Corso di aggiornamento professionale LINEE GUIDA REGIONALI IN MICROZONAZIONE SISMICA
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- Adelina Rizzi
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1 Corso di aggiornamento professionale LINEE GUIDA REGIONALI IN MICROZONAZIONE SISMICA Normativa regionale e nazionale in Microzonazione Sismica DGR Lazio n. 545/2010 e OPCM n. 3907/2010 Antonio Colombi e Alberto Orazi Regione Lazio Dipartimento Istituzionale e Territorio Direzione Regionale Ambiente Area Difesa del Suolo
2 I siti web regionali sulla Microzonazione sismica Riclassificazione Sismica Microzonazione Sismica Accelerogrammi di Regionali di Riferimento Fondo OPCM 3907/10 Abachi Regionalizzati (in progress) eb2/contents/ambiente/arg omento.php?vms=5
3 NORMATIVE DI RIFERIMENTO NAZIONALE D. Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998 Art. 93 funzioni mantenute allo Stato in materia di criteri generali per l individuazione delle zone sismiche del territorio nazionale e di norme tecniche per le costruzioni Art. 94 funzioni attribuite alle Regioni per l individuazione delle zone sismiche, la formazione e l aggiornamento degli elenchi delle medesime zone D.P.R. n. 380 del 6 giugno 2001 (ex art. 3 e art. 13 L. 64/74) Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia Art. 83 Opere disciplinate e gradi di sismicità Art. 89 Parere sugli strumenti urbanistici D.M. Infrastrutture e Trasporti 14 gennaio 2008 Norme tecniche per le costruzioni Par. 3.2 Azioni Sismiche Par. 7.2 Articolazione del Progetto Par. 7.3 Opere interagenti terreni e rocce Indirizzi e Criteri generali per la Microzonazione Sismica (Novembre 2008) OPCM n del 13 novembre 2010 Fondo nazionale per la Prevenzione dal Rischio Sismico NORMATIVE DI RIFERIMENTO REGIONE LAZIO Legge Regionale n. 72 del 12 giugno 1975 Criteri da osservare in sede di formazione degli strumenti urbanistici comunali Art. 3 Documentazione di piano D.G.R. Lazio n del 18 maggio 1999 Linee guida e documentazione per l'indagine geologica e vegetazionale Par. 3.7 SismicitàPar. 3.8 Microzonazione Sismica. D.G.R. Lazio n. 387 del 22 maggio 2009 Riclassificazione sismica del territorio della Regione Lazio D.G.R. Lazio n. 545 del 26 novembre 2010 Linee Guida per la Microzonazione Sismica
4 Pericolosità sismica nel D.M Con l'entrata in vigore del D.M. 14 gennaio 2008 la zonazione sismica del territorio (di esclusiva pertinenza Regionale) è scollegata dall azione sismica di progetto, mentre rimane il riferimento per le problematiche tecnico amministrative connesse con la stima della pericolosità sismica. Con l'entrata in vigore delle NTC08 la stima della PERICOLOSITÀ SISMICA viene definita mediante un approccio "SITO DIPENDENTE" e non più tramite un criterio "ZONA DIPENDENTE come in precedenza...quindi Lo STATO ha la competenza di emanare i Criteri per l aggiornamento della classificazione ai quali le Regioni si devono attenere. Le REGIONI continuano ad avere la competenza per l aggiornamento delle zone sismiche e per la riclassificazione del proprio territorio. La ZONAZIONE SISMICA ha una funzione residuale in ambito NTC08, ma èancora importante dal punto di vista amministrativo e nelle politiche di riduzione del rischio. E confermata l importanza della RISPOSTA SISMICA LOCALE e della MICROZONAZIONE SISMICA.
5 Accelerazione massima con Probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni (fonte INGV)
6 Microzonazione sismica (MS) Risposta Sismica Locale (RSL) Valutazione della pericolosità sismica locale attraverso l individuazione di zone del territorio caratterizzate da comportamento sismico omogeneo. La MS individua e caratterizza le zone di amplificazione locale del moto sismico e le zone suscettibili di instabilità. Modificazione in ampiezza, frequenza e durata dello scuotimento sismico dovuta alle specifiche condizioni lito stratigrafiche e morfologiche di un sito. Si quantifica mediante il rapporto tra il moto sismico alla superficie del sito e quello che si osserverebbe per lo stesso evento sismico su un ipotetico affioramento di roccia rigida con morfologia orizzontale nella Pianificazione Territoriale Nella progettazione
7 D.G.R. LAZIO n. 2649/1999 Paragrafo 3.7 Sismicità (solo per i comuni classificati a elevato rischio sismico) La sollecitazione sismica può indurre effetti ambientali diretti e permanenti (fratture nel terreno, fagliazione superficiale, liquefazione, costipazione), e produrre effetti diversificati nei manufatti in funzione della tipologia di terreno attraversato e delle morfologie presenti (amplificazioni locali). In sede di piano è necessario caratterizzare la sismicità del territorio. Paragrafo 3.8 Microzonazione sismica (solo per i comuni classificati a elevato rischio sismico) Per Strumenti Urbanistici Attuativi che prevedono opere strategiche ai fini della Protezione Civile, lo studio sismologico deve essere approfondito fino a pervenire a una MS con: La sismicità e la pericolosità sismica dedotte anche attraverso indagini dirette; La stratigrafia di dettaglio del sottosuolo attraverso indagini geognostiche e geofisiche; Gli spettri di risposta sismica locale. La carta di Microzonazione Sismica relativa al Piano attuativo
8 DGR Lazio n. 387 del Riclassificazione sismica del Territorio Sono individuate le sottozone sismiche che regolano gli studi di Microzonazione Sismica
9 Variazione della Classificazione sismica nella Regione Lazio dal 1983 al 2009 Riclassificazione sismica DM LL.PP Zona sismica 1 Zona sismica 2 Zona sismica 3 Zona sismica 4 1^Categ. sismica 2^ Categ. Sismica Non Classificati DGR 766/03
10 STATO DELL ARTE DEGLI STUDI DI MICROZONAZIONE SISMICA NEL LAZIO La Regione Lazio con il Politecnico di Milano, l Università Sapienza di Roma e l ENEA ha progettato ed effettuato fra il 2000 e il 2009, alcuni Studi Pilota di Microzonazione Sismica in centri abitati del territorio regionale con differenti tipologie di Zona sismica, Geologia e Morfologia I centri abitati interessati sono stati: Fiamignano (Ri) Versante misto Laziale Abruzzese Zona Sismica 1 Leonessa (Ri) Cambio morfol. Calcari/Detriti Zona Sismica 1 S. Lucia (Ri) Paleofrana Sabbie/Flysch Zona Sismica 1 Sora (Fr) Pianura Alluvioni Zona Sismica 1 M. S. Giovanni Camp (Fr) Versante Roccioso Laziale Abruzzese Zona Sismica 2A Porrino (Fr) Pianura Sabbie/Argille Zona Sismica 2A Castel Gandolfo (Rm) Cambio morfol. Vulcaniti Zona Sismica 2B Frosinone (Fr) Pianura Sabbie/Argille Zona Sismica 2B Labro (Ri) Versante roccioso Umbro March. Zona Sismica 2B Lubriano (Vt) Rupe Vulcaniti/Argille Zona Sismica 2B Rieti (Ri) Pianura Alluvioni Zona Sismica 2B Torrita Tiberina (Rm) Cresta Sabbie/Argille Zona Sismica 2B
11 DGR Lazio n. 545 del 26 novembre 2010 LINEE GUIDA per l utilizzo degli Indirizzi e Criteri generali per gli Studi di Microzonazione Sismica nel territorio della Regione Lazio in applicazione alla DGR Lazio n. 387 del 22 maggio Modifica della DGR Lazio n. 2649/99. Recepiscono gli ICMS (elaborato tecnico di riferimento) Sostituiscono il Cap. 3.8 Microzonazione Sismica della DGR n. 2649/1999 Il Livello 1 di MS èentrato in vigore il 28 dicembre Le UAS avranno un anno per presentarlo Il Livello 1 di MS dovrà essere eseguito soltanto per i PRG o le Varianti Generali ai PRG Il Livello 1 è finanziato interamente dalla Regione per tutte le 402 UAS del Lazio I Livelli 2 e 3 di MS entrano in vigore dopo il 28 giugno 2011 I Livelli 2 e 3 di MS saranno obbligatori soltanto per i Piani Attuativi nelle Zone Instabili e Suscettibili di Amplificazione a seconda della Zona Sismica Il Livello 3 sarà finanziato dalla Regione soltanto per le UAS in Zona Sismica 1 e solo per piani di iniziativa pubblica Le Linee Guida sono entrate in vigore il 28 Dicembre 2010
12 SOGGETTI COINVOLTI REGIONE LAZIO: predispone le Linee Guida per la realizzazione degli studi di MS e le loro modalità di utilizzo. PROPONENTE (Regione Lazio, Amministrazioni Provinciali, UAS, Privati): programma, finanzia, incarica il Soggetto Realizzatore degli studi di MS. REALIZZATORE (Regione Lazio, Amministrazioni Provinciali, UAS, Istituti di Ricerca, Professionisti, Società di Geologia, Società di Ingegneria con almeno un Geologo): realizza gli studi di MS ed è coordinato dal Proponente. All interno del Realizzatore dovrà essere individuato un Responsabile delle attività di MS e la partecipazione di un Geologo abilitato che dovrà redigere le Carte di Microzonazione Sismica. VALIDATORE (Regione Lazio): verifica e controlla che il Realizzatore abbia rispettato le Linee Guida. Valida la conformità dello Studio di MS. Nel caso in cui gli studi siano svolti esclusivamente dalla Regione, la validazione è delegata ad un Istituto, Ente di Ricerca specializzato o al Dipartimento di Protezione Civile Nazionale.
13 Sottozone Sismiche Livelli di MS LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 1 SI 1 NO SI 5 2A SI 1 SI 2 SI 6 2B SI 1 SI 3 SI 7 3A SI 1 SI 4 NO 3B SI 1 NO NO Edifici Strategici o Rilevanti NO NO Eseguire RSL o Livello 3 1 Il livello èsempre obbligatorio per PRG e Varianti Generali. 2 Il livello èsempre obbligatorio per le Zone stabili suscettibili di amplificazione sismica identificate dal L1 validato. 3 Il livello èsempre obbligatorio per le Zone stabili suscettibili di amplificazione sismica identificate dal L1 validato o per tutti i Piani attuativi quando non è validato il L1 di MS. 4 Il livello è obbligatorio solo per le Zone stabili suscettibili di amplificazione sismica e per le Zone suscettibili di instabilità identificate dal L1 validato o per tutti i Piani attuativi quando non è validato il L1 di MS. 5 Il livello è obbligatorio per le Zone suscettibili di instabilità e per le Zone stabili suscettibili di amplificazione sismica identificate dal L1 validato o per tutti i Piani attuativi quando non è validato il L1 di MS. 6 Il livello è obbligatorio solo per le Zone suscettibili di instabilità identificate dal L1 validato o per tutti i Piani attuativi quando non è validato il L1 di MS o per tutte le zone laddove non sia possibile applicare il L2 (metodo degli Abachi) o dove il L2 indica la obbligatorietà di eseguire il L3 7 Il livello è obbligatorio solo per le Zone suscettibili di instabilità identificate dal L1 validato o per tutte le zone laddove non sia possibile applicare il L2 (metodo degli Abachi) o dove il L2 indica la obbligatorietà di eseguire il L3
14 ZONE Aree escluse da studi di MS Zone Stabili Zone Stabili suscettibili di amplificazione Zone suscettibili di Instabilità per: a)instabilità di versante b)faglie attive e/o capaci c)liquefazione d)cedimenti differenziali del terreno INDICAZIONE SULLE POSSIBILITÀ/MODALITÀ DI TRASFORMAZIONE PER LA PIANIFICAZIONE LOCALE E DI APPROFONDIMENTO DEGLI STUDI Aree esentate dagli studi di MS Non sono previsti ulteriori approfondimenti conoscitivi dopo il Livello 1 di MS. Approfondimenti conoscitivi attraverso il Livello 2 o 3 di MS in funzione delle diverse sottozone sismiche E obbligatorio sempre il Livello 3 di MS nelle zone sismiche 1 e 2 senza il quale: Per a) esclusione di nuove previsioni di insediamento fino alla conclusione dell intervento di bonifica. L esclusione sarà eliminata dopo la conclusione dell intervento di bonifica e la validazione del Livello 3 di MS di controllo. A scopo precauzionale, per b) esclusione di nuove previsioni di insediamento o infrastrutture per una fascia simmetrica di 30 m alla faglia attiva e/o capace individuata. Per c) e d) esclusione di nuovi insediamenti nelle zone individuate. Gli interventi saranno permessi dopo la conclusione delle opere di bonifica e la validazione della verifica di L3 di MS Per a), b), c) e d) qualora l area sia posta all interno di previsioni già approvate, si dovranno introdurre nelle Norme del Piano Urbanistico modalità di intervento e regole applicative per tutti gli elementi esposti, prevedendo eventuali norme di salvaguardia.
15 AREE ESENTATE DAGLI STUDI DI MS Sono esentate le aree per le quali le condizioni territoriali o normative non consentano e/o non prevedano trasformazioni insediative o infrastrutturali. In tal senso sono esentate dall esecuzione da tutti i Livelli di MS le parti di Aree tutelate, Aree Naturali Protette, SIC, ZPS e Aree a Verde Pubblico di grandi dimensioni come indicate nello strumento urbanistico generale che: non presentino insediamenti abitativi esistenti; non comportino nuove edificazioni di manufatti permanenti o interventi su quelli già esistenti, con esclusione di interventi temporanei e/o precari di modeste dimensioni; non rientrino in aree già vincolate dal PAI (Aree R3 e R4); Sono esentate dall esecuzione dei Livelli 2 e 3 di MS i seguenti Strumenti Urbanistici Attuativi, purché il P.R.G. sia stato approvato ai sensi della D.G.R. n. 2649/99: Strumenti urbanistici attuativi alle previsioni di P.R.G., rientranti in zone ZS definite dalla Carta di Livello 1 di MS.; Varianti al P.R.G. relative a parcheggi a raso, a nuove realizzazioni e/o adeguamenti o trasformazioni dei tracciati stradali (es. rotatorie) in cui non sia prevista la realizzazione di opere d arte rilevanti (ponti, viadotti, gallerie, sottopassi) o varianti; Varianti puntuali al P.R.G. che non comportino aumento delle volumetrie rispetto alle previsioni vigenti;
16 Geol. A. Colombi Normativa nazionale e regionale in Microzonazione Sismica DGR Lazio 545/2010 e OPCM 3907/2010 LIVELLO 1 di MICROZONAZIONE SISMICA Il Livello 1 di MS è obbligatorio e propedeutico per tutte le UAS della Regione che presentano dopo il 28 dicembre 2010 i nuovi PRG o le Varianti Generali. La Carta delle MOPS prodotta con il Livello 1 di MS rappresenta Documento Obbligatorio; Le UAS che al 28 Dicembre 2010 hanno già approvato o in corso di approvazione il PRG da parte dell Autorità Competente, sono obbligate, entro un anno, a far predisporre la Carta delle MOPS che rappresenta un Documento Fondamentale ai fini dell immediato adeguamento delle pianificazioni urbanistico territoriali attuative. La Carta delle MOPS sarà esecutiva dopo la validazione della Regione. Fino a quando il Livello 1 di MS non sarà validato, sarà obbligatorio predisporre i Livelli 2 o 3 di MS per gli Strumenti Urbanistici Attuativi che non risultino adottati alla data di entrata in vigore delle presenti LG. Il Livello 1 di MS dovrà essere inoltrato alla Regione, per la validazione, entro un anno dall entrata in vigore delle presenti LG. Il Livello 1 èentrato in vigore dal 28 Dicembre 2010
17 Geol. A. Colombi Normativa nazionale e regionale in Microzonazione Sismica DGR Lazio 545/2010 e OPCM 3907/2010 LIVELLO 1 di MICROZONAZIONE SISMICA Finalità 1. Definire il modello geologico, in termini di caratteristiche litologiche e geometriche delle unità geologiche del sottosuolo che costituirà la base per la Microzonazione Sismica. 2. Definire le tipologie degli effetti attesi. 3. Individuare le aree suscettibili di amplificazioni e/o di effetti locali permanenti. 4. Elaborazioni cartografiche in sistema GIS
18 Geol. A. Colombi Normativa nazionale e regionale in Microzonazione Sismica DGR Lazio 545/2010 e OPCM 3907/2010 Prodotti attesi LIVELLO 1 di MICROZONAZIONE SISMICA 1) Carta delle indagini: a scala almeno 1: con indicate le prove pregresse e quelle di nuova esecuzione; tutte le prove dovranno essere classificate in base al tipo e alla profondità raggiunta. 2) Carta lito morfologica, a scala dettagliata (almeno 1:10.000), revisione dei rilievi geologici e morfologici disponibili. In particolare dovranno essere perimetrate le coperture detritiche, le aree in cui sono ritenuti possibili effetti di amplificazione topografica, le aree instabili e quelle potenzialmente soggette a dissesti. 3) Carta delle aree suscettibili di effetti locali o delle microzone omogeneee in prospettiva sismica (MOPS); è il documento fondamentale di questo livello di approfondimento. Le Microzone omogenee dovranno essere classificate in tre categorie obbligatorie: a) zone stabili (colore blu); b) zone suscettibili di amplificazioni locali (colore variabile dal verde al giallo); c) zone suscettibili di instabilità (colore rosso). 4) Carta delle frequenze naturali dei depositi (f), (CONSIGLIABILE) predisporre questa carta a scala almeno 1:10.000, sulla base di indagini speditive (HVSR) basate su registrazioni di rumore o di terremoti. Dovranno essere riportati tutti i punti di misura, con associato il risultato della prova. Il territorio sarà suddiviso in base a classi di frequenza allo scopo di distinguere aree caratterizzate da basse e alte frequenze di risonanza f.
19 Geol. A. Colombi Normativa nazionale e regionale in Microzonazione Sismica DGR Lazio 545/2010 e OPCM 3907/2010 INDAGINI MINIME Raccolta di tutti i dati pregressi: rilievi geologici, geomorfologici e geologico tecnici, sondaggi, indagini geofisiche. Nuovi rilevamenti geologici di controllo sul terreno Misure della frequenza naturale del sito con tecniche passive o attive a stazione singola Altre indagini geofisiche economiche (tipo MASW) METODO DI PROCESSO PRODOTTI FINALI OBBLIGATORI Nuovi Rilievi, Rilettura e Sintesi dei dati e delle cartografie disponibili. Carta delle Indagini; Carta delle Microzone Omogenee in prospettiva sismica; Relazione Geologico tecnica illustrativa PRODOTTI FINALI CONSIGLIATI Carta delle Frequenze fondamentali dei depositi
20 Geol. A. Colombi Normativa nazionale e regionale in Microzonazione Sismica DGR Lazio 545/2010 e OPCM 3907/2010 Dovrà contenere e descrivere: RELAZIONE GEOLOGICA ILLUSTRATIVA Gli elementi caratterizzanti gli elaborati cartografici prodotti; Le stratigrafie e i modelli geologici del sottosuolo che costituiranno la base per i livelli di approfondimento successivi; Una stima indicativa, su basi geologiche e geofisiche, della profondità dell orizzonte ipotizzato essere il substrato rigido; Le aree in cui effettuare indagini nei livelli successivi, con indicazione del tipo di prove da realizzare; La Classe di Qualità ottenuta applicando la Procedura semiquantitativa per stabilire la qualità della carta di livello 1 di MS e i relativi parametri per raggiungere la classe stessa La definizione del substrato rigido resta uno degli obiettivi prioritari per gli approfondimenti successivi.
21 Geol. A. Colombi Normativa nazionale e regionale in Microzonazione Sismica DGR Lazio 545/2010 e OPCM 3907/2010 VALUTAZIONE ssemiqualitativa DELLA CARTA DI LIVELLO 1 1)Costruire sull area da investigare un reticolato di celle quadrate orientate N S e E W, con il lato di 250 m (da valutare l opportunità di coprire solo le aree in cui non èpresente il substrato rigido). 2)Compilare la matrice della tabella che si trova sul Vademecum Operativo disponibile in rete. La tabella prevede 6 parametri (carta geologico tecnica, sondaggi a distruzione, sondaggi a carotaggio continuo, indagini geofisiche, prove geognostiche, misure delle frequenze di sito) ai quali viene assegnato un peso; ogni parametro prevede 3 indicatori ai quali verrà assegnato un punteggio che deve essere moltiplicato per il peso corrispondente. 3)La somma dei valori dei parametri permetterà di stilare una classifica di qualità: CLASSE VALORI INDICAZIONI A 70% NESSUNA Carta di livello 1 di ottima qualità B 31% 69% INTEGRARE Programmare le indagini che mancano o che sono valutate di scarsa qualità C 30% NEGATIVA Carta di livello 1 di scarsa qualità o non risponde ai requisiti minimi richiesti da ICMS e Linee Guida Regionali La procedura predisposta è tarata e calibrata in relazione a un contesto geologico tecnico omogeneo e uniforme. Essendo una griglia oggettiva può essere eseguita direttamente dal Professionista e dal Validatore.
22 Geol. A. Colombi Normativa nazionale e regionale in Microzonazione Sismica DGR Lazio 545/2010 e OPCM 3907/2010
23 Geol. A. Colombi Normativa nazionale e regionale in Microzonazione Sismica DGR Lazio 545/2010 e OPCM 3907/2010
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