ISTITUTO COMPRENSIVO G. PASCOLI via Carducci, n Silvi (Te)

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO G. PASCOLI via Carducci, n 608 Silvi (Te) teic8700d@istruzione.it posta certificata: teic8700d@pec.istruzione.it Tel. 085 / Fax 085 / 9570 C.F C.T.P. n. - CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE E. D. A. A Barbiana non passava giorno che non s entrasse in problemi pedagogici. Ma non con questo nome. Per noi avevano sempre il nome preciso di un ragazzo. Caso per caso, ora per ora. [ ] Io vi pagherei a cottimo. Un tanto per ragazzo che impara tutte le materie. O meglio multa per ogni ragazzo che non ne impara una. Allora l occhio vi correrebbe sempre su Gianni. Non vi dareste pace, perché la scuola che perde Gianni non è degna di essere chiamata scuola. L abbiamo visto anche noi che con loro la scuola diventa più difficile. Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se perde uno di loro, la scuola non è più scuola. E un ospedale che cura i sani e respinge i malati. (Lettera ad una professoressa. Don Milani 967)

2 Una scuola incluva La realtà scolastica è attualmente caratterizzata da una forte eterogeneità delle clas; essa trova a fronteggiare quotidianamente tuazioni problematiche plurime e di apprendimento difficile, che trovano un denominatore comune nei Bisogni Educativi Speciali. Questi ultimi richiedono risposte educative e percor didattici personalizzati e senbili alle differenze. Infatti la piena realizzazione della didattica incluva conste nel trasformare il stema scolastico in un organizzazione idonea alla presa in carico dei differenti bisogni educativi. L Istituto Comprenvo G.Pascoli di Silvi propone di potenziare la cultura dell incluone per rispondere in modo efficace alle necestà formative di ciascun alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali. Il comune di Silvi trova in provincia di Teramo e rappresenta una località di confine non solo in senso geografico, essendo limitrofa alla provincia di Pescara, ma soprattutto in senso socio-economico e culturale, essendo negli anni uniti alla popolazione originaria nuovi gruppi di immigrati portatori di diverse esperienze valoriali. Una parte constente delle famiglie presenti sul territorio locale inoltre trova a vivere in una tuazione di rischio socio-economico, con un numero rilevante di disoccupati, genitori in attesa di giudizio, nuclei familiari divi, masccio intervento dei servizi di polizia e socio-asstenziali, minori affidati alla cura di terzi ( è presente anche una comunità di Casa-Famiglia che ospita minori dai 7 ai 7 anni tutti frequentanti differenti clas di questa istituzione scolastica). In questa realtà trovano a convivere dunque immigrati stranieri, di prima e seconda generazione, ancora poco integrati nel territorio locale, rom, cittadini italiani in gravi difficoltà e disagio, minori bisogno di tutela, deprivati dal punto di vista affettivo e mancanti delle balari abilità sociorelazionali. La scuola viene ad essere dunque la prima frontiera in cui incontrano e confrontano allievi con storie personali e bisogni educativi molto diver; per questo deve essere in grado di dare una pronta risposta educativa. Nel dettaglio l Istituto Comprenvo G.Pascoli compone di ples (Scuola dell Infanzia Arcobaleno, Belfiore, Girotondo, Girotondo sezioni E e G, Leonardo da Vinci ; Scuola Primaria di Silvi Paese, Pianacce, San Silvestre e plesso Leonardo da Vinci ; Scuola Secondaria di Primo Grado, composta dalla sede centrale e dalla succursale Villa S. Giuseppe ) per un totale di 59 allievi. Di fronte ad un contesto così complesso gli operatori scolastici affrontano quotidianamente una vera e propria sfida educativa e didattica, in cui non è sempre facile individuare quali ano i mezzi e le risorse più adatti per realizzare un contesto di accoglienza ed incluone. Spesso rileva una scarsa efficacia dei percor formativi standardizzati, con basse prestazioni e insufficienti livelli nelle competenze di base per un numero elevato di studenti. Questa tuazione ha spinto la nostra scuola all attivazione di una risposta strutturata agli emergenti bisogni di accoglienza, inserimento, scolarizzazione degli alunni neo-arrivati e/o in tuazione di disagio culturale, sociale o fico. La posbilità di effettuare interventi educativi individualizzati e personalizzati, attraverso l impiego di risorse umane e materiali in orario antimeridiano, nonché l apertura della scuola in orario pomeridiano, sono iniziative in grado di favorire la piena incluone sociale ed educativa al fine di impedire e prevenire abbandoni. L attuazione di un tale intervento formativo richiede una notevole flesbilità organizzativa, progettuale e didattica, ma soprattutto la creazione di un partenariato che realizzi il pieno coinvolgimento e la collaborazione con tutte le agenzie formative del territorio, le autorità locali e le forze dell ordine, i servizi socio-sanitari e asstenziali, le agenzie di sviluppo e le associazioni genitoriali. La scuola diventa così un punto di riferimento concreto per famiglie ed alunni e, affiancata dalle suddette agenzie educative presenti sul territorio, propone di migliorare l offerta formativa ed educativa, combattendo le cause che producono l insuccesso, l escluone e la disperone scolastica. L incluone scolastica realizza appieno il diritto allo studio di ciascuno, questo comporta non soltanto l affermazione del diritto della persona ad essere in ogni contesto scolare, ma anche che a dotata di gnificato e di senso e consenta il masmo sviluppo posbile delle capacità, delle abilità, delle potenzialità di ciascuno. La scuola prendendo coscienza dei problemi di ciascuno, diventa capace di costruire contesti in cui le persone possono muover, relazionar, crescere, motivar, a prescindere da ciò che a loro manca e in virtù di ciò che sono, sanno e possono imparare. Applicare il principio di incluone alla scuola, implica un ripensamento del concetto stesso di curricolo, che va inteso come ricerca flesbile e personalizzata della masma competenza posbile per ciascun alunno, partendo dalla tuazione in cui trova, cercando di migliorarla insegnando/imparando nuove capacità. Il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso vi è un attenuazione della capacità adulta di predio delle regole e del senso del limite e sono, così, diventati più fatico i proces di identificazione e differenziazione da parte di chi cresce e anche i compiti della scuola in quanto luogo dei diritti di ognuno e delle regole condivise. Sono anche mutate le forme della socialità spontanea, dello stare ineme e crescere tra bambini e ragazzi. La scuola è perciò investita da una domanda che comprende, ineme, l apprendimento e il saper stare al mondo. La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnando per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di divertà, disabilità o di svantaggio. Questo comporta saper accettare la sfida che la divertà pone evitando che questa trasformi in disuguaglianza. Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l originalità del percorso individuale, la definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della ngolarità e complestà di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fa di sviluppo e formazione. (Indicazioni Nazionali per il curricolo 0) L indicazione terminologica di Bisogni Educativi Speciali, utilizzata nelle indicazioni ministeriali citate, va pertanto correttamente intesa nell ottica della scuola incluva. Il termine speciale potrebbe far pensare a qualcosa di diverso dal solito, che devia dalla norma, che allontana dalla coddetta normalità e, per questo motivo riconducibile a qualcosa di negativo, che ha bisogno di sostegno, a qualcosa che non pare essere perfetto e che presenta sempre qualche aspetto deficitario. E da reputare speciale, tutto ciò che ha bisogno di competenze e risorse migliori, più efficaci. Avere Bisogni Educativi Speciali non gnifica obbligatoriamente avere una diagno medica e/o pcologica ma essere in una tuazione di difficoltà tale da ricorrere ad un intervento mirato, personalizzato.

3 Il richiamo all applicazione del principio della personalizzazione dei piani di studio, sancito nella legge 5/00, nella scuola incluva serve a focalizzare la regola pedagogica e didattica dell insegnare come ciascuno apprende; senza identificare gli alunni in gruppi o sottogruppi etichettati in base a determinate condizioni di vita, di esperienze, di comportamento, di stato sociale ed economico ecc. L orizzonte pedagogico in cui pone il tema dei Bisogni Educativi Speciali è quello che sollecita gli insegnanti a potenziare e aggiornare il proprio bagaglio profesonale inserendovi strumenti adatti a superare un insegnamento standardizzato e predefinito, avvalendo a di tecniche e di modalità consolidate nel tempo, a delle posbilità offerte dalle nuove tecnologie che, se correttamente utilizzate, offrono grandi opportunità di insegnamento e di apprendimento attraverso pluralità di linguaggi. La mancanza di strumenti per riconoscere e comprendere il disagio di uno studente, potrebbe creare tuazioni problematiche ai docenti. La scuola, per questo motivo, ha necestà di organizzar in modo efficiente, flesbile e in raccordo con tutte le agenzie del territorio per rendere posbile un percorso personalizzato per ciascun alunno. L Istituto Comprenvo G.Pascoli ha così impostato il proprio lavoro educativo e di conseguenza il proprio assetto organizzativo puntando sulle seguenti priorità: creare un ambiente scolastico accogliente e supportivo; organizzare le attività didattiche in modo da attivare la partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento tenendo conto delle attitudini e dei limiti dei discenti; creare un piano di formazione annuale, rivolto a tutti gli insegnanti, finalizzato ad acquire nuove competenze e nuove metodologie per far fronte al disagio scolastico emergente; istituire uno sportello di supporto integrato con le profesonalità socio-sanitarie del territorio per realizzare un sostegno individuale o a piccoli gruppi per alunni, docenti e genitori; prevedere una flesbilità organizzativa che consenta lo svolgimento contemporaneo di attività in gruppi di lavoro a per i recuperi che per i potenziamenti; creare di una repotory per la documentazione di materiali didattici semplificati ed adeguati alle necestà delle diverse discipline e tuazioni educative; consolidare la collaborazione con asstenti educativi e alla comunicazione che svolgono un prezioso ed efficace supporto didattico; pianificare vite, uscite ed attività didattiche permettendo la piena partecipazione di tutti gli allievi; individuare e monitore le difficoltà degli alunni della scuola tramite l apporto di esperti dell area pcologico-sociale.

4 Parte I ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ A. A. Rilevazione dei BES presenti: n 5.. Disabilità certificate (Legge 0/9 art., commi e ) - minorati vista - minorati udito / - minorati vista-udito / - pcofici.. Disturbi evolutivi specifici - DSA 0 - ADHD/DOP - Borderline cognitivo - Altro /.. Svantaggio (indicare il disagio prevalente) 8 - Socio-economico - Linguistico-culturale - Disagio comportamentale/relazionale 5 - Altro / Totali 88 % su popolazione scolastica 5 al.5.0 N PEI redatti N di PDP redatti dai Congli di classe in presenza di certificazione sanitaria N di PDP redatti dai Congli di classe in assenza di certificazione sanitaria 5 B. Risorse profesonali specifiche Insegnanti di sostegno AEC Asstenti alla comunicazione Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Pcopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor Altro: Altro: Prevalentemente utilizzate in Attività individualizzate e in piccoli gruppi Attività laboratoriali integrate (clas aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e in piccoli gruppi Attività laboratoriali integrate (clas aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e in piccoli gruppi Attività laboratoriali integrate (clas aperte, laboratori protetti, ecc.) Sì / No no C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso Sì / No Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Coordinatori di classe e mili Progetti didattico-educativi a prevalente tematica incluva Altro: Docenti con specifica formazione Partecipazione a GLI

5 Altri docenti Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica incluva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica incluva Altro: B. Coinvolgimento personale ATA C. Coinvolgimento famiglie D. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla curezza. Rapporti con CTS / CTI. Rapporti con il Consultorio Familiare di Silvi Sportello di Supporto Integrato. E. Rapporti con privato sociale e volontariato F. Formazione docenti Asstenza alunni disabili Progetti di incluone / laboratori integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e pcopedagogia dell età evolutiva Coinvolgimento in progetti di incluone Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e mili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e mili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di ngola scuola Rapporti con CTS / CTI Rapporti con Consultorio Familiare di Silvi (Sportello di Supporto Integrato) Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di ngola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica incluva Didattica interculturale / italiano L Pcologia e pcopatologia dell età evolutiva (compre DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali ) Altro: no Sinte dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento incluvo Posbilità di strutturare percor specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con pras incluve; Organizzazione dei diver tipi di sostegno presenti all interno della scuola Organizzazione dei diver tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diver servizi estenti; Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decioni che riguardano l organizzazione delle attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle divertà e alla promozione di percor formativi incluvi; Valorizzazione delle risorse estenti; Acquizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di incluone; Attenzione dedicata alle fa di tranzione che scandiscono l ingresso nel stema scolastico, la continuità tra i diver ordini di scuola e il succesvo inserimento lavorativo. Altro: Altro: * = 0: per niente : poco : abbastanza : molto moltismo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di incluvità dei stemi scolastici X X X X X X X X X X

6 Parte II OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL INCLUSIVITÀ Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento incluvo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) DIRIGENTE SCOLASTICO Coordina il GLHI Cura i contatti con l ASL, le famiglie, le cooperative di AEC, il Comune Individua criteri e procedure di utilizzo funzionale delle risorse profesonali presenti, privilegiando, rispetto a una logica quantitativa di distribuzione degli organici, una logica qualitativa, sulla base di un progetto di incluone condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l aspetto pedagogico del percorso di apprendimento e l ambito specifico di competenza della scuola Partecipa ad accordi o intese con servizi sociosanitari territoriali (ASL, Servizi sociali e scolastici comunali e provinciali, enti del privato sociale e del volontariato, Prefettura), finalizzati all integrazione dei servizi alla persona in ambito scolastico, con funzione preventiva e susdiaria COORDINATORI DI CLASSE Rilevano i BES presenti nelle proprie clas, segnalando la presenza di alunni stranieri al Referente DSA, ai docenti del Sostegno linguistico, al CIC Preedono i Congli di classe per l elaborazione dei PDP e dei percor individualizzati e personalizzati a favore degli alunni DA e delle altre tipologie di BES Partecipano agli incontri del GLH Operativi per la revione e l aggiornamento dei PEI CONSIGLI DI CLASSE Elaborano i PDP e i percor individualizzati e personalizzati a favore degli alunni DA delle altre tipologie di BES Favoriscono l accoglienza, l inserimento e l integrazione degli alunni stranieri, valorizzando la lingua e la cultura del paese di origine DOCENTI Realizzano l impegno programmatico per l incluone da perseguire nel senso della trasversalità negli ambiti dell insegnamento curriculare FUNZIONE STRUMENTALE PER L INCLUSIONE, INTERCULTURA E DISPERSIONE (Area ) DISABILITA : - Coordina gli incontri dei GLHI Operativi per la revione e l aggiornamento dei PEI - Promuove la partecipazione degli alunni DA a tutte le iniziative all interno e all esterno della scuola DSA: - Fornisce le indicazioni per la redazione del PDP nell ambito dei Congli di classe BES: - Rileva i BES presenti nella scuola - Raccoglie e documenta gli interventi didatticoeducativi posti in essere - Fornisce consulenza ai colleghi sulle strategie / metodologie di gestione delle clas - Supporta l intera comunità educante nell acquire consapevolezza sulla centralità e sulla trasversalità dei proces incluvi in relazione alla qualità dei risultati educativi - Partecipa agli incontri del Gruppo di lavoro per l incluone - Promuove l impegno programmatico per l incluone collaborando all organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra

7 docenti, alunni e famiglie - Rileva, monitora e valuta il livello di incluvità della scuola utilizzando strumenti strutturati reperibili in rete o concordati a livello territoriale o avvalendo dell approccio fondato sul modello ICF dell OMS e dei relativi concetti di barriere e facilitatori - Cura i rapporti con il CTS - Centro Territoriale di supporto - Raccoglie e coordina le proposte formulate dai ngoli GLH Operativi, tradotte in PEI GRUPPO DI LAVORO PER L INCLUSIONE Elabora la proposta del Piano Annuale per l incluvità riferito a tutti gli alunni BES All inizio dell anno scolastico propone al Collegio dei Docenti la programmazione degli obiettivi e delle attività del Piano Annuale per l Incluone COLLEGIO DEI DOCENTI A fine anno scolastico verifica i risultati del Piano annuale per l Incluvità FUNZIONE STRUMENTALE REVISIONE E AGGIORNAMENTO DEL POF Aggiorna il POF indicando: il concreto impegno programmatico per l incluone, basato su una attenta lettura del grado di incluvità della scuola e su obiettivi di miglioramento (trasversalità dell insegnamento curriculare, gestione delle clas, organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, relazioni tra docenti, alunni e famiglie) i criteri e le procedure di utilizzo funzionale delle risorse profesonali presenti l impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale FUNZIONE STRUMENTALE Interventi e servizi per gli ALUNNI e per le famiglie Promuove l incluvità nell ambito dei rapporti con famiglie e alunni Promuove l incluvità nell ambito delle attività di Orientamento e Continuità FUNZIONE STRUMENTALE supporto ai docenti Promuove l uso di tecnologie informatiche a supporto dell incluone ( uso di pc, pc con nte vocale, e-book, LIM) Coordina le attività di Formazione ed Aggiornamento relative ai BES FUNZIONE STRUMENTALE Valutazione degli apprendimenti, degli interventi di recupero, potenziamento ed approfondimento RESPONSABILI DI AREA Predispone la valutazione degli apprendimenti, gli interventi di recupero, di potenziamento e approfondimento in funzione dell incluvità Attiva proces di condivione valutativa in relazione all incluvità Favoriscono l incluone, promuovendo: la trasversalità negli ambiti dell insegnamento curriculare l individuazione degli obiettivi minimi una didattica che prediliga l utilizzo delle nuove tecnologie una didattica che prediliga attività laboratoriali una didattica che favorisca l integrazione linguistica DOCENTI SOSTEGNO Favoriscono l integrazione, l apprendimento, lo sviluppo della personalità, l autonomia degli alunni DSA in nergia con i docenti curriculari ASSISTENTE ALLA COMUNICAZIONE Favorisce l integrazione degli alunni con compromisone del linguaggio verbale e/o della comunicazione, supportandone l apprendimento di abilità comunicative mediante strategie di comunicazione aumentativa alternativa AEC Favorisce la partecipazione degli alunni DA a tutte le iniziative all interno e all esterno della scuola, favorendo gli spostamenti degli alunni e collaborando alla risoluzione di problemi materiali

8 Sviluppo di un curricolo attento alle divertà e alla promozione di percor formativi incluvi (presa in carico dei ragazzi in difficoltà) Nell ambito degli incontri di Area e di Dipartimento, nei Congli di classe ( in particolare nei Congli di classe finalizzati alla realizzazione PEI, PDP e percor personalizzati a favore degli alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e culturale) e negli incontri GLH concordano le strategie per la valutazione coerenti con le pras incluve. Tali strategie non possono prescindere dal punto di partenza dell alunno, dal suo stile di apprendimento, dallo sviluppo della sua personalità e, nel caso di alunni stranieri, dalle difficoltà legate all apprendimento della lingua italiana. Nelle suddette sedi vengono quindi pianificati curricoli che favoriscano l incluone, privilegiando una didattica che preveda attività laboratoriali e l uso di nuove tecnologie. L incluone, prevista nella programmazione di ciascun docente, realizza in modo trasversale negli ambiti dell insegnamento curriculare, adeguando ai bisogni educativi di ogni alunno. Gli alunni in difficoltà e a rischio disperone potranno seguire percor in piccoli gruppi di recupero e consolidamento, che saranno opportunamente valutati. A tal fine, verrà predisposto un protocollo per rendere incluvi tutti i percor formativi. Adozione di strategie di valutazione coerenti con pras incluve I progetti volti al contenimento e alla riduzione della disperone scolastica focalizzano spesso l attenzione sull accoglienza in ingresso, sull integrazione di ordine socio-pcologico e sulle variabili motivazionali degli studenti. Accanto a ciò, pianificano attività basate su espliciti riferimenti al recupero di conoscenze e competenze collegate al curricolo scolastico. Infatti lo stare bene a scuola è dimenone imprescindibile e centrale per l andare bene a scuola. L ambito curricolare trae evidenti vantaggi dalle iniziative progettuali e di intervento extra-curricolari; ma la funzionalità dei progetti all interno dei percor di studio deve prevedere indicazioni condivise di ricaduta valutativa sull attività curricolare. È molto importante sottolineare quest aspetto per un vero percorso incluvo volto a combattere la disperone scolastica, pertanto i congli di classe/istituto terranno conto delle appote griglie di valutazione delle attività extracurricolari redatte dai docenti referenti dei progetti. I congli di classe stabiliranno se il valore della valutazione sarà distribuito per aree disciplinari, su ngole discipline oltre che nell ambito degli obiettivi educativi rientranti nella valutazione del comportamento, a a fine quadrimestre che al termine dell anno scolastico. (ALLEGATI B-B-B) Organizzazione delle risorse profesonali e materiali presenti all interno della scuola Individuazione da parte del Dirigente di criteri e procedure di utilizzo funzionale delle risorse profesonali presenti, privilegiando, rispetto a una logica quantitativa di distribuzione degli organici, una logica qualitativa, sulla base di un progetto di incluone condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l aspetto pedagogico del percorso di apprendimento e l ambito specifico di competenza della scuola Utilizzo di tecnologie per la didattica incluva: pc, pc con nte vocale e software specifici, LIM Utilizzo dei laboratori (multimediale, di fica, di scienze) Utilizzo di susdi specifici Utilizzo di modelli per l insegnamento delle scienze

9 Organizzazione delle risorse profesonali relative alle attività di sostegno A scuola sono presenti docenti di sostegno che svolgono il loro lavoro all interno della classe a beneficio di tutti gli alunni per rendere più incluvo il supporto dato all alunno con disabilità. Inoltre, le asstenti educative collaborano nelle clas in nergia con i docenti curricolari e di sostegno. La loro attività è molto preziosa e viene organizzata dal dirigente secondo le egenze della scuola. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decioni che riguardano l organizzazione delle attività educative Senza un integrazione e valorizzazione della risorsa genitoriale nei progetti e nella vita scolastica, molte delle problematiche connesse alla disperone scolastica rischiano di essere trattate superficialmente. La partecipazione attiva dei genitori nei progetti produce effetti potivi sulle azioni didattiche ed educative. Tale coinvolgimento delle famiglie serve a dare un supporto nell organizzazione delle attività educative in occaone dei Congli di classe, dei colloqui scuola-famiglia, delle assemblee e degli incontri specifici. Rapporti con il territorio e nergie finalizzate all incluone Lo Sportello di Supporto Integrato è un servizio gratuito realizzato dal Consultorio, dalla Croce Rossa e da alcune associazioni di profesonisti del servizio sociale e pcologico.esso offre supporto e ascolto ai vari bisogni a all interno e che all esterno dell Istituto Scolastico, in nergia con altre attività progettuali. Nasce così una nuova dimenone del servizio sociale: il lavoro sul territorio. È un lavoro concepito in stretto contatto con lo sviluppo della politica locale dei servizi, con gli operatori, con i ngoli individui e con i gruppi. I colloqui con lo pcologo potranno consentire di sperimentare una nuova ed efficace relazione in un setting protetto, che possa consentire di acquire un nuovo modello comportamentale che permetta di migliorare l autostima. Lo pcologo può interfacciar anche con il corpo docente, offrendo come figura mediatrice con gli studenti e le famiglie, per la promozione di modalità fluide di comunicazione ed il consolidamento di rapporti basati su collaborazione e fiducia reciproca. Importanti e fondamentali saranno le attività teorico-pratiche proposte e condotte anche dagli operatori CRI (Croce Rossa Italiana). Bisogna sempre e comunque valutare attentamente i seguenti dati: anali della frequenza, tempi di fruizione dello sportello e problematiche trattate; a questi saranno integrati i suggerimenti e le proposte che gli utenti potranno far pervenire, anche in forma anonima, agli operatori dello Sportello di Supporto Integrato. Si provvederà, alla creazione di un urna integrata per la rilevazione di quala bisogno della comunità. Obiettivi Generali prevenire il disagio; informare, formare e sostenere. Obiettivi Specifici sostenere gli insegnati nel loro lavoro educativo; favorire lo scambio comunicativo e le relazioni potive all interno del gruppo classe; incrementare la motivazione dei bambini allo studio ed all apprendimento; individuare le tuazioni degli alunni più a rischio di disagio, per poter mettere in atto degli interventi personalizzati che coinvolgano anche la famiglia e/o il gruppo classe. Inoltre, in collaborazione con il CTP n. di Silvi, realizzano cor per gli alunni stranieri che hanno bisogno di alfabetizzazione linguistica, cor pomeridiani distinti per fasce di età ed attività di supporto durante le lezioni curricolari.

10 Acquizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di incluone: realizzazione di attività in collaborazione con lo Sportello di Supporto Integrato che svolgerà azioni di formazione, supporto, tutoring gratuiti; supporto del CTS; reti di scuole; servizi sociosanitari territoriali; associazioni di volontariato; mediatori culturali per la valorizzazione della lingua e della cultura del paese di origine dell alunno straniero; esperti esterni per la formazione e l aggiornamento del personale. Attenzione dedicata alle fa di tranzione che scandiscono l ingresso nel stema scolastico (continuità tra i diver ordini di scuola e il succesvo inserimento lavorativo) I docenti degli anni ponte tra un ordine di scuola e l altro ( infanzia-primaria, primaria-secondaria di primo grado), coordinati dalla Funzione Strumentale Continuità, redigeranno le schede di presentazione degli alunni con particolari bisogni educativi per poter operare scelte più proficue e pianificare un percorso formativo più appropriato. Deliberato dal Collegio dei Docenti in data

11 IL FLUSSO OPERATIVO DI UNA SCUOLA INCLUSIVA Per didattica incluva non intende una didattica speciale, ma una didattica nuova, cioè flesbile, cooperativa, integrata, presupposto indispensabile per una scuola che dall integrazione approdi all incluone e quindi per la valutazione dell indice di incluvità scolastica. PREACCOGLIENZA Entro le scadenze fissate dal MIUR e dall Istituto (in genere febbraio giugno, a.s. precedente) Entro giugno a.s. precedente Nel caso di passaggio ad un succesvo grado (ciclo d istruzione o di trasferimento ad altra Scuola), le Istituzioni scolastiche di provenienza e di accoglienza organizzano: Il GLI azioni di conoscenza/orientamento che possono coinvolgere l alunno/gli alunni, i genitori, i docenti della scuola di provenienza; scambi di informazioni tra i docenti delle Istituzioni scolastiche di provenienza/di accoglienza; i genitori procedono all iscrizione e alla presentazione di un eventuale documentazione diagnostica. effettua una ricognizione delle criticità e dei punti di forza degli interventi di incluone dell anno scolastico in corso; elabora un ipote sulle risorse strumentali didattiche ed umane necessarie; sulla base di quanto rilevato e delle ipote formulate in relazione alle risorse, elabora proposta di PAI da presentare al Collegio; il Collegio dei Docenti delibera il PAI; il Dirigente Scolastico trasmette il documento all USR, al GLIP, al GLIR e agli altri Enti e istituzioni interessati a livello territoriale. Entro i termini definiti dall Istituto e comunque entro il termine dell anno scolastico L Istituto procede alla formazione delle clas e in particolare all inserimento degli alunni con difficoltà di apprendimento o con disturbi evolutivi specifici e/o in tuazione di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale, secondo i criteri deliberati dal Conglio di Istituto ACCOGLIENZA All inizio dell anno scolastico Il GLI rielabora il PAI, sulla base delle risorse effettivamente assegnate all Istituto integrando il documento con obiettivi ed attività da realizzare. Il Dirigente Scolastico assegna alle clas le risorse profesonali. Il Collegio dei docenti integra il PAI nel POF, precisando la mison incluva della Scuola, i criteri e le procedure funzionali del personale, impegnando a partecipare alle attività di formazione. Il conglio di classe/team/sezione prende in carico l alunno e delega il Coordinatore, sentito il Dirigente, ad organizzare incontri con la famiglia e gli specialisti. Elabora il protocollo di accoglienza, con particolare attenzione a procedure di osservazione stematica, raccolta di dati predittivi su eventuali difficoltà fonologiche e di linguaggio (scuola infanzia e primaria) interventi screening per l individuazione precoce di segnali premonitori di DSA. Il GLI predispone un calendario dei suoi impegni, almeno menli, per incontri con altri operatori scolastici, per la predispozione di materiali utili e per incontri con il CTS. Ottobre -Novembre Il Conglio di classe /Team/ sezione elabora e delibera il PDP; ne condivide le linee di indirizzo con la famiglia; individua strategie e tempi e materiali per realizzare una didattica incluva.

12 AZIONI MIRATE ALL INCLUSIONE Nel corso dell anno scolastico I docenti mettono in atto gli accorgimenti metodologici previsti dal PDP, comprese attività di recupero, sostegno individualizzato, lavoro per piccoli gruppi, coordinando durante le sedute del CdC/team/sezione e con il GLI, con la funzione strumentale per l incluvità, con la famiglia ed eventuali specialisti. VERIFICHE E VALUTAZIONE FORMATIVA IN ITINERE Il conglio di classe/team/sezione determina criteri e strumenti per le verifiche e per la valutazione, avendo cura che tali criteri ano coerenti con le linee di indirizzo del PDP (se redatto) e con gli strumenti. La valutazione deve caratterizzar come apprezzamento qualitativo più che quantitativo, formativo più che misurativo, incluvo più che speciale. In tale ottica pone la valutazione autentica che, nel solco dell assessment for learning, pone l obiettivo di verificare come lo studente traduca le sue conoscenze in prestazioni reali ed adeguate all apprendimento. A tale valutazione è connesso l utilizzo delle Rubriche, strumenti che consentono di osservare e valutare le prestazioni in azione, quindi contestualizzate; propone quali verifiche prove strutturate, esercizi guidati ed interrogazioni programmate, oltre a tempi più diste del compito, un numero minore di esercizi o di pagine da leggere e/o studiare, l utilizzo di strumenti compensativi, materiali di studio semplificati e iconici e l affiancamento di un tutor. Inoltre è posbile ricorrere a prove equipollenti, ovvero: prove diverse rispetto alla modalità di espresone/comunicazione (una prova scritta diventa orale e viceversa); prove strutturalmente diverse (item aperti diventano chiu o a scelta multipla). Prove diverse rispetto alla configurazione concettuale e grafica (mappe, tabelle, grafi) Rispetto alla valutazione formativa in itinere richiede una valutazione personalizzata che valorizzi i progres ottenuti e le competenze acquite, anche in relazione ai livelli minimi atte di competenza in uscita (CM 8/0). VALUTAZIONE SOMMATIVA INTEMEDIA E FINALE ESAME DI STATO - PROVE INVALSI Durante l anno e a giugno-luglio Il conglio di classe/team/sezione, in sede di scrutini intermedi e finali, adotta criteri globali di misurazione/valutazione che corrispondono ai profili valutativi esplicitati nel PDP ed in particolare: adatta la scala numerica dei voti agli obiettivi prefissati per il ngolo alunno; assegna i voti, tenendo conto dell evoluzione degli apprendimenti, delle conoscenze e delle competenze, rispetto ai livelli di partenza e alla specifica tipologia dei dispotivi didattici usufruiti dall alunno. Per gli esami di stato concluvi del ciclo, in attesa delle dispozioni che il MIUR ha promesso di emanare per gli alunni BES (CM 8/0), vale la normativa in vigore per i DSA con diagno, C.M. permanente.05.0, n.8 e Nota ministeriale 7 giugno 0 n.85 che prevedono: l effettuazione di tutte le prove scritte da parte di questi alunni; la sostituzione della prova scritta con la prova orale nelle lingue straniere, se durante l anno hanno seguito un percorso ordinario, con la sola dispensa dalle prove scritte; l effettuazione di prove differenziate se, durante l anno, hanno ottenuto l esonero dall insegnamento delle lingue straniere. Per la Prova Nazionale Inval, nell esame di stato di ciclo, i candidati possono utilizzare strumenti compensativi, o una verone informatica della prove se richiesta dalla Scuola ed ottenere tempi più lunghi. Per gli studenti afferenti all area dello svantaggio socio-economico-culturale, non sono previste dispense dallo svolgimento ordinario delle prove Inval (nota MIUR del.0.0). AUTOVALUTAZIONE DEL LIVELLO DI INCLUSIVITA SCOLASTICA Mese di giugno Il Collegio Docenti, con riferimento alla programmazione sviluppata per i BES, deve procedere a concluone dell anno scolastico alla verifica dei risultati raggiunti, in collaborazione nergica con il GLI. Tale verifica, che connota come una vera e propria autovalutazione di Istituto, impegna la scuola ad interrogar sul livello di incluvità delle sue azioni, con l individuazione di indicatori di qualità riferibili alle principali aree di funzionamento scolastico, alle pras didattiche, ai proces organizzativi, alle relazioni interne, alle relazioni con le famiglie e il territorio, alle procedure di valutazione e documentazione. RETI DI SCUOLE All interno delle politiche per l incluone, la cooperazione tra scuole (Regolamento sull Autonomia DPR 75/99 art.7) qua come un stema flesbile di va comunicanti, mette in nergia risorse

13 finanziarie e profesonali, per affrontare sfide comuni. STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE : COME ADATTARE GLI OBIETTIVI Il docente incluvo da depotario di conoscenze diventa organizzatore e facilitatore dei proces di apprendimento. Egli inoltre crea un clima incluvo: accettazione e rispetto delle divertà; organizza i contesti di apprendimento; modifica le strategie in itinere; sviluppa una didattica metacognitiva; trova punti di contatto tra le programmazioni ( di classe e individualizzata); sviluppa un approccio cooperativo; favorisce la creazione di reti relazionali ( famiglia, territorio, specialisti). Per realizzare soluzioni operative in molti ca occorre adattare tecniche, materiali, contesti e relazioni al fine di ottenere la piena partecipazione e il masmo apprendimento posbile. Tuttavia occorre trovare un equilibrio tra l egenza di adattare il meno posbile per non stravolgere le attività pianificate e la necestà di adattare con lo scopo di garantire la partecipazione attiva di tutti. Si possono individuare cinque livelli di adattamento: Sostituzione: sostituiscono alcuni elementi dell input o dell azione, ma non viene stravolto il senso del compito, né viene limitata la quantità e la qualità degli elementi contenuti in esso. L obiettivo non semplifica, ma viene curata l accesbilità dei codici linguistici. Facilitazione: può riguardare i contesti di apprendimento (gli ambienti, gli strumenti, le modalità di interazione),gli aspetti strutturali del compito (spazi e tempi) e il contenuto dell attività. In nte vengono aggiunte informazioni utili per svolgere il compito, senza ridurre né i contenuti, né gli obiettivi. E sufficiente utilizzare tecnologie più motivanti (ad.esempio software didattici) e contesti didattici fortemente interattivi ed operativi ( tutoring, gruppi di apprendimento cooperativo, laboratori, mulazioni). Semplificazione: semplifica l obiettivo dell attività; agisce sulla comprenone (intervenendo sul lesco per rendere più comprenbili le informazioni relative al compito) e sull elaborazione (intervenendo sulla complestà concettuale o modificando le modalità di lavoro e/o le regole; ad esempio eseguono le operazioni di calcolo utilizzando la calcolatrice, modificano i criteri di corretta esecuzione di un compito, consentendo più errori ed imprecioni). Scompozione nei nuclei fondanti: realizza individuando, all interno del percorso curricolare, degli aspetti essenziali che possano essere tradotti in obiettivi gnificativi ed accesbili per lo studente con BES e spostando l attenzione dai ngoli contenuti delle attività ad aspetti più generali, connes alle funzioni cognitive o alle competenze di autonomia personale e sociale che devono essere acquite nel percorso scolastico. In nte, nell epistemologia di un sapere disciplinare identificano delle attività fondanti e accesbili al livello di difficoltà riscontrato.

14 Partecipazione alla cultura del compito: in ca particolarmente gravi in cui non ano utilizzabili i livelli precedenti, occorre individuare gli aspetti che consentono un avvicinamento concreto agli aspetti emotivi ed affettivi, una reale partecipazione alla tenone cognitiva e emotiva del gruppo. In questo caso non lavora sulle attività, ma sulla presenza e condivione con la classe e la scuola. Si cerca di trovare occaoni in cui l alunno sperimenti, anche se soltanto da spettatore, la cultura del compito (clima emotivo, tenone cognitiva, prodotti elaborati ). INDICAZIONI PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA DIDATTICA INCLUSIVA Azioni in classe Cooperative learning Mediatori didattici Peer tutoring Attività laboratoriali Linguaggi multimediali Semplificazione dei materiali di studio Autovalutazione Valutazione autentica Uso di rubriche valutative Approcci pedagogici Individualizzazione Valorizzazione delle divertà Personalizzazione Sostegno relazionale Accoglienza Abilità sociali Gratificazione Clima di classe Ascolto attivo Punti di forza Punti di debolezza Progettualità tra Condivione dei saperi Aggiornamento non docenti Programmazioni stematico concordate Ridotta motivazione Dipartimenti Discontinuità Lavoro efficace sugli obiettivi trasversali Potenziamento del valore formativo dell interdisciplinarità

15 SEZIONE ALLEGATI A. RILEVAZIONE ALUNNI BES - Allegato A Procedure per l individuazione degli alunni BES - Allegato A Scheda osservazione alunni BES - Allegato A PDP B. AREA PROGETTI - Allegato B Procedure per avviare attività progettuali - Allegato B Strumento di valutazione per progetti e laboratori - Allegato B Tabella di riferimento valutazione per competenze C. AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO - Allegato C Scheda di raccolta dati Elementi di didattica incluva - Allegato C Scheda di rilevazione Aspetti organizzativi di una scuola incluva - Allegato C Scheda di rilevazione Cultura profesonale in una scuola incluva

16 ALLEGATI SEZIONE A ALLEGATO A PROCEDURE PER L INDIVIDUAZIONE DEGLI ALUNNI BES Al fine di definire delle pratiche condivise tra il personale docente dell Istituto e rispondere in modo efficace alle necestà formative di ciascun alunno, stabilisce il seguente Protocollo per l individuazione dei BES: tutti i docenti, dopo aver messo in atto interventi educativo-didattici mirati al recupero di alunni con evidenti bisogni formativi, sono chiamati a formalizzare percor personalizzati attraverso delibere di CdC/ Conglio di intersezione ; e/o la famiglia presenta un eventuale certificazione e/o riferisce posbili criticità osservate; il CdC/ Conglio di intersezione comunica il bisogno emerso al Dirigente Scolastico, il quale convoca i familiari in presenza del Coordinatore di Classe al fine di informarli sulla opportuna e/o necessaria adozione di una personalizzazione della didattica; tale incontro deve essere verbalizzato o tempestivamente o nel succesvo CdC dove il coordinatore informa i docenti; il CdC/ Conglio di intersezione predispone un Piano Didattico Personalizzato che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee; il Coordinatore compila la parte del PDP di sua competenza ed è altresì responsabile di tutta la documentazione; ad ogni insegnante compete la compilazione della parte del documento riguardante la propria disciplina; il PDP è un documento-strumento collegiale che deve essere firmato dalla famiglia, dal CdC e dal Dirigente Scolastico ed è vincolante per gli strumenti dispensativi e compensativi in esso indicati; se accettato dalla famiglia il PDP diviene operativo e depotato in segreteria e nei registi; se non accettato, viene comunque conservato in segreteria ineme al verbale dell incontro in cui la famiglia rifiuta la proposta educativo-didattica; in tal caso la famiglia assume anche la responsabilità di un eventuale insuccesso scolastico; premesso che ogni bisogno educativo speciale può presentar anche solo per determinati periodi, il PDP rimane un documento dinamico che prevede dei momenti di aggiornamento.

17 ALLEGATO A SCHEDA DI OSSERVAZIONE PER ALUNNI BES Uno dei compiti principali del conglio di classe/team, dopo la presa in carico degli alunni BES, è quello di raccogliere, attraverso procedure collegiali di osservazione stematica, elementi di conoscenza sul profilo dei ngoli soggetti. Azione da non sottovalutare, in quanto da essa dipende la coerenza e la qualità del percorso formativo da avviare e l elaborazione degli strumenti di intervento ( PDP, materiali didattici, pratiche di insegnamento, laboratori, lavoro in piccoli gruppi, peer tutoring ) SCUOLA PLESSO/SEDE CLASSE/SEZ ALUNNO DOCENTI SEZIONE A: AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE E AREA FUNZIONALE CORPOREA E COGNITIVA Per ciascuna delle voci è prevista la posbilità di attribuire un punteggio, su una scala da 0 a (dove 0=assenza del problema e = problema presente nella sua interezza). Area affettivo-relazionale Autocontrollo 0 Comportamento Emotività Espresone delle emozioni Autostima Motivazione Relazione con i compagni Relazione con gli insegnanti Indicare eventuali deficit motori e sensoriali ( anche temporanei) o condizioni fiche particolari ( ospedalizzazioni, malattie acute o croniche ecc..)

18 Fattori del contesto famigliare scolastico e extrascolastico Famiglia problematica 0 Pregiudizi ed ostilità culturali Difficoltà socio-economiche Ambienti deprivati/ devianti Scartà di servizi cui la famiglia possa fare ricorso Mancanza di mezzi e risorse Difficoltà di comunicazione e o collaborazione tra le agenzie che intervengono Bisogni espres dal team di insegnanti relativamente alle problematiche evidenziate Area funzionale corporea e cognitiva Motricità globale 0 Motricità fine Autonomia personale Autonomia esecutiva Organizzazione spaziale Organizzazione temporale Gestione del tempo Attenzione e concentrazione Capacità mnestiche Comprenone orale Comprenone scritta Espresone verbale Espresone scritta Applicazione delle conoscenze Punti di forza Punti di forza dell alunno - Discipline preferite: - Discipline in cui riesce: - Attività preferite: - Attività in cui riesce: - Dederi e/o bisogni espres: - Hobbies, pasoni, attività extrascolastiche: - Personale nella scuola, nella famiglia e/o nell extrascuola gnificative, o disponibili, o che svolgono attività interessanti: Punti di forza del gruppo classe Presenza di un compagno o un gruppo di compagni di riferimento Per attività disciplinari: Per attività ludiche: Per attività extrascolastiche:

19 Punti di forza del team /CdC Punti di forza dei genitori Punti di forza di altre figure educative di riferimento Esperienza di uno o più insegnanti in campi anche non strettamente scolastici: Competenza di uno o più docenti in campi anche non strettamente scolastici: Hobbies, dederi, bisogni che possono trovare spazio in un progetto formativo per la classe o l alunno: Presenza di un genitore che svolge un attività di. Presenza di un gruppo di genitori disponibili a Supporto alle relazioni: Supporto pcologico: Condizioni facilitanti: Organizzazione dello spazio aula Organizzazione dei tempi aggiuntivi rispetto al lavoro d aula Attività Insegnanti Competenze Compagni Attività in palestra o altri ambienti diver dall aula Uso di strumenti susdi, attrezzatura specifica, strumenti compensativi Adattamenti, differenziazioni, accorgimenti mes in atto dagli insegnanti delle modalità di lavoro in aula Discipline Insegnanti Competenze Tempi/Spazi Attività personalizzate in aula Attività in piccolo gruppo con lo scopo di facilitare l alunno Attività individuali Differenziazione,semplificazione, Discipline: riduzione dei contenuti Riduzione discipline Discipline: SEZIONE B: INFORMAZIONI E OSSERVAZIONI SULLO STILE ATTRIBUTIVO E SUGLI STILI COGNITIVI (App. ). Stile attributivo: Contrassegnare con una crocetta lo stile attributivo prevalente ( veda App. ) Stili Attribuzione del successo Attribuzione dell insuccesso [ ] Stile strategico Impegno Mancanza d impegno [ ] Stile negatore Abilità Cause esterne [ ] Stile abile Abilità Mancanza di abilità [ ] Stile depresso Cause esterne Mancanza di abilità [ ] Stile pedina Cause esterne Cause esterne

20 Osservazioni:. Stile cognitivo: contrassegnare con una crocetta nel grafo seguente lo stile prevalente e l intentà con cui manifesta in relazione ai proces/indicatori che articolano il profilo cognitivo ( veda App. ). Stile prevalente + x - - x + Stile prevalente Sistematico Intuitivo Analitico Globale Riflesvo Impulvo Verbale Visuale Convergente Divergente Seriale Olistico Ricettivo Esplorativo Intrapersonale Interperson ale Osservazioni:

21 SEZIONE C: PUNTI DI FORZA DELL ALUNNO E DELLA CLASSE Punti di forza dell alunno (utilizzo di strategie meta cognitive, ambiti disciplinari preferiti, d interesse, ambiti disciplinari in cui riesce, dederi, bisogni espres, attività extrascolastiche.) Punti di forza della classe (relazioni e clima di classe in generale, presenza di un compagno o di un gruppo di compagni di riferimento per attività scolastiche/extrascolastiche )....

22 Appendice Clasficazione degli stili attributivi Stili Attribuzione del successo Attribuzione dell insuccesso Caratteristiche Stile strategico Impegno Mancanza d impegno In caso di fallimento: ricerca di soluzioni strategiche e mantenimento di potive aspettative di riuscita. Insuccesso interpretato come parte del processo di apprendimento. Molto funzionale Stile negatore Abilità Cause esterne Mancato riconoscimento di responsabilità per i propri insucces. Poca riflesone sugli errori e scarsa ricerca di soluzioni potive strategiche al fallimento. Convinzione che le cose riescono anche senza impegnar e se non riescono non sono loro i responsabili. Stile abile Abilità Mancanza di abilità Convinzione che la riuscita o il fallimento riflettono le capacità possedute piuttosto che l impegno prodigato. Di fronte a ripetuti insucces in un compito sviluppa l idea di non essere portati. Poca perstenza e tendenza ad evitare compiti in cui è precedentemente fallito. Stile depresso Cause esterne Mancanza di abilità Convinzione che un impegno eccesvo rifletta scarse abilità. Di fronte a ripetuti fallimenti sviluppa impotenza appresa: perdita della percezione di controllo delle tuazioni, rassegnazione, pasvità, vergogna. La convinzione di non essere capace porta a non impegnar e a non studiare e quindi a ottenere risultati mediocri che confermano l originale convinzione. Ana da prestazione e tendenza a sviluppare forme depresve. Particolarmente disfunzionale all apprendimento e al benessere pcologico. Stile pedina Cause esterne Cause esterne Tendenza al fatalismo, scarso impegno, pasvità. Rabbia (attribuzione alla mancanza di aiuto) o rassegnazione (attribuzione alla sfortuna).

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