Casi Antitrust. Davide Arduini. Corso di Economia Industriale 2. Facoltà di Economia - Università degli Studi di Urbino
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1 Casi Antitrust Corso di Economia Industriale 2 Davide Arduini Facoltà di Economia - Università degli Studi di Urbino
2 1. Il caso Caronte e le politiche di prezzo predatorie (1) - Quando: caso trattato dall Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nel Oggetto: possibili comportamenti predatori da parte dell operatore dominante nel mercato (Caronte) dei servizi di traghettamento (stretto di Messina) a danno di un nuovo entrante (Diano) * la società Diano apre una nuova rotta, rispetto quella principale, per il traghettamento di mezzi gommati * la società Caronte risponde con l apertura di un nuovo servizio di traghettamento sulla nuova rotta applicando tariffe sottocosto e orari sovrapposti a quelli del nuovo entrante (creando seri problemi di gestione delle operazioni in porto) - Mercato rilevante: servizi di traghettamento su mezzi gommati (autoveicoli e autotreni) nello stretto di Messina - Vengono escluse le altre rotte di maggiore distanza tra 2 la Sicilia e il continente
3 1. Il caso Caronte e le politiche di prezzo predatorie (2) * AGCM individua due segmenti all interno del mercato rilevante caratterizzati da legami di differenziazione per qualità: 1) la rotta principale (quella dell operatore dominante) che per tempi di percorrenza e per facilità di accesso provenendo dalla rete autostradale, è più vantaggiosa per attraversare lo stretto 2) la nuova rotta risulta appetibile per alcuni segmenti della domanda (veicoli commerciali e pendolari) meno sensibili agli orari di partenza ma molto attenti al prezzo praticato - Quote di mercato nel periodo (in termini di fatturato): - Sulla rotta principale: Caronte (79%), Ferrovie dello Stato (17%) e Diano (4%) - Sulla nuova rotta: Diano (53%), Caronte (47%) 3
4 1. Il caso Caronte e le politiche di prezzo predatorie (3) - Condizioni di accesso al mercato: queste condizioni risultano condizionate da aspetti amministrativi (A) e infrastrutturali (B) che devono essere valutati attentamente A) gli approdi della rotta principale sono messi a disposizione in base a concessioni quadriennali (che Caronte detiene dagli anni 70); mentre quelli della nuova rotta sono regolati da concessioni mensili B) il porto (di andata) della rotta principale non consente l utilizzo contemporaneo di più di due operatori - Questa analisi dimostra la posizione dominate di Caronte sull intero mercato - Accertata l esistenza di una posizione dominante l AGCM sposta l analisi sull adozione di strategie predatorie in materia di tariffe e di orari 4
5 1. Il caso Caronte e le politiche di prezzo predatorie (4) - Verifica della presenza di una strategia predatoria: l AGCM basa questa verifica ricostruendo i costi effettivi di erogazione del servizio di traghettamento - Il modello di riferimento è quello dei costi incrementali - Il modello ipotizza che nella prima fase di una strategia predatoria l impresa dominante riduca i prezzi aumentando la produzione - I costi incrementali corrispondono ai maggiori costi che l impresa dominante dovrà sostenere in questa fase - Per verificare se la strategia predatoria ha comportato perdite o guadagni (variazione dei profitti) bisogna confrontare i costi incrementali con i maggiori ricavi ottenuti nella fase predatoria - Risultati: nei due anni considerati ( ) i ricavi 5 incrementali della nuova rotta risultano inferiori ai costi
6 1. Il caso Caronte e le politiche di prezzo predatorie (5) - Le perdite di profitti per l impresa dominante risultano nell ordine del 5-10% nel primo anno e del 25-30% nel secondo anno di eserciziol - Conclusioni: l AGCM conferma l esistenza di una strategia dominante e sanziona Caronte per un ammontare pari al 4,5% del suo fatturato 6
7 2. Il caso Seat Tele Monte Carlo (1) - Quando: caso trattato dall Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nel Oggetto: fusione tra la società acquirente Seat Pagine Gialle (Seat), operatore importante nel settore dell editoria telefonica europea (controllata da Telecom Italia -TI) e la società venditrice Cecchi Gori Communications (CGC), titolare delle concessioni per le trasmissioni televisive di TMC e TMC2 * la fusione mirava a riposizionare le due emittenti televisive su un pubblico di telespettatori giovane (età inferiore ai 35 anni) - Mercato rilevante: le due società risultano presenti su svariati segmenti di mercato rendendo complessa l individuazione del mercato rilevante - Segmenti di mercato rilevati dall AGCM: mercato dell emittenza televisiva in chiaro e della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo; mercato della TV a pagamento; mercato 7 dell accesso alle reti locali di TLC
8 2. Il caso Seat Tele Monte Carlo (2) - mercato dei servizi di accesso a Internet; mercato della raccolta pubblicitaria sugli annuari telefonici e categorici; mercato della raccolta pubblicitaria on line; nuovi mercati derivanti dalla convergenza tra i settori delle TLC e dell emittenza televisiva - Le possibili limitazioni della concorrenza vengono individuate, dall AGCM, su tre segmenti di mercato: quello dell accesso alle reti locali di TLC; quello dei contenuti e quello della pubblicità sugli annuari telefonici e on line - Il filo conduttore dei tre segmenti di mercato è lo sviluppo di nuovi servizi (caratterizzati da intensa dinamica innovativa) legati alla convergenza tra TLC, Internet e media * lo sviluppo di questi nuovi servizi richiede l esistenza di reti a banda larga capaci di trasmettere dati-informazioni-immaginidocumenti più velocemente e la disponibilità di nuovi contenuti 8 capaci di attrarre maggior pubblico
9 2. Il caso Seat Tele Monte Carlo (3) - Il pericolo, per l AGCM, era la possibile estensione della posizione dominate del gruppo TI (Telecom Italia) - La fusione comporta la presenza di TI in tutti gli stadi della nuova catena del valore creata dalla convergenza dei tre segmenti di mercato: creazione/fornitura di contenuti; fornitura dell infrastruttura necessaria per la diffusione del contenuto; fornitura della connettività; distribuzione del contenuto/servizio Reti a banda larga - TI, rappresenta oggi, l unico operatore TLC nazionale dotato di: una rete di accesso locale agli utenti finali (Unbundling Local Loop ULL); una capillare dorsale di trasporto in fibra ottica a lunga distanza (Backbone) e di alcune reti locali in fibra ottica di media - breve distanza (Backhauling) 9
10 2. Il caso Seat Tele Monte Carlo (4) - Gli altri operatori di TLC (alternativi a TI), visti gli elevati costi della posa della fibra ottica, avevano dorsali proprietarie con estensione molto limitata - Vista la necessità di reti a banda larga per veicolare nuovi servizi multimediali (tecnologicamente avanzati in quanto sempre più interattivi e pesanti) TI deteneva un vantaggio competitivo rispetto ai suoi concorrenti - La risoluzione del problema, per l AGCM, era di due tipi: A) ULL: possibilità per gli operatori TLC (alternativi a TI) di affittare la rete TLC di TI e collegarsi direttamente con gli utenti finali (senza sostenere alti costi nella posa della fibra) B) possibilità per gli operatori TLC (alternativi a TI) di dotarsi di reti proprie in fibra ottica sfruttando infrastrutture civili esistenti che permettono di abbattere i costi della posa della fibra ottica (risparmio fino al 90%) 10
11 2. Il caso Seat Tele Monte Carlo (5) Contenuti - I contenuti rappresentano una risorsa chiave e ampia del gruppo CGC - Essi derivano dai programmi delle reti TMC/TMC2 e dalla produzione e distribuzione cinematografica - L AGCM temeva che il vantaggio derivante dalla fusione nello sfruttamento dei contenuti, insieme alla posizione dominante del gruppo CGC, avrebbe dato al nuovo gruppo (post fusione) un vantaggio difficile da recuperare per i concorrenti Raccolta pubblicitaria - Altri vantaggi post fusione, possono derivare da un offerta pubblicitaria che può basarsi su diversi canali: televisivi e internet 11
12 2. Il caso Seat Tele Monte Carlo (6) - L AGCM era preoccupata che il nuovo gruppo rafforzasse il potere di mercato nella raccolta pubblicitaria (on line e annuari telefonici) attraverso una politica coordinata nei confronti dei propri inserzionisti - L analisi congiunta dei 3 segmenti di mercato porta l AGCM a ritenere che la fusione/concentrazione tra i due gruppi comporti la costituzione per TI di una posizione dominante sui mercati in via di sviluppo - TI sarà in grado di offrire un servizio integrato che va dalla fornitura delle infrastrutture TLC alla fornitura di servizi TLC avanzati e dell emittenza televisiva con una copertura territoriale e una massa critica di utenti molto più ampie di quelle dei concorrenti Imposizioni dell AGCM - l AGCM definisce 4 imposizioni, necessarie per il rilascio 12 dell autorizzazione alla fusione:
13 2. Il caso Seat Tele Monte Carlo (7) 1) TI doveva consentire agli Operatori TLC alternativi di affittare (in modalità IRU Indefeasible Right of Use Diritto Irrevocabile d Uso) la propria infrastruttura civile per la posa di cavi in fibra ottica 2) TI non poteva rinviare la consultazione delle Pagine Gialle negli spot delle reti TMC e TMC2 3) Per 3 anni TI non poteva acquistare dal gruppo CGC contenuti da veicolare su internet e garantire ai concorrenti interessati la disponibilità di questi contenuti 4) TI poteva vendere servizi televisivi interattivi solo se la stessa capacità di banda trasmissiva utilizzata fosse messa a disposizione anche dei concorrenti 13
14 3. Il caso Enel - Infostrada (1) - Quando: caso trattato dalla Commissione Europea e dall Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nel Oggetto: fusione tra la società di TLC Wind (controllata da ENEL e France Telecom) e Infostrada (società del gruppo Vodafone) - Mercato rilevante: complessa l individuazione del mercato rilevante data l appartenenza della nuova società (New Wind) ad una impresa elettrica (ENEL) presente su svariati segmenti di mercato dei servizi di pubblica utilità - La fusione comportava una valutazione molto accurata in quanto si ponevano le basi per la creazione del secondo operatore italiano di TLC, capace di fronteggiare la posizione dominante di TI 14
15 3. Il caso Enel - Infostrada (2) - La UE espresse parere positivo circa gli effetti della fusione sul mercato TLC e lasciò all AGCM l analisi degli effetti della stessa sul mercato italiano della fornitura di energia elettrica - In particolare, l AGCM fece un analisi sull assetto del comparto della generazione, della fornitura ai clienti idonei e delle offerte combinate di elettricità e TLC Generazione di elettricità - Nel 2000 ENEL aveva una quota di mercato nazionale pari al 66% - La quota pari a 19% era detenuta dagli altri produttori e municipalizzate - Il rimanete 13% della produzione era coperto da altri impianti costruiti con incentivi statali 15
16 3. Il caso Enel - Infostrada (3) Fornitura ai clienti idonei - Clienti idonei: utenti liberi di approvvigionarsi o presso il distributore locale o da un altro operatore - ENEL copriva il 50% della domanda totale (clienti di grandi dimensioni) - EDISON copriva il 20% della domanda totale (clienti medio piccoli) - la rimanente quota di mercato veniva coperta da altri 80 produttori (clienti medio piccoli) Alcune conclusioni - La quota elevata di ENEL venne interpretata dall AGCM come indicatore della sua posizione dominante - Inoltre, esistevano scarsi canali di approvvigionamento per i 16 concorrenti di ENEL
17 3. Il caso Enel - Infostrada (4) - ENEL praticava ai concorrenti prezzi di vendita dell energia più alti di quelli praticati per la sua società ENEL trade - Questo andamento rappresentava per l AGCM una strategia che poteva danneggiare lo sviluppo del processo di liberalizzazione dell energia elettrica - È evidente il forte legame tra potere di mercato di ENEL nella generazione di elettricità (rendendola una fonte insostituibile di approvvigionamento per i concorrenti) e l effetto di preclusione nel mercato della fornitura ai clienti idonei - Mercato rilevante: al fine di valutare l operazione di fusione/concentrazione, AGCM individua come mercato rilevante quello della fornitura di energia elettrica ai clienti idonei, effettivi e potenziali 17
18 3. Il caso Enel - Infostrada (5) - L AGCM affronta un altro problema legato alle strategie multiutility di ENEL - Il problema è legato ai vantaggi che poteva ottenere ENEL da un offerta congiunta di servizi diversi: elettricità, gas, acqua e telecomunicazioni - I vantaggi di questa offerta congiunta sono diversi: riduzione dei costi operativi e di personale, facilitazione nella misurazione e monitoraggio dei consumi finali, riduzione della dimensione ottima minima dei call centers, emissione di una bolletta unica, strategie di discriminazione di prezzo, vantaggio (rispetto ai concorrenti) di estendere ai nuovi servizi un marchio affermato e conosciuto - Con la fusione ENEL avrebbe potuto offrire un pacchetto di servizi elettrici e di TLC ai clienti idonei (liberi di scegliere il fornitore di elettricità) e a quelli che si prestavano a 18 diventarlo
19 3. Il caso Enel - Infostrada (6) - In questo modo ENEL: * manteneva il suo potere di mercato sui clienti elettrici nonostante la liberalizzazione del mercato * poteva sviluppare offerte congiunte a una fascia di clienti telefonici (quelli di Infostrada) che si apprestavano a passare da clienti elettrici vincolati a clienti liberi di scegliere il fornitore di elettricità * poteva sfruttare l effetto portafoglio grazie all ampia gamma di servizi offerti (multiutility) che gli permetteva di rafforzare la posizione dominante nella fornitura di elettricità ai clienti idonei - La decisione finale dell AGCM sulla fusione Wind - Infostrada è stata di obbligare ENEL a vendere alcune centrali di produzione di elettricità per indebolire la sua posizione dominante nella generazione di elettricità 19
20 3. Il caso Enel - Infostrada (7) - Nel 2002, l AGCM annulla i rimedi proposti in precedenza (dismissione di alcune centrali produttive) vista l evoluzione del mercato della fornitura e la riduzione della quota di mercato di ENEL al 30% 20
21 4. Il caso TIM - Omnitel (1) - Quando: caso trattato dall Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nel Oggetto: comportamenti collusivi (accordi) dei due operatori di telefonia mobile (TIM e Omnitel) relativi a pratiche concordate e intese nella fissazione di alcuni prezzi per i servizi di telefonia mobile * l AGCM sanziona TIM per 50 Mln. di euro e Omnitel per 23 Mln. di euro * le accuse e relative sanzioni formulate dall AGCM non verranno accolte in sede di appello - Alla fine del 1998 il mercato di telefonia mobile era così ripartito: TIM (14 milioni di utenti), Omnitel (oltre 6 milioni di utenti - La fissazione del prezzo finale viene decisa dal soggetto 21 titolare del servizio
22 4. Il caso TIM - Omnitel (2) - Il principio della titolarità delle condizioni economiche conferito al gestore che origina la chiamata era valido nella maggior parte dei Paesi Europei - La motivazione economica del principio risiedeva nel fatto che una chiamata è decisa dall utente che chiama, non da quello che riceve - Il gestore potrà influenzare le scelte dell utente attraverso la fissazione dei prezzi dei servizi offerti - Scegliendo i prezzi dei servizi utilizzati dal cliente, il gestore può sviluppare le proprie strategie commerciali e competere con i concorrenti - Inizialmente, la normativa di settore italiana, invece, decide di conferire la titolarità delle condizioni economiche agli operatori mobili 22
23 4. Il caso TIM - Omnitel (3) - Lasciando la titolarità del servizio fisso mobile ai gestori mobili, la normativa italiana assicurava a loro una rendita nella fase di decollo del mercato a svantaggio degli utenti di telefonia fissa - Dal 1998 cambia la normativa italiana, che si adegua a quella UE, conferendo la titolarità del servizio fisso mobile ai nuovi operatori di rete fissa - Sempre nel 1998 gli operatori mobili, in base all intervento dell AGCM, perdono la titolarità della tariffa fisso mobile verso l operatore dominante TI - Questi ultimi interventi nella regolamentazione del settore hanno spinto TIM e Omnitel a reagire con due nuove politiche di prezzo per i servizi fisso mobile e per l interconnessione alle reti mobili per i nuovi operatori di rete fissa 23
24 4. Il caso TIM - Omnitel (4) - Mercati rilevanti: l AGCM individua (1) il mercato dei servizi di telefonia mobile su standard TACS (standard analogico) e GSM (standard numerici) e (2) il mercato dei servizi di interconessione alle reti mobili 1) Il mercato dei servizi di telefonia mobile su standard TACS e GSM 1.1) Dal 1996 TIM e Omnitel attuano una certa differenziazione nelle loro offerte sia per quanto riguarda le tipologie di contratti che per le condizioni economiche ad essi associate per i servizi m m e m - f 1.2) Gli operatori praticano prezzi differenziati rispetto gli orari di punta e quelli delle fasce ridotte 1.3) l AGCM conclude che in questo segmento di mercato non esistono collusioni tra i due gestori mobili; si assiste a politiche di prezzi e contrattuali concorrenziali 24
25 4. Il caso TIM - Omnitel (5) 1.4) Al contrario, l AGCM rileva strategie collusive nel caso della fissazione delle condizioni economiche del servizio f m * come detto in precedenza, bisogna ricordare che TIM e Omnitel erano titolari delle condizioni economiche di questo servizio 1.5) Fino al 1999, i due gestori praticano prezzi omogenei e fissano sconti ai grandi clienti molto simili 2) Il mercato dei servizi di interconessione alle reti mobili 2.1) l AGCM rileva forme di negoziazione tra i due operatori mobili e i nuovi operatori di rete fissa (Albacom, Infostrada e Tiscali) 2.2) questi accordi hanno portato a condizioni economiche simili per le terminazioni sulle reti di TIM e Omnitel 25
26 4. Il caso TIM - Omnitel (6) 2.3) le strategie dei due operatori mobili nelle terminazioni m m, dopo lunghi periodi di prezzi bassi, portano a triplicare i prezzi nei confronti di tutti gli operatori in risposta all entrata del terzo operatore mobile 2.4) le terminazioni f m praticate nei confronti dei nuovi operatori fissi (titolari della tariffa) riproducevano i livelli molto alti che TIM e Omnitel praticavano a TI quando erano titolari della tariffa f m Alcune conclusioni - l AGCM rileva numerosi documenti che testimoniano l esistenza di contatti (pratiche concordate) tra i due operatori mobili per lo sviluppo del mercato dei servizi mobili GSM - Questi contatti si intensificano man mano che il mercato in questione diventa sempre più competitivo in quanto entrano 26 nuovi operatori e cambia il quadro regolamentare
27 4. Il caso TIM - Omnitel (7) - Dai contatti si passa agli accordi tra i due operatori mobili per influenzare l evoluzione dell attività regolatoria - In definitiva, L AGCM ritiene TIM e Omnitel responsabili di pratiche concordate volte alla fissazione delle condizioni economiche per i servizi f m e per l interconnessione alle proprie reti - Queste infrazioni avrebbero portato ad una riduzione della concorrenza nel mercato in questione 27
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