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1 LOGO educare il cuore e la ragione Anno scolastico

2 Sommario Editoriale: la nostra sfida educativa 3 Scuola dell infanzia: impariamo a stare insieme Buon inizio Primavera 4 Vivo, scopro, imparo 5 Che gusto 5 Piccoli pittori creativi 6 Progetto continuità 7 Scuola Primaria Laboratorio sui 5 sensi 8 Un mondo di colori 10 Biblioteca Vigentina 11 La nostra gita 12 La lezione concerto 13 Equilibrio, una mostra per giocare 14 In terza A sono nati...i tulipani 15 A teatro...antico Egitto 16 La nostra mattinata alle Gallerie d Italia 16 La nostra gita 17 Opera San Francesco 18 Milano da scoprire 19 A Venezia 20 Scuola Secondaria Sulle orme di Picasso 22 Natale a sabor d España 24 Progetto Civis 25 Le nostre gite 29 Attività ed eventi al 105 La nostra uscita di inizio anno a Codogno 30 Open day 31 Il valore dello Sport 32 L angolo dello Sport 33 Una pianta che cresce con la gioia 34 Appuntamenti irrinunciabili 35 Cabrini s day: a tutto Sport 36 Il banchetto della vita: il Convivio 38 Il Convivio nell arte 40 A Codogno 42 I nostri protagonisti 43 2

3 Editoriale La nostra sfida educativa Stiamo attraversando una crisi globale, economica e anche politica. Ma soprattutto viviamo una crisi culturale ed educativa che comporta una perdita d identità e di significato. La maggior parte delle attuali proposte culturali sono improntate al relativismo e non riescono a rispondere in modo convincente alla domanda d identità: essere italiano ed europeo, o essere padre e madre, figlio e figlia sembrano ridotti al gusto personale, alla moda del momento, alle convenienze più o meno rattrappite attorno a un io informe ed egoista. Accade lo stesso per l interrogativo sul senso della vita: dove andare e perché? Tutte le risposte sembrano equivalersi, poiché si argomenta tutte le culture sono a modo loro partecipi della verità. Ma, se è vero tutto e il contrario di tutto, niente è vero! Anche l educazione, fondata su questa base culturale, esalta solo lo spontaneismo: ognuno deve esprimere se stesso, seguendo la propria personale inclinazione ; al limite contribuendo alla mera acquisizione di competenze tecniche più o meno avanzate. Ma, si può vivere veramente senza sapere chi si è e il motivo per cui valga la pena di vivere fino in fondo? Io non lo credo. Anzi, sono convinta che non possiamo abdicare al compito squisitamente umano di cercare la risposta vera a queste domande d identità e di significato. Per queste ragioni la nostra scuola vuole educare alla conoscenza del vero bene dell uomo e alla libertà di aderire a esso, come unica strada per diventare grandi ed essere felici. Questo è la missione dell Istituto Cabrini, così come desiderava la nostra fondatrice, santa madre Francesca Cabrini: educare ognuno in modo conforme alla sua età, seguendo un progetto unitario e continuativo: dall infanzia, alla primaria, alla secondaria di primo grado. Solo in questo modo la nostra grande opera educativa è in grado di vincere la sfida relativista e nichilista del tempo presente e può avere successo soltanto in una grande compagnia solidale, perché, senza cura reciproca, l uomo non può esistere: non solo il bambino, ma neppure l adulto. Federica Bellesini 3

4 Scuola dell infanzia: impariamo a stare insieme Buon inizio alla sezione Primavera Eccoci qui dopo le vacanze riapre la Sezione Primavera con nuovi protagonisti da conoscere, con cui iniziare un nuovo viaggio insieme! I primi giorni di scuola siamo tutti emozionati, ancora non ci conosciamo ma la classe, curata e piena di giochi, piace e rassicura. Le maestre infine sembrano simpatiche! Per molti è la prima esperienza di vita a scuola e salutare la mamma quando va al lavoro a volte risulta difficile. Ecco perché le maestre offrono la consolazione del ciuccio, la compagnia di un peluche e un mare di coccole per tutti! In poco tempo torna il sorriso. Abbiamo dedicato molto tempo a scoprire i giochi e a conoscere i nuovi amici, impastando pasta di sale e pitturando con le macchinine un esperienza mai provata prima! Giocando con il nostro corpo abbiamo scoperto il viso con la bocca, gli occhi, il naso e le orecchie. I capelli, inoltre, sono morbidi se li tiriamo ci facciamo male!. Proviamo a disegnare con gli acquarelli e il foglio si bagna tutto, ma è divertente e ci laviamo anche le mani nella ciotolina con l acqua che è rimasta.per scoprire meglio il nostro corpo siamo andati in salone a giocare con palle, cerchi e scivoli; l esperienza psicomotoria ci permette di capire come siamo fatti, condividere le cose con gli altri e crescere in allegria. A noi maestre dunque il compito di accogliere, interessare, accompagnare e coinvolgere ogni singolo bambino! La Sezione Primavera è pronta a partire buon viaggio. Tempo di lettura 2 minuti 4

5 Scuola dell infanzia: impariamo a stare insieme Vivo, scopro, imparo La proposta annuale, valorizzando la storia personale di ogni bambino, intende accompagnare i bambini in un percorso di scoperta che prende le mosse dalla progressiva conoscenza di se stessi, della propria storia e del proprio corpo fino all approfondimento dei cinque sensi, come veicoli di esperienza e luoghi di apprendimento. L accoglienza e la conoscenza di se stessi e degli altri implicano la valorizzazione di una storia personale che ha inizio ancor prima di venire al mondo e che restituisce a ciascuno la consapevolezza di appartenere a un pensiero e a un desiderio di amore più grandi, fondamentali per accogliere e apprezzare il dono della vita e prerequisiti per un percorso di crescita sereno e costruttivo. Il percorso didattico-formativo attraverserà le tematiche Io, Io e gli altri, Io e la mia famiglia dove i bambini scopriranno i cinque sensi, conosceranno alcune emozioni, al fine di avere la percezione del proprio corpo come strumento di conoscenza e progressivamente costruire una percezione di sé più complessa e articolata. La metodologia proposta è squisitamente esperienziale e di scoperta. Ogni apprendimento significativo nasce infatti dall esperienza, nella misura in cui si forniscono stimoli e strumenti di riflessione e rielaborazione: lenti di ingrandimento che permettono di viverla, assaporarla e osservarla con un obiettivo e un significato, capace di restituire il vero senso del fare. Tempo di lettura 3 minuti Che gusto! La narrazione della storia C era una volta un paese sensazionale! continua insieme al nostro viaggio alla scoperta dei cinque sensi: la famiglia Boccagrande e la loro fornitissima pasticceria ci hanno aiutato a incontrare il senso del gusto. Sapete che quando si ascolta una storia con le orecchie ben aperte e il cuore spalancato non solo si vive appieno quella narrazione ma quasi si diventa capaci di gustare davvero tutte quelle leccornie! Le sezioni si sono trasformate in veri e propri laboratori di assaggio di cibi diversi per riuscire a classificare tre differenti sapori: dolce, salato, aspro. Il percorso è proseguito con la preparazione di una buonissima macedonia condivisa da tutte le sezioni al termine del pranzo: il contributo di tutti è stato preziosissimo per preparare e tagliare tutta la frutta necessaria! Il nostro viaggio attraverso i cinque sensi ovviamente non è ancora concluso a presto! Tempo di lettura 2 minuti 5

6 Scuola dell infanzia: impariamo a stare insieme Piccoli pittori creativi Dal Laboratorio Pittori creativi : una finestra sull esperienza dei bambini del gruppo rosso e giallo! Si è appena conclusa la prima tappa del nostro viaggio nel mondo della PITTURA CREATIVA! In questa prima fase i bambini hanno scoperto che la frutta e la verdura sono buone da mangiare ma non solo! E stato divertente sporcarsi con la tempera e utilizzare questi alimenti per lasciare una traccia realizzando in questo modo dei veri e propri quadri, come fanno i pittori! Ogni bimbo, libero di agire, ha creato il suo personalissimo capolavoro: c è chi ha vissuto intensamente il piacere del fare, dello sporcarsi con il colore, dello sperimentare e chi si è soffermato a osservare la traccia lasciata cogliendo forme e analogie: La mela ha un po la forma di un cuore Il finocchio sembra una goccia! L insalata sembra una rosa! I broccoletti sono tanti alberelli! Non lo sapevate? Questi sono i meravigliosi commenti dei bambini al termine di questa prima tappa vissuta con curiosità e creatività. Il nostro entusiasmante viaggio nel mondo della pittura creativa continua con i prossimi strumenti da scoprire e da sperimentare: gli oggetti di casa, gli elementi naturali e i giochi! Buon viaggio! 6 Tempo di lettura 3 minuti

7 Scuola dell infanzia: impariamo a stare insieme Progetto Continuità Il passaggio alla Scuola Primaria è un percorso che si costruisce attraverso la scoperta e la conoscenza di persone, spazi, ambienti. Al progetto Continuità viene dedicata particolare attenzione perché implica il riconoscere la ricchezza formativa che la storia di ciascun bambino porta con sé; una storia che include un prima da valorizzare ed un poi da curare. Il progetto comporta sia la condivisione di momenti comuni tra i bambini della Scuola dell Infanzia e quelli della Scuola Primaria, sia momenti di raccordo e incontro tra insegnanti dei due livelli di scuola. Sono previsti quattro momenti di incontro tra i bambini dei due ordini di scuola e i contenuti proposti prendono spunto dal Convivio, tema della mostra che quest anno accomunerà tutti gli ordini di scuola del- l Istituto. Il termine convivio significa condivisione, uno dei pilastri della proposta formativa della Scuola dell Infanzia, che permette ai bambini di assaporare una quotidianità fondata sulla condivisione di spazi, giochi, maestre, esperienze. Si intende dunque accompagnare i bambini alla scoperta di una nuova realtà fatta di ambienti ma soprattutto di persone: insegnanti e amici capaci di accogliere ed accompagnare; il passaggio alla scuola primaria costituisce certamente un cambiamento e il progetto continuità sostiene i bambini nell interiorizzare come tale passaggio possa avvenire in modo sereno, sicuro, nella consapevolezza di essere affidati dalle proprie maestre a future insegnanti pronte ad accoglierli. I miei piccoli amici della scuola dell infanzia Il 12 ottobre abbiamo incontrato i bambini dell ultimo anno della scuola dell infanzia. Ci siamo incontrati giù, nel salone giochi della materna. Ognuno di noi aveva vicino un bambino che ci era stato affidato con il gioco del memory. I nostri bambini si chiamavano: Victoria, Paolo, Mattia e Federico. Paolo ha i capelli biondi e un colorito di pelle quasi bianco. Victoria è molto calma ed ha i cappelli ricci e castani. Mattia è un bambino molto magro e alto. Federico ha i cappelli castani, gli occhi color nocciola, un sorriso a volte forzato e un nasino diritto; a volte è stato un po agitato. Edo e Alessandro hanno dovuto rincorrere Mattia per tutta la sala: forse non aveva troppa voglia di essere curato da 2 tutor. Ci siamo salutati dando loro l invito per l Open Day: speriamo di vederli in quell occasione per lavorare e giocare ancora con loro. E stata una bella esperienza scendere alla scuola dell infanzia, ma sarà una responsabilità: siamo diventati dei tutor di questi piccoli, dovremo cioè aiutarli e guidarli quando saliranno alla scuola primaria. Speriamo di essere all altezza di un compito simile! Tempo di lettura 8 minuti 7

8 Scuola Primaria - Prima elementare Laboratorio sui 5 sensi Il punto di vista delle maestre Morena e Tiziana Venerdì 1 marzo, noi insegnanti di prima, abbiamo proposto ai nostri alunni, in collaborazione con la prof. Minuto, il laboratorio di scienze: "I cinque sensi e gli amici dell' orto", per introdurre questo nuovo argomento e iniziare con loro un percorso di sana educazione alimentare. In un primo momento, abbiamo portato i bambini nell'aula polifunzionale dove, insieme alla prof. Minuto, hanno scoperto la "magia" della LIM, la lavagna interattiva multimediale, con la quale hanno riflettuto sui 5 sensi, divertendosi a svolgere attività ludico-didattiche particolarmente coinvolgenti e stimolanti. Inoltre, ha riscosso molto successo la visione di un cartone animato, tramite il quale hanno consolidato i contenuti appena presentati. Successivamente, dopo aver diviso in gruppi i bambini, noi maestre li abbiamo sfidati ad indovinare, con gli occhi chiusi, alcuni oggetti nascosti in un grande sacco. Si sono molto divertiti a descriverli con le parole, utilizzando solo le proprie sensazioni tattili. Anche nell'ultima esperienza abbiamo invitato i bambini a non utilizzare il senso della vista, ma a distinguere frutta e verdura utilizzando il gusto, il tatto o l'olfatto. Molti bambini hanno apprezzato gli assaggi proposti, in particolare fragole e finocchi tutti, invece, hanno rifiutato categoricamente un succoso e profumatissimo peperone!! I frutti di questa piacevole esperienza si sono immediatamente visti in sala da pranzo dove, alcuni di loro, hanno chiuso gli occhi prima di ricevere la pietanza: volevano indovinare che cosa fosse. Per noi maestre è stato un successo inaspettato perché, per una volta, non si sono rifiutati di assaggiare! Il punto di vista della Prof. Minuto Io sono un insegnante di matematica e scienze delle Scuole Medie. Prima, oltre la biologa, facevo la guida didattica nei musei e ho fondato un associazione che si occupa di educazione ambientale: vado nelle scuole a fare dei laboratori che consentono a insegnanti e professori di tutti i livelli scolastici di approfondire alcuni argomenti di carattere scientifico. Parlare con i ragazzi grandi, come per esempio i miei studenti, per me è decisamente più facile. Io non ho mai fatto la maestra e non ho nozioni di pedagogia infantile, ma ho iniziato ad avere a che fare con i bambini delle scuole elementari l anno scorso con la maestra Tiziana, tenendo lezioni di informatica ai suoi alunni di quinta che oggi sono i miei studenti di prima media. Averli conosciuti prima è stato molto importante per il buon rapporto che abbiamo instaurato fin dal primo giorno del nuovo ciclo scolastico, un momento di transizione difficile per loro. Ho chiesto alle maestre Morena e Tiziana di passare con i bambini tutta la mattina. Le insegnanti mi hanno detto di non aver spiegato i 5 sensi ai bambini e che si affidavano a me. Io non ho dormito la notte a furia di chiedermi Ma come si fa a spiegare a dei bambini di sei anni che cosa sono i sensi? Di cosa parla un bambino di questa età? Che parole usa?" Ecco su cosa ho basato la mia ricerca ed ecco che cosa ho ottenuto. Ho incontrato i bambini nell aula polifunzionale della scuola media dove ho proposto una presentazione in Power Point per rendere accattivante la lezione teorica. Loro, fin dall inizio, si sono dimostrati disponibili a mettersi in gioco, rispondendo alle domande e partecipando in modo entusiasta alla scoperta dei 5 sensi e a giochi basati sulle loro conoscenze (es. la corteccia è ruvida o liscia? La spazzatura puzza o profuma? ). Questo mi ha fatto capire che mi sarei divertita. 8

9 Scuola Primaria - Prima elementare Ho fatto utilizzare ai bambini la penna elettronica che scrive. Sono bastati dei disegni da colorare, delle parole da completare e già i bambini erano catturati: fa sempre piacere sentire Io! Io! Io! quando si chiede chi voglia venire alla LIM. Ricordo bene altri tre momenti importanti della giornata: Il primo è stato quando ho osservato i bambini dalla porta della classe. Erano seduti in due cerchi, in silenzio, e a ognuno di loro veniva chiesto di descrivere agli altri un oggetto misterioso che aveva tra le mani dentro un sacchetto. Erano così intrigati da questo gioco che ho voluto coinvolgerli maggiormente: ho detto a tutti loro di chiudere gli occhi e ho dato a ciascuno un oggetto. C era un bel brusio divertito, ma concentrato su quello che stavamo facendo insieme. Allora ho osato ancora di più: ho fatto passare un solo oggetto misterioso nel cerchio. In questo gioco c era davvero silenzio. Tutti erano ad occhi chiusi in attesa di ricevere l oggetto dal compagno vicino. La concentrazione e il coinvolgimento erano massimi e dall esterno, vedere questi bimbi, profondamente rapiti e assorti, passarsi di mano in mano con cautela una lunga pinna gialla, è stato davvero divertente! Un altro bel momento è stato quando dovevano riconoscere una verdura o un frutto a occhi chiusi. Seduti di fronte a me, ho visto bambini tastare, annusare, assaporare, descrivere, riflettere in silenzio, chiedere ancora, sputare nei tovagliolini, senza uscire dal gioco. Ma il momento più bello per tutti noi, è stato quando le maestre si sono cimentate a loro volta nel riconoscimento ad occhi chiusi degli ortaggi. Una specie di complicità è calata tra i bambini poichè loro, ben prima delle insegnanti, avevano fatto quel gioco e, per una volta, erano più esperti. Tiziana e Morena li hanno spinti verso nuove scoperte: hanno descritto loro, tastando forte, la consistenza inconfondibile della melanzana, hanno osato spaccare il finocchio per far sentire il rumore particolare che fa e hanno aperto con le unghie i peperoni e estratto i semi facendo fuoriuscire il profumo. Nessuno quanto me, però, si è potuto gustare la varietà di espressioni sul volto dei bambini e delle maestre non appena avvicinavo un frutto al loro naso o dicevo assaggia. Prima di salutarci abbiamo, finalmente, assaporato con consapevolezza e allegria pezzi di frutta e verdura e, non so perché, mi sono sembrati molto più buoni: come se li avessi mangiati per la prima volta! Il punto di vista dei bambini Abbiamo giocato con la LIM, fatto delle schede e abbiamo collegato al disegno la figura Sulla LIM abbiamo guardato un cartone animato. C erano delle macchinine che per trovare le cose hanno usato solo quattro sensi perché il gusto non c era La maestra Stefania ci ha fatto capire i cinque sensi Quando la maestra Stefania ci ha spiegato i cinque sensi mi sono emozionata! Abbiamo chiuso gli occhi e indovinato che cosa avevamo in mano. Mi è piaciuto mettere le mani nel sacco Mi sono divertita a fare il gioco delle farfalle e dei vermetti Stefania ci ha fatto mangiare frutta e verdura con gli occhi chiusi e dovevamo indovinare che cosa fosse Mi è piaciuto assaggiare le cose che mi piacciono tanto: carota, banana, fragola... Tempo di lettura 9 minuti 9

10 Scuola Primaria - Seconda elementare Un mondo di colori Nel mese di aprile ci siamo recati al Museo Diocesano di Milano per scoprire cose nuove sui colori e i sensi. Il percorso al Museo era suddiviso in due parti: nel laboratorio eravamo divisi in squadre e dovevamo toccare alcuni oggetti caldi e freddi, assaggiare cibi e odorare profumi ad occhi chiusi immaginando il colore che ci veniva in mente. Il gruppo dei nasi ha annusato alcuni ingredienti e abbiamo riconosciuto la vaniglia e il pepe che ha fatto starnutire alcuni di noi! la squadra delle bocche/lingue quando ha assaggiato il sale ha fatto delle smorfie molto strane che hanno fatto ridere tutti i compagni!. Pensare ai colori partendo dai sensi è stata un esperienza nuova e diversa perché non è facile immaginare ad occhi chiusi un colore, ma non è impossibile! In un secondo momento abbiamo partecipato ad una specie di caccia al tesoro! La guida ci mostrava particolari dei dipinti e noi dovevamo ricercarli, il prima possibile, tra i quadri delle stanze del Museo. Abbiamo imparato divertendoci a distinguere i colori caldi (giallo, arancione, rosso) da quelli freddi (viola, verde e blu), in base alla sensazione che provavamo quando ammiravamo le opere d arte. L Angelo Gabriele Annunciatore ci ha stupito perchè aveva le ali rosso fuoco che ci ha fatto pensare ad un incendio. L arancione ci ha trasmesso una sensazione di morbidezza, come nel quadro di Giuseppe con in braccio il bambin Gesù; lui vuole bene a suo figlio, lo abbraccia con tenerezza e lo avvolge in una coperta morbida e soffice. Abbiamo avuto l opportunità inoltre di colorare alcuni paesaggi con i colori ad olio, scegliendo di utilizzare quelli caldi o quelli freddi; le sensazioni associate alle rappresentazioni cambiavano notevolmente a seconda dei colori adoperati i primi ci trasmettevano energia, luminosità e gioia; gli altri profondità e oscurità. Ci ha stupito osservare come due disegni, con la stessa immagine, colorati rispettivamente con i colori caldi e freddi avevano un impatto visivo ed emotivo così differente. L uscita didattica ha rappresentato per i bambini una preziosa opportunità che ha permesso loro di far emergere curiosità e interesse a seconda della sensibilità e della creatività di ciascuno. La scoperta dei colori primari e secondari, caldi e freddi, è stata piacevolmente affrontata dai bambini, in quanto sono state valorizzate le sensazioni e le emozioni che essi trasmettevano ad ogni alunno, che in quell occasione ha immaginato di essere pittore per un giorno! Tempo di lettura 7 minuti 10

11 Scuola Primaria - Seconda elementare Biblioteca Vigentina Ascoltiamo una storia Consultiamo i volumi Ci scambiamo opinioni 11

12 Scuola Primaria - Seconda elementare La nostra gita All azienda agricola Salvaraja per imparare dalla natura Divisi in gruppi, comincia l avventura Compiliamo le schede: foglie, tracce di animali e qualsiasi reperto biologico: il bosco ci svela i suoi segreti! Nelle vasche naturali crescono le trote marmorate Ci divertiamo un mondo!!! 12 E che sorpresa, un uovo d anatra!

13 Scuola Primaria - Terza elementare La lezione concerto U na nuova e divertente esperienza di ascolto. Il 27 febbraio con le nostre maestre Caterina e Valeria e la bravissima maestra Cristina ci siamo recati all auditorium Giuseppe Verdi. Per raggiungerlo abbiamo prima preso il tram e poi abbiamo fatto un lungo tratto a piedi passando davanti a tante belle vetrine. Le maestre ci hanno fatto notare la case tipiche della vecchia Milano dette case a ringhiera, caratterizzate da cortili interni con i ballatoi da cui si accede alle abitazioni. Non appena In seguito ci hanno fatto ascoltare diversi brani famosi tra cui: Toreador en grade tratto dall opera Carmen di Bizet, La fata confetto tratta dal balletto Lo schiaccianoci di Tchaikovsky e la Marcia dei Re Magi di Bizet. Finito il concerto hanno invitato dei bambini sul palco a dirigere l orchestra per otto secondi; delle nostre classi è stata Maddalena a fare questa entusiasmante esperienza. Sulla strada di ritorno diversi passanti ci rivolgevano sguardi allegri e capivamo di trasmettere loro felicità. siamo arrivati abbiamo fatto una breve merenda e poi siamo entrati nell auditorium. All inizio di questa lezione concerto ci hanno presentato tutti gli strumenti musicali di un orchestra sinfonica; prima quelli a percussione, poi quelli a fiato e infine quelli a corda. Questa uscita ci è piaciuta molto perché la lezione concerto era divertente e ci ha fatto apprezzare ancora di più la musica, in particolare quella sinfonica. Tempo di lettura 4 minuti 13

14 Scuola Primaria - Terza elementare Equilibrio: una mostra per giocare Ieri pomeriggio ci siamo recati, facendo una breve passeggiata, alla Rotonda delle Besana. Giunti a destinazione siamo stati accolti da un gruppo di ragazzi che, dopo essersi presentati, hanno iniziato a proporci diversi giochi basati sull equilibrio alimentare. Inizialmente ci hanno fatto salire su una zattera virtuale che, a seconda dei nostri movimenti, si sbilanciava a destra o a sinistra, quindi il nostro compito consisteva nel metterla in equilibrio. Un gioco si basava sul mettere in equilibrio una tavola apparecchiata con piatti colorati a seconda degli alimenti che si potevano prendere nelle bancarelle corrispondenti. Un altro gioco era composto da grandi scatole il cui interno rappresentava un alimento diverso con profumi, suoni e sensazioni diverse. L ultimo gioco era un domino gigante sull alimentazione. Infine ci hanno dato dei foglietti su cui disegnare ciò che più ci era piaciuto, questi poi sono stati appesi ad una grande scultura chiamata mobile. Questa uscita è stata una delle più belle e divertenti. Tempo di lettura 3 minuti Una giornata particolare Il giorno 17 aprile, insieme alla nostra maestra Caterina ci siamo recati, con i mezzi pubblici, al Palazzo delle Stelline, dove ha sede l Istituto Francese, per partecipare alla premiazione del concorso Disegnami le parole. La nostra classe, con grande orgoglio, si è classificata al primo posto! Quindi siamo andati con tanta gioia e felicità a ritirare il premio. Per l occasione così importante la Cate ci ha detto di vestirci bene ed eravamo infatti tutti molto eleganti. Alla premiazione sono venuti anche alcuni genitori della classe, anche la mia mamma. Arrivati ci hanno accolti offrendoci un piccolo buffet colmo di bevande e dolciumi. Su un grande tavolo erano esposti tutti i nostri disegni e le mamme presenti ci hanno scattato molte foto. In seguito hanno fatto accomodare tutti in una piccola sala cinema con comode poltrone. La Direttrice dell Istituto ci ha accolto con un sorriso, e ci ha consegnato i seguenti premi: un bloc notes, una matita, un adesivo, un quiz e un bel gioco per imparare la lingua Francese. Scusandosi per il suo italiano ci ha annunciato che avremmo visto un cartone animato completamente in francese. Il cartone animato è stato molto carino e sebbene fosse in lingua Francese, grazie alla immagini sono riuscita a capire la storia. Intorno alle ore 12,30 siamo tornati a scuola. Questa esperienza è stata molto bella e ho provato una grande gioia ricevere il premio per il lavoro svolto insieme ai miei compagni. Vive le francais e vive la troisième A!! 14

15 Scuola Primaria - Terza elementare In terza A sono nati i tulipani Durante la settimana di carnevale, avendo studiato le piante e tutte le loro caratteristiche, abbiamo espresso alla nostra maestra il desiderio di vedere crescere una piantina nella nostra classe. Così, una bella mattina, Caterina è arrivata in aula con: terra, vasi e bulbi di tulipano giallo. Entusiasti all idea di trasformarci in piccoli giardinieri, ci siamo subito rimboccati le maniche e dopo aver scelto il vaso, averlo decorato simpaticamente, abbiamo affondato le mani nella terra fresca e soffice (sensazione piacevolissima!), riempito i vasi e interrato i nostri piccoli bulbi e è iniziata l attesa. Con grande pazienza, ogni mattina ce ne prendevamo cura bagnando la terra e controllando attentamente la graduale crescita. Abbiamo visto spuntare il primo fragile germoglio, le prime foglioline ed infine il fiore, che pian piano ha spalancato i suoi incantevoli petali gialli. Veder crescere la nostra piantina è stata un esperienza interessante ed emozionante. Tempo di lettura 2 minuti 15

16 Scuola Primaria - Quarta elementare A teatro: Antico Egitto Con Meret e Kenanpu, contadini egizi in fuga dagli Iksos, abbiamo risalito il grande fiume Nilo scoprendo le meraviglie dell Antico Egitto: sfingi,piramidi templi, tesori, statue, gioielli, pitture e geroglifici. Giunti a Tebe, residenza Faraonica, abbiamo partecipato alla cerimonia di Iside ed Osiride. Esplorando antiche piramidi, tra insidie e pericoli, ci siamo infine trovati tutti al cospetto del Faraone. Che avventura! Tempo di lettura 1 minuto La nostra mattinata alle Gallerie d Italia Oggi siamo andati alle Gallerie d Italia, che fino a un paio di anni fa erano una banca ora sono state trasformate in un museo. Era pieno di opere stupefacenti, più o meno moderne.le più recenti appartengono agli anni ; quelle più antiche agli anni La guida si chiamava Christian e ci ha fatto vedere i quadri di un artista di nome Alberto Burri, che prima era un dottore e, infatti, per un quadro aveva usato la garza che usano i medici. Oltre alla garza, ha utilizzato la tempera rossa e nera. Il rosso forse rappresentava il sangue, il nero dolore e sofferenza. Christian ci ha detto che durante la guerra Alberto Burri era stato arrestato; quindi questo quadro aveva un senso, perché in prigione si prova dolore. Lucio Fontana, un altro artista, era andato a Venezia e si era innamorato della luna che ha rappresentato in ben ventidue opere. La più bella (e più famosa) era un cerchio di tempera argentata dipinto su una tela nera, con incastonate dei vetri di Murano colorati. C era poi un artista che, ispirandosi a Monet, ha fatto uno stagno e delle ninfee di pongo. Un artista Pino Pascali ha eseguito un bruco dal titolo Baco da Setola. Un artista nato nel 1932 (ancora vivo) di nome Enrico Castellani, ha fatto una specie di materasso (di plastica, non certo comodo!) martellando con dei chiodi. Dopo la visita abbiamo dipinto un quadro in gruppi con diversi materiali: tempera, matite, gessi, legumi, riso, stoffa, polistirolo, pongo. I quadri alla fine erano bellissimi, ma eravamo sporchissimi!!! Infine siamo andati in bagno a lavarci e siamo tornati a scuola felici e contenti! Tempo di lettura 4 minuti 16

17 Scuola Primaria - Quarta elementare La nostra gita Al Cinema e tra le mummie il Museo del Cinema di Torino è ospitato all interno della Mole Antonelliana tantissime mummie... ma che paura quelle senza bende! la parte più divertente era quella dedicata agli effetti speciali: Vai Margherita Top Gun! Al Diocesano dipingo la mia vetrata gotica Sull esempio dei grandi artisti che hanno lavorato alle splendide vetrate del Duomo di Milano, abbiamo sperimentato anche noi la tecnica che trasforma la luce in colore. Il laboratorio è incominciato con una breve lezione in cui l esperto ci ha spiegato che cosa sia il vetro e come esso sia stato lavorato nei secoli fino ad ottenere le splendide vetrate che impreziosiscono le cattedrali gotiche. Dopo aver presentato le tecniche e gli strumenti di lavorazione del vetro, sono state analizzate le più importanti vetrate delle cattedrali d Oltralpe e del Duomo di Milano, soffermandosi infine sulle splendide vetrate realizzate nel XV secolo per i finestroni dell abside del Duomo. Alcuni dei soggetti osservati ci sono poi stati riproposti come modello per la realizzazione della nostra vetrata, realizzata su fogli di plexiglas trasparente. La parte pratica è iniziata con la trasposizione in rilievo del disegno preparatorio, ottenuta utilizzando il piombo; siamo giunti infine alla stesura del colore vitrail, con la scelta di pennelli di diversa dimensione per ottenere quegli effetti di luce e trasparenza che si ammirano nelle vetrate gotiche. E stato bello imparare divertendoci! Tempo di lettura 2 minuti 17

18 Scuola Primaria - Quinta elementare Opera San Francesco Il giorno 23 aprile noi delle classi quinte ci siamo recati all Opera San Francesco dei poveri di viale Piave. All inizio padre Vittorio, il fratello della maestra Cristina, ci ha raccontato l origine di quest Opera, che giornalmente ospita persone alle quali offre 3000 pasti al giorno, oltre a fornire indumenti, medicinali e servizio medico per chi ne ha bisogno. Tutta l Opera si regge sulle donazioni e sui volontari che donano il loro tempo, il loro servizio e la loro competenza. Dopo che i frati Cappuccini furono chiamati a Milano da San Carlo Borromeo, cominciò la loro opera verso gli emarginati allontanati a causa della peste. Nel 1800 padre Cecilio iniziò a distribuire i pasti che consistevano in una minestra che consegnava da una porticina collegata al convento. Ora il pasto che ricevono è completo, non viene dato loro il di più, ma si condivide ciò che è disponibile, anche se poco. Padre Vittorio ha sottolineato che l aiutare il bisognoso non è fare l elemosina, cioè dare il superfluo, bensì vuol dire condividere la vita di una persona. L opera non nasce per sfamare le persone o per risolvere tutti i bisogni, ma come condivisione di una ricchezza che hanno ricevuto nell amicizia con Gesù. Condividere con qualcun altro quello che si ha vuol dire prima di tutto educare il proprio cuore. Padre Vittorio ci ha poi spiegato che i due luoghi più importanti per la vita dei frati sono il Coro, dove possono porsi in ascolto del Maestro attraverso la preghiera; e il refettorio. Infatti mangiare insieme è il momento più intimo di relazione con una persona che si sente più disponibile a parlare di sé. Infatti prima della passione di Gesù il suo desiderio è stato quello di mangiare con i suoi amici. I frati non usano il termine povero per colui che viene ospitato nell opera, perché nessuna condizione di vita particolare può definire una persona. Il donare è la possibilità di educare se stessi all amore e all attenzione alla persona, cosa di cui abbiamo fatto esperienza nell adottare i nostri due bambini dell Etiopia e nel prestare il nostro servizio al Banco alimentare. Tempo di lettura 5 minuti 18

19 Scuola Primaria - Quinta elementare Milano da scoprire Quest anno la nostra maestra ci ha proposto di iniziare un percorso sulla storia di Milano che ci ha permesso di approfondire le conoscenze sulla nostra città e di scoprirne le bellezze. Capita spesso di visitare altre città turistiche d Italia senza però sapere la storia del luogo dove si vive. Con questa esperienza abbiamo potuto scoprire le varie popolazioni che invasero l Italia dal Nord e che, di conseguenza, hanno mutato l aspetto delle altre città e di Milano. Questo percorso ci ha anche permesso di andare oltre il nostro programma di storia scolastico che finisce alla caduta nico (S. Ambrogio), il Gotico (il Duomo), il Rinascimentale (Santa Maria delle Grazie), il Barocco (S. Fedele) e il Neo Classico (S. Carlo); inoltre abbiamo approfondito le caratteristiche architettoniche di ogni stile studiato con una professoressa di arte delle medie. Abbiamo anche avuto la fortuna di avere come guida Andrea Beneggi: uno storico molto appassionato della sua materia che, con entusiasmo, ci ha spiegato con semplici parole argomenti molto difficili ma interessanti e resi chiari dal modo con il quale ce li ha spiegati. Questo lavoro ci ha incuriosito molto e, durante la gita di classe a Venezia, abbiamo potuto usare dell Impero Romano infatti così conosciamo il medioevo, il rinascimento e quegli eventi che pian piano hanno cambiato la storia dell Italia. Abbiamo studiato i vari stili artistici grazie ai quali ora sappiamo riconoscere le caratteristiche architettoniche dei palazzi e delle chiese più importanti di Milano come il roma- tutte le nostre conoscenze artistiche per distinguere i palazzi e le chiese secondo la loro struttura architettonica girando per questa magnifica città. Tempo di lettura 5 minuti 19

20 Scuola Primaria - Quinta elementare A Venezia per una gita indimenticabile Giovedì 4 aprile mi sono svegliato molto presto poiché sapevo che quel giorno sarebbe stato molto speciale: dovevo infatti partire con la scuola per passare tre bellissimi giorni in una delle città più affascinanti del mondo, Venezia. Ci accompagnavano le nostre maestre Cristina, Ilaria e Nadia, insieme ad Andrea, l esperto che quest anno ci ha seguiti nel percorso sulla storia di Milano. Dopo tante gioie, le nostre maestre hanno voluto portarci in una città ricca di storia dell arte per concludere questi cinque anni trascorsi insieme come saluto per l ultimo anno. Non appena il treno è arrivato ci siamo imbarcati e abbiamo preso i nostri posti. Mentre eravamo in viaggio eravamo tesi perché era per noi un esperienza nuova: trascorrere tre giorni senza genitori, solamente con compagni e insegnanti! Arrivati ci aspettava uno spettacolo unico: la città di Venezia, che ci ha affascinati dal primo momento. Durante il nostro soggiorno abbiamo alloggiato alla casa delle suore Caburlotte. Il primo giorno ci hanno dato le stanze e ci siamo sistemati. Ero felice all idea di condividere la stanza con dei miei compagni. Dopo un po di riposo siamo scesi nell atrio, da dove siamo partiti per cominciare a visitare la città. Abbiamo visitato alcuni monumenti che arricchiscono la città, come la chiesa dei Frari e la scuola di San Rocco. La chiesa dei Frari è particolare, perché la navata centrale è spoglia, mentre le navate laterali contengono molti dipinti e sculture. La scuola di San Rocco è invece un museo dove ci sono tantissimi dipinti di un pittore di nome Tintoretto; quando abbiamo visto questi quadri siamo rimasti colpiti perché questo pittore rendeva le sue opere di pittura animate, e i protagonisti sembrano in movimento. Dopodichè ci siamo avviati verso il suggestivo ponte di Rialto, dal quale si poteva godere una splendida vista sul Canal Grande. Abbiamo attraversato le viuzze per andare da un monumento all altro e ci stupivamo perché Venezia è una città particolare tutta sull acqua, le vie sono tutte uguali e distaccate tra loro dai canali arricchiti dai ponti dedicati a personaggi importanti e poi c erano i negozi tipici della città con maschere e altri souvenirs. A cena siamo andati in una trattoria; era bello essere a tavola con i miei compagni perché li vedevo tutti felici di questa esperienza e, in questi giorni, ci guardavamo in modo positivo, senza pensare ai difetti l uno dell altro. Alla sera è arrivato anche Fabio, il marito della maestra Cristina che ci ha fatto divertire molto facendoci fare alcuni giochi insieme. La mattina seguente, dopo aver fatto colazione, ci siamo recati a Palazzo Ducale e, appena entrati, sono stato subito colpito dalla quantità immensa di dipinti realizzati dal Tintoretto e da altri pittori. Palazzo Ducale è un monumento importante perché un tempo vi 20

21 Scuola Primaria - Quinta elementare più belle del mondo. Venezia è infatti piena di ponticelli e di canali attraversati da gondole e ci sono tante case antiche che datano diversi secoli. abitava il doge, che era il capo di Venezia, e lì facevano le riunioni più importanti. Siamo passati attraverso le oscure prigioni e sul Ponte dei Sospiri. Poi arrancando lungo le strade allagate di Venezia, dal momento che quel giorno pioveva ci siamo rifugiati in una pizzeria. In seguito abbiamo preso il vaporetto fino a Murano, dove abbiamo visitato le vetrerie e dove abbiamo comprato qualche souvenir di vetro. La stessa sera Fabio ed Andrea hanno organizzato un concorso fotografico a premi, dopo il quale ci siamo addormentati, stravolti dalla lunga giornata. L ultimo giorno abbiamo potuto osservare il duomo di San Marco, famoso in tutto il mondo per i suoi mosaici che lo abbelliscono; anche se è piccolo siamo rimasti stupiti per i mosaici decorati nella chiesa. All interno si trova anche la famosa Pala d Oro, che è un pezzo d altare tutto d oro, arricchito di pietre preziose e, dove sono raffigurati i personaggi principali del Vangelo. Dopo pranzo abbiamo preso il treno che ci avrebbe condotti a Milano. Nell esperienza di questa gita ho potuto riscontrare molti aspetti positivi, come il fatto di aver vissuto tre giorni insieme, cercando di conoscere meglio i miei compagni; oltre il fatto di aver visitato una delle città Ci sono però stati anche degli aspetti negativi, come il fatto che ha quasi sempre piovuto ed è stato stancante camminare tutto il giorno sotto la pioggia. Inoltre le strade erano più strette rispetto a quelle di Milano e dovevamo abituarci a fare spazio alle altre persone. E stata una gita indimenticabile perché ci siamo divertiti tanto insieme e abbiamo avuto la possibilità di visitare una città piena di storia. Tempo di lettura 14 minuti 21

22 Scuola Secondaria Sulle orme di Picasso Il ritratto ispirato al periodo Blu Prima Media Durante i primi anni di vita a Parigi, Pablo Picasso sperimenta il periodo blu. Le sue opere si tingono delle tonalità dei blu e dei celesti, la tavolozza si raffredda e i soggetti rappresentati sono tutte persone che appartengono alla classe sociale dei poveri e degli emarginati. Sono persone tristi, sole, malinconiche, abbandonate e disperate. Il colore blu, così freddo e distaccato, comunica con grande impressione la sensazione di abbandono e desolazione che vivono i protagonisti dei suoi quadri. Il lavoro proposto ai ragazzi di I è stato eseguire il ritratto di un loro compagno e colorarlo con le matite colorate, cercando di utilizzare principalmente i toni del blu. In questo modo i ragazzi hanno potuto osservare come tutti i volti della classe acquistavano un sentimento malinconico, una distanza, un vero distacco dall osservatore. Sono stati realizzati dei ritratti belli, realistici, allo stesso tempo originali nelle tonalità del cielo. Dopo aver conosciuto l arte africana e i quadri di Cezanne, Picasso dà vita alla sua più grande invenzione: il Cubismo. Nelle sue opere cubiste analitiche, Picasso ritrae oggetti, persone e situazioni cercando di presentare nella stessa immagine molteplici punti di vista, fusi in un unica rappresentazione. Crea così immagini molto forti, penetranti, confuse ma bellissime, dove gli oggetti e i volti si sfaldano e si sfaccettano per ricomporsi in modo sorprendente sulla tela. Il lavoro proposto ai ragazzi di II è stato eseguire un ritratto partendo da una fotografia con i pastelli a olio ispirandosi al Cubismo di Picasso. I ragazzi hanno scomposto il volto della fotografia, come se fosse un poliedro apribile; lo hanno poi colorato amalgamando i colori del volto con quelli dello sfondo. Hanno realizzato dei bellissimi ritratti, molto espressivi, enigmatici e suggestivi, comprendendo che la bellezza di questo lavoro non sia prettamente estetica, ma basata sul valore comunicativo dell immagine. Il ritratto ispirato al cubismo analitico Seconda Media 22

23 Scuola Secondaria Dopo aver sperimentato il cubismo analitico, Picasso abbraccia un nuovo periodo, quello del Cubismo sintetico. Non vuole più introdurre sulla tela tutte le sfaccettature e i punti di vista di un immagine, ma sceglie di inserire elementi estrapolati dalla realtà concreta. Realizza opere dove racconta il suo vissuto quotidiano, i bar che frequenta, i giornali che legge, gli alcolici che beve, la pipa che fuma... Tutto questo entra nelle sue opere d arte con forza e ci racconta di lui. Il lavoro proposto ai ragazzi di III è stato realizzare un loro ritratto intimistico descrivendo il proprio vissuto quotidiano. Attraverso immagini e oggetti estrapolati dalla quotidianità e inseriti nel foglio, fusi fra loro tramite il colore, i ragazzi hanno potuto raccontare le loro passioni, abitudini e giornate attraverso un opera artistica. Hanno realizzato delle bellissime immagini, colorate e potenti, che aprono una finestra sul loro vissuto di ogni giorno. Tempo di lettura 11 minuti Il periodo blu, , consiste di dipinti cupi realizzati nei toni del blu e del turchese, solo occasionalmente ravvivati da altri colori. Si tratta, come dice il nome stesso, di una pittura monocromatica, giocata sui colori freddi, dove i soggetti umani rappresentati, appartenenti alla categoria degli emarginati, degli sfruttati e dei poveri, sembrano sospesi in un'atmosfera malinconica che simboleggia l'esigenza di interiorizzazione: l'umanità rappresentata è quella deprimente di creature vinte e sole che appaiono oppresse e senza speranza. Tra le opere di questo periodo ricordiamo: Donna con lo scialletto blu, Celestina, La stiratrice. L'inizio del periodo è incerto tra la primavera del 1901 in Spagna o l'autunno dello stesso anno a Parigi. Nel suo austero uso del colore e dei soggetti (prostitute e mendicanti sono soggetti frequenti) Picasso fu influenzato da un viaggio attraverso la Spagna e dal suicidio dell'amico Carlos Casagemas. Dall'inizio del 1901 dipinse diversi ritratti postumi di Casagemas, culminanti nel triste dipinto allegorico La Vita (1903) oggi conservato presso il museo d'arte di Cleveland. Lo stesso umore pervade la nota acquaforte Il pasto frugale (1904) che ritrae un uomo cieco e una donna, entrambi emaciati, seduti ad una tavola praticamente vuota. Anche la cecità è un tema ricorrente nei lavori di Picasso di questo periodo, rappresentata inoltre nella tela Il pasto del cieco (1903, conservato presso il Metropolitan Museum of Art) e nel ritratto Celestina (1903). Altri soggetti frequenti sono gli artisti, gli acrobati e gli arlecchini. Questi ultimi, dipinti nel tipico costume a quadri, diventano un simbolo personale dell'artista. Il ritratto ispirato al cubismo sintetico Terza Media 23

24 Scuola Secondaria Natale a sabor d España Ciao a tutti, vorrei presentarvi brevemente l esperienza natalizia dei miei studenti di prima e seconda media nella preparazione accurata ed entusiasmante di alcune tradizionali ricette spagnole. All inizio di dicembre in prima media abbiamo cominciato a lavorare in classe sulla ricetta del Roscón de Reyes, la tipica ciambella di frutta candita e zucchero, che si è soliti assaporare in Spagna durante le festività natalizie, in particolare per il 6 di gennaio, il Día de los Reyes Magos. In primo luogo abbiamo letto e commentato in classe il procedimento da seguire per prepararlo, lavorando sui termini specifici per ampliare il lessico e utilizzando anche la LIM per confrontare i passi da seguire nella ricetta con la visualizzazione delle immagini corrispondenti. Dopo aver richiesto la disponibilità ai genitori alcuni dei ragazzi con il loro aiuto e supporto hanno preparato diversi e squisiti Roscón de Reyes da degustare in occasione della festa natalizia presso la scuola, tenutasi il 20 dicembre 2012 dopo gli spettacoli a cui avevano preso parte. Lo stesso processo è stato seguito anche in seconda media, ma richiedendo qui la preparazione dei dolcetti di mazapán, tipici della zona di Toledo, ma diffusi comunque in gran parte della Spagna in occasione del Natale. Il lavoro è stato approfondito con un breve accenno sulle origini storico-culturali di derivazione araba del dolce. Per la preparazione dei dolcetti di marzapane, a base di semplici mandorle e zucchero, i ragazzi potevano quindi sbizzarrirsi ancor di più nelle forme da dare ai dolcetti, mentre nel Roscón de Reyes più nella decorazione e nella sorpresina che tradizionalmente si ripone all interno della ciambella stessa. Sono stata entusiasta e felice di come sia stata affrontata quest esperienza dai ragazzi con la stretta e interessata collaborazione e generosità delle proprie famiglie. È stato un momento di condivisione prima del rinfresco della festa natalizia della scuola, nel quale abbiamo assaggiato e gustato i deliziosi dolci e siamo riusciti anche a confrontarci sulle ricette. Sono sicura che potrà essere un esperienza da ripetere, magari proponendo nuove ricette, per un altra occasione viste le risposte positive ottenute (i dolci sono andati a ruba!) e la gioia dei risultati. Buen provecho! Tempo di lettura 6 minuti 24

25 Scuola Secondaria Progetto Civis Quest'anno la nostra classe si è classificata al primo posto al concorso Civis, che ha come tema principale l'alimentazione nel mondo. Per partecipare al concorso i professori hanno deciso di proporre ai ragazzi l esecuzione di un elaborato composto dalle pubblicità realizzate in classe e da questa relazione che spiega come abbiano studiato l argomento e come lo abbiano trasformato in slogan e titoli pubblicitari. Per realizzare le pubblicità la classe è stata divisa in quattro gruppi. Ogni gruppo era composto da circa sei persone e doveva trattare un tema specifico riguardante la nutrizione: la denutrizione, la malnutrizione, il servizio di mensa nei paesi sottosviluppati e gli aiuti umanitari sulla raccolta e distribuzione degli alimenti. Ecco come i quattro gruppi hanno lavorato. Gruppo sulle mense nei paesi sottosviluppati. L'argomento affidato al nostro gruppo era quello della mensa nei paesi sottosviluppati. Abbiamo avuto diverse idee, alcune difficili da realizzare, altre poco immediate. Abbiamo capito che, invece, l immagine della pubblicità doveva essere semplice e d impatto, facilmente comprensibile e che restasse impressa. Alla fine abbiamo avuto l idea geniale: abbiamo deciso di realizzare un planisfero con evidenziate in rosso le zone in cui vi è la denutrizione. Per realizzare questa pubblicità ci è stato d aiuto il sito della WFP, un'organizzazione umanitaria che porta il cibo in tutti i paesi in cui ne hanno bisogno. Abbiamo anche utilizzato, per rendere più forte l immagine, delle foto prese dal sito che raffigurano dei bambini che abitano nei paesi sottosviluppati e che ricevono un pasto dalla WFP. Abbiamo colorato di giallo il titolo con le ecoline e decorato il cartellone con delle cornicette. Il giallo era un colore che spiccava molto contro il blu intenso del cartellone. Sempre dello stesso colore abbiamo stampato dei testi i n f o r m a t i v i della Wfp, perchè la professoressa ci ha spiegato che nelle pubblicità vi sono sempre immagini, un titolo semplice, in grande e in basso e, per chi vuole informarsi, un breve testo che argomenta quello che la pubblicità vuole comunicare. Il lavoro è stato molto appassionante e il nostro gruppo si è organizzato in modo molto proficuo; ognuno di noi ha contribuito con le proprie capacità e le proprie idee e il risultato finale ha colpito tutti, anche gli altri compagni, che ci hanno fatto molti complimenti. Questo ci ha dato molta soddisfazione! 25

26 Scuola Secondaria zione come dimostra l alta percentuale di obesità negli Stati Uniti. Nel nostro cartellone abbiamo quindi deciso di rappresentare due tipi di casi: due bambini obesi posti a confronto con tre bambini sani. Per far capire subito il fatto che una cattiva nutrizione comporta tanti problemi, abbiamo incollato intorno alla foto dei bambini obesi tantissimi nomi di malattie che derivano da questa condizione. L impatto visivo era molto forte perchè, all opposto, intorno alla foto con i bambini sani, non abbiamo messo tante scritte, ma solo due: Buona salute e Gioia di vivere. Per mostrare come anche il poco esercizio fisico e una vita sedentaria può causare danni al nostro corpo abbiamo scelto una foto di bambini sdraiati sul divano davanti alla televisione mentre, l altra foto, presenta tre bambini felici alla mensa scolastica. Il titolo che abbiamo deciso di dare al cartellone: Good food good life è molto adatto perchè fa capire subito l'argomento trattato. Lo abbiamo scritto in inglese per renderlo più originale e perchè è la lingua universale, quella che chiunque dovrebbe comprendere (quindi è un messaggio per tutti). Abbiamo poi inserito un piccolo testo in cui è spiegato che cosa è la malnutrizione. Il cartellone pubblicitario è diventato bellissimo, soprattutto per l uso dei colori e perchè comunica in modo efficace e originale un insegnamento, un messaggio importante che riguarda tutti. Gruppo sulla malnutrizione. Inizialmente, per realizzare questa pubblicità, volevamo inserire alcune immagini con bambini europei felici e immagini di bambini denutriti, ma riflettendo con la professoressa abbiamo pensato che la malnutrizione non è presente solo nei paesi sottosviluppati, anzi! I paesi più ricchi hanno forti casi di malnutri- Gruppo sugli aiuti umanitari sulla raccolta e distribuzione di cibo. Per realizzare la nostra pubblicità abbiamo deciso di utilizzare come tema la Colletta del Banco Alimentare, che è un aiuto umanitario esistente in Italia e in altre parti del mondo. Abbiamo scelto questo tipo di realtà perchè anche a noi ragazzi a scuola è stato proposto di partecipare al gesto della Colletta alimentare portando alimenti e facendo i pacchi tutti insieme durante i pomeriggi. Dopo una settimana abbiamo finalmente avuto l idea vincente! Abbiamo pensato di scattare una foto raffigurante un sacchetto della Colletta Alimentare e contenente del cibo da donare ai più bisognosi. I manici del sacchetto dovevano essere tenuti da Laura e Martina, due del gruppo, mentre due altri compagni, Jarold e Kebre, che hanno la pelle scura e che quindi potevano simboleggiare le persone dei paesi meno fortunati, dovevano ricevere il sacchetto. La foto è stata scattata su uno sfondo raffigurante un paesaggio africano, per simboleggiare come la realtà del Banco Alimentare sia arrivata fin là. Anche parole 26

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