Corso di Basic Design

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1 Corso di Basic Design Merrone

2 Corso di Basic Design Merrone Teorie atomistiche (processo percettivo come somma degli elementi dell oggetto) All inizio del Novecento in Germania alcuni studiosi svilupparono la Teoria della psicologia della forma, GESTALT, che in contrasto con le precedenti teorie, ritiene che l Uomo tende a rielaborare i dati sensoriali in base a fattori psicologici, cioè percepisce l insieme dei singoli elementi di un immagine organizzati e unificati secondo precise leggi. Nel 1950 nasce la psicologia COGNITIVISTA la quale studia i processi mentali degli individui, la coscienza, l'intelligenza, la memoria, le emozioni, l'attenzione, la percezione e i sentimenti. A partire dagli anni 60 si parla anche di percezione emotiva

3 Corso di Basic Design Merrone VEDERE E PENSARE Le due grandi teorie della percezione, quella cognitivista i t e quella della gestalt, assumono due schemi in un certo senso opposti per la comprensione del "vedere e, per estensione, del "pensare : nella prima i dati sensoriali sono sottoposti a interpretazione da parte del pensiero, Nella seconda, la percezione avviene per l organizzazione dei dati sensoriali secondo schemi innati.

4 Corso di Basic Design Merrone COGNITIVISTA : i dati sensoriali sono sottoposti a interpretazione da parte del pensiero, la percezione visiva è costruzione dell'immagine e avviene per confronto tra l'informazione sensoriale fornita dall'occhio e le immagini precedentemente percepite e conservate in memoria. A B Nella figura A la maggior parte degli osservatori riterrà si tratti di un albero e come tale verrà percepito. Appena si modificherà il disegno con un piccolo particolare (figura B) l'ipotesi dell'albero non sarà più soddisfacente e verrà sostituita con l'ipotesi lipotesi faccia.

5 Corso di Basic Design Merrone GESTALT: la percezione avviene per l organizzazione dei dati sensoriali secondo schemi innati.

6 Corso di Basic Design Merrone Lo psicologo Kanizsa ritiene che sia gli schemi gestaltici che quelli cognitivisti possano essere validi e contribuire entrambi a spiegare i fenomeni percettivi a seconda di particolari situazioni sensoriali. Ci sono casi in cui il completamento della figura sembra avvenire tramite la nostra conoscenza precedente,mentre in alcuni casi sembra avvenire tramite schemi gestaltici.

7 Corso di Basic Design Merrone Figura impensabile di Penrose Questo oggetto dimostra come alcune cose possibili per la visione sono impossibili per il pensiero. Esistono perché li vediamo ma non li decodifichiamo come Esistono perché li vediamo, ma non li decodifichiamo come razionalmente possibili

8 Corso di Basic Design Merrone Figura impensabile

9 Corso di Basic Design Merrone Rapporto figura sfondo La prima e più importante t legge gestaltica è quella che ci fa organizzare il campo visivo in unità separate e autonome, in figure distinte da tutto il resto, percepito come puro e semplice sfondo. Perché una certa immagine sia vista come figura, come oggetto a sé, dovrà possedere tutto o in parte, certi requisiti, senza i quali la sua forma tenderà a confondersi con quella degli elementi vicini. Essa dovrà essere: unitaria, chiaramente circoscritta, delimitata da confini preferibilmente convessi spiccante per colore o chiarezza dallo sfondo.

10 Corso di Basic Design Merrone Rapporto figura sfondo G. Valieri Manifesto Pubblicit.

11 Corso di Basic Design Merrone Rapporto figura sfondo - 1

12 Corso di Basic Design Merrone Rapporto figura sfondo - 2

13 Corso di Basic Design Merrone Rapporto figura sfondo - 3 G: ILLIPRANDI - simbolo congresso internazionale a Venezia

14 Corso di Basic Design Merrone Rapporto figura sfondo - 4 Caos percettivo Due esempi di difficile lettura tra figura e sfondo La presenza di molti elementi frammentati e diversamente ingranditi rende difficile la lettura

15 Corso di Basic Design Merrone Rapporto figura sfondo - 5 Caos percettivo Manifesti di Lech Majewski

16 Corso di Basic Design Merrone I principi percettivi del Rapporto figura sfondo Esistono precise condizioni in base alle quali è possibile stabilire a priori cosa sarà àletto come figura e cosa come sfondo: 1. L area piccola 2. L area chiusa 3. Il contorno 4. La larghezza costante 5. La simmetria 6. La direzione 7. La zona bassa

17 Corso di Basic Design 1 - L area Larea piccola Merrone I principi percettivi del Rapporto figura sfondo Percepiamo come figura l area più piccola: La riga nera è percepita come La riga nera è percepita come forma

18 Corso di Basic Design 2 - L area chiusa Merrone I principi percettivi del Rapporto figura sfondo Percepiamo come figura l area chiusa: Il cerchio come oggetto su Il cerchio come oggetto su fondo bianco e non un rettangolo bianco con un buco

19 Corso di Basic Design 3 - Il contorno convesso Percepiamo come figura quella con il contorno convesso: Anche invertendo i colori la percezione non cambia Merrone I principi percettivi del Rapporto figura sfondo

20 Corso di Basic Design Merrone I principi percettivi del Rapporto figura sfondo 4 - La larghezza costante Le aree con larghezza costante Le aree con larghezza costante tendono a essere interpretate come figure

21 Corso di Basic Design Merrone I principi percettivi del Rapporto figura sfondo 5 - La simmetria Le aree simmetriche ci appaiono Le aree simmetriche ci appaiono come figura

22 Corso di Basic Design 6 - La direzione Merrone I principi percettivi del Rapporto figura sfondo Croce nera croce bianca Le aree orientate t sugli assi orizzontali e verticali vengono lette come figure

23 Corso di Basic Design Merrone I principi percettivi del Rapporto figura sfondo 7 - La zona bassa L area che sta nella parte inferiore del Larea che sta nella parte inferiore del campo viene interpretata come figura

24 Corso di Basic Design Merrone Condizioni di ambiguità nel rapporto figura sfondo Immagini ambivalenti II mimetismo animale rappresenta un caso in cui le forme che osserviamo interferiscono con la nostra istintiva tendenza a identificare, all'interno del campo visivo, figure unitarie. ben distinte e chiaramente separate dallo sfondo. Anche gli artisti si sono ingegnati a mettere in crisi questa nostra tendenza, creando immagini che ci costringono a interrogarci dì continuo su cosa debba essere visto come rappresentazione di un oggetto e cosa, invece, come spazio vuoto.

25 Corso di Basic Design CONTROSCAMBIO Merrone Condizioni di ambiguità nel rapporto figura sfondo Motivo islamico Rubin Escher

26 Corso di Basic Design CONTROSCAMBIO Merrone Condizioni di ambiguità nel rapporto figura sfondo Picasso G. Gastel 1984 Cop Vogue

27 Corso di Basic Design Merrone Condizioni di ambiguità nel rapporto figura sfondo In condizioni di ambiguità dell immagine entrano in gioco e in aiuto altri fattori: La nitidezza della forma (messa a fuoco del soggetto principale) Il contrasto t cromatico (le tinte t calde emergono rispetto a quelle fredde) La grandezza relativa delle figure (visione prospettica) La texture

28 Illusioni ottiche e ambiguità - 1

29 Illusioni ottiche e ambiguità - 2

30 Illusioni ottiche e ambiguità - 3 L uomo tende a privilegiare Luomo tende a privilegiare percettivamentele le cose gradevoli

31 Corso di Basic Design Merrone Illusioni ottiche e ambiguità - 4 Escher E. Rubin

32 Corso di Basic Design Merrone Illusioni ottiche e ambiguità - 5 S. Dalì

33 Corso di Basic Design Merrone Illusioni ottiche e ambiguità - 6

34 Illusioni ottiche e ambiguità - 7

35 Corso di Basic Design Merrone Condizioni di ambiguità nel rapporto figura sfondo Il progettista grafico, conoscendo le regole, può decidere se seguirle oppure no. L ambiguità non sempre va evitata, basti pensare a Escher o a Edgar Rubin oppure lo Yin e Yang. d l l l h l d Provate ora ad applicare tali principi a qualche vostra simulazione di progetto

36 ILLUSIONE OTTICA DI PONZO Le due barre orizzontali pur essendo della stessa lunghezza, per effetto di divergenza provocato dalle due laterali, appaiono di misure differenti

37 ILLUSIONE OTTICA

38 LE ILLUSIONI OTTICHE

39 ILLUSIONE OTTICA

40 Leggi della configurazione Sono otto le leggi dell organizzazione della forma o del campo: 1. Legge della vicinanza 2. Legge della somiglianza 3. Legge del destino comune 4. Legge della continuità della direzione 5. Legge della forma chiusa 6. Legge della pregnanza o della buona forma 7. Legge dell esperienza passata 8. Legge dell articolazione senza resti ndi Kanisza

41 Corso di Basic Design Merrone 1 - Legge della vicinanza La figura viene percepita in quattro gruppi di linee parallele e non in un unica immagine

42 Corso di Basic Design Merrone 1 - Legge della vicinanza A sinistra non sembrano esistere gruppi A destra 4 pulcini vengono letti come gruppo

43 Corso di Basic Design Merrone 1 - Legge della vicinanza P. della Francesca Flagellazione

44 Corso di Basic Design Merrone 1 - Legge della vicinanza ESERCIZIO Potete realizzare elaborati simili sovrapponendo ina griglia g quadrettata a una foto molto contrastata, variando la dimensione degli elementi sugli incroci in base all intensità chiaroscurale della foto

45 2 - legge della somiglianza Per il principio di somiglianza si tende a raggruppare le parti o i punti con caratteristiche simili. In questo caso si tenderà a percepire linee verticali formate da cerchi neri alternati a bianchi

46 2 - legge della somiglianza

47 2 - legge della somiglianza Nel dipinto di Gentile da Fabriano, pittore tardo gotico, è un esempio di come la somiglianza della forma possa concorrere a collegare i personaggi principali di un 'affollala composizione: i cerchi delle aureole determinano, infatti, una configurazione unitaria che ci permette di riconoscere come gruppo a sé i tre Re Magi e i mèmbri della Sacra Famiglia.

48 2 - legge della somiglianza Nel dipinto di P. Uccello la caccia 1460 la somiglianza del colore e non la forma contribuisce a creare collegamenti tra elementi rappresentati. C è uno stesso rosso che che collega i cavalieri e i battitori

49 2 - legge della somiglianza Un ulteriore criterio i di identifìcazione i formale è quello relativo alla somiglianza delle dimensioni: esso agisce quando riconosciamo tra gli elementi una identità di grandezza, ma anche quando, con un'osservazione più attenta, possiamo cogliere, tra elementi di grandezza variabile, un costante rapporto proporzionale, come nel quadro donne sulla spiaggia 1959 di Campigli, dove possiamo riconoscere un legame tra le varie figure basalo sulla similarità delle dimensioni,, ma anche perché rimpiccioliscono con una progressione regolare.

50 2 - legge della somiglianza La somiglianzà di posizione interviene A - sia nel nel caso in cui le figure sono unificate perché prossime le une alle altre Corteo di Teodora Ravenna Il sogno del cavaliere Raffaello B - sia nel caso in cui esse assumono la stessa posizione rispetto a un elemento comune,

51 Battaglia di Isso Pompei III sec a.c. Corso di Basic Design Merrone 2 - legge della somiglianza L'ultimo Lultimo tra i principali fattori di unificazione formale è l'orientamento degli elementi nello spazio Ritroviamo un caso di coordinamento di elementi in base al loro orientamento spaziale, nei celebre mosaico della Casa del Fauno, a Pompei, che rappresenta la storica battaglia di isso tra le truppe greche, capitanate dall'imperatore Alessandro, e quelle persiane, agii ordini del Re Dario. L 'orientamento delie lance preannuncia l'esito dello scontro: t tt l l d i ld ti di D i i f tti i lt t il i non tutte le lance dei soldati di Dario sono infatti rivolte contro il nemico, ma tre di esse si volgono dall 'altra parte, facendoci intendere che, nel mezzo dello schìeramento persiano, c'è già chi pensa alla fuga.

52 3 - legge del destino comune Elementi simili per movimento e orientamento vengono letti come unità

53 4 - legge della buona continuità di direzione Tendiamo a considerare uniti elementi simili accomunati dalla stessa direzione

54 5 - legge della chiusura L immagine viene percepita L immagine viene percepita come un quadrato, anche se incompleto

55 5 - legge della chiusura ILLUSIONE OTTICA L OMISSIONE DEI DATI

56 5 - legge della chiusura D. Libeskind - Berlino Museo Ebraico L insieme dei segni variamente ordinati delle aperture sono percepiti come unico elemento figurativo perché racchiusi in una grande forma rettangolare

57 6 - legge della pregnanza o della buona forma Gli psicologi della percezione definiscono "pregnanti" quelle forme in cui prevalgono caratteristiche di ordine, di semplicità, di coerenza e che svolgono perciò, nei processi percettivi, un ruolo di particolare rilievo: tali sono per esempio le linee verticali e orizzontali, il cerchio, il quadrato, il triangolo e le altre figure geometriche regolari. Essi costituiscono un termine di confronto costante in ogni percezione, perché noi tendiamo a organizzare i vari elementi che rientrano nel campo visivo secondo una forma generale che abbia a quanto più possibile i loro o stessi requisiti di semplicità, regolarità e concisione.

58 6 - legge della pregnanza o della buona forma La figura viene percepita come un parallelogramma compreso tra due linee e non come una W sulla sommità di una M

59 Nessuno vedrà mai nella bandiera europea la rappresentazione di un poligono o di una margherita, su tutte prevale la più pregnante. cioè la più regolare, il cerchio. Se togliamo una sola stella continueremo a vedere un cerchio, seppure incompleto, ma se riduciamo le stelle a tre soltanto, comparirà un triangolo. perché sarà ora quella la forma più pregnante. quella che presuppone ppone cioè l'organizzazione più semplice degli elementi. 6 - legge della pregnanza o della buona forma

60 6 - legge della pregnanza o della buona forma Nel dipinto ài Kasidinskìj. troviamo un interessante effetto espressivo derivante dalia legge della pregnanza. Gli elementi sono collocati entro un quadrilatero chiaro, a sua volta contenuto in un quadrilatero nero: la forma irregolare del quadrilatero interno, messa a diretto confronto con la forma più "pregnante" dei quadralo esterno, appare come una sua derivazione, come un quadrato che sia stato sottoposto, per così dire a una pressione che lo ha deformato e ciò contribuisce a rendere più ricco di tensioni il campo entro cui si svolge la composizione vera e propria.

61 7 - legge dell esperienza L esperienza culturale pregressa ci consente di percepire queste linee come una F e una E. Il semplice ribaltamento della figura la rende un aggregato di segmenti incoerente

62 Corso di Basic Design 7 - legge dell esperienza Merrone

63 Corso di Basic Merrone 6-7 Un esempio di applicazione delle leggi della buona forma e dell esperienzaesperienza Le frecce bianche le leggiamo prima come frecce (buona forma) e poi come lettere V e A (esperienza) I testi in bianco (chi, dove, quando) fanno raggruppamento (2 - somiglianza) anche se non hanno alcun allineamento

64 Corso di Basic Design Merrone 8 - legge dell articolazione senza resti di Kanisza Benchè per la legge della vicinanza i segmenti b+c potrebbero fare gruppo a se, questo tipo di associazione lascerebbe da soli (resti) a e d. Per questo interpretiamo la figura come due gruppi di oggetti a+b e c+d solo così non rimangono elementi isolati

65 ESERCIZI Paesaggi creati con forme geometriche Prova a ideare e realizzare illustrazioni simiili con un software di grafica vettoriale

66 Costanza percettiva e Indizi di profondità Se fossimo privi della capacità di elaborare e interpretare gli stimoli ottici che ci provengono dagli oggetti, questi sembrerebbero strani esseri in continua trasformazione. Un semplice piatto, per esempio, rivelerebbe la sua forma rotonda solo se visto perfettamente dall'alto, mentre in tutti gli altri casi, cambiando il punto di vista, apparirebbe come un'ellisse di proporzioni sempre diverse. Per fortuna interviene un'ulteriore legge gestaltica, che ci permette di riconoscere la rotondila del piatto quale che sia il punto di vista da cui lo osserviamo. E questa la legge della costanza percettiva, i così detta proprio perché, grazie a essa, riconosciamo come costanti, nel flusso continuamente mutevole delle e sensazioni sa visive, le caratteristiche atte c e fondamentali degli oggetti.

67 Costanza percettiva e Indizi di profondità Disegni qui a sinistra, anziché vedere cinque differenti quadrilateri, riconosciamo un quadrato di forma costante che si inclina progressivamente, passando da una posizione frontale a una trasversale.

68 Costanza percettiva e Indizi di profondità Il secondo disegno presenta una serie di quadrati sempre più piccoli, ma, per la tendenza a vedere come costanti le dimensioni degli oggetti, ci è facile interpretarlo come una "fuga" di quadrati uguali, dislocati diversamente nello spazio.

69 Costanza percettiva e Indizi di profondità Similmente, per effetto della costanza del colore, addebitiamo a un'accresciuta illuminazione la variazione cromatica che si osserva nel disegno a fianco, come se fossimo in presenza non di colori diversi, ma dei medesimi, sui quali sìa proiettato un fascio di luce.

70 Costanza percettiva e Indizi di profondità I disegni precedenti dimostrano che, interpretando le variazioni di forma, di dimensioni i i o di colore come effetto, rispettivamente, t del diverso orientamento delle figure nello spazio, della loro maggiore o minore distanza e delle mutate condizioni di luce, possiamo percepire, anche in un'immagine bidimensionale (che si sviluppa cioè esclusivamente in altezza e in larghezza), la terza dimensione, cioè la profondità. Gli psicologi delta percezione chiamano appunto indizi di profondità quegli aspetti dell'immagine che determinano l'impressione della tridimensionalità dello spazio.

71 Corso di Basic D Merrone Costanza percettiva e Indizi di profondità Osservando questa fotografìa, notiamo che, procedendo dal basso verso l'alto, le figure dei fenicotteri si rimpiccioliscono e si addensano progressivamente, che i colori si sfumano e i profili diventano sempre meno nitidi, finché gli animali sì riducono u piccole macchie puntiformi. Sono questi gli indizi di profondità

72 Costanza percettiva e Indizi di profondità LA GRANDEZZA RELATIVA Le due barche non sono di dimensioni i i diverse ma semplicemente ad una distanza differente da chi guarda

73 Costanza percettiva e Indizi di profondità LA POSIZIONE DEGLI OGGETTI Nella definizione della profondità svolge un ruolo importante la linea d orizzonte che guida la collocazione degli oggetti nello spazio

74 Costanza percettiva e Indizi di profondità I GRADIENTI DI PROFONDITA progressioni più o meno costanti date con il colore, i contorni, la luce, il chiaro-scuro o dalla graduale rotazione della forma

75 La SINESTESIA Abbiamo fin qui trattato esclusivamente di fenomeni visivi, ma, nell'osservazione di un'immagine immagine, capita a volte che una sensazione visiva ne evochi un'altra, attinente a una diversa area sensoriale. Benché ogni organo di senso sia specializzato a reagire a un solo tipo di stimoli, tra i vari sensi c'è infatti una comunicazione ininterrotta: non diciamo per esempio che un colore è "squillante", come se si trattasse di un suono, oppure che è "caldo" o "freddo" come se, invece di fornirci uno stimolo visivo, ci desse una sensazione termica? Non sentiamo parlare di note "alte" o "basse" come se, invece che di suoni, si trattasse di sensazioni spaziali? Alla base di questi accostamenti c'è quella facoltà, definita dagli psicologi "sinestesia o "percezione simultanea", che ci permette di riconoscere le qualità comuni a sensazioni i di diverso tipo e, conseguentemente, t dì arricchire la nostra capacità di cogliere, interpretare e valutare gli stimoli percettivi.

76 La SINESTESIA Takete - Maluma Un semplice esperimento ideato da Wolfgang Kohler (1887-Ì967), uno dei padri della Gestaltpsychologie, ci permette di verificare come agisca questo genere di percezione "intrasensoriale": si tratta di associare le parole takete e maluma ai disegni qui riprodotti: benché le due parale siano prive di significato e i disegni non rappresentino alcunché di concreto. riusciamo a cogliere un 'analogia, una similitudine tra suono e forme e non ci è difficile riferire takete" al disegno più in alto e "maluma aquello sotto.

77 La SINESTESIA nel 1923 Kandinskij sottopose per esempio ai suoi allievi un questionario in cui si chiedeva di associare i colori primari alle forme geometriche elementari: la gran parte degli allievi concordò nel collegare il giallo ai triangolo, il rosso al quadrato e il blu al cerchio, cogliendo, in questo caso, un affinità tra qualità cromatiche e formali.

78 La SINESTESIA Corso di Basic Design Merrone Sono possibili anche i parallelismi tra colori e suoni. Lo stesso Kandinskij descrive così, nel suo libro Lo spirituale nell'arte (1912), le caratteristiche sonore delle diverse qualità di rosso: Il rosso caldo ricorda il suono di una campana media che chiami per l'angelus Angelus, o una forte voce di contralto, o una viola che suoni un largo, mentre il rosso freddo, quando è scuro, ricorda un pò i toni appassionati, medi e gravi del violoncello, quando è chiaro, i toni più alti, chiari, melodiosi del violino.

79 La SINESTESIA nel dipinto profumo di Luigi Russalo (esponente del Futurismo, movimento artistico affermatesi in Italia intorno al 1910), il giallo rimanda per esempio a ima sensazione odorosa.

80 La SINESTESIA Riconosciamo tale uso del colore, anche in molte opere commerciali, quali manifesti e inserzioni pubblicitarie, etichette, confezioni di cibi,bevande o profumi. I prodotti alimentari i di cui esistono una variante "dolce e una "amara" come le polveri di cacao, sono, per esempio, empio offerti in confezioni in cui i colori evocano le rispettive sensazioni gustative.

81 ESERCIZI di VERIFICA Nei disegni qui riprodotti, le varie forme appaiono dislocate sullo stesso piano ma, colorando il disegno con matite o pennarelli, puoi farne emergere, di volta in volta, solo alcune, ottenendo diversi motivi ornamentali con effetto di "controscambio".

82 ESERCIZI di VERIFICA Prova a rintracciare l'elemento a nei disegni b, c e d, marcandone il profilo con una matita nera.

83 ESERCIZI di VERIFICA Completa questo disegno secondo il tracciato suggerito dalle forme più "pregnanti" e colora le varie figure che otterrai.

84 ESERCIZI di VERIFICA Indica sul quaderno quali sono le caratteristiche (forma, colore, dimensioni, posizione, orientamento) che restano costanti e quali invece quelle che mutano nello sviluppo di ciascuna di queste dieci sequenze ritmiche. i

85 Per dimostrare la facilità con cui trasferiamo da un piano all'altro altro i contenuti delle nostre sensazioni, il grande storico Corso di Basic Design dell'arte Merrone E. Gombrich ESERCIZI di VERIFICA suggerisce un gioco, che consiste nel definire le più diverse sensazioni (visive, tattili, ttili uditive ecc.) utilizzando Prova anche tu a classificare con ping o due soli termini: ping e pong le parole che seguono in base alle sensazioni i che ti evocano (puoi anche pong aggiungerne, se vuoi, di tue) Stanlio, tamburo, zanzara, violino, Ollio, cioccolata, limone, cerchio, elefante, giorno, triangolo, notte

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