L'insegnamento dell'educazione fisica nella scuola primaria nell'ottica del ciascuno e la comunicazione educativa
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- Annibale Cappelletti
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1 L'insegnamento dell'educazione fisica nella scuola primaria nell'ottica del ciascuno e la comunicazione educativa ASPETTI METODOLOGICO-DIDATTICI Paolo Seclì Università di Modena e Reggio Emilia Dip. di Educazione e Scienze Umane - Docente a c. di Attività motoria dell età evolutiva paolo.secli@unimore.it - paolo.secli@libero.it
2 COMPLESSITÀ DIFFERENTI ESIGENZE DALLA CLASSE 1^ ALLA 5^ Nella scuola primaria le differenze tra alunni delle varie classi sono notevoli e richiedono riflessioni e scelte oculate Oltre alle evidenti differenza di età, di accrescimento e di sviluppo, emergono differenti esigenze sul piano ludico e motorio, emotivo e relazionale Gli alunni di classe prima hanno molte caratteristiche tipiche degli alunni di scuola dell infanzia. Gli alunni di classe quinta cominciano a manifestare caratteristiche tipiche degli alunni di scuola secondaria di 1 grado.
3 DIFFERENTI ESIGENZE DALLA CLASSE 1^ ALLA 5^ COMPLESSITÀ In un percorso virtuoso, che porti al termine della classe quinta primaria verso un percentuale alta di alunni appassionati e motivati verso la pratica dell Educazione fisica, occorre individuare alcune buone prassi che riducano al minimo possibile gli incidenti comunicativi ed i vissuti negativi che possono allontanare i bambini dalla nostra Disciplina. L approccio metodologico-didattico non potrà che essere differenziato con scelte adeguate per le classi d età inferiore e per quelle d età superiore. Verrà qui presentato un ipotetico percorso lungo i cinque anni di scuola primaria che accompagni l Esperto verso le possibili scelte partendo dagli alunni di classe prima primaria che richiedono particolari attenzioni sensibilità anche per le loro peculiarità evolutive.
4 PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL MODO DI PENSARE DEL BAMBINO (di classe 1^) ANIMISMO PENSARE CHE ANCHE GLI OGGETTI INANIMATI VIVANO, SIANO COSCIENTI, PARLINO E AGISCANO IL BAMBINO CHE SBATTE CONTRO UNA SEDIA LA PICCHIA COME SE QUESTA INTENZIONALMENTE FOSSE ANDATA CONTRO DI LUI IL MAGISMO RITENERE CHE PARLARE E PENSARE SIA COME AGIRE SULLE COSE O SULLE PERSONE DI CUI SI PARLA O PENSA IL BAMBINO PICCHIATO DA UN COMPAGNO E SODDISFATTO SE LA MAMMA MIMA L AZIONE DICENDO: TO -TO A QUEL CATTIVO L ARTIFICIALISMO PENSARE CHE TUTTO CIO CHE ESISTE ABBIA AVUTO UN ORIGINE ARTIGIANA PUO ESSERE STATO UN UOMO GRANDE E FORTE A SCAVARE IL LETTO DEI FIUMI IL FINALISMO IL MARE E FATTO PER FARE IL BAGNO, PENSARE CHE LE COSE SIANO STATE FATTE PER USO UMANO IL FETICISMO LE COSE SONO COSTITUITE DA ENTITA STACCATE E INDIPENDENTI LE UNE DALLE ALTRE
5 LA NECESSITÀ DI RIPRODURRE UNA AMBIENTAZIONE FANTASTICA RICREARE UNA SITUAZIONE LUDICO-MOTORIA INSERITA IN UNO SFONDO INTEGRATORE GIOCODRAMMA AMBIENTAZIONE FANTASTICA PERSONAGGI, OGGETTI, CONTESTO CREANO LA MAGIA DEL GIOCO TALE STRATEGIA POTRÀ ESSERE UTILIZZATA, COME FORMA PRIVILEGIATA, ALMENO FINO AI 7-8 ANNI. Anche in seguito sarebbe opportuno non abbandonarla mai completamente.
6 LE ONDE DEL MARE NELLA MAGIA DEL GIOCO: TUTTO DIVENTA VERO
7 GLI SPAZI ED I MATERIALI DEL GIOCO È IMPORTANTE AFFERMARE L IDEA DI UNA DESTRUTTURAZIONE DELL ATTIVITÀ LUDICO - MOTORIA L EDUCAZIONE LUDICO - MOTORIA NON SI FA SOLO IN PALESTRA E CON ATTREZZI CONVENZIONALI L EDUCAZIONE LUDICO - MOTORIA SI PUÒ SVOLGERE IN QUALSIASI SPAZIO (NEL RISPETTO DELLE NORME DI SICUREZZA) E CON I PIÙ DISPARATI ATTREZZI ANCHE NON CONVENZIONALI O COSTRUITI CON MATERIALI VARI (POVERI E DI RECUPERO)
8 METODO E STILE INTERAZIONE TRA METODO E STILE Insegnamento Interazione tra docente e allievo Apprendimento SITUAZIONE DIDATTICA Fonte: Progetto Multimediale Mo.T.O.- M.I.U.R., 2003 (Ceciliani -modificato) Caratterizzazione TECNICA METODO Organizzazione dei contenuti ALLIEVO/I INSEGNANTE CONTENUTI CLIMA EDUCATIVO AMBIENTE Caratterizzazione PSICOPEDAGOGICA STILE Qualità della interazione
9 STILI D INSEGNAMENTO E METODI DIDATTICI STILE D INSEGNAMENTO Centrato su: Alcuni esempi Orientamento pedagogico METODO DIDATTICO DIRETTIVO Insegnante DEDUTTIVO Metodo prescrittivo-direttivo Metodo misto (sintetico-analitico-sintetico) Metodo dell assegnazione dei compiti NON DIRETTIVO Allievo INDUTTIVO Metodo della risoluzione dei problemi Metodo della scoperta guidata Metodo della libera esplorazione
10 STILI E METODI L apprendimento motorio degli alunni più piccoli avviene in forma globale, si privilegeranno, quindi, inizialmente situazioni ed esperienze di tipo globale. Per le modalità di apprendimento tipiche degli alunni della scuola dell infanzia e dei primi anni di scuola primaria si consiglia di utilizzare prevalentemente i metodi didattici di tipo induttivo. METODI DI TIPO DEDUTTIVO: METODI DI TIPO INDUTTIVO: Cfr. Sotgiu, Pellegrini, Attività motorie e processo educativo, SSS; Roma, 1989 Metodo prescrittivo-direttivo Metodo misto (sintetico-analitico-sintetico) Metodo dell assegnazione dei compiti Metodo della risoluzione dei problemi Metodo della scoperta guidata Metodo della libera esplorazione L insegnante deve saper adottare stili e metodi diversi in base alle esigenze didattiche, all età degli alunni ed al gruppo. Non esistono stili e metodi ideali ma scelte adatte al raggiungimento di diversi obiettivi.
11 SIGNIFICATIVITÀ ai fini dell APPRENDIMENTO e dello SVILUPPO POLIVALENZA MULTILATERALITÀ ASPETTI METODOLOGICI DELL INSEGNAMENTO UTILIZZO DI METODOLOGIE DIVERSE, SENZA SCELTE UNILATERALI, VALORIZZANDO LE POTENZIALITÀ DI OGNI METODO ASPETTI DIDATTICI DELL INSEGNAMENTO PROGRAMMAZIONE E REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI SVILUPPO DI TUTTE E DI CIASCUNA CAPACITÀ MOTORIA E DI APPRENDIMENTO DEL MASSIMO NUMERO DI ABILITÀ MOTORIE
12 ESEMPIO DI POLIVALENZA Un percorso misto composto da: 4 coni 3 cerchi 3 over materassino Possiamo utilizzare varie scelte metodologiche
13 A - Metodo misto (scelta tipo deduttivo): - Faccio vedere come di esegue il percorso - faccio vedere come si eseguono le varie parti del percorso - faccio eseguire ciascuna parte del percorso - faccio eseguire l intero percorso. Effetto polivalente: scarso sul piano cognitivo ed emotivo, i bambini sono poco coinvolti; buono sul piano motorio. B - Metodo scoperta guidata (scelta tipo induttivo): - Costruiamo insieme il percorso - lo trasformiamo in un grande gioco - chiediamo ai bambini come possiamo usare i vari attrezzi Effetto polivalente: elevato sul piano cognitivo, emotivo, sociale; meno rilevante sul piano motorio.
14 ? L insegnante o l Esperto che opera con professionalità dovrà utilizzare entrambi i metodi dosando l intervento: partirà da quelli induttivi per poi passare a quelli deduttivi (modulandone la prevalenza) alternerà momenti di induzione a momenti di deduzione passerà dal facile al difficile passerà dal semplice al complesso
15 IL GIOCOSPORT I Programmi didattici per la scuola elementare del 1985 introducono il Gioco - sport come elemento di grande novità. Il neologismo è composto da due termini in apparenza inconciliabili: gioco, spazio di libera espressione e divertimento, per antonomasia prediletto dal bambino; sport, spesso sinonimo di prestazione, competizione, selezione. Era un obiettivo didattico previsto e da proporre nel secondo ciclo della scuola elementare.
16 IL GIOCOSPORT Rilevanza dei giochi di squadra e individuali e delle attività pre-sportive. NON È AVVIAMENTO PRECOCE allo sport. NON È UN MINI SPORT. Facilita un successivo avviamento sportivo. Si differenzia dallo sport perché le sue regole non sono codificate. Si sviluppa su «livelli di capacità e sul patrimonio di schemi acquisiti in precedenza» e non può e non deve rappresentare un surrogato, un sostituto dell attività motoria di base. Il Giocosport non è riuscito nel tempo ad esprimere per intero il suo potenziale probabilmente perché non si è investito sufficientemente nella formazione e non è stata chiarita la storica dicotomia gioco-sport.
17 EDUCAZIONE AL FAIR-PLAY Tra gli aspetti più interessanti della pratica sportiva c'è sicuramente il rispetto delle regole, della lealtà, della sportività e del fair-play. Per aiutare gli alunni ad apprendere le competenze socio-relazionali riferite al fair-play, è necessario che l'insegnante osservi e valorizzi: i comportamenti leali e gentili che gli studenti autonomamente mettono in atto durante il gioco, le dimostrazioni di affetto, di aiuto, di consolazione, di rispetto dell'avversario, dei regolamenti e dei giudici di gara. Oltre a ciò, è necessario proporre esempi e dimostrazioni, anche personali, e suggerendo le alternative possibili ai comportamenti scorretti.
18 L EDUCAZIONE SPORTIVA E LA PROMOZIONE DI BUONE PRATICHE FAIR - PLAY = GIOCO LEALE UN CONCETTO CHIAVE ESPRESSO DAL CODICE EUROPEO DI ETICA SPORTIVA - CONSIGLIO D EUROPA (1992) ESSERE LEALI NEL GIOCO E NELLA VITA QUOTIDIANA EDUCARE ALLA LEGALITÀ EDUCARE AL RISPETTO SE STESSI CONOSCERE E RISPETTARE IL PROPRIO CORPO E I PROPRI LIMITI GLI ALTRI COMPAGNO AVVERSARIO ALLENATORE ARBITRO TIFOSI LE COSE NON DANNEGGIARE IMPIANTI E STRUTTURE PUBBLICHE
19 A QUALE ETÀ ORIENTARE ALLO SPORT? Una possibile ipotesi Stabilire un limite d età assoluto sarebbe impensabile e scorretto FINO AI 7-8 ANNI EDUCAZIONE LUDICO-MOTORIA di BASE TRA I 9 E I 10 ANNI INTRODUZIONE AL GIOCOSPORT (ESPERIENZE LUDICO-SPORTIVE) TRA I 9/10 E 11/12 ANNI SI POTREBBE PROPORRE UNA CORRETTA ED EQUILIBRATA ATTIVITÀ MULTILATERALE POLISPORTIVA come ORIENTAMENTO AL MULTISPORT Con il dovuto rispetto della soggettività delle fasi biologiche e psicologiche del giovane possibile inizio dell AVVIAMENTO allo sport tra gli 11/12 ed 13/14 anni (SPECIALIZZAZIONE SPORTIVA EXTRASCOLASTICA)
20 QUANDO L EDUCAZIONE SPORTIVA? Il momento più adatto potrebbe essere quello nel quale ciascun bambino e bambina: POSSEGGA ABILITÀ DI DIVERSI GENERI, CHE FACCIANO SENTIRE IL POSSESSO DI UN RICCO E VARIO CORREDO (O BAGAGLIO) MOTORIO, SI SENTA SUFFICIENTEMENTE SODDISFATTI E SICURI DI SÉ, PROVI BENESSERE ED ENTUSIASMO NEI CONFRONTI DELL ESPERIENZA SPORTIVA. QUANDO IL SOGGETTO POSSEGGA LA CAPACITÀ DI SCEGLIERE E PREFIGGERSI OBIETTIVI (A MEDIO- LUNGO TERMINE) ED È PRONTO A LAVORARE PER PERSEGUIRE GLI STESSI OBIETTIVI CON LA GIUSTA MOTIVAZIONE.
21 MULTILATERALITÀ E CARICO MOTORIO La progettazione sarà organizzata secondo: GIOCHI PERCORSI CIRCUITI PROVE MULTIPLE??? Nella scuola gli alunni dovranno fruire della PIÙ VASTA GAMMA POSSIBILE DI ATTIVITÀ MOTORIE per creare ed arricchire il BAGAGLIO MOTORIO indispensabile nella futura vita quotidiana e sportiva.
22 LA CATENA DI PIRAMIDI Finish basket pallamano volley atletica arrampicata Start ATTIVITÀ MOTORIE DI BASE IL BAGAGLIO MOTORIO Fonte: Andrea Ceciliani (modificato)
23 L E S I TA Z I O N I P R O B L E M A SITUAZIONI CREATE DALL INSEGNANTE PER STIMOLARE, ATTRAVERSO L ESPERIENZA STESSA FONTE: 1) Borgogni Davi Poter Giocare. L attività motoria all interno di un processo educativo 2) Sotgiu- Pellegrini Attività motorie e processo educativo DETERMINATI APPRENDIMENTI SVILUPPANO, ATTAVERSO L AGITO, L INTENZIONALITÀ E LA SPERIMENTAZIONE PERSONALE DELL ALUNNO L INSEGNANTE È SOLTANTO UN FACILITATORE (SCATENA LA SCINTILLA CREATIVA DEL BAMBINO)
24 OBLIQUITÀ EDUCATIVA Educazione ludico motoria e sportiva nell ottica del ciascuno È UNA CONDIZIONE NELLA QUALE CIASCUN BAMBINO VIVE IL SUCCESSO DELLA PROPRIA AZIONE, QUALUNQUE SIANO LE SUE CAPACITÀ (SERAFINO ROSSINI, 2002) BAMBINO SOGGETTO E NON OGGETTO: LA MOTIVAZIONE AL FARE SCATURISCE DALLE OPPORTUNITÀ DI SUCCESSO PERSONALE SENTIRSI IN GRADO DI SIGNIFICA MOTIVARE E NON ABBANDONARE Tale contesto sarà importantissimo anche per gli ALUNNI CON B.E.S..
25 OBLIQUITÀ EDUCATIVA vs ORIZZONTALITÀ EDUCATIVA Orizzontalità educativa: modalità «classica» che prevede degli esercizi proposti in modo uguale a tutti e i bambini devono confrontarsi con essi: il risultato discriminerà i capaci dai meno capaci. (Nicolodi, 1992, p. 11) Quando nell attività agita ciascuno sente di riuscire, nonostante possieda abilità diverse dagli altri è presente una qualche forma di obliquità educativa. (Rossini, 2002, 44) ADEGUATEZZA- INADEGUATEZZA LIBERTÀ DI SCELTA OPPORTUNITÀ DI SUCCESSO Le situazioni oblique forniscono l opportunità di poter scegliere e quindi favoriscono le opportunità di successo personale. Esempi di situazioni oblique: saltare attrezzi o oggetti vari di altezze differenti, lanciare una pallina in scatole di varie dimensioni, calciare in porte di varie grandezze e ampiezze.
26 ESEMPI DI SITUAZIONI OBLIQUE Possibilità di scegliere se saltare attrezzi di altezze differenti? OVER CARTONCINO PIEGATO A L STRISCIA DI CARTONCINO Ostacoletti (over) anche costruiti con materiale di recupero (cartoncino).
27 LA COMUNICAZIONE L ATMOSFERA che l INSEGNANTE dovrebbe ricreare nel contesto educativo didattico INCORAGGIARE AD ESSERE ATTIVI; FAVORIRE LA NATURA PERSONALE DELL APPRENDIMENTO; AMMETTERE L IDEA CHE ESSERE DIFFERENTI È COSA ACCETTABILE; RICONOSCERE E TOLLERARE L ERRORE; INCORAGGIARE LA FIDUCIA IN SÉ ; DARE LA SICUREZZA DI ESSERE RISPETTATI ED ACCETTATI; FACILITARE LA SCOPERTA E L ELABORAZIONE INDIVIDUALE; PORRE L ACCENTO SULL AUTOVALUTAZIONE. Tutto questo può contribuire ad incrementare VISSUTI POSITIVI degli alunni
28 CONSENTIRE OPPORTUNITÀ DI SUCCESSO A TUTTI STO BENE CON ME STESSO RICONOSCO ED ACCETTO LE MODIFICAZIONI DEL MIO CORPO STO BENE CON GLI ALTRI IMPARO AD ASCOLTARMI MI ESPRIMO ADEGUANDOMI ALLA NUOVA SITUAZIONE AUTOSTIMA GIOVANE, IN SEGUITO ADULTO E ANZIANO AMANTE DELL ATTIVITÀ MOTORIA E/O SPORTIVA
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