Strategie collaborative di costruzione di un corso online: una metodologia a spirale
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- Marcella Fontana
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1 Strategie collaborative di costruzione di un corso online: una metodologia a spirale Stefano Penge Maurizio Mazzoneschi Morena Terraschi Lynx s.r.l.
2 PLE e tecnologie 2.0 Oggi le comunità virtuali di apprendimento e i Personal Learning Environment rappresentano la punta avanzata di una didattica costruttivista centrata sul discente, assunto come motore della proprio miglioramento Contemporaneamente, questi nuovi modelli sono resi possibili, e prima ancora pensabili, dalla disponibilità di tecnologie concettualmente innovative come RSS, AJAX etc.
3 Dipendenza dai soggetti Tuttavia, nelle applicazioni concrete si ha l impressione che il successo di queste metodologie sia fortemente funzione del grado di autonomia, di esperienze e competenza tecnologica dei partecipanti. Un personal learning environment poggia sul riconoscimento di un apprendente in grado di padroneggiare lo spazio delle conoscenze abbastanza da decidere quali sorgenti esterne agganciare e in grado di gestire eventuali sovrabbondanze, conflitti, contraddizioni.
4 Formazione e addestramento La metodologia aperta e collaborativa sembrerebbe più adatta per la formazione vera e propria e meno per l'addestramento; avrebbe un funzionamento più efficace con studenti già esperti e motivati e meno con corsisti alle prime armi e in formazione obbligatoria. Viceversa, un'attività formativa che debba concludersi, alla fine di un tempo limitato, con l'acquisizione certificata di competenze potrebbe avere difficoltà ad utilizzarla
5 Applicabilità Questo ne limiterebbe l applicabilità in termini di destinatari contesti vincoli e forse anche di dominii. In domini già fortemente formalizzati, infatti, c è ancora la tendenza a realizzare veri e propri corsi (intesi come insieme coesi di materiali da leggere/scaricare, agenda, proposta di esercitazioni, diversi spazi di comunicazione, ruoli di supporto predefiniti, etc).
6 Polarità Questi due poli sembrerebbero opposti e inconciliabili, l uno centrato com è sull apprendimento e l altro sull insegnamento, l'uno sul soggetto e l'altro sull'ambiente. Prendendo come riferimento ideale il processo in quattro momenti di Nonaka e Takeuchi, abbiamo provato a definire una metodologia che tenga conto di entrambe le esigenze inserendole però in un quadro temporale.
7 Spirali All'interno di una concezione dell'apprendimento come un doppio processo di passaggio del controllo dall'ambiente al soggetto che modifica entrambi i poli del processo stesso, riteniamo che si possa procedere all'interno di uno stesso contesto da un modello all'altro. L'obiettivo è quello di limitare da un lato lo smarrimento iniziale di corsisti beginners, dall'altro di offrire ai corsisti motivati e avanzati un ambiente aperto di apprendimento costruttivo
8 Fasi e figure Il modello che proponiamo prevede 3 fasi: Disegno Emersione delle competenze Cristallizzazione Il modello prevede anche l'apporto di figure diverse: un autore/editore un gruppo di corsisti di livello avanzato, destinatari intermedi un gruppo di corsisti beginners, destinatari finali
9 1. Disegno Il coordinatore del corso traccia un canovaccio, problem-oriented, del dominio del corso da realizzare, in forma di mappa poco strutturata M 0. La mappa contiene domande, stimoli, richieste di esperienze, ma anche documenti di riferimento, definizioni, abbozzi Sull'asse temporale, il corso prevede un certo numero di interazioni dirette per risolvere questioni
10 Disegno?? M 0
11 2. Emersione delle competenze Questa prima mappa M0 funge da punto di partenza per il primo corso. Un (piccolo) gruppo di studenti esperti, con competenze avanzate e disponibilità alla condivisione, sulla base del canovaccio M 0 fa emergere le proprie idee ed esperienze, producendo una rete più ampia e complessa M 1.
12 Emersione Note di classe Documenti M 1
13 Emersione: operazioni Diari personali Aggiunta di note ai nodi della mappa Upload di documenti Aggiunta di link Sondaggi su definizioni, posizioni, priorità Chat per la risoluzione di conflitti
14 3.Cristallizzazione Il coordinatore lavora sulla rete prodotta dal gruppo e propone una versione finale, M 2 M 2 diventerà lo spazio di lavoro di partenza di un nuovo corso, stavolta con corsisti meno esperti.
15 Cristallizzazione M 2
16 Cristallizzazione: operazioni Struttura Ridefinizione tipologie Riorganizzazione elementi Contenuti Razionalizzazione Omogeneizzazione (stile, dimensioni,...)
17 Cristallizzazione N4 N1 N3.1 N2 N3.2 M 1
18 Nuove figure La mappa M 0 è prodotto del lavoro di un soggetto individuale con competenze di authoring online. La mappa M 1 è prodotto del lavoro di un soggetto collettivo con competenze nel dominio Questi corsisti/autori rappresentano una figura nuova, non facilmente definibile
19 Implementazioni Il modello è implementabile con strumenti diversi; la versione che abbiamo sperimentato è basata su ADA sfruttando alcune delle sue caratteristiche peculiari, e cioè: la possibilità di aggiungere note ai nodi del corso senza lasciare l ambiente principale la possibilità di promuovere le stesse note da private (studente) a condivise (classe) e poi a pubbliche (corso) la possibilità di utilizzare modelli di corso come base per la creazione di nuovi corsi
20 Sperimentazione In questa forma, il modello è stato sperimentato in una serie di corsi online sull'authoring online presso il portale Altrascuola
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