L analisi delle segnalazioni di operazioni sospette del comparto non bancario: profili operativi
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- Adelmo Clemente
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1 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO La normativa antiriciclaggio per i professionisti e gli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette Incontro e dibattito con il Ministero del Tesoro, l Unità di Informazione Finanziaria e la Guardia di Finanza L analisi delle segnalazioni di operazioni sospette del comparto non bancario: profili operativi Dott.ssa Daniela Muratti UIF Banca d Italia 20 Marzo Unione Commercianti - Milano
2 I. Definire il perimetro: i soggetti e gli obblighi Nella legislazione italiana i segnalanti non bancari sono inclusi tra i destinatari degli obblighi segnaletici fin dal 2004; Le disposizioni riferite ai segnalanti non bancari sono state sostanzialmente confermate dal D.Lgs 231/2007 che ha recepito la Terza direttiva antiriciclaggio (2005/60/CE) e ha esteso l ambito di applicazione della norma (artt. 12 e 13) alle seguenti categorie: Notai e avvocati (specifiche operazioni di natura finanziaria, immobiliare o societaria); Commercialisti, esperti e revisori contabili; Consulenti del lavoro; Periti, consulenti ed altri soggetti che svolgono in maniera professionale, anche nei confronti dei propri associati o iscritti, attività in materia di contabilità e tributi (comprese le associazioni di categoria di imprenditori e commercianti, i CAF e i patronati); Prestatori di servizi relativi a società e trust. 2
3 I. Definire il perimetro: esenzioni e limiti L obbligo non si applica per le informazioni ricevute o ottenute dal cliente : - nel corso dell'esame della sua posizione giuridica; - nell esercizio dei compiti di difesa o di rappresentanza del medesimo in un procedimento giudiziario o in relazione a tale procedimento, compresa la consulenza sull'eventualità di intentare o evitare un procedimento, ove tali informazioni siano ricevute o ottenute prima, durante o dopo il procedimento stesso 3
4 II - Misurare il fenomeno: SOS ricevute in totale 4
5 II - Misurare il fenomeno: di cui SOS non bancarie Categoria Segnalante Totale Notaio Consiglio Nazionale del Notariato Dottore commercialista Esperto contabile Avvocato Revisore contabile Societa di revisione Consulente del lavoro Consiglio Nazionale Ordine Consulenti del Lavoro 1 1 Totale
6 II - Misurare il fenomeno: SOS non bancarie grafo 10% 3% 3% 2% 1% Notaio Consiglio Nazionale del Notariato Dottore commercialista 16% 45% Ragioniere o Perito commerciale Avvocato Revisore contabile Societa di revisione 20% Consulente del lavoro 6
7 III - Analizzare le cause: fattori disincentivanti - Preservare la propria estraneità rispetto alle anomalie emerse; - Timori legati alla possibilità di identificare il segnalante; - Conflitti di interesse; - Difficoltà nell enucleazione del sospetto; - Assenza di una casistica concreta cui fare riferimento; - Architettura istituzionale complessa nell antiriciclaggio; scarso spessore qualitativo delle segnalazioni (= scarsa conoscenza dei fenomeni; effetto circolare negativo) 7
8 III - Analizzare le cause: possibili risposte Proteggere la riservatezza; Crucialità dell anonimato nell architettura dei presidi antiriciclaggio; Individuare e condividere soluzioni organizzative idonee a garantire la conoscenza del cliente e dell operazione; Ruolo fondamentale dell adeguata verifica come prevista dalla 231/07 Conoscere le istituzioni antiriciclaggio e il loro ruolo; Predisporre uno strumentario fruibile per identificare le anomalie, fonte del sospetto, e consentire una segnalazione di maggior qualità; Centralità degli ordini professionali e ruolo della UIF (formation/information) 8
9 a proposito di riservatezza: il ruolo della UIF Invio diretto delle SOS alla UIF. previaregistrazione al portale INFOSTAT UIF, disponibile sul sito internet della Banca d Italia. Le segnalazioni pervengono su un canale riservato e protetto; sono visibili solo dal personale abilitato; sono previste forme di tutela della riservatezza nell invio all esterno. o tramite il Consiglio Nazionale dell Ordine C.N. Notai e C.N. Consulenti del Lavoro inviano le segnalazioni attraverso la PEC (in virtù di protocolli con UIF) 9
10 e il ruolo degli Ordini Professionali Tutela dell identità del professionista Gli ordini professionali attraverso i quali sono trasmesse le SOS adottano adeguate misure per assicurare la massima riservatezza sull'identità dei professionisti segnalanti Se l invio avviene attraverso l Ordine, gli atti e i documenti in cui sono indicate le generalità del segnalante sono custoditi sotto la diretta responsabilità del presidente o di un soggetto da lui delegato e obbligo di custodia degli atti Gli atti e la documentazione devono essere conservati in modo idoneo per consentire le successive esigenze di approfondimento della UIF o degli organi investigativi o inquirenti. 10
11 a proposito di strumentario: il ruolo della UIF La UIF emana indicatori di anomalia e schemi operativi al fine di agevolare la valutazione del segnalante; essi costituiscono, quindi, una guida che va usata con le seguenti precauzioni: 1.Non si tratta di una elencazione esaustiva ma di elementi la cui ricorrenza deve essere valutata insieme ad altri comportamenti e circostanze, sia per effettuare la segnalazione sia, ove necessario, per richiedere la sospensione dell operazione ai sensi dell art. 6, co.7 lett. b) D.Lgs. 231/07 ; 2.La mera ricorrenza di uno o più indicatori (specifici o generici) non può essere considerata motivo sufficiente per segnalare le operazioni sospette, ma deve essere valutata nel complesso dell operatività e/o del comportamento della clientela; 3. Gli indicatori vanno selezionati alla luce dell attività in concreto svolta dal cliente e valutata nel contesto di riferimento. 11
12 e il ruolo degli Ordini - F.A.Q. e altra documentazione on line a disposizione degli iscritti; -confronto con le istituzioni; - organizzazione di convegni e seminari; - ruolo attivo nelle fasi di consultazione precedenti l emanazione degli indicatori. 12
13 Indicatori e schemi per i professionisti Diversamente da ciò che avviene per gli altri segnalanti, per i quali interviene la Banca d Italia, gli indicatori di anomalia per i professionisti vengono emanati con decreto del Ministro della Giustizia, sentiti gli ordini professionali. Essi constano di una parte generale (principi e regole) e un allegato che contiene indicatori e sub-indici. (art. 41, comma 2, d.lgs. 231/07) 13
14 In sintesi Procedura rigida Proposta indicatori anomalia Bankitalia (intermediari finanziari) Min. Giustizia e Interni CSF Provvedimenti UIF non tassativi non esaustivi (professionisti e altri operatori) Istruzioni sul contenuto delle SOS SOGGETTI OBBLIGATI (val. soggettiva) Modelli e schemi di comportamento anomalo Procedura fluida 14
15 Schemi operativi o indicatori di anomalia? Gli schemi di anomalia hanno un contenuto più tecnico rispetto agli indicatori. Essi: -descrivono comportamenti specifici, ricorrenti nella prassi, caratterizzati da concatenazioni e ripetitività; - come gli indicatori nascono dall analisi delle operazioni sospette segnalate alla UIF da tutti i tipi di segnalanti; -sono emanati con una procedura più snella e senza le formalità previste per l emanazione degli indicatori; - come per gli indicatori, la ricorrenza degli elementi evidenziati negli schemi non rende automatica la segnalazione. 15
16 Strumenti diversi con finalità comuni Schemi e indicatori hanno lo stesso ruolo di guida e orientamento delle valutazioni del segnalante. Entrambi mirano a elevare il contenuto qualitativo delle segnalazioni, tuttora in gran parte caratterizzate da: -genericità e lacunosità della descrizione dei fatti; - carenti indicazioni del motivo del sospetto; - frequenti commistioni tra le valutazioni sul profilo oggettivo e quelle sul profilo soggettivo; Queste mancanze impongono approfondimenti onerosi sia per UIF sia per i segnalanti e si traducono in un allungamento dei tempi di lavorazione delle segnalazioni che si ripercuote su tutta la filiera. 16
17 L analisi finanziaria delle segnalazioni: prima OBSOLESCENZA del precedente sistema di raccolta delle segnalazioni di operazioni sospette OBSOLESCENZA del connesso sistema di selezione e analisi delle segnalazioni 17
18 L analisi finanziaria delle segnalazioni: prima Intermediari e altri soggetti obbligati GF (Reparti territoriali) SOS analisi finanziaria GF (NSPV) P UIF (filtro) esame prioritario ordinario relazione tecnica DIA N A archiviazione (10 anni di evidenza) approfondimenti cartolari o ispettivi AG in ipotesi di reato ( 331 cpp) (crim. org.) archiviazione attività investigativa AG * * specifici casi su decreto di acquisizione, d iniziativa, studi su fenomeni 18
19 L analisi finanziaria delle segnalazioni: adesso Approccio basato sul rischio: come si definisce il rischio, in base a quali parametri, con quali metodi, rispetto a quale variabile? Gli archivi della UIF raccolgono segnalazioni dal 1997; molti fenomeni sono stati osservati in più di una occasione e se ne conoscono ormai pressoché tutte le implicazioni; Questo ingente patrimonio di conoscenza ha da sempre costituito la base per la definizione di schemi e indicatori; oggi si avvia a offrire i parametri per la definizione del rischio di riciclaggio; ciò è finalmente reso possibile in virtù della innovativa configurazione del RADAR, il nuovo sistema di raccolta e gestione delle SOS su piattaforma INFOSTAT 19
20 Le principali innovazioni del RADAR - Informazioni non più in forma libera ma in campi strutturati; - Campi note limitati e solo esplicativi; - Possibilità di inserire in campi strutturati informazioni di dettaglio riguardo sia i flussi finanziari sia gli aspetti soggettivi; - Possibilità di allegare documenti; - Possibilità per il segnalante di esprimere una valutazione del rischio del soggetto segnalato e dell operatività sospetta da questi espressa; - Tempestività dell inoltro 20
21 i benefici per l analisi finanziaria della UIF - Omogeneità e confrontabilità delle informazioni a prescindere dalla fonte segnaletica; - Maggior ricchezza e completezza del patrimonio informativo e conseguente affinamento della conoscenza delle patologie e delle vulnerabilità; - Miglioramento dei sistemi di classificazione delle segnalazioni in sede UIF e di loro selezione; - Analisi finanziarie più mirate e tempestive con vantaggi di maggior efficacia per l intera filiera evitando inutili duplicazioni e spreco di risorse 21
22 e i vantaggi per i segnalanti - La necessità di fornire informazioni strutturate consente al segnalante di verificare ad ogni passaggio le proprie informazioni e di costruirsi un percorso analitico più preciso, auspicabilmente anche riproducibile con vantaggi di obiettività di analisi; - Maggior e miglior conoscenza della clientela e delle operazioni poste in essere, ma anche la conoscenza del contesto in cui si opera; - Omogeneità nella trattazione di situazioni che presentano analogie e punti di contatto; 22
23 Ulteriori vantaggi La più ampia e più dettagliata conoscenza delle fenomenologie che vengono segnalate consentirà alla UIF: - di fornire ai segnalanti indicatori e schemi sempre più dettagliati e utili; - di affinare le proprie valutazioni del rischio; di migliorare la selezione delle segnalazioni più rischiose da lavorare prioritariamente abbassando i tempi di lavorazione; - di effettuare analisi a carattere territoriale o di comparto; 23
24 Ulteriori vantaggi La confrontabilità dei dati raccolti consentirà alla UIF: -di valutare il percorso valutativo dei singoli segnalanti e di intervenire, ove necessario, per correggere eventuali incongruenze o lacune; -di effettuare analisi finanziarie più complete e approfondite, evitando lo spreco di risorse volto a completare le carenze delle SOS. 24
25 Evoluzioni e prospettive Sono allo studio due ulteriori sviluppi: 1. Realizzazione di un Datawarehouse: consentirà di completare in automatico le informazioni soggettive che il sistema raccoglie e incrocia; 2. Progetto fenomeni : la razionalizzazione in un unica lista delle caratteristiche più frequentemente segnalate, alla quale sarà associata una valutazione di rischio (in base alle informazioni incamerate sul tema) che sarà valutata dall analista. 25
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