23 Settembre Settembre 2013

Transcript

1 23 Settembre Settembre 2013 RASSEGNA STAMPA 14 LUGLIO 2015 Sede Milano Corso Italia 22 Sede Trieste Via Fabio Filzi 21/1

2 DAL MERCATO ASSICURATIVO AVANTI TUTTA L'ARBITRATO DA 1,2 MLD CONTRO AMTRUST La vicenda è parecchio intricata, come spesso accade quando un litigio finisce davanti ai giudici; e non mancano neppure i colpi di scena e gli intrighi, come le accuse di furto di documenti da parte del genero dell'amministratore delegato. Ma certo è che il braccio di ferro che vede contrapposti il colosso americano quotato al Nasdaq, AmTrust, che assicura circa il 60% degli ospedali italiani, e il broker Trust Risk group Italia, in passato ex agente generale della compagnia, è destinato ad andare avanti ed entrerà presto nel vivo. A stabilirlo sono stati i giudici inglesi che la scorsa settimana hanno respinto la richiesta della compagnia, che in Italia opera tramite Am Trust Europe (con sede in Inghilterra), di bloccare l'arbitrato e quindi la richiesta di un risarcimento di 1,2 miliardi di euro, Trust Risk Group, e in particolare del suo amministratore delegato, Antonio Somma. Secondo i giudici del Regno Unito l'arbitrato deve invece andare avanti e il foro competente dovrà continuare a essere quello di Milano, dove è già stato aperto da mesi. La prima udienza dovrebbe tenersi già il 28 luglio e, come detto, la decisione è destinata ad avere ricadute importanti sulla sanità italiana. Perché AmTrust qualche anno fa decise di entrare in un mercato di nicchia da cui gran parte delle compagnie generaliste hanno invece preferito fuggire: quello delle polizze a coperture degli ospedali e dei medici. Così in pochi anni AmTrust non solo è arrivata a coprire i rischi di oltre la metà delle aziende ospedaliere italiane ma assicura anche circa 40 mila medici. In ogni caso più volte la compagnia ha ribadito che il suo business in Italia e gli impegni presi verso gli assicurati non sono in discussione, nonostante la rottura dei rapporti con Trust Risk e la causa pendente. «L'interruzione immediata del contratto con Trust Risk Italia non avrà alcun impatto sull'assetto finanziario e sull'andamento operativo della società e AmTrust garantirà tutte le coperture in essere stipulate con i propri assicurati e con i relativi broker», avevano chiarito subito dalla compagnia appena scoppiato il caso. Per motivare la rottura anzitempo con il broker, la compagnia non solo ha sollevato l'accusa al genero di Somma, assunto da Am Trust, di aver sottratto impropriamente documenti, ma anche chiesto indietro allo stesso Somma 32 milioni di euro di premi che lui aveva trattenuto su un proprio conto, come anticipo delle commissione che secondo lui gli sarebbero state dovute da AmTrust. Il giudice, su questo punto, ha dato però ragione alla compagnia americana e

3 Somma ha dovuto riversare i 32 milioni sul conto dell'assicuratore. Una vittoria a favore della compagnia americana che dovrà però versare quanto dovuto al manager. Ma su tutto il resto la questione è ancora aperta. L'amministratore delegato di Trust Risk Group ha accusato in particolare l'ex partner di aver rotto il contratto prima della scadenza prevista per il 2025, insinuando tra l'altro sospetti sulla solidità finanziaria della compagnia e chiedendo un risarcimento colossale. Sulla questione ha alzato l'attenzione anche l'ivass, che avrebbe avviato ispezioni e intensificato le collaborazioni con l'autorità di controllo inglese tenuta a vigilare su AmTrust MF L'IVASS E LA LOTTA ALLE POLIZZE ''A TRABOCCHETTO'' POLIZZE A TRABOCCHETTO - "L'azione dell Ivass nel campo della tutela dei consumatori si sta articolando in interventi di portata generale, alcuni dei quali ancora in corso. Essi sono scaturiti da nostre indagini, ma anche da segnalazioni dei consumatori". Lo ha dichiarato Salvatore Rossi, presidente dell'istituto. Significativo il contesto in cui ha lanciato il messaggio: lo ha fatto nel corso del suo intervento all assemblea annuale dell Ania, l'associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, che giovedì 2 luglio ha riunito a Roma i soci per l'assemblea annuale. E proprio a loro Rossi - direttore generale della Banca d'italia oltre che presidente dell'istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (l'ivass, appunto), istituito nel 2012 in seno alla Banca d'italia per sostituire l'isvap - ha fatto sapere: "una prima serie di interventi nasce da un indagine a cui abbiamo dato il nome di 'Sei assicurato e forse non lo sai'. Ne sono oggetto i fenomeni di cross-selling, cioè l abbinamento di polizze assicurative a prodotti o servizi di natura non assicurativa. L'indagine sta facendo luce su un fenomeno che coinvolge più di 15 milioni di italiani, a cui vengono offerti oltre tipi diversi di 'pacchetti' derivanti da accordi commerciali tra imprese di assicurazione e operatori economici di varia natura: fornitori di energia elettrica, gas e acqua, banche, agenzie di viaggi e tour operator, concessionari automobilistici, aziende di trasporto marittimo o aereo". Bluerating

4 COMPAGNIE DI ASSICURAZIONI IN ITALIA FOCALIZZATE SULLA RCAUTO. GLI AGENTI CHIEDONO UNA MAGGIORE LIBERTÀ DI AZIONE Nei rami danni diversi dalla RcAuto le Compagnie che operano nel nostro Paese, specialmente quelle di grandi e grandissime dimensioni, sembrano poco interessate ad operare. Nel settore della RC medica, ad esempio, come in quello delle spese sanitarie private le compagnie sono al palo. Continua infatti il calo della spesa privata per la salute da parte degli Italiani e le assicurazioni stentano ad avvicinarsi a questa importante nicchia di mercato con prodotti e metodologie adeguati. È ciò che si evince dall analisi dei dati Ocse che indicano l arretramento, negli ultimi due anni, dell incidenza della spesa privata per la sanità: nel 2009 questa toccava il 21,1%, nel 2011 il 22,9%, negli ultimi due anni è scesa al 22%. Nel 2013, in particolare, la riduzione è stata registrata nella spesa out of pocket, che rappresenta il 18% della spesa sanitaria complessiva, mentre la voce assicurazioni (che comprende fondi sanitari e mutue) ha un peso marginale che si attesta intorno al 4%. La commissione Sanità del Senato, nell indagine sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, ha anche evidenziato come nel la spesa privata delle famiglie sia stata stimata a poco meno di 29 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 7% rispetto al 2010, mentre nel 2012 la stessa spesa abbia registrato una riduzione del 2% circa rispetto all anno precedente, e nel 2013 addirittura del 5%. Solo il 4% della spesa totale risulta intermediato dal settore assicurativo: percentuale assai lontana da quella che caratterizza il mercato francese, inglese e tedesco. L Ocse conclude la propria analisi sul tema auspicando un ruolo più incisivo, nel settore, delle assicurazioni in Italia. Analoga situazione, se non più grave, si registra nella RC medica, ramo nel quale le principali Compagnie operanti nel nostro Paese rifiutano di quotare i rischi ed in alcuni casi hanno dismesso parte o la totalità del proprio portafoglio clienti. In questo ambito, sottoposto all obbligo assicurativo in capo ai singoli Medici, l attività degli Agenti è conseguentemente assai limitata e ristretta entro il perimetro delle Collaborazioni (ex Legge n. 221/2012) con Agenti di Compagnie specializzate o con Broker grossisti. Così ha commentato il Presidente Nazionale SNA, Claudio Demozzi: se La Legge sulla libertà di collaborazione tra Intermediari professionali (cd. Legge Vicari-Fioroni) non fosse mai stata approvata, anche questo segmento di mercato sarebbe precluso agli Agenti, con ulteriore ridimensionamento dell ambito operativo della figura centrale dell intermediazione assicurativa in Italia.

5 AXA ACCELERA IN EGITTO CON JOINT VENTURE CON COMMERCIAL INTERNATIONAL BANK AXA ha annunciato di aver concluso una join venture con Commercial International Bank in egitto, attraverso la quale AXA godrà di un accordo distributivo esclusivo per 10 anni nell'assicurazione vita, risparmio, previdenza con CIB in Egitto, con lo scopo di puntare sui prodotti unit linked. La transazione prevede l'acquisizione del 100% di Commercial International Life Insurance Company, impresa leader del settore vita previdenza nel paese, detenuta da Legal & General (55%) e CIB (45%), per circa 88 mln di euro, con clausola di aggiustamento del prezzo al momento della transazione finale. In seguito AXA pagherà un diritto di accesso e commissioni a CIB a titolo di accordo di bancassurance. Con oltre clienti privati e clienti professonisti CIB è la prima banca privata egiziana che si appoggia ad una rete di 166 succursali e punti vendita. Con il 15% di quota di mercato CIL è il terzo assicuratore egiziano del settore vita previdenza e sta conoscendo una rapida crescita (media del 23% annuo). L'operazione, che è sottoposta all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni e che dovrebbe essere conclusa entro la fine dell'anno, permetterà ad AXA di accelerare il suo insediamento nel paese (dove da marzo di quest'anno ha un'autorizzazione ad operare nei rami danni). RISPARMIO GESTITO CONSOB BACCHETTA I FONDI ESTERI SUL RISPETTO DELLA MIFID La Consob ieri ha richiamato all'ordine gli intermediari che distribuiscono in Italia ai clienti retail fondi esteri ed estero-vestiti. L'authority in particolare ha richiamato questi operatori al rispetto delle prescrizioni della Mifid, la direttiva europea sui servizi di investimento, già in vigore. I fondi esteri ed estero-vestiti, ricorda la Consob, rappresentano il 70% circa del patrimonio dei fondi collocati in Italia. Nel richiamo la Commissione presieduta da Giuseppe Vegas ricorda che la selezione dei prodotti da offrire o consigliare alla clientela non può essere basata su valutazioni

6 guidate dal mero vantaggio economico per l'intermediario, ma «va rivolta prioritariamente a soddisfare gli interessi dei clienti serviti». Con questo richiamo (che non introduce nuove regole), la Consob ha invitato i distributori di fondi caratterizzati da «meccanismi commissionali più vantaggiosi per i gestori e per gli stessi distributori a individuare e a gestire i conflitti di interesse che ne derivano». E nell'ambito della normale attività di vigilanza, la Commissione presieduta da Giuseppe Vegas si è riservata di valutare la condotta dei vari intermediari. MF FONDI ESTERI, RICHIAMO CONSOB: «PIENO RISPETTO DELLA MIFID» I fondi esteri o estero-vestiti sotto al lente della Consob. La commissione di Borsa ha richiamato gli intermediari distributori di questi fondi che rappresentano il 70% circa del patrimonio dei fondi collocati in Italia sulla necessità del «pieno rispetto della normativa Mifid». si legge in un comunicato. Secondo la Commissione infatti «la selezione dei prodotti da offrire o consigliare alla clientela non può fondarsi su valutazioni di mero vantaggio economico per l intermediario, ma deve essere rivolta prioritariamente a soddisfare gli interessi dei clienti serviti». Il richiamo della Consob nasce dalla constatazione che in Europa esistono aeree disomogenee dove può essere più conveniente porre la sede del fondo per potere usufruire di vantaggi fiscali e di costi sotto il profilo anche delle commissioni di performance. Tra i paesi preferiti nella scelta sulla base di questi criteri di convenienza ci sono l Irlanda e il Lussemburgo. Una situazione all attenzione anche delle istituzioni europee a cominciare dall Esma, la Consob comunitaria. Per i prodotti di diritto italiano l'ordinamento nazionale prescrive condizioni stringenti per l'applicazione delle commissioni di incentivo. Analoga disciplina, finalizzata ad un contemperamento degli interessi di intermediario e cliente, non è tuttavia presente in tutti gli Stati membri, sottolinea sempre la Consob. In Italia questi fondi rappresentano circa il 70% del patrimonio collocato di cui il 29% sono fondi esteri puri e il 41% fondi estero-vestiti; la quota residua del 30% sono fondi italiani. La presenza dei fondi esteri è un fenomeno cresciuto in maniera consistente negli ultimi anni. Secondo i dati dell ultima relazione della Banca d Italia, nel 2013 la raccolta netta dei fondi esteri è salita a 36 miliardi, di cui 16 miliardi relativi a fondi istituiti da intermediari italiani con sede in Irlanda o in Lussemburgo (era 4 miliardi nel 2012). A questo dato va aggiunta la raccolta dei fondi esteri gestiti da intermediari stranieri a 19,7 miliardi nel 2013 da 10,5 miliardi nell anno

7 precedente. Dati comunque superiori a quelli dei fondi di diritto italiano che nello stesso anno hanno registrato una raccolta di 11,1 miliardi di euro. Un diverso trattamento tra fondi italiani ed esteri che ha spinto la Commissioni a non escludere un eventuale controllo sulla condotta di questo intermediari, richiamandoli «ad individuare e a gestire i conflitti di interesse che ne derivano». IL SOLE 24 ORE PREVIDENZA E DINTORNI «I FONDI VANNO OFFERTI SE INTERESSANO AI CLIENTI» Quando gli intermediari finanziari offrono fondi esteri o esterovestiti alla clientela retail, «la selezione non può fondarsi su valutazioni di mero vantaggio economico per l intermediario, ma deve essere rivolta prioritariamente a soddisfare gli interessi dei clienti serviti». Il richiamo agli operatori della Consob è in applicazione della Mifid, la direttiva Ue sui servizi di investimento, e nasce dal fatto che in alcuni Paesi Ue le condizioni sui costi, come le commissioni di incentivo (performance fee), sono meno stringenti rispetto a quelle italiane CORRIERE DELLA SERA TASSAZIONE E RIFORME ANNUNCIATE, I NUOVI SCENARI DELLA PREVIDENZA E DELL ASSISTENZA COMPLEMENTARE IN ITALIA L atteso provvedimento tributario sugli investimenti dei fondi pensione nell economia reale e le novità normative previste con la prossima legge di stabilità saranno al centro di un seminario a porte chiuse dedicato alla stampa specializzata da Assoprevidenza, centro tecnico nazionale di previdenza e assistenza complementare. L appuntamento è per oggi 14 luglio 2015 a Milano, presso Palazzo Parigi Hotel & Grand SpA, Corso di Porta Nuova 1, alle ore L incontro sarà l occasione per aggiornare i professionisti dell informazione sui nuovi scenari che interessano la previdenza e l assistenza complementare in Italia, con una particolare attenzione al loro stato operativo e legislativo. Un occasione per valutare le prospettive del decreto sul credito d imposta a favore degli investimenti degli enti pensionistici nell economia reale e per affrontare il tema delle ipotesi di riforma delle norme che regolano i pensionamenti