I piccoli diventano grandi

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1 obiettivo I piccoli diventano grandi Rivista dell API Sarda impresa Periodico Mensile - Aprile N. 4 - Anno 5. Poste italiane S.p.A. Sped. Abb. post. 70% cns - comm. Business CA - 566/2006 ALL INTERNO Incontro a Bruxelles dei rappresentanti della Sardegna con i dirigenti e i componenti delle commissioni dell Unione Europea Sardafidi: intermediario finanziario 107 Accordo API Sarda-Equitalia Sardegna

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3 sommarioobiettivo obiettivo impresa Rivista mensile - API Sarda ANNO V Aprile 2010 N 4 Direttore Responsabile GuIdO SPANO 5 Direttore Editoriale ItAlO SeNeS Coordinamento Editoriale AleSSANdRO MuRA Segreteria di Redazione GIANNellA SIlVettI Direzione, Redazione e Amministrazione API SARdA Zona Industriale Predda Niedda str. 18 bis Tel Sassari sassari@apisarda.it editrice AlbARuIA Str. prov. dell Anglona, Sassari ReGIStRAzIONe tribunale di SASSARI N. 438 del Stampa: tipografia GAllIzzI Via Venezia 5 - Tel Sassari EditorialE 5 Piano casa: questo sconosciuto... Vita associativa 6 Incontro a Bruxelles dei rappresentanti della Sardegna con i dirigenti e i componenti delle commissioni dell Unione Europea 9 Prestigioso riconoscimento alla cooperativa di garanzia dell API Sarda. Sardafidi intermediario finanziario Accordo API Sarda-Equitalia Sardegna 12 Isfor-API Sarda: sicurezza una responsabilità sociale inserto Sintesi del documento dell API Sarda portato a Bruxelles all Assemblea delle rappresentanze del popolo sardo dalle delegazioni 16 Cagliari: al via l Active Press Tour per la promozione del turismo enogastronomico attualità 18 SISTRI: iniziativa del Ministero dell Ambiente per la movimentazione dei rifiuti speciali 20 Bilancio positivo per la Banca di Sassari 23 I nuovi modelli INTRASTAT 24 Regione Sardegna: interventi per i lavoratori in cassa integrazione e mobilità dal sistema confapi obiettivo impresa 3

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5 editoriale obiettivo In calo gli investimenti effettuati dalle PMI del settore edile Piano Casa: questo sconosciuto Il cosiddetto Piano Casa era stato indicato come una strategia fondamentale per dare fiato ad una economia regionale fortemente in crisi congiunturale a causa delle esplosioni delle bolle speculative finanziarie negli USA, con conseguente contaminazione in tutto il resto del mondo. Di fatto, al di là degli intendimenti del Legislatore e dell Esecutivo regionali, ad oggi il Piano Casa, così come inizialmente ideato a livello nazionale e integrato in Sardegna, non è servito a sostenere il comparto, né ad innescare processi di recupero urbanistico. Nostre puntuali indagini, svolte presso tutti i principali Comuni dell Isola, con il coinvolgimento degli uffici tecnici in particolare, dimostrano che il sistema oramai pensato più di un anno fa non ha portato grandi risultati. Peraltro, gli investimenti medi effettuati dalle PMI del comparto delle costruzioni si sono dimezzati per valore nel 2009 rispetto al 2008, anno già di per se piuttosto negativo. Si assiste impotenti ad un processo di drastica selezione del sistema imprenditoriale del comparto. Ciò dimostra, se ce ne fosse bisogno, che il Piano Casa non ha fornito l impulso atteso al settore. Il motivo è probabilmente da ascrivere alla carenza di disponibilità finanziarie da parte delle famiglie che esprimono la domanda; tuttavia, va sicuramente registrato anche il fatto che la norma si è presentata contorta e di non facile applicazione, o almeno così è parsa agli uffici tecnici dei Comuni che non hanno rilasciato alcuna autorizza zione. La speranza è che le recenti circolari esplicative forniscano effettivamente tutti i chiarimenti al fine di consentire un recupero almeno parziale dei risultati finora mancati. In ogni caso, il sistema delle PMI del comparto attendono di potersi confrontare con la Giunta per illustrare le proprie proposte di politica economica per il settore delle costruzioni. Occorre, infatti, che dalle politiche dell emergenza e del mero sostegno si passi alla finalizzazione degli interventi con l obiettivo di stimolare lo sviluppo economico e sociale delle nostre comunità. Si pensi all importanza che avrebbe ed ha effettivamente il settore edile per lo sviluppo turistico culturale con le competenze le capacità produttive utili al recupero urbanistico e architettonico di molti siti, con cui attrarre finalmente in misura massiccia flussi di turisti interessati non solo alla formula sole-mare per le loro vacanze. È solo un esempio, ma rende l idea di come serva un piano di grande respiro temporale e di mezzi finanziari importanti, per la cui ideazione e costruzione l API Sarda è pronta come sempre al confronto. Italo Senes Presidente regionale API Sarda obiettivo impresa 5

6 obiettivo vita associativa Incontro a Bruxelles dei rappresentanti della Sardegna con i dirigenti e i componenti delle commissioni dell Unione Europea Non siamo venuti a chiedere ma a proporre Tradurre il riconoscimento del principio di insularità in provvedimenti concreti per arginare la condizione di svantaggio naturale, puntando soprattutto ad attuare una politica di coesione, che non deve essere solo economico-sociale, ma anche territoriale, come riconosciuto dal trattato di Lisbona. Così il Presidente della Regione Ugo Cappellacci ha sintetizzato negli incontri con i rappresentanti del Parlamento Europeo e della Commissione, la posizione e le richieste della Sardegna nel confronto avviato con l Europa nei due giorni di incontri che la delegazione sarda ha avuto a Bruxelles. Una folta delegazione di ottanta persone formata dai rappresentanti degli enti locali, dei sindacati e delle associazioni, che ha avuto l opportunità di confrontarsi con i dirigenti e i componenti delle diverse commissioni europee ai quali è stata sollecitata l apertura di un dialogo tra la regione e le istituzioni europee per realizzare una piena integrazione della Sardegna nel sistema nazionale e per il riconoscimento dell insularità e la parità di condizioni per lo sviluppo, rispetto alle altre regioni europee. Non siamo venuti a chiedere, ma a proporre, ha spiegato il Governatore, aggiungendo che la Regione ha una propria strategia ( Sardegna 2020 ) con cui punta anche a sfruttare i vantaggi dell insularità, sotto l aspetto della posizione baricentrica nel Mediterraneo. Ovviamente per superare il gap dell insularità servono anche interventi come la fiscalità di sviluppo che ha già ottenuto a livello nazionale un importante riconoscimento con la legge delega sul federalismo fiscale. Ci attendiamo ora dall Europa ha detto il Presidente della Regione segnali concreti in questa direzione. Mentre per i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, la Sardegna deve essere protagonista nelle scelte e avere responsabilità primaria nel decidere come deve competere in Europea. Sulle stesse posizioni anche l API Sarda, rappresentata a Bruxelles dal presidente regionale Italo Senes e dal segretario generale Silvana Manuritta, i quali, ai dirigenti economici dell Unione Europea, hanno illustrato le richieste degli imprenditori sardi con un documento di cui pubblichiamo un ampia sintesi nell inserto di questo numero della rivista. La rappresentanza sarda ha così parlato con molte voci, ma, da rimarcare, tutte con sorprendente assonanza ed è la prima volta che il sistema economico, imprese,sindacati e istituzioni, si è presentato compatto, condividendo integralmente le problematiche della Sardegna, per sottolineare come l Isola sia costretta a partecipare ad una gara sleale perché l insularità la relega lontano dalla linea di partenza degli altri concorrenti. Questo vale per l energia, i trasporti e altro ancora come hanno evidenziato i rappresentanti dei sindacati davanti ai responsabili europei delle politiche sociali e per le regioni. Ma soprattutto per la prima volta, a 6 obiettivo impresa

7 vita associativa obiettivo livello europeo, si è fatto riferimento alle affinità fra la Sardegna e le Isole Madeira alle quali è stata riconosciuta una zona franca fiscale, cavallo di battaglia dell API Sarda che da tempo sollecita le istituzioni perché lo stesso riconoscimento di zona franca fiscale integrale venga deliberato, almeno per dieci anni anche alla regione sarda. E un primo importante risultato è stato ottenuto, perché si è riusciti ad ottenere la disponibilità dei tecnici comunitari a discutere di come aiutare una terra allo stremo e l impegno a proseguire il confronto con i rappresentanti delle commissioni europee e con il Fondo Sociale, anche con tavoli specifici da aprire in Sardegna con tutto il parternariato sociale e istituzionale. Questo perché, come è stato anche sottolineato nel corso degli incontri, il 22% della popolazione sarda è al di sotto della soglia di povertà e dunque le politiche sociali rivestono un importanza ancora più accentuata rispetto ad altre aree. Il viaggio della delegazione sarda si è concluso con l incontro con il presidente del Parlamento Europeo e il vice presidente della Commissione europea Antonio Tajani che ha riconosciuto l importanza dell iniziativa promossa dai sindacati sardi perché ha detto di solito le altre regioni vengono qui a piangere, voi invece state portando avanti un impegno ammirevole e vi esorto a continuare. E tutto sommato la due giorni di Bruxelles si è rivelata un vero successo vista soprattutto l unità di intenti dimostrata da sindacati, Regione, enti locali e associazioni imprenditoriali. obiettivo impresa 7

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9 vita associativa obiettivo Prestigioso riconoscimento della Banca d Italia alla cooperativa di garanzia dell API Sarda La Sardafidi intermediario finanziario 107 Èufficiale: Sardafidi è formalmente iscritta nell elenco speciale degli intermediari finanziari previsto dall articolo 107 del Testo Unico Bancario. L iscrizione è stata comunicata dalla Banca d Italia con una nota a firma del Governatore Mario Draghi del 16 marzo Sardafidi, cooperativa di garanzia di API Sarda, nata nel lontano 1975, è da anni il confidi leader in Sardegna con oltre imprese socie e 350 milioni di euro di affidamenti garantiti. Il provvedimento di iscrizione da parte di Banca d Italia ha commentato Enrico Gaia, Presidente Sardafidi - rappresenta per noi un traguardo importantissimo e di grande prestigio in cui abbiamo sempre fortemente creduto e per il quale abbiamo lavorato incessantemente, favorendo una evoluzione organizzativa coerente con i dettami di vigilanza di Banca d Italia. Nella nuova veste di intermediario finanziario 107 la Sardafidi potrà svolgere, con ancor maggiore efficacia, il suo importante ruolo nel favorire l accesso al credito alle PMI sarde. La maggiore capacità della garanzia offerta dai Confidi 107, rispetto a quella dei Confidi 106, di mitigare fortemente il rischio assunto dalle Banche nella concessione dei finanziamenti, assume ancor più importanza in questo periodo di grave incertezza economica che ha visto inevitabilmente il Sistema Bancario razionare il credito alle imprese. Nel 2009, nonostante la situazione di forte contrazione economica, ha detto Marcello Tiddia, Direttore Generale della Sardafidi, abbiamo sostenuto le nostre imprese socie nei loro bisogni finanziari con una puntuale e qualificata assistenza che ha consentito, in chiara controtendenza rispetto al mercato, un incremento degli affidamenti erogati di oltre il 20%. Questo risultato deriva dal rapporto di partnership instaurato con le Banche che vede Sardafidi interlocutore privilegiato del Sistema Bancario. obiettivo impresa 9

10 obiettivo Accordo API Sarda-Equitalia Sardegna vita associativa Insieme per trovare una soluzione alla crisi di molte PMI sarde Occorre urgentemente darsi da fare per aiutare le imprese a superare una fase terribile della congiuntura economica in Sardegna. Con questo spirito API Sarda e Equitalia Sardegna SpA hanno siglato un protocollo d intesa per attivare nuove procedure e facilitare un nuovo accesso al credito da parte delle imprese in difficoltà. L accordo è stato raggiunto dopo un incontro che si é tenuto nella sede dell API Sarda tra il presidente dell associazione Italo Senes, l Amministratore Delegato di Equitalia Sardegna S.p.A., Gian Luigi Giuliano, il Responsabile Area Rapporti con i Cittadini e le Imprese di Equitalia, Marcello Accardo, ed Enrico Gaia, Presidente Sardafidi. Nel Protocollo d intesa API Sarda- Equitalia Sardegna SpA sono previste delle procedure per snellire i tempi nei rapporti tra imprese associate e la società incaricata per le riscossioni. Ciò per prevenire, ha spiegato Italo Senes, una serie di costi amministrativi e di aggi che, con il protrarsi dei tempi, complicano il quadro dei rapporti tra impresa e agente incaricato della riscossione, comportando spesso anche ulteriori spese legali. L API Sarda - ha concluso Senes - si sta prodigando per consentire alle imprese di risparmiare e, con il proprio Consorzio fidi, Sardafidi, di favorire un nuovo accesso al credito. L Amministratore delegato di Equitalia Sardegna, Gianluigi Giuliano, ha sottolineato l importanza del primo protocollo sottoscritto dall Ente con una Associazione imprenditoriale: Una gestione efficiente e tempestiva, garantita dall intermediazione della struttura di API Sarda, dei rapporti tra Equitalia e le imprese, consentirà di risparmiare costi e soprattutto permetterà di trovare le vie perché le imprese, anche solo attivando un piano di rateizzazione dei debiti verso l Ente incaricato della riscossione, possano evitare l iscrizione di una garanzia ipotecaria su un immobile che invece potrebbe essere utilizzato quale garanzia per l accesso al credito per investimenti o per la mera gestione Per Giuliano l importante sarà favorire sempre la massima trasparenza nell affiancare le imprese, che in generale sono tante: su 160mila soggetti Iva che hanno problemi innanzitutto sul fronte tributario (Agenzia delle Entrate) e poi su quello previdenziale (INPS e INAIL). Complessivamente, i debiti delle imprese ammontano a 3 miliardi e 516 milioni, mentre le imprese fallite sono 2.354, per un importo del debito in questo caso pari a 954 milioni. Enrico Gaia, Presidente di Sardafidi, Consorzio fidi di API Sarda recentemente ammesso da Bankitalia a operare ai sensi dell articolo 107 del T.U. Bancario, ha evidenziato l importanza dell iniziativa di API Sarda e Equitalia Sardegna: Stiamo lavorando con SFIRS ed Equitalia Sardegna perché, attraverso i fondi regionali di cogaranzia e controgaranzia a supporto di Sardafidi, si possa intervenire per 10 obiettivo impresa

11 vita associativa obiettivo consentire il salvataggio di moltissime imprese che purtroppo a causa della crisi non hanno potuto sostenere gli oneri tributari e previdenziali negli ultimi mesi. Sardafidi - ha detto Gaia - ha studiato alcuni prodotti finanziari proprio per venire incontro alle imprese che hanno questo tipo di difficoltà congiunturali. Infine, Marcello Accardo, Responsabile Area Rapporti con i Cittadini e le Imprese di Equitalia Sardegna, ha illustrato le ragioni di un intesa come quella con API Sarda: Equitalia Sardegna ha 19 sportelli e mira ad espandere la propria rete proprio attraverso protocolli come quello che, primo fra tutti, è stato siglato con API Sarda. È importante sottolineare - ha concluso Accardo che Equitalia è a disposizione delle imprese con i propri servizi informativi, basati su molte banche dati ricchissime di strumenti con cui pianificare gli interventi a favore delle imprese contribuenti: Equitalia Sardegna opera per risolvere i problemi delle imprese e non contro di esse. obiettivo impresa 11

12 obiettivo vita associativa L impegno dell ISFOR API Sarda per la tutela della salute nei posti di lavoro Sicurezza : una responsabilità sociale È noto, anche se non da tutti condiviso, che la formazione e l aggiornamento di tutti i lavoratori sia oramai un must non solo per limitare il rischio dell obsolescenza delle competenze da parte della singola risorsa, ma come reale strumento competitivo per agevolare la permanenza dell azienda nel mercato. Tuttavia la formazione, l aggiornamento sul tema sicurezza rientra nella sfera più ampia della responsabilità individuale, sociale e civile da parte del singolo lavoratore e da parte dell organizzazione presso cui opera. Sicurezza intesa come sicurezza sul lavoro da parte del singolo lavoratore e tutela della sua salute, sicurezza intesa come veicolo attraverso cui garantire la tutela dell ambiente stesso e della salute dei cittadini. Isfor API Sarda da anni infatti coinvolge i datori di lavoro e i lavoratori nei corsi di aggiornamento e abilitazione per Responsabili e Addetti del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP/ASPP), Addetti al Primo soccorso aziendale, Addetti alla Prevenzione incendi, Preposti alla Sicurezza in azienda, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) percorsi che contribuiscono a diffondere tra le imprese una cultura della sicurezza e a potenziare la sensibilizzazione dei singoli sul rispetto delle norme. L importanza dei corsi attivati è anche e soprattutto nella possibilità offerta per i partecipanti, di un confronto e uno scambio reale di situazioni, pericoli soluzioni con i propri colleghi e con i professionisti attivati. Al fine di incentivare la sensibilizzazione e un dialogo sul tema che possa proseguire anche a seguito della conclusione del corso, 12 obiettivo impresa

13 vita associativa obiettivo La Confapi sempre più vicina alle strutture territoriali Costituita in Sardegna una sede operativa del CESPIM La Confapi nell ottica di potenziare la propria mission a sostegno delle imprese, intende sostenere le associazioni territoriali ai fini di creare una maggiore capillarizzazione e presenza della Confapi su tutti i territori. La logica alla base è quella che la periferia cessi di essere tale e che possa avvicinarsi sempre di più alla struttura nazionale che usufruisce tradizionalmente di maggiori servizi. Infatti la Confapi ha deliberato di affiancare, attraverso la Cespim srl, le associazioni territoriali al fine di creare una rete integrata di Cespim territoriali che possano garantire il giusto e necessario supporto tecnico e innovativo alle associazioni. Anche in Sardegna è stata recentemente costituita una sede operativa del Cespim i cui amministratori sono Paolo Galassi presidente di Confapi, Eugenio Ferodi direttore generale di Confapi e Francesco Lippi vice presidente dell API regionale. Cespim Sardegna è l undicesima società di servizi creata dal sistema Confapi e opererà in sinergia con i Cespim territoriali di Piemonte, Friuli, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Cespim Sardegna contribuirà a incentivare e sostenere i processi che rappresentano l attività del Cespim srl stesso: confronto, scambio di esperienze e collaborazione con altre strutture che operino nella stessa direzione, per la realizzazione di studi e ricerche di carattere economico, finanziario, giuridico, sociologico ed aziendale, a carattere sia nazionale che internazionale, in modo particolare nei settori della politica industriale, creditizia, monetaria, finanziaria e fiscale, dell innovazione tecnologica, commerciale ed organizzativa. Francesco Lippi, vice presidente regionale API Sarda Isfor Api ha ideato e realizzato grazie al FAPI (Fondo Paritetico interprofessionale per la formazione continua nelle PMI avviso Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro ), tre DVD come strumento complementare alla lezione in aula su alcuni temi di particolare interesse : antincendio rischio medio, primo soccorso, addetti sistemi di accesso e posizionamento mediante funi. Isfor API sta assistendo ad una diversificazione delle richieste sui corsi legati alla sicurezza dovute alle necessità di adeguarsi alle norme o ad una maggiormente diffusa consapevolezza di una propria responsabilità sociale. Al fine di rispondere a tali esigenze e in linea con le normative di settore, Isfor API ha attualmente in corso e in prossimo avvio un corso per Addetto alle attività di rimozione e smaltimento dell amianto e bonifica delle aree interessate, percorso di abilitazione riconosciuto e accreditato dalla Regione Sardegna. Di prossimo avvio inoltre, il corso di aggiornamento per RSPP/ASPP Rischio radiazioni ottiche un tema di notevole interesse e attualità per tutti i settori aziendali. obiettivo impresa 13

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15 obiettivo Assemblea delle Rappresentanze del Popolo Sardo a Bruxelles presso il Parlamento e la Commissione dell Unione Europea Sintesi del documento portato dall API Sarda obiettivo impresa I

16 obiettivo L analisi La situazione di crisi poggia su alcuni elementi fondanti e scatenanti, sia esogeni che endogeni alle PMI che operano in Sardegna. Quelli esogeni sono rappresentati dal rapporto tra PMI e Pubblica Amministrazione, dal rapporto tra banche e PMI, dalle carenze infrastrutturali. Quelli endogeni, invece, sono da ricondurre alla scarsa cultura manageriale e propensione all innovazione propria delle stesse PMI. In sintesi, si incrociano fattori congiunturali e strutturali che hanno condizionato e condizioneranno ancora lo sviluppo del tessuto delle PMI. In particolare, sul piano congiunturale, il cosiddetto Patto di stabilità della spesa pubblica e gli effetti degli Accordi di Basilea II stanno togliendo l ossigeno alle PMI. L azione combinata di questi due elementi, da una parte, non consente alla grande platea delle PMI di incassare nei tempi giusti i pagamenti delle forniture erogate, delle opere realizzate o degli incentivi accordati; dall altra, impedisce alle PMI in particolare di accedere a forme di credito con cui far fronte al fabbisogno di circolante per finanziare la gestione e di mutui per alimentare il ciclo degli investimenti. Il risultato è spesso che le PMI non riescono a rispettare le scadenze fiscali, previdenziali o finanziarie finendo col macchiare il proprio curriculum e rafforzando perciò la propria marginalizzazione dal mercato. Gli elementi strutturali che generano forti criticità sono invece da ricondurre alle carenze infrastrutturali: sia in relazione alla scarsa disponibilità di fonti di energia e di reti infrastrutturali in generale; sia alla scarsa diffusione di competenze professionali e manageriali; che, infine, all eccesso di complessità della regolamentazione dei processi che riguardano la creazione e gestione d impresa. È evidente che le inefficienze derivanti da tali deficit infrastrutturali determinano l aggravamento della situazione competitiva delle PMI e dei territori in cui esse operano. Il riferimento è alla disponibilità di energia a costi competitivi (in Italia è in media superiore del 15%- 20% rispetto alla media UE: tale percentuale sale sino al 32%-35% in Sardegna), che condiziona oggi pesantemente le scelte di localizzazione di imprese piccole e medie, nonché la possibile nascita di distretti produttivi e commerciali. Al tempo stesso la quasi totale assenza di centri intermodali efficienti e di reti di comunicazione interne capaci di agevolare i trasporti condiziona in modo decisivo la gestione caratteristica di molte imprese le cui produzioni necessitano di approvvigionamenti intensi di materie prime ovvero il cui trasporto richiede specifiche tecniche di tipo particolare e dunque l intervento di operatori dedicati. Sul versante endogeno, altre cause strutturali di scarsa produttività e competitività aziendale sono come detto la poco diffusa capacità manageriale nelle PMI, in particolare di quelle meno strutturate, e la scarsa propensione a sviluppare innovazioni. Le variabili strategiche del cambiamento Per rispondere alla crisi e rilanciare il processo di sviluppo economico e sociale della nostra regione occorre incidere su tre variabili strategiche che corrispondono ad altrettanti strumenti fondamentali per creare e far crescere le imprese: 1) le risorse finanziarie a disposizione delle PMI, 2) le competenze professionali e manageriali, 3) il tempo, riferito alla gestione del ciclo produttivofinanziario di ciascuna impresa. Sullo sfondo ci sono le riforme istituzionali, a partire dalla riforma dei rapporti tra i territori e il centro dello Stato, tra la Regione e il Governo, tra gli Enti locali e la Regione. II obiettivo impresa

17 obiettivo In altri termini, sullo sfondo c è l introduzione del federalismo fiscale. L API Sarda è convinta che alla base di ogni possibile intervento strutturale di politica economica vi sia l introduzione di un reale cambiamento di passo sul piano istituzionale. Le riforme istituzionali, consistenti nella introduzione del federalismo nei rapporti interistituzionali e quindi tra le stesse Istituzioni di vario livello e i cittadini, le imprese, i lavoratori, sono un fatto imprescindibile per liberare risorse e dare slancio all azione amministrativa per lo sviluppo economico e sociale delle comunità in Sardegna e in Italia nel nuovo scenario europeo e internazionale in cui esse sono inserite. Le priorità strategiche In sintesi, tenuto conto dello scenario istituzionale e amministrativo in evoluzione, l API Sarda ritiene che l attenzione vada concentrata sulle seguenti priorità strategiche: il sostegno al sistema produttivo industriale, con in particolare il potenziamento dei fondi rischi dei consorzi fidi; l istituzione di una zona franca integrale in Sardegna per un tempo dato; la soddisfazione dei crediti che le imprese vantano nei confronti delle pubbliche amministrazioni regionale e degli Enti locali e la accelerazione della spesa pubblica, nello specifico di quella già impegnata nei vari capitoli di bilancio; il rapido sblocco o la accelerazione delle opere pubbliche da realizzarsi in Sardegna, eventualmente anche da parte di aziende pubbliche nazionali in virtù di accordi di programma, inerenti il sistema dei trasporti all interno dell Isola, le reti idriche, le reti energetiche; il rinvigorimento immediato della formazione professionale come strumento di collegamento tra istruzione e lavoro, oltre che di riconversione delle competenze dei lavoratori espulsi dai cicli lavorativi; la riconversione degli apparati industriali presenti oggi nell Isola; la realizzazione di una piena continuità territoriale di passeggeri e merci tra la Sardegna e le altre regioni d Europa; il miglioramento degli standard infrastrutturali, di efficienza e di efficacia del sistema dell istruzione pubblico in Sardegna, in particolare attraverso la realizzazione di investimenti da potenziare nel tempo; il varo di un piano energetico regionale in grado di dare impulso ad un settore molto importante quale quello delle PMI impegnate nella progettazione, produzione e installazione di sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili; la valorizzazione dell ambiente in chiave economica; la riforma della pubblica amministrazione regionale e locale in Sardegna, in particolare alla luce di quanto si è visto in precedenza in tema di riforme istituzionali con introduzione del federalismo fiscale. Analizzando sinteticamente alcune di queste priorità, occorre evidenziare innanzitutto, che il riconoscimento della Sardegna quale Zona Franca Integrale, per i prossimi dieci anni e con gli effetti rivolti soltanto alle Micro, Piccole e Medie Industrie, potrebbe costituire la premessa per il definitivo rilancio del sistema produttivo locale oltre ad incentivare con adeguate azioni di marketing territoriale, l attrazione di nuovi investimenti. In una fase di così profonda crisi del sistema industriale in Sardegna, questa opportunità sarebbe veramente preziosissima e, assai probabilmente, non costerebbe molto di più della mole di risorse che occorreranno per il mantenimento in vita di un sistema industriale basato su grandi presenze industriali sempre in affanno. L effetto sullo sviluppo sarebbe doppio: da un lato, si favorirebbe il rilancio degli investimenti in quanto gli utili derivanti dalle attività già operative nell Isola risulterebbero di gran lunga detassati. Ciò avrebbe effetti obiettivo impresa III

18 obiettivo altamente positivi sia sul livello di capitalizzazione delle imprese, leva assai importante nel rapporto banca-impresa, che sul conseguimento di un vantaggio di costo tale da rendere le merci prodotte in Sardegna decisamente molto competitive sui mercati a totale vantaggio del posizionamento delle imprese operanti in Sardegna. L altro effetto sarebbe l insediamento di un numero crescente di nuove imprese, fattore capace di allargare la base produttiva e di implementare il grado di apertura del sistema imprenditoriale sardo a un confronto e una cooperazione con imprese non nazio - nali. Con l istituzione della zona franca, il sostegno al processo di crescita del sistema produttivo industriale sardo costituisce una priorità altrettanto immediata, per dare risposta da subito anche alle emergenze sociali. È decisivo definire un programma pubblico pluriennale di sostegno agli investimenti produttivi, in R&ST, in servizi reali e in formazione, prioritariamente integrati, che possano ridare slancio immediato agli investimenti aziendali. Per raggiungere questo obiettivo occorre che la Regione coinvolga i livelli istituzionali e amministrativi degli Enti locali, per favorire la massima velocità ed efficacia di intervento, nonché il sistema creditizio, a partire dai Consorzi di garanzia fidi per i quali è fondamentale potenziare ulteriormente i fondi rischi. Un ulteriore priorità strategica che ha oramai un importanza drammatica è rappresentata dal pagamento dei crediti delle PMI e l accelerazione della spesa pubblica. I residui attivi e passivi portati a bilancio in primis dalle Istituzioni regionale, provinciali e comunali ammontano a svariati miliardi. E l effetto del già citato Patto di stabilità. In sostanza, i vari livelli amministrativi sono fortemente indebitati con il sistema delle imprese, di varia tipologia e dimensione, le quali per questo vedono attivarsi i meccanismi perversi della leva finanziaria negativa, con grave rischio anche per la prosecuzione della loro attività. Sarebbe necessario ed urgente che l Amministrazione regionale desse immediato impulso amministrativo ai procedimenti di erogazione delle somme dovute. Bisognerebbe prevedere l introduzione di una norma nella legge di contabilità regionale in base alla quale sia prevista l attivazione di un meccanismo automatico di factoring, avendo diritto a che i relativi costi ricadano sul bilancio della medesima amministrazione debitrice. Questa procedura potrebbe essere attivabile a partire da un dato termine temporale, per esempio 90 giorni, dalla data di perfezionamento dell atto amministrativo con il quale si riconosce il diritto soggettivo dell impresa a ricevere le somme per le forniture. In tal modo, si applicherebbe finalmente anche in Sardegna la Direttiva Comunitaria del 2002 in materia. Infine, l ultima priorità da sottolineare riguarda lo sblocco di tutte le procedure di finanziamento previste per la realizzazione ex novo o il completamento nell Isola delle opere di infrastrutturazione inerenti i trasporti fisici, le reti idriche e più ancora quelle energetiche. Si tratta di razionalizzare il sistema stradale, innanzitutto, e poi quello della rete ferroviaria, entrambi funzionali alla interconnessione dei principali centri urbani con le periferie e delle zone interne con quelle costiere L auspicio è che quanto prima le Istituzioni, col contributo dell API Sarda e di tutto il partenariato economico e sociale, possano definire e avviare gli interventi necessari a soddisfare queste fondamentali priorità. IV obiettivo impresa

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20 obiettivo dalle delegazioni Il progetto, coordinato dalla delegazione API Sarda di Cagliari e finanziato dal STL Karalis, sarà presentato nei prossimi giorni ad una folta delegazione della stampa estera Al via l Active Press Tour per la promozione del turismo enogastronomico Saranno 15, di cui oltre la metà stranieri provenienti da Inghilterra, Francia e Germania, i giornalisti specializzati che sbarcheranno in Sardegna le prossime settimane per testare il progetto provinciale per la promozione del turismo enogastronomico coordinato da API Sarda e finanziato nell ambito delle risorse del sistema turistico locale STL Karalis della Provincia di Cagliari. Il progetto mira a sistematizzare le occasioni del turismo alternativo al balneare mediante la strutturazione, l organizzazione e la promozione di itinerari tematici nel territorio della provincia di Cagliari secondo tre direttrici che da Cagliari volgono verso la costa est (Villasimius), quella ovest (Chia) e il cuore della Sardegna (la Barbagia di Seulo). E proprio tali itinerari, che sono destinati ad evidenziare, potenziare e integrare realtà produttive artigianali ed enogastronomiche tradizionali e tipiche del territorio secondo il leit motive del progetto Scopri, Vedi, Senti, Gusta, saranno prossimamente sperimentati dai rappresentanti delle testate giornalistiche presenti attraverso un Active Press Tour della durata di 3 giorni e che servirà anche a promuovere i tesori culturali ed eno-gastronomici della nostra terra, il tutto con l obbiettivo di ampliare il ventaglio della domanda turistica sarda. La scoperta dei territori e dei prodotti, in ossequio alla filosofia del progetto, diventa attiva in quanto gli stessi giornalisti potranno costruire gli itinerari in funzione delle tre direttrici base previste ed interagendo con le parole chiave prodotto/territorio e le mappe- anche digitali caricate su un navigatore- che compongo gli strumenti fondamentali del progetto. I giornalisti saranno suddivisi in tre squadre di 5 componenti e dovranno percorrere ogni giorno un itinerario per ciascuna delle tre direttrici. Lungo ogni itinerario possibile saranno previste delle tappe intermedie presso le aziende aderenti al progetto, nelle quali i partecipanti dovranno raccogliere indizi, scattare fotografie, rispondere a quesiti sul territorio e sui prodotti tipici e tradizionali e chiaramente raccogliere informazioni utili per i loro redazionali. Ad ogni prova verrà attribuito un punteggio e alla fine dei tre giorni verrà proclamato il team vincente. Il primo giorno le prove si svolgeranno 16 obiettivo impresa

21 dalle delegazioni obiettivo percorrendo al costa sud-ovest, il secondo la costa sud-est e il terzo giorno percorrendo la direttrice che porta verso l interno. In questo modo gli ospiti avranno la possibilità di scoprire le bellezze paesaggistiche, ambientali, storiche ed artistiche del territorio provinciale oltre a visitare le aziende aderenti al progetto (imprese di produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti eno-gastronomici di qualità, imprese di produzione di artigianato artistico e tradizionale, imprese del settore ricettivo e della ristorazione) dove saranno organizzate degustazioni e rappresentazioni artigianali. Alla conclusione del test con la stampa il progetto è atteso alla prova del mercato. Le aziende che vi partecipano sono riconoscibili da apposito logo identificativo esposto all esterno della struttura. L ingresso di nuove aziende partecipanti al circuito è sempre possibile, previa richiesta e sottoscrizione del disciplinare di condotta. obiettivo impresa 17

22 obiettivoattualità SISTRI : iniziativa del Ministero dell Ambiente per la movimentazione dei rifiuti speciali Un sistema per coniugare ambiente e risparmio alle imprese Le delegazioni di Cagliari e di Oristano dell API Sarda hanno già stipulato le convenzioni con le Camere di Commercio e sono già a disposizione delle imprese per dare tutte le informazioni dettagliate sulla nuova iniziativa denominata SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nata nel 2009 su iniziativa del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel quadro dell opera di modernizzazione della P. A. per permettere l informatizzazione dell intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania. Lo scopo del Sistema è di semplificare le procedure e gli adempimenti riducendo i costi sostenuti dalle imprese e gestire in modo innovativo ed efficiente un processo complesso con garanzie di maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell illegalità. È questo il motivo per cui è stato realizzato il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti SISTRI, la cui gestione è stata affidata al Comando Carabinieri per la Tutela dell Ambiente. Con il SISTRI lo Stato intende dare un segnale forte di cambiamento nel modo di gestire il sistema informativo sulla movimentazione dei rifiuti speciali. Da un sistema cartaceo - imperniato sui tre documenti costituiti dal Formulario di identificazione dei rifiuti, Registro di carico e scarico, Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) - si passa a soluzioni tecnologiche avanzate in grado, da un lato, di semplificare le procedure e gli adempimenti con una riduzione dei costi sostenuti dalle imprese e, dall altro, di gestire in modo innovativo e più efficiente, e in tempo reale, un processo complesso e variegato che comprende tutta la filiera dei rifiuti, con garanzie di maggiore trasparenza e conoscenza. Quindi oltre ai vantaggi per la Pubblica Amministrazione, i benefici ricadranno anche sul sistema delle imprese. Una più corretta gestione dei rifiuti avrà, infatti, vantaggi sia in termini di riduzione del danno ambientale, sia di eliminazione di forme di concorrenza sleale tra imprese, con un impatto positivo per tutte quelle che, pur sopportando costi maggiori, operano nel rispetto delle regole. Per quanto riguarda i riferimenti normativi, i documenti fondamentali in materia sono: - la Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (art. 1, comma 1116 ), che stabilisce la realizzazione di un sistema integrato per il controllo e la tracciabilità dei rifiuti, in funzione ed in rapporto alla sicurezza nazionale ed alla prevenzione e repressione dei gravi fenomeni di criminalità organizzata in ambito di smaltimento illecito dei rifiuti. - il Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 (art. 2, comma 2 ), che stabilisce l obbligo per alcune categorie di soggetti di installazione ed utilizzo di apparecchiature elettroniche, ai fini della trasmissione e raccolta di informazioni su produzione, detenzione, trasporto, recupero e smaltimento di rifiuti. - la Legge 3 agosto 2009, n. 102 (art. 14-bis), che affida al Ministro dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la realizzazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti speciali e di quelli urbani limitatamente alla Regione Campania, attraverso uno o più decreti che dovranno, tra l altro, definire i tempi e modalità di attivazione, la data di ope- 18 obiettivo impresa

23 attualitàobiettivo ratività del sistema, le informazioni da fornire, le modalità di fornitura e di aggiornamento dei dati, le modalità di interconnessione ed interoperabilità con altri sistemi informativi, le modalità di elaborazione dei dati, le modalità con le quali le informazioni contenute nel sistema informatico dovranno essere detenute e messe a disposizione delle autorità di controllo e l entità dei contributi da porre a carico dei soggetti obbligati per la costituzione e funzionamento del sistema. - Direttiva UE 2008/98/CE relativa ai rifiuti che stabilisce l obiettivo di ridurre al minimo le conseguenze della produzione e della gestione di rifiuti per la salute umana e per l ambiente (art. 1), riconosce il principio chi inquina paga (art.14), obbliga gli Stati ad adottare misure affinché produzione, raccolta, trasporto, stoccaggio e trattamento dei rifiuti pericolosi siano eseguiti in condizioni da garantire protezione dell ambiente e della salute umana; a tal fine prevede, tra l altro, l adozione di misure volte a garantire la tracciabilità dalla produzione alla destinazione finale ed il controllo dei rifiuti pericolosi, per soddisfare i requisiti informativi su quantità e qualità di rifiuti pericolosi prodotti o gestiti (art.17) ed infine stabilisce che le sanzioni debbano essere efficaci, proporzionate e dissuasive (art.36). Con successivo decreto ministeriale del 17 dicembre 2009 sono state individuate le specifiche categorie di soggetti tenuti all iscrizione al SISTRI che cosi possono semplificarsi: le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi; le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all articolo 184*, comma 3, lettere c), d) e g), del decreto legislativo n.152/2006, con più di dieci dipendenti; i Comuni, gli Enti e le Imprese che gestiscono i rifiuti urbani nel territorio della Regione Campania; i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione; i consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti che organizzano la gestione di tali rifiuti per conto dei consorziati. le imprese di cui all articolo 212, comma 5, del decreto legislativo n. 152/2006 che raccolgono e trasportano rifiuti speciali; gli operatori del trasporto intermodale e imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti pericolosi di cui all art. 212, comma 8, del decreto legislativo n. 152/2006; le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti. Accanto a queste categorie di soggetti è stata prevista anche un iscrizione facoltativa per le restanti categorie di soggetti produttori di rifiuti non pericolosi. Il SISTRI entrerà progressivamente e completamente in funzionamento nel corso del Per quanto riguarda il finanziamento e la gestione del SISTRI è previsto il pagamento di un contributo da parte degli iscritti al sistema. L iscrizione al sistema è molto semplice, in quanto è stato creato un apposito sito internet che fornisce tutte le indicazioni in tempo reale e consente la stessa iscrizione on line ed il contestuale calcolo del contributo da versare. Nell attuazione del sistema un ruolo importante è poi previsto oltre che per le CCIAA e l ALBO GESTORI AM- BIENTALI anche per le Associazioni di Categoria che avranno il compito, previa stipula di una convenzione con le CCIAA di riferimento, di svolgere le attività di rilascio dei dispositivi elettronici previsti dal SISTRI ai produttori e gestori di rifiuti. Per quanto riguarda le altre delegazioni dell API Sarda è in corso l iter per la stipula delle convenzioni con le rispettive Camere di Commercio. obiettivo impresa 19

24 obiettivoattualità Approvato il bilancio della Banca di Sassari Risultato positivo per 12 milioni L assemblea dei soci della Banca di Sassari, presieduta da Ivano Spallanzani, ha approvato il bilancio d esercizio per il 2009 chiuso con un risultato positivo di 11,8 milioni contro i 7,5 dello stesso periodo del Il dato sul bilancio particolarmente positivo è stato ottenuto limitatamente a 5,6 milioni di euro anche per gli effetti dell adesione della Banca al consolidato fiscale di Gruppo ed all iscrizione a bilancio del recupero di tutte le imposte anticipate (4,4 milioni riferibili a differenze temporanee deducibili sorte in esercizi precedenti e 1,2 milioni riguardanti quelle sorte nell esercizio 2009). Il confronto di un dato omogeneo come l utile lordo conseguito nei due esercizi, mostra un sostanziale allineamento (da 12,1 milioni di euro nel 2008 agli attuali 11,1, pari a -8,26%): il dato, risente della crisi finanziaria globale in misura decisamente inferiore rispetto alla media del sistema, consentendo così alla Banca di consolidare la tendenza positiva in atto ormai da sei esercizi consecutivi. Alla fine del 2009, gli impieghi (al netto dei dubbi esiti) in euro e valuta a clientela ordinaria si attestano a 1.270,9 milioni di euro: 116,5 milioni di euro in più rispetto ai 1.154,4 del dicembre 2008 (+10,09%). Il comparto progredisce secondo le linee strategiche tracciate dal Consiglio di Amministrazione in questi ultimi anni ha detto Ivano Spallanzani nella sua relazione - sostenendo l attività delle imprese locali, delle famiglie e facendo emergere la piena operatività della Divisione Consumer sui prestiti assistiti. Questa ultima circostanza, è la principale motivazione dei buoni risultati conseguiti Ivano Spallanzani presidente Banca di Sassari sulla raccolta diretta da clientela ordinaria, inclusi i pronti contro termine, che si attesta a 1.698,8 milioni di euro con un incremento del 33,68% rispetto all esercizio precedente quando erano 1.270,8. Da segnalare, in particolare, l aumento delle consistenze dei certificati di deposito a tasso fisso fino a 130,6 milioni (+74,3 milioni, pari a +131,97%) ed anche l incremento (+77,8 milioni pari al +85,87%) della raccolta tramite obbligazioni a tasso fisso. Per contro, si può ritenere un fatto non negativo l aver contenuto nel 29,38% la diminuzione determinatasi nei titoli a custodia e amministrazione rispetto a dicembre 2008: 318,9 milioni al 31 dicembre 2009 contro una consistenza di 451,6 milioni dell anno precedente. Tale flessione è dovuta, ancora una volta, alle conseguenze della crisi finanziaria che induce la clientela verso forme di investimento a bassa rischiosità. Considerato il dato della raccolta globale, il volume complessivo si attesta sul valore di 2.017,7 milioni rispetto a quello corrispondente dell anno precedente che era di 1.722,4 milioni (+17,14%). A livello dei singoli aggregati economici, si rileva una contrazione del 14,44% del margine di interesse (che passa dai 58,1 milioni del 2008 agli attuali 49,7) anche come conseguenza della dinamica dei tassi di interesse. Nonostante l andamento del mercato dei tassi abbia condizionato in negativo i risultati dell intero sistema, il margine di intermediazione è migliore dell anno precedente (+0,46%) e si attesta su 86,6 milioni di euro (il miglioramento è di 0,4 milioni di euro). La migliorata qualità del credito erogato ha consentito di limitare a 3,1 milioni (16,9 per rettifiche e 13,8 per riprese) gli accantonamenti del comparto (erano 5,6 milioni nel dicembre 2008), contribuendo così al risultato netto della gestione finanziaria che cresce del 3,84%, passando dagli 80,7 milioni di euro agli attuali 83,8. L Assemblea degli Azionisti ha deliberato di attribuire ai Soci un dividendo pari a 7 centesimi di euro per azione. E il quinto anno che la Banca distribuisce un dividendo ai Soci. Il ha concluso Spallanzani - è stato un anno difficile, soprattutto nel primo semestre, per l economia mondiale. In questo contesto la Sardegna ha evidenziato una forte contrazione degli investimenti da parte delle imprese e una riduzione della domanda di credito, in particolare per l acquisto di beni strumentali e di immobili. Ma abbiamo motivo di ritenere che il 2010 segnerà l inizio di una leggera ripresa. 20 obiettivo impresa

25 attualitàobiettivo Fondo SFIRS di cogaranzia e controgaranzia e moratoria allargata sui mutui Uno strumento per rilanciare il sistema produttivo sardo Lo strumento varato qualche giorno fa dalla Giunta Regionale con le relative direttive di attuazione dovrebbe rappresentare uno strumento potente per riavviare un dialogo costruttivo tra banche e imprese, un dialogo che abbia al centro lo sviluppo dell impresa e dunque della sua capacità di produrre ricchezza. Italo Senes, Presidente di API Sarda ha commentato così i risultati del Forum sul credito indetto dall Assessore Giorgio La Spisa e appena concluso. Il Fondo di cogaranzia e controgaranzia ha sottolineato Senes - potrà consentire alle imprese di fruire del massimo sostegno congiunto pubblico e privato per accedere al credito, cosa che è divenuta oggi molto difficile in particolare a causa delle difficoltà congiunturali in cui versano moltissime imprese: a questo punto le banche non avranno più motivo di restringere i cordoni della borsa e potranno affiancare davvero le imprese. Nell analizzare le Direttive di attuazione e alla luce di quanto gli imprenditori associati all API Sarda stanno mettendo in evidenza circa il loro rapporto con le banche, l Associazione delle Piccole e Medie Industrie evidenzia una proposta conseguente ad una preoccupazione sul futuro funzionamento del Fondo: Noi auspichiamo - ha detto il Presidente dell Associazione che la SFIRS possa intervenire con il fondo anche a favore di quelle imprese che si trovano in condizioni di temporanea difficoltà finanziaria e hanno subito loro malgrado iscrizioni in centrale rischi. Ciò sarebbe possibile se la Regione, nell attuazione di una efficace politica del credito, riuscisse a spingere le banche a consentire alle imprese, prima della presentazione ai consorzi fidi delle domande di garanzia gestite attraverso il Fondo SFIRS, un recupero delle attuali situazioni di crisi della liquidità aziendale. Tanto più, se tali crisi sono di entità ridotta e sono generate dalla crisi economica congiunturale o dai ritardi abnormi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. Una via ulteriore per raggiungere lo stesso obiettivo potrebbe essere l ingresso nel capitale sociale delle imprese da parte della stessa SFIRS o di soggetti finanziari specializzati, perché in questo modo si genererebbe la necessaria capitalizzazione utile al superamento dell empasse finanziaria momentanea, in vista del rilancio. Solo in questo modo sarà possibile per decine di migliaia di micro, piccole e medie imprese sarde, che non sono decotte ma solo in difficoltà temporanea, potersi rilanciare nei mercati locale, nazionale e internazionale. Altro aspetto cruciale è quello della moratoria sui debiti delle imprese alle banche, fissata nell accordo del 23 dicembre 2009 stipulato da Governo nazionale e ABI: L handicap di quell accordo è che non si applica a quei mutui oggetto di contributo in conto interessi ha concluso Senes. La Giunta regionale ha esteso opportunamente anche a questi casi la possibilità di ottenere il differimento di un anno della restituzione dei debiti contratti col sistema bancario. È senza dubbio una importante boccata d ossigeno con la quale molte imprese potranno concentrarsi sulla ripresa del loro business, in vista del rispetto delle future scadenze finanziarie. obiettivo impresa 21

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27 attualitàobiettivo Aggiornata la nuova disciplina che regolarizza gli scambi all interno della Comunità Europea I nuovi modelli INTRASTAT La novità di maggior rilievo relativamente alla presentazione degli elenchi Intrastat riguarda l inclusione dei dati relativi agli scambi di servizi - resi e ricevuti - tra soggetti passivi d imposta comunitari. Pertanto, nella struttura dei modelli sono stati aggiunte le seguenti sezioni: - INTRA-1Quater: servizi resi registrati nel periodo; - INTRA-1Quinquies: rettifica dei servizi resi relativi a periodi precedenti; - INTRA-2Quater: servizi ricevuti registrati nel periodo; - INTRA-2Quinquies: rettifica dei servizi ricevuti relativi a periodi precedenti. Allo scopo di incentivare la lotta contro la frode fiscale, la regola generale di presentazione degli elenchi Intrastat prevede la periodicità mensile, salvo che ricorrano le condizioni per la presentazione con periodicità trimestrale (è stata eliminata la presentazione con cadenza annuale). La presentazione trimestrale è ammessa (salvo che non si opti per un invio mensile, nel quale caso la scelta vincola il contribuente per l intero anno solare) nell ipotesi in cui non sia stata superata la soglia di euro né nel trimestre in corso né nei quattro trimestri precedenti quello di riferimento. Il limite di euro per verificare la periodicità (mensile o trimestrale) degli elenchi) va verificato: - per ciascun modello (Intra-1 e Intra-2, ossia per distintamente per le cessioni e per gli acquisti); - nell ambito di ciascun modello, per ciascuna categoria di operazioni (beni e servizi). La Circolare Ag. Entrate 18 marzo 2010, n. 14/E ha fornito alcune interpretazioni relative alle modalità di compilazione dei modelli Intrastat in caso di cambio di periodicità di presentazione degli elenchi. Viene innanzitutto confermato che risulta possibile che un soggetto sia tenuto a diverse tempistiche di presentazione: cioè che possa avere periodicità distinte per gli elenchi relativi alle cessioni di beni/prestazioni di servizi rese, da un lato, e per gli elenchi relativi agli acquisti di beni/prestazioni di servizi ricevute, dall altro (es. mensile per operazioni effettuate e trimestrale per operazioni ricevute). Viene altresì confermato che nel caso di superamento della soglia di euro per una singola categoria di operazioni (cioè solo per le cessioni intracomunitarie di beni o solo per i servizi resi a soggetti passivi comunitari per la parte attiva ; solo per gli acquisti intracomunitari di beni o solo per i servizi ricevuti da soggetti passivi intracomunitari per la parte passiva ), scatta l obbligo di presentazione mensile per l intero elenco di cessioni o di acquisti. Pertanto, le singole categorie di operazioni relativi ai beni ed ai servizi non si sommano, ma sono considerate singolarmente; tuttavia, il superamento della soglia per una singola categoria comporta l applicazione della periodicità mensile anche per l altra categoria. Come per i beni, anche per le prestazioni di servizi rese e ricevute occorre riepilogare negli elenchi Intrastat i dati delle operazioni registrate o soggette a registrazione nel periodo di riferimento. Si precisa che nella Sezione 3, sia del mod. Intra-1Quater (servizi resi) sia del mod. Intra-2Quater (servizi ricevuti), occorre indicare i dati relativi alle prestazioni generiche, territorialmente rilevanti nel Paese UE del committente ai sensi dell art. 7-ter, D.P.R. 633/1972 con il meccanismo del reverse charge. Ulteriore requisito richiesto è l imponibilità nel Paese Ue del committente. Quindi, una prestazione generica che nello Stato membro in cui risiede il committente non sconta l imposta (in quanto è esente) non va riportata negli elenchi. Inoltre, il riferimento all art. 7-ter comporta l esclusione dall obbligo di indicazione nei modelli Intrastat di quei servizi la cui territorialità è individuata dagli artt. 7-quater (servizi relativi ad immobili, trasporto di passeggeri, locazioni di mezzi di trasporto a breve termine, servizi di ristorazione e di catering) e 7-quinquies (servizi artistici, sportivi, intellettuali, relativi a fiere, ecc.), D.P.R. 633/1972. Giuseppe Acciaro e Claudio Sabbatini Dottori commercialisti. Collaboratori de Il Sole 24 Ore. obiettivo impresa 23

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