RAV e dintorni. Laboratorio Regionale DiSAL LIGURIA 8 gennaio Maddalena Cassinari
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1 RAV e dintorni Laboratorio Regionale DiSAL LIGURIA 8 gennaio 2015 Maddalena Cassinari
2 1. Motivazione del RAV * La parola chiave è: MIGLIORAMENTO * Attraverso * azioni correttive * cambiamenti necessari * Quali sono le LEVE del miglioramento? * la PROSPETTIVA di che cosa si intenda per buona scuola * gli stakeholders * l autovalutazione
3 * Che cosa si intende valutare? * Quali sono gli oggetti della valutazione? * Che relazione c è tra ciò che si valuta? * RAV ORIENTATO VERSO INDICATORI COMUNI
4 2. Quadro di Riferimento (QdR) * 3 DIMENSIONI: teorico del RAV * CONTESTO E RISORSE * ESITI * PROCESSI * PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE * PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE
5 PROCESSI PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE * Continuità didattica * Ambienti d apprendimento * Inclusione (BES) * Orientamento * Stranieri * Gestione e valorizzazione delle risorse umane ed economiche * Pianificazione delle azioni * Monitoraggio * Condivisione di valori all interno della comunità * Coinvolgimento degli stakeholsders
6 CRITERI GENERALI principi trasversali - EQUITA - PARTECIPAZIONE - QUALITA - DIFFERENZIAZIONE EQUITA Garantire a tutti gli studenti i Livelli Essenziali di Competenze PARTECIPAZIONE Assicurare a tutti gli studenti le condizioni per usufruire di servizi ed interventi QUALITA Assicurare elementi ed aspetti, che portino alla miglior riuscita - delle attività - dei processi attivati DIFFERENZIAZIONE Modulare in modo flessibile - Processi - Interventi - Attività a partire dai bisogni dei singoli e dei gruppi
7 3. Articolazione (SCHEMA) del QdR del RAV Nel QdR si coglie la RELAZIONE tra le 3 DIMENSIONI * 3.1 CONTESTO e RISORSE (fase descrittiva) * 3.2 ESITI * 3.3 PROCESSI (fase valutativa)
8 3.1 DIMENSIONE CONTESTO CONTESTO = STRUTTURA SOCIALE E un dato strutturale, non direttamente modificabile dall azione educativa - Condizioni di contesto malleabili - Condizioni di contesto vincolanti (=non modificabili) AREE DEL CONTESTO - Popolazione scolastica - Territorio. Caratteristiche economiche e produttive. Istituzioni. Presenza di gruppi di volontariato - Risorse economiche e materiali. Contributi delle famiglie. Sponsor. Diritto allo studio. Strutture e Infrastrutture scolastiche Risorse professionali. Personale della scuola (conoscenze e competenze disponibili)
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13 3.2 DIMENSIONE ESITI ESITO = SUCCESSO FORMATIVO DI OGNI ALUNNO Su cui incidono: - Esperienza scolastica - Esperienza educativa familiare - Ambiti formali, informali e non formali AREE DEGLI ESITI - Risultati scolastici. Studenti in ritardo. Debiti formativi. Promossi col minimo dei voti. Trasferimenti/abbandoni - Risultati nelle prove nazionali standardizzate. Competenze linguistiche e matematiche. Riflessione sul LEC raggiunto dalla scuola (in relazione a:territorio, scuole simili, Italia). Variabilità interna alla scuola (tra le classi/dentro le classi). Distribuzione degli studenti nei livelli L1- L2- L3- L4- L5 (=livelli di rendimento)
14 Tavola 4a - Distribuzione degli studen5 per livelli di apprendimento - Italiano - Numerosita' Numero studen5 livello 1 Numero studen5 livello 2 Numero studen5 livello 3 Numero studen5 livello 4 Numero studen5 livello Percentuale studen5 Percentuale studen5 Percentuale studen5 Percentuale studen5 livello 1 livello 2 livello 3 livello 4 MIICXXXXXX 6% 15% 23% 31% 25% Lombardia 9% 15% 25% 31% 19% Nord Ovest 9% 16% 25% 31% 19% Italia 15% 19% 24% 26% 15% Percentuale studen5 livello 5 Tavola 4 - Distribuzione degli studen5 per livelli di apprendimento - Matema5ca - Numerosita' Numero studen5 livello 1 Numero studen5 livello 2 Numero studen5 livello 3 Numero studen5 livello 4 Numero studen5 livello Percentuale studen5 Percentuale studen5 Percentuale studen5 Percentuale studen5 livello 1 livello 2 livello 3 livello 4 MIICXXXXX 17% 14% 18% 14% 38% Lombardia 18% 19% 20% 14% 30% Nord Ovest 19% 18% 19% 14% 30% Italia 25% 19% 18% 14% 25% Percentuale studen5 livello 5
15 AREE DEGLI ESITI (continua) - Competenze chiave e di Cittadinanza. Competenze Sociali e Civiche (rispetto delle regole, capacità di relazione e rapporti positivi, senso della legalità, etica e responsabilità ). Competenze personali (capacità di orientarsi e di agire, capacità di autoregolarsi, di gestire gli impegni di studio e dei compiti ) - Risultati a distanza. Percorsi formativi degli studenti usciti (orientamento) - Risultati a distanza all interno del Primo Ciclo. Risultati nel passaggio Scuola Primaria/Scuola secondaria
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17 ESITI E CONSIGLIO ORIENTATIVO
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19 3.3 DIMENSIONE PROCESSI Processi maggiormente collegati ai risultati (e quindi ai livelli degli apprendimenti degli studenti ed alla loro riuscita scolastica) 2 SOTTO- DIMENSIONI: * PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE (4 AREE) * PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE (3 AREE) all interno delle quali si individuano le AREE
20 PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE AREA CURRICOLO/PROGETTAZIONE /VALUTAZIONE - CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA obiettivi di apprendimento traguardi di competenza attività opzionali ed elettive - PROGETTAZIONE DIDATTICA didattica monitoraggio revisione delle scelte progettuali - VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI Criterio di qualità: La scuola propone un curricolo aderente alle esigenze del contesto, progetta attività didattiche coerenti con il curricolo, valuta gli studenti utilizzando criteri e strumenti condivisi. E UTILIZZO DEI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE modalità per valutare le conoscenze e le competenze
21 PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE Criterio di qualità: La scuola offre un ambiente di apprendimento innovativo, curando gli aspetti organizzativi, metodologici e relazionali del lavoro d'aula AREA AMBIENTE DI APPRENDIMENTO per lo sviluppo delle competenze 3 SOTTO- AREE - DIMENSIONE MATERIALE E ORGANIZZATIVA spazi e tempi in funzione della didattica (lab. e orari) attrezzature - DIMENSIONE METODOLOGICA promozione e utilizzo di metodologie didattiche innovative (gruppi di livello, classi aperte, ecc.); - DIMENSIONE RELAZIONALE sviluppo di un clima di apprendimento positivo regole di comportamento condivise (a scuola e in classe), gestione dei conflitti
22 PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE AREA INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE - INCLUSIONE modalità di inclusione degli studenti con BES valorizzazione e gestione delle differenze - RECUPERO E POTENZIAMENTO adeguamento dei processi di insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo Criterio di qualità: La scuola cura l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali, valorizza le differenze culturali, adegua l'insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo attraverso percorsi di recupero e potenziamento.
23 PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE AREA CONTINUITA E ORIENTAMENTO Criterio di qualità: La scuola garantisce la continuità dei percorsi scolastici e cura l'orientamento personale, scolastico e professionale degli studenti. - CONTINUITA continuità educativa nel passaggio da un ordine di scuola all altro - ORIENTAMENTO (orientamento personale, scolastico e professionale) azioni intraprese dalla scuola per la conoscenza del sè e la scelta degli indirizzi di studio successivi
24 PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE AREA ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI Mission Visione di sviluppo dell istituto Allineamento delle risorse verso le priorità CONTROLLO DEI PROCESSI pianificazione strategica monitoraggio misurazione delle performance strumenti di autovalutazione ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE individuazione di ruoli e compiti per il personale; GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE assegnazione delle risorse per la realizzazione delle priorità
25 PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE AREA SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE FORMAZIONE aggiornamento professionale del personale, finanziato dalla scuola o da altri soggetti VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE raccolta delle competenze del personale e loro utilizzo (l'assegnazione di incarichi, formazione tra pari, ecc.); COLLABORAZIONE TRA DOCENTI attività in gruppi di lavoro condivisione di strumenti e materiali didattici.
26 PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE AREA INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE Criterio di qualità: La scuola svolge un ruolo propositivo nella promozione di politiche formative territoriali e coinvolge le famiglie nella definizione dell'offerta formativa. COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO promozione di reti e accordi con il territorio a fini formativi; COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE capacità di confrontarsi con le famiglie per la definizione dell offerta formativa.
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29 NORMATIVA DPR 28 marzo 2013, n Regolamento sul sistema nazionale di valutazione Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014 Priorità strategiche del Sistema nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017 C.M. n. 47 del 21 ottobre 2014 Priorità strategiche della valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione. Trasmissione della Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014
30 TEMPISTICA
31 FASI ATTORI A.S A.S A.S AUTOVALUTAZIONE TUTTE LE SCUOLE VALUTAZIONE ESTERNA Circa 800 scuole (ogni anno) AZIONI DI MIGLIORAMENTO TUTTE LE SCUOLE RENDICONTAZIONE SOCIALE TUTTE LE SCUOLE
32 LE PROSSIME TAPPE AZIONI SOGGETTI TEMPI Formazione Referenti USR e Ispettori Tecnici MINISTERO/INVALSI 27 e 28 nov Formazione DS e docenti USR dic genn 2015 Apertura Piattaforma informatica MINISTERO gennaio 2015 Inserimento Dati Tutte le scuole genn- febbr 2015 Restituzione dati con benchmark invalsi fine marzo 2015 Definizione RAV Tutte le scuole marzo- giu 2015 Pubblicazione RAV Tutte le scuole luglio 2015
33 IN SINTESI
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