iniziativa Cantieri Multimediali. L applicazione nasce con l obiettivo di risolvere problemi tuttora aperti nel settore dei sistemi e delle applicazioni per la distribuzione via rete di documenti multimediali. Le soluzioni adottate nel prototipo realizzato consentono infatti il raggiungimento di prestazioni e di funzionalità notevoli anche su architetture di elaborazione e di rete di costo limitato. DiVA è infatti un sistema distribuito che consente la realizzazione di un archivio video su sistemi eterogenei quali Personal Computer e Workstation Grafiche anche se dotati di differenti sistemi operativi (Windows 95/NT, Solaris, Linux). Mediante l uso di decodificatori software efficienti, un utente DiVA può ricevere documenti video su uno qualsiasi di tali sistemi senza la presenza di schede specifiche. Gli obiettivi principali di ricerca di questo progetto sono riconducibili a due differenti tematiche: quella delle architetture di elaborazione e quella dei modelli funzionali per applicazioni multimediali. Per quanto riguarda il primo problema, si è puntato alla realizzazione di una architettura che consentisse, al contrario delle soluzioni oggi esistenti, elevati livelli di scalabilità e di modularità, optando per il disegno di un sistema di tipo distribuito con possibilità di funzionamento su reti di calcolatori basati anche su architetture di elaborazione e di comunicazione di tipo eterogeneo. Ovviamente, trattandosi questa di una applicazione per la diffusione di media isocroni, tale scelta ha imposto l adozione di tecniche specifiche per l offerta di una adeguata qualità di servizio non solo a livello dei singoli componenti ma sino al livello della percezione finale da parte dell utente. A garantire l isocronia e la sincronizzazione dei flussi di informazione provvede un opportuno strato software per la Quality of Service, specificamente sviluppato e costituito da una serie di protocolli di comunicazione poggiati ovviamente su TCP/IP. DiVA è una applicazione adattativa che si configura in modo da garantire la migliore qualità di riproduzione possibile di un filmato da parte dei sistemi di utente, in funzione non solo del carico della rete ma anche delle effettive possibilità di elaborazione degli stessi sistemi di utente e dei server. L architettura dell applicazione prevede meccanismi efficienti per la trasmissione via rete e per la ripartizione e distribuzione dinamica del carico sugli archivi del sistema ed è basata sull adozione di tecnologie standard nello sviluppo del software sia applicativo che di rete.

4 Grazie all adozione di una soluzione che prevede la separazione per ogni documento del contenuto audio dal relativo flusso video, l applicazione offre forti capacità di adattatività in presenza di reti congestionate. Tuttavia questa soluzione ha richiesto l introduzione di meccanismi di sincronizzazione inter-media atti a garantire una buona qualità nella contemporaneità della riproduzione di entrambi i componenti di uno stesso documento. Essa, inoltre, ha consentito la possibilità di introdurre vari meccanismi innovativi quali la possibilità di archiviazione presso server differenti dei contenuti audio e video dei filmati o la differenziazione nella qualità della loro trasmissione. Il primo meccanismo rende possibile una più agevole distribuzione del carico tra i vari archivi di un sistema o l associazione ad uno stesso documento video di differenti documenti audio corrispondenti a differenti lingue o contenuti informativi. La seconda soluzione, invece consente, come nel caso di reti a bassa capacità di trasporto, di proteggere il flusso audio di un dato documento, e contemporaneamente, di degradare in modo controllato e differenziato il relativo flusso video, pur mantenendo una corretta sincronizzazione tra i differenti componenti. Per quanto riguarda invece i modelli funzionali, si è mirato alla realizzazione di funzionalità innovative specifiche per applicazioni di tipo collaborativo, con particolare attenzione allo sviluppo di meccanismi di comunicazione coordinata di tipo molti-a-molti. Infatti, a differenza di altre applicazioni oggi disponibili, DiVA offre all utente funzionalità specificamente sviluppate per l accesso a documenti video in ambito di Computer Supported Collaborative Work. Oltre alle tradizionali funzioni di riproduzione e diffusione di filmati sia verso utenti singoli che verso gruppi, DiVA offre la possibilità di distribuire video verso più utenti in maniera totalmente sincronizzata, in modo da consentire una fruizione coordinata step-bystep del materiale multimediale. Le funzionalità sviluppate garantiscono la sincronizzazione sia tra componenti differenti dello stesso filmato (quali ad esempio audio e video) sia tra filmati differenti. 2. L ARCHITETTURA DEL SISTEMA DIVA DiVA è un sistema distribuito mediante il quale è possibile la fruizione di documenti multimediali da parte di più utenti, con caratteristiche di sincronizzazione sia tra i diversi flussi che vengono riprodotti ad una stessa postazione, sia tra i flussi che vengono riprodotti su postazioni differenti. I documenti disponibili sono fisicamente immagazzinati nelle memorie di massa di un pool di macchine server, collegati attraverso una normale rete TCP/IP alle stazioni di lavoro (client) da cui gli utenti possono accedere al servizio. Una rappresentazione estremamente semplificata dell architettura software del sistema DiVA comprende un processo residente sulla macchina dove è presente

5 fisicamente il documento (Archive Server: AS) ed un processo residente sulla stazione dove deve essere riprodotto (Multimedia Client: MC). Il primo provvede alla lettura del file dalla memoria di massa e alla sua trasmissione, mentre il secondo ha il compito di ricevere e riprodurre i dati sulla macchina dell utente, man mano che questi arrivano. Alla funzionalità di trasmissione e ricezione va aggiunta, poi, l attivazione on Demand. Questo vuol dire che il Multimedia Client deve dare all utente la possibilità di controllo della riproduzione del media continuo, simile a quella che possiede una persona quando ascolta un disco con il proprio CD-Player o guarda un film con un videoregistratore domestico. Il MC, in pratica, deve offrire capacità di riproduzione, avanzamento e riavvolgimento veloce, moviola in entrambe le direzioni, sospensione e riattivazione della trasmissione. DiVA mette a disposizione dell utente tutte queste funzioni con una console di comando semplice ed intuitiva, mostrata in figura 1. Figura 1. Consolle di comando di DiVA Per essere considerato un sistema VoD realmente distribuito, un Video Server deve però avere anche la capacità di gestire più AS contemporaneamente, ognuno dei quali responsabile della trasmissione dei documenti multimediali memorizzati sui propri supporti fisici. Una situazione di questo genere, in un ambiente distribuito su scala geografica, sembrerebbe richiedere che i vari utenti debbano conoscere la dislocazione fisica dei media continui sui vari AS, per poterne usufruire, dovendo collegarsi di volta in volta con una macchina specifica per poter vedere e/o ascoltare il documento di loro interesse. Per ovviare a questo problema, è necessario che gli utenti vedano la molteplicità degli AS come un unico grande Archive Server logico che contenga tutto il materiale audiovisivo disponibile e che funzioni da punto di accesso centralizzato al sistema, in grado di ricevere le richieste da tutti i Client e smistarle agli appropriati Archive Server fisici. In DiVA

6 ciò è reso possibile dall introduzione di un ulteriore processo - che chiameremo Access Manager Server (AMS) - al quale i vari Client si connettono per ricevere tutte le informazioni necessarie per il reperimento dei documenti. In pratica, quando un utente vuole vedere un film, attiva semplicemente il MC sul proprio computer, in modo che quest ultimo, collegandosi automaticamente all AMS, riceva le informazioni aggiornate sulla dislocazione fisica dei documenti disponibili, verifichi che la richiesta dell utente possa essere soddisfatta almeno da un AS e attivi la comunicazione con quest ultimo. La situazione ora descritta è rappresentata in figura 2, nella quale è possibile distinguere l Archive Server logico distribuito su quattro workstation, delle quali tre fungono da AS fisici ed una funziona da AMS, mentre nella parte alta della stessa figura troviamo due MC. Figura 2. Architettura logica di DiVA Nella parte destra della figura, infine, sono presenti altri tre host sui quali sono attivi altrettanti processi la cui unica funzione è quella di riprodurre passivamente un media selezionato da uno dei due MC attivi. Essi costituiscono l ultimo componente del nostro sistema multimediale e servono, come appena detto, a permettere ad un utente di attivare remotamente una sessione audio/video su un altra stazione. La loro funzione è dunque prettamente quella di servire un MC per svolgere determinate funzioni e pertanto sono stati denominati Slave Player

7 Server o più semplicemente Slave Player (SP). Ricapitolando, le componenti responsabili per lo svolgimento delle diverse attività che compongono DiVA sono: - uno o più Archive Server responsabili dell accesso fisico ai media presenti sulle singole macchine archivio (quali, ad esempio, file audio e video); - un Access Manager Server, amministratore globale del sistema, le cui funzioni sono quelle di gestire: 1. l archivio dei media e la sua coerenza (DBMS), 2. gli accessi degli utenti e la sicurezza (Access Manager), 3. l allocazione delle risorse agli utenti in modo da bilanciare il più possibile il carico della rete (Resource Manager); - uno o più Multimedia Client per permettere agli utente di interagire con l AMS; - uno o più Slave Player Server responsabili della riproduzione vera e propria dei documenti multimediali. Nei paragrafi che seguono si descriveranno con maggior dettaglio tutte le funzionalità di DiVA e le modalità con cui esse sono state implementate. 3. I MODELLI FUNZIONALI DI DIVA Come già accennato in precedenza, diverse applicazioni sono state proposte per offrire servizi di accesso remoto ad archivi video ed audio. In generale obiettivo di tali applicazioni è stato, dal punto di vista dell offerta di funzionalità, quello di consentire il controllo remoto di un VCR virtuale. Gli obiettivi in questa direzione di DiVA sono stati più ambiziosi, ed in particolare hanno mirato alla realizzazione di funzionalità innovative specifiche per applicazioni di tipo collaborativo, con particolare attenzione allo sviluppo di meccanismi di comunicazione coordinata di tipo multipeer. Infatti, a differenza di altre applicazioni oggi disponibili, DiVA offre all utente funzionalità specificamente sviluppate per l accesso a documenti video in ambito di Computer Supported Collaborative Work. Oltre alle tradizionali funzioni di riproduzione e diffusione di filmati sia verso utenti singoli che verso gruppi, DiVA offre la possibilità di distribuire video verso più utenti in maniera totalmente sincronizzata, in modo da consentire una fruizione coordinata step-bystep del materiale multimediale SESSIONE DIRETTA La modalità di riproduzione in sessione diretta è la più semplice che si possa immaginare: un Multimedia Client si connette con l AMS per avere l accesso alla lista dei documenti disponibili, contatta poi gli appropriati Archive Server e li istruisce per poter riprodurre un media continuo. I processi coinvolti sono:

8 l Archive Server sul quale è memorizzato il file, lo Slave Player associato al Multimedia Client che ha richiesto la riproduzione del documento e la consolle di comando attivata dal MC 2. Si osservi che, qualora il media continuo sia costituito da un flusso video e un flusso audio correlati, i relativi file possono essere memorizzati su due AS differenti allo scopo di facilitare la distribuzione del database e permettere la riproduzione del solo audio o del solo video. In tal caso i processi di trasmissione coinvolti sono due, uno relativo alla parte video e l altro relativo alla parte audio. Figura 3. Processi coinvolti in una sessione audio/video diretta La consolle di comando mantiene costantemente una connessione di controllo con l Archive Server basata sul protocollo end-to-end TCP (qualora il documento sia costituito da due differenti file, uno audio e l altro video, le connessioni TCP saranno due). L Archive Server a sua volta, ha due connessioni con lo Slave Player, una TCP di attivazione, controllo e feedback dello stato di quest ultimo e l altra C- UDP - un estensione del protocollo end-to-end UDP dedicata ai flussi di dati multimediali - per la trasmissione del media continuo TRASFERIMENTO DELLA SESSIONE DIRETTA (FORWARD) Questa funzione permette di lanciare remotamente una sessione multimediale diretta. L utente del Multimedia Client stabilisce una comunicazione tra gli Archive Server contenti il media continuo in oggetto e un utente che si trova su una 2 Si assume qui che il problema di reperire su quale AS il clip sia fisicamente presente sia già stato superato quando l utente ha attivato il MC e si è connesso con l AMS.

9 macchina diversa da quella sulla quale il MC è attivo. Si osservi che su quest ultima stazione deve essere necessariamente attivo un processo Slave Player in grado di ricevere ed eseguire i comandi impartiti dal MC remoto. Una volta che il MC ha ordinato allo SP di stabilire la sessione, la comunicazione tra questi due viene chiusa e il controllo del media passa completamente nelle mani dell utente dell altra macchina ricadendo nella situazione descritta nel precedente paragrafo: ancora una volta tra la consolle e gli AS esiste una connessione TCP, mentre tra il player responsabile della riproduzione del filmato e gli archivi esiste una connessione TCP di controllo e sincronizzazione ed una C-UDP di riproduzione. Questa funzione è molto utile sia per comandare a distanza un host remoto, sia per permettere la visualizzazione di un filmato ad un utente al quale però non si vuole dare la facoltà di accedere al database dei documenti CONTROLLO REMOTO DI UNA SESSIONE DIRETTA (REDIRECT) Questo comando è simile a quello descritto nel paragrafo precedente ma presenta, rispetto ad esso, una differenza sostanziale: come nel caso menzionato, anche con questa funzione viene lanciata una sessione audio/video remota, ma questa volta il controllo sul media (consolle) resta locale. L utente remoto può esclusivamente vedere il filmato senza avere alcun controllo su di esso se non la possibilità di interromperlo definitivamente o variare l intensità del volume del suono. Le connessioni presenti tra i vari processi sono identiche a quelle del caso precedente, nonostante la consolle di controllo risieda su un host diverso sia da quello dove è attivo il player, sia da quello dove si trova l AS. Una situazione di questo tipo potrebbe avere come conseguenza il fatto che la risposta ad un comando impartito dalla consolle si abbia con un certo ritardo funzione del traffico in quel momento presente sulle connessioni di controllo. È da sottolineare, però, che il meccanismo di sincronizzazione che caratterizza DiVA garantisce che all eventuale comando impartito dalla consolle conseguano sempre gli effetti desiderati: se l utente della consolle ferma un filmato ad un istante preciso e il comando giunge all AS con diversi secondi di ritardo, quest ultimo provvederà a risincronizzarsi con l istante specificato ritrasmettendo il frame ad esso associato. In questo modo si garantisce che il fruitore del filmato veda proprio il frame sul quale l utente della consolle di comando intendeva soffermarsi SESSIONE MULTIPLA SINCRONIZZATA (PLAY ON GROUP) La modalità di riproduzione multipla è la più interessante tra quelle disponibili in DiVA. Essa permette di attivare una sessione multimediale sincronizzata tra un utente specifico - avente il compito di controllare la trasmissione - e un numero variabile di utenti remoti che ricevono contemporaneamente il documento trasmesso. Chiaramente orientata alla didattica, questa funzione è il cardine di tutto

10 il nostro sistema multimediale ed è quella che ha presentato maggiori problemi in fase di progettazione e realizzazione. In questa architettura l AS crea le connessioni con ogni singolo SP; ciò comporta molti vantaggi in termini di controllo, sincronizzazione, traffico e ottimizzazione generale dell applicazione: poiché è l AS che prende l iniziativa della comunicazione, esso può creare un unico oggetto di lettura del file dalla memoria di massa e semplicemente duplicarne il flusso verso i vari SP; inoltre esso può sincronizzare con maggiore facilità tutti gli SP dato che è lui che decide quando e a chi trasmettere un frame e/o l audio ad esso associato. Con la decisione di dare un ruolo centrale all AS rispetto agli SP, anche la riduzione del traffico di controllo utente è evidente: n connessioni dagli SP verso l AS comportano l invio di altrettanti comandi di stop, play, pause ad ogni SP, mentre con la configurazione corrente è necessario un unico comando di questo tipo dalla consolle all AS (o al più due se gli AS dell audio e del video sono distinti) per avere in contemporanea lo stesso comportamento su tutti gli SP. Figura 4. Trasmissione multipla sincronizzata Infine con l impiego dell AS come processo attivo nella comunicazione con gli SP, si possono applicare delle politiche differenti di controllo del carico dei dati trasmessi sui singoli link, in funzione della prestazioni dei singoli SP. L AS può, ad esempio, trasmettere 30 frame al secondo verso le stazioni in grado di elaborarli e che godano di connessioni con banda sufficientemente ampia, e inviarne 10 al secondo (dunque 1 ogni 3 per rimanere sincronizzati con le stazioni migliori) verso le macchine meno potenti o con link molto trafficati.

11 A conclusione del paragrafo è interessante osservare come la modalità di riproduzione multipla è la generalizzazione di tutte le modalità di riproduzione finora descritte: la sessione diretta può essere vista come una trasmissione multipla nella quale esiste un unico utente che controlla e guarda il film, la modalità forward non è altro che il trasferimento di una sessione diretta, mentre quella in redirect è una multipla con n uguale a MECCANISMI PER LA QUALITÀ DI SERVIZIO IN DIVA I servizi offerti da DiVA si basano sulla trasmissione di documenti multimediali da un server distribuito ad uno o più client. Questo trasferimento di informazioni è effettuato mediante tecniche di streaming, ovvero mediante la trasmissione sequenziale di piccole unità di dati e la ricostruzione del contenuto informativo originario presso l applicazione client. Tuttavia affinché il flusso delle informazioni sia significativo ed utile per l'utente, occorre che siano rispettati dei vincoli ben precisi, esprimibili mediante intervalli di accettabilità per una serie di parametri della comunicazione. Alcuni di questi parametri sono: - la quantità media di informazioni trasferite nell'unità di tempo (throughput); - il ritardo massimo dei dati nell'attraversamento della rete (latency); - lo scostamento massimo del ritardo dal suo valore nominale (jitter); - lo scostamento massimo nel tempo logico di riproduzione di più flussi di dati correlati (synchronization). Tali parametri complessivamente definiscono ciò che viene denominata la Qualità del Servizio di comunicazione (in letteratura, Quality of Service o QoS). Le applicazioni di comunicazione multimediale distribuita su reti di computer, come DiVA, possono beneficiare di appositi meccanismi che garantiscano la Qualità del Servizio di comunicazione nella rete. Purtroppo, nelle reti di calcolatori attuali basate su tecniche di commutazione di pacchetto e su protocolli di comunicazione che non prevedono la possibilità di riservare risorse nella rete per una specifica connessione, alcuni dei parametri che definiscono la Qualità del Servizio sfuggono al controllo dell applicazione. La peculiarità di DiVA consiste nell aver individuato nella sincronizzazione un parametro ritenuto particolarmente significativo per la Qualità del Servizio percepita dagli utenti [5]: DiVA fornisce un efficiente soluzione software implementata interamente nell applicazione per il controllo della corretta riproduzione temporale di flussi multimediali correlati, anche su macchine client distinte. Questo requisito essenziale per una serie di campi applicativi, quali la tele-didattica e la tele-collaborazione. Riguardo agli altri parametri della comunicazione, altre applicazioni oggi in uso su Internet adottano soluzioni basate sulla bufferizzazione dei dati presso il client,

12 ovvero sull introduzione di un ritardo aggiuntivo nella riproduzione dei flussi, allo scopo di compensare la variabilità dei ritardi introdotti dalla rete. In tali applicazioni, periodi prolungati di riduzione del throughput di comunicazione, al di sotto del valore nominale richiesto per la trasmissione dei media, danno luogo a pause nella riproduzione del flusso informativo (in gergo tecnico, hiccups). In DiVA, invece, la trasmissione dei dati multimediali si basa su una strategia di discriminazione semantica dei dati, che si concretizza in due aspetti: - la trasmissione separata di flussi a diverso contenuto informativo (es. audio e video); - la trasmissione per livelli di raffinamento successivi dei campioni che costituiscono un dato flusso informativo, realizzata nel protocollo di trasporto Cyclic-UDP con cui vengono trasmessi i dati multimediali. Quest ultimo aspetto, in particolare, permette una regolazione continua della velocità di trasmissione dei dati in funzione della banda disponibile sulla rete che collega il client al server. Il primo punto, invece, consente una protezione di flussi a contenuto informativo maggiore (ad esempio, l audio) rispetto agli altri flussi che costituiscono il documento. Nei paragrafi che seguono sono descritti i meccanismi adottati per la sincronizzazione e lo streaming dei dati multimediali in DiVA I MECCANISMI DI SINCRONIZZAZIONE La trasmissione dei dati multimediali in DiVA si basa sui meccanismi di streaming messi a disposizione dalla libreria Continuous Media Toolkit (CMT), sviluppata dal Berkeley Multimedia Research Group (BMRC) dell Università della California a Berkeley [6]. Tale libreria mette a disposizione del programmatore un insieme di oggetti per la trasmissione, la decodifica e la visualizzazione di dati multimediali codificati in diversi formati. Tali oggetti sono utilizzabili da script Tcl/Tk [7], [8] mediante un estensione del linguaggio di scripting.

13 Figura 5. Trasmissione multipla sincronizzata La figura 5 illustra un possibile impiego degli oggetti CMT per realizzare una catena distribuita di trasmissione e riproduzione di un documento multimediale in formato MPEG video, memorizzato su un server remoto. In essa si notano l oggetto mpegsegment, responsabile della lettura del documento dal disco; gli oggetti pktsource e pktdest, responsabili del trasferimento dei dati da una macchina all altra attraverso la rete utilizzando connessioni C-UDP; e l oggetto mpegplay, responsabile della decodifica e visualizzazione dei fotogrammi sul video. Nella stessa figura sono presenti altri due oggetti, denominati Logical Time System (LTS), il cui compito è essenzialmente quello di sincronizzare tutte le azioni di trasferimento delle informazioni da un oggetto all altro. Un media continuo, infatti, ha una caratteristica temporale che non è presente in media tradizionali come testo e immagini statiche: le informazioni che esso contiene sono significative solo se utilizzate in determinati istanti. Il CMT è dotato, allo scopo, di un astrazione del tempo chiamata Logical Time System, il cui compito è semplicemente quello di creare una corrispondenza tra il tempo logico del media e il tempo reale di sistema. In un LTS ci sono tre componenti fondamentali: velocità, logical-time e offset. La corrispondenza tra tempo logico e tempo reale è dato dalla seguente relazione: logical-time = velocità * system-time + offset Il logical-time indica l istante virtuale corrente, ovvero l istante corrente nel riferimento temporale del filmato, mentre la velocità indica quanto velocemente il logical-time si muove. La velocità, in pratica, è il rapporto tra i secondi LTS trascorsi ed i secondi reali trascorsi; dunque una velocità di 1.0 significa che un secondo LTS corrisponde ad un secondo reale, mentre una velocità di 2.0

14 significa che due secondi LTS corrispondono ad un secondo reale (in altre parole, il media va ad una velocità doppia della reale). Gran parte degli oggetti CMT, come mpegsegment e mpegplay, hanno bisogno di un LTS per funzionare. Essi usano l orologio per schedulare eventi come la lettura dei dati, la loro decodifica e, ovviamente, la loro visualizzazione. Oggetti LTS possono anche essere dipendenti da un altro, nel senso che possono essere sincronizzati tra loro. In particolare, nell esempio di figura 1, l oggetto LTS presente nel server è asservito (LTS slave) all oggetto LTS master implementato nel client. Pertanto, se viene incrementata la velocità dell LTS master, l LTS slave incrementerà anch esso della stessa quantità la velocità, con il risultato di cambiare il comportamento della catena di riproduzione nel seguente modo: 1. l'oggetto mpegsegment inizierà a mandare dati alla nuova velocità, 2. gli oggetti pktsource e pktdest cominceranno a trasmettere e ricevere dati alla nuova velocità e 3. l'oggetto mpegplay mostrerà (o cercherà di mostrare) fotogrammi alla velocità richiesta. La sincronizzazione tra i differenti LTS distribuiti nei vari processi, avviene secondo un meccanismo di chiamate a procedure remote (RPC), con le quali gli orologi si scambiano informazioni sulla velocità, offset e system-time correnti di ognuno. In questo modo, asservendo gli orologi responsabili della trasmissione, ricezione e riproduzione dei differenti flussi audio e video ad un unico LTS centrale, la riproduzione finale del suono e delle immagini del documento multimediale risulterà sempre sincronizzata anche in presenza di degrado del canale di trasmissione di una delle due sorgenti. Il meccanismo delle RPC, inoltre, è stato da noi ulteriormente sfruttato per asservire ad un unico orologio centrale gli LTS di un gruppo di utenti interessati contemporaneamente allo stesso filmato. Il risultato ottenuto è stato quello di garantire non solo la sincronizzazione tra l audio e il video di ognuno, ma anche la sincronizzazione tra il suono e le immagini riprodotte da tutti gli utenti MECCANISMI DI STREAMING Una volta compreso come tutte le operazioni in DiVA vengono cadenzate con gli LTS e come i vari LTS possono sincronizzarsi tra loro, descriviamo di seguito gli algoritmi del protocollo di comunicazione Cyclic-UDP utilizzati per la trasmissione e la ricezione dei differenti media continui. DiVA, infatti, è anche in grado di realizzare un degrado controllato della trasmissione sui singoli canali di comunicazione in funzione della congestione dei collegamenti e delle capacità delle macchine riceventi.

15 Il C-UDP [9] è un protocollo di rete senza connessione e senza garanzia studiato per ottimizzare la comunicazione con File server audio e video Esso è suddiviso in due strati, uno strato per l analisi della priorità ed uno strato per la trasmissione; il primo analizza le proprietà dei media e la loro codifica per stabilire un ordine di trasmissione dei pacchetti e il secondo li trasmette in accordo all ordine stabili dal primo. La probabilità di consegna dei pacchetti è proporzionale alla loro priorità. Per spedire un flusso di dati, molti Video server usano un protocollo best-effort come l UDP che non fa alcuna distinzione tra i pacchetti da trasmettere o eliminare in situazioni di alto traffico e overflow di buffer. Questo comportamento può pregiudicare sensibilmente la qualità del media trasmesso in quanto la perdita di alcuni pacchetti anziché di altri può avere effetti drammatici in funzione della codifica impiegata per il media stesso. Nell MPEG, per esempio, alcuni frame sono codificati indipendentemente dagli altri, mentre altri sono codificati come differenze da quelli che vengono chiamati frame indipendenti di riferimento. Se un frame di riferimento si perde, tutti i frame dipendenti non possono essere decodificati anche se ricevuti correttamente. Questo problema può essere risolto stabilendo una priorità dei datagram e usando queste informazioni prima di decidere quale pacchetto trasmettere. Tornando all esempio dell MPEG, si può assegnare una priorità maggiore ai frame di riferimento rispetto a quella assegnata ai frame dipendenti. Analizziamo adesso i tre algoritmi di priorità, uno per l MPEG video, uno per il Motion-JPEG video e l ultimo per l audio non compresso, impiegati dal C-UDP per realizzare una politica di degrado controllato dei flussi informativi multimediali M-PEG VIDEO Facendo riferimento sempre alla figura 5, la catena di oggetti dal lato server è responsabile dell invio dei fotogrammi al client. Il server apre il file in input, alloca le strutture dati necessarie per la lettura e il trasferimento del flusso di dati e collega tramite una connessione TCP di controllo l LTS locale (slave) all LTS corrispondente dalla parte del client (master). Allo scopo di inviare un fotogramma, la catena di trasmissione esegue i seguenti passi: 1. Decide quale fotogramma inviare nel seguente modo: l LTS fa corrispondere al tempo logico del filmato il tempo reale più un piccolo ritardo di pre-fetch, e poiché ad ogni fotogramma è associato un istante logico t i, dal tempo logico calcolato è possibile evincere quale fotogramma inviare.

16 2. Una volta deciso quale fotogramma inviare secondo il metodo del punto precedente, la catena di trasmissione controlla i riferimenti al fotogramma selezionato per l invio nel seguente modo: la catena di trasmissione ha una cache con gli ultimi due fotogrammi I e/o P mandati al client. Se il frame da inviare dipende da uno o più frame non presenti nella cache, spedisce prima i fotogrammi da cui dipende, aggiornando la cache, e poi quello originariamente considerato. Poiché le dipendenze tra i frame sono computate in precedenza, questi controlli sono molto rapidi. 3. Calcola l intervallo in cui il fotogramma deve essere mostrato a video [t i t i + d i ] nel seguente modo: l istante iniziale è calcolato come funzione del numero del fotogramma, mentre l istante finale dipende dal tipo di fotogramma che si sta considerando. Per fotogrammi B, l istante finale è semplicemente l istante iniziale più un venticinquesimo di secondo. Per i fotogrammi I e P, l istante finale è uguale all istante iniziale del prossimo fotogramma di tipo I. Poiché tutti i frame P e B dipenderanno dal frame I o P in questione, il server, considera il fotogramma valido fino al prossimo I. Questo algoritmo ha il pregio di dare maggiore priorità ai fotogrammi I rispetto ai P ed ai fotogrammi P rispetto ai B, infatti, poiché la catena di trasmissione conserva le informazioni sugli ultimi due fotogrammi I e/o P inviati, non invierà mai un frame non decodificabile almeno fino a quando non avrà trasmesso i relativi fotogrammi I e P di riferimento. Dall altro lato, il client ha il compito di ricevere, decodificare e visualizzare i frame inviati dal server attraverso la rete. Qualora lo schermo di visualizzazione prevede la gestione di colori a soli 8 bit, il modulo client utilizza un algoritmo di dithering per portare i fotogrammi da 24 bit colore a 8 bit colore prima di essere mostrati sullo schermo. Il costo computazionale del dithering è considerato come parte integrante del processo di decodifica dei fotogrammi e, dato che è un processo molto oneroso in termini di CPU, la catena di ricezione deve decidere se è in grado di decodificare in tempo utile un fotogramma ricevuto correttamente e quindi mostrarlo prima della sua istante di fine (t i + d i ). Se ciò non è possibile, lo scarta [10]. Per permettere agli altri oggetti della catena client di lavorare correttamente (ad esempio gli oggetto per la lettura dei dati in arrivo dalla rete, etc.), la decodifica del fotogramma viene fatta una parte per volta, per poi inserirsi alla fine della coda degli eventi. Ogni volta che l evento decodifica si verifica, il sistema aggiorna delle variabili interne contenenti una media pesata del numero di macroblocchi (parti di fotogramma) per secondo che è in grado di decodificare e utilizza questo valore per stimare il tempo necessario per decodificare l intero frame. Quando un fotogramma è ricevuto dal client, viene inserito nella coda dei frame arrivati e la decisione di quale fotogramma decodificare viene presa con il seguente

17 algoritmo: 1. Se un frame dipende da un altro che non è stato ancora decodificato, è scartato e si passa al successivo della coda. Questo passo permette ai fotogrammi di essere ricevuti in un ordine differente da quello fisico. 2. Se il logical-time corrente è già oltre l istante finale di visualizzazione del fotogramma, questo è eliminato. 3. Se il logical-time corrente più il tempo stimato per la decodifica è minore dell istante finale di visualizzazione del fotogramma, questo è selezionato per essere decodificato. 4. Se il logical-time corrente più il tempo stimato per decodificare il fotogramma è non minore dell istante di fine fotogramma ed un altro fotogramma esiste nella coda, si passa al successivo. 5. se il logical-time corrente più il tempo stimato per la decodifica è non minore dell istante di visualizzazione finale del fotogramma e non ci sono altri fotogrammi in attesa nella coda, questo è selezionato per la decodifica. 6. Se il logical-time corrente più il tempo stimato per decodificare il fotogramma è non minore dell istante di fine fotogramma, il fotogramma è di tipo B, ed il prossimo fotogramma nella coda è di tipo P o di tipo I, il fotogramma è eliminato ed il successivo fotogramma è selezionato per essere decodificato. 7. In modo analogo, se il fotogramma corrente non ha un istante di fine, il fotogramma è di tipo P ed il fotogramma successivo è di tipo I, il primo fotogramma è eliminato ed il successivo fotogramma è selezionato per la decodifica. 8. Nel momento in cui un fotogramma inizia ad essere decodificato, questo continua fino al suo completamento, ed il fotogramma è mostrato senza interessarsi se l istante finale del fotogramma è già passato. Il successo di questa politica dipende principalmente dalla capacità di stimare il tempo richiesto per la decodifica del fotogramma prima che inizi: sebbene l output del fotogramma potrebbe essere fuori sincronizzazione rispetto al logical-time, questa politica evita di usare la CPU per decodificare fotogrammi che non verranno mai mostrati MJPEG VIDEO Nell MJPEG video, ogni frame è compresso indipendentemente usando la compressione JPEG. L algoritmo di priorità qui trattato tenta di minimizzare le possibilità di perdere una sequenza di frame consecutivi utilizzando l algoritmo di ordine binario inverso (IBO): l ordine binario inverso di una sequenza di media

18 units è ottenuto numerando sequenzialmente le unità a partire da zero (frame number) e ordinandole usando come chiave l inverso della rappresentazione binaria del frame number. Per chiarire il concetto supponiamo di voler trasmettere 15 fotogrammi consecutivi numerati sequenzialmente da 0 a 14 e che, per semplicità, ogni pacchetto contenga un frame. La loro sequenza IBO è la seguente: {0, 8, 4, 12, 2, 10, 6, 14, 1, 9, 5, 13, 3, 11, 7} Il protocollo Cyclic-UDP garantisce una probabilità più alta di corretta trasmissione per i primi frame della sequenza. In questo modo, in caso di congestione della rete, solo una parte dei fotogrammi, diciamo la prima metà, verranno correttamente ricevuti dal client. Il risultato di questa tecnica è che, nonostante la sensibile perdita di frame, la visione del filmato risulterà comunque uniforme, in quanto osservando attentamente le sequenza ricevuta, si noterà che i fotogrammi correttamente consegnati (mostrati in grassetto) formano una sequenza mancante dei soli frame dispari. Utilizzando l IBO, dunque, l utente percepirà l effetto della perdita dei dati come un semplice abbassamento del frame rate AUDIO NON COMPRESSO I flussi audio non compressi sono costituiti da un insieme di campioni presi ad intervalli regolari. La frequenza di campionamento varia da 8 khz, per una qualità audio telefonica, a 44 KHz per qualità CD. Poiché i singoli campioni sono piccoli - tipicamente 1 o 2 byte - molti campioni vengono raggruppati e trasmessi in un unico datagramma. L algoritmo previsto dal C-UDP, per prima cosa decima il segnale audio (subsampling) in diversi pacchetti da trasmettere indipendentemente. Il ricevitore ricostruisce un approssimazione del segnale originale usando i pacchetti che gli arrivano e interpolando quelli mancanti. Ancora una volta alle diverse unità da trasmettere viene assegnata una priorità IBO per rendere l interpolazione la più accurata possibile. Per esempio, un unità contenente un secondo di audio campionato a 16 KHz è diviso in 4 pacchetti da 4000 campioni l uno. Il primo pacchetto conterrà tutti i campioni con numero pari a 4i con i ε [0, 3339] (campioni numerati in nero in figura 21), il secondo i campioni 4i+2 (in verde in figura), il terzo i campioni 4i+1 (in rosso in figura) e così via fino all ultimo pacchetto; in questo modo se viene

19 ricevuto solo un pacchetto, sarà riprodotto un audio di bassa qualità a 4 KHz; se i pacchetti sono due, si può avere un segnale di 8 KHz. L effetto della perdita dei datagram si manifesta, dunque, in una riduzione della qualità del segnale e non nella perdita di interi periodi del segnale stesso. 5. CONCLUSIONI Nel vasto novero della applicazioni multimediali distribuite proposte sia in ambito scientifico che in ambito commerciale, noi riteniamo che DiVA introduca alcuni contributi innovativi relativamente a problematiche di interesse nel settore dei sistemi distribuiti multimediali. Dal punto di vista architetturale, DiVA cerca di sfruttare le inerenti possibilità di una architettura distribuita in termini di modularità e scalabilità, limitando per quanto possibile i problemi legati al coordinamento delle attività delle differenti componenti del sistema. Dal punto di vista, invece, delle metodologie per la trasmissione a qualità garantita di dati isocroni quali audio e video, l approccio seguito nel nostro progetto è stato fortemente orientato a realizzare meccanismi di comunicazione in grado di proteggere il contenuto informativo dei media trasmessi con una politica di differenziazione e di degrado controllato. Ovviamente, ciò ha richiesto la realizzazione di meccanismi di sincronizzazione tra flussi differenti, in grado di offrire comunque una adeguata qualità nella riproduzione simultanea di più media quali ad esempio i contenuti audio e video di uno stesso filmato. Infine, per quanto riguarda le funzionalità disponibili, DiVA ha cercato di rendere l impiego di un archivio di documenti video ed audio un utile supporto ad attività di collaborazione remota quali la tele-didattica ed il CSCW. Per fare questo, a fianco delle tradizionali funzioni per il controllo della riproduzione in un VCR, sono state introdotte funzioni specifiche per l accesso e la distribuzione coordinata e sincronizzata di un documento multimediale verso più utenti distinti. 6. BIBLIOGRAFIA 1. H. Eriksson, MBone: The Multicast Backbone, Communications of ACM, August V. Kumar Real-time multimedia broadcasts with Internet Multicast BackBone, Microsoft Interactive Developer, February D. Waddington, C. Edwards, D. Hutchinson, Resource Management for Distributed Multimedia Applications, Multimedia Applications, Sevices and Techniques (ECMAST 97), Lecture Notes in Computer Sciences, Springer, Vol. 1242, May 1997.

20 4. V. Jacobson, Multimedia Conferencing over the Internet, ACM SIGCOMM 94, Tutorial, London, August R. Steinmetz, Synchronization properties in multimedia systems, IEEE Journal on Selected Areas in Communications, 8 (3), April B. C. Smith, L. A. Rowe, J. A., Konstan, and K. D. Patel, The Berkeley continuous media toolkit, In Proc. of the 4 th ACM International Multimedia Conference, Boston, November J. Ousterhout, Tcl: an embedded command language, Proc Winter Usenix Conference, J. Ousterhout, An X11 toolkit based on the tcl language, Proc Winter Usenix Conference, B.C. Smith, Cyclic-UDP: A Priority Best-Effort Protocol, Computer Science Department, Cornell University. 10. L. A. Rowe and B. C. Smith, A Continuous Media Player, Proc. 3 rd Int. Workshop on Network and OS Support for Digital Audio and Video, San Diego CA, November 1992.

MODELLO CLIENT/SERVER. Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it

MODELLO CLIENT/SERVER. Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it MODELLO CLIENT/SERVER Gianluca Daino Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Siena daino@unisi.it POSSIBILI STRUTTURE DEL SISTEMA INFORMATIVO La struttura di un sistema informativo

Dettagli

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA INTRODUZIONE È denominata Architettura di rete un insieme di livelli e protocolli. Le reti sono organizzate gerarchicamente in livelli, ciascuno dei quali interagisce

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15. Pietro Frasca. Parte II Lezione 5

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15. Pietro Frasca. Parte II Lezione 5 Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15 Parte II Lezione 5 Giovedì 19-03-2015 1 Intensità del traffico e perdita dei pacchetti La componente

Dettagli

Reti di Telecomunicazioni Mobile IP Mobile IP Internet Internet Protocol header IPv4 router host indirizzi IP, DNS URL indirizzo di rete

Reti di Telecomunicazioni Mobile IP Mobile IP Internet Internet Protocol header IPv4 router host indirizzi IP, DNS URL indirizzo di rete IP Analizziamo con sufficiente dettaglio il sistema denominato IP, usato per consentire a due computer mobili di spostarsi liberamente in altre reti pur mantenendo lo stesso indirizzo IP. In particolare,

Dettagli

2 Gli elementi del sistema di Gestione dei Flussi di Utenza

2 Gli elementi del sistema di Gestione dei Flussi di Utenza SISTEMA INFORMATIVO page 4 2 Gli elementi del sistema di Gestione dei Flussi di Utenza Il sistema è composto da vari elementi, software e hardware, quali la Gestione delle Code di attesa, la Gestione di

Dettagli

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini.

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini. Algoritmi di routing dinamici (pag.89) UdA2_L5 Nelle moderne reti si usano algoritmi dinamici, che si adattano automaticamente ai cambiamenti della rete. Questi algoritmi non sono eseguiti solo all'avvio

Dettagli

Reti di Telecomunicazione Lezione 8

Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Reti di Telecomunicazione Lezione 8 Marco Benini Corso di Laurea in Informatica marco.benini@uninsubria.it Livello di trasporto Programma della lezione relazione tra lo strato di trasporto e lo strato

Dettagli

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage Serie vol 1005/2010 L importanza di registrare le immagini video Il valore di un sistema di videosorveglianza non dipende solo dall abilità

Dettagli

Università degli Studi di Cagliari Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Elettronica SISTEMI OPERATIVI

Università degli Studi di Cagliari Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Elettronica SISTEMI OPERATIVI Università degli Studi di Cagliari Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Elettronica SISTEMI OPERATIVI SISTEMI A ORIENTAMENTO SPECIFICO I SISTEMI MULTIMEDIALI Obiettivi! Identificare le caratteristiche

Dettagli

Lo scenario: la definizione di Internet

Lo scenario: la definizione di Internet 1 Lo scenario: la definizione di Internet INTERNET E UN INSIEME DI RETI DI COMPUTER INTERCONNESSE TRA LORO SIA FISICAMENTE (LINEE DI COMUNICAZIONE) SIA LOGICAMENTE (PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE SPECIALIZZATI)

Dettagli

Dispensa di Informatica I.1

Dispensa di Informatica I.1 IL COMPUTER: CONCETTI GENERALI Il Computer (o elaboratore) è un insieme di dispositivi di diversa natura in grado di acquisire dall'esterno dati e algoritmi e produrre in uscita i risultati dell'elaborazione.

Dettagli

Il Sistema Operativo

Il Sistema Operativo Il Sistema Operativo Il Sistema Operativo Il Sistema Operativo (S.O.) è un insieme di programmi interagenti che consente agli utenti e ai programmi applicativi di utilizzare al meglio le risorse del Sistema

Dettagli

Introduzione Ai Data Bases. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San giovanni

Introduzione Ai Data Bases. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San giovanni Introduzione Ai Data Bases Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Via Leopardi 132 Sesto San giovanni I Limiti Degli Archivi E Il Loro Superamento Le tecniche di gestione delle basi di dati nascono

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

La piattaforma di lettura targhe intelligente ed innovativa in grado di offrire servizi completi e personalizzati

La piattaforma di lettura targhe intelligente ed innovativa in grado di offrire servizi completi e personalizzati La piattaforma di lettura targhe intelligente ed innovativa in grado di offrire servizi completi e personalizzati Affidabilità nel servizio precisione negli strumenti Chanda LPR Chanda LPR è una piattaforma

Dettagli

Sistema Operativo. Fondamenti di Informatica 1. Il Sistema Operativo

Sistema Operativo. Fondamenti di Informatica 1. Il Sistema Operativo Sistema Operativo Fondamenti di Informatica 1 Il Sistema Operativo Il Sistema Operativo (S.O.) è un insieme di programmi interagenti che consente agli utenti e ai programmi applicativi di utilizzare al

Dettagli

Reti di Calcolatori. Il software

Reti di Calcolatori. Il software Reti di Calcolatori Il software Lo Stack Protocollare Application: supporta le applicazioni che usano la rete; Transport: trasferimento dati tra host; Network: instradamento (routing) di datagram dalla

Dettagli

Strutturazione logica dei dati: i file

Strutturazione logica dei dati: i file Strutturazione logica dei dati: i file Informazioni più complesse possono essere composte a partire da informazioni elementari Esempio di una banca: supponiamo di voler mantenere all'interno di un computer

Dettagli

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00 Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00 NB: alcune domande hanno risposta multipla: si richiede di identificare TUTTE le risposte corrette. Cognome: Nome:

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 8 -

Informatica per la comunicazione - lezione 8 - Informatica per la comunicazione - lezione 8 - I multipli 1 KB (kilo) = 1000 B 1 MB (mega) = 1 mln B 1 GB (giga) = 1 mld B 1 TB (tera) = 1000 mld B Codifica binaria dei numeri Numerazione con base 10:

Dettagli

Comunicazione tra Computer. Protocolli. Astrazione di Sottosistema di Comunicazione. Modello di un Sottosistema di Comunicazione

Comunicazione tra Computer. Protocolli. Astrazione di Sottosistema di Comunicazione. Modello di un Sottosistema di Comunicazione I semestre 04/05 Comunicazione tra Computer Protocolli Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica 1

Dettagli

Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione.

Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione. Con il termine Sistema operativo si fa riferimento all insieme dei moduli software di un sistema di elaborazione dati dedicati alla sua gestione. Compito fondamentale di un S.O. è infatti la gestione dell

Dettagli

Reti di Telecomunicazione Lezione 6

Reti di Telecomunicazione Lezione 6 Reti di Telecomunicazione Lezione 6 Marco Benini Corso di Laurea in Informatica marco.benini@uninsubria.it Lo strato di applicazione protocolli Programma della lezione Applicazioni di rete client - server

Dettagli

Architettura di un calcolatore

Architettura di un calcolatore 2009-2010 Ingegneria Aerospaziale Prof. A. Palomba - Elementi di Informatica (E-Z) 7 Architettura di un calcolatore Lez. 7 1 Modello di Von Neumann Il termine modello di Von Neumann (o macchina di Von

Dettagli

Sistema operativo: Gestione della memoria

Sistema operativo: Gestione della memoria Dipartimento di Elettronica ed Informazione Politecnico di Milano Informatica e CAD (c.i.) - ICA Prof. Pierluigi Plebani A.A. 2008/2009 Sistema operativo: Gestione della memoria La presente dispensa e

Dettagli

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00

Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 2005, ore 15.00 Prova di Esame - Rete Internet (ing. Giovanni Neglia) Lunedì 24 Gennaio 200, ore 1.00 NB: alcune domande hanno risposta multipla: si richiede di identificare TUTTE le risposte corrette. Cognome: Nome:

Dettagli

Creare una Rete Locale Lezione n. 1

Creare una Rete Locale Lezione n. 1 Le Reti Locali Introduzione Le Reti Locali indicate anche come LAN (Local Area Network), sono il punto d appoggio su cui si fonda la collaborazione nel lavoro in qualunque realtà, sia essa un azienda,

Dettagli

Architettura del. Sintesi dei livelli di rete. Livelli di trasporto e inferiori (Livelli 1-4)

Architettura del. Sintesi dei livelli di rete. Livelli di trasporto e inferiori (Livelli 1-4) Architettura del WWW World Wide Web Sintesi dei livelli di rete Livelli di trasporto e inferiori (Livelli 1-4) - Connessione fisica - Trasmissione dei pacchetti ( IP ) - Affidabilità della comunicazione

Dettagli

3. Introduzione all'internetworking

3. Introduzione all'internetworking 3. Introduzione all'internetworking Abbiamo visto i dettagli di due reti di comunicazione: ma ce ne sono decine di tipo diverso! Occorre poter far comunicare calcolatori che si trovano su reti di tecnologia

Dettagli

Archivi e database. Prof. Michele Batocchi A.S. 2013/2014

Archivi e database. Prof. Michele Batocchi A.S. 2013/2014 Archivi e database Prof. Michele Batocchi A.S. 2013/2014 Introduzione L esigenza di archiviare (conservare documenti, immagini, ricordi, ecc.) è un attività senza tempo che è insita nell animo umano Primi

Dettagli

Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni. Reti di calcolatori 2 a lezione a.a. 2009/2010 Francesco Fontanella

Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni. Reti di calcolatori 2 a lezione a.a. 2009/2010 Francesco Fontanella Corso di Sistemi di Elaborazione delle informazioni Reti di calcolatori 2 a lezione a.a. 2009/2010 Francesco Fontanella Una definizione di Rete Una moderna rete di calcolatori può essere definita come:

Dettagli

Scheduling della CPU. Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux

Scheduling della CPU. Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux Scheduling della CPU Sistemi multiprocessori e real time Metodi di valutazione Esempi: Solaris 2 Windows 2000 Linux Sistemi multiprocessori Fin qui si sono trattati i problemi di scheduling su singola

Dettagli

Reti di calcolatori ed indirizzi IP

Reti di calcolatori ed indirizzi IP ITIS TASSINARI, 1D Reti di calcolatori ed indirizzi IP Prof. Pasquale De Michele 5 aprile 2014 1 INTRODUZIONE ALLE RETI DI CALCOLATORI Cosa è una rete di calcolatori? Il modo migliore per capire di cosa

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

Inizializzazione degli Host. BOOTP e DHCP

Inizializzazione degli Host. BOOTP e DHCP BOOTP e DHCP a.a. 2002/03 Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/~auletta/ Università degli studi di Salerno Laurea e Diploma in Informatica 1 Inizializzazione degli Host Un

Dettagli

Coordinazione Distribuita

Coordinazione Distribuita Coordinazione Distribuita Ordinamento degli eventi Mutua esclusione Atomicità Controllo della Concorrenza 21.1 Introduzione Tutte le questioni relative alla concorrenza che si incontrano in sistemi centralizzati,

Dettagli

Nelle reti di calcolatori, le porte (traduzione impropria del termine. port inglese, che in realtà significa porto) sono lo strumento

Nelle reti di calcolatori, le porte (traduzione impropria del termine. port inglese, che in realtà significa porto) sono lo strumento I protocolli del livello di applicazione Porte Nelle reti di calcolatori, le porte (traduzione impropria del termine port inglese, che in realtà significa porto) sono lo strumento utilizzato per permettere

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

I MODULI Q.A.T. PANORAMICA. La soluzione modulare di gestione del Sistema Qualità Aziendale

I MODULI Q.A.T. PANORAMICA. La soluzione modulare di gestione del Sistema Qualità Aziendale La soluzione modulare di gestione del Sistema Qualità Aziendale I MODULI Q.A.T. - Gestione clienti / fornitori - Gestione strumenti di misura - Gestione verifiche ispettive - Gestione documentazione del

Dettagli

MANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico

MANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico MANUALE MOODLE STUDENTI Accesso al Materiale Didattico 1 INDICE 1. INTRODUZIONE ALLA PIATTAFORMA MOODLE... 3 1.1. Corso Moodle... 4 2. ACCESSO ALLA PIATTAFORMA... 7 2.1. Accesso diretto alla piattaforma...

Dettagli

Hardware delle reti LAN

Hardware delle reti LAN Hardware delle reti LAN Le reti LAN utilizzano una struttura basata su cavi e concentratori che permette il trasferimento di informazioni. In un ottica di questo tipo, i computer che prendono parte allo

Dettagli

Lezione 1. Introduzione e Modellazione Concettuale

Lezione 1. Introduzione e Modellazione Concettuale Lezione 1 Introduzione e Modellazione Concettuale 1 Tipi di Database ed Applicazioni Database Numerici e Testuali Database Multimediali Geographic Information Systems (GIS) Data Warehouses Real-time and

Dettagli

Database. Si ringrazia Marco Bertini per le slides

Database. Si ringrazia Marco Bertini per le slides Database Si ringrazia Marco Bertini per le slides Obiettivo Concetti base dati e informazioni cos è un database terminologia Modelli organizzativi flat file database relazionali Principi e linee guida

Dettagli

FTP. Appunti a cura del prof. ing. Mario Catalano

FTP. Appunti a cura del prof. ing. Mario Catalano FTP Appunti a cura del prof. ing. Mario Catalano Il protocollo FTP 1/2 Attraverso il protocollo FTP (File Transfer Protocol) è possibile trasferire uno o più files di qualsiasi tipo tra due macchine Tale

Dettagli

Allegato 3 Sistema per l interscambio dei dati (SID)

Allegato 3 Sistema per l interscambio dei dati (SID) Sistema per l interscambio dei dati (SID) Specifiche dell infrastruttura per la trasmissione delle Comunicazioni previste dall art. 11 comma 2 del decreto legge 6 dicembre 2011 n.201 Sommario Introduzione...

Dettagli

WorkFLow (Gestione del flusso pratiche)

WorkFLow (Gestione del flusso pratiche) WorkFLow (Gestione del flusso pratiche) Il workflow è l'automazione di una parte o dell'intero processo aziendale dove documenti, informazioni e compiti vengono passati da un partecipante ad un altro al

Dettagli

InitZero s.r.l. Via P. Calamandrei, 24-52100 Arezzo email: info@initzero.it

InitZero s.r.l. Via P. Calamandrei, 24-52100 Arezzo email: info@initzero.it izticket Il programma izticket permette la gestione delle chiamate di intervento tecnico. E un applicazione web, basata su un potente application server java, testata con i più diffusi browser (quali Firefox,

Dettagli

SDD System design document

SDD System design document UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA INFORMATICA TESINA DI INGEGNERIA DEL SOFTWARE Progetto DocS (Documents Sharing) http://www.magsoft.it/progettodocs

Dettagli

Un sistema operativo è un insieme di programmi che consentono ad un utente di

Un sistema operativo è un insieme di programmi che consentono ad un utente di INTRODUZIONE AI SISTEMI OPERATIVI 1 Alcune definizioni 1 Sistema dedicato: 1 Sistema batch o a lotti: 2 Sistemi time sharing: 2 Sistema multiprogrammato: 3 Processo e programma 3 Risorse: 3 Spazio degli

Dettagli

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo.

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo. Pag. 1 di 5 6FRSR analizzare problemi complessi riguardanti la gestione di un sito interattivo proponendo soluzioni adeguate e facilmente utilizzabili da una utenza poco informatizzata. 2ELHWWLYL GD UDJJLXQJHUH

Dettagli

Approccio stratificato

Approccio stratificato Approccio stratificato Il sistema operativo è suddiviso in strati (livelli), ciascuno costruito sopra quelli inferiori. Il livello più basso (strato 0) è l hardware, il più alto (strato N) è l interfaccia

Dettagli

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE Bando pubblico per lo sviluppo della rete a Banda Larga nelle aree a fallimento di mercato finalizzato al superamento

Dettagli

Calcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009

Calcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009 Calcolatori Elettronici A a.a. 2008/2009 PRESTAZIONI DEL CALCOLATORE Massimiliano Giacomin Due dimensioni Tempo di risposta (o tempo di esecuzione): il tempo totale impiegato per eseguire un task (include

Dettagli

Introduzione alle tecnologie informatiche. Strumenti mentali per il futuro

Introduzione alle tecnologie informatiche. Strumenti mentali per il futuro Introduzione alle tecnologie informatiche Strumenti mentali per il futuro Panoramica Affronteremo i seguenti argomenti. I vari tipi di computer e il loro uso Il funzionamento dei computer Il futuro delle

Dettagli

SOLUZIONE Web.Orders online

SOLUZIONE Web.Orders online SOLUZIONE Web.Orders online Gennaio 2005 1 INDICE SOLUZIONE Web.Orders online Introduzione Pag. 3 Obiettivi generali Pag. 4 Modulo di gestione sistema Pag. 5 Modulo di navigazione prodotti Pag. 7 Modulo

Dettagli

Corso di Informatica

Corso di Informatica CdLS in Odontoiatria e Protesi Dentarie Corso di Informatica Prof. Crescenzio Gallo crescenzio.gallo@unifg.it Le Reti di Computer 2 Introduzione Una rete è un complesso insieme di sistemi di elaborazione

Dettagli

C Cloud computing Cloud storage. Prof. Maurizio Naldi

C Cloud computing Cloud storage. Prof. Maurizio Naldi C Cloud computing Cloud storage Prof. Maurizio Naldi Cos è il Cloud Computing? Con cloud computing si indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente sotto forma di un servizio, di memorizzare/

Dettagli

e-dva - eni-depth Velocity Analysis

e-dva - eni-depth Velocity Analysis Lo scopo dell Analisi di Velocità di Migrazione (MVA) è quello di ottenere un modello della velocità nel sottosuolo che abbia dei tempi di riflessione compatibili con quelli osservati nei dati. Ciò significa

Dettagli

MANUALE PARCELLA FACILE PLUS INDICE

MANUALE PARCELLA FACILE PLUS INDICE MANUALE PARCELLA FACILE PLUS INDICE Gestione Archivi 2 Configurazioni iniziali 3 Anagrafiche 4 Creazione prestazioni e distinta base 7 Documenti 9 Agenda lavori 12 Statistiche 13 GESTIONE ARCHIVI Nella

Dettagli

FONDAMENTI di INFORMATICA L. Mezzalira

FONDAMENTI di INFORMATICA L. Mezzalira FONDAMENTI di INFORMATICA L. Mezzalira Possibili domande 1 --- Caratteristiche delle macchine tipiche dell informatica Componenti hardware del modello funzionale di sistema informatico Componenti software

Dettagli

Protocollo Informatico (D.p.r. 445/2000)

Protocollo Informatico (D.p.r. 445/2000) Protocollo Informatico (D.p.r. 445/2000) Ricerca veloce degli atti, archiviazione, fascicolazione ed inventario Inserimento semplice e funzionale Collegamento tra protocolli tramite la gestione dei fascicoli

Dettagli

SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO

SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE DEI TEMPI PER CENTRI DI COSTO Descrizione Nell ambito della rilevazione dei costi, Solari con l ambiente Start propone Time&Cost, una applicazione che contribuisce a fornire

Dettagli

FPf per Windows 3.1. Guida all uso

FPf per Windows 3.1. Guida all uso FPf per Windows 3.1 Guida all uso 3 Configurazione di una rete locale Versione 1.0 del 18/05/2004 Guida 03 ver 02.doc Pagina 1 Scenario di riferimento In figura è mostrata una possibile soluzione di rete

Dettagli

SIMULAZIONE PROVA SCRITTA ESAME DI STATO. PER LA DISCIPLINA di SISTEMI

SIMULAZIONE PROVA SCRITTA ESAME DI STATO. PER LA DISCIPLINA di SISTEMI SIMULAZIONE PROVA SCRITTA ESAME DI STATO PER LA DISCIPLINA di SISTEMI L assessorato al turismo di una provincia di medie dimensioni vuole informatizzare la gestione delle prenotazioni degli alberghi associati.

Dettagli

Classificazione delle applicazioni multimediali su rete

Classificazione delle applicazioni multimediali su rete Universita' di Verona Dipartimento di Informatica Classificazione delle applicazioni multimediali su rete Davide Quaglia a.a. 2006/2007 1 Sommario Architettura di riferimento Classificazione per funzionalità

Dettagli

Ti consente di ricevere velocemente tutte le informazioni inviate dal personale, in maniera assolutamente puntuale, controllata ed organizzata.

Ti consente di ricevere velocemente tutte le informazioni inviate dal personale, in maniera assolutamente puntuale, controllata ed organizzata. Sommario A cosa serve InfoWEB?... 3 Quali informazioni posso comunicare o ricevere?... 3 Cosa significa visualizzare le informazioni in maniera differenziata in base al livello dell utente?... 4 Cosa significa

Dettagli

SOMMARIO. www.trustonline.org. 1. Introduzione 3. 2. Caratteristiche generali della piattaforma 3. 2.1. Amministrazione degli utenti 5

SOMMARIO. www.trustonline.org. 1. Introduzione 3. 2. Caratteristiche generali della piattaforma 3. 2.1. Amministrazione degli utenti 5 www.trustonline.org SOMMARIO 1. Introduzione 3 2. Caratteristiche generali della piattaforma 3 2.1. Amministrazione degli utenti 5 2.2. Caricamento dei corsi 5 2.3. Publishing 6 2.4. Navigazione del corso

Dettagli

connessioni tra i singoli elementi Hanno caratteristiche diverse e sono presentati con modalità diverse Tali relazioni vengono rappresentate QUINDI

connessioni tra i singoli elementi Hanno caratteristiche diverse e sono presentati con modalità diverse Tali relazioni vengono rappresentate QUINDI Documenti su Internet LINGUAGGI DI MARKUP Internet permette (tra l altro) di accedere a documenti remoti In generale, i documenti acceduti via Internet sono multimediali, cioè che possono essere riprodotti

Dettagli

Progettaz. e sviluppo Data Base

Progettaz. e sviluppo Data Base Progettaz. e sviluppo Data Base! Introduzione ai Database! Tipologie di DB (gerarchici, reticolari, relazionali, oodb) Introduzione ai database Cos è un Database Cos e un Data Base Management System (DBMS)

Dettagli

Reti e Internet: introduzione

Reti e Internet: introduzione Facoltà di Medicina - Corso di Laurea in Logopedia Corso di Informatica III anno Prof. Crescenzio Gallo Reti e Internet: introduzione c.gallo@unifg.it Reti e Internet: argomenti Tipologie di reti Rete

Dettagli

Contenuti. Visione macroscopica Hardware Software. 1 Introduzione. 2 Rappresentazione dell informazione. 3 Architettura del calcolatore

Contenuti. Visione macroscopica Hardware Software. 1 Introduzione. 2 Rappresentazione dell informazione. 3 Architettura del calcolatore Contenuti Introduzione 1 Introduzione 2 3 4 5 71/104 Il Calcolatore Introduzione Un computer...... è una macchina in grado di 1 acquisire informazioni (input) dall esterno 2 manipolare tali informazioni

Dettagli

19. LA PROGRAMMAZIONE LATO SERVER

19. LA PROGRAMMAZIONE LATO SERVER 19. LA PROGRAMMAZIONE LATO SERVER Introduciamo uno pseudocodice lato server che chiameremo Pserv che utilizzeremo come al solito per introdurre le problematiche da affrontare, indipendentemente dagli specifici

Dettagli

uadro Soluzioni software per L archiviazione elettronica dei documenti Gestione Aziendale Fa quadrato attorno alla tua azienda

uadro Soluzioni software per L archiviazione elettronica dei documenti Gestione Aziendale Fa quadrato attorno alla tua azienda Fa quadrato attorno alla tua azienda Soluzioni software per L archiviazione elettronica dei documenti Perché scegliere Q Archiviazione Elettronica dei Documenti? Tale applicativo si pone come obbiettivo

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Software di sistema e software applicativo. I programmi che fanno funzionare il computer e quelli che gli permettono di svolgere attività specifiche

Software di sistema e software applicativo. I programmi che fanno funzionare il computer e quelli che gli permettono di svolgere attività specifiche Software di sistema e software applicativo I programmi che fanno funzionare il computer e quelli che gli permettono di svolgere attività specifiche Software soft ware soffice componente è la parte logica

Dettagli

Case History Sistema di streaming in intranet aziendale Cliente: Armani. www.ingeniumlogic.com

Case History Sistema di streaming in intranet aziendale Cliente: Armani. www.ingeniumlogic.com Case History Sistema di streaming in intranet aziendale Cliente: Armani www.ingeniumlogic.com 1 Richiesta del cliente 1.1 Intranet Il limite principale dell architettura adottata fino adesso risiede nella

Dettagli

Laboratorio di Informatica

Laboratorio di Informatica per chimica industriale e chimica applicata e ambientale LEZIONE 4 - parte II La memoria 1 La memoriaparametri di caratterizzazione Un dato dispositivo di memoria è caratterizzato da : velocità di accesso,

Dettagli

Il database management system Access

Il database management system Access Il database management system Access Corso di autoistruzione http://www.manualipc.it/manuali/ corso/manuali.php? idcap=00&idman=17&size=12&sid= INTRODUZIONE Il concetto di base di dati, database o archivio

Dettagli

SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE PRESENZE SUL WEB

SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE PRESENZE SUL WEB SOFTWARE PER LA RILEVAZIONE PRESENZE SUL WEB Descrizione Time@Web rappresenta l applicazione per la gestione delle presenze via Web. Nel contesto dell ambiente START, Solari ha destinato questa soluzione

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE PRIMA PROVA SCRITTA DEL 22 giugno 2011 SETTORE DELL INFORMAZIONE Tema n. 1 Il candidato sviluppi un analisi critica e discuta

Dettagli

Servizi Remoti. Servizi Remoti. TeamPortal Servizi Remoti

Servizi Remoti. Servizi Remoti. TeamPortal Servizi Remoti 20120300 INDICE 1. Introduzione... 3 2. Consultazione... 4 2.1 Consultazione Server Fidati... 4 2.2 Consultazione Servizi Client... 5 2.3 Consultazione Stato richieste... 5 3. Amministrazione... 6 3.1

Dettagli

Sistemi operativi e reti A.A. 2013-14. Lezione 2

Sistemi operativi e reti A.A. 2013-14. Lezione 2 Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2013-14 Pietro Frasca Lezione 2 Giovedì 10-10-2013 1 Sistemi a partizione di tempo (time-sharing) I

Dettagli

Librerie digitali. Video. Gestione di video. Caratteristiche dei video. Video. Metadati associati ai video. Metadati associati ai video

Librerie digitali. Video. Gestione di video. Caratteristiche dei video. Video. Metadati associati ai video. Metadati associati ai video Video Librerie digitali Gestione di video Ogni filmato è composto da più parti Video Audio Gestito come visto in precedenza Trascrizione del testo, identificazione di informazioni di interesse Testo Utile

Dettagli

Reti di Calcolatori. Il Livello delle Applicazioni

Reti di Calcolatori. Il Livello delle Applicazioni Reti di Calcolatori Il Livello delle Applicazioni Il DNS Gli indirizzi IP sono in formato numerico: sono difficili da ricordare; Ricordare delle stringhe di testo è sicuramente molto più semplice; Il Domain

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi Indice generale OOA Analisi Orientata agli Oggetti Introduzione Analisi Metodi d' analisi Analisi funzionale Analisi del flusso dei dati Analisi delle informazioni Analisi Orientata agli Oggetti (OOA)

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Reti di calcolatori. Lezione del 10 giugno 2004

Reti di calcolatori. Lezione del 10 giugno 2004 Reti di calcolatori Lezione del 10 giugno 2004 Internetworking I livelli 1 fisico e 2 data link si occupano della connessione di due host direttamente connessi su di una rete omogenea Non è possibile estendere

Dettagli

Il Software e Il Sistema Operativo. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli A.S. 09/10

Il Software e Il Sistema Operativo. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli A.S. 09/10 Il Software e Il Sistema Operativo Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli A.S. 09/10 Cosa Impareremo Programmi e Processi Struttura del Sistema Operativo Sviluppo di Programmi I files e la loro

Dettagli

Progettaz. e sviluppo Data Base

Progettaz. e sviluppo Data Base Progettaz. e sviluppo Data Base! Progettazione Basi Dati: Metodologie e modelli!modello Entita -Relazione Progettazione Base Dati Introduzione alla Progettazione: Il ciclo di vita di un Sist. Informativo

Dettagli

Per informazioni rivolgersi allo Studio:

Per informazioni rivolgersi allo Studio: Lo Studio, notificando direttamente via e-mail o sms l avvenuta pubblicazione di news, circolari, prontuari, scadenzari, dà la possibilità all azienda di visualizzare immediatamente ed in qualsiasi luogo,

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 8 -

Informatica per la comunicazione - lezione 8 - Informatica per la comunicazione - lezione 8 - Esercizio Convertire i seguenti numeri da base 10 a base 2: 8, 23, 144, 201. Come procedere per risolvere il problema? Bisogna ricordarsi che ogni sistema,

Dettagli

Rete di accesso / Rete di trasporto

Rete di accesso / Rete di trasporto Rete di accesso / Rete di trasporto Per un operatore i costi legati alle reti di trasporto sono principalmente costi legati all esercizio e alla manutenzione della rete ( Operation and maintenance ). In

Dettagli

Sistema operativo. Sommario. Sistema operativo...1 Browser...1. Convenzioni adottate

Sistema operativo. Sommario. Sistema operativo...1 Browser...1. Convenzioni adottate MODULO BASE Quanto segue deve essere rispettato se si vuole che le immagini presentate nei vari moduli corrispondano, con buona probabilità, a quanto apparirà nello schermo del proprio computer nel momento

Dettagli

Il SOFTWARE DI BASE (o SOFTWARE DI SISTEMA)

Il SOFTWARE DI BASE (o SOFTWARE DI SISTEMA) Il software Software Il software Il software è la sequenza di istruzioni che permettono ai computer di svolgere i loro compiti ed è quindi necessario per il funzionamento del calcolatore. Il software può

Dettagli

Configurazione dei Windows Media Services in Windows Server 2008. di Nicola Ferrini MCT MCSA MCSE MCTS MCITP

Configurazione dei Windows Media Services in Windows Server 2008. di Nicola Ferrini MCT MCSA MCSE MCTS MCITP Configurazione dei Windows Media Services in Windows Server 2008 di Nicola Ferrini MCT MCSA MCSE MCTS MCITP Introduzione Windows Media Services (WMS) è un componente software di Microsoft Windows Server

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

RETI DI COMPUTER Reti Geografiche. (Sez. 9.8)

RETI DI COMPUTER Reti Geografiche. (Sez. 9.8) RETI DI COMPUTER Reti Geografiche (Sez. 9.8) Riepilogo Reti lez precedente reti locali o LAN (Local Area Network): connette fisicamente apparecchiature su brevi distanze Una LAN è solitamente interna a

Dettagli

Introduzione. Classificazione di Flynn... 2 Macchine a pipeline... 3 Macchine vettoriali e Array Processor... 4 Macchine MIMD... 6

Introduzione. Classificazione di Flynn... 2 Macchine a pipeline... 3 Macchine vettoriali e Array Processor... 4 Macchine MIMD... 6 Appunti di Calcolatori Elettronici Esecuzione di istruzioni in parallelo Introduzione... 1 Classificazione di Flynn... 2 Macchine a pipeline... 3 Macchine vettoriali e Array Processor... 4 Macchine MIMD...

Dettagli